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L'uomo e il pianeta... quale sarà il futuro?...


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@@Altair Sento spesso parlare di questa inevitabilità riguardo all'adeguamento degli standard di vita nei paesi che, in modo molto presuntuoso, usiamo ancora chiamare in via di sviluppo.

 

Sono però realtà che non possono essere comparate a noi. Dire che il loro livello di progresso è assimilabile al nostro primo novecento è sbagliato. Non sia altro perché noi il mondo moderno lo abbiamo costruito, loro lo usano come si trucca un motore per fargli fare più giri. Noi abbiamo creduto di poter tenere le fila della ricchezza che producevano attraverso alchimie finanziarie, non ci aspettavamo che questi potessero acquisirne anche la coscienza politica che ne deriva.

In un certo senso, noi ci siamo comportati come se stessimo ancora nei primi del nocevento, sperando in una terza era coloniale che supportasse il nostro tenore di vita.

 

Quindi non facciamo la Maria Antonietta della situazione e dinanzi alla fame invochiamo la democrazia che porti brioche per tutti. Il problema è proprio che la torta che prima ci mangiavamo solo noi "occidente" è sempre la stessa. Chiedere al mercato di risolvere il problema significa dover trovare l'energia per alimentare questa iperproduttività per milioni di consumatori in più. Senza contare che l'dea di mercato finanziario moderno si regge su una crescita infinita.

 

Dal punto di vista ambientale è un'opzione impraticabile. Questo ce lo prova l'autosufficienza energetica voluta proprio da Lula per il Brasile, che esporta il petrolio utilizzando l'alcol prodotto con la canna da zucchero per mandare le automobili nazionali e progettando la diga di Belo Monte. Dal punto di vista ecosostenibile è una tragedia. Monocolture di canna da zucchero che devastano la biodiversità, dighe che mutano il microclima del polmone del mondo (In Amazzonia dinanzi alla siccità, la deforestazione diventa un problema minore). Tutto questo dal punto di vista sociale si traduce con la riduzione di spazi una volta destinati alla produzione di cereali diretti all'alimentazione umana e con il riflesso di un'allargamento della forbice tra ricchissimi e poverissimi.

Il sistema Brasiliano è il modello che tutti cercano di imitare, anche perché finanziariamente funziona benissimo, Ma proviamo ad immaginare se la vicina Argentina, il granaio del mondo, adottasse le stesse politiche che potenzialmente può perseguire (e storicamente è il paese antagonista del Brasile). Il prezzo dei generi di prima necessità per l'uomo schizzerebbero alle stelle. Non solo, ma qualche milione di persone in più consumerebbero e brucerebbero energia che alimenterebbe l'immissione di gas serra.

 

A mio avviso può salvarci solo l'utopia di un mondo diverso. In fondo è sempre così che il genere umano ha superato momenti critici della propria storia. L'utopia, io lo dico sempre, è irraggiungibile, ma come le stelle ci può indicare la rotta su cui tracciare una rotta nuova, quella giusta. Secondo il mio modesto avviso bisogna prima di tutto uscire dalla logica economico finanziaria dei mercati. Su questo ho buone speranze ascoltando i discorsi dei maggiori economisti mondiali, i quali improvvisamente sembrano diventati tutti dei bolscevichi. Del resto chi è dotato di intelligenza non può che prendere atto di essere dinanzi ad un sistema che non ha i numeri per rimanere in piedi.

 

Cosa fare di pratico? Beh, io faccio la differenziata e per quanto possibile consumo il meno possibile e quando vado a votare cerco di trovare una sponda politica che abbia una visione dei problemi che non guardi solo al proprio piccolo interesse. Di più non credo che ci sia dato di poter fare.

 

Posso solo dire che mi cascano le braccia per terra, quando mi tocca assistere alla sfacciata esibizione della stupidità umana. Basta dare un'occhiata alle primarie americane per averne degli esempi "svergognati". Oppure accendere la televisione e guardare i programmi pomeridiani; ecco, credo che all'ambiente, fondamentalmente, faccia male l'idiozia umana e su questo, in un certo senso, avevano ragione i futuristi di Marinetti: E' il confronto diretto che purifica la società da individui che alla lunga finirebbero per fiaccare e estinguere il genere umano. Magari non la guerra, potremmo dire il merito? Ma in in qualche modo bisogna eliminare la possibilità di essere vittime degli imbecilli.

