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L'approccio in chat


Jordanintheforum

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nottelimpida

Sono in profondo disaccordo con nottelimpida. Un fidanzato non deve nascere da un'amicizia! Il rischio di credersi innamorati per affetto e perchè ci si diverte è altissimo! Trovarsi bene e fungere ANCHE da amico quello si e credo che sia anche basilare

 

No non ci siamo capiti, anche io la penso come te: se una persona piace, piace dall'inizio, ma la prima idea che ci facciamo di una persona è a livello fisico. Per potersi innamorare di una persona è necessario (almeno per me) conoscerla bene. Esiste è vero il colpo di fulmine ma se una persona conta di costruire un rapporto duraturo basandosi sulle emozioni del momento sbaglia perchè queste sono necessariamente effimere, col tempo (parlo di anni) la sintonia di coppia diventa molto più importante. Io dico semplicemente di non farsi prendere troppo dalla situazione di andarci cauti, perchè il rischio di farsi male può essere molto alto, per questo è meglio non partire subito con l'idea di trovare un compagno ma un'amicizia. Parlando con un po' di persone, dalle loro esperienze ho capito che in amore non ci sono regole! Perchè ognuno è diverso e ragiona in modo diverso ed ha i suoi tempi per capire cosa prova. Magari l'amicizia evolve in qualcos'altro e si scopre che quello che legava due persone non era amicizia. Se non sono stato chiaro fammelo sapere :)

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Ma è ovvio che le emozioni sono effimere....quando

non lo sono più sono definite "sentimenti" :

 

" Con il termine sentimento (derivato dal latino sentire, percepire con i sensi)

si intende una condizione affettiva che dura più a lungo delle emozioni e che

ha una minore incisività rispetto alle passioni"

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nottelimpida

Ma è ovvio che le emozioni sono effimere....quando

non lo sono più sono definite "sentimenti" :

 

" Con il termine sentimento (derivato dal latino sentire, percepire con i sensi)

si intende una condizione affettiva che dura più a lungo delle emozioni e che

ha una minore incisività rispetto alle passioni"

Molto interessante.... Secondo te è possibile provare per una persona, dopo averla conosciuta, un sentimento senza aver provato inizialmente quell'emozione forte tipica del colpo di fulmine? Insomma un amore "lento" fondato su basi più solide?

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Ma direi proprio di sì, che lento implichi anche più solido

invece non è detto, certamente è più "cauteloso"...

 

Si può forse dire che in ogni caso dopo l'emozione forte

subentrerà necessariamente il momento della condivisione

degli stati soggettivi ( cioè un momento di intersoggettività )

l'inizio di un relazionarsi reciproco.

 

Magari sorretto, se non dalla passione o da una forte emozione

almeno da una intuitiva simpatia.

 

L'emozione vale in sè e per sè, il sentimento ha un contenuto

però se non è preceduto dall'emozione deve essere preceduto

almeno da una "simpatia".

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Jordanintheforum

No non ci siamo capiti, anche io la penso come te: se una persona piace, piace dall'inizio, ma la prima idea che ci facciamo di una persona è a livello fisico. Per potersi innamorare di una persona è necessario (almeno per me) conoscerla bene. Esiste è vero il colpo di fulmine ma se una persona conta di costruire un rapporto duraturo basandosi sulle emozioni del momento sbaglia perchè queste sono necessariamente effimere, col tempo (parlo di anni) la sintonia di coppia diventa molto più importante. Io dico semplicemente di non farsi prendere troppo dalla situazione di andarci cauti, perchè il rischio di farsi male può essere molto alto, per questo è meglio non partire subito con l'idea di trovare un compagno ma un'amicizia. Parlando con un po' di persone, dalle loro esperienze ho capito che in amore non ci sono regole! Perchè ognuno è diverso e ragiona in modo diverso ed ha i suoi tempi per capire cosa prova. Magari l'amicizia evolve in qualcos'altro e si scopre che quello che legava due persone non era amicizia. Se non sono stato chiaro fammelo sapere :)

