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è morto Lucio Dalla


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Sono d'accordo con i giudizi sul mondo televisivo e sull'intercambiabilità di certi personaggi, per non parlare dei velati, che esprime @@privateuniverse.

 

Parlando di Dalla e Morandi o della Nannini o del "Maestro" io mi sento più forte di loro, molto di più. Certo il mondo dello spettacolo deve essere

un tritacarne, dominato da personaggi che ti diffidano dal rivelarti, ed è forse, paradossalmente, più difficile fare CO di quanto non si pensi. Ma

anche no.

 

In ogni caso Dalla ha scritto una canzone bellissima, Caruso, che ha conquistato tutto il mondo, e non solo quella canzone, ma anche altre hanno

avuto un riscontro mondiale elevatissimo.

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Non conosco nel dettaglio tutte le vicende relative all'omosessualità di

Dalla, ho sentito spesso dire dai gay che lui sarebbe appartenuto alla

categoria di coloro che lo facevano capire e lo dicevano anche, in privato

ma senza rivendicarlo in pubblico ( l'omosessualità di Dalla certamente

è sempre stata sulla bocca di tutti...non è un gossip gay )

 

Al più si potrà dire non si è molto nascosto, in un libro di "non CO"

italiani,perchè il CO rimane una rarissima eccezione in Italia.

 

A livello umano - forse - non politico o militante etc. noi possiamo (?)

e delle distinzioni fra chi piange e non dice niente ( Ron PS credo che

Attenti al lupo sia una canzone sua...non di Dalla ) e chi ( Morandi )

dice certe cose.

Mercante di Luce

M'è dispiaciuto, pur non essendone mai stato un grande fan.

Vero che la sua vena artistica pareva essersi esaurita già diversi anni fa, ma avendolo visto dal vivo con De Gregori nell'Agosto 2010 non posso dire che non valesse la pena andarlo a vedere (ed io c'ero andato per De Gregori!).

Mi sembra anche molto riduttivo ricordarlo per Caruso, canzone che personalmente non amo molto, ha prodotto molto altro almeno altrettanto valido!

@@Alex.

 

(poi diciamocelo, è stato il tuo: una grandissima perdita anticipato dal fatto che non provavi nessuna simpatia per Dalla e che l'unica sua canzone degna la consideri Caruso a farmi scattare sul tema ipocrisia... per te è una grande perdita in funzione di quanto è grande per i giornali... per me è una grande perdita in funzione di quanto ho amato e amo la sua musica...)

 

E questo chi l'ha detto, tu e quindi lo ritieni vero? Non mi sembra di aver mai detto che considero la sua una grande perdita perché per i giornali è così, per cui, per favore, non mettermi in bocca parole che non sono mie. Il motivo per cui la ritengo una grande perdita è perché nonostante non mi sia mai venuta la curiosità di ascoltare la sua musica, e nonostante non provassi una grande simpatia "a pelle", so quanto valore ha avuto la sua musica per il panorama italiano e riesco a riconoscere un grande artista a prescindere dai miei gusti personali. Inoltre, considero degna solo Caruso è un'altra cosa che ti sei inventata, io ho detto che mi piace PERSONALMENTE solo quella, non che le altre non sono degne. Ps. ipocrita ci sarai tu : )

Mai detto che tu sua ipocrita, semmai che mi hai, di fatto, ricordato le ipocrisie dei giornalisti usando una frase fatta che usano anche loro... Che sono realmente ipocriti perché fino alla notizia della morte ne dicevano peste e corna.

 

Per il degna intendevo l'unica che a te piace, ma mi scuso per essermi espressa male...

Peró concedimi che dire: mi stava antipatico, mi piace solo una sua canzone ma è una grandissima perdita ti pone al livello del giornalista che lo dice perché lo deve dire... Non del fan che è davvero affranto e dispiaciuto.

 

Io non riuscirei mai a dire che la ipotetica dipartita della cantante dei ricchi e poveri sia una grande perdita, perché a me loro proprio non piacciono, e non trasmettendomi nulla posso dispiacermi per la morte di qualcuno, ma non riesco a vedere cosa abbiano donato alla musica italiana proprio perché non mi piacciono. Sarebbe una frase fatta e fondamentalmente falsa se detta da me.

