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Mi chiede una pausa di "riflessione", poi lo scopro in chat erotiche con altri.


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Ho capito tutto,

beh credo che il ragazzo di Maneki sia solamente fragile come persona,

il fatto della malattia non c'entra nulla, se così fosse, gli si darebbe un

gran peso. Credo che determinate situazioni siano il frutto delle proprie

scelte di vita, se questo ragazzo ha deciso di finire il tutto con un

tradimento così squallido, non può di certo aggrapparsi a piccole scuse,

è la forza di carattere che permette di mantenere la coerenza.

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freud_sucks

Ho capito tutto,

beh credo che il ragazzo di Maneki sia solamente fragile come persona,

il fatto della malattia non c'entra nulla, se così fosse, gli si darebbe un

gran peso. Credo che determinate situazioni siano il frutto delle proprie

scelte di vita, se questo ragazzo ha deciso di finire il tutto con un

tradimento così squallido, non può di certo aggrapparsi a piccole scuse,

è la forza di carattere che permette di mantenere la coerenza.

 

quoto! il ragazzo di Maneki ha solo preso la palla al balzo per fare ciò che voleva fare.. se veramente teneva al ragazzo non avrebbe pensato a trovare il sesso in chat ma a RI-trovarlo con la persona che ama(va-?).

anche se mi trovo d'accordo con Isher nella stranezza dell accostamento Maneki continua ad amare il ragazzo -(ma)- non prova piu attrazione per lui.

ci sono sicuramente cose che solo gli interessati possono capire e che noi del forum non possiamo cogliere.. ma se nella coppia non c'è l impegno ad analizzare e provare a risolvere i problemi è facile dire che non ha senso di continuare la loro storia

Questo cosa è se non razzismo? un sieropositivo non può essere uno stronzo perchè altrimenti è doppiamente stronzo visto che è stato accettato per quel che è anzichè esser messo in un angolo a marcire? Ma stiamo scherzando ?

Se ho frainteso le tue parole spiegami, perchè io leggo di un aggravamento di una mancanza di rispetto dovuta alla sua sieropositività.

 

Non è un raffreddore l'HIV ma non è neppure una macchia morale indelebile. Si sta parlando di un virus, di uno stato sierologico a rischio, ma soprattutto di una persona. Mi giustifichi una malafede di questo genere ma non giustifichi il "tradimento". Io non so che cosa sia più grave. O forse lo so, ed è ciò che mi preoccupa, se questi ideali sono così diffusi in giro.

 

No, non hai frainteso e ora ti spiego anche perché. Possiamo raccontarci le favole quanto vogliamo ma decidere di avere una relazione con una persona sieropositiva se si è negativi non è una scelta che si prende così alla leggera. Dal momento che Maleki ha deciso di mettere il suo sentimento davanti alla sieropositività del suo partner, mostrando un grandissimo rispetto per il suo compagno e anche un fortissimo sentimento, sarebbe stato il minimo da parte sua avere altrettanto rispetto nei confronti di Maleki, dicendogli chiaramente quali fossero le sue intenzioni, ovvero quelle di lasciarlo ( non risponde neanche alle chiamate ) e di andare con altre persone. Dopo cinque anni di rapporto avere rispetto nei confronti dell'altra persona mi sembra il minimo, e il rispetto da parte sua mi sembra sia mancato abbondantemente.

 

Appunto, l'hiv non è un raffreddore e non credo di dovermi sentire in colpa se affermo che non riuscirei ad avere un rapporto con una persona positiva, dal momento che avrei veramente tanta, troppa, paura di contrarlo a mia volta. E' vero, esistono le contraccezioni, ma non sono infallibili. L'amicizia è un'altra cosa, se un mio amico mi dicesse che è positivo per nessun motivo al mondo lo allontanerei, anzi cercherei di dargli tutto il sostegno che posso, per cui mi sembra fuori luogo il discorso di Almadel.

