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Pansessualità, questa sconosciuta.


Alex.

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Beh, integrando quello che ho scritto precedentemente, io personalmente sono attratta esclusivamente da donne. Ciò non toglie che mi possa piacere una MtF che magari è ancora parecchio all'inizio con ormoni e chirurgia. C'è da dire che qualsiasi amico maschio io abbia avuto, è stato brutalmente costretto al travestimento dalla sottoscritta, a maggior ragione se aveva anche solo qualcosa di femminile. Ho un debole per gli uomini crossdresser, non ci andrei mai a letto in quanto uomini, ma li trovo esteticamente bellissimi. Se pansessualità significa essere attratti esclusivamente da soggetti ambigui, allora non mi ci rivedo (anche se non ricordo mi sia mai piaciuta sul serio una donna esclusivamente femminile), se invece significa essere attratti anche oppure maggiormente da soggetti ambigui, mi ci rivedo un po' di più. Può dunque esistere un pansessuale non bisessuale?

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Ma il classico maschio "etero" che vuole

la bella brasiliana pettoruta e col pisellone

rientra nella categoria dei "pansessuali"

quanto la bimbaminkia che impazzisce

per Bill Kaulitz dei Tokio Hotel?

 

Ne dubito fortemente, ma solo perché sennò ci sarebbero più pansessuali che eterosessuali al mondo XD

È una mera questione statistica XD

 

Araas: ah, bo'... Io cercherò (domani, che sarò più lucida) di trovare una vera definizione della faccenda. Se non trovassi altro che roba in contrasto con altra roba direi che chiunque si può definire pansessuale, tanto non sarebbe una definizione razionalizzata XD

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Ecco, ho trovato la terza definizione (che però non è quella che già conoscevo di freudiana memoria):

 

Definizione della PANSESSUALITA':

Per PANSESSUALITA' si devono intendere tutte le sessualità della persona

(gay, lesbica, bisessuale, transessuale, transgender, eterosessuale),

siano esse tutte in egual misura esistenti o alcune di esse permanentemente od occasionalmente prevalenti nella persona.

 

La parola Pansessualismo è spiegata dal Professor Haeberle nel suo

Dizionario Critico nel seguente modo:

"Pansessualismo (a volte anche "pansessualità" dal greco "pan" : tutto) tutto ciò che riguarda l'amore sessuale. Un atteggiamento od una filosofia che sono basati sulla convinzione che il potenziale sessuale umano può e dovrebbe essere diretto verso ciascuno ed ogni cosa. Una volta, il termine "pansessualismo" veniva usato anche per la teoria che l'intero comportamento umano è comunque condizionato sessualmente. Tale teoria non è considerata più valida.

Oggi le parole "pansessualismo" e "pansessualità" vengono usate spesso da alcuni sostenitori della liberazione sessuale che vogliono trasmettere l'idea che gli attuali ruoli sessuali e di genere delle donne e degli uomini sono troppo ristretti, e che, quindi, una sessualità generale dovrebbe comprendere l'intero spettro degli orientamenti sessuali e ignorare deliberatamente tutte le altre distinzioni convenzionali ".

 

Che poi è anche il discorso di Mieli...

...in sostanza.

 

Solo per far capire cosa intendevo quando ho detto che il termine è usato con significato differente da quello che aveva originariamente (o, almeno, quanto in la le mie conoscenze arrivino)

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io ho scoperto che esiste la definizione di pansessualità perchè lessi su un'intervista che gianna nannini si definisce tale.

però in effetti c'è una cosa che non mi torna:

 

sia pansessuali che bisessuali affermano di amare le persone indipendentemente dal loro sesso e dal loro genere

 

ma se la distinzione tra pansessuale e bisessuale è solo nell'inclusione dei transessuali, la differenza è molto lieve perchè un transessuale ha comunque una sua identità di genere (quella a cui tende) quindi alla fine non si tratta sempre di bisessualità?

 

se invece si tratta di essere attratti da soggetti ambigui (ma anche qui si deve specificare bene cosa si intende per soggetti ambigui) allora le cose cambiano... ma per me un transessuale non è ambiguo, sa bene come si sente.

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Ma il punto è che, di base, è nato con accezioni diverse il termine...

