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I gay francesi di destra scaricano Sarkozy


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Nicolas Sarkozy prende posizione pubblicamente contro i matrimoni gay? Immediatamente i gay di destra francesi lo scaricano e annunciano che non voteranno per lui alle prossime elezioni presidenziali.

A differenza di ciò che avviene in Italia - dove leader di destra e persino di sinistra si sono espressi contro i diritti delle persone omosessuali senza perdere alcun sostegno ufficiale - una dichiarazione così netta come quella espressa dal Presidente francese gli è costata il sostegno dei gay di centrodestra; o almeno della maggiore associazione che li rappresenta, GayLib.

“Molta amarezza e delusione” è stata espressa dai vertici del gruppo che non sosterrà più Sarkozy nella corsa all’Eliseo contro François Hollande, il candidato socialista che invece si è espresso a favore dell’introduzione di una legge per promuovere l’uguagliaza fra etero e gay nella possibilità di unirsi in matrimonio.

 

Fonte: http://www.queerblog...ndonano-sarkozy

 

Da noi invece quand'è che la comunità LGBT si stancherà di votare forse clericali come PDL e PD? (Per non parlare poi di partiti dichiaratamente omofobi come la Lega Nord)

 

EDIT: Che figura, ho scritto Sarcozy invece di Sarkozy :gha:

privateuniverse

Considerando che fine fece Jospin, che in cambio dei PACS alle presidenziali successive fu sconfitto da Le Pen e non arrivà neanche al ballottaggio, ho l'impressione è che o questi gruppi rappresentino soltanto un'esigua minoranza anche di coloro che pretendono di rappresentare, o siano i gay che rapprentano una minoranza il cui comportamento elettorale è, in punto di fatto, assolutamente irrilevante.

Quando leggo "Come fanno ad esistere gay di destra", oppure "I gay di destra sono autolesionisti", mi vengono i brividi lungo la schiena pensando che qualcuno pensi di assolutizzare una persona(in questo caso qualche milione se riferito al mondo, qualche migliaio se riferito all'italia) al suo orientamento sessuale. E' evidente che le persone omosessuali che votano per i partiti etichettati comunemente come di destra lo faccia per molteplici motivazioni e non perchè masochisti.

Nella fattispecie del caso francese l'associazione mi sembra non indichi di votare qualcun'altro, quindi i suoi iscritti, o chi ne segue le indicazioni, voterà comunque Sarkozy oppure non voterà. Più un caso mediatico che di sostanza.

Bhe, certo, in fin dei conti vivere e realizzare la propria vita sentimentale è un aspetto abbastanza marginale di una persona

 

Vuoi mettere a confronto con il sostenere teorie keynesiane o monetariste?

Edited by Loup-garou
Eliminato quote integrale del post precedente

In realtà esistono contrapposizioni valoriali abbastanza forti, ma è un off topic che feci già in un altra discussione, forse il primo battibecco che ebbi con Almadel e Altair.

Tra l'altro l'assenza di un riconoscimento dell'unione, o nella fattispecie il matrimonio, porta certamente a dei disagi e delle discriminazioni, ma personalmente non reputo che la firma di un funzionario pubblico sia la chiave di volta per la realizzazione della mia vita sentimentale, e onestamente penso sia lo stesso anche per le altre persone.

Come se la questione del matrimonio omosessuale vertesse sul riconoscimento dell'unione da parte di un funzionario pubblico :gha:

 

Ciò che la comunità LGBT chiede è un riconoscimento non soltanto formale della propria unione, ma anche materiale (attraverso tutti quei diritti che permettono a una coppia di realizzare un progetto di vita comune, come la reversibilità della pensione e altri diritti legati alla stabilità economica)

 

Due persone che si amano in genere aspirano a questa vita in comune, ma allo stato attuale solo chi ha a disposizione ingenti quantità di denaro può permettersi quanto meno di scimmiottare i diritti di una cittadinanza completa, mentre gli omosessuali appartenenti alle fasce deboli della popolazione devono vedersi preclusa o fortemente limitata la possibilità di realizzare un progetto di vita comune

 

Se poi te, come affermi nella tua presentazione, sia "sentimentalmente sterile" non puoi aspettarti che la legge sia fatta su misura per te.