Se io mettessi la mia paura davanti ai miei sentimenti

suppongo mi sentirei non in colpa, ma vigliacco...e penserei

in qualche modo di mancare di rispetto nei confronti di me stesso.

 

Però non rendiamo neanche eroica la scelta di convivere

con un sieropositivo, esistono tante situazioni peggiori che

vengono affrontate ogni giorno, che non coinvolgono il sesso

ma rendono la vita ben più triste: come ad esempio essere

veramente malati.

Ilromantico

Si ok Almadel, ma ti è stata posta una domanda, tu hai avuto ragazzi sieropositivi?Perché sennò è inutile che ti riempi come al solito di belle parole.

 

 

Ma poi ho pensato: "Figuriamoci se a gente come voi un sieropositivo lo direbbe" :)

 

Meno male che ci sei tu, il re del buonismo e dell'ipocrisia. Rinnovo l'invito: scendi dal piedistallo dell'egocentrismo perché non sei nessuno per fare dell'ironia sugli utenti del forum. Per il resto qualche conoscente sieropositivo lo conosco e non avrei problemi se diventissimo amici, d'altronde quando li vedo manco ci sto a pensare che sono sieropositivi. Ma avere un amico o conoscente è un conto, avere un fidanzato sieropositivo è un altro conto. Sia per i problemi che la malattia (che ricordo NON è un raffredore) porta, sia perché di fatto si è comunque sempre a rischio. Vivere un amore con tante precauzioni e con l'angoscia non mi sembra il massimo sinceramente, ma tanto di cappello perché chi ha la pazienza e il coraggio di farlo. Tuttavia di qua a fare i buonisti e criticare chi non si metterebbe con un ragazzo sieropositivo ce ne vuole...

Non capite che è sbagliato far passare per "santi"

quelli che hanno delle relazioni con dei sieropositivi?

O - peggio - trattare le coppie sierodiscordanti

come se il positivo debba sentirsi "debitore"

per la "grazia" di stare con una persona sana?

 

Ho ben presente che disastri faccia questo "debito"

- non lo amo più, ma ci sto assieme perché almeno lui mi ha accettato -

e anche che disastri faccia questa "paura"

- non glielo dico perché se glielo dicessi, mi lascerebbe -

 

Con questo non voglio dire che sia una cosa facile,

dico solo che non possiamo far passare da "eroi"

i negativi delle coppie sierodiscordanti.

Perché nessun positivo vuole fidanzarsi con un "eroe",

altrimenti sarebbe meglio si fidanzasse con un altro positivo.

 

Francamente non mi va di parlare di ex sieropositivi,

fondamentalmente per una questione di privacy.

Però ovviamente ho fatto sesso con ragazzi

che sapevo fossero sieropositivi, se la curiosità è questa.

E non mi è spuntata nessunissima aureola.

@@Almadel avevo immaginato di aver toccato un tasto personale di cui non volevi approfondire,

La paura è un sentimento molto umano, non puoi giudicarlo, è legittimo avere dei dubbi.

Il fatto che il tuo ego si elevi oltre tutti quanti non giustifica che la tua sia la Verità.

Un ragazzo giovane che si mette con un sieropositivo deve considerare le conseguenze

che avrà non solo nella vita personale ma anche sul lavoro, fare un ragionamento del

genere a quest età ponendosi delle domande date dal timore lo trovo legittimo,

non farsele e accettare qualunque cosa lo trovo incosciente.

Ho solo detto che è sbagliato credere che i positivi debbano essere "riconoscenti" di stare con un negativo:

cosa dovrebbe mai c'entrare il mio ego in tutto questo?

E non lo dico solo per loro, lo dico anche per voi: meno l'HIV vi spaventa

più è facile che un eventuale vostro partner positivo vi dica di esserlo.

