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è morto Lucio Dalla


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Un infarto se l'è portato via a 68 anni...

 

Ora non so che opinione abbiate di lui come cantautore...

personalmente dispiace, perchè le sue canzoni hanno fatto parte della mia infanzia, ma non saprei dire, realmente, quanto avesse ancora da dare al mondo della musica, rispetto a quello che già aveva fatto.

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https://www.gay-forum.it/topic/19458-%C3%A8-morto-lucio-dalla/
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diciamo che non era uno dei miei cantanti preferiti, ma devo ammettere che la canzone che ha presentato a sanremo con quello di amici è davvero bella... anche se non sono un suo fan la sua morte mi ha rattristato, ma la vita va avanti...

 

ps: quest anno stanno succedendo le cose più strane e pensare che manca ancora molto per concludersi :S

ecco è proprio quello che intendo... mi dispiace, ovviamente, ma non la vedo come una grandissima perdita perché non vedo cos'altro avesse da dare al mondo della musica.

Grandissime perdite possono essere state quella di Lennon, di Cobain, di Morrison o della Joplin... persone che soo morte quando ancora avevano da scrivere e dire e cantare... Dalla, artisticamente, era già morto anni fa...

 

Forse sono davvero strana, ma tutto il parlare di grande perdita sempre quando muore qualcuno di fomoso, o che famoso è stato, mi lascia un po' perplessa...

Quando molti di voi sono nati aveva già dato il

meglio di sè io direi fino al 1981

 

Ma è morto a 68 anni....cioè ne ha vissuti 68

e non 20-30.

 

Suggerisco a parte le più famose ( Lucio Dalla 1978 )

Corso Buenos Aires o Disperato erotico stomp per

riscoprire un Dalla ancora giovane, ma non politico

 

Poi prenderà il sopravvento un Dalla più melodico

il cui maggior successo è Caruso...ma c'è un Dalla

giovane che non è solo fatto delle ballate più note

Secondo me sono punti di vista... per esempio, Nanì, che ha portato a Sanremo quest'anno, tu la definisci una canzone che non doveva essere scritta? Conosco poco la sua musica, ma ho sentito di peggio sinceramente :) Non me la sentirei proprio di dire che non aveva più niente da dare al mondo della musica, se anche solo con una canzone fosse riuscito a donare un'emozione ad una singola persona è già una grande perdita.

Non so che dirti... per me dalla, de gregori, guccini, sono quelli che sentivo a 5, 6, 7 anni...

Tutto quello che è venuto di nuovo, da loro, non mi è mai piaciuto quanto la roba vecchia (guccini, forse, fa eccezione in questo).

 

Non ho detto che non doveva essere scritta, occhio a non travisare il pensiero degli altri... ho solo detto che si ha la tendenza a parlare di grande perdita per chiunque, anche quando ha già dato al mondo praticamente tutto ciò che poteva dare... per me le grandi perdite, quelle davvero grandi, sono quelle delle persone che muoiono giovani, che muoiono avendo lasciato dietro poco e che potevano lasciare davvero di più.

 

Dalla non è morto in un momento in cui era nel fiore degli anni, e nel pieno della sua produzione musicale... si era autoesiliato a fare altro (se escludiamo il giro di concerti con de gregori)...

 

Poi, oh, probabilmente sono una cinica insensibile, ma non vedo perchè ogni volta che muore qualcuno, indipendentemente da che faccia nella vita, da quanti anni abbia, da quello che abbia fatto si parli sempre di grande perdita... basta che sia stato o sia famoso.

Beh, ma resta una grande perdita...anche perchè gli siamo grati

per ciò che aveva già dato.

 

Ovviamente suona brutto dirlo di una persona la cui carriera non

era terminata, fosse andato in pensione si sarebbe detto così.

 

In verità come con tutti i Grandi si era aperto un dibattito sulla

"decadenza" di Dalla, è brutto da dirsi ma ad un certo punto la stampa

o la critica inizia a dibattere del "declino" di un grande artista.

 

Se questo artista non interrompe la carriera il Critico al momento della

morte si sente in colpa per aver stroncato gli ultimi dischi e quindi dice

che aveva tanto da dare.

Poi, oh, probabilmente sono una cinica insensibile, ma non vedo perchè ogni volta che muore qualcuno, indipendentemente da che faccia nella vita, da quanti anni abbia, da quello che abbia fatto si parli sempre di grande perdita... basta che sia stato o sia famoso.

 

Beh, sì, lo sei. Soprattutto sembra che tu presentizzi tutto, e quindi annichilisci il valore di una persona. Tu la monetizzi: e siccome quella persona - non parlo di Dalla, ma di qualunque artista, o persona di spessore - effettivamente a 70 anni non poteva dare di nuovo più niente, per te non vale più niente, d'emblée.