Solo che ho l'impressione che, se devo fidarmi della definizione che trovo di più, che è circa quella della wikipedia, dimenticandomi il vero senso che era dato alla pansessualità, allora è solo un modo più cool di dire una cosa... Molto più figo dire: sono pansessuale invece di: va bene tutto.

 

(so che può sembrare una cattiveria gratuita detta così, ma l'impressione è proprio quella... Come ha detto divine che differenza c'è? E, ancora, è un termine che serve?)

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per la precisione, gianna nannini si definisce polisessuale, che però è un sinonimo di pansessuale:

 

"Diciamo che non ho una preferenza precisa in campo sessuale. Quando si trova la persona giusta non è importante se è un uomo o una donna. Non mi piace definirmi bisessuale. Mi sembra di escludere un sacco di gente, hai capito? Magari i trans… Non mi sento bisessuale, mi sento polisessuale (da Corriere Magazine)"

 

"Essere liberi significa non escludere uno dei due sessi. Non sono omosessuale. Non sono neanche bisessuale, che è una etichetta stupida che mi attribuiscono di frequente. Ho avuto esperienze sia con i maschi che con le femmine. E alla fine ho centrato il mio corpo e ho capito chi sono veramente."

 

io continuo a non capire. illuminatemi sulla differenza tra pansessuale e bisessuale. secondo me gianna nannini è bisessuale da come parla.

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Oddio polisessuale no però XD

Troppa carne al fuoco per me...

 

Direi che l'unica cosa è decidere secondo te (che mi pare sia quello che fa anche alex e, quindi, immagino un po' tutti) qual'è la definizione di pansessuale e vedere di conseguenza cosa ti sembra.

 

Io, se escludessi la coniazione del termine per offendere il lavoro di Freud (di cui comunque non ho una grandissima stima), e se dovessi inquadrarlo per forza come orientamento sessuale (anche se mi sfuggono le mitivazioni per cui lo sia) propenderei per quello che compare sulla wikipedia, su per giù, aggiungendoci il discorso che teorie vogliono si nasca pansessuali e poi l'orientamento sessuale si formi in seguito...

 

Ma la mia scelta è dettata solo dalla questione etimologica...

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Se volete riformare la terminologia

io propongo sei classificazioni di PAnsessualità:D

 

1) Androfili (Maschi e Trans FtM)

2) Ginofili (Femmine e Trans MtF)

3) Fallocentrici (Maschi e Trans MtF)

4) Vulvocentrici (Femmine e Trans FtM)

5) Queer (Trans MtF e Trans FtM)

6) Bisessuali (Maschi e Femmine)

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Io ricordo che saltò fuori questa parola quando ero piccolo e mia madre leggeva la recensione del film Alexander

che allora era interpretato da Colin Farell. Da quel che mi ha detto mia madre io sapevo che i pansessuali

erano attratti da tutti, non solo transessuali, ma anche bambini donne e uomini XD forse ho frainteso io.

Comunque credo che sia diffusa questa pansessualità, se tante persone hanno rapporti con i transessuali

significa che sicuramente non è un fenomeno ristretto, ovvio che poi molti magari provano attrazione o per i FtM

o per il MtF, a quel punto non saprei bene che definizione dare.

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Se volete riformare la terminologia

io propongo sei classificazioni di PAnsessualità:D

 

Mi piace, ma se uno avesse, che so, sia il punto uno che il due? XD

 

Cioè dogville anche tu sei dell'idea che un pansessuale è quello a cui piacciono gli ambigui (che poi è un termine da definire un po' meglio, ma vabbe'....)?

Oppure basta che siano trangender, anche se vanno solo con persone che hanno completato il percorso di transizione?

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Mi pare che vi sia ancora una notevole incertezza terminologica

Per distinguere "Pansessuale" da "Bisessuale" si fa riferimento

al binarismo di genere.

 

Il bisex sarebbe attratto da maschi e femmine, mentre il pansessuale

da un mix di caratteristiche presenti in un unica persona o no?

 

A parte Gianna Nannini che evidentemente per definirsi pubblicamente

è alla ricerca di un termine che si avvicini il più possibile ad una non risposta

 

Perchè si definirebbe però Pansessuale e non Queer o Genderbender?

