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Cassazione: "Diritto alla vita familiare anche per i gay"


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Questi in pratica: http://www.dirittofa...more-uxorio.htm

 

Così, è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni morali e materiali (consistenti nell'aspettativa frustrata del futuro mantenimento), in favore del convivente more uxorio per l'evento morte dell'altro convivente, cagionato da fatti illeciti di terzi (cfr. Cass. Civ. n. 2988 del 28 marzo 1994); il diritto a succedere, sempre nel caso dell'evento morte del convivente more uxorio, nella titolarità contratto di locazione ad usoabitativo intestato al soggetto deceduto (cfr. Corte Cost., sentenza n. 404 del 7 aprile 1988). E' stata, invece, esclusa l'applicabilità, in via anlogica, della disciplina relativa all'impresa familiare di cui all'art. 230 bis cc., in considerazione della sua natura eccezionale (cfr. cass. Civ, sentenza n. 22405 del 23 novembre 2004).

 

Sul piano normativo, l'art. 199 cpp assimila il convivente more uxorio al coniuge in ordine alal facoltà di astensione dall'obbligo di testimoniare nel processo penale che veda coinvolto il/la con lui/lei convivente per fatti verificatisi durante la convivenza more uxorio.

 

Deve, poi, essere richiamata l'attenzione sulla nuova disciplina in materia di violenza nelle relazioni familiari introdotta dalla Legge 5 aprile 2001 n. 154 e contenuta nella nuovo Titolo IX bis del codice civile rubricato "Ordini di protezione contro gli abusi familiari" che, per ciò che concerne i destinatari delle eventuali misure cautelari restrittive, fa espresso riferimento ai conviventi.

 

Ulteriori norme che contemplano la famiglia di fatto quale situazione produttiva di effetti giuridici, sono il dpr n 223 del 30 maggio 1989 che considera i conviventi come componenti dello stesso nucleo familiare e l'art. 17 n. 2 e 3 della L. n. 179 del 31 luglio 1992 che attribuisce al convivente more uxorio il diritto a subentrare all'assegnatario di case popolari defunto in assenza del coniuge e dei figli minorenni.

 

 

EDIT: A meno che... Non si parli di parità di trattamento per via del matrimonio contratto in un altro paese comunitario. Mi sa che devo cercarmi 'sta sentenza, come al solito dai giornali non si capisce una sega. :lol:

Questa è la vittoria di Rete Lenford, e di chi al matrimonio-anche-gay non ha mai rinunciato e ci ha sempre creduto.

 

Sentenza storica per le coppie formate da persone dello stesso sesso: “i componenti della coppia omosessuale, conviventi in stabile relazione di fatto, se secondo la legislazione italiana non possono far valere ne’ il diritto a contrarre matrimonio ne’ il diritto alla trascrizione del matrimonio contratto all’estero, tuttavia - a prescindere dall’intervento del legislatore in materia - quali titolari del diritto alla vita famigliare e nell’esercizio del diritto inviolabile di vivere liberamente una condizione di coppia e del diritto alla tutela giurisdizionale di specifiche situazioni, segnatamente alla tutela di altri diritti fondamentali, possono adire i giudici comuni per far valere, in presenza di specifiche situazioni, il diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”. In questi termini si è pronunciata oggi la prima sezione civile della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4184. Pur negando la trascrizione delle nozze celebrate all'estero, la Suprema Corte ha stabilito che per le coppie formate da persone dello stesso sesso devono valere sia il diritto "di vivere liberamente" una condizione di coppia, sia il diritto "alla tutela giurisdizionale di specifiche situazioni, segnatamente alla tutela di altri diritti fondamentali". La sentenza chiude una vicenda giudiziaria partita da Latina, quando una coppia, che nei Paesi Bassi aveva contratto matrimonio all'Aja, chiese la trascrizione delle nozze nel nostro Paese.

"Ci riserviamo di pubblicare una nota a commento della sentenza dopo aver letto le motivazioni, con le quali i giudici hanno negato la trascrizione. Da quanto riportato tra virgolette, ci sembra che la Corte compia una rivoluzione copernicana riconoscendo che l'identità di sesso non è presupposto naturalistico e ragione di insesistenza del matrimonio. Congratulazioni al collega Francesco Bilotta, nostro socio e co-fondatore che ha difeso il caso dinanzi alla Cassazione". (avv. Antonio Rotelli, Presidente di Avvocatura per i diritti LGBTI - Rete Lenford).

Ancora non mi è molto chiaro, ma in pratica, ricostruendo da varie fonti e da ciò che si è detto in questo topic, ne deduco che secondo la Cassazione, una coppia di persone dello stesso sesso coniugate all'estero può vedere riconosciuti in Italia i diritti elencate nel quote di Loup-garou...

O no? :huh:

Cosa cambia con questa sentenza?

Ancora non mi è molto chiaro, ma in pratica, ricostruendo da varie fonti e da ciò che si è detto in questo topic, ne deduco che secondo la Cassazione, una coppia di persone dello stesso sesso coniugate all'estero può vedere riconosciuti in Italia i diritti elencate nel quote di Loup-garou...