 

Ma hai contro di te molte cose: tutti hanno pianto Maria Callas, che non poteva cantare più una nota, ma non per questo non rappresentava più niente:

rappresentava molto, per quello che la sua figura significava, ricordava, simboleggiava; per quello che poteva dire, ricordare.

 

Ma sbaglio anch'io a voler dare giustificazioni "valutative". Dovrei piuttosto dire: per quello che era. Puramente e semplicemente.

 

Ecco, il tuo modo di sentire ti porta a parificare l'essere, e il valere. Sono invece due cose molto diverse.

Posto questo link per conosc nza, ma ormai da Pontifex non ci si aspett niente di buono. Voglio sperare che ai più si renda semplicemente ridicolo...

 

http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/10786-morto-lucio-dalla-ci-lascia-un-grande-cantante-ma-un-pessimo-cristiano

Dispiace anche a me, ai miei piaceva abbastanza, è vero che da molti anni non produceva niente di buono ,diciamo dalla metà degli anni novanta con Canzone (mi sembra si chiamasse così), poi non mi ricordo altri pezzi, se ne ha fatti.

O.T. : sull'andare in pensione per i cantanti dopo una certa età sono abbastanza d'accordo anche se ci sono eccezioni, per esempio Aretha Franklin a quasi settant'anni da dei punti a molte cantanti che hanno meno della metà dei suoi anni.

Beh, sì, lo sei. Soprattutto sembra che tu presentizzi tutto, e quindi annichilisci il valore di una persona. Tu la monetizzi: e siccome quella persona - non parlo di Dalla, ma di qualunque artista, o persona di spessore - effettivamente a 70 anni non poteva dare di nuovo più niente, per te non vale più niente, d'emblée.

 

in realtà non voleva essere quello il senso del mio ragionamento...

Se le testate giornalistiche e le radio parlassero di grande perdita in termini di quanto sia stato importante nella musica italiana, di quanto abbia dato e di quanto abbia cambiato sono perfettamente d'accordo.

Trovo assurdo ed ipocrita, invece, il fatto che se ne parli come se fosse stato nel pieno della sua attività e la morte abbia lasciato in sospeso tutto ciò su cui stava lavorando e ci priverà del suo imminente disco (giuro, l'ho sentito per radio) anche quando in realtà erano anni che non faceva uscire un disco, e quindi, lavorativamente parlando era già morto.

Che poi sono gli stessi giornalisti che ne hanno detto peste e corna quando ha annunciato il tour con De Gregori... è questo che m'infastidisce, il fatto che, una volta che sei morto, automaticamente non se ne parla più male, ma solo bene, decantando anche cose che non erano (che io sappia non stava affatto lavorando su qualcosa di nuovo, poi forse è vero e allora mi rimangerò tutto)

 

 

Ecco, il tuo modo di sentire ti porta a parificare l'essere, e il valere. Sono invece due cose molto diverse.

 

Uhmmmm no, non credo almeno.

è sicuramente una perdita, né più né meno della Winehouse o della Houston (per dire le più recenti) l'una per quello che avrebbe potuto ancora dare e l'altra per quello che già aveva dato... ma Dalla non se lo filava praticamente più nessuno, ha subito critiche anche feroci negli ultimi anni, però, improvvisamente, con la morte tutti si ricordano di lui e di che grande fosse... questo tipo di ipocrisia mi infastidisce, e questo tipo di ipocrisia, negli ultimi anni, ha la sua chiave nella frase è una grande perdita.

 

Che è un'espressione comoda e d'effetto, che va bene per qualunque circostanza, ma che poi, del vero valore della persona non dice niente.

Mi piacerebbe che per una volta, almeno per Dalla, si evitasse di ricorrere alle stesse frasi ed agli stessi stereotipi di sempre... sarà forse perchè è un cantante che ho molto amato sin da bambina.

Posto questo link per conosc nza, ma ormai da Pontifex non ci si aspett niente di buono. Voglio sperare che ai più si renda semplicemente ridicolo...

 

http://www.pontifex....ssimo-cristiano

 

Ma come si fa a scrivere un ammasso di idiozie come queste?!? L'autore è sicuramente un buon cristiano, talmente intriso d'amore da emanare peti al profumo di rose e fragola.

Posto questo link per conosc nza, ma ormai da Pontifex non ci si aspett niente di buono. Voglio sperare che ai più si renda semplicemente ridicolo...

 

http://www.pontifex....ssimo-cristiano

Questo articolo è davvero vergognoso! L'autore dovrebbe solamente vergognarsi di essere un "cristiano" così arrogante e pieno di disprezzo.

 

Mi dispiace per la morte di Dalla, anche se non ero una grande fan di sicuro ha composto e cantato canzoni che rimarranno nella storia della musica italiana.

