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Essere vegetariani: più difficile di un coming out


Karamazov

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Ciao a tutti,

volevo chiedervi qualche consiglio dato che non so assolutamente come comportarmi in questa situazione. Sono due anni che tento di portare avanti una dieta vegetariana e in parte ci sono riuscito tranquillamente senza particolari scompensi e problemi di salute, il vero problema è un altro: mia madre. Da quando sono nato mia madre soffre di una depressione che va e che viene arbitrariamente. Ricordo che durante la mia infanzia molte volte ho trascorso intere giornate con lei a casa mentre passava il tempo a fissare il vuoto o a dormire, è stata un'ottima mamma per carità, le voglio un bene dell'anima, ma puntualmente le sue nevrosi riappaiono quando tento di dare una virata alla mia vita in modi che possano allontanarmi da lei. La sua depressione è "spuntata fuori" dopo la mia nascita sicché in me si è radicata l'idea che in un modo o nell'altro il suo male dipenda da me. Razionalmente so che non è affatto così, che non avevo alcun potere in merito, ma evidentemente la mia immobilità nei confronti di cambiamenti che possano destabilizzare mia madre dimostra il contrario. Ogni decisione della mia vita è arrivata con 4/5 anni di ritardo rispetto al momento effettivo in cui sarebbe dovuta arrivare. Sto istaurando un dialogo più maturo negli ultimi anni con mia madre, ma sembra che alcune cose siano off limits con lei. Un po' anche a causa di mio padre che ha una paura matta di vederla stare male (ad essere sincero mi sembra che sia più una questione egoistica che un'effettiva preoccupazione per mia madre, ma è un pelo normale) un po' a causa mia che ho sempre paura di deludere e di far star male la gente. Insomma mia madre puntualmente si mette a letto per motivi anche piuttosto futili. Diciamo che ha dei target, delle piccole questioni che le rodono che poi a lungo andare sfociano in "smattate" e quasi tutti i motivi riguardano ME. Il punto è che nella mia adolescenza io stesso ho portato avanti una serie di comportamenti scorretti che la portano ad avere paura che qualcosa di negativo possa accadermi da un momento all'altro: avendo avuto problemi di anoressia tra i 14 e i 16 anni sembra quasi che la mia scelta verso il vegetarianesimo sia in realtà una ricaduta! Né mio padre né mia madre accettano questa scelta e sono SPESSO LETTERALMENTE COSTRETTO a mangiare carne controvoglia quasi con disgusto. Credo di aver sufficientemente dimostrato che la persona che ha avuto a che fare con disturbi alimentari è cresciuta cento volte meglio di gente che ha passato la propria adolescenza tra droghe e alcol, sono maturato, ho fatto scelte consapevoli, ho vissuto da solo all'estero, mi sono diplomato col massimo dei voti, ho affrontato il mondo e mi sono sentito forte di poter guardare al ragazzo che ero e dire "cazzo, ne hai fatti di passi avanti!". Possibile che sarò per sempre bollato come il romantico/sognatore/eccessivamentealtruista/pocopratico/anoressico/bisognosodiattenzioni della famiglia? Scollarsi un'etichetta è così impossibile? E soprattutto come faccio a fare passi in avanti con mia madre e a farle capire che la mia scelta è qualcosa di consapevole, anzi un'esigenza?

Scusate il post inutilmente frignone, non cerco soluzioni (quelle posso darle solo io), magari un confronto, delle idee, una strategia. :)

Buona giornata nevosa!

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Possibile che sarò per sempre bollato come il romantico/sognatore/eccessivamentealtruista/pocopratico/anoressico/bisognosodiattenzioni della famiglia? Scollarsi un'etichetta è così impossibile?

 

si. rinunciaci. potrai anche scalare l'everest, diventare whitney houston o trovare la cura per il cancro, ma agli occhi dei tuoi genitori rimarrai come hanno voluto vederti - perché è questo che è successo, ti hanno voluto vedere in un certo modo, se fossero razionali e proni al cambiamento non farebbero tante scenate.

 

prosegui con la tua vita, che è tua e di nessun altro, sii egoista quanto basta per essere felice te senza danneggiare gli altri. se però gli altri si sentono danneggiati da cose che in realtà non creano alcun danno (come essere vegetariani, essere gay, preferire la montagna al mare) peggio per loro. io sono per la terapia d'urto e ogni persona che si è permessa di ricattarmi moralmente nell'idea di farmi sentire in colpa di scelte che sapevo perfettamente essere innocue, è rimasta letteralmente al palo.

