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come vi siete allontanati dalla chiesa?


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mah ho fatto tutto fino alla cresima, però dopo basta... i miei me l'han sempre imposto di andare in chiesa ecc, ma se devo sentire lezioni di vita da uno che predica di fare il bene e poi fa tutto il contrario, perdonatemi, ma francamente preferisco restare a casa a guardare la tv. senza contare il fatto che tanto non accettano il mio modo di essere quindi...cippa. ^_^

Dai vostri commenti direi che mi ci è voluto molto per allontanarmi. Fino a 25 anni andavo a messa praticamente per far contenta mia madre (molto cattolica, che fortuna!).

Naturalmente invece di ascoltare la predica pensavo tutto contento ai tortellini che mi aspettavano a tavola o canticchiavo a mente l'ultima hit del momento.

...Fino a quando, un bel giorno, ho fatto sapere a mia madre che non avrei più messo piede in chiesa, francamente per la noia allucinante di dovermi sorbire un'altra

ammucchiata di preghiere e predica, e non per motivi più profondi, magari legati alla mia omosessualità.

BruisePristine

ho fatto le cose con il catechismo che manco ricordo i nomi, l'ambiente chiesa - oratorio mi è sempre andato scomodo, mi trovavo male.

 

quindi.. mia madre magari mi diceva di andare, ma io lanciavo un paio di bestemmie ben assestate per fargli capire che preferivo tutto tranne che andare lì ad annoiarmi.

e poi io durante catechismo ero un po un casinista, facevo bordello.. ecc..

e mi cacciavano sempre fuori perchè ridevo per le cose che dicevano e si inventavano ahahahhahahahaha

Allora, per me è stato in un certo senso un percorso naturale: i miei, essendo cattolici, mi hanno fatto fare tutti i sacramenti fino alla cresima, ma a me non me ne è mai importato molto.... così da dopo la cresima ho semplicemente smesso di andare in chiesa perchè preferivo dormire la domenica mattina :p

Diciamo che non avendo mai creduto veramente, non mi sono mai fatta tanti problemi, anche in relazione alla mia sessualità.

 

Però se mi consentite, vorrei ampliare lievemente l'argomento del topic, che si chiama "come vi siete allontanati dalla chiesa" e nelle risposte precedenti vedo che molti parlano di un allontanamento dall'istituzione Chiesa... Ecco, com'è il vostro rapporto con la fede invece? nel senso, credete comunque che ci sia un dio, un'entità superiore, qualcosa di più grande....?

Mercante di Luce

Però se mi consentite, vorrei ampliare lievemente l'argomento del topic, che si chiama "come vi siete allontanati dalla chiesa" e nelle risposte precedenti vedo che molti parlano di un allontanamento dall'istituzione Chiesa... Ecco, com'è il vostro rapporto con la fede invece? nel senso, credete comunque che ci sia un dio, un'entità superiore, qualcosa di più grande....?

 

A questo proposito ti segnalo questa discussione dove già in molti hanno dato il loro contributo :D

http://www.gay-forum.it/forum/index.php/topic/19641-rapporto-con-la-fede/

ecco, pure io la penso così, però conosco persone che pur rifiutando la chiesa credono in Dio e la fede li aiuta in momenti difficili. Io un po' invidio questa cosa... insomma, mi è capitato di stare veramente male e non credere a niente che mi potesse essere di conforto non è bello...

 

A questo proposito ti segnalo questa discussione dove già in molti hanno dato il loro contributo :D

http://www.gay-forum...to-con-la-fede/

uh, grazie!

Che senso ha entrare in una comunità religiosa per poi abbandonarla? Io sono per le scelte consapevoli, per questo credo che il rapporto con la religione si debba affrontare quasi in età adulta quando si posseggono opportuni strumenti di discrimine. Per quanto mi riguarda, avendo  due genitori dalla mentalità molto aperta, ho avuto la possibilità di scegliere autonomamente il mio credo. Mi ricordo che a 17 anni passavo dei pomeriggi in biblioteca a documentarmi sulle differenti religioni del mondo e, poiché nessuna di esse mi convinse, scelsi l'ateismo. :)

Edited by Takeshi

Non ho proprio idea di come si possa "scegliere" di essere atei. Almeno per me non c'è stato nulla da scegliere, nel senso che mi sono reso conto che non aveva alcun senso credere e ne ho preso atto.