E quindi ragioni secondo gli stessi termini, se Dalka non mi fosse mai piaciuto non mi renderei conto che abbia dato qualcosa alla musica italiana se non me lo dicessero terze persone. Che poi sia vero non ci piove, ma è altrettanto vero che se un cantante non ti piace e neanche ti sta simpatico umanmente, è qualcun'altro a doverti far notare la sua grandezza.

Ma che io sia una stronza cinica è già stato appurato sia da me che da isher.... Quindi XD

 

E quindi ragioni secondo gli stessi termini, se Dalka non mi fosse mai piaciuto non mi renderei conto che abbia dato qualcosa alla musica italiana se non me lo dicessero terze persone. Che poi sia vero non ci piove, ma è altrettanto vero che se un cantante non ti piace e neanche ti sta simpatico umanmente, è qualcun'altro a doverti far notare la sua grandezza.

 

 

Secondo me la stai prendendo un po' troppo sul personale, proprio perché eri affezionata a lui da persona che lo seguiva da anni e quindi tendi a vedere dell'ipocrisia in quelli che esprimono solo un giudizio da "estranei alla cosa" e non da fans di Dalla. Ripeto, il fatto che personalmente non mi sia mai interessata a lui perché "a pelle" non mi piaceva, non significa che non ne riconoscessi la bravura e le capacità artistiche, semplicemente non sono mai stata curiosa di andare più a fondo di quanto non mi portasse la conoscenza base della musica "tradizionale" italiana. Tra l'altro io di giornali che scrivevano di Dalla non ne ho letto neanche uno, quindi non ho la più pallina idea né di quanto ne dicessero prima della morte né dopo. Capisco la tua reazione comunque, perché quando è morto Michael J. per me è stato altrettanto fastidioso leggere i commenti di persone che fino al giorno prima lo consideravano solo un "pazzo pedofilo".

Ma, sicuramente, hai ragione tu.

Io la vivo come una cosa perconale perché con la musica di Dalla ci sono cresciuta.

Pace?

 

Tornando IT...

Ho letto, di sfuggita mentre ero dal medico, un'intervista a Minghi... probabilmente di quei cantanti che lo conoscevano è stato, insieme a De Gregori (che però, a quel che ho capito, praticamente non parla), forse il meno incline alle frasi fatte che hanno tirato fuori un po' tutti... arrivando a dire che Dalla, a Sanremo, secondo lui, c'era andato controvoglia, e che c'è andato solo perché gliel'ha chiesto Morandi XD

(io ora mi aspetto una qualche strana reazione da Morandi ché, conoscendolo, zitto non si starà XD)

Fabio Castorino

I giornali parlano di questo Marco Alemanno di 31 anni, che ha trovato il corpo, facendo intendere che fosse il compagno di Dalla.

"Il Fatto Quotidiano" lo dice chiaramente nell'articolo sui funerali: "Poi quell’applauso, verso le sei e mezzo del pomeriggio di ieri, quando arriva il feretro, accompagnato da Marco Alemanno, il suo compagno, e a seguire Ron. I due amori di un’intera vita." e poi "Oggi non sappiamo che fine farà tutto quel patrimonio visto che il testamento di Lucio sarebbe stato quella Fondazione che avrebbe messo in mano agli amici più cari – ne aveva parlato a Sanremo anche con Patti Smith – e soprattutto al suo compagno, Marco Alemanno, la persona che meglio conosceva Lucio, che gli è stato accanto nei momenti felici e quelli più drammatici. Fino a ieri sera quando ha guidato fino alla casa che dividevano."

 

 

 

http://www.ilfattoqu...e-torri/195308/

Di fatto è vero che l'unico strumento che un gay ha a disposizione

per poter rendere pubblica una propria posizione affettiva o più

posizioni affettive, nel caso di più persone che sono state "importanti"

nella propria vita, è il Testamento.

 

Non sarebbe stato sbagliato sottolineare questo stato di cose, in questa

selva di "amici più cari"...