 

condivido il tuo pensiero. Per me l'amicizia è mooooolto importante quindi il mio tipo deve essere prima un mio amico, cioè lo devo considerare il mio migliore-ore-ore amico altrimenti se è solo un compagno dopo un po non me lo sento più "adatto"..va beh mo sto stanco e sicuramente avrò sbagliato a esprimermi jaja cmq si deve esse un amico..cmq so d'accordo co @@nottelimpida

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privateuniverse

Voglio ridare per l'ennesima volta un consiglio sempre utile: non cercate l'anima gemella della vostra vita in chat, cercate un amico vero poi se le cose evolvono meglio!!!

 

Si sta andando un po' fuori tema, ma non sono molto d'accordo, perché i contenuti dell'amicizia non sono perfettamente sovrapponibili a quelli dell'amore.

 

Nell'amore conta l'attrazione sessuale, che nell'amicizia non gioca alcun ruolo. Si può essere molto affezionati ai propri amici senza esserne innamorati o senza esserne minimamente attratti dal punto di vista sessuale.

 

Personalmente all'anima gemella non ci ho mai creduto; nel mio caso la conoscenza gioca un ruolo importante anche nell'amore, perché tendo a sviluppare sentimenti profondi nei confronti delle persone in maniera graduale, mano a mano che le conosco e, al tempo stesso, ho la tendenza a desiderare di conoscere ciò che amo.

 

Ma questo non significa affatto che l'amore possa, o debba, nascere dall'amicizia, altrimenti dovrei essere attratto dai miei amici, cosa che non accade quasi mai (piuttosto, tendo ad accontentarmi di restare amico di quelli di cui sono innamorato; ma questo è un altro discorso).

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dipende dal contesto

nelle chat tipo Romeo "Ci vediamo per prendere un caffè?" = "Ci vediamo per annusarci un po' e poi se ci va... :look: "

per questo motivo è così difficile su Romeo anche solo organizzare per prendere un caffè :beer:

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Jordanintheforum

"Ci vediamo per prendere un caffè?" = "Ci vediamo per annusarci un po' e poi se ci va... "

per questo motivo è così difficile su Romeo anche solo organizzare per prendere un caffè

 

...che palle pero xD

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Strano che tutti dicano la stessa cosa "in questi siti tipo Romeo, tutti a dire una cosa ed intenderne un'altra". Ma se siete così in tanti a fare questo tipo di lamentela, com'è che per la legge dei grandi numeri non riuscite mai ad incrociarvi ?

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privateuniverse

Strano che tutti dicano la stessa cosa "in questi siti tipo Romeo, tutti a dire una cosa ed intenderne un'altra". Ma se siete così in tanti a fare questo tipo di lamentela, com'è che per la legge dei grandi numeri non riuscite mai ad incrociarvi ?

 

Ovvio: perché noi per primi diciamo una cosa e ne intendiamo un'altra.

 

Diciamo di voler conoscere qualcuno, ma in realtà vorremmo conoscere qualcuno di un certo tipo. Diciamo di cercare qualcuno che sia disponibile ad avere una relazione, ma in realtà vorremmo che quel qualcuno possedesse i requisiti che vogliamo noi.

 

In economia si studia che l'introduzione di una moneta facilita enormemente le cose rispetto ad una situazione in cui gli scambi avvengono con il baratto, perché in un'economia basata sul baratto, per concludere uno scambio, è necessaria quella che si chiama "doppia coincidenza dei bisogni": non basta che Tizio desideri quel che Caio mette in vendita, anche Caio deve voler comprare quel che Tizio mette in vendita.

 

Nei siti è la stessa cosa.

 

C'è, però, un elemento aggiuntivo. In una situazione in cui la maggior parte delle persone ragiona così, anche chi non ragiona così non riesce comunque a concludere niente (o quasi). Questo perché essere disposti a ragionare in un modo diverso è, comunque, solo una precondizione per stabilire dei contatti. Una volta che il contatto è stabilito, è possibilissimo che due persone non si piacciano comunque, per tanti motivi.