 

Ci si definisce Pansessuali perchè si rifiuta la teoria queer o perchè

non ci si sente chiamati in causa nella propria identità dal fatto di

provare attrazione per l'ambiguità degli altri?

 

L'obiezione che nel polimorfismo sessuale potenziale ci sta tutto,

dalla pedofilia, alla zoofilia, al sadomasochismo etc. ha un suo senso

se poi il termine viene utilizzato in una accezione ridotta ed esistono

termini più precisi o validi a designare certe persone

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io ho scoperto che esiste la definizione di pansessualità perchè lessi su un'intervista che gianna nannini si definisce tale.

però in effetti c'è una cosa che non mi torna:

 

sia pansessuali che bisessuali affermano di amare le persone indipendentemente dal loro sesso e dal loro genere

 

ma se la distinzione tra pansessuale e bisessuale è solo nell'inclusione dei transessuali, la differenza è molto lieve perchè un transessuale ha comunque una sua identità di genere (quella a cui tende) quindi alla fine non si tratta sempre di bisessualità?

 

se invece si tratta di essere attratti da soggetti ambigui (ma anche qui si deve specificare bene cosa si intende per soggetti ambigui) allora le cose cambiano... ma per me un transessuale non è ambiguo, sa bene come si sente.

 

Per quanto mi riguarda, io non escludo i transessuali, ma mi definisco bisessuale e non pan-sessuale per il semplice motivo che l'attrazione che provo per uomini/donne/ecc è legata a determinate caratteristiche fisiche, e non "mi innamoro di una persona a prescindere dal sesso e genere".

Comunque, per come la penso io, quando si parla di omo/bi/etero/pansessualità, bisognerebbe sempre prima partire a distinguere se parliamo di attrazione fisica e sessuale o della possibilità di innamorarsi di qualcuno. Per come la vedo io, l'orientamento sessuale riguarda più il primo caso che il secondo, il problema è che, anche se in molte persone l'attrazione sessuale e l'attrazione romantica coincidono, questo però non vale per tutte, il che complica alquanto.

 

Voglio dire, per quanto riguarda me stessa, io potrei dire tranquillamente che penso di potermi innamorare di chiunque a prescindere dal genere (e quindi sarei pansessuale?), ma per quanto riguarda l'attrazione sessuale sono attratta da alcune caratteristiche ben definite, sia maschili che femminili (e quindi sarei bisessuale?). Tra l'altro, non escludo i trans dal punto di vista dell'attrazione sessuale, semplicemente però ci sono delle caratteristiche che stimolano il mio interesse, cioè non sono "attratta da chiunque".

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Il bisex sarebbe attratto da maschi e femmine, mentre il pansessuale

da un mix di caratteristiche presenti in un unica persona o no?

 

Il mio problema è, effettivamente questo, da definizioni trovate in giro no, l'unica differenza è che un pansessuale dichiara di potersi innamorare di chiunque a prescindere dal suo genere.

Mentre un bisessuale si innamora di uomini o donne.

O, almeno, questo è l'assunto anche delle cose citate da Alex.

Ora o la comunità di persone che si definiscono pansessuale è veramente così ampia ed eterogenea che la definizione racchiude un po' tutto, oppure per parlarne bisogna aprire una discussione sulla definizione universale del termine.

 

Da quello che vedo in giro viene usato anche come termine, da alcune associazioni, al posto di glbt per racchiudere tutte le inclinazioni sessuali senza far torto a nessuno.

Viene usato per definire persone che affermano di innamorarsi di chiunque a prescindere dal genere, o meglio, da persone a cui il genere degli altri non importa affatto.

Viene usato (ma questo, finora, l'ho trovato solo da Alex) per indicare persone che sono attratte solo dall'ambiguità di alcuni.

Viene usato per definire quella condizione neonatale in cui si è potenzialmente attratti da qualunque tipo di sessualità.

Viene usato per dare a Freud del sessuomane...

 

Probabilmente ce ne sono anche altri...

 

Quindi, prima che impazzisco, qual'è la definizione, vera, di pansessuale?

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Ma allora, se la definizione della wikipedia per te è sbagliata, perché permetti a noi che stiamo cercando di capire di montare una discussione su un assioma errato?