O no? :huh:

Cosa cambia con questa sentenza?

 

Spiego brevemente...la sentenza dichiara che il matrimonio gay contratto all'estero non può essere formalizzato come tale in italia. A ciò aggiunge che i diritti ricavabili dal matrimonio ossia quelli citati da loup garou devono essere attribuiti anche alle coppie di fatto poichè anche queste hanno diritto ad una vita familiare e dunque a tutti i diritti che ne conseguono, ma solo in via teorica. Per cui la sentenza è perlopiù uno sprono alle assemblee legislative di promuovere una legge che segua questa prospettiva. Naturalmente la sentenza non ha un vincolo giuridico in senso stretto ma permette di ricavarne un "precedente" da cui poter partire per una legislazione che in un futuro prossimo potrebbe occuparsi in merito.

Ok, era più o meno come avevo capito.

Vabbè, non è la prima volta che la Cassazione o istituti simili emettono queste sentenze che più che sentenze sono raccomandazioni al potere legislativo... e puntualmente non succede nulla.

Stavolta dovrebbe essere diverso?

In pratica, l'indirizzo che emerge da questa sentenza è di trattare le coppie di fatto gay allo stesso modo delle coppie di fatto etero, che già a loro volta hanno diritto a vedersi riconosciuti alcuni diritti attribuiti alle coppie sposate.

 

Il richiamo al matrimonio serve più come appello al legislatore.

 

 

(Questo indipendentemente dal matrimonio, questi diritti derivano dall'essere una coppia di fatto, non dal matrimonio all'estero. Per questo avevo sperato che questa sentenza segnasse un passo ulteriore, relativo al principio di non discriminazione tra cittadini europei)

privateuniverse

Vabbè, non è la prima volta che la Cassazione o istituti simili emettono queste sentenze che più che sentenze sono raccomandazioni al potere legislativo... e puntualmente non succede nulla.

Stavolta dovrebbe essere diverso?

 

Premesso che non ho una formazione giuridica, anche se ho dato qualche esame di diritto, e che non ho letto specificamente il dispositivo e il caso in merito al quale è stato pronunciato, ma: in parte sì.

La farò breve: gli esempi che sono stati citati da loup-garou riguardano aspetti specifici; e, certo, può accadere che un certo orientamento giuridico venga demolito pezzo a pezzo. Ma, a quanto capisco (anche se La Repubblica non è una fonte particolarmente attendibile), la sentenza della Corte di Cassazione si spinge oltre, per due motivi.

 

In primo luogo, perché, stando all'articolo, ribadisce un principio generale già affermato dalla Corte Costituzionale, non limitandosi a rimuovere un elemento di differenza, ma affermando un principio generale. In altri termini, non si tratta più di eliminare delle differenze come eccezioni alla regola, ma afferma che la regola è l'omogeneità di trattamento e che sono le eccezioni a dover essere giustificate (non so se è chiaro il rovesciamento di prospettiva).

 

In secondo luogo, perché, se non erro, la Corte di Cassazione ha un orientamento complessivamente più tradizionalista della Corte Costituzionale.

 

Ci sarebbe altre considerazioni da fare, di ordine più strettamente politico generale, ma non mi dilungo.

Credo che questi giudizi rappresentino dei tasselli importanti nella sedimentazione

dell'humus giuridico sui matrimoni gay in Italia.

 

Queste interpretazioni potrebbero essere decisive se mai si solleverà la questione di costituzionalità

su una futura e ipotetica norma in materia. La Corte non potrà non tenerne conto.

 

Già mi vedo Casini e la Binetti gridare allo scandalo e alla frantumazione dei valori dei padri costituenti...

In altri termini, non si tratta più di eliminare delle differenze come eccezioni alla regola, ma afferma che la regola è l'omogeneità di trattamento e che sono le eccezioni a dover essere giustificate (non so se è chiaro il rovesciamento di prospettiva).

No, purtroppo la parte citata della sentenza non dice nulla del genere. Ciò che stabilisce a livello generale è il diritto alla vita famigliare.

Ma l'omogeneità di trattamento con le coppie sposate esiste solamente in "specifiche situazioni, segnatamente alla tutela di altri diritti fondamentali, possono adire i giudici comuni per far valere, in presenza di specifiche situazioni, il diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”.

 

Non c'è inversione regola-eccezione, almeno da quel che leggo in questo frammento.

privateuniverse

Allora mi esprimo meglio.

Poiché hanno diritto a una vita familiare, possono far valere questo diritto in situazioni specifiche.

La differenza sta qui: poiché si stabilisce un principio generale, si hanno conseguenze particolari.

Che è cosa diversa dal costruire uno status generale a partire da una somma di diritti riconosciuti in situazioni particolari.

da come ho capito io, tramite il telegiornale, loro dicono che visto che per ora del matrimonio non se ne parla, vogliono per lo meno tutelare i diritti civili e hanno pure detto che è ora di superare questa situazioni in cui le coppie gay non hanno diritti rispetto agli etero.