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Considerazione amarassima, ma credo che sarò io a dovermi adattare alla visione che hanno di me. Trovo il tuo consiglio veramente molto saggio, in effetti terapia d'urto è la parola giusta e in alcune condizioni ha fatto si che ottenessi esattamente ciò che volevo pur portandosi dietro una bella dose di urla e pianti, gente delusa, ma soprattutto sensi di colpa a gogo. Il punto è che non capisco che impatto del cavolo possa avere questa mia scelta sulle loro vite emotive. Posso capire decisioni del tipo: ho deciso di arruolarmi; ho deciso di tatuarmi un pene gigante su tutto il corpo; vado a vivere lontano da voi PER SEMPRE, ma questo??? Cosa puo' mai succedere se faccio una scelta ragionata, documentata, ATTIVA e soprattutto GIUSTA PER ME? E' mai possibile che quando torno a casa MIA, il luogo che per antonomasia mi protegge dalle cattiverie della società debba adattarmi ad uno standard che non è il mio? No, me lo chiedo sul serio, non sono domande retoriche. Perché poi è così: vivere per conto proprio porta molti aspetti positivi, ma anche alcuni negativi; lo stesso vale per il vivere in famiglia. Devono assolutamente accettare questo mio modo di essere e capire che non sconvolge le loro esistenze, d'altronde io non vado a casa dei miei e mi comporto come se vivessi da solo: so la differenza e sono abbastanza rispettoso da metterla in atto, però non voglio limitare il mio io su questioni che non destabilizzano in modo effettivo la loro persona. Penso sia un ragionamento abbastanza corretto e non credo che ci si possa giustificare parlando della mia DIPENDENZA (non totale e ancora per poco) ECONOMICA. Amo i miei genitori e i miei fratelli e voglio poterli amare con tutto me stesso senza limitazioni e senza dovermi sentire in colpa per quello che sono. Secondo te è meglio affrontare con loro il discorso secondo quest'ottica o è meglio trovare una serie di pro e motivazioni per cui ho scelto questo tipo di dieta (che gli dimostrino cosa voglia dire essere vegetariano senza tutti questi pregiudizi stupidi)?

Diamine dico sul serio: a casa mia è più facile essere gay che vegetariani.

Magari con la prima strategia rischio di sembrare San Francesco e rischierei di non far passare il messaggio. /spero almeno voi abbiate capito in che termini dico di volerli poter amare con tutto me stesso/

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A volte la gente non ci arriva, per quanto tu possa spiegare e argomentare. Comunque se ti pieghi a loro alla fine sarai solo tu a rimetterci, e non te lo consiglio davvero...

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Scusa, Haru Glory, dimmi se ho capito bene: 1 vivi con i tuoi genitori e fratelli; 2 non sei ancora indipendente economicamente ma lo sarai tra

poco (tra quanto?); 3 andrai a vivere da solo.

 

Intanto ti dico, rispetto all'ultimo quesito che poni, che io una sera calma e tranquilla cercherei di parlare (non per ore) del tuo desiderio di

essere vegetariano e della conseguente scelta di esserlo. Dovresti, a mio modo di vedere, spiegare in che cosa consiste tale dieta, spiegare

che è sana e non presenta inconvenienti di tipo salutistico, e dare a loro qualche minima informazione (che so, la fotocopia di una pagina

di un libro, o di materiale tratto da internet) che li rassicuri circa questo aspetto. Dovresti fare questa cosa senza troppo pathos, come

faresti se dovessi spiegare la geografia dell'Alto Adige a uno studente che non la conosce: come si espone un fatto, informando.

 

Non mescolarci troppi sottintesi affettivi, perché è proprio questa assurda mistione che instaura tua madre: per lei (in modo alquanto malato),

ogni tua scelta è un abbandono di lei. Ma tu capisci che non puoi seguirla lungo questa strada perché ti faresti distruggere.

