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Rinunciare ad un amore per lavoro/carriera


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Io, adesso, posso dire che non lo farei.

A parte il fatto che è una cosa che molto difficilmente mi succederebbe ora come ora (non trovo lavoro purtroppo), per la considerazione che ho del lavoro stesso però (e cioè di schiavismo legalizzato che ha come scopo l'ottenere il "permesso" alla sopravvivenza) non lo metterei mai e poi mai davanti alla persona che amo e che ho scelto.

In passato mi sono trasferita in un'altra città mentre ero fidanzata.

Il motivo non era solo pratico, agli occhi della gente mi ero trasferita per motivi di studio (o almeno questo è ciò che dicevano i miei alle persone), ma io mi ero trasferita per altri motivi. Nella città in cui vivevo prima, senza esagerare, credo che sarei morta suicida nel giro di un paio d'anni. Quindi va da sé che per me trasferirmi altrove è stato di vitale importanza, quindi ho dovuto farlo nonostante io avessi una relazione.

La relazione era già "a distanza", nel senso che non eravamo della stessa città ma di due città molto vicine, quindi comunque non ci vedevamo tutti i giorni, ma a volte passava anche più di una settimana. Per il periodo successivo ho preso il treno spesso, diciamo un fine settimana sì e uno no. La nostra relazione è durata ancora 6 mesi dopo il mio trasferimento prima di finire (per altri motivi).

In ogni caso la situazione era diversa da ora, la mia ragazza la vedevo poco già da prima quindi non mi è pesato molto il cambiamento... ora come ora, che vedo la mia attuale ragazza tutti i giorni, ne sento la mancanza anche se non la vedo per due o tre giorni. Non potrei mai e poi mai pensare di andare altrove separandomi da lei, e per cosa poi? Per lavoro? Per interessi economici e materiali?

Ti auguro che arrivi presto. Per qualche misteriosa ragione, se uno lo vuole intensamente,

lo cerca, arriva. O meglio, ti metti tu stesso nella situzione per cui può di fatto accadere.

Grazie. Ecco una cosa che non mi dicono molto spesso :)

Non potrei mai e poi mai pensare di andare altrove separandomi da lei, e per cosa poi? Per lavoro? Per interessi economici e materiali?

Certo, se fosse l'amore della vita credo che nessuno anteporrebbe il lavoro e altro all'amore, anzi. In fin dei conti è proprio l'amore che smuove le persone e fa fare cose pazze, quasi "impossibili". Ci banemarchiamo infinitamente l'esistenza intera per trovare l'amore, te figurati se poi non ti fai le tue considerazioni e non ti s-batti per evitare di perderlo. Sei la prima a farti e diventare scudo della tua relazione, a frapporti fra ciò che può scalfirla. E se c'è una cosa di cui puoi fare a meno è proprio il lavoro, ma non di essere amato o di amare. Quando sei innamorata, profondamente amata per quello che sei e la tua relazione va bene, il resto viene dopo e solitamente viene affrontato con maggiore serenità. Perchè in quella relazione c'è tutto. Vita, amore, sesso, svago, divertimenti, interessi, amici, difficoltà, responsabilità, desideri, bisogni e anche il lavoro. Ci sei tu e lei, e i vostri due mondi che coabitano insieme. Però, ecco, penso che se una persona ti ama ti segue o comunque ti viene incontro, ti sostiene, perchè ha fiducia in te, crede in te e non trova motivo di non vederti realizzata. A volte le soddisfazioni personali hanno effetti positivi anche all'interno della coppia. E se tu scegli di non partire, quella scelta non è una rinuncia, ma semplicemente rischi e scegli di rimanere dove sei con la persona che ami. La potrei vedere come un'ulteriore prova d'amore, l'importante è che poi non vada a crearsi un senso di frustrazione dovuta a quella scelta. Un conto è fare una scelta sentendosi in pace con sé stessi, un conto è farlo per paura di ferire l'altra persona, mettendosi spesso in secondo piano. Anche perchè ci sono pure dei sani desideri, bisogni e ambizioni personali, che fanno parte dell'individuo. Non è che, perchè sei innamorata, allora non esisti più, non desideri più, non hai più sogni. Continui a farlo anche in coppia, insieme. Finita la sbornia iniziale le relazioni hanno bisogno di rinnovarsi, di stimoli nuovi che sono linfa vitale per la coppia e spostarsi per via del lavoro, con la famiglia o la compagna appresso, iniziando una nuova avventura, potrebbe essere pure uno stimolo positivo e una crescita per entrambe. Ma se andasse a mancare l'amore, ce ne fosse meno, mancaste di passione o foste in crisi, o semplicemente ti sentissi irrealizzata, credo che anche tu valuteresti la proposta di lavoro. O dici di no?

 

Se è un amore, ma non è l'amore, penso che, ma non ne sono sicura, ci siano più probabilità che andrai a valutare la proposta di lavoro.

Se è l'amore e non un amore, ci sono meno probabilità che andrai a valutare la proposta di lavoro.