Considerando che non sono mai stato veramente religioso non ho avuto molto a che fare con la chiesa, specialmente dopo la cresima, se avessi potuto avrei evitato pure quella. Per il resto solo matrimoni e funerali.

Mercante di Luce

Purtroppo in Italia è molto raro arrivare all'età adulta senza esser passati dalle grinfie della chiesa della religione professata (o apparentemente professata) dai propri genitori.

Pensa che la mia famiglia, non molto cattolica, ha fatto la bocca storta quando uno dei miei zii ha scelto di sposarsi con rito civile e, successivamente, di non battezzare la figlia.

In più c'è da considerare che un bambino alle scuole elementari che vede tutti i compagni andare a fare la prima comunione (con tanto di regali a pioggia) sarà immancabilmente attratto ad omologarsi ai compagni. Così successe con un mio amico che, non battezzato dai genitori perché potesse avere libertà di scelta, scelse di battezzarsi (con le ragioni di un bambino di quarta elementare) e fare la comunione insieme agli amici.

Insomma, la questione potrebbe apparire banale in partenza, ma nella pratica non lo è affatto.

Bella domanda! Io non ho mai fatto la comunione né ovviamente la cresima.

Andavo a catechismo una volta al mese e tutte le volte era una palla immensa. Allora smisi di andarci.

 

Poi venni a conoscenza della messa, tutti i miei amici erano costretti ad andarci dalle madri (vivo in un paesino di vecchini).

Decisi di provare per curiosità.

La prima volta una palla mortale, il tempo non passava mai. La seconda volta i miei amici prendevano l'ostia e io non potevo perché

non avevo fatto la comunione. Mi sembrò una tale ingiustizia che non volli mai più andare ad una messa.

 

Poi col tempo la Chiesa mi è apparsa sempre più ostile. Il prete molto intransigente su alcune cose: ricordo che mi negò di entrare

ad ascoltare un mio amico che faceva un corso di chitarra in chiesa (?!) perché non frequentavo il suo edifizio.

Successivamente è uscito fuori che il medesimo prete si era comprato la macchina e ristrutturato la casa con i soldi delle offerte.

La cosa mi fece una tale tristezza...

 

Questo nell'infanzia, poi ovviamente crescendo capisci quella che è l'organizzazione della Chiesa; non è altro che una forma di governo.

Io fino a un paio di anni fa ero un cattolico fervente. In alcuni periodi dell'anno andavo a messa tutti i giorni prima di andare a scuola ed ero impegnatissimo in parrocchia. Per me stare in parrocchia era una specie di "protezione", di "garanzia" che non mi sarebbe succcesso nulla di male. Ero cosciente della mia omosessualità ma non l'avevo ancora raccontato a nessuno. Sono stato a un passo dall'entrare in seminario per diventare prete. Tutti i parrocchiani pensavano che prima o poi sarebbe successo - che mi sarei fatto prete. In fondo ho passato bei momenti in parrocchia ma il fatto che nessuno di loro sappia della mia omosessualità mi fa pensare che era uno star bene con dei forti compromessi, sentendo l'eco offensiva nei confronti dei gay tipica degli ambienti bigotti. Davvero mi tormentavo, convinto che la mia strada sarebbe stata il sacerdozio, del resto per un gay - pensavo tra me - non c'è via più sicura. Invece ho sempre rimandato, fino a decidere di cominciare medicina fuorisede, a Perugia. E lì il cambiamento, un mio amico che fa coming out con me e io con lui, fino a ritrovarmi circondato da amici che mi offrono la stessa amicizia di quelli della parrocchia, solo mi accettano così come sono, senza compromessi. Il distacco dalla chiesa è stato automatico a quel punto.

Non sono mai stata praticante e la comunione l‘ho fatta solo perché si usava fare così e volevo ricevere tutti quei regali sbrilluccicosi ( che diva! ) Appena passata a comunione ho smesso definitivamente di andare in Chiesa e tutt‘ora ci entro solo in casi rari come: battesimi, matrimoni e funerali. Mi sono sbattezzata qualche anno fa per cui direi che il mio rapporto con la Chiesa si è ufficialmente concluso.

