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Loup-garou


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Grazie. :)):

Personalmente trovo molto utile lo scrivere in metrica. L'avere uno spazio limitato a disposizione nel verso aiuta a liberarsi di tutto ciò che è superfluo e a usare solo le parole considerate essenziali.

 

Poi vabbeh, sono un tipo di poche parole di natura...

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  • 2 months later...

Il primo sentimento dell’uomo

 

BISOGNO

 

Strappando aria che mi brucia

i polmoni, urlo la mia

DISPERAZIONE

Il mio corpo è pesante

FARDELLO

 

DOLORE

è mia madre, e io

son sofferente figlio

 

Di questinutil ala

UMANA

specie m’aggrava

MORTE

a portar, come lei già fece





29 gennaio 2013

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  • 3 weeks later...

Grazie mille. =)

Anche a me piace la montagna, e ci vado almeno una volta all'anno sfruttando la seconda casa di mia nonna.

 

In realtà però lo scopo di quella poesia non è tanto celebrare la montagna (anche se ovviamente l'ambiente descritto mi è familiare), ma lo stabilire un'analogia.

Il rifiugio rappresenta la tendenza a "isolarmi" dal mondo (attraverso la fantasia, attività inutili, eccetera), a crearmi un luogo caldo e accogliente al riparo dalle bruttezze e dalla pericolosità del mondo esterno (che è freddo, secco). E questo risultato lo ottengo appunto chiudendo tutto fuori, isolandomi completamente, non lasciando scoperto nemmeno il buco della serratura.

Eppure, c'è sempre un ramo secco che bussa, a ricordarmi che il mondo esiste e che la morte è inevitabile.

 

 

(Vedi il bello della poesia? Se lo dico in versi mi sento un artista, se lo dico in prosa mi sento un emo mentalmente istabile. XD)

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Provo una strana sensazione a leggere le composizioni di Loup-garou. Francamente, non immaginavo dietro il moderatore causidico e il forumista estremamente raziocinante, così convinto delle sorti magnifiche e progressive del "destino omosessuale", una sensibilità così ricettiva, a velare un fondo di dolore esistenziale dai tratti quasi leopardiani.

Pare che la verità su di sé e sulla propria identità si manifesti, in Loup-garou, attraverso la metrica piuttosto che attraverso l'argomentazione logica.

In questi versi palpita il dolore di una persona che attraverso metafore suggestive (il rifugio montano, la toppa, l'inverno...) sembra riesca a proferire una sentenza universale, partendo dalla sua individualità di omosessuale.

Loup-garou parla di sé, ma parla di tutti i gay. In toni estremamente melanconici, con questa presenza incombente della Morte...che secondo me non deve essere vista come suggello di una condizione identitaria, ma semplicemente come punto di non ritorno per una nuova nascita, sotto il segno di una consapevolezza più ampia.

Edited by akinori
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Lol, la cosa del moderatore me la dicono in molti! Il moderatore è solo un ruolo, passare per stronzo fa parte del pacchetto. :lol:

Comunque sì, nella maggior parte dei casi non scrivo sul forum per comunicare la verità su di me o la mia identità, ma solo come la penso. Giusto un pugno di topic estremamente personali fanno eccezione. XD

 

Grazie mille per il tuo commento.

Senz'altro la mia omosessualità è una grossa fetta della mia identità e molte mie poesie parlano di quella (beh, quella sul pre-coming out, più tutte quelle che parlano d'amore senz'altro XD), ma Rifugio montano non credo che riguardi i gay in modo particolare, mi sembra parli di una situazione essenzialmente umana.

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https://www.gay-forum.it/topic/19424-loup-garou/page/2/#findComment-655012
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Ma quello che si scrive è  sempre - ad un livello successivo - preterintenzionale. Altrimenti non ci potrebbe essere interpretazione, ma solo traduzione, non trovi?

Io, dal mio punto di vista queer, ho visto nel tuo rifugio montano un correlativo oggettivo e (s)oggettivo del ghetto (o della giudecca - che dir si voglia), che per me rappresenta l'immagine più potente della condizione (intesa in senso esistenziale e non in senso politico) omosessuale, l'unica dalla quale possa trarsi un senso poetico. Quindi mi è venuto facile supporre che, non so quanto consapevolmente, l'etichetta di "omosessuale" o di "gay" ti stia un po' stretta. Non so se ciò dipenda dal fatto che stai entrando in una identità più grande, che comprende quella omosessuale, o dal fatto che ti sei reso conto che un'identità personale non può esaurirsi nell'orientamento sessuale.

