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Filastrocche in rime scampanate


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Chiamarle poesie sarebbe uno sfregio persino al peggiore dei poeti di questo mondo. Credo che il gusto della rima sia qualcosa di assimilabile al piacere di masticare una succosa leccornia ... e io non distinguo manco i sapori.

 

Insomma, queste robe che ho annotato in diversi momenti della mia vita, sono una sorta d'istantanee emotive che mi piacerebbe scorrere col pretesto di condividerle con qualcuno. Nulla di più.

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https://www.gay-forum.it/topic/19442-filastrocche-in-rime-scampanate/
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Io vorrei un cane

 

Io vorrei una cane

non un chihuahua, bensì

che sia grande e grosso

magari pure un po’ grasso

che mi sia fedele

a cui potrei insegnare

un gatto ad amare

 

Io vorrei un cane

che renda indispensabile

un felino indisponibile

che spaventi i miei nemici

ma capace di fare coccole

ad un gatto pigro e stanco

infedele ad ogni tipo di branco

 

Io voglio un cane

che tiri forte il guinzaglio

ma che non abbandoni al primo sbaglio

 

Io vorrei non essere gatto

magari solo un chihuahua

felice di esser tenuto per un guinzaglio

fedele, che non abbandoni al primo sbaglio

che non si spaventi, invece

si prodighi in complimenti

e che non sbuffi mostrando i denti

 

Io vorrei essere cane

per non sognare tetti

su cui aggirarmi di soppiatto

con gli orecchi sbiechi

al latrato perennemente tesi

di un cane sempre in agguato

segregato in qualche cortile

perennemente incazzato.

Le pareti della mia prigione

 

Mi sento solo

nel centro del mare più vasto che c’è

quello dentro di me

in una calma di vento

che gonfia la vela del mio tormento

Non un insetto

non un pesce

che mi aiuti a credere

in qualcos’altro che qui riesca a vivere

Il cielo è terso

il sole generoso

d’un incanto primaverile

ma non un gabbiano che rincuori il mio avvenire

I vasti orizzonti che mi circondano

sono le pareti della mia prigione.

La Circe

 

Mollemente distesa se ne sta la Circe quieta

ad incantare estatica con il suo candore

che inebria coinvolgendo fortemente il cuore

di calma e serenità sempre nuove

avvolgendo il corpo in un lieve torpore

che di mediterraneo ha forte l’odore

mentre una risacca canta lieve

una litania che con il tempo diviene greve

quindi una speciale, particolare malinconia

sopraggiunge come per arte di una magia

Stregati da una voce che della natura è un vanto

ormai persi, sparuti pensieri volano via nell’incanto.

Silverselfer

No, ragazzi non chiamiamole poesie. Ho appena letto i componimenti di Loup-garou e sono arrossito al pensiero di mischiare queste robe con la "disciplina" dei suoi versi.

 

La mia è più una prosa che scimmiotta un punto a capo con rime spesso infelici. Pensando alla metrica, ho l'impressione di una ricetta di cucina che dosa le sillabe, misurando i grammi dei suoi ingredienti. Combina sul pentagramma delle papille gustative dei sapori che armonizzano il pensiero finale come un delizioso piatto di portata.

 

In tal senso, non riuscirò mai a comprendere il gusto di articolare dei versi. Io vado per sensi primari. I gusti dei miei piatti sono o troppo salati, o troppo zuccherati, agri come il limone ... dosati male, amalgamati peggio ... schizzati su un piatto di plastica ... assolutamente da non prendere seriamente.

 

Patroclo - Oh, ma per fortuna anche a me la fase poetica è passata presto. Queste cose provengono da un passato piuttosto remoto.

 

UFC - Non ne saresti capace? Sicuro? Ci hai mai provato? Io sono la prova che tutti possono imbrattare un foglio bianco con il proprio pensiero ...

Silverselfer

Nel mio giardino

 

Fiori neri di steli a forma di ceri

Brillano da aiuole sopra belle viole

All’imbrunire i pipistrelli si sbrigano a venire

Volano folletti in vorticosi balletti, e

La civetta canta quelle risate di cui è provetta

Pericoloso è il vento che seppur spirasse lento

Le spine fa volare che negl’occhi va a conficcare

Stillando sangue da essi lacrimando

Dal dolore che ti fanno desiderando di guarire

Al fine di fermare il loro copioso uscire.

