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E' giusto viaggiare in paesi dove l'omosessualità è reato?


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Ilromantico

Molto spesso si ha in mente di fare un viaggio in Russia, Nord Africa, Cina, Paesi del Est, ma io oppongo fermamente in quanto mi sembra ipocrita favorire l'economia di paesi che discriminano in modo disumano il mondo LGBT. Non so come spiegarlo, ma mi sentirei in un certo senso con la coscienza sporca. Voi che ne pensate? Viaggeresti a Dubai o in Russia?

non ho mai pensato di boicottare nel mio piccolo paesi in cui il mondo LGBT è fortemente discriminato, perché mi ci reco come turista interessato a quel che il paese offre, non tanto interessato al popolo che ci vive o alle organizzazioni politiche che lo amministrano.

pertanto sì, Dubai resta nelle mie mete da visitare.

Da parte mia le mie convenzioni ideologiche e politiche non sono così ferree e radicate da impedirmi di apprezzare una cultura e un paese, al di là dello sdegno che provo verso l'ideologia di una parte dei suoi abitanti. Io viaggio quasi solamente per poter conoscere e ammirare popoli, opere d'arte, paesaggi e vivere esperienze nuove e lontane dal mio ambiente.

Tuttavia viaggiando per puro relax preferirei evitare un paese con una cultura dominante esplicitamente omofoba. Vorrei sottolineare infine che scegliere una meta piuttosto che un'altra è una forma di boicottaggio veramente inefficace.

nottelimpida

@@Ilromantico Bel topic! Bravo!

Io da tempo ho deciso che non visiterò mai paesi in cui l'omosessualità è reato, ma anche quelli in cui ci sono culture che riducono la donna a semplice oggetto come alcuni paesi mussulmani. Sto ancora riflettendo su quelli in cui è in vigore la pena di morte non vorrei visitare neppure quelli ma questa è un'altra storia...

D'accordissimo con Krypto.

Io in Russia ci sono stato.. come pure in Egitto e nelle repubbliche Baltiche (ora non so se è cambiato qualcosa).

 

Per la mia idea di viaggiare io vado come persona straniera che vuole conoscere nuove cose, nuovi posti, crescere imparando dalle altre culture (giuste o sbagliate)... di certo non ci bacerei il mio ragazzo per strada.

Alla fine non mi cambia nulla perché non è il mio paese, posso disapprovare ma nei miei limiti.

 

 

Per quanto riguarda la pena di morte è un altro discorso. Non riuscirei mai a rinunciare a viaggiare negli USA o in Giappone ;)

 

 

Edit: riflettendoci sopra.. penso che faremmo il loro gioco a non andarci (va bé sicurezza a parte).

Però intendevo come carpire informazioni per poi divulgarle all'estero.

Io credo che sia giusto viaggiare in posti dove vige l'omofobia, sopratutto in quelli poveri e arretrati.

Perchè viaggiando in questi posti (per quanto un singolo individuo possa fare poco) si favorisce lo sviluppo e di conseguenza la scolarizzazione, e combattendo l'ignoranza si combatte anche l'omofobia che spesso ne deriva.

Molto spesso si ha in mente di fare un viaggio in Russia, Nord Africa, Cina, Paesi del Est, ma io oppongo fermamente in quanto mi sembra ipocrita favorire l'economia di paesi che discriminano in modo disumano il mondo LGBT. Non so come spiegarlo, ma mi sentirei in un certo senso con la coscienza sporca. Voi che ne pensate? Viaggeresti a Dubai o in Russia?

 

Non so te, ma a mio avviso il mondo è abbastanza pieno di barbarie da non sapere dove potrei cominciare col mettere croci sopra alle varie nazioni.

Se l'idea di base è quella di non voler favorire alcune nazioni o culture perché disumane nei nostri confronti, perché allora non ci si pone il medesimo problema anche per quanto concerne il resto?

Anche in Italia veniamo discriminati, eppure ci muoviamo e paghiamo le tasse per foraggiare gente che non ci considera, quindi a quel punto dov'è la differenza?

 

Io credo che sia giusto viaggiare in posti dove vige l'omofobia, sopratutto in quelli poveri e arretrati.

Perchè viaggiando in questi posti (per quanto un singolo individuo possa fare poco) si favorisce lo sviluppo e di conseguenza la scolarizzazione, e combattendo l'ignoranza si combatte anche l'omofobia che spesso ne deriva.

 

E' un po' come il discorso del fare beneficienza attraverso associazioni che si occupano delle nazioni arretrate: l'intento è buono e in linea teorica potrebbe anche produrre degli effetti positivi, ma nell'effettivo?