 

E cosa c'entra il lavoro o il discorso dell'età?

privateuniverse

Io lo dico sempre:

se credete che stare con un sieropositivo

significhi "provare un sentimento enorme"

è meglio se vi mettete con un negativo :)

 

Vorrei sapere dove è stata detta una cosa del genere, e da chi.

 

 

Ma poi ho pensato: "Figuriamoci se a gente come voi un sieropositivo lo direbbe" :)

 

Ma pensa per te, invece di dare giudizi su gente che nemmeno conosci.

se non per il fatto che Maleki ha dimostrato di provare per lui un sentimento enorme accettando la sua sieropositività

 

Ecco la risposta alla tua domanda, @privateuniverse.

 

Davvero pensi che dopo aver letto cose simili,

un amico direbbe ad Alex che ha l'HIV?

Io penso proprio di no; quantomeno

fossi io ad esserlo, terrei la cosa per me.

privateuniverse

Ecco la risposta alla tua domanda, @privateuniverse.

 

Davvero pensi che dopo aver letto cose simili,

un amico direbbe ad Alex che ha l'HIV?

Io penso proprio di no; quantomeno

fossi io ad esserlo, terrei la cosa per me.

 

E allora dillo ad Alex, ammesso e non concesso che tu abbia ragione, e non usare un generico "voi".

Mi son riletto le tue risposte e neanche parlavi dell'HIV,

quindi è chiaro che non stavo parlando con te;

ma Alex non è stata l'unica ad aver fatto

discorsi che non mi piacciono sulla sieropositività.

Non dico che non li capisco, solo che non mi piacciono.

(A dire il vero quella sul lavoro di Dogville, non l'ho neanche capita...)

 

In ogni caso credo che questo discorso sia OT.

 

Preferivo "litigare" sul fatto che io trovo comprensibile

che una persona sessualmente snobbata dal partner

voglia prendersi una "pausa di riflessione" per cercare sesso.

Anche se condivido il fatto che sarebbe stato molto meglio

che lo dicesse esplicitamente al suo compagno:

anche se a tutti gli effetti Maneki è stato mollato

e il suo ragazzoo sta solo pensando a come dirglielo

Non ho parlato di riconoscenza ma di rispetto, a me sembra che Maneki abbia portato rispetto alla loro relazione mettendo prima il sentimento della paura ( cosa che apprezzo, io non ce la farei mai e non credo di dover essere giudicata male per questo, ognuno ha i suoi limiti e questo è il mio ), al contrario il suo partner, o ex tale a quanto pare, non ha portato lo stesso rispetto a Maneki, andando a cercare sesso facile su dei siti e non dicendogli chiaramente che la loro storia è finita invece di negarsi telefonicamente.

 

Se io fossi sieropositiva, e nonostante molti di voi lo facciano passare come una cosa da niente io mi auguro di non diventarlo mai, sarei molto riconoscente alla persona con cui sto se riuscisse a passare sopra a questa cosa e a sconfiggere le sue paure per stare con me.

 

Detesto l'ipocrisia e coloro che puntano il dito perché si credono migliori di te.

O - peggio - trattare le coppie sierodiscordanti

come se il positivo debba sentirsi "debitore"

per la "grazia" di stare con una persona sana?

 

 

Non è di certo una grazia ma, come per qualunque altra patologia, chi ne soffre parte svantaggiato, nel senso che la maggior parte della gente che cerca una relazione per la vita preferisce un partner sano, e questo a prescindere che si parli di hiv, di epatite, di diabete, o di qualunque altra patologia esistente ed immaginabile.

Aggiungici che si tratta nello specifico di una patologia per la quale è necessario pure porre dei vincoli relativamente alla libertà nei rapporti sessuali di coppia, e capisci che il tutto diventa ancora piu' difficile.

Già è difficile trovare una persona di cui innamorarsi e che a sua volta si innamori di noi, il tizio traditore del post non solo non ha apprezzato il fatto che il suo ragazzo lo abbia accettato senza problemi nonostante la sua patologia, ma addirittura lo vuole fare fesso, chiedendo pause che altro non sono che parentesi per guardarsi intorno e troieggiare.