E tuttavia molto è influenzato da quanto si è costruito insieme, dai sentimenti e dal legame che c'è.

 

Anche a me piaceva credere che si può vivere solo d'amore, ma non così. Che poi ci può essere amore anche per il proprio lavoro, per sé stessi, per qualsiasi cosa. Cioè; non credo che ci si trovi sempre agli estremi e nella condizione che per forza bisogna rinunciare a qualcosa, per me, se due persone si amano veramente, ci si viene incontro. E a maggior ragione se ci si ama, perchè si è più forti in due che da soli.

 

Spero che il mio ragionamento si sia capito, ma se non si è capito qualcosa dimmelo. ;)

l'importante è che poi non vada a crearsi un senso di frustrazione dovuta a quella scelta. Un conto è fare una scelta sentendosi in pace con sé stessi, un conto è farlo per paura di ferire l'altra persona, mettendosi spesso in secondo piano.

 

Quoto moltissimo questa parte del tuo discorso. Bisogna stare attenti a "scegliere l'amore": se si rinuncia a qualcosa a cui si terrebbe fortemente, si rischia di portare queste frustrazioni dentro la coppia. E anche se è stata una tua scelta, alla lunga rischi di farla pagare e pesare anche sul partner. Bisogna valutare attentamente cosa di sè è sacrificabile e cosa no.

Argomento trattato recentemente coi colleghi al lavoro, in quanto ad un collega è stata proposta una lunga trasferta per un progetto in Cina... lui ha accettato perchè non ha parenti in città, non è fidanzato e non ha affetti qui a Roma, e quindi non ha problemi nello stare via...per quanto mi riguarda non accetterei mai di lasciare il ragazzo che amo, la mia casa, la mia famiglia, e la mia bella città per un'occasione di lavoro anche se ben pagata, in quanto imho si lavora per vivere, meglio uno stipendio normale e affetti veri, che guadagnare tanto e stare lontani da chi si ama, rischiando anche di compromettere i rapporti (e qui parlo con cognizione di causa, visto che ho vissuto una storia a distanza, molta distanza, esperienza fallimentare da non ripetere mai piu').

Ma è una affermazione statistica o ritieni debba essere così? Nel secondo caso, dato quanto sono variabili le condizioni personali, non ne capisco il motivo. :sorriso:

 

Nella seconda proposizione, parlo per me: «io sceglierei...»; «dopo la prospettiva tenderebbe a ribaltarsi» (sottinteso: per me).

 

Viceversa, «tra i 20 e 30 si sceglie il lavoro» è un'affermazione empirica, basata su quella che a me pare la tendenza generale,

e che naturalmente ammette tutte le variabili soggettive. :sorriso:

  • 8 years later...

Oddio molto probabilmente tra pochi mesi mi ritroverò a dover scegliere se le cose non cambieranno. Dico la verità...anni fa, nella mia prima relazione, avrei preferito la relazione. Ora la penso assolutamente in maniera differente. Prima veniamo noi e la nostra realizzazione personale, poi gli altri. Poi ovviamente dipende dal tipo di lavoro e dal tipo di relazione che sii ha. Certamente inizierei una relazione a distanza con la speranza e desiderio prima o poi di riunirsi il prima possibile ma bisognerebbe valutare l'andazzo diciamo. Di sicuro ci deve essere rispetto e fiducia da entrambe le parti. Nulla è bianco o nero secondo me.

Tutte quelle che mi han lasciato lo han fatto perché necessitavano di aumentare il proprio status tramite il lavoro. 

Non mi sono mai ritrovata a dover decidere quindi non saprei. 

Per osservazione esterna e personale, le donne tendono comunque a scegliere status e money rispetto alle relazioni. 

1 minute ago, nowhere said:

Tutte quelle che mi han lasciato lo han fatto perché necessitavano di aumentare il proprio status tramite il lavoro. 

Come mai tu eri un ostacolo alla loro carriera professionale ? Perche' volevano trasferirsi lontano per un lavoro migliore ?

in quante ti hanno mollata per il motivo lavorativo ?

forse se ti mettevi con ragazze disoccupate al postomdi donne in carriera non sarebbe accaduto. Come mai ti fidanzavi con donne in carriera ?

On 1/22/2012 at 2:37 PM, Laen said:

Vi è mai capitato di dover rinunciare ad una persona verso cui siete stati affezionati al fine di inseguire una grande opportunità di lavoro magari all'estero o distanti dal vostro nucleo sentimentale?

Su che basi avete preso la vostra decisione? Ve ne siete pentiti?

Io dovetti terminare una storia d'amore bellissima l'anno che partii per l'erasmus. Io non volevo, ma l'uomo con cui stavo - più vecchio e saggio di me - fece la scelta giusta nel troncare la relazione. A parte la tristezza momentanea, non ho rimpianti; siamo rimasti in buoni rapporti e l'esperienza mi insegnò tantissimo. Avevo 23 anni, comunque; probabilmente non sarebbe stata la storia della mia vita in ogni caso

Prossimamente su questi schermi: https://en.wikipedia.org/wiki/Two-body_problem_(career)

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