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meglio lasciarci o cercare di andare avanti?


pantotenico85

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pantotenico85

Cari ragazzi, sono nuovo di questo forum di cui purtroppo non conoscevo l'esistenza. Navigando su internet ho trovato il link e mi sono incuriosito, soprattutto perché ho bisogno di parlare e confrontarmi con persone che possono capire perfettamente i miei stati d'animo e le mie sensazioni.

Detto ciò vorrei che mi deste qualche consiglio riguardo la mia situazione sentimentale.

Ho una relazione con un ragazzo da circa tre anni, di questi i primi due sono stati quasi perfetti, ho imparato man mano a conoscere lui e soprattutto me stesso attraverso il confronto quotidiano; ci tengo subito a precisare che questa è la mia prima relazione in assoluto, prima d'ora non ero mai stato con nessuno seriamente.

Dall'anno scorso in poi purtroppo le cose hanno cominciato a cambiare, gradualmente, perché io ho cominciato a non sopportare alcuni atteggiamenti del mio ragazzo, in particolare ho avvertito una forte insofferenza riguardo al suo modo di vivere la vita e di costruirsi un futuro, che inevitabilmente coinvolge anche la nostra coppia. In poche parole lui non è molto propenso ad impegnarsi per garantirsi un avvenire nel quale poter inserire anche una convivenza eventualmente o comunque qualcosa di serio. Purtroppo è sempre stato così, dall'inizio della nostra storia, io mi ero accorto che lui non faceva davvero nulla dalla mattina alla sera e pensavo che fosse una situazione temporanea, che sarebbe cambiata magari anche osservando me, che sono una persona che si dà da fare in continuazione.

Sfortunatamente non è andata così e quando io gli ho fatto notare che così non poteva continuare ad andare avanti altrimenti ci sarebbero state delle conseguenze, lui mi ha detto che stavo sindacando il suo modo di vivere e che non lo accettavo così com'era. Ha cercato comunque di venirmi incontro, provando a impegnarsi per un breve periodo, tentativo che ha portato i suoi frutti, dato che lui ha dato due esami successivamente a questa mia strigliata. Nonostante questi ottimi risultati la situazione non è mutata di tanto, ad ottobre scorso siamo tornati al punto di partenza; lui ha ripreso a non fare nulla e a perdere il tempo. Io nuovamente ho cercato di risolvere il problema facendogli notare che eravamo ritornati ad una situazione già vissuta e lui di nuovo mi ha rimproverato e rinfacciato ciò che era successo precedentemente. Tuttavia anche in questo caso ci sono stati degli ottimi risultati.

Il mio problema è quindi relativo proprio al fatto che devo essere sempre io a incentivare il suo impegno, altrimenti lui si lascia andare. E' come se io dovessi prendermi non solo le mie responsabilità, ma anche le sue. La prova di ciò l'ho avuta quando io ho fatto domanda di assunzione a poste italiane; essendo stato ricontattato dall'ufficio risorse umane, ho provveduto a dargli la buona notizia, solo che lui mi ha rimproverato dicendomi che non mi ero preso la briga di dirglielo prima in maniera tale da dare la possibilità anche lui di fare domanda. Questa cosa mi ha sconvolto e mi ha fatto capire che tutto l'impegno che ho profuso non è servito a niente.

Da qualche giorno la nostra storia è in stallo, io mi sento ferito e deluso e non riesco a stargli vicino.

Secondo voi cosa devo fare, lasciarlo o cercare di metabolizzare il tutto e continuare ad andare avanti?

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le persone cambiano fino ad un certo punto :s

dopo 3 anni un'idea di come e' l'altra persona te la fai

 

poi magari un allontanamento puo' essere che lo faccia riflettere concretamente e maturare

(perche' discutere e minacciare non fa se poi non cambia ordine di idee)

 

:salut:

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Penso che ci siano due modi possibili di gestire una relazione.

