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...e se alla fine il lavoro non lo trovi?


araas

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privateuniverse

Dunque, è un po' difficile dare consigli, anche perché la situazione è diventata sempre più difficile con il passare degli anni (non era facile neanche negli anni Novanta, ma ora è molto peggio).

 

In generale, trovare lavoro è una questione di confronto tra le opportunità (in calo) e le capacità, che sono di due tipi: sapere e saper fare.

 

Per agire sul lato delle capacità, bisogna sapere e saper fare più cose possibile.

 

Sapere: un buon punto di partenza, in generale, è la conoscenza di almeno una lingua straniera e saper usare il computer, che significa, sostanzialmente, saper usare programmi come Word, Excel, PowerPoint, Access, e/o eventuali programmi specifici (CAD, grafica). Le conoscenze specifiche che di solito vengono richieste sono di tipo amministrativo o tecnico, Tra le prime, spiccano diritto, contabilità e materie simili. Come acquisirle? A scuola, sperabilmente, all'università: non so che studi avete fatto, ma se ci sono "buchi" nella vostra formazione, meglio colmarli, perché il titolo di studio è comunque il principale biglietto da visita. In certi casi ci sono anche corsi. Io ricordo che ne venivano fatti anche di gratuiti o quasi con i fondi dell'FSE, non so se è ancora così. Spesso sono scarsi, ma non sempre.

 

Un problema notevole è: devo lavorare sulle mie competenze, che però magari non interessano a nessuno, o su ciò che viene richiesto, che però magari non m'interessa? Io suggerirei di trovare un compromesso: quando dovetti fare l'università scelsi economia invece di lingue o storia o scienze politiche anche per motivi di questo genere.

 

In generale, direi che la cosa peggiore da fare, in questo come in ogni altro ambito, è stare con le mani in mano (anche se la tentazione è sempre forte). Il lavoro non è l'unico modo di essere produttivi: si possono risparmiare soldi, per esempio, anche se si sa cucinare, o coltivare un orto, o aggiustare vestiti, o fare riparazioni in casa.

 

Comunque l'unico settore che vedo potenzialmente in espansione è quello della cura e dei servizi alla persona.

 

Trovare lavoro comunque è più difficile che trovare un partner, perché l'amore non lo si può meritare, il lavoro invece sì. ;)

 

 

PS Magari, se potete essere un po' più specifici, si può discutere in maniera meno generica. Per esempio, araas: che studi hai fatto, e come? E tu, BruisePristine; quali sono i corsi che vorresti fare?

 

PS2 Se avete qualche conoscenza di una lingua straniera, esistono possibilità di fare periodi di tirocinio, o di volontariato, o di lavoro, all'estero. E' un modo di sondare il terreno, di fare esperienza e di migliorare la propria conoscenza di una lingua.

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BruisePristine

allora, io rispondo dicendo che ho mollato le superiori, anche se ho fatto 3 di grafica + 2 di parrucchiere (con varie bocciature in mezzo).

corsi che vorrei fare? diciamo che non ho idee chiarissime, tra le cose nella mia top 10 c'è un corso di tatuatore/piercier.. ma l'unico serio l'ho trovato con durata 8 mesi a 1200 euro circa, oppure fotografia o vorrei imparare tedesco.. ma a che pro?

mi sa che questo è gratuito, ma anche imparare un altra lingua mi serve a poco.

 

..ma in realtà mi andrebbe bene un lavoro come commesso in un negozio di vestiti per tot mesi per accumulare e avere le idee più chiare. ora ho tantissime idee.. e cose che vorrei, ma non ho i soldi. quindi..

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Io personalmente ho fatto il liceo artistico, dopodiché ho fatto la facoltà di studi orientali, non terminata ma lasciata dopo due anni.

Dopo l'università ho patto un corso professionale e mi sono presa una qualifica in grafica

Lingue straniere conosciute: oltre all'ovvio inglese, e a vaghi ricordi di francese e spagnolo, ho studiato il giapponese e il coreano.

Ma tutto ciò non serve a un'emerita minchia se non si è raccomandati.

ps. anche io volevo fare il corso di tattoo e piercing, ma costa un boato!