 

 

Perché anch‘io come te ho ancora molti dubbi sul vero significato di questo termine, molti siti dicono che il pansessuale è colui che ama indifferentemente dal sesso, in altri gruppi americani che frequento invece sostengono che il pansessuale è colui che è attratto da androgini, trans pre-op, genderqueer ecc. Io penso che queste due definizioni siano nate perché non esisteva ancora un termine per descrivere coloro che sono attratti dalle, passatemi il termine, “vie di mezzo“ e dal momento che questo permette uba distinzione tra essere bisessuali e pansessuali l‘ho preso per buono.

 

Comunque continuiamo a fare ricerche a riguardo, l‘intento del topic era quello di cercare di capirci di più e discuterne :)

 

Inviato da GingerAndroid con Tapatalk

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ma in realtà la distinzione, volendo, c'è comunque...

un bisessuale è attratto dal genere di una persona, oltre che dalla persona stessa, un pansessuale (sempre prendendo per buona la wikipedia e simili) no. Un pansessuale il problema genere non se lo pone affatto.

 

Secondo me, etimologicamente parlando pansessuale non può definire chi ama le vie di mezzo, perchè non è quello che significa la parola stessa.

Il fatto che gli americani poi la usino con quest'accezione non fa poi tanto testo (basta vedere l'uso che fanno delle parole latine per rendersi conto che non danno un gran peso al significato etimologico delle parole)

 

In più il termine pansessuale non è nato per descrivere un tipo di attrazzione sessual-sentimentale che altrimenti non si avrebbe saputo come definire, chi l'ha usata in questa accezione si è limitato a prendere una parola che indicava tutt'altro e ad adattarla a ciò che gli serviva in quel momento... che, per carità, ci si può anche stare, è insita nella vita della lingua una meccanica simile, ma che almeno si accordassero che ha cambiato significato in un solo modo, non che possa indicare 4 o 5 cose totalmente differenti tra loro... perché allora non ha senso, perde il valore di definizione dell'inidviduo, perché è come sei io dicessi di essere una micheloide... significa tutto e niente.

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C'è il termine Queer o Queergender.

 

Ovviamente un Marrazzo non lo userebbe mai, perchè

si definisce etero, nè abbandonerà mai etero per pansessuale.

 

Perchè però un Queer dovrebbe lasciare Queer per Pansessuale

non l'ho capito...è un modo di porre una distanza fra identità e orientamento?

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Scusate il post doppio ma non posso modificare...

il mio dizionario della lingua italiana, ultima revisione 21 anni fa, da, per l'appunto, questa definizione di pansessualismo:

 

Concezione che pone l'istinto sessuale alla base di ogni attività psichica

 

Che è la definizione che io conoscevo, e quella che credo sia la definizione originaria del termine.

 

Edit: @@Hinzelmann forse si... anche perché io non ho trovato ancora alcuna fonte che lo cataloghi come un orientamento sessuale, o, almeno, nessuna fonte autorevole, visto che chi ne parla in termini di orientamento è solo chi pansessuale si definisce.

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Mi accodo a Divine nel non aver troppo chiara la distinzione tra bisessuale e pansessuale: dato che il bisessuale è sessualmente attratto da ambedue i sessi, allora si innamorerà di una persona che lo\la cattura a prescindere dal sesso (dato che, per l'appunto, si troverebbe ad esserne attratto in ambedue i casi) [sbaglio?]. La definizione di pansessuale ha per me solo senso se si intende l'avere un istinto sessuale molto più generalizzato, quasi in maniera problematica [preciso che se qualcuno/a si definisce pansessuale non voglio offenderlo/a, è solo il senso che in me rievoca il termine].

 

Anche tutta la discussione sui transgender non ha senso secondo me: una MtF è donna, un FtM è uomo. Non sono un sesso biologico terzo. E il termine transgender è sinonimo di transessuale, non sono due cose distinte. Semplicemente prima si faceva riferimento al cambiamento di sesso biologico (in maniera più rozza), oggi si pone più l'accento sull'identità di genere della persona. I termini sono poi rimasti entrambi in uso. [Almeno così io la so].