 

In un altro senso - bada bene - è vero, dato il tipo di rapporto che lei come madre ha instaurato con te, è vero che alcune tue scelte possono

esssere, dal punto di vista psicologico, per te, un tentativo di abbandono di questo rapporto stretto e visibilmente ricattatorio che lei ha con te:

ma questo devi saperlo solo tu. E' in ogni caso un'altra cosa: la ricerca di un rapporto sano, maturo, autonomo, che solo può proteggere e

rendere possibile, tra l'altro, la continuazione di un effettivo rapporto con tua madre e forse più in generale con i tuoi. E tranquillamente devi

perseguire in questa strada, tua.

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Haru io credo che non accettino la tua dieta vegetariana non perché siano preoccupati per la tua salute (o almeno non solo) ma perché di fatto tu decidi di non partecipare più a un rito che è quello della condivisione del cibo, optando per una dieta diversa da quella dei tuoi in certo senso tu rifiuti un gesto d'amore di tua madre (che è quello di cucinare, se come penso è lei che si occupa della cucina in famiglia), so che non è così per te ma credo sia così per lei. Te lo dico perché da vegetariano io ho avuto esperienze simili alla tua (mia madre non soffre di depressione ma è una maga nei ricatti emotivi), i primi tempi mia madre preparava i miei piatti a base di carne preferiti e non la smetteva mai di criticare la mia cucina, l'unica soluzione per me è stata fregarmene di lei e prendere possesso dei fornelli di casa.

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Il problema è che vivendo con i genitori non possiamo sempre fare come ci pare ai loro occhi ;)

Quindi o cerchi di sopportare un altro po', alimentando la tua intenzione a voler vivere per conto tuo al più presto.. o ti prepari a scontrarti con la loro mentalità cercando di essere più "freddo".

Molto spesso quella dei genitori è frutto di ignoranza della materia (vegetarianesimo, essere gay ecc) oltre che vedere i propri figli che piano piano stanno spiccando il volo e "crescendo" in maniera diversa da come avrebbero voluto.

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Scusa, Haru Glory, dimmi se ho capito bene: 1 vivi con i tuoi genitori e fratelli; 2 non sei ancora indipendente economicamente ma lo sarai tra

poco (tra quanto?); 3 andrai a vivere da solo.

 

Intanto ti dico, rispetto all'ultimo quesito che poni, che io una sera calma e tranquilla cercherei di parlare (non per ore) del tuo desiderio di

essere vegetariano e della conseguente scelta di esserlo. Dovresti, a mio modo di vedere, spiegare in che cosa consiste tale dieta, spiegare

che è sana e non presenta inconvenienti di tipo salutistico, e dare a loro qualche minima informazione (che so, la fotocopia di una pagina

di un libro, o di materiale tratto da internet) che li rassicuri circa questo aspetto. Dovresti fare questa cosa senza troppo pathos, come

faresti se dovessi spiegare la geografia dell'Alto Adige a uno studente che non la conosce: come si espone un fatto, informando.

 

Non mescolarci troppi sottintesi affettivi, perché è proprio questa assurda mistione che instaura tua madre: per lei (in modo alquanto malato),

ogni tua scelta è un abbandono di lei. Ma tu capisci che non puoi seguirla lungo questa strada perché ti faresti distruggere.

 

In un altro senso - bada bene - è vero, dato il tipo di rapporto che lei come madre ha instaurato con te, è vero che alcune tue scelte possono

esssere, dal punto di vista psicologico, per te, un tentativo di abbandono di questo rapporto stretto e visibilmente ricattatorio che lei ha con te:

ma questo devi saperlo solo tu. E' in ogni caso un'altra cosa: la ricerca di un rapporto sano, maturo, autonomo, che solo può proteggere e

rendere possibile, tra l'altro, la continuazione di un effettivo rapporto con tua madre e forse più in generale con i tuoi. E tranquillamente devi

perseguire in questa strada, tua.

 

No Isher, vivo da solo in una casa che è di mio padre, ma dipendo economicamente da loro (fatta eccezione per i miei sfizi che li pago da solo). Torno a casa spesso nell'ultimo anno, mentre ho passato diversi mesi all'estero (pagandomi tutto da solo), da due anni ho deciso di intraprendere la carriera universitaria e i miei mi hanno appoggiato (prima ho dovuto far capire loro che non era un rito obbligato andando a lavorare all'estero per conto mio) e quindi mi stanno supportando economicamente. La laurea è vicina e non saprei dirti tra quanto avrò trovato un lavoro e tra quanto tempo potrò dirmi completamente indipendente a livello economico.