1) Mi interessa solo come il partner si comporta con me. Non ho diritto di sindacare nella sua vita, né lui nella mia. Se vogliamo raccontarci le nostre scelte ci ascoltiamo, ma raramente ci scambiamo consigli o valutazioni. L'altro può anche avere visioni del mondo e stili di vita molto diversi dai miei, ma, finché ciò non influisce più di tanto sulla nostra vita insieme, non mi interessa.

2) Io e il mio partner ci influenziamo a vicenda su molte cose. Ho fiducia nei suoi consigli e lui nei miei, penso che possa aiutarmi a migliorare, quindi discutiamo insieme anche decisioni che non riguardano per forza entrambi. Accettiamo anche di ricevere critiche e di essere parzialmente "forzati" nelle scelte.

 

Naturalmente ho costruito dei modelli astratti ed estremi, andranno un po' sfumati.

Comunque, credo che la prima modalità possa essere funzionale per persone che hanno entrambe un certo relativismo sui valori e le scelte di vita, e che sono per molti aspetti diverse fra loro. Potrebbe esserci anche un certo timore nella comunicazione, dovuta alla paura di perdere il partner, se si facessero pressioni.

 

La seconda invece si attaglia a partner abbastanza simili (e quindi propensi a considerare appropriati i consigli dell'altro) e adattabili. A volte può esserci anche una certa rigidità sui valori e gli stili di vita (che si vogliono imporre all'altro), nel qual caso la coppia reggerà solo se quei valori sono tutto sommato comuni: allora l'imposizione si riduce a un mero "ricordare" obiettivi in fondo condivisi - cosa per la quale il partner, magari un po' "pigro" potrà anche essere grato.

 

A me sembra che voi due non abbiate ben chiarito qual è la vostra modalità.

Da un lato lui reclama autonomia, dall'altro però si è adattato varie volte alle tue richieste, e anzi, vorrebbe che tu facessi le cose al posto suo. Questo mi fa pensare che in fondo non gli dispiaccia la tua "intrusione", anzi, forse una parte di lui molto sana vede in te qualcuno che può smuoverlo, quando lui non ha le forze per farlo.

 

In questo caso, starebbe solo a te decidere se vuoi assecondarlo in questo, e quindi portarlo per mano a diventare più autonomo (considerando che può volerci tempo, che può richiedere litigi e forzature), oppure se non vuoi prenderti questo carico - in fondo ce l'hai già da un po' di tempo - visto che la sua vita è una sua responsabilità e non è certo tuo dovere occupartene.

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Il rischio è che questa relazione si trasformi definitivamente in un modello "papà che dà gli ordini - figlio che esegue e deve essere spronato", e non è che sia il massimo per entrambi. Oltretutto, se di cambiamento si parla e lo si auspica in un qualche modo, non credo avverrà in breve tempo...tu ti stai ponendo delle domande anche in prospettiva futura e questo è già un segnale da parte tua. Non ti sto certamente incitando a fare nulla di definitivo, se non a parlarci molto seriamente: le carte in tavola vanno messe subito senza trascinare dubbi, secondo me.

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Secondo voi cosa devo fare, lasciarlo o cercare di metabolizzare il tutto e continuare ad andare avanti?

 

Bhe puoi continuare a caricarti dei tuoi e dei suoi problemi o metterlo alle strette e farlo ragionare, mettendo in gioco anche i tuoi sentimenti vedi come risponde...

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pantotenico85

grazie a tutti per le risposte. Il mio problema è che purtroppo razionalmente sono arrivato alla consapevolezza che la nostra storia non può più andare avanti, ma emotivamente non riesco a lasciarlo andare, perché lo amo ancora e ho paura di pentirmi amaramente di questa scelta

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Io non ho capito.

Lo vuoi lasciare perchè non finisce gli studi?