 

L'incipit di Idiocracy lo dimostra in maniera geniale

 

http://www.youtube.com/watch?v=fvbzB5O4c5c

 

Salviamo il mondo? Alla ghigliottina gli stupidi! La nuova rivoluzione ...

 

NB: si tratta di una provocazione.

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È un topic troppo serio,questo :)

Ci vorebbero queste cit.

 

« Immagina un Mondo avvolto nelle tenebre in cui le macchine controllano il destino dell’uomo.... »

(John Connor)

 

« Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. »

(Morpheus a Neo)

 

« Credi sia aria quella che respiri ora? »

(Morpheus a Neo)

 

Alla fine del mondo saremo i schiavi delle macchine(come se non lo fossimo già ora eheh).E chi pensera alla natura ?Alla fame nel mondo?

Uomo ha fatto sempre delle cose per i suoi comodi,non badando a nient'altro.È questo il progresso,senza il quale non saremo arrivati qui,oggi,a scrivere sui nostri computer.

Cambiare?Sì,possiamo dare il proprio contributo....

Però affinche ci sarà uomo sulla terra,e affinche cerchera di esaudire i suoi bisogni,cambiera ben poco.Nuocera pur sempre a qualcosa,in qualche modo...Su quello che fa ognuno di noi si potrà parlare all'infinito,ma comunque rimarra pur sempre il fatto che continua a fare qualcosa di negativo.Non dico di lasciare perdere tutto e agire in modo spregiudicato,è giusto avere la coscenza dei nostri comportamenti...Si dice che bisogna iniziare dalle piccole cose,facciamolo.Continuiamo a distruggere,ma con buon senso e senza eccessi...Non pensiate però di cambiare il Tutto,perché mai il Tutto cambiera.

Riguardo la natura,uomo può fare tante cose,anche negative,ma alla fine la natura farà il suo...

Riguarda agli animali,sopraviveranno i più forti e capaci agli adattamenti,è cosi il corso dell'evoluzione.Prima c'erano i dinosauri,ora ci siamo noi,chi sa quali saranno i nostri successori (probabilmente le macchine XD)...

 

Scusate per questo mio intervento,un pò banale....XD

@@Altair Sento spesso parlare di questa inevitabilità riguardo all'adeguamento degli standard di vita nei paesi che, in modo molto presuntuoso, usiamo ancora chiamare in via di sviluppo.

[...]

Salviamo il mondo? Alla ghigliottina gli stupidi! La nuova rivoluzione ...

 

NB: si tratta di una provocazione.

Come si suol dire nessuna carovana non giunge mai al suo miraggio, ma se non ci fossero i miraggi nessuna carovana si muoverebbe.

Concordo con le tue argomentazioni.

Gli interessi economici che ci sono dietro le attività che compie oggi l'uomo sono elevatissimi

e purtroppo tutto vi si basa sopra.

Le attività dell'uomo, per sostenere la loro presenza nel mondo del commercio, continuano

ad essere "spregiudicate" a non calcolare l'impatto ambientale ch'esse provocano sul pianeta.

Ergo l'uomo continuerà a disboscare finché ci sarà necessità di cementificare, continuerà

a bruciare petrolio fin quando non finirà, continuerà a sfruttare senza ritegno.

 

Permettimi una confutazione contro-fattuale: anche la schiavitù muoveva grossi interessi economici, eppure si è raggiunto l'abolizione della schiavitù dalla totalità del nostro pianeta.

Quindi, il fatto che ci siano grossi interessi economici dietro un attività umana, non comporta necessariamente a livello logico che non sia possibile ottenere la fine di tali attività

Permettimi una confutazione contro-fattuale: anche la schiavitù muoveva grossi interessi economici, eppure si è raggiunto l'abolizione della schiavitù dalla totalità del nostro pianeta.

Ehm, mi sono perso qualcosa?

Permettimi una confutazione contro-fattuale: anche la schiavitù muoveva grossi interessi economici, eppure si è raggiunto l'abolizione della schiavitù dalla totalità del nostro pianeta.

Quindi, il fatto che ci siano grossi interessi economici dietro un attività umana, non comporta necessariamente a livello logico che non sia possibile ottenere la fine di tali attività

 

Nessuno ha mai negato il contrario, ma le attività che muovono ora l'economia non saranno soppiantate finché non ci sarà un'emergenza planetaria, secondo me.

