Le lesbiche non esistono

[slowlikehoney]

è il titolo di un documentario di Laura Landi e Giovanna Selis. Per ora c'è solo un trailer, visto che stanno cercando finanziamento nella rete, però trovo che sia un ottimo spunto di riflessione...

 

Descrizione:

Luca è un nostro caro amico. Ed è gay. Come succede tra amici a volte litighiamo e come spesso succede tra amici il più delle volte terminiamo questi litigi ridendo. Tra l’inizio delle nostre discussioni e la risata finale riusciamo a rintracciare mediamente 6/7 modi diversi - e non sempre gentili - di appellare Luca specificatamente per il suo orientamento sessuale.

 

Ma se al posto di Luca ci fosse Marta, che come Luca è una nostra amica ed è omosessuale, quanti modi riuscireste a trovare per insultarla?

 

 

E’ ovvio che questa è una provocazione (come provocatorio è il titolo del nostro documentario) Marta e Luca sono personaggi immaginari e non è nostra abitudine denigrare nessuno. Quello che invece è vero e lampante è che per insultare la nostra fittizia amica Marta siamo a corto di offese.

 

 

Pensate che questo sia un bene?

 

 

Noi ci abbiamo riflettuto a lungo. E abbiamo capito di NO.

 

 

Perché se Luca sarà spesso alle prese con l’aggressività verbale e la violenza fisica, Marta addirittura non esiste.

 

 

L’omofobia in questo caso comincia con la negazione, negazione che per qualche motivo parte anche e soprattutto dall’interno.

 

 

Fortemente convinte che l'invisibilità sia una forma di discriminazione più subdola e potente di molti falsi stereotipi, noi quel mondo “oscuro” siamo andate ad intervistarlo per poterlo raccontare con un linguaggio comprensibile ad un pubblico omosessuale e non.

 

Perché occorre soprattutto educare alla diversità per non recepirla ostile e capire che alla fine tutta questa “lontananza” – senza in nessuna maniera annullare l’identità LGBT – forse è puramente immaginaria.

 

 

Noi abbiamo iniziato col chiamare le cose con il proprio nome.

 

 

Trailer:

 

 

Voi vi ci ritrovate?

[SaintJust]

il che significa che nel mondo etero i maschi che hanno molte donne non esistono perchè non esistono termini offensivi per loro mentre le donne che vano con molti uomini si visto che esistono troia, battona, puttana ecc?

 

Non è che mi convince poi tento, devo dire la verità.

Il fatto che non esistano molti termini dispregiativi per una lesbica dipende solo dal fatto che il lesbismo non è mai stato visto male come l'omosessualità maschile. Perchè nell'immaginario maschile (cioè nell'immaginario di chi comandava e contava davvero) non è una cosa così schifosa (o è eccitante o, nel peggiore dei casi, è solo una fase dovuta al fatto che l'omo giusto nun ce l'hai ma avuto).E anche Marta sarà spesso alle prese con la violenza fisica, magari non la pestano per pestarla ma per stuprarla (e farle così capire cos'è un vero omo).

 

A me pare un po' stiracchiato lo spunto iniziale.

Per il resto approvo pienamente, e quel che ho visto mi piace.

[slowlikehoney]

Capisco il tuo punto di vista e lo condivido Saint! In effetti quello che più mi aveva fatto riflettere è l'invisibilità del mondo lesbico, delle lesbiche, cosa che io sento molto...

[SaintJust]

Mi perplime comunque un pochino lo spunto se vuole essere questo.

Tra l'altro sulle lesbiche sono stati fatti più di un documentario (passati anche per la tv generalista)... il che mi fa pensare, davvero, che non siano _realmente_ invisibili, ma meglio accettate.

Il che lo dimostrano i perfetti sconosciuti che incontro ogni giorno mentre esco con la mia ragazza.

Non mi lamenterei del fatto che gli omofobi ci si filino di meno o che, in generale, la società ci permetta delle libertà in più.

Mi lamenterei del fatto che queste non siano permesse ai miei amici maschi.

[Hinzelmann]

Io butto lì uno spunto...

 

Se partiamo dal presupposto che la lesbica è stata

protetta dal maschilismo o il maschilismo in ogni caso

rende l'accettazione della lesbica più facile per i maschi

etero ( affermazione che posso anche condividere )

 

Resta fuori la possibilità che la lesbica sia discriminata

dalle donne eterosessuali.

 

E' chiaro che l'omofobia violenta ce la immaginiamo maschile

ma proprio in quanto gay e maschio mi aspetterei dalle lesbiche

una presa di posizione sulla eventuale omofobia subita dalle donne

etero ( magari una discriminazione meno fisica? o c'è una solidarietà

antimaschilista? )

 

Un secondo spunto è, poichè le statistiche ci dicono che le lesbiche

e le donne bisex sono di meno dei maschi gay e bisex, è se vi sia un

"prezzo" invisibile per questa protezione indiretta accordata dal maschilismo.

 

Che cioè ciò che guadagna a posteriori la lesbica dichiarata, possa essere pagato

preventivamente da coloro che scelgono l'eterosessualità ( è ovviamente una

ipotesi, certo meno facilmente verificabile )

[SaintJust]

Ecco, lo spunto di @@Hinzelmann lo trovo davvero interessante.

Però più che maschilismo, ora come ora, parlerei di machismo... Dal mio, di vissuto almeno.

Con le donne, invece, non ho mai avuto problemi, anche se non so dire se sia dato da una sorta di solidarietà femminile o meno...

 

Sul secondo spunto non saprei, davvero, anche per la difficoltà di verifica... Di certo le donne hanno pagato un bel po' all'altare del maschilismo, nel corso dei secoli, non so però se questo (e il fatto che, in parte ancora paghino) possa tradursi in un miglioramento della condizione in quanto lesbica.

[Jordanintheforum]

Sto fatto e una palla perché non so mai come offendere me mie amiche lesbiche uffa.. Addirittura ho dovuto inventarmi termine volgare e offensivo per sopperire a questa oltraggiosa mancanza hahaha sisi ora lo dico: Chupacońo , dallo spagnolo (si cho messo pure l etimologia haha) ossia ciucciafregna hahah ok dopo questa battuta ho perso ogni punto per essere intrigato nel forum haha