 

Condivido poi quello che dice SaintJust: posso capire se qualcuno non ama le etichette (nonostante la loro utilità indubbia), ma continuare a creare etichette (alle quali seguono anche identità e azioni politiche) mi sembra davvero poco produttivo!

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a me questo concetto di pansessualità mi pare confuso. A sto punto mi viene un dubbio: non è che io sono pansessuale? pure io dico "mi innamoro della persona indipendentemente dal suo genere".

che poi scusate, non capisco, che c'entra che uno si innamora pure di bambini? quella è pedofilia, è un altro discorso.

 

Io francamente la trovo inutile questa definizione, non aggiunge nulla di nuovo.

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Personalmente, io avevo sempre inteso pansessualità come "Innamorarsi potenzialmente di chiunque, indipendentemente da sesso/genere", mentre bisessualità come "Innamorarsi potenzialmente di entrambi i sessi/generi".

 

Nel senso che al bisessuale piacciono le persone in quanto donne o uomini. Gli piacerà Marco per le sue qualità maschili e Maria per le sue qualità femminili. Mentre al pansessuale piacerà Marco o Maria, e non gli interesserà minimamente che siano una donna o un uomo.

 

Tanto è vero che avevo fatto il collegamento con le discussioni sul bisessuale che, quando sta con una persona di un sesso, prova un po' nostalgia per le specialità dell'altro sesso. E che vedrebbe con entusiasmo una "troppia".

 

 

Però queste erano interpretazioni mie del termine, che non ho mai sentito usato in realtà.

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Il concetto di orientamento sessuale presuppone l'indifferenza del genere a cui la persona appartiene

( identità di genere ) e si focalizza solo sulla direzione dell'attrazione.

 

 

Bisessuale=persona che trae piacere nell'avere rapporti sessuali e/o in grado di

provare attrazione nei confronti di persone del proprio e del'altrui sesso.

 

Se si scende sul piano della qualità, cioè della interpretazione di questa attrazione, si scivola

su un piano diverso che è quello delle preferenze sessuali, che io vedrei come una specificazione

dell'orientamento ( se teniamo ferma la definizione di orientamento )

 

Ma una indifferenza per il genere del partner, non mi pare specifichi niente rispetto a bisex

quindi è inutile, a meno che in virtù della teoria queer io non intenda rifiutare il binarismo di

genere e dirmi queer per affermare di essere attratto da transgender

 

Nel qual caso io sto forzando la definizione di orientamento sessuale al fine di affermare

il mio diritto ad identificarmi in più generi o in una combinazione di entrambi i generi e a

provare quindi attrazione per dei transgender e non genericamente per un uomo e una

donna qualunque.

 

Se esiste un unico orientamento sessuale ( siamo tutti potenzialmente pansessuali )

e infinite preferenze...il discorso può avere un suo senso, ma allora pansessuale si

riferisce a tutti e sostituisce i tre orientamenti ( di fatto demolisco il concetto di orientamento

a favore delle preferenze ) l'uso del termine però dovrebbe passare sul piano scientifico

e dubito sia possibile rinunciare a gay-bisex-etero

 

Mi pare che l'ambiguità stia qui, fra il fatto di voler descrivere una preferenza specifica

( interna alla bisessualità ) ed il desiderio di superare la suddivisione in orientamenti a

favore delle preferenze, ma senza dirlo a chiare lettere in senso queer.

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Ma una indifferenza per il genere del partner, non mi pare specifichi niente rispetto a bisex

quindi è inutile, a meno che in virtù della teoria queer io non intenda rifiutare il binarismo di

genere e dirmi queer per affermare di essere attratto da transgender

 

Nel qual caso io sto forzando la definizione di orientamento sessuale al fine di affermare

il mio diritto ad identificarmi in più generi o in una combinazione di entrambi i generi e a

provare quindi attrazione per dei transgender e non genericamente per un uomo e una

donna qualunque.

 

E io continuo a non comprendere questo passaggio: un trangender è di genere maschile o femminile, in base al genere di arrivo. Non è mica un mix!!! Dunque per me si è sempre tra maschio e femmina.