Gli studi che ho fatto ovviamente sono talmente "misti" da servirmi a ben poco...

Invece come lavori ho fatto (sempre e solo a nero) la commessa, la banchista in pizzera (=donna delle pulizie), ho fatto stampa serigrafica, e qualcosa di grafica...

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BruisePristine

Beh, grafico e parrucchiere li sai fare?

il primo no, il secondo le classiche cose, tinta, pieghe e le altre cose non le ricordo granchè.

in ogni caso non mi piace proprio fare il parru, era meglio che finivo grafica e via...

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Io non trovavo il lavoro e me lo sono inventato, decidendo di fare il libero professionista.

Ho aperto la partita iva e sono sulla piazza a vendere i miei servizi.

Penso che meglio di così si muore: sono padrone e schiavo solo di me stesso e sono contento di non aver trovato un padrone.

 

Magari, era uno come Marchionne che prima ti assume, poi vuole chiudere e delocalizzare in India...

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In realtà no. La partita IVA come privato non è una spesa enorme, basta che riesci ad attestarti su un tot all'anno di entrate e sei a posto.

Semmai li le spese diventano i connessi tipo il commercialista...

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Confartigianato ha recentemente fatto un'inchiesta sui "lavori che nessuno vuole più fare",

ovvero quei settori nei quali (nonostante la crisi) la domanda di forza lavoro non è diminuita,

anzi è aumentata proprio perché i disoccupati si sono concertati su settori più inflazionati.

 

Fra le figure professionali richieste figurano:

  • Parrucchieri e Estitisti
  • Idraulici
  • Carpentieri
  • Infermieri (richiesti come il pane)
  • Sarti e tagliatori artigianali
  • Installatori di infissi

Bruise se fossi in te prenderei in seria considerazione di continuare sulla strada del parrucchiere,

è un settore in espansione e a Milano non dovresti proprio avere problemi. Altrimenti perché non

provate con una laurea in scienze infermieristiche? Dura solo tre anni e avrete una qualifica spendibilissima

nel mercato del lavoro.

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giusto l'altro giorno ho sentito che assumevano al parrucchiere vicino casa mia. E per quanto riguarda infermieristica é verissimo, tant'é che la stragrande maggioranza di infermieri sono o stranieri o ragazzi giovani (e meridionali)

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io ho lo stesso problema con l'aggravante che abito al sud...qui di lavoro non ce ne è manco a pagarne avrò iniviato curriculum a tutte le aziende ma nulla, sono tornato a studiare e terminare la specialistica...pensavo adirittura di farmi una triennale abilitante tipo ( scienze della formazione). Comunque sono in accordo per chi propone una bacheca con gli annunci di lavoro...

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BruisePristine

Bruise se fossi in te prenderei in seria considerazione di continuare sulla strada del parrucchiere,

è un settore in espansione e a Milano non dovresti proprio avere problemi.

ho provato, ho pensato e alla fine ho evitato, andavo in crisi.

crisi seria, dopo stage (che finiva ad aprile) un anno fa mi hanno tenuto fino a luglio (in nero) e non reggevo, alcune volte tornavo a casa a mi veniva da piangere a momenti, non scherzo.

mi sentivo troppo a disagio perchè mi accorgevo che non era proprio il mio lavoro..

e appunto per fare una cosa che mi schifa preferisco lavare i cessi, almeno sono da solo e nessuno vede che mi scazzo a morte, invece come parru devo sempre sorridere e non mi viene da fare così :)

 

Io non trovavo il lavoro e me lo sono inventato, decidendo di fare il libero professionista.

però per fare questo devi sapere già fare qualcosa o avere un tot soldi da investire ecc..

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Scusa fai il make-up artist allora: sei gay e vivi a Milano! :D

 

(Momento stereotipo mode ON)

 

Scherzi a parte... ma se ti iscrivi a infermieristica? Con l'età ci sei, sei ancora abbastanza giovane.

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Ragazzi, forse è un po' OT, ma lasciate perdere i corsi per tatuatori, semmai andate da un tatuatore già professionista, serio, che è disposto a prendervi come apprendista. E se non avete mano non è proprio cosa xD Piercer è già un altro discorso, si può fare, e nuovi studi aprono sempre più spesso...