 

~ send by tapatalk ginger android

Che senso ha entrare in una comunità religiosa per poi abbandonarla? Io sono per le scelte consapevoli, per questo credo che il rapporto con la religione si debba affrontare quasi in età adulta quando si posseggono opportuni strumenti di discrimine. Per quanto mi riguarda, avendo due genitori dalla mentalità molto aperta, ho avuto la possibilità di scegliere autonomamente il mio credo. Mi ricordo che a 17 anni passavo dei pomeriggi in biblioteca a documentarmi sulle differenti religioni del mondo e, poiché nessuna di esse mi convinse, scelsi l'ateismo. :)

Non sempre si ha la fortuna di poter scegliere. In genere se si hanno 2 genitori cattolici, non per forza praticanti o particolarmente credenti, questi almeno il battesimo te lo fanno fare da piccolo...

 

OT:

OT: Blackbird, sei astemia? :D

Uhm, no.... perchè?

Mi sono sbattezzata qualche anno fa per cui direi che il mio rapporto con la Chiesa si è ufficialmente concluso.

Anche io sono stato battezzato dai miei, adesso che ho una mia posizione ovviamente non lo farei.

E' un'ingiustizia perché praticamente ti è imposto, ma non mi importa e lo vedo più come un gesto simbolico.

 

Per curiosità comunque, come si fa a sbattezzarsi? A chi ti rivolgi?

Ho abbandonato la religione dei "miei padri" a 19 anni... Ero praticante e zelante così come mi era stato insegnato ma ero più coerente di quanto lo fossero tutti gli altri. Da lì compresi che il buono non era associato ad una religione e che la salvezza non dipendeva dall'appartenervi. L'intera cosa ha avuto il suo culmine quando una mattina ho realizzato che dell'esistenza di dio non poteva interessarmene di meno e che le cose importanti della vita trascendevano la sua esistenza quindi dissi a mia madre di rassegnarsi all'idea che alle riunioni religiose non sarei più andato.

 

Ovviamente è successo il putiferio seguito poi a quello della bisessualità. Le cose si sono risolte con le valigie. In tutti i sensi.

Io non ho mai creduto. Non riesco ad essere sicuro di una cosa, se non ho le prove che sia reale... e sinceramente le storie della bibbia non mi sono nemmeno mai sembrate né affascinanti né appassionanti... na palla insomma. I miei genitori, con tutti i loro difetti, non sono mai stati di chiesa. Da piccolo facevo il minimo indispensabile che mi permetteva di partecipare a recite e cose così, non ricordo se per mia volontà o per loro, comunque non mi dispiaceva. Poi col tempo ho lasciato perdere, molto prima di rendermi conto che quella gente, se mi avesse conosciuto, mi avrebbe odiato come minimo. Quando me ne sono reso conto era già da parecchio tempo che una chiesa non la vedevo più nemmeno col binocolo

 

Anche se purtroppo vivendo in Italia la chiesa te la infilano a forza da ogni fessura fin dentro casa... non puoi veramente starci lontano finché vivi qui... ma la si boicotta come si può

Per curiosità comunque, come si fa a sbattezzarsi? A chi ti rivolgi?

 

Qui trovi la lettera da stampare, compilare e spedire con ricevuta di ritorno alla Chiesa dove ti sei battezzato. Al resto ci pensano loro, ma assicurati che la risposta di conferma arrivi entro dieci giorni, per legge deve avvenire in questo periodo di tempo, altrimenti rivolgiti a UAAR perché a volte allungano i tempi apposta per non farti sbattezzare. Con me c'hanno provato.

 

http://www.kensan.it/articoli/Sbattezzo.php

E' stato un processo graduale che si è innescato a 14-15 anni.

Ho frequentato catechismi vari e fatto sia comunione sia cresima, ma non perché la mia famiglia sia particolarmente religiosa. E' stata più che altro una scelta di mia madre, credente, quella di farmi fare tutto l'iter tradizionale, pur dicendomi sempre che ero libero un giorno di farne quello che volevo.

Ho creduto fino ai 13-14 anni, dal momento che fino a quell'età non si hanno ancora gli strumenti adatti a minare le opinioni e le credenze che da sempre ci sono state trasmesse e che abbiamo assorbito come spugne. Poi però è cominciato un processo di "desatellizzazione" dalle suddette. Anche per me, come per qualcun altro qui, la presa di coscienza della mia omosessualità è stata una delle molle o forse LA molla che ha fatto scattare il tutto, ma sicuramente non il motivo fondante in assoluto. Ho cominciato a leggere per davvero, studiare, osservare la realtà da solo, e più mi guardavo intorno e meno vedevo Dio nelle cose. Sono passato da cattolico a cristiano con fede sui generis (momento durato pochissimo), poi ad agnostico ed infine ad ateo rassegnato.

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