Solo tu, nelle mie frasi, hai letto che non è possibile cambiarle e/o abolirle al fine di attività più ecosostenibili. :)

In quello sono d'accordo con te, altrimenti sarei terribilmente pessimista e senza speranza. Einstein diceva più o meno, non possiamo disperare dell'umanità, perché ne facciamo anche noi parte.

Esercito il mio quotidiano diritto al delirio per oggi:

 

Bellissimo Ic. !!! Commovente verità snocciolate come la sola verità sa essere così semplice ed elementare. Mi piace l'ultimo verso riguardo all'imperfezione del mondo e alla sua caducità:

 

La notte sarà vissuta come fosse l'ultima

Il giorno rincomincerà come fosse il primo

 

Meravigliosa sintesi. Ci aggiungo un aforisma di Oscar Wilde riguardo ai sogni e alle utopie:

 

La maggior parte di noi vive sguazzando in una fogna, solo che alcuni lo fanno guardando le stelle.

 

Nel senso che il presente è quello che è, ci stiamo e non possiamo farci niente. Ma una cosa è starci con l'intenzione di razzolarci beatamente o tristemente, fate voi, ma restarci nella merda e un'altra è doverci stare ma con un'utopia, tante utopie quanto un cielo stellato.

 

In quel video a mio avviso c'è la sola ricetta che ci può salvare: rinunciare alla ricchezza materiale. Lo so che suona in modo troppo evangelico, ma è così. Dobbiamo impoverirci, fare a meno di molti beni materiali. Ridistribuire la ricchezza in modo equo. Basterebbe ristabilire i diritti fondamentali dell'uomo: istruzione, cibo e casa. Il resto lo lasciamo al mercato, ma chi vuole vivere felice non ha bisogno d'altro.

 

tutto qua.

  • 3 weeks later...

MI intrometto nel topic =)

 

Secondo me l'umanita ha preso la via del non ritorno,ma non intendo in senso catastrofista,nel senso che abbiamo assaggiato il benessere (per semplicità parlo soltanto dei paesi ad alto standard di vita,i paesi in via di sviluppo li lascio da parte) e non siamo tanto disposti a rinunciarvi.

E non vedo perchè dovremmo.

 

Cambiare adesso in senso ambientalista (ovvero rinunciando ai combustibili fossili) sarebbe una follia,perchè semplicemente i paesi che ne hanno la disponibilità continueranno a sfruttarlo,mentre gli altri finirebbero con l'essere economicamente inferiori,e non oso immaginare cosa comporterebbe.

 

Le grandi multinazionali petrolifere sanno benissimo cosa sono le fonti di energia rinnovabili,e stanno finanziando la ricerca,semplicemente vogliono essere loro fra 30 anni,quando le riserve petrolifere finiranno,a dirottare i mercati di queste fonti di energia a loro favore.Credete veramente che la british petroleum sia disposta a chiudere fra 30 anni?Quanto ci scommettiamo che fra 15 anni diventeranno tutti,improvvisamente ambientalisti?

Quanto ci scommettiamo che fra qualche anno le grandi imprese produttrici di automobili porteranno avanti il loro fantastico brevetto di macchina a idrogeno (o a qualche altra forma di energia alternativa)?

Le grandi imprese sanno benissimo quale sarà l'alternativa.Lo sanno già da una ventina di anni,ma se tutti sapessimo quale fosse insisteremmo perchè si smetta di sfruttare le riserve petrolifere (con tutti gli svantaggi del caso,per loro ovviamente).

Non si può (secondo loro) lasciare spazio a nuove imprese che porterebbero avanti nuove forme di energia,il mercato energetico è loro e tale rimarrà.

 

Per quanto riguarda i nostri consumi personali,basterebbe che ognuno di noi mettesse sul tetto di casa sua dei strafighissimi pannelli solari,che sono capaci di produrre tantissima energia e durare una vita (sono progettati per resistere 100 anni),basterebbe che ci accontentassimo di carta e plastica riciclata.Basterebbe ricopire una piccolissima parte del Sahara con pannelli solari per alimentare tutta l'Europa.Secondo un calcolo recente si consumerebbe si inquinerebbe 15 volte meno (quindi l'ecosostenibilità non è poi così difficile da raggiungere) e il nostro standard di vita non cambierebbe di una cippa.