 

Io devo dire di aver avuto poca difficoltà a trovare lavoro, mentre invece la mia ragazza sono quasi due anni che cerca. Penso che si tratti proprio anche di presenza, e di età: quando hai 25 anni e vedono che non hai concluso degli studi, si fanno un'idea diversa da quando ne hai 19...

Però non è comunque il lavoro che voglio, che non so quando troverò, penso anch'io che quando avrò la client base per permettermelo aprirò la partita IVA e farò l'illustratrice freelance, a meno che non mi assuma la Pixar a caso :D

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Io ho rinunciato - da anni direi - a trovarmi un lavoro.

L'ultima volta che ho consegnato un curriculum a una agenzia interinale,

ho avuto una crisi di nervi: sono tornato indietro e l'ho strappato

dalle mani di una dipendente spaventatissima...

(la quale non vedeva motivo per restituirmelo e ho dovuto minacciarla...).

 

Attualmente mi considero una sorta di "animale domestico";

passato di proprietà dalla mia famiglia al mio attuale ragazzo.

 

Il vostro "ottimismo", la vostra "ambizione" e anche solo la vostra "volontà"

mi stordiscono e una parte di me assolutamente ve li invidia.

L'altra parte trova tutto questo semplicemente incomprensibile.

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BruisePristine

Attualmente mi considero una sorta di "animale domestico";

passato di proprietà dalla mia famiglia al mio attuale ragazzo.

e non ti senti inutile?

beato te, io a fare nulla mi viene la morte. cioè sto andando in depressione a non fare nulla..

 

Io ho rinunciato - da anni direi - a trovarmi un lavoro.

L'ultima volta che ho consegnato un curriculum a una agenzia interinale,

ho avuto una crisi di nervi: sono tornato indietro e l'ho strappato

dalle mani di una dipendente spaventatissima...

(la quale non vedeva motivo per restituirmelo e ho dovuto minacciarla...).

sono pessime le agenzie, "sì ti faremo sapere appena troviamo qualcosa che fa al caso suo"..

e chi mi ha più richiamato!!

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@@Almadel posso chiederti come mai ci hai rinunciato e come mai hai avuto questa crisi di nervi? mi hai messo curiosità...

 

comunque non si tratta solo di competenze acquisite tramite degli studi, uno può anche avere delle buone capacità di base, di carattere e sfruttarle.

Io ad esempio sono molto portata per carattere a stare con i bambini, infatti ho avuto un buon successo come animatrice mini club.

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privateuniverse

Penso che si tratti proprio anche di presenza, e di età: quando hai 25 anni e vedono che non hai concluso degli studi, si fanno un'idea diversa da quando ne hai 19...

 

Certo, gioca anche questo. Si chiama "effetto pergamena" (non sto scherzando, è stato studiato nella teoria economica).

 

Tornando a BruisePristine e ad araas, direi che hanno problemi in parte simili, in parte diversi.

 

Il problema simile è che mi sembra che abbiate entrambi un curriculum scolastico frammentario (araas se ne rende conto).

 

Per il resto mi sembrano due situazioni abbastanza diverse. Bruise ha qualifiche in lavori che non gli piacciono e che non intende fare, araas invece si trova in un contesto che, obiettivamente, offre poche opportunità.

 

Araas, quanto conosci giapponese e coreano? Una possibilità sarebbe di inviare curriculum ad aziende che abbiano rapporti stretti con Giappone e Corea: hai provato ad interpellare le camere di commercio italo-internazionali?(http://www.etribuna....id=16&Itemid=31)

Ci sono delle competenze aggiuntive che potresti sviluppare a partire dal fatto che hai frequentato il liceo artistico, in settori che ti piacciano e per i quali tu ti senta portata?

 

Però non è comunque il lavoro che voglio, che non so quando troverò, penso anch'io che quando avrò la client base per permettermelo aprirò la partita IVA e farò l'illustratrice freelance, a meno che non mi assuma la Pixar a caso :D

 

In bocca al lupo.