Magari dando un euro alla zingara che mi chiede i soldi al semaforo posso evitare che per una volta venga picchiata o maltrattata, idem per chi sta in condizioni di povertà, ma non credo che questa possa essere considerata una sorta di scolarizzazione indiretta o dia luogo ad un maggiore sviluppo di determinate zone.

Non ci ho mai pensato, è la prima volta che ci rifletto sopra.

Non sono uno da Dubai o da Africa, riesco a sentirmi male

per il caldo qui in Italia d'estate, quindi sono orientato per i

paesi freddi. La Russia è uno di quelli, la sogno da quando

sono piccolo, mio nonno me ne ha sempre parlato e penso

che alla fine ci andrei comunque, ci tengo fin troppo.

Non andrei in Paesi omofobi. Anche se so che il clima generale non coincide per forza con la popolazione, preferisco boicottare e non portare soldi in posti dove non sono desiderato. Poi, credo, è anche questione di sicurezza.

Effettivamente è vero, hai ragione, non ci avevo mai riflettuto. L'unico problema è che. come ha detto giustamente Zigulì, non si dovrebbe stare nemmeno più in italia, perché noi purtroppo non facciamo che favorire l'economia (fallimentare) di un paese che ci discrimina parecchio.

Aaras per chi vive nel Paese la questione è più complessa: non si emigra per parecchi motivi, come gli affetti o il lavoro. Diventa quindi inevitabile sostenere l'economia nazionale ma ciò non toglie che protestare è un diritto di ogni cittadino civile.

Beh, si viaggia per cultura e la cultura deve essere più ampia possibile ed includere anche ciò che è diverso da noi, appunto anche l'omofobia. Posso capire che non si potrebbe vivere e stabilirsi in certi paesi omofobi, ma non visitarli e boicottarli in questo modo andrebbe solo a nostro discapito.

È proprio lo scambio di culture che favorisce il progresso e la civilizzazione.

Non siamo fondamentalisti noi, su!

rosa_delle_alpi

giusto o non giusto, è qualcosa che io intendo evitare accuratamente. non tanto per una questione di coscienza, quanto per i rischi effettivi che si possono correre. ricordate, di recente, quei due turisti (inglesi o americani se non sbaglio) che, durante una crociera, sono stati trattenuti su un'isola (dominica?) perchè "si sono permessi" di vivere la loro intimità nella loro cabina? era uscita la notizia su yahoo tempo fa, non ricordo i dati precisi ma il succo è che già mi sento troppo limitata in italia (dove la libertà di essere me stessa è ridotta al minimo), non intendo andare in posti in cui questa è ancora inferiore, e dove "essere scoperta" può portare a rischi ben peggiori di quelli che correrei qui. insomma, se viaggio, scelgo sempre mete che siano meno omofobe della nostra povera italia.

In Russia c'è una mentalità omofoba, così come nei paesi Baltici ma di certo non è un reato essere gay, anzi nel mondo dello spettacolo russo ci sono gay dichiarati (le Tatu ricordano niente?) anche se visti in maniera "ridicola", diciamo che sono paragonabili all'Italia degli anni '70-'80 come mentalità.

Sulla Cina mi ha stupito dopo una ricerca su Wikipedia che il clima sia così omofobo, di norma nei paesi asiatici l'orientamento sessuale viene visto come una cosa strettamente privata e "tollerata" dalla legge.

In Africa ci sono casi abbastanza estremi, anche nei paesi più evoluti (per il continente ovvio) come lo Zimbabwe, il Kenya la Tanzania dove la persecuzione dei gay è legge, nel mondo arabo non ne parliamo neanche, si salva l'Egitto dove è "tollerato" essere gay e cercando in rete l'Iraq unico paese arabo dove è tranquillamente legale l'omosessualità, forse per il lungo retaggio britannico.

Ecco io personalmente in Russia e nell'Europa Orientale ci andrei senza nessun problema, in Africa con molte riserve (e fare una vacanza nei grandi parchi sarebbe il mio sogno) mentre nei paesi arabi assolutamente no.

anche a me fa specie viaggiare in un paese dove purtroppo ci sono ancora enormi discriminazioni verso il mondo LGBT, però io quando vado a visitare un paese lo faccio per vedere com'è il paese stesso, le usanze della gente ecc...certo, non è che io sia felice sapendo di essere in un paese dove sarei discriminato notevolmente se ci vivessi, ma per un viaggio di una settimana ciò passa in secondo piano secondo me...