 

Ah, che vita grama! :D

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privateuniverse

Facciamo un esempio pratico.

 

Supponiamo che Tizio sia desideroso di ampliare il suo giro di conoscenze. Ha un'idea di massima sul tipo di persona che gli piacerebbe, ma crede che, per varie ragioni, non sia il caso di porre troppe condizioni limitative. Pensa che intanto sia meglio conoscere, possibilmente un buon numero di persone, e vedere che succede, ammesso e non concesso che qualcosa debba succedere, e che soltanto una volta trovatosi di fronte ai propri interlocutori sarà in grado di capire se sarà il caso di continuare oppure no (e che, anche per fare questo, gli ci vorrà un po' di tempo). A questo punto Tizio si registra in un sito di incontri (o frequenta una chat).

 

Immaginiamo ora che la maggior parte dei frequentatori della chat, o degli utenti del sito, non adotti la stessa strategia di Tizio. Al contrario, per vari motivi, ponga delle condizioni molto restrittive: il potenziale contatto deve possedere una serie di requisiti, parecchi requisiti, che magari riguardano, simultaneamente, l'età, l'aspetto, le aspirazioni, i gusti e/o il ruolo sessuale, le modalità di contatto (della serie "no msn" o "msn indispensabile", "foto indispensabile" o "no foto", e così via) etc. etc.

 

E' abbastanza evidente che questo restringerà molto le possibilità di fare nuovi incontri tanto per Tizio, quanto per i suoi interlocutori. Se si ritiene che l'approccio corretto sia "è meglio ampliare il proprio giro di conoscenze, e solamente in una fase successiva, caso mai, restringerle, sulla base della dinamica del rapporto, dinamica che dipende solo in misura limitata dalla sussistenza iniziale di una serie di prerequisiti", è chiaro che l'approccio di Tizio è superiore rispetto a quello dei suoi interlocutori. Infatti, se tutti la pensassero come Tizio, tutti avrebbero più chance di fare molti incontri e, quindi, di moltiplicare la possibilità che, fra i tanti, ci sia qualcuno con cui c'è affinità.

 

Ma se la maggior parte degli interlocutori, per tanti motivi, non la pensa come Tizio, Tizio incontrerà poco e con difficoltà. I suoi interlocutori, dipende: ma è probabile che il risultato sia, nel complesso, quello che in linguaggio tecnico si chiama "gioco a somma negativa", vale a dire una situazione in cui i guadagni dei vincenti sono, nel complesso, minori della somma delle perdite. In altri termini, salvo forse alcuni, tutti incontreranno meno.

 

Ma, almeno, Tizio riuscirà a incontrare chi la pensa come lui? Forse. Resta il fatto che sia Tizio, sia chi la pensa come lui, faranno meno incontri che nella situazione ottimale; e ci saranno anche meno chance che incontreranno qualcuno di affine, perché le persone si frequentano quando si crea un'affinità, e per capire se c'è affinità bisogna prima dare, e ricevere, chance di stabilire un contatto. Non è sufficiente che due persone condividano lo stessa attitudine alla conoscenza di persone nuove affinché si piacciano; quest'attitudine è soltanto una precondizione perché possano conoscersi, ma non basta a far sì che possano piacersi.

 

Questo spiega come si possa creare una situazione in cui tutti si lamentino della difficoltà di incontrare in un sito; anche coloro che sono portatori "autentici" di questo tipo di lamentela.

 

Un atteggiamento "escludente" limita le possibilità di incontrare per tutti, non soltanto per chi lo adotta (allo stesso modo in cui, per esempio, una società in cui la gran parte delle persone non paga le tasse non danneggia soltanto chi le paga, ma anche chi non le paga, perché riduce in maniera decisiva la possibilità di erogare servizi pubblici di cui usufruiscono anche gli evasori).