 

Basterebbe una classe politica simile a quella scandinava.Non per niente in Norvegia si stanno progettando intere città (alcuni quartieri sono già all'attivo) dove è proibito utilizzare la macchina,semplicemente perchè il servizio di trasporti pubblici è così efficiente che nessuno ne ha bisogno.Anche qui,l'energia consumata è nettamente,ma nettamente inferiore.

 

Il mio professore è un ex ingegnere chimico dell'ENI,e tutte le cose che ho scritto sopra sono parole sue.E di mia cugina,ingegnere ambientale in Olanda.

 

A fare i catastrofisti e a inneggiare il nuovo medioevo non si risolve nulla,lo sviluppo sostenibile non è impossibile,basta risvegliare un pochino le nuove generazioni,cosa che si può fare solo attraverso una migliore istruzione pubblica (da questo punto di vista in italia siamo 100 anni indietro...altri paesi stanno formando generazioni completamente diverse dalla nostra).

 

Inoltre,gli idrocarburi sviluppati dagli escrementi umani che si trovavano dappertutto nell'europa medievale non è che fossero particolarmente salutari.Nè per noi,nè per la terra.Checchè se ne dica,eravamo troppi già 1000 anni fa,e visto che ridurre la popolazione del 90% non è il massimo,bisogna cercare vie alternative...

 

Detto questo,fra 30 anni,se ci sarò,mi divertirò a vedere tutte le imprese petrolifere improvvisamente amiche degli orsi polari :nyam:

Ma assolutamente,è logico che siamo troppo dipendenti dai combustibili fossili e la cosa è preoccupante.

Ho solo detto che:

-Per i nostri consumi giornalieri,per abbassare il consumo energetico e la dipendenza dai combustibili fossili,basterebbe fare poco senza rinunciare a un alto standard di vita.

-Ho detto perchè,per quanto perverso,sembra che non si stia pensando a delle alternative.è logico che sarebbe stato meglio se 20 anni fa avessero cominciato a riprogettare le città usando fonti di energia pulita,ma ci sono motivi geopolitici perversi dietro questo,e perciò si aspetta l'esaurimento delle riserve.

-Ho detto che,come è giusto che sia,molte città nei paesi con classi politiche con un minimo di senso,stanno progettando intere città a bassissimo consumo energetico e con servizi pubblici addirittura superiori a quelle delle attuali città.Interi quartieri sono già all'attivo dove non si può usare la macchina,eppure i cittadini non ne sentono il bisogno,perchè tutto è stato studiato con attenzione per garantire il massimo dei servizi in ogni caso (servizi di trasporto pubblici,ecc...).Ovviamente,se vedessi una cosa del genere in italia,manco ci crederei.

 

è logico che se vogliamo ciascuno due macchine,e le usiamo pure per andare a comprare il giornale a due passi,allora siamo finiti.

Dove vivo io non esistono gli autobus e se esci fuori di casa la probabilità di essere investito è altissima,quindi tutti hanno la macchina.Ma la colpa è dei cittadini o dei governi che preferiscono buttare i soldi invece di vedere come creare un servizio di trasporti adeguato che ridurrebbe drasticamente l'uso delle macchine?.

 

Ci sono invece paesi che si stanno attrezzando e quando finiranno le riserve sentiranno mooolto di meno il colpo.

Ho vissuto per 6 mesi in Inghilterra,in una città di un milione di abitanti,e c'erano pochissime macchine,giusto per le persone che andavano a lavorare nelle città vicine.Gli altri usavano tutti gli autobus,che erano in tutto 150 circa.Ora pensa se quei 130 autobus fossero alimentati con fonti di energia alternativa...quindi il settore "trasporti" sarebbe tutto sommato abbastanza fattibile da convertire,nei paesi dove già è ben organizzato.

Per dirne un'altra,c'era pure un'aria molto più pulita della mia misera cittadina di 25.000 abitanti.

Se a Roma si deve aspettare un autobus che arriva sempre in ritardo,è logico che si preferisce andare in macchina.

 

In Italia ognuno tira per il suo,e non pensiamo in termini di collettività,non abbiamo mai pensato al futuro,preferiamo la politica "finchè la barca va".E i risultati si stanno vedendo.

 

Se rileggi il mio post,noterai che non c'è una parola che vada contro ciò che si dice nel video.Solamente non capisco chi inneggia a un nuovo medioevo quando infondo non vi è alcun bisogno di essere così drastici,basterebbe organizzarsi un attimo (e prima,non fra vent'anni)

 

=)

Edited by Loup-garou
Eliminato quote integrale del post precedente

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