Che dire, probabilmente si renderà conto di quello che ha perso solo quando sarà mollato a causa del suo comportamento poco onesto, e si renderà conto che non sarà molto facile trovare un'altra persona che gli darà amore incondizionato, come ha fatto fino ad oggi l'autore di codesto thread.

 

 

 

 

Se io fossi sieropositiva, e nonostante molti di voi lo facciano passare come una cosa da niente io mi auguro di non diventarlo mai, sarei molto riconoscente alla persona con cui sto se riuscisse a passare sopra a questa cosa e a sconfiggere le sue paure per stare con me.

 

Detesto l'ipocrisia e coloro che puntano il dito perché si credono migliori di te.

 

 

Ma è normale, ho un amico disabile (si muove su sedia a rotelle) che si è sposato da qualche mese, e non finisce mai di elogiare la moglie per il fatto di averlo accettato per come è, e tutti noi sappiamo bene che la maggior parte delle donne non lo avrebbe nemmeno considerato come possibile partner...e qui nemmeno parliamo di una malattia infettiva che pone freni alle pratiche sessuali di coppia.

Ma si sa, sui forum sono tutti bravi a fare i grandoni ed i faciloni, almadell in tal senso è sempre il primo della classe.

Credo che - forse - se il ragazzo di Maneki fosse stato negativo,

lo avrebbe mollato ma molto prima; proprio come avresti fatto tu

se il tuo uomo non avesse provato più attrazione per te.

Non l'ha fatto proprio perché ha pensato: "E se poi non trovo nessun altro?"

(E la mancanza di interesse sessuale non si risolve col "dialogo")

 

Non è che con l'HIV ti danno anche il coraggio per affrontarla, nello stesso pacchetto.

Si ma questo che c'entra con quanto detto finora? Una persona insicura può fare lo stesso identico ragionamento quando non sa come fare a lasciare qualcuno. Lo stare insieme per paura di rimanere soli è una cosa comune in molte coppie "scoppiate", non è certo una caratteristica specifica dei sieropositivi.

@Almadel

 

Stavo per dire: "Scommetto che nessuno di voi ha amici sieropositivi".

Ma poi ho pensato: "Figuriamoci se a gente come voi un sieropositivo lo direbbe" :)

 

qui c'è tutto il tuo smisurato ego e credo che gli altri te l'abbiano fatto intendere

il sottotitolo di questa affermaizone è: io capisco voi no.

un po' forte per una persona che conosce degli utenti virtualmente.

Stiamo facendo un semplice scambio di opinione, lascia che rimanga tale.

 

Per il lavoro intendo una scelta consapevole che il fatto di avere un partner siropositivo

potrebbe comportare non solo discriminazioni, che mi sembra la cosa più scontata,

ma anche problemi sugli orari. Ho letto molte storie a proposito, gente che si doveva

svegliare alle 6 di mattina per accompagnare la propria compagna o compagno

per la terapia. I viaggi fatti in altri paesi, dove c'erano servizi migliori. Se il partner

negativo ha un lavoro impegnativo risentirà di questo fatto e molto.

Immagino che mettersi con un compagno positivo sia una scelta data da un

lungo ragionamento, una volta certi al 100% di quello a cui si andrà incontro

non si hanno più dubbi.

Certo che da parte mia c'è una stima nei confronti di questo Manaki, d'altronde i fatti

in una coppia contano e tanto, altrimenti potremmo dire che regalarsi qualcosa per l'anniversario

sia superfluo, condividere lo stesso letto sia superfluo, lo stesso sesso sia superfluo,

ogni gesto è fondamentale per dimostrare l'affetto che c'è nei confronti dell'altro

e l'accettazione della sieropositività è uno di questi ( non che debba diventare un peso )

ma considerarlo secondario mi sembra uno sterile buonismo senza senso.