 

comunque non si tratta solo di competenze acquisite tramite degli studi, uno può anche avere delle buone capacità di base, di carattere e sfruttarle.

Io ad esempio sono molto portata per carattere a stare con i bambini, infatti ho avuto un buon successo come animatrice mini club.

 

Verissimo.

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Conosco poco il giapponese e pochissimo il coreano, perché ormai sono passati due anni dall'università e non ricordo più molto... sul parlato ce la posso fare, sullo scritto non tanto.

Per quanto riguarda i lavori che nessuno vuole fare...

  • Parrucchieri e Estitisti ---> ci ho provato, mi hanno detto che sono troppo vecchia
  • Idraulici ---> problema maschilismo: nessuno vuole insegnare il mestiere/assumere una donna idraulico
  • Carpentieri ---> problema maschilismo: nessuno vuole insegnare il mestiere/assumere una donna carpentiere
  • Infermieri (richiesti come il pane) ---> bisogna studiare parecchio e avere "Il pelo sullo stomaco"
  • Sarti e tagliatori artigianali ---> cercano gente che lo sappia già fare, nessuno vuole insegnarti
  • Installatori di infissi ---> problema maschilismo: nessuno vuole insegnare il mestiere/assumere una donna installatore di infissi

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Infermieri (richiesti come il pane) ---> bisogna studiare parecchio e avere "Il pelo sullo stomaco"

 

Studiare parecchio? A scienze infermieristiche?? :D

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privateuniverse

Credo intendesse dire che è una cosa che richiede tempo, tipo almeno due anni solo per prendere il diploma.

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Studiare parecchio? A scienze infermieristiche?? :D

 

certo, perchè tu hai a che fare con la vita della gente e io non sopporto chi prende alla leggera questa professione. se sbagli a fare una flebo sono cazzi.

quindi apprezzo più uno che non lo vuole fare piuttosto che uno che si iscrive a scienze infermieristiche e poi non studia.

 

 

Parrucchieri e Estitisti ---> ci ho provato, mi hanno detto che sono troppo vecchia

 

comunque non è vero che sei troppo adulta per fare parrucchiera o estetista, una mia amica si è iscritta a 31 anni passati a una scuola estetica (che terminerà tra 3 anni, quindi inizierà a svolgere la professione a 34 anni, a parte gli stage) e io sto facendo un pensierino a imparare a fare la parrucchiera, il problema è trovare una scuola che costi poco.

La mia amica si è potuta permettere un'ottima scuola ma io tanti soldi ora non ce li ho.

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Altair non so come fai a fare tanto lo spiritoso su scienze inferimieristiche e a raccomandarlo a tutti... Non è un lavoro che può fare il primo che passa, è pesantissimo non solo dal punto di vista fisico ma soprattutto da quello psicologico (sai com'è, ti ritrovi davanti tutti i giorni gente che muore).

Non è proprio qualcosa che puoi fare solo perché hai il posto assicurato.

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Cara Lum, non idealizzare il comportamento degli infermieri negli ospedali davanti alla gente che muore o che sta solo male, specie se vecchi. Gli ospedali si trasformano per i vecchi in luoghi di deprivazione. E' proprio l'abitudine al rispetto della persona umana, malata e vecchia, che manca nella preparazione degli infermieri. Senza contare il loro odiosissimo modo di prendere a dare del tu e a chiamare per nome il malato (parlo sempre del vecchio) onde sottargli ogni residua dignità. Ci saranno eccezioni, ma la regola è questa e non è molto buona.

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Sì, ma il problema è quando non ci si può permettere di passare due anni senza guadagnare, figuriamoci addirittura a pagare una scuola...

Come si fa in quei casi in cui non si possono acquisire altre qualifiche?

Ripeto, io lavoro l'ho trovato, e avendo bella presenza, e adesso addirittura esperienza pregressa in negozio, so che lo troverei di nuovo (per quanto spero già a 25 di poter osare e fare quello che più voglio).

Ma la mia ragazza è ancora senza soluzioni. E a volte non ci sono genitori su cui ricadere...