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Beh, ovviamente puoi interpretare le mie poesie come vuoi. Io quando le ho scritte l'ho fatto per descrivere determinati stati d'animo o esperienze, ma chi legge inevitabilmente interpreterà in base ai propri.

 

Se vuoi interpretare il rifiugio montano come un manifesto queer puoi farlo, anche se mi sembra un'interpretazione del testo piuttosto ardita. Dopotutto ciò che sta fuori dal rifugio non è che sia descritto in modo positivo.

Da parte mia, ti posso solo dire che è un'interpretazione che non riguarda me. Non solo non è quello a cui pensavo quando scrivevo la poesia, ma l'etichetta gay non mi sta affatto stretta.

 

La situazione a cui mi riferivo è molto più mondana. Che ne so, invece di fare qualcosa costruttivo (studiare visto che sono indietro con gli esami, andare in giro per locali perché sono single, ecc.), invece affrontare il mondo brutto e cattivo là fuori, molte giornate le passo a isolarmi facendo cose stupide, in un mondo tutto mio (chessò, vedendo cinque puntate di seguito di un telefilm, giocando online...).

E c'è una vocina dentro di me che mi dice "Vivi, perché domani morirai". Ma io alzo il volume o inizio una nuova partita.

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Sinceramente, non facilmente mi sarei aspettato che il giorno dopo in cui affermavi che per un moderatore "passare per stronzo fa parte del pacchetto", mi avresti bannato :hunter:

 

Ma non perché pensavo di aver instaurato una qualche forma di rapporto personale, che avrebbe funto da meschino "profilattico" - oltretutto deontologicamente sarebbe disdicevole per un moderatore rispetto ad un utente di un forum instaurare rapporti personali... -  ma semplicemente perché mi sembrava di aver intravisto un barlume di consapevolezza che andasse oltre certe logiche  deplorevoli...

 

Infatti poco fa ho chiesto delucidazioni in pubblica, nel thread sulla moderazione, visto che in privato non ho avuto risposte.

 

Al di là della questione "personale" -  e no, non credo proprio che il tuo componimento sia una "manifesto queer", né che il mio post precedente possa aver dato adito ad un'interpretazione del genere. Il mio discorso riguardava solo la tua consapevolezza (eventuale). E non basta la consapevolezza per fare un manifesto politico! Però allo stesso tempo credo che se alcuni gay evitassero di fare proclami politici potrebbero essere dei poeti. Naturalmente, questo non è un invito a tutti i gay di dedicarsi alla poesia. Non basta lo switch nella sublimazione per fare arte...

Io preferirei che si dedicassero alla politica, i gay, in verità. Ma quella rivoluzionaria!

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  • 6 months later...

Risalendo la cascata

 

 

Nel fragore della cascata

guizza il salmone

Allacqua

s’aggrappa

ricasca

Schizza di nuovo

sale volando

pregusta il picco

Colpo di pinna

un altro

più forte

Il ritmo è importante

ti porterà più in alto

Il corpo per lo sforzo

trema e si piega,

solo non scema

per un brivido sulla schiena

che risveglia un ricordo

istintuale:

fresca è l’altezza.

 

Ecco:                                                  l’ultimo balzo.

 

S’abbandona con un sorriso

l’animale vittorioso.

A te rimane

d'esto gesto glorioso

uno schizzo sul viso.

 

 

 

24 ottobre 2013

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La malizia sta negli occhi di chi legge, giusto?

Dopotutto è solo un salmone risalente un torrente, ed io di schizzi in faccia ne presi parecchi allora, ma era acqua davvero e proveniva proprio dai torrenti di montagna...  :)

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  • 9 months later...

Due ragazzi

 

 

Così vuoi la tua casa:

un tappeto all'entrata

d'un inesistente colore,

un ostello di spettri clandestini.

 

A me, cui queste luci

si palesano

così chez toi mi son apparse.

 

Per primo il grigiore del buio

da cui tu lanciavi richiami

alla mia anima traghettatrice.

Per echi mi han parlato

il verde e il giallo

nella valle dei ciechi,

e io ho guadato

un rosso fiume

di vino

fino a te,

alla tua ospitale passione.

 

Guardando, rosea allora

pareva la via,

un tappa continua

tra rose e allori.

 

22 agosto 2014

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  • 4 weeks later...

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