@@SaintJust : avevo premesso che non parlavo specificamente di Dalla. Quel che tu dici si può applicare a qualunque artista in fase di declino

o di avvenuto spegnimento. Secondo il tuo ragionamento, bisognerebbe scrivere: Dalla era già morto, da tempo non significava più niente.

Oppure: è morta la Callas, si era distrutta la voce, le sue ultime esibizioni furono pietose, e, quel che è peggio, non se ne rendeva nemmeno

conto. L'ipocrisia, che ti infastidisce, è anche una certa forma di generosità.

 

In ogni caso, ad appoggio della tua posizione, potrei citare la frase di Indro Montanelli: «bisogna parlare dei morti come se fossero vivi». Lui

lo diceva per rendere loro onore, ed era infastidito dai "coccodrilli" (nel senso giornalistico del termine: pezzi e pezzetti già preparati in vista

della morte, o che si scrivono per la morte, di qualche personaggio famoso).

no, bisognerebbe scrivere che Dalla, o la Callas, sono stati dei grandi, che si è perso qualcuno che ha fatto la storia (della musica, dell'arte, della scienza, di quello che sia) e perchè sono stati dei grandi e lo saranno... ma, possibilmente, senza ricamare quegli articoli mezzi strappalacrime che, in realtà, non stanno né in cielo né in terra.

 

Ma forse è proprio il concetto del coccodrillo che mi infastidisce (anche se ero convinta fossero solo quelli già preparati in previsione della morte di qualcuno, non anche quelli scritti in fretta e furia per la suddetta morte), è solo che mi sembrano un'insieme di parole, sempre uguale, in cui cambiano solo i soggetti e di cui, sostanzialmente frega poco a tutti, soprattutto a chi gli ha sritti.

 

Però, per l'appunto, io so di essere cinica in maniera quasi patologica, per cui è effettivamente un mio limite non riuscire a cogliere la generosità dell'ipocrisia (che, come tu fai notare, esiste) e non riuscire a comprendere perchè, chiunque muoia, le cose dette siano quasi fotocopiate... sembra quasi che i coccodrilli li scrivano sempre le stesse persone...

Morandi: "Grandissimo amico, artista unico"

"Ci conoscevamo dal '63 eravamo legati dal tifo per il Bologna, la squadra del cuore, e dalla musica". Lo dice Gianni Morandi al Tg1 ricordando Lucio Dalla. "Lui - aggiunge - ha iniziato un anno dopo di me a suonare e da lì tanti anni di amicizia. Sentire che un artista così grande ci ha lasciato mi ha colpito, non riesco ancora a riprendermi. Mi manca un grandissimo amico oltre al fatto che lui è fra i più grandi artisti che ha lasciato tracce incredibili. Un uomo che si inventava sempre cose nuove, che sapeva comunicare con tutti. E' stato veramente un artista unico in Italia, mi manca come grande amico e artista".

certamente il musicista Dalla è come se si fosse ritirato anni fa, ma resta un grandissimo e non ha mai smesso di giocare

ai più giovani consiglio di andarsi ad ascoltare tutto quello che ha inciso fino a Lucio Dalla del 1979

7 dischi sono imprescindibili

 

1970 - Terra di Gaibola

1971 - Storie di casa mia

1973 - Il giorno aveva cinque teste

1975 - Anidride solforosa

1976 - Automobili

1977 - Come è profondo il mare

1979 - Lucio Dalla

 

Lucio Dalla è stato un pezzo importante della storia del costume di questo paese negli anni '70, anni insieme cupi, sperimentali ma anche vivi e aperti al nuovo

e mi piace ricordarlo con la sigla dei Cartoni Animati della tv dei ragazzi di... quando ero bambino

 

@@SaintJust.. non credo che qualcuno possa avere la certezza che Kurt se non si fosse ammazzato avrebbe fatto altri album di successo come quelli già usciti, così come tutti gli altri artisti. Secondo me il fatto che fossero giovani non è una garanzia e non rende più significativa la loro morte "artistica", semmai quella "anagrafica" perché avevano ancora tutta la vita davanti.

privateuniverse

Una postilla a parte. Vediamo se adesso Gianni Morandi dirà: l'ho amato, mi ha ricostruito e rilanciato artisticamente, la storia che ebbi con lui

fu importante.

 

Ma quindi era vera questa cosa, non era solo un pettegolezzo?

 

Comunque, diciamo la verità: queste cose non le avrebbe dette neanche Dalla.

 

A me Dalla non piaceva, né musicalmente né come personaggio. Credo fosse una persona molto amabile e piacevole, ma teneva i piedi in troppe staffe, era troppo ecumenico.

 

E musicalmente sento altre cose.