 

Leggo che:

 

La Curia ha chiesto di non spettacolarizzare la cerimonia funebre, suscitando qualche polemica.

Solo le parole de "Le rondini": saranno lette, al termine delle esequie, da Marco Alemanno, che

con Dalla conviveva. [ fonte: Repubblica ]

 

Viene riconosciuto quindi un ruolo al "convivente", sembra ci sia stata una "contrattazione"

chissà, certo è interessante, nel rispetto per la persona che se n'è andata, vedere come

giornali e chiesa gestiscono la "patata bollente"

 

PS alex sei rimasta di sasso, su una cosa che a Bologna sapevano anche i sassi :D

il punto è che la notorietà dell'omosessualità di un personaggio è legata al passaparola

ad un luogo ed anche ad un tempo ( nella fattispecie ti sto dicendo che la ignoravi forse

perchè sei giovane...) è per certi versi una condizione della gioventù, che tende a svaporare

con l'età della persona ( nella memoria pubblica, nella rappresentazione di sè )

UFC_Palermo

Musicalmente non era esattament eil mio genere, se non per qualche rara canzone, ma mi è dispiaciuto tantissimo... triste morire così, improvvisamente, mentre si è felici... due settimane fa era a Sanremo, con Pierdavide Carone, era perfetto... a pensarci mi vengono i brividi!

Aldo Busi su Dalla:

 

un omosessuale non pubblicamente dichiarato che quindi se ne strafotta della morale sessuale cattolica, che mai nulla ha espresso contro l'omofobia di matrice clericale che impesta il suo Paese, che mai una volta ha preso posizione aperta per i diritti calpestati dei cittadini suoi simili di sventura politica e civile e razziale, un tipo così che, per esempio, scrive e canta il suo amore per una donna viene prima (per mediocrità di carattere, ipocrisia deliberata, amore del quieto vivere a discapito di chi lotta per i suoi stessi diritti da lui per primo negati) della bellezza o bruttezza della sua dedica impropriamente musicata.

 

http://temi.repubblica.it/micromega-online/aldo-busi-lucio-dalla-un-chierichetto-furbastro/

Pare se ne sia parlato alla trasmissione della Annunziata,

che oggi doveva fare una specie di puntata riparatrice per

le frasi da lei dette a difesa di Celentano ( lo avrei difeso

pure avesse detto di mandare i gay in campo di sterminio )

 

Non ho visto la trasmissione, ma avrebbe detto:

 

Roma - «I funerali di Lucio Dalla sono uno degli esempi più forti di quello che significa essere gay in Italia: vai in chiesa, ti concedono i funerali e ti seppelliscono con il rito cattolico, basta che non dici di essere gay. È il simbolo di quello che siamo, c’È il permissivismo purché ci si volti dall’altra parte». Lo ha detto Lucia Annunziata nel corso di “In 1/2 h” su Rai3.

 

Leggi l'articolo completo: «Funerali di Dalla, ipocrisia sui gay» | Speciali |Il SecoloXIX

 

PS alex sei rimasta di sasso, su una cosa che a Bologna sapevano anche i sassi :D

il punto è che la notorietà dell'omosessualità di un personaggio è legata al passaparola

ad un luogo ed anche ad un tempo ( nella fattispecie ti sto dicendo che la ignoravi forse

perchè sei giovane...) è per certi versi una condizione della gioventù, che tende a svaporare

con l'età della persona ( nella memoria pubblica, nella rappresentazione di sè )

 

 

 

Io di Ron ricordo solo la partecipazione a Sanremo con "vorrei incontrarti fra cent'anni", per il resto non ho mai saputo altro.. e di conseguenza neanche quali fossero i suoi gusti sessuali... ^_^

 

Comunque mi sembra che si stia parlando fin troppo dell'omosessualità di Dalla adesso, sia in tv che nei giornali, devono sempre trovare il modo per far soldi sulle persone, specialmente quando non ci sono più e quindi si può dire quello che si vuole perché l'altra parte non potrà mai controbattere.

 

L'Annunziata mi sembra solo che si stia arrampicando sugli specchi dopo la caduta di stile avuta con il discorso dei campi di sterminio, io ormai c'ho messo una x sopra, certe battute di cattivo gusto non riesco a tollerarle.