 

Per quanto riguarda il mio quesito temo che tu abbia ragione. In effetti il resto è una conseguenza delle mie decisioni prese in modo autonomo, non posso pretendere di stabilire a tavolino che dei legami affettivi prendano una determinata piega, si plasmeranno forse col tempo senza mettere nulla in chiaro.

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Haru io credo che non accettino la tua dieta vegetariana non perché siano preoccupati per la tua salute (o almeno non solo) ma perché di fatto tu decidi di non partecipare più a un rito che è quello della condivisione del cibo, optando per una dieta diversa da quella dei tuoi in certo senso tu rifiuti un gesto d'amore di tua madre (che è quello di cucinare, se come penso è lei che si occupa della cucina in famiglia), so che non è così per te ma credo sia così per lei. Te lo dico perché da vegetariano io ho avuto esperienze simili alla tua (mia madre non soffre di depressione ma è una maga nei ricatti emotivi), i primi tempi mia madre preparava i miei piatti a base di carne preferiti e non la smetteva mai di criticare la mia cucina, l'unica soluzione per me è stata fregarmene di lei e prendere possesso dei fornelli di casa.

 

Senza ombra di dubbio hai centrato il dubbio. :) Forse devo strategicamente farla sentire importante in altri ambiti! ;)

 

Penso che tutte le madri reagiscano così, no?

Non so Almadel, però aggiungici che la famiglia (9 persone) mi si rivolta contro quando mia madre si ammala a causa mia.

Il problema è che vivendo con i genitori non possiamo sempre fare come ci pare ai loro occhi ;)

Quindi o cerchi di sopportare un altro po', alimentando la tua intenzione a voler vivere per conto tuo al più presto.. o ti prepari a scontrarti con la loro mentalità cercando di essere più "freddo".

Molto spesso quella dei genitori è frutto di ignoranza della materia (vegetarianesimo, essere gay ecc) oltre che vedere i propri figli che piano piano stanno spiccando il volo e "crescendo" in maniera diversa da come avrebbero voluto.

Il punto è che io non vivo coi miei per quasi tutto l'anno, ma voglio poter andare a casa loro/mia e sapere che queste mie decisioni di vita non siano motivo di dispiacere per mia madre. E' troppo?

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Non sapevo che tu vivessi già da solo.. ma se tu vai a trovarli a periodi.. penso che sia normalissimo che tua madre cucini piatti "più ricchi" e saporiti come la carne.. oltre al fatto che una dieta vegetariana non è facilmente gestibile da tutti per cui loro potrebbero associare la dieta vegetariana a una forma di anoressia.

Io avrei un problema simile, cioè il voler andar via e vivere per conto proprio o con il mio ragazzo senza creare una forma di dispiacere ai miei genitori. Mia madre già rammenta che avrei un appartamento al piano di sopra al nostro.. ma per me non è la stessa cosa. Per i genitori di questo stampo il concetto di famiglia è stare insieme, condividere le stesse cose, aiutarsi a vicenda ecc.. e digeriscono male i "cambiamenti di percorso" dai loro progetti. Quindi fatti determinato, accenna le tue titubanze, le tue idee, sii gentile e allo stesso tempo fatti rispettare. Prima o poi ci faranno il callo ;)

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Grazie yalen, misà che l'unica è tentare di gestire la situazione in modo equilibrato proprio come consigli tu. Intanto ho preparato una serie di documenti e video che spiegano bene le mie motivazioni sia dal punti di vista etico che dal punto di vista salutistico. Li addolcirò piano piano con piccole esche. :D

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Un consiglio: non usare documenti o video propriamente di parte (cioè di gruppi vegetariani) bensì studi scientifici diciamo imparziali.. altrimenti c'è sempre la scusa del fatto che ti sei fatto abbindolare ;)

Un po' come dire: sono gay e faccio leggere il forum a mio padre che non lo accetta.

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Io vivendo per conto mio il resto dell'anno pretenderei un menù

speciale ed il dessert.

 

E se la mamma è di contrario avviso, starei a guardare e poi

andrei in pizzeria.

 

Li viziate questi genitori...