Silverselfer

Anello lunare

 

Specchio d’argento

Sole dell’anima

Virtù di un cuore in tormento

Nel ritrovarsi vivo

Dalla luce che da sgomento

Astro del cielo

Che ha scelto la notte

Per mostrarsi con alcun velo

Indicando la strada

Per un sentimento più vero

Quiete dell’anima

A te canto le gioie che si sospirano

Virtù dello spirito

Da te raccolgo i pensieri che innamorano

Alba che partorisci un tramonto

Sole che infervori di differente calore

Stella dell’umana speme

Dell'infinito amare

Dal tuffo nel tuo argenteo mare

Altro non vorrei rubare

Che il radioso anello lunare.

Silverselfer

L’ombra

L’ombra ho incontrato

Sulla spiaggia m’ha baciato

Volgendo le spalle all’orizzonte mi ha guardato

Nudo s’un ritratto m’ha schiacciato

In un lampo di fulmine m’ha abbandonato

Da solo allora m’ha lasciato

Un chilometro tra me e il mondo ci ha infilato

Mai nessuno più il suo guato ha tentato.

Solo all’alba da allora vo cercando

Chi non mi ama seppure di me ha rapito l’incanto.

Solo da allora all’imbrunire canto

“Chi semina impronte dall'incedere strambo

Chi è sulla spiaggia che cerca un abbaglio

Chi va cercando il ritratto di un lampo

Che non gli farà cantare ancora lo stentato raglio”

Silverselfer

Stordimento

 

Volare, nuotare, camminare

penetrare il fluido in cui siamo immersi

Soffrire, patire, gioire

riflettere gli umori del tutto che ci circonda.

Infinito è lo spazio all’infuori di me

infinito è lo spazio al di dentro di me.

Etereo galleggio, in bilico su di un istante

attratto dal baratro sotto di me

cerco di non perdermi nello spazio intorno a me

accecato dalla luce di un momento, mi stordisco di presente.

Silverselfer

A Te

 

Ti odio e ti voglio male

vorrei vederti in delirio, soffocarti

ucciderti mille volte

odio la tua vita, il tuo rifiato

il tuo puzzo!

La tua esistenza mi condanna

la tua indifferenza mi umilia.

vorrei vederti alla gogna

perché quella tu sei per me.

Silverselfer

Il Sole

 

Come proprio sta al sole il suo splendore

così è dell’uomo il suo amore

che non splenda ma sia autentico furore

infonda rabbia e doni l’ardore

che se le fiamme dilanino il sole

così all’uomo lo divori il dolore

Silverselfer

L’isola in me

 

C’è un isola al centro del mio oceano

ci sono palme e sabbie bianche

C’è anche un sole che scalda il cuore

 

Del mare le acque sono trasparenti

vi giungono da un alto colle

in mille cascate irruenti

 

Come in una terra fra i sargassi

copiosa è la frutta

di banani, cocchi e ananassi

 

Poi dal mare viene una brezza fresca

che mentre le onde dolcemente increspa

sulla spiaggia diviene lieve carezza

 

L’isola è bella

sola nel mio oceano

come una stella

Silverselfer

Il Saggio

 

 

Perso e non più ritrovato

lo sguardo straniero mi era diventato

in un mondo il cui senso

mi aveva abbandonato.

Con il cuore smarrito

in un deserto infinito

per caso ti ho incontrato

e subito ne ho gioito.

Nei tuoi occhi un faro ho trovato

sei l'oasi dove ho dissetato

a una fonte di altruistica passione

l’arsura della mia disillusione

Quindi, anche al costo di soffrire

avere il coraggio di perdersi

rituffandosi in questo arso mare

bisogna esser capaci di sognare

al fine di ritrovarsi in un paio di occhi da amare.

Unica ricompensa da questo eterno girovagare

sta nella scommessa di chi più saprà rischiare

avendo nella poesia una virtù in cui anelare

al fine di non appassire, di non morire

è l'occasione che fa della paura coraggio

virtù di ogni piccolo uomo a divenir saggio.

Silverselfer

L’angelo Secondino

 

A chi mi tiene in ceppi,

io ti disprezzo.

A chi deride la mia volontà,

io ti odio.

A quanti mi giudicano

e mi respingono,

a quanti non mi credono

perché suppongono,

io vi maledico cento volte.