 

Ho sentito il discorso di questo presunto compagno di Dalla, molto toccante... si percepisce dal tono e dalle parole quanto fosse innamorato, mi sembra che tutto questo chiacchiericcio sia una mancanza di rispetto nei confronti del loro rapporto e del loro amore.

Ho sentito il discorso di questo presunto compagno di Dalla, molto toccante... si percepisce dal tono e dalle parole quanto fosse innamorato, mi sembra che tutto questo chiacchiericcio sia una mancanza di rispetto nei confronti del loro rapporto e del loro amore.

 

Io mi sono abituato a credere che la mancanza di rispetto

ce l'abbiano le persone che umiliano al livello di "amico" un compagno.

Dobbiamo fare i conti col fatto che oggi l'Italia

sa che Dalla era gay, perchè la Chiesa lo ha

consentito in questo modo.

 

A parte il fatto che pure alcuni di noi lo apprendono

perchè giovani etc. ( cosa che però pone il problema

sul come la stessa comunità recepisce la notizia, anche

di fronte ad articoli come quello di Repubblica in cui si dà

dell' "egopatico" ad Aldo Busi...)

 

Questo il primo commento di gaynews

 

http://www.gaynews.it/articoli/Primo-piano/87844/Bologna-Lucio-Dalla-il--grazie--commosso-del-compagno-Marco-Alemanno.html

sì vabbè dai

 

ma è possibile che alla fine si finisce sempre per parlare di questo?

 

Dalla è stato un grande artista, ha fatto tante cose nella vita e voi alla fine vi state incentrando sul suo essere/non essere gay, sul suo aver fatto/non aver fatto coming out, magari anche criticandolo.

 

E che cazzo. Ma non riuscite a guardare anche altro al di fuori dei coming out?

Beh Divine, mi pare normale, che in un forum a tematica gay, la questione coming out sia così centrale. Sarebbe assurdo il contrario.

Poi ovviamente ognuno ha la sua opinione riguardo allo stesso.

 

E quello che molti si chiedono è perché alcuni artisti (o personaggi di spicco) si ostinino a non farlo anche nel momento in cui per esempio hanno a fianco un partner da una vita. E' un ragionamento comprensibile. Perché il coming out ha valenza per se stessi, ma è anche un esempio per chi ci sta intorno. E ovviamente, io con il mio CO, posso far vedere a quelle poche persone che mi stanno intorno, che non sono un'aliena perché lesbica. Magari (e dico magari e in cuor mio lo spero tanto) il fatto che io la vivo in questo modo potrebbe un giorno aiutare qualcuno che mi sta intorno e che non riesce ad accettarsi a vedere con un occhio diverso il suo orientamento.

E' ovvio, allo stesso tempo, che una persona più di spicco potrà avere questa influenza su molte più persone e incidere molto di più di quanto non possa fare io.

 

Ora non voglio fare una critica a Dalla, voglio solo dirti perché in questi casi l'argomento CO salta sempre fuori. E ben venga secondo me. Perché è una questione fondamentale per ognuno di noi. Qualsiasi cosa ne pensiamo a riguardo è un argomento che riguarda tutti.

sì ho capito ma ormai Dalla è morto, eh.

 

condivido il ragionamento di Madoka ma non è che tutti vivono e pensano allo stesso modo.

io non capisco tutta sta smania di stare sempre a criticare chi agisce in modo diverso dal vostro. ora fra tutte le cose che si possono dire su dalla trovo molto limitante starlo a criticare, da morto, perchè non si è esposto. è stata una sua scelta. fatelo riposare in pace. Magari con i suoi amici si era esposto e lui stava bene così.

 

tiziano ferro lo ha fatto. dalla no. Ognuno vive a modo suo.

 

vi faccio un esempio: io sono vegetariana, non acquisto capi in pelle e secondo me chi mangia carne e compra capi in pelle, soprattutto se si autodefinisce "una persona che ama gli animali" non contribuisce a dare il buon esempio e a sensibilizzare la società, così come chi non fa la raccolta differenziata, che io ho sempre fatto da molto prima che diventasse obbligatoria ma non mi sono mai permessa di criticare gli altri, magari ho fatto notare qualcosa a scopo educativo ma non ho mai criticato le scelte altrui perchè so che per fare certe cose bisogna sentirsi pronti e non è che una persona può cambiare dall'oggi al domani.