Se tornate alla primissima pagina noterete che io ho fatto un piccolissimo quote proprio sulla sieropositività.

Non ho voluto commentare perchè ero ironico ma, visto che questa volta trovo gli attacchi ad Alma sbagliati mi sa che è meglio espormi.

 

L'HIV per quanto pericolosa resta una malattia. Per quanto sia nella leggenda legata al sesso, al tradimento, all'incoscienza sull'uso del profilattico e ai drogati resta una malattia.

Se è questo il modo in cui trattatereste i vostri partner malati mi cadono le braccia.

 

Capisco il punto di Alex sulla paura. E' ovvio che nessuno vuol morire ed esporsi quindi al rischio, ma in questo caso, visto che prendere l'aids e non prenderla è questione di attenzione, perchè questo dovrebbe diventare un peso, un premio per chi sta accanto ad un malato o un segno distintivo di un'angelica forza altruistica?

 

Collezionate le targhette per il ruolo di infermierina sexy al partner con l'influenza? Andate in giro a lodarvi perchè scarrozzate il fidanzato disabile? Scrivete un libro su come sia dura vivere con un partner malato di cancro?

 

In questa storia la sieropositività è trascurabile come la miopia. Non c'entra nulla e ancor meno c'entrano le ire contro Alma che giustamente si chiede come si possano fare certi ragionamenti..

 

Ps. considerarlo secondario non è buonismo ma essere uomini e basta. Mi rendo conto però, andando avanti, che il mondo è sempre troppo triste e inumano..

@Dogville, lasciamo perdere la sieropositività

e prendiamo il caso di un partner disabile, ok?

(Anche perché non capisco per quale motivo ti dovrebbero discriminare

sul lavoro, perché il tuo partner è positivo: non serve che lo racconti al tuo capo)

 

Davvero tu sconsiglieresti di avere un partner disabile a un tuo amico

per tutti gli svantaggi che questo potrebbe procurargli?

(E mi paiono molto superiori alle esigenze di un partner positivo.)

Ti pare una cosa da scrivere: "Se il partner normodotato ha un lavoro impegnativo risentirà di questo fatto e molto."?

Sarà pure vero, ma se io fossi una persona disabile, ti tirerei sotto con la carrozzina.

 

Non è che "io capisco e voi no".

Ma è un ragionamento che definire "stronxo" è poco

e mi pare stranissimo che provenga da una persona

solitamente ipersensibile come te.

@Aquarivs Sinceramente non mi sembra corretto dire che l‘hiv si contrae solo se si è disattenti. Vigliamo parlare della moltitudine di gravidanze indesiderate che hanno causato preservativi rotti? Potrebbe benissimo succedere la stessa cosa durante il sesso con un partner Hiv+, il rischio c‘è e non è neanche così basso.. senza considerare il sesso orale e tutti gli altri possibili scambi di seme. Vivrei in un continuo stato d‘ansia e il rapporto inevitabilmente ne risentirebbe.

 

Non è una questione di premi o di accumulo punti bontà per guadagnarsi il paradiso, semplicemente non è da tutti riuscire ad abbassare così tanto le proprie paure da riuscire ad accettare questa cosa. Ripeto è un mio limite ma non ce la farei COME PARTNER. Il rapporto d‘amicizia è tutta un‘altra cosa quindi non farei neanche paragoni assurdi ( come quello fatto da Almadel )

 

Io non mi considero triste ed inumana per questo. Al contrario considero triste ed inumano parlare dell‘aids come se fosse la varicella. Ho sentito addirittura parlare di una nuova moda tra i giovani gay, quella di contrarre l‘hiv di proposito per poter avere rapporti non protetti senza rischio (?). Il messaggio che l‘hiv non è qualcosa di grave, di cui avere paura, è pericoloso perché distrae i ragazzi dall‘importanza di.proteggersi in mille e più modi.