Ilromantico

Ragazzi cercate di non replicare però con un'altra questione spinosa come quella della pena di morte. Si può essere più o meno d'accordo sulla pena di morte, ma in ogni caso, nonostante una certa percentuali di errori, si stanno condannando degli assassini. Si può essere in disaccordo sulla punizione, ma hanno pur sempre fatto qualcosa di male.

 

Il discorso qui è più delicato e riguarda la libertà di essere quello che si è. Non si tratta di limitarsi a rispettare i costumi locali (non mangiare carne di maiale o indossare abiti non troppo succinti per le donne in Arabia per fare esempi banali), ma di risultare potenzialmente impotenti nei confronti di Stati che non hanno rispetto per i diritti umani. A me piacerebbe andare a Dubai, ma dopo aver saputo che l'omofobia è reato, alcuni turisti gay sono stati arrestati (o fermati non ricordo) e ci sono persino cartelloni di divieto per gli atteggiamenti omoafettivi mi dico "ma ce n'è davvero bisogno?". Potrei pure andarci e fregarmene tanto risulto etero, ma a che pro?chi me lo fa fare di regalare i miei sudati soldi a loro?Piuttosto faccio un favore all'economia locale e me ne vado a Benidorm o a Ibiza o a Formentera.

 

Questo per quanto riguarda i casi estremi come l'Arabia (o altri posti simili). Altro caso invece sono i paesi fortemente discriminanti, anche qui se si fa attenzione non si corrono rischi e "chiudono un occhio" in posti turistici (dove interessano ovviamente i soldi), ma se succedesse un "imprevisto"?Che so supponiamo un bacio scappato, una chiamata alla polizia dicendo che ci sono 2 uomini che scopano (sono sicuro che ci sono esempi più 'reali' e meno evidenti, ma non mi vengono!)?Chi mi garantisce che la polizia, garantita da uno Stato discriminante, non si diverta a fare sorprusi e al divertirsi coi poveri turisti per il solo fatto che l'omosessualità è malvista e ben poco tollerata nel loro paese?So di gente etero a cui in India o Mexico è stato sequestrato il passaporto dalla polizia e gli è stato restituito pagando una piccola mazzetta.

 

Si parla proprio di posti pericolosi o potenzialmente pericolosi perché in primis non si è tutelati dallo Stato. Lo Stato italiano non tutelerà i gay e c'è una moderata omofobia, ma non è nulla di pericoloso per i turisti gay, almeno su questo l'Italia è abbastanza sicura.

 

A proposito scrivendo mi è venuta in mente una curiosità, sapete mica se quando si viaggia controllano da qualche parte lo stato civile?Se non sbaglio sul passaporto non viene indicato, ma mi chiedevo se nonostante tutto nei controlli da qualche parte viene menzionato.

Lo stato civile non credo che lo controllino, al massimo fanno domande sul tipo "Viaggi da solo?" "Chi ti accompagna?".. questo negli USA, in Egitto, Russia e Argentina.. insomma tutti i posti dove c'è l'obbligo del passaporto. Spesso controllano se c'è il timbro dell'Israele e questo sarebbe un rischio se vai nei paesi come Iran, Siria e Giordania o i paesi mussulmani fondamentalisti.

 

Il fatto è questo: so che dà fastidio l'idea di viaggiare senza poter dare un bacio al proprio ragazzo o fare qualcosa nella propria stanza d'albergo.. ma dipende a cosa dai la priorità. Al rapporto con il tuo ragazzo (che vivi durante tutto l'anno) o a quella settimana di vacanza in un paese con una cultura diversa dalla tua?

So che mi sono espresso male (sicuramente).. ma non è i paesi arabi (in questo esempio) cambieranno idea sull'omosessualità solo perché tu non ci vai.

 

Purtroppo quando si va all'estero bisogna rispettare le loro regole (che ci piacciano o meno) come quando gli altri vengono qui in Italia dovrebbero rispettare le nostre (lo so.. sembra un paradosso.. ma è così).

Se uno non vuole mai rischiare perché non accetta o non vuole conoscere la cultura degli altri 8positiva o negativa che sia), fa prima a stare a casa :)

indossare abiti non troppo succinti per le donne in Arabia per fare esempi banali

 

In certi paesi è vietato ad una donna mostrare il volto in pubblico o un qualsiasi cm del suo corpo. Indignarsi di fronte a questo non è un non voler rispettare la cultura locale, è indignarsi di fronte alla mancanza chiara di diritti civili.

 

Per rispondere lo trovo stupido non andare a visitare nazioni che condannano l'omosessualità. Conoscendo la gente di molte di queste nazioni si può capire che molti popoli non rispecchiano i loro governi. Inoltre lo scambio culturale lo vedo come un qualcosa di molto più positivo rispetto ad un boicottaggio.