Io dico che, se si deve parlare di ipocrisia, quella di Morandi mi fa schifo. Non mi aspettavo nulla di più e di peggio da lui,

beninteso.

 

Forse non mi colpisce così tanto perché, appunto, non mi aspettavo nulla di diverso da uno come Morandi... mentre ho gradito molto le parole di De Gregori e di qualcun'altro.

 

Però in un paese in cui Renato Zero fa le dichiarazioni che fa, in cui forse l'unico ad aver detto d'esser gay è tiziano ferro (e solo perché altro non poteva proprio fare) non mi stupisce l'ipocrisia di Morandi. Sopratutto perché viene da Morandi, persona di cui (sorvolando il lato artistico) non ho mai avuto grossa considerazione.

 

@@Alex. Nessuno ne ha la certezza, ed è anche vero che, probabilmente, lui era il più arrivato (psicologicamente e fisicamente) di quelli che ho nominato, ma è anche vero che se muori così giovane le probabilità che tu possa fare molto altro sono più alte, almeno in funzione del tempo che teoricamente hai da vivere ancora nel pieno delle tue forze.

 

(poi diciamocelo, è stato il tuo: una grandissima perdita anticipato dal fatto che non provavi nessuna simpatia per Dalla e che l'unica sua canzone degna la consideri Caruso a farmi scattare sul tema ipocrisia... per te è una grande perdita in funzione di quanto è grande per i giornali... per me è una grande perdita in funzione di quanto ho amato e amo la sua musica...)

Ma quindi era vera questa cosa, non era solo un pettegolezzo?

 

Comunque, diciamo la verità: queste cose non le avrebbe dette neanche Dalla.

 

Vero - a tutte e due le tue frasi. Dalla non l'avrebbe mai detto, e, molti anni fa, intervistato da Babilonia, dichiarò che non si voleva definire:

fu il prototipo ante litteram del non-mi-definisco. So però che ha in certo modo detto, fatto capire, la sua omosessualità in un certo numero di pezzi,

che non conosco e quindi non posso citare. Morandi è stato però aiutato da Dalla, che era un musicista, e lo ha indirizzato verso il Conservatorio,

gli ha scritto la sua unica canzone bella, insomma tra i due è quello che, apparentemente, ha dato di più.

 

Anch'io, @@SaintJust, come ti dicevo, non mi aspetterei né uno scatto d'orgoglio né uno scatto di sincerità da Morandi, che è troppo astutamente

mediocre in tutto per averli. E poi, diciamo la verità, non c'è proprio nessuno che possa dargli lezioni, in questo, a parte il tribolato CO di Ferro.

privateuniverse

Sarebbe limitante giudicare un personaggio in base a come (non) ha preso posizione pubblicamente in merito al suo orientamento sessuale.

 

Tuttavia, diciamo la verità: Morandi, Dalla, Renato Zero, Roberto Bolle...tutti uguali.

 

Ora non ha più importanza per me, è comunque troppo tardi e sono ormai cinico e rassegnato; ma, ripensando a quand'ero ragazzo, a quel misto di smarrimento e terrore che era il mio stato d'animo permanente quando mi resi conto di quello che ero, forse un po' di differenza l'avrebbe fatta, se coloro che erano ricchi, famosi e benvoluti avessero detto, almeno in parte, la verità.

 

E' una vexata quaestio che non voglio riaprire. Ci pensavo stasera, quando a "Otto e Mezzo" sentivo Cazzullo e Arbore tessere un panegirico; e mi dicevo che, in fondo, molti di noi italiani amano questi personaggi piacioni e ruffiani, amici di tutti, che a me invece danno il voltastomaco, i Dalla e i Morandi, che danno un colpo al cerchio e uno alla botte, che ci lisciano il pelo con quel che dicono e, a dire il vero, in qualche caso anche con la musica che fanno.

 

Nel caso di Dalla, una musica innocua.

 

E, quando ci penso, anche quando non provo disprezzo, non riesco a farmeli piacere.

 

Musicalmente Dalla non mi diceva niente. Il periodo migliore è stato la fine degli anni Settanta, "Com'è profondo il mare" e qualche altro pezzo carino. "Canzone", "Attenti al lupo" e cose simili erano roba musicalmente insignificante e spesso anche irritante.

 

Mi tengo gli Husker Du e la musica che sentivo allora (adesso, meno). ;)

privateuniverse

per te è una grande perdita in funzione di quanto è grande per i giornali... per me è una grande perdita in funzione di quanto ho amato e amo la sua musica

 

Per me è lo stesso.

 

Musicalmente Dalla è stato in bilico: un po' cantautore, un po' cantante pienamente nel solco di quella tradizione (melodica) italiana che a me non è mai interessata e non è mai piaciuta.

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