 

~ send by tapatalk ginger android

Il rischio di contrarre l'hiv è pari a quello di tantissime altre malattie che possono degenerare fino alla morte. Questo significa che le persone affette da tali malattie debbano essere considerate diversamente? Il punto è proprio questo. In che misura ciò che il partner è o ha cambia il modo in cui siamo capaci di amare? E' possibile che il nostro sentimento abbia l'interruttore suscettibile alle analisi del sangue?

 

Tutto il discorso sulla prevenzione non lo condivido. Lo capisco perchè è leggittimo e capisco le tue motivazioni ma il messaggio dell'Hiv non esiste in primis. Non c'è un messaggio. Che siamo mamma oca? Non c'è una morale dietro una malattia. Semmai c'è una morale dietro un comportamento irresponsabile. Tratteresti una ragazza peggio di un'altra perchè è gravida? Non ha fatto lo stesso di quella che invece ha contratto l'Hiv? Non ci sono messaggi morali dietro il rapporto con una persona debilitata da una malattia per cui non c'è alcun messaggio stile: fate l'amore, pijate quel che vi pare per i giovani con le nuove mode stravaganti. Qua si parla di prescindere la malattia dalle decisioni prese da persone responsabili.

 

Io non ti considero triste e inumana. Io considero certi commenti espressi in questo 3D tristi e inumani. Ogni tanto pensate a capovolgere la situazione e ad interpretare voi il ruolo del sieropositivo. Vediamo se troverete onestamente umano sentirsi morti ancor prima di esserlo..

@@Aquarivs Sinceramente non mi sembra corretto dire che l‘hiv si contrae solo se si è disattenti. Vigliamo parlare della moltitudine di gravidanze indesiderate che hanno causato preservativi rotti? Potrebbe benissimo succedere la stessa cosa durante il sesso con un partner Hiv+, il rischio c‘è e non è neanche così basso..

La stragrande maggioranza delle rotture dei preservativi è dovuta a un incorretto uso degli stessi. A ciò aggiungiamo che, con la dovuta attenzione, anche in caso di rottura è possibile intervenire subito e minimizzare i rischi.

Se poi teniamo presente che comunque il contagio non è automatico (~1,7% in caso di rapporto anale) e che anche in questa remota possibilità, se si fa il test regolarmente, si può ormai vivere dignitosamente, mi chiedo come ci si faccia a spaventare tanto per l'avere un partner positivo e poi guidare tranquillamente la macchina...

 

Fare sesso non protetto con un partner che voi considerate negativo e affidabile, quello sì che è pericoloso. :lol:

privateuniverse

Io considero triste e inumano mentire al proprio partner.

 

E perché? Perché non si scopa abbastanza.

 

Non so voi, ma io conosco un sacco di coppie etero (coppie gay non ne conosco, il mio giro è molto ristretto) in cui le fasi di aridità sessuale possono durare mesi.

 

Mantenere una relazione richiede impegno. Anche mantenere un'amicizia richiede impegno. Ci sono periodi in cui non ho voglia di vedere i miei amici, e/o loro non hanno voglia di vedere me. E' un buon motivo per sfasciare tutto? No, non lo è.

 

Gli unici che hanno ritenuto che per una cazzata si potessero rompere rapporti che duravano da anni, fatti di alti e bassi, ma anche di confidenza, di intimità, di fiducia, di complicità, erano gente il cui credo era "faccio quel che mi pare, e se tu non fai quello che IO voglio che TU faccia per ME, fanculo, perché bisogna arraffare quel che si può, ora." Edonisti, ma solo per sé stessi, perché non accetterebbero mai che i loro interlocutori si comportassero come fanno loro.

 

Il punto è tutto qui.

La cosa che mi fa friggere tanto è che ci si fa un mazzo

per dire ai sieropositivi che possono vivere una vita come gli altri

e ai sieronegativi che possono fare sesso protetto senza preoccupazioni

e poi tocca leggere certe cose. Ci sto proprio male, è più forte di me.