 

P.S. In effetti forse dovrebbero curare di più la formazione degli infermieri, almeno dal punto di vista dell'impatto psicologico che hanno certi loro atteggiamenti...però ad esempio ho una cara amica, infermiera che lavora strettamente con alcolisti, e persone con dipendenze in generale, e deve 'assorbire' tantissimo tutti i giorni - anche magari vedendo meno morte di infermieri in reparti geriatrici.

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Certamente è un tipo di formazione dove pesa più l'internato

l'istruzione sul campo rispetto allo studio teorico e dove di fatto

ti viene insegnato, credo, a "corazzarti" psicologicamente ( e

questo va in danno del paziente...vale anche per certe specializzazioni

della medicina penso )

 

Non tutti ce la fanno, nè è detto che il non farcela non sia

un indizio di qualità umane di sensibilità ( l'inverso del pelo

sullo stomaco ) e credo sia questo aspetto a fare "selezione"

( sensibilmente alta rispetto ad altre facoltà ) piuttosto che la

difficoltà dello studio in sè.

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il lavoro non è una cosa che si può fare alla leggera figuriamoci uno come quello di infermiere, dove solo nei tre anni di università è difficile dover conciliare lo studio,con il tirocinio( e presenza obbligatoria alle lezioni) poi non è una passeggiata considerando che funziona che in due mesi hai quei 6/7 esami (minimo) da fare...

 

Per il resto come si fa a inventarsi un lavoro? personalmente ho un curriculum fatto di lavori tutti a nero per breve periodo però nessuno inerente al mio corso di studi (liceo linguistico-laurea triennale in lettere. potrei fare la guida turistica ma abito nella puglia che nessuno si fila quindi comunque è infattibile...

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Isher, io non idealizzo. Dico solo che mi pare assurdo consigliare di andare a studiare infermieristica "perché poi lavori" come si trattasse di vendere verdura al mercato. Non è un lavoro che sono tutti in grado di fare, tutto qui.

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Io non lo trovo assurdo, credo che Altair volesse semplicemente dire che è un titolo di studio che ha possibilità di essere speso, che garantisce lavoro, e, ti dirò, i giovani, almeno in stragrande maggioranza, lo scelgono per questo. Quanto al fatto che è un lavoro che non tutti sono in grado di fare, sinceramente ho i miei dubbi. O meglio, ti dò ragione in teoria, ma non in pratica.

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Lum capisco quello che dici, sicuramente non è un lavoro per tutti, ma dobbiamo cambiare mentalità.

 

Non siamo più negli anni '70-'80-'90 o '00 dove le possibilità di lavoro erano potenzialmente molto alte

in tutti i campi e tutti avevano (in Italia) quasi le stesse opportunità. Oggi, mi dispiace dirlo, non si può

più essere così schizzinosi.

 

Non ti piace fare l'infermiere ma non hai altre possibilità? Lo fai. Altrimenti non mangi. E' la cruda realtà e purtroppo

va affrontata, mi rendo conto che è un discorso cinico ma il mondo non è più quello di prima.

 

Siamo tornati ai livelli occupazionali del dopoguerra, non ci possiamo illudere di poter ottenere tutti il lavoro dei nostri

sogni, quello in cui ci riteniamo più bravi e che ci aggrada di più.

 

Gli unici che possono avere questa pretesa (e fino ad un ragionevole limite temporale) sono le persone che fin da subito

pianificano la propria vita per raggiungere un obbiettivo lavorativo ben preciso; investendo tempo, denaro e tanta fatica.

 

Se nel caso di Bruise (ti prendo solo ad esempio, non ti sto criticando), non hai voglia di studiare, lasci la scuola e non

ti dedichi ad un progetto specifico non puoi pretendere il lavoro da scrivania, ti concentri su qualcos'altro di altrettanto

dignitoso ma magari più manuale.

 

A scienze infermieristiche, si studia poco e si fa molto internato perché la vocazione di questa professione è proprio questa:

il lavoro manuale. Serve sicuramente tatto, preparazione psicologica e dedizione.

 

Ma se non hai altre opportunità, se devi pagare l'affitto, le rate della macchina e le bollette e il cibo... la dedizione te la fai venire.

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