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Un consiglio: non usare documenti o video propriamente di parte (cioè di gruppi vegetariani) bensì studi scientifici diciamo imparziali.. altrimenti c'è sempre la scusa del fatto che ti sei fatto abbindolare ;)

Un po' come dire: sono gay e faccio leggere il forum a mio padre che non lo accetta.

 

Grazie per avermelo specificato, avevo raccimolato un casino di documenti di parte. :hunter:

 

Io vivendo per conto mio il resto dell'anno pretenderei un menù

speciale ed il dessert.

 

E se la mamma è di contrario avviso, starei a guardare e poi

andrei in pizzeria.

 

Li viziate questi genitori...

 

Sai quante volte ci ho pensato? Però poi mi dico diamine sono appena tornato a casa, non vedo i miei da mesi e devo far storie per del cibo? :hm::muro:

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"Far storie per il cibo" è un modo di impostare la cosa che ti dà già torto.

 

Insomma, sembra una fisima...il chè ovviamente implica il fatto che ti senti

in colpa.

 

Io devo essere l'unico su questo forum che quando ero ragazzino, giocavo

a far sentire in colpa mia madre, la quale regolarmente mi mandava a quel

paese.

 

Poichè hai avuto dei problemi alimentari sarebbe invece essenziale che

tu potessi assumerti la responsabilità, non solo del tuo menù ( cosa che

già fai vivendo da solo ) ma anche di chiedere a tua madre di fare un certo

menù, cioè il tuo.

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"Far storie per il cibo" è un modo di impostare la cosa che ti dà già torto.

 

Insomma, sembra una fisima...il chè ovviamente implica il fatto che ti senti

in colpa.

 

Io devo essere l'unico su questo forum che quando ero ragazzino, giocavo

a far sentire in colpa mia madre, la quale regolarmente mi mandava a quel

paese.

 

Poichè hai avuto dei problemi alimentari sarebbe invece essenziale che

tu potessi assumerti la responsabilità, non solo del tuo menù ( cosa che

già fai vivendo da solo ) ma anche di chiedere a tua madre di fare un certo

menù, cioè il tuo.

 

Si, il tuo ragionamento fila perfettamente. Però probabilmente non hai mai avuto una madre a cui potesse partire la brocca al punto da lanciare un vaso addosso a tuo padre spaccandogli la testa. Credo che ci voglia comunque un po' di senso pratico e sensibilità verso chi ci sta attorno. Forse sono io che sbaglio, ma credo che uno debba anche tener conto un minimo della sensibilità altrui.

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Non sono d'accordo. I genitori non vanno fatti sentire in colpa per i propri scopi.. né tantomeno mancargli di rispetto se in qualche modo ci sembra o che lo facciano veramente a noi. O avete avuto tutti genitori cattivi che non vi hanno dato quello che volevate?

Qui non si tratta di viziare i genitori.. ma di evitare di essere egoisti nei confronti di una generazione che ha certe limitatezze.

Se uno ha la possibilità economica di vivere da solo, è avvantaggiato. Ma non penso che uno debba piombare dai genitori una o due volte l'anno e pretendere come se fosse al ristorante o peggio a casa propria ;)

Ovviamente le famiglie sono tutte diverse, ci sono quelle più chiuse come quelle dove puoi arrivare a qualche compromesso.

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La sensibilità non deve mai mancare, io ritengo sia da cafoni mancare di rispetto ad un genitore che quel ti dice ritiene di farlo per il tuo bene, non perché voglia imporsi sui tuoi nuovi regimi alimentari.

Questo non significa che tu debba piegarti al loro volere, ma devi spiegare la situazione e le tue nuove idee, come ti è già stato suggerito, con calma, pazienza e pacatezza, senza essere volgare o scorbutico, sia perché tua mamma è una persona instabile sia perché soffrirebbe.

E' una caratteristica di molte mamme quella di dimostrare parte del loro affetto cucinando per i propri figli: per questo motivo dovresti chiederle, se ci tiene a farti da mangiare quando vai da loro, di cucinarti un buon piatto basato su ricette vegetariane, che le procurerai tu. :D

Quando avrà capito che è uno stile di vita valido e non un capriccio, lo farà volentieri. Abbi comunque pazienza.