Se già sapevi dall'inizio in che tipo di relazione ti stavi imbarcando (non propenso alla convivenza, non fa nulla da mattino a sera ecc), dovevi farti i conti in tasca già 3 anni fa.

Al di la del fatto che non riesco a capire cosa ci sia di tanto pesante nell'avere un compagno che ha il culo di poter cazzeggiare dalla mattina alla sera, cos'è?

Lo mantieni e quindi ti costa?

Ti stressa perchè vuole uscire tutte le sere ma te sei stanco perchè lavori?

Oppure piu' semplicemente ti sta sul cazzo il fatto che lui non faccia una fava 24h su 24 mentre te sgobbi?

In ogni caso, il problema è solo il tuo, lui cosi era 3 anni fa e cosi è ora.

Prima ti andava bene, ora non piu', lascialo, ma non fargliene una colpa, digli che TU sei cambiato e che TU non vai piu' bene per lui.

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pantotenico85

lo voglio lasciare non solo per questo certo, sapevo a cosa andavo incontro.

Innanzitutto non è una persona che ha la fortuna di poter stare a casa senza fare un tubo, ha bisogno di lavorare come tutte le persone normali. In secondo luogo questa storia per me significa tanto e volevo che ci fosse un futuro, magari anche con una convivenza(lui diceva e dice di esserne propenso), ma di certo non posso assumermi solo io le responsabilità, anche economiche perché no.

La cosa che mi da più fastidio però non è tanto il non fare nulla, ma il pretendere da me che io mi prenda responsabilità che spettano esclusivamente a lui e basta: io lo devo spronare, io gli devo cercare il lavoro ecc...

E cmq che ti devo dire? Beato te che non trovi frustrante il non poter condividere con la persona che ami anche altre esperienze al di fuori di quelle legate ai sentimenti, ma anche ad altro

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Il mio problema è che purtroppo razionalmente sono arrivato alla consapevolezza che la nostra storia non può più andare avanti, ma emotivamente non riesco a lasciarlo andare, perché lo amo ancora e ho paura di pentirmi amaramente di questa scelta

 

....Quanto ti quoto!!! ç_ç

 

Fammi sapere se trovi una soluzione ^^

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ma di queste cose ne hai parlato con lui? Hai espresso in termini non accusatori il tuo malessere e la necessità che hai di avere una persona adulta al tuo fianco? Se sei chiaro, la palla passa a lui, se ti ama al punto da crescere e assumersi led responsabilità di adulto smettendola di fare l'adolescente(non so quanti anni abbia) allora bingo, altrimenti si volta pagina. In ognuno dei casi non avrai nulla di cui recriminare.

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pantotenico85

Caro Claus io di queste cose ormai ne parlo da anni con lui, ho cercato di farglielo capire in tutti i modi. L'unico risultato è stato che lui continua ad accusarmi e soprattutto a farmi sentire in colpa, perché secondo lui io gli ho imposto delle scelte, ho preteso che lui cambiasse degli atteggiamenti non facendolo sentire accettato da me, per cui lui mi ritiene la causa del suo malessere. Questo per me è inaccettabile. Anche io quando è stato il momento ho modificato dei miei modi di fare, proprio perché lui mi aveva fatto capire che certe cose per lui non andavano bene, tanto che se non fossi cambiato avrebbe deciso di interrompere la relazione. A differenza sua io mi sono impegnato, e soprattutto non ho gridato allo scandalo.

Vi giuro io non ce la faccio più, ho la morte nel cuore, sono stravolto; quando i miei amici mi raccontavano le loro esperienze io pensavo fossero pazzi, invece devo ricredermi e nemmeno poco

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Forse è un aspetto che non riesce a modificare della sua personalità

non so cosa tu abbia modificato di te che lui ti abbia richiesto,

suppongo però che le cose che gli dici tu, gli siano già dette dai suoi

genitori etc. ( l'aspetto responsabilità-dovere )

 

Sembra un soggetto un po' apatico:

http://it.wikipedia.org/wiki/Apatia_(psicologia)

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Ma, soprattutto, forse reagisce così proprio perchè sono le cose che gli vengono dette dai genitori, e quindi le vive male se dette da te, o meglio, le vive peggio...