La maggior parte delle persone omosessuali che votano partiti conservatori e reazionari (che non significa necessariamente di destra) compie verso di se un atto autolesionistico, nel senso di precludersi possibilità di realizzarsi.

 

Se tu sei un neo-liberista, ha molto più senso che tu voti i Radicali, piuttosto che PDL (Che poi, oltre ad essere un partito di clericali e omofobi, e pure un partito in buona parte di liberisti all'amatriciana)

Sono ot ma la possibilità di avere la firma di un funzionario pubblico magari non realizza la tua vita sentimentale, ma di certo ti porta intanto a non essere un cittadino di serie b, secondariamente ad avere riconosciuti tutti i diritti (legali, economici, sanitari) che vengono riconosciuti alle persone etero che vivono insieme.

 

Poi puoi sfruttarla o meno questa possibilità, sta di fatto che dovrebbe esistere

OT

 

Eh no, la firma di un funzionario pubblico la pregiudica eccome la vita sentimentale.

 

Provate a stare insieme ad una persona, essere trasferiti dall'altra parte dell'Italia per lavoro

e non avere diritto al ricongiungimento familiare.

Se poi te, come affermi nella tua presentazione, sia "sentimentalmente sterile" non puoi aspettarti che la legge sia fatta su misura per te.

Giuro che questa frase faccio fatica a capirla da un punto di vista logico, infatti premettendo che non mi sembra di avere chiesto o lasciato intendere di volere una legge ritagliata sulla mia persona, qualora trovassi un bravissimo "giardiniere" o una bravissima "giardiniera" in grado di trasformare la mia vita sentimentale in un rigoglioso giardino non mi servirebbe una legge differente da quella della "moltitudine", viceversa se la sfera amorosa rimasse una landa desolata e mi avviassi verso ad una vita da zitello non mi servirebbe legge alcuna.

 

Ripeto che non sono solito classificarmi, ma se proprio dovessi sono più un liberale classico che un neo-liberale(l'aborro di crociana memoria lasciamolo a tristi pagine di storia italiana), e i radicali con me c'entrano ben poco, così come il PDL, tant'è che non milito in questo partito. Certo qualora fosse rimasta una situazione simile a quella delle scorse politiche avrei certamente accordato il mio voto al Popolo della Libertà esprimendo fiducia verso ad alcuni suoi ambienti, piuttosto che al PD o qualunque altro partito, così come dopotutto ho fatto per le elezioni regionali in Lombardia.

 

Ricollegandomi al discorso principale quando parlavo di discriminazioni e disagi mi sembrava fosse evidente che stessi parlando delle problematiche di carattere giuridico e economiche legate al riconoscimento della coppia(reversibilità della pensione, graduatorie pubbliche, tutorato sanitario, ecc...), ma continuo a ripetere che la realizzazione della propria vita sentimentale non passa attraverso queste cose, che certamente aiutano ma non sono vitali, ma attraverso l'affinità all'interno della coppia stessa. Personalmente conosco un sacco di coppie non sposate sia etero che omo che hanno una vita sentimentale e famigliare appagante senza essere sposati, e quindi nemmeno riconosciuti dalle istituzioni.

 

La cosa che mi inquieta è che qua sta passando il messaggio che io sia contro il matrimonio ed il riconoscimento delle coppie gay, quindi è meglio che specifichi la mia posizione. Sono contro il matrimonio come istituto preferendo il riconoscimento giuridico della coppia, di qualunque tipo essa sia, attraverso strumenti più soft come i pacs, non essendo un illuso e sapendo che il matrimonio non verrà mai cancellato sono favorevole alla sua estensione a qualunque casistica esistente, così come sono favorevole all'adozione per singoli e coppie omosessuali, e sono favorevole a tutto ciò n virtù proprio di quei principi che mi portano a non poter accordare il mio voto a partiti dichiaratamente socialisti o socialdemocratici.

La cosa che sto contestando in questo momento è che il riconoscimento della coppia da parte dello stato sia la chiave di volta per la realizzazione della propria vita sentimentale.

Dipende moltissimo dalle persone coinvolte.