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Ci sono solo due modi per difendersi dai ricatti morali delle mamme (e non solo dai loro)

1) Trattarle come delle povere persone instabili e insicure

(Segui il consiglio di Yalen86: "So che quelli della vostra generazione hanno certe limitatezze

e bisogna rispettare gli anziani, non posso mica pretendere di farvi capire cose a cui non potete arrivare"

2) Essere tu il primo a fare la vittima: "Povero vitellino, penso a quanto avrà sofferto la sua povera mamma..."

 

In breve non devi far altro che usare esattamente le stesse identiche strategie:

loro hanno fatto tanti sacrifici per farti studiare fuori casa e ora pretendono che tu mangi quello che vogliono?

Ottimo! E tu diglielo: "So che avete fatto tanti sacrifici per farmi studiare fuori casa

e ora mangerò anche quello che non mi piace per non deludervi... Sono già stato una delusione così tante volte..."

 

Il ricatto morale serve per mantenersi in una posizione di superiorità attraverso il vittimismo;

se sarai tu a presentarti come il martire il giochetto smetterà di funzionare.

 

E' inutile "cercare di farsi rispettare": queste donne non vedono l'ora di avere un figlio ribelle,

per poter soffrire in silenzio, domandarsi dove hanno sbagliato e rinfacciartelo alla prima occasione.

Ed è assolutamente inutile far passare la mamma per "la cattiva"

perché qualunque cosa lei faccia, sa di farlo per il tuo bene e sei tu che non capisci.

 

E comprati un libro di barzellette ebraiche!

" Qual è la differenza tra un avvoltoio e una mamma ebrea?

L'avvoltoio aspetta che tu sia morto per mangiarti il cuore"

:D

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Sono d'accordissimo: la sensibilità, soprattutto verso gente che ci ha dato una mano (o un calcio) nel nostro percorso di vita, non deve mai mancare. Però il metodo almadel non mi dispiace, è abbastanza sensato, credo proprio che farò la piccola vittima post adolescenziale in futuro.

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Ricorda una cosa, però.

Il primo che piange vince.

Se tua madre sa piangere, impara a farlo anche tu

e fallo sempre prima di lei.

 

Ma devi essere qualcosa in più di una vittima, devi essere un martire.

La vittima si lamenta delle persecuzioni, il martire ringrazia di essere umiliato.

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Le barzellette ebraiche funzionano, quando le capisco riesco pure a farci una risata... ma sono talmente acide che non possono non piacermi :asd:

 

Io fossi in te prenderei per una volta possesso della cucina e cucinerei per i tuoi genitori un bel pranzo tutto a base di verdure, il più appetitoso possibile, per dimostrargli che è possibilissimo sfamarsi in questo modo e che non deve per forza esserci la carne.

 

Assecondare il loro volere è la cosa peggiore che puoi fare, gli fai capire che tutto sommato gli dai ragione invece di farti vedere determinato nelle tue scelte e portarle avanti a testa alta. Mi dispiace per la sofferenza di tua madre, ma arriva il momento in cui una madre deve farsi da parte e rispettare la vita del figlio per quella che è, anche perché non stai facendo niente di deleterio, anzi stai dimostrando che sai prenderti cura di te stesso.

 

Quindi tienigli testa e .. in bocca al lupo ;)

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Tutti i genitori si preoccupano dell'alimentazione dei figli, non a caso una delle domande piu' frequenti che i genitori rivolgono telefonicamente ai figli è "hai mangiato?E che cosa?"... Nel tuo caso, sapendo pure che ci sono stati in passato dei disordini alimentari, la loro preoccupazione è comprensibile,,, Comunque mi preoccuperei pure io se un mio caro smettesse di mangiare carne, vista l'esperienza negativa passata da una mia amica e da altre persone che conosco e che avevano fatto la stessa scelta, non parliamo poi dell'alimentazione vegan...

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Sviluppo inaspettato. A maggio anche mia madre proverà per un mese la cucina vegetariana!!!! :music: Abbiamo deciso che rimarrò un mese a casa dei miei e le insegnerò tutti i trucchi del mestiere. A volte parlare serve. A proposito di questo mi è venuto in mente che alcuni libri possono essere illuminanti e vorrei regalare un libro ai miei così tanto per vedere che effetto gli fa, qualche libro che parli di come essere una persona libera totalmente e di vivere senza schemi e di come rapportarsi in modo sano coi proprio figli, grandi o piccoli che siano. Ne conoscete qualcuno da consigliarmi???

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