 

@Privateuniverse, non tutte le persone reagiscono allo stesso modo

nei confronti di un partner che non le desideri più sessualmente

e - come dicevo all'inizio - più si è giovani, più sembra un sacrificio insensato.

La frustrazione sessuale e il non sentirsi più desiderati rendono infelice un amore

e quando un amore è infelice siamo spinti a fare qualcosa che causerà la rottura;

prendendoci poi la definizione di "stronxi" per non essere riusciti

a chiudere una relazione in modo freddo e lucido.

Ilromantico

Puoi friggere quanto vuoi, ma con la salute non si scherza e trovo disumano far passare l'Aids come un diabete o un raffreddore. Parlate di esami di HIV e protezioni continue e attenzioni come se fossero caramelle.

@@Almadel nell'ambiente di lavoro ci può stare il tuo discorso se a breve termine,

ma a lungo termine questo non vale più, credo che volenti o nolenti i problemi escono fuori,

la gente fa facilmente domande e quando ci sono degli eventi

che non rientrano nella routine quotidiana ed è così difficile che le persone si facciano i fatti propri.

Stare con un partner sieropositivo significa accompagnarlo in tutte le sue difficoltà

e stargli accanto, la stessa cosa vale per un disabile. Insomma quando si è innamorati dell'altro

questi non sono reali problemi, ma prima che ci possa essere un rapporto, un innamoramento,

una passione così forte, prima che una relazione inizi, beh direi che è normale pensare

in maniera razionale a quale saranno le conseguenze senza però farle pesare, credo che

nessuno qui dentro intendesse trattare il partner positivo come un essere inferiore.

 

Il fatto che tu Almadel abbia avuto dei partner positivi senza farti problemi è una cosa che ammiro,

come ammiro lo stesso Maneki, ma se sei consapevole di questa tua capacità per favore

non sbandierarla agli altri.

Il mio è un timore, a mio avviso, umano, quello di avere una relazione sierodiscortante. Io stesso

con il mio ex sapendo di avere avuto due rapporti non protetti, sono andato a farmi fare subito

il test per informarlo sul mio stato di salute, prima di avere qualunque rapporto.

Ma questo non dev essere confuso con la fobia, fobia è che non affronta il discorso in nessun modo,

la fobia porta al totale rifiuto e io non voglio questo.

Non ho capito perché un sieropositivo non possa andare

a fare le sue terapie da solo, però :D

Sarà che io non conosco nessuno in AIDS conclamata

e anche i "positivi storici" di solito si fanno ricoverare

per fare le loro terapie, che comunque non sono infinite.

 

Diciamolo: ho un un'ernia cervicale che mi impedisce di andare anche in bici

e chi mi scarrozza in giro ultimamente? Un sieropositivo!

Se ci mettessimo insieme, sarei io un peso :) )

Il suo ragazzo fa l'operaio e neanche è dichiarato come gay,

non capisco come potrebbe saltar fuori lo stato sierologico del compagno...

 

Certo: quando si ha un compagno positivo è bene pensare anche alle conseguenze;

ma l'HIV nel 2012 mi sembra molto più gestibile di tanti altri problemi in una relazione.

Finora ho avuto il coraggio di sconsigliare come partner solo i depressi

(sfortunatamente il ragazzo di Maneki era anche depresso

e come tutti i depressi si è dimostrato assolutamente egoista)

 

In secondo luogo non è affatto vero che io "non mi faccio problemi coi positivi".;

semplicemente cerco di non farmeli e di razionalizzare la paura.

Non mi sento "ammirevole a non farmeli"; mi sento una "merda a farmeli":

ho una visione diversa di quello che dovrebbe essere un "comportamento umano".

 

E' chiaro che se vogliamo "un mondo migliore per i positivi"

dobbiamo sforzarci di migliorare il nostro atteggiamento.

 

In ogni caso non possiamo accusare Maneki di cose che non ha detto.

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