 

Due persone che si amano in genere aspirano a questa vita in comune, ma allo stato attuale solo chi ha a disposizione ingenti quantità di denaro può permettersi quanto meno di scimmiottare i diritti di una cittadinanza completa, mentre gli omosessuali appartenenti alle fasce deboli della popolazione devono vedersi preclusa o fortemente limitata la possibilità di realizzare un progetto di vita comune

 

Come scrive Dream_River le differenze di trattamento tra etero e omosessuali

diventano tanto più pesanti quanto più gli omosessuali hanno difficoltà economiche.

 

A Dolce & Gabbana non interessa essere nelle graduatorie per una casa popolare,

non temono - alla morte del compagno - di essere sfrattati di casa dai parenti di lui;

possono andare in Malawi e riconoscere come proprio il figlio di una donna povera;

non si preoccupano del "riavvicinamento famigliare"

e se uno di loro si innamorasse di un extracomunitario, potrebbe dargli il permesso di soggiorno solo assumendolo.

Avvalendosi di cliniche private e presumibilmente estere, non hanno bisogno di veder riconosciuto

il loro diritto ad assistere il compagno malato o di poter decidere se "staccare la spina" o meno.

 

Infatti Dolce & Gabbana votano senza alcuna crisi di coscienza per il PDL:

la loro relazione è davvero un fatto privato; l'unica loro priorità come omosessuali

sarebbe la possibilità di consentire a Dolce di adottare il figlio di Gabbana del Malawi...

Mancando questa condizione è chiaro che lo "scudo fiscale"

- per due impenitenti evasori come loro - è di sicuro una priorità.

(Producendo in Cina, si curano poco persino dell'Articolo 18).

 

E' possibile che un omosessuale non benestante abbia priorità diverse

rispetto alla tutela della propria relazione presente o futura che sia?

La risposta è ovviamente "no"; almeno in Paesi più pragmatici del nostro.

Ma il nostro Paese è assolutamente poco pragmatico e molto ideologico

e spesso si preferisce votare per le proprie idee a discapito dei propri interessi,

piuttosto che per i propri interessi a discapito delle proprie idee.

La cosa che sto contestando in questo momento è che il riconoscimento della coppia da parte dello stato sia la chiave di volta per la realizzazione della propria vita sentimentale.

 

Per molte coppie invece è di un importanza cruciale, non perché siano socialisti o comunisti, ma perché senza questo riconoscimento gli unici omosessuali che possono scimmiottare una libera scelta sono quelli alla Dolce & Gabbana.

 

Votando PDL (Che oltretutto direi essere un partito che sta al liberalismo classico come Rosy Bindi sta al marxismo-leninismo) promuovi una società in cui l'unica scelta sia quella di subire una discriminazione insensata fra cittadini omosessuali e eterosessuali. Nascondersi dietro al "Ah, ma tante coppie stanno bene comunque" è proprio una foglia di fico.

 

Purtroppo i liberali (classici, moderni, post-moderni, rococò) tendono sempre a ridurre la libertà a una semplice questione formale, senza considerare la dimensione materiale necessaria alla sua realizzazione.

Un liberale classico sarebbe quello che identifica i diritti civili

come ai tempi di Cavour?

 

In questo caso più che di libertà formali sarebbe il caso di parlare

di libertà "vecchie" e già acquisite.

 

In parole povere nei fatti un conservatore, altrimenti non si spiega come

si possa finire per appoggiare il governo Formigoni alle Regionali della

Lombardia, ovvero lo strapotere di Comunione e Liberazione.

Fabio Castorino

Almadel ha perfettamente ragione, e lo stesso vale per l'aggravante omofobia. Tiziano Ferro potrebbe tranquillamente votare per partiti contrari all'aggravante, perché le probabilità che rimanga vittima di un attacco omofobo sono pari a zero, in quanto la sua fama lo protegge molto di più di quanto potrebbe mai fare una legge del genere. Invece un gay di provincia, magari isolato e non dichiarato, che voti per partiti del genere, sta contribuendo a mettersi in pericolo da solo.

Ripeto che evito proprio di definirmi solo per semplificazione lo faccio, tra l'altro il conservatorismo è una cosa che ha ben poco a vedere con CL, e onestamente ho votato Formigoni perchè con tutti i limiti che ha ha saputo ben amministrare rispetto a molti colleghi, ha efficentato i servizi della regione, ha introdotto importanti dosi di iniziativa privata in campo medico. Certo da qui a dire che Formigoni fosse la mia scelta natura ne passa, ma ricordo che il principale avversario fosse quell'uomo dalla spiccata morale di Penati, che ha amministrato la provincia con capacità paragonabili a topo Gigio.