 

Poi panSESSUALE sottintende sempre un orientamento sessuale. Quindi secondo me non ha senso parlare di "amore svincolato da genere" perchè un bisessuale, sulla base di un'attrazione verso ambedue i generi, si innamorerà di una persona sulla base delle sue qualità personali (intellettuali, caratteriali, di modi, etc...) "indifferentemente" dal genere della persona (nel senso che non vi è un problema di attrazione né nel caso questa persona sia di genere femminile, né nel caso questa persona sia di genere maschile).

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Dreamer mi stai convincendo sempre di più (però è facile perché di base siamo partiti più o meno con le stesse valutazioni).

 

Devo però dire che il genere di un transgender è si il suo genere di arrivo (fisico) però forse Hinzelmann si riferiva alla condizione di transgender in transizione, ovvero in un dato momento in cui rispecchia entrambi i generi (che poi è una cafonata detta così, ma non saprei come dirla in maniera più delicata) che rispecchia la definizione che aveva dato prima Alex. Sul fatto che secondo alcune definizioni (soprattutto americane) il pansessuale sua attratto dalle figure androgine o dai transgender che ancora non sono giunti al completamento del loro percorso.

Per cui, in realtà, credo di aver capito che Hinzelmann sostenesse l'inutilità della definizione anche con questa accezione.

 

Dopo di che, ragionando su questa definizione di pansessuale mi sono chiesta...

Mettiamo che io sia attratta solo da persone in transizione perché racchiudono entrambi i generi... Mettiamo che io conosca un MtoF e me ne innamori. Mettiamo che dopo qualche anno lei finisca il processo di transizione, apparendo donna sotto tutti gli aspetti.

Io che faccio? Resto con qualcuno che fisicamente non mi attrae più? La mollo e cerco qualcun'altro? O di base cercherei solo qualcuno che non volesse mai farsi operare (o potesse)?

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Ma essere transgender non significa per forza fare un determinato percorso fisico, moltissime persone sono contente senza ormoni, oppure senza interventi chirurgici (pochi senza entrambi, devo dire). Il discorso è che il percorso psicologico comunque c'è ed è importante rispettarli e riferirsi a loro con l'identità di genere con cui si definiscono. Quindi l'importante è solo che seppur attratto dall'androginia, il pansessuale usi correttamente i pronomi e i nomi che la persona trans preferisce, secondo me.

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Certo non si può vivere senza un genere sessuale

quindi una scelta la persona la deve fare, anche se

non è riconosciuta dalla legge, anche se non ha nessuna

intenzione di completare una transizione.

 

Dico Vladimir Luxuria è del 1965...si è sempre definita transgender

ed ha iniziato a pensare alla possibilità di operarsi a 50 anni, non è

una stranezza eh? D'altronde l'operazione agisce sul sesso non sul genere.

 

Il termine transgender è un termine ombrello che comprende: trans operate,

trans non operate, crossdresser cioè travestiti e genderqueer o queer, cioè

persone che rifiutano in senso politico l'imposizione di un ruolo di genere binario.

 

L'ultima di queste tre definizioni è la più politica e quindi la meno praticata e

conosciuta in Italia. Genderqueer potrebbe essere una persona che non ha

tutta questa voglia di modificare il proprio corpo, pur non sentendosi pienamente

maschile o femminile, deve però assumere in società un ruolo di genere contrario

al proprio sesso biologico altrimenti è un semplice crossdresser.

 

Attualmente è un fenomeno che vediamo più fra viados o immigrate

che fra militanti...non senza delle tensioni fra "trans italiane" e non etc.

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@@Ariel ma io sono perfettamente d'accordo... Sto solo ragionando sulle mille definizioni che ho trovato di pansessuale e tra cui non mi riesco più ad orientare.

Io sospetto sempre più sia un termine usato da ognuno come più gli è comodo (che per carità è legittimo, però lo delegittima da valore di orientamento sessuale che gli vorrebbero dare)

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Il termine transgender è un termine ombrello che comprende: trans operate,

trans non operate, crossdresser cioè travestiti e genderqueer o queer, cioè

persone che rifiutano in senso politico l'imposizione di un ruolo di genere binario.