...io sono esattamente così, quindi forse riesco a capire meglio il suo approccio alla questione che il tuo.

 

Di certo c'è che se tu pensi che la cosa non funzioni, e che l'unica cosa che ti trattiene dal finire la storia è che hai paura di pentirtene non riuscirai ad andare avanti ancora per molto.

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In ogni caso, il problema è solo il tuo, lui cosi era 3 anni fa e cosi è ora.

Prima ti andava bene, ora non piu', lascialo, ma non fargliene una colpa, digli che TU sei cambiato e che TU non vai piu' bene per lui.

 

 

Certo certo, a parte che si presume che in 3 anni una persona maturi, il problema non è il ragazzo che è un perdigiorno (comportamento riconosciuto come universalmente deplorevole anche dalla società, non solo all'interno di una coppia), ma lui che gli fa notare il suo fancazzismo?...com'era la storia del dito e della luna?

 

Al nostro forumista consiglio di dare un ultimo avviso: o il fidanzato cresce e si da' da fare, o ciao...basta con questi immaturi fuori sede, fuori corso, e fuori di testa, parassiti che arrivano a 30 anni dando un'esame ogni due anni, adulti mai cresciuti che si fanno campare senza ritegno dai genitori, e che vorrebbero farsi campare anche dal partner.

 

 

p.s. non è una colpa non amare/non riuscire in un corso di studi, ma se si fosse maturi si dovrebbero riconoscere i propri limiti, e lasciare, magari cercando un lavoro...ma si sa, vivere in panciolle a spese altrui per alcuni è una ghiotta opzione.

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(quoto ben, e dopo qualche anno capisci se hai davanti un bambino o un adulto. Forse prima andava bene così, perché era una storia giovane, c'era la passione e la cotta, ma giustamente dopo un po' ti rendi conto che qualcosa deve cambiare per sviluppare un rapporto duraturo. Personalmente un ragazzo del genere l'avrei già mandato a cagare o più probabilmente non avrei iniziato nulla di serio. Non sei il maestro rombiballe che striglia lo studente fancazzista...vuole o no un futuro con te? )

 

É egoista, mollalo

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Dico solo che passerò il resto della mia vita a ringraziare la mia ragazza per non avere mai gettato la spugna con me XD

 

Col senno di poi, a pensarci bene, avrebbe fatto meglio a mollarmi per darmi una svegliata...

 

Però, ad essere sincera, nonostante mollalo sia probabilmente un buon consiglio, è una cosa che non riuscirei mai a dire a qualcuno... a meno che in mezzo non ci siano episodi di violenza o simili.

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BruisePristine

se 2 persone non guardano verso un unica direzione non ha senso andare avanti...

 

in ogni caso se non lo sopporti più mollalo, anche io ragiono come il tuo tipo e come dice Saint, se uno mi si pone a modi genitori, mi innervosisco e mi fa scazzare da morire.

e detto palese palese ti avrei scaricato io se mi stavi addosso con la storia del lavoro/studia.

 

secondo me tu sei un fissato, se lui vive così, è scansa fatiche ecc.. lascialo perdere.

difficilmente cambierà questo suo lato da un giorno all'altro, onestamente anche se lo molli non credo che cambia.

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slowlikehoney

purtroppo in alcune situazioni l'amore non basta a tenere due persone assieme... io ti consiglierei di allontanarti un po' da lui. Con alle spalle una storia di tre anni e tenendo presente che ne sei ancora innamorato non credo sia il caso di troncare così. Dovete capire entrambi cosa volete e avete bisogni di un po' di tempo da soli per capirlo, così da essere pronti a quello che verrà fuori.

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