Da quel che ho capito io è tutta una solita faccenda all'italiana.

Siamo famosi per le rivoluzioni abortite, per la rivendicazione del 10 e ci accontentiamo del 3 perchè meglio scendere a patti che niente.

Ma mica si tratta di una questione prettamente omosessuale!

Su quanti versanti il nostro paese è rimasto indietro con la contrattazione?

 

Siamo degli illusi sul piede di guerra che si arrendono felici non appena ci viene scintillato davanti un ninnolo secondo la formula: meglio poco e subito che tutto e forse non per me ma per i miei figli.

 

Ci accontentiamo di Vendola purchè salga la sinistra..

Ci ribelliamo alla benzina e smettiamo appena scende di 4 centesimi (mentre era salita di 32)..

Parliamo di successo per una sentenza del genere dimenticando cosa rappresenti davvero: ci stanno prendendo in giro..

La sentenza va letta, sicuramente è interessante per l'affermazione di principio

anche se sul piano pratico sostiene che il matrimonio non sarà trascritto ma saranno

garantiti dei diritti fondamentali.

 

Diciamo che noi avremmo preferito la trascrizione del matrimonio, questa soluzione

interpretativa contiene luci ed ombre e quindi è essenziale leggere e meditare bene.

 

Comunque già il fatto che si parli apertamente di "famiglia" rispetto allo stato desolante

del dibattito politico ci dice che la giurisdizione è più avanti del parlamento e la via

giurisdizionale, con tutti i suoi limiti, dà dei risultati.

 

Che però un cittadino olandese sposato sia costretto in Italia ad adire il giudice comune

per vedere garantiti singoli diritti di cui godrebbe in Olanda in virtù di un matrimonio gay

mi pare sia una soluzione che il Parlamento Europeo stia già suggerendo come insufficiente.

Avete sentito il commento di Giovanardi?

 

 

Giovanardi: ''La sentenza sui gay è solo un'opinione''

 

Carlo Giovanardi, Pdl, commenta il pronunciamento della Corte di Cassazione che parla di "diritto a una vita familiare" per i gay: "I giudici sono liberi di esprimere una loro opinione, ma sulla nostra legislazione non ha alcun effetto. Se le coppie omosessuali vogliono far rispettare i loro diritti possono farlo già ora, non serve una legge apposita"

 

 

Come screditare le parole della Cassazione e lasciare tutto così com'è.

Quest'uomo perde sempre la possibilità di evitare a sé stesso una pessima figura. Affermazioni come queste si commentano da sole, manifestano solo superficialità, incapacità ed incoerenza, non posso usare parole più sincere. Quali sarebbero i diritti che una coppia omosessuale possiede già? Come è possibile affermare che non serve una legge apposita? Con che coraggio e decenza si permette?

Sapere che è tra l'altro un Senatore della Repubblica è molto triste.

 

Spero che questa sentenza possa servire da stimolo al Parlamento affinché possa legiferare in questo senso. Le speranze persistono, la fiducia viene sempre meno.

Come si può trasformare questa sentenza in qualcosa di concreto?

Possiamo rivolgerci a un giudice per vederci riconoscere un qualche diritto?

Fare una class action per i permessi lavoratori per il compagno malato, per esempio?

 

Perché mi è capitato di ammalarmi tempo fa

e sono dovuto trasferirmi a casa dei miei genitori,

in camera con mio fratello...

L‘unico modo è sposarsi all‘estero come ha fatto questa coppia e poi fare ricorso. Se si vedranno recapitare milioni di sentenze cone questa alla fine saranno costretti a “regolamentare“ la cosa.

 

Oggi sono per le maniere forti, s‘è notato? :lol:

Ragazzi non è che se bombardiamo le corti di ricorsi la politica cambierà idea.

 

L'ultima parola spetta sempre e comunque al Parlamento. I magistrati possono limitarsi ad interpretare

la Costituzione in modo più o meno estensivo, a nostro favore o meno, ma l'ultima parola spetta alla legge.

 

Piuttosto proporrei qualche manifestazione incazzata davanti Montecitorio :D

(o magari evitate di votare centro-destra o centro alle prossime elezioni)

Suppongo che per sposarsi all'estero

serva che uno dei due sia straniero

o mi sbaglio?

 

No, non è necessario. Nella maggior parte dei casi basta che uno dei due sposi si trovi in quel paese o abbia la residenza da un tot di tempo (6 mesi in Spagna, per esempio). In Canada non è neppure necessario avere la residenza.

Ok, niente che possa riguardarci in modo diretto.

Speravo in qualche azione più incisiva

rispetto alle solite carnevalate davanti a Montecitorio.

 

La cosa buffa è che se andassimo là con le molotov,

probabilmente i Caschi Blu ci difenderebbero

e la Corte Europea ci darebbe pure ragione.

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