 

In ogni caso, bisogna vedere come si interpreta il viaggio. Se voglio andare una settimana con la mia ragazza a divertirci in spiaggia, andare per locali, stare insieme spensierate e rilassarci allora sceglierò come meta Ibiza (solo per fare un esempio).

Se sono interessata molto all'aspetto culturale di un paese. Al conoscere una certa cultura, a vedere un certo posto con i miei occhi e a far sì che non siano solo i giornali a farmi vedere le cose in un certo modo, allora non vedo perché dovrei escludere un paese con leggi contro l'omosessualità.

Ripeto, per il semplice fatto che lo scambio culturale secondo me aiuta ampiamente di più che un richiudersi in se stessi.

Lo stato civile non credo che lo controllino, al massimo fanno domande sul tipo "Viaggi da solo?" "Chi ti accompagna?".. questo negli USA, in Egitto, Russia e Argentina.. insomma tutti i posti dove c'è l'obbligo del passaporto. Spesso controllano se c'è il timbro dell'Israele e questo sarebbe un rischio se vai nei paesi come Iran, Siria e Giordania o i paesi mussulmani fondamentalisti.

 

E' OT ma in Giordania non c'è problema con il timbro di Israele, le mie zie sono state in entrambi i paesi e non c'è nessun problema, anzi la Giordania ha normali relazioni diplomatiche con Israele.

freud_sucks

se dovessi pensare se l'aria che respiro è omofoba o meno non dovrei nemmeno uscire da camera mia, non dovrei uscire la mattina e prendere un autobus statale dato che lo stato ci considera sappiamo bene come.

 

per viaggiare dipende molto da che tipo di viaggio si fa

al giorno d oggi sono parecchie le persone che scelgono di conoscere gente online e poi fare scambi di case, culturali etc e recarsi nel paese desiderato

 

quello puo essere un buon modo per non avere il risentimento di aver finanziato le banche omofobe di gente omofoba!

 

un mio amico due anni fa è stato in IRAN, ha alloggiato in un ostello dove ha conosciuto il ragazzo con cui ora sta, la famiglia e gli amici.

 

una famiglia iraniana, atea, con usi e costumi comunque del posto, che è stata piu felice della famiglia del mio amico quando ha saputo che i loro due figli si amavano!

Ilromantico

Per rispondere lo trovo stupido non andare a visitare nazioni che condannano l'omosessualità

 

Io ci andrei piano col trovare "stupido" qualcosa, ti puoi trovare in accordo o disaccordo, ma non mi pare che si possa trovare "stupida" la posizione di chi decide di boicottare i paesi poco sicuri o eccessivamente discriminanti. Ognuno mette sulla bilancia quello che ritiene più importante, per te sarà acculturarti su determinati luoghi sapendo che in rari (ma possibili) casi la tua omosessualità potrebbe portarti dei guai o sorprusi, per me invece il gioco non varrà la candela perché di fatto significa godersi il viaggio a metà e doversi prostrare dinanzi a usi e costumi che ledono i più elementari diritti uma, mi spiace ma al gioco non ci sto.

 

Per farti capire è capitato di andare in qualche isola d'Italia con il mio ragazzo ed alcuni amici/amiche, sì bellissimo tutto, ma di fatto non mi sono goduto appieno il viaggio (e ti parlo di isole italiane, dove dopotutto siamo civili), che senso ha la bella spiaggia o il bel ristorante se non puoi goderteli appieno col tuo ragazzo?Un viaggio è anche ricordi condivisi con le persone e se non posso comportarmi come faccio nella vita di tutti i giorni allora preferisco evitare. Inoltre (non me ne vogliano i residenti italiani) bellissima l'Italia, ma il provincialismo rovina tutto e le toglie ai miei occhi quel fascino che si merita di avere, ma purtroppo ho smesso di vedere.

Io lo trovo stupido come modo di protesta. Non come scelta di vacanza. Trovo stupida l'idea che si possa far qualcosa per questi posti non andandoci in vacanza o che possa essere un buon mezzo di protesta. Mi scuso di aver usato quel termine che mi potevo evitare, ma io questo intendevo. Altrimenti come hanno fatto notare in praticamente ogni stato del mondo ci sono gruppi di minoranze che vengono discriminati. Non bisognerebbe più andare da nessuna parte.

Poi beh, credo anche di essermene uscita in maniera un po' aggressiva per quella frase detta sulle donne che devono vestirsi in maniera succinta che tu hai definito una banalità, quando dietro ci stanno problemi grossi tanto quanto la non accettazione dell'omosessualità.