Comunque ragazzi leggete e tenete a mente tutta la risposta di una persona perchè hinzelmann non mi sembra di aver detto di voler tornare ai tempi della restaurazione.

Comunque al giorno d'oggi è difficile trovare qualcuno che ti rappresenti, perfino il partito di cui faccio parte non mi rappresenta in maniera soddisfacente, e anche forse il parlamentare a cui sono più vicino come mentalità, l'on. Della vedova, non posso dire che parli come parlerei io.

 

Rispondendo a Dream, ti dico che anche per coppie non facoltose, ed onestamente ne ho conosciute anche di questo tipo, reputo che non sia corretto pensare che la realizzazione della propria vita sentimentale abbia come condizione primaria la presenza dello stato, per quanto mi riguarda lo stato dovrebbe starsene quanto più fuori dalla vita di ognuno, ma purtroppo nell'Europa di oggi sembra quasi impossibile solamente concepire una cosa simile. Il discorso su chi voto e perchè lo voto l'ho già fatto nel post precedente e non mi sembra il caso di ripeterlo, potrei solamente aggiungere che rifuggendo l'astensionismo si è costretti a votare il meno peggio, ma sembrerebbe un'ovvietà da dire.

La frase su i liberali veramente la trovo veramente senza senso, o quanto meno fuori dalla storia dell'uomo, visto che i liberali hanno sempre promosso processi di libertà sostanziale, coerentemente con i principi che ne ispiravano le azioni, visto che a differenza di ciò che pensa Almadel(che come al solito si sente Verbo del mondo omosessuale, velleità che personalmente gli concederei anche se lo fa sentire meglio) le idee sono condizione necessaria per poi produrre dei cambiamenti duraturi e reali e non limitarsi a mantenere il passato e rincorrere il presente. Il problema dell'Italia è che semmai si sono troppo curati i singoli interessi e nessuno si è fatto promotori di idee di società, da una parte e dell'altra.

Nessuno nega l'importanza dei diritti civili, che anzi sono uno dei temi più nobili su cui un parlamento può esprimersi, ma non reputo non siano motivazione sufficiente per preferire una parte politica ad un'altra, soprattutto quando la parte politica riconosciuta come più sensibile sul tema abbia dimostrato la più totale contraddittorietà e mancanza di decisione nel portarli avanti.

Parliamo anche in francese no?

 

Le Pen il est un cochon! :D

 

A proposito di Le Pen (figlia), la domanda è: per chi voteranno i liberali francesi?

 

Di certo non per Hollande, come dimostra l'articolo postato da Dream_River, speriamo

non siano tanto folli da gettarsi nella pericolosa droit estrema o in quella cattolica di

Christine Boutin.

Basta astenersi al secondo turno per far vincere Hollande

 

In realtà la scelta di Sarkozy corrisponde pienamente alla sua

svolta neoconservatrice, che lo avvicina alla estrema destra e lo

allontana dal centro.

 

Politica Interna: criminalizzazione dei mostri ( castrazione chimica

per i pedofili ) espulsione sistematica su base etnica degli zingari

chiusura delle frontiere con l'Italia, capri espiatori da additare alla

pubblica opinione ( i teppisti delle banlieue ) introduzione del reato

di vagabondaggio...

 

Se questa è l'ispirazione complessiva stupirebbe una apertura al

matrimonio gay.

 

Politica economica: imitazione del modello tedesco di austerità, ma

con una politica fiscale che favorisce i ricchi ed una martellante campagna

antiassistenziale ( aspetti assenti in Germania )

 

E' come se Sarkozy avesse scelto di rompere con una serie di capisaldi

del gollismo che lo ancoravano fortemente al centro, ad una forma di

umanitarismo laico ( recepibile anche dai cattolici francesi )

 

Al di là di questa rottura non c'è però una idea liberale, o un ridispiegamento

verso il liberalismo anglosassone, ma direi un mix "Le Pen-Merkel" cioè

una svolta di destra.

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