Accuso voi del mio dolore

della sofferenza del mio essere.

Non ci sia pietà per i costruttori di celle

nessuna pietà per le virtù

degli angeli secondini.

Silverselfer

Le cose importanti

 

Non è facile averle

perché sono così sottili!

Le note dei violini

sono le più alte, mentre

del piano, si odono meglio

le corde più basse, ma

ben più arduo è d’una farfalla

sentire il rullo

delle ali in frullo

Accontentarsi dunque

di sfiorare un fiore

provandone l’odore

tappandosi il naso

per l’acqua che marcia

sempre ne appesterà il candore.

Silverselfer

Il Topo

 

Con incommensurabile apprensione

immobile,

stretto fra maiolicati bianchi

al sicuro,

dietro una porta sprangata

seduto su un trono che è di tutti

aspetto un evolversi da topo in trappola.

Con indicibile apprensione

ascolto in silenzio gli scricchiolii del mondo

trattenendo il fiato,

sempre pronto ad una fuga imminente.

Silverselfer

Explosion

 

Sto per esplodere

miriadi di frammenti di me in ogni dove

in una pirotecnica deflagrazione

in un emozionante boato

fiammeggianti lingue di fuoco pervaderanno il nulla.

In una nube di fumo puzzolente

la meritata ed agognata fine.

Silverselfer

Rave Party

 

- Che ora è?

- boh ...

 

Ritmo tribale per virtù animale

 

 

balla, urla tanto sei nella massa.

c’è l’Acid giungle, il Dub e la Trans

che di tutti faranno man bassa

Occhi languidi ed allucinati

per fragolini, dragoni o bambulè ingurgitati

felicità di viaggiatori più volte tornati

da strade percorse da luci pulsanti

dai colori nell’etere vibranti

Argonauti di uno spazio parallelo

“calati” in un vortice virtuale

interamente nero

Dal turbine avvolti e travolti

in un’involuzione spirituale del tutto bestiale

istinto e branco sono la nuova legge

che dell’individuo fa un gregge

alla mercè di un pastore Dj fuori legge

Il mondo scorre fluido

nel pensiero assemblato

da un alchimista druido

“tutto in un solo brivido”

per lo spirito angosciato

d’un individuo sempre più esasperato.

 

- Che ore sono per favore?

- Sveglia stupido, sono le nove del mattino

tua madre non ti apre. Fa un casino!

Scendi qui, adesso, e ridammi l’accendino...

Silverselfer

L’oscuro occhio

 

E’ l’ora della sconfinata pupilla

del nulla che ci fissa

E’ l’ora dell’universo che brilla

del buio che il sole eclissa

 

L’occhio si empie di sconfinata grandezza

 

Sul picco del precipizio

in un’alba che scintilla

giunge dall’abisso nel boato

il silenzio fittizio

di una fuga che strilla

L’eco in ogni verso irradiato

attratto, muto – l’ascolto

Attonito, esaltato – aspetto

scaturendo nell’infinito.

Silverselfer

Stelle cadenti

 

Nell'unica certezza di un desiderio

voleremo via

in un baluginio estemporaneo

spogliarci dell’incanto del presente

finalmente cadere

uno stormo di comete

Scenderemo dal cielo

c’infrangeremo nel mare

percorrendo la notte

suoneremo la ballata degli uno

estremo canto di libertà.

Bruceremo vivendo

fra le fiamme sfrigolando

infiammando come comete

Saremo la vita che la terra lambendo

si tuffa nella sorgente del Lete

Silverselfer

Desolante amare

 

Sprofonda il piede tra mesti auspici

dove ristagna la speranza

sospira l’autunno

volano le pernici

Là cade l’ultima foglia

del mio anelare.

Palude inerme

dove brina la disillusione

fango si rimesta al passo del cacciatore

cadavere è la vittima sua,

come cadavere vuole essere l’oratore

Perché volare ancora su tutto questo morire?

Silverselfer

La Bussola

 

E’ impazzita la bussola nel mio petto

non sa indicarmi il nord

guardo il cielo per cercare la stella

non è dove indica il cuore

ebbro cantore di lubriche illusioni

La natura mi bandisce dalla regola

gli sguardi fuggono la mia nudità

Seguo la stella straziandomi il petto

Sorbisco il veleno chiamato ragione

Vacillo su questo istante di presente

in bilico su di un passo incerto

desiderando di cadere.

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