 

il mondo si può migliorare in tanti modi, mica solo costringendo le persone a fare outing se non se la sentono. io non so se vi rendete conto della violenza dei vostri ragionamenti, tanto più se li applicate su gente che è morta e manco vi può rispondere. il primo modo per attuare il progresso sociale è dare il buon esempio senza forzare la gente a fare ciò che non si sente di fare. è una questione di rispetto per gli altri e per la loro vita.

 

dalla ormai è morto, pazienza, se non si è esposto avrà avuto i suoi motivi che noi non conosciamo.

di sicuro ha fatto del bene in altri modi, guardiamo quello: ha fatto tanta beneficenza, si è occupato degli emarginati, guardate altre cose. a volte mi sembra che avete i paraocchi.

 

tanto poi se anche si fosse esposto avreste detto che lo ha fatto troppo tardi, come qualcuno ha scritto sul topic di tiziano ferro, che è stato comunque criticato perchè ha fatto outing a 30 anni. Qualsiasi cosa si fa, non va mai bene: se non fai outing sei uno sfigato, se lo fai a 30 anni sei sfigato comunque.

AndrejMolov89

Credo che l'unico vera questione è il fatto che Dalla, alla fine dei salmi, non abbia contato nulla per il movimento LGBT e più in generale per i gay. Diciamo che non si può né accusarlo, né elogiarlo: è stato neutro e insensibile. Bisognerebbe valutarlo come cantante e altro, ma non come gay. Di fatto il suo esserlo o non esserlo, non influisce molto.

Dalla era una persona umanamente notevole: dolce, ironico, capace di criticarsi e anche di sminuirsi; non se la tirava in alcun modo ed

era molto aperto, alla mano, socievole. Del tutto privo di quel protagonismo che hanno molti cantanti celebri o personaggi molto noti.

In una famosa intervista degli anni 80 a Babilonia spiegò le ragioni per cui non si esponeva personalmente come omosessuale: ma

non negava la propria omosessualità, prova ne sia che aveva ricevuto il giornalista, rilasciato una cordiale intervista, nella quale il suo

interlocutore gli diceva «la tua omosessualità eccetera». Le ragioni erano fondamentalmente due: da un lato non si sentiva omosessuale, nel

senso preciso che non apparteneva alla cultura omosessuale, non vi si ravvisava, dall'altra confessava apertamente di sentirsi, su tutti questi

problemi, «confuso». Terminava dicendo: «ho trentasei anni, sono vecchio, ma non tanto: posso migliorare, non escludo di poter migliorare».

In effetti gli specialisti delle sue canzoni dicono che ha lasciato capire la sua omosessualità in certe canzoni, in qualche modo ne ha

parlato. Dalla, infine, era cattolico, e questo spiega molte altre cose.

@@Greed: ne ho uno stralcio, e te lo ricopierò appena possibile.

 

E' una questione caratteriale, culturale, personale, di vita, è una storia in ogni caso dotata di una coerenza, ma non la coerenza

astratta e inutile di una consecutio temporum, bensì una congruenza con la sua vita, le sue idee e il suo modo di essere. Quindi,

e proprio in quanto Dalla la dichiarò esplicitamente, io la rispetto, seppure ci trovi dei limiti.

 

Post scriptum: intervista "famosa" beninteso tra noi quattro gatti froci giovani in quegli anni. :lol::D

Fabio Castorino

Il commento di Serra mi sembra la riflessione più intelligente su questa vicenda.

 

 

COMMENTO

Il compagno di Dalla

e il velo dell'ipocrisia

 

di MICHELE SERRA

 

Con la compostezza, il dolore e la legittimità di un vedovo, il giovane Marco Alemanno ha reso pubblico omaggio al suo uomo e maestro Lucio Dalla in San Petronio, dopo l'eucaristia, se non rompendo almeno scheggiando il monolito di ipocrisia che grava, nell'ufficialità cattolica, sul "disordine etico" nelle sue varie forme, l'omosessualità sopra ogni altra.