 

Dopo l'ho anche spiegato che dipende un po' da come uno vuol viversi la vacanza e da cosa significa per lui quella determinata vacanza. Ma se il mio sogno è andare a visitare l'Iran (faccio un esempio) non mi farò certo fermare dalla mia omosessualità. Non trovo un motivo ragionevole per non farlo. Mentre ovvio due domande me le farei se dovessi andarci a vivere in un posto.

 

Che poi ognuno sia libero di andare in vacanza dove gli pare mi sembra ovvio. Solo che a quel punto perché non dire: "non vado in vacanza lì perché mi voglio comportare con il mio ragazzo come tale" (e ne hai tutto il diritto). Il boicotaggio in questo senso non lo trovo una soluzione.

Ilromantico

Ma il boicottaggio è in "senso lato" perché non è che se qualche gay boicotta il paese questo va in rovina o cambia la mentalità, ma i miei soldi, per rispetto a me stesso e per principio, non li vedono e non li meritano. Preferisco contribuire nel mio piccolo a posti che lo meritano. Si può sorvolare benissimo sui luoghi in cui la omosessualità non è un crimine sebbene non sia tanto ben accetta, ma non sorvolerei sui luoghi dove è reato o il tasso di omofobia è troppo elevato da poter causare sorprusi da parte delle autorità.

In certi paesi tipo molti paesi arabi non ci andrei in vacanza nemmeno se trascinato, ma non per paura di aggressioni (non sono sgamabile in quanto gay, quindi evitando effusioni in pubblico potrei comunque evitare potenziali rischi in tal senso) ma proprio perche' per principio non voglio dare i miei soldi a paesi buzzurri ed intolleranti. Inoltre con nemmeno un mese di ferie l'anno non ce la faro' mai nemmeno a vedere tutti i paesi progrediti, quindi perche' , oltre ai soldi, dovrei buttare quei pochi giorni per vedere paesi che mi fanno ribrezzo? Solo per vantarmi di essere stato in posti esotici, come fanno alcuni? No grazie :-)

Icoldibarin

Ragazzi cercate di non replicare però con un'altra questione spinosa come quella della pena di morte. Si può essere più o meno d'accordo sulla pena di morte, ma in ogni caso, nonostante una certa percentuali di errori, si stanno condannando degli assassini. Si può essere in disaccordo sulla punizione, ma hanno pur sempre fatto qualcosa di male.

Ilromantico non mi provocare sull'argomento, arrestare una persona in base al suo orientamento sessuale e uccidere un presunto colpevole sono due azioni gravissime. Ti ricordo inoltre che in alcuni stati USA non è ancora stata abolita la legge che permette di sparare liberamente ai nativi americani in caso si trovino in gruppi di più di sei persone.

 

Il fatto è che non ha molto senso boicottare un paese. Si può boicottare un governo, una industria, una multinazionale ma un paese è un qualcosa di troppo eterogeneo per dare una sentenza aprioristica. Le persone sono troppo variegate al suo interno. Generalizzare fa sempre male.

 

Un altro conto è la questione sicurezza personale, se un paese fosse troppo pericoloso, a meno di una forte motivazione personale probabilmente non ci andrei. Ma non sarebbe comunque un boicottaggio, quanto la presa d'atto che non mi arrischierei, né vedrei di cattivo occhio le persone che invece decidono di andarci.

 

In Russia, paese che mi piacerebbe molto visitare, probabilmente non ci andrei da solo ma solamente con un viaggio organizzato o con una persona che già conosca molto bene l'ambiente. E non tanto per l'omofobia diffusa quanto perché i livelli di criminalità organizzata sono alle stelle e ben allacciati alle istituzioni.

 

In Egitto ci sono stato tre anni fa con un viaggio organizzato, è un paese meraviglioso e conoscendo per quel poco possibile in un viaggio di 8gg l'umiltà, la gentilezza e l'impegno di alcuni egiziani (e l'inciviltà di alcuni italiani) se ne torna arricchiti e "scossi".

Eppure in alcuni deserti devi girare con la scorta della polizia, e prestare particolare attenzione ai venditori ambulanti che in gran parte cercheranno di borseggiarti.

 

Mi piacerebbe svolgere qualche settimana di lavoro in centro Africa, sempre però con persone che hanno già una certa esperienza nel territorio.

Io non lo farei, sia per motivi etici, sia perché avrei pure paura, mi sentirei a disagio.

Però ad esempio un ragazzo giovane o comunque una persona che ha rapporti sociali frequenti ma non si è mai dichiarata capisco che possa venire coinvolta in situazioni del genere e non riuscire a rifiutare.

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