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Sui siti di incontri domina, mettiamola così, l'economia

dell'incontro sessuale, ci si incontra se c'è la possibilità

di concludere qualcosa, non è ovviamente una necessità

ma deve essere nel novero delle possibilità.

 

Alcuni vorrebbero un approccio più "cauteloso", vuoi perchè

il sesso deve nascere da una situazione e non sembrare una

intenzione, vuoi perchè vorrebbero fare tante amicizie e poi

eventualmente scegliere ( sarebbe meglio un locale ,però, se

si tratta di scegliere fra tanti, magari intervengono altre fatiche

nel caso del locale...che spingono a dirottare in chat questa

possibilità)

 

Supponiamo che sia così.

 

Se questo è vero sul sito di incontro, non può essere vero su facebook

su facebook deve agire una restrizione analoga, ma diversa...io ci vedrei

il gioco di sguardi di un tempo, la teoria di gay che scesi dal treno per

andare al locale percorrevano la città di notte....ognun per sè e senza

scambiarsi una parola.

 

Niente avrebbe impedito a quei gay di parlarsi prima di arrivare al locale,

di stringere amicizia durante il percorso, o farsi compagnia, ma di fatto accadeva

raramente. Si era in uno spazio pubblico eterosessuale, era notte, sarà gay o non

sarà gay? Lo dico prima io o lui?

 

Ciò che ha cambiato le carte in tavola, in parte, è stato il: "andiamo insieme in

discoteca". Cioè un catalizzatore di attività condivisibile rispetto alla fatica di

far nottata fino al primo treno del mattino, o lo scambiarsi dei passaggi in macchina.

Forse su facebook mancano l'uno e l'altro...il catalizzatore e la fatica-noia che

spinge a tenersi compagnia ( se non nel senso di chattare in alternativa al real

quando ci si annoia perchè non va di uscire di casa, ma allora poi non ci si vede XD )

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Strano che tutti dicano la stessa cosa "in questi siti tipo Romeo, tutti a dire una cosa ed intenderne un'altra". Ma se siete così in tanti a fare questo tipo di lamentela, com'è che per la legge dei grandi numeri non riuscite mai ad incrociarvi ?

 

inutile lamentarsi, funziona così, fa parte delle regole non scritte di questi ambienti (virtuali) che si imparano dopo un minimo di frequentazione cercando di interpretare i comportamenti fuori di testa

solo come esperienza personale, su Romeo non sono mai riuscito a "combinare" niente di niente: ho però trovato un buon amico, e non è poco

quindi se vuoi amici vai su Romeo, se vuoi sesso prova su Facebook? pare che le cose girino davvero così :asd:

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  • 3 weeks later...
Livido-Amniotico

Io sono uno di quelli che, davanti ad un approccio del genere, alzerebbe i tacchi istantaneamente. Forse spiegarti il motivo ti può essere utile: troppo diretto per i miei gusti, sono di natura diffidente, due righe in chat non mi dicono nulla, così come non è abbastanza uno scambio di battute perché mi interessi a qualcuno, anche se c'è simpatia, al punto da volerci stringere un amicizia. Ora, che il mio modo di essere sia giusto o meno non m'interessa saperlo, di certo davanti a proposte del genere mi dimostro sempre parecchio scortese e tendo ad allontanare nell'immediato la persona che me le fa, perché so a priori che non ci andrei d'accordo neppure se provassi.

 

Ad esempio tu dici che conoscere gente nuova è bello, per me no, è una cosa che odio e mi stressa. Reggo le relazioni superficiali, lo scambio di battute, ma di amici me ne bastano due, massimo tre. Ecco, muovere il rapporto sull'incontro lo porta su un piano meno superficiale, che mi urta.

 

Spero che il mio punto di vista, così distante dal tuo, ti serva a capire un po'meglio perché ti capitano queste cose e a non prendertela quando ti succede.

Edited by Livido-Amniotico
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