 

È importante prenderne atto. Anche se È altrettanto importante sapere che fuori dalla basilica, nel denso, sconfinato abbraccio che i bolognesi hanno dedicato a Dalla, i suoi costumi privati non costituivano motivo di dibattito. Se non per lodare e rimpiangere la dimestichezza di strada e di osteria che Dalla aveva con "chiunque", il suo promiscuo prendere e dare parole, tempo e compagnia, la sua disponibilità umana. Ma dentro San Petronio la vita privata di Lucio, la sua omosessualità pure così poco ostentata, e mai rivendicata, creava un grumo che Bologna ha provveduto a sciogliere nella sua maniera, che È compromissoria, strutturalmente consociativa. Città rossa e vicecapitale del Papato, massonica e curiale, borghese e comunista. Un consociativismo interpretato al meglio (cioÈ senza malizia, per pura apertura di spirito) proprio da Dalla, che era amico quasi di tutti, interessato quasi a tutti. Non avere nemici È molto raramente un merito. Nel suo caso lo era.

 

In ogni modo si capisce che quel grumo, specie per una Curia che da Biffi in poi si È guadagnata una fama piuttosto retriva, non

era semplice da gestire. Il vescovo non era presente, il numero due neppure, "altri impegni" incombevano e sarebbe infierire domandarsi quale impegno, ieri, fosse più impellente, per ogni singolo abitante della città di Bologna, di andare a salutare Lucio. L'omelia È stata affidata al padre domenicano Bernardo Boschi, amico personale del cantante, che non avendo zavorre istituzionali sulle spalle ha potuto e saputo essere affettuoso, rispettoso e libero, dunque prossimo alla città e ai suoi sentimenti.

 

L'ingrato compito di mettere qualche puntino sulle "i", per controbilanciare la quasi sorprendente "normalità" di una cerimonia così solenne, e insieme così semplice, nella quale il solo laico a prendere la parola, a parte il teologo Vito Mancuso, È stato il compagno di Dalla; quel compito ingrato, dicevo, se l'È caricato in spalla il numero tre della Curia, monsignor Cavina, che nel suo breve discorso introduttivo ha voluto ricordare che "chi desidera accostarsi al sacramento dell'Eucarestia non deve trovarsi in uno stato di vita che contraddice il sacramento". Concetto che, rivolto alla cerchia di amici di Lucio presenti in chiesa, e ai tanti "freaks" che affollavano chiesa e sagrato anche in memoria della dimestichezza che avevano con Dalla, e Dalla con loro, faceva sorridere: più che severo appariva pateticamente inutile, perché dello "stato di vita" delle persone, dell'essere canoniche o non canoniche le loro scelte amorose e affettive, a Lucio non importava un fico secco, né si sarebbe mai sognato, nelle sue recenti e purtroppo finali incursioni nella teologia, di stabilire se a Dio le scelte sessuali interessino quanto interessano a molti preti.

 

Comunque - e tutto sommato È il classico lieto fine - il breve monito di monsignor Cavina a tutela dell'eucaristia e contro gli "stati di vita che contraddicono quel sacramento" (?!) È passato quasi inosservato e inascoltato. Come un dettaglio burocratico. Marco Alemanno ha incarnato in una chiesa, e in una cerimonia che più pubblica non si sarebbe potuto, tutta la dignità di un amore tra uomini. Semmai, c'È da domandarsi quanti omosessuali cattolici meno famosi, e meno protetti dal carisma dell'arte, abbiano potuto sentirsi allo stesso modo membri della loro comunità. L'augurio È che la breve orazione di Marco per Lucio costituisca un precedente. Per gli omosessuali non cattolici, il dettato clericale in materia non costituisce il benché minimo problema: francamente se ne infischiano. Ma per gli omosessuali cattolici lo costituisce, eccome. Ed È a loro, vedendo Marco Alemanno pregare per il suo uomo accanto all'altare, che corre il pensiero di tutte le persone di buona volontà.

(05 marzo 2012)

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