 

 

No, mi sa che qui si sta facendo un po' di confusione con i termini... transgender così come transessuale non comprende tutte quelle sfumature da te elencate. Il termine transgender viene più comunemente usato per quelle persone che pur sentendosi appartenenti al genere opposto a quello biologico decidono di non operarsi o di aspettare a farlo per i motivi più disparati, il transessuale è colui che decide di fare l'iter e di conseguenza prende ormoni e si opera per modificare il suo corpo, quindi c'è una differenza tra i due termini che sta nel volersi o meno operare. I crossdresser non sono per forza transgender, uno può sentirsi anche totalmente uomo e provare piacere a indossare abiti femminili, che so?, per spettacolo, per esempio le Drag Queen, una volta scese dal palcoscenico la maggior parte di loro è omosessuale dichiarato e vive la sua vita come gay non come transessuale o transgender. Per i genderqueer il discorso è ancora più complesso, non hanno assolutamente NIENTE a che fare con i transessuali, almeno che la persona non capisca di sentirsi maggiormente appartenente al sesso biologico opposto, ma di solito chi è genderqueer non vuole sembrare o maschio o femmina, piuttosto non vuole sembrare nessuno dei due, o vuole sembrare tutti e due allo stesso tempo o a fasi alterne ( e di questo ne posso parlare apertamente, dal momento che io stessa lo sono. )

 

Per cui anche il discorso di dreamer non mi torna più di tanto, mi sembra un po' limitativo ( e anche scorretto ) dire che il termine transessuale e il termine transgender si equivalgono e che bisogna tener conto solo della sessualità a cui uno sente di appartenere, perché se nel transessuale il genere di appartenenza è chiaro ( un transessuale FtM parlerà con convinzione di se al maschile così come una transessuale MtF parlerà con convinzione di se al femminile ) per un transgender non è per forza così, perché spesso queste persone decidono di non operarsi proprio perché non si sentono pronti a dichiararsi alla società come trans e quindi continuano a vivere con il loro sesso biologico, magari dichiarandosi solo con il partner per avere più libertà di espressione, per cui usare con un transgender biologicamente donna il maschile quando lui stesso usa il femminile mi sembra un po' una forzatura.

 

 

Aggiungo, quando un "ex" transessuale finisce l'iter di ri-attribuzione del sesso questo non viene più considerato transessuale ma ESCLUSIVAMENTE con il sesso di "arrivo", quindi un FtM una volta ottenuti i documenti al maschile, aver concluso le operazioni che gli sono necessarie ad essere riconosciuto come tale, non sarà più da considerare transessuale ma semplicemente un maschio.

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Se si parla di termine ombrello, cioè che copre persone diverse

che hanno diverse esigenze, mi pare superfluo sottolineare le

differenze fra queste persone, anzi, poichè l'approccio teorico

di chi inventa e usa il termine è a favore del continum di identità

fra queste, opporre a transgender le differenze è intrinsecamente

contraddittorio.

 

Questo potrebbe essere il motivo per cui alcuni, oggi, rifiutando

i presupposti teorici e politici del termine "transgender" potrebbero

preferire "pansessuale", che anche etimologicamente imita, scimmiotta la

tradizionale distinzione: gay-bisex-etero.

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Forse ci potranno essere poche differenze tra il transgender e il transessuale, ma tra il transessuale e il crossgender, il transessuale e il genderqueer e il transessuale e la persona post op ci sono delle differenze sostanziali che non è possibile, e non è giusto nel rispetto dell'identità della persona, non considerare per i motivi che ho già spiegato prima.

 

Io sono genderqueer, non sono assolutamente transessuale, il modo in cui vivo e l'esigenze che ho sono totalmente differenti da quelle di una persona transessuale, per cui non vedo perché dovrei essere accostata a quella "categoria", credo che questo contribuisca solo a creare confusione tra le varie identità.

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Be', veramente io conosco moltissime persone trans che rivendicano di essere TransMen o TransWomen, perché nonostante abbiano ottenuto i massimi risultati legali, fisici e passino perfettamente, considerano importante sottolineare che fanno parte di una determinata comunità. Non gli basta dire 'sono uomo e basta': un po' come noi diciamo 'sono gay, non sono solo un uomo che ama gli uomini' - anche se è un paragone inappropriato, è per far capire la forza del termine e il suo significato politico e sociale.

 

Comunque è un appunto OT, e sicuramente tu Alex saprai tutto questo anche meglio di me :P

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