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Appelli Esami


Kain_89

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Ieri guardando tra gli avvisi dell'università ho trovato questo che ora vi riporto:

 

 

sentita la proposta del Rettore all'unanimità delibera

1) a partire dall'a.a. 2012-2013, di permettere agli studenti:

a) il sostenimento di un solo appello nelle sessioni di esame in cui ne sono previsti due e

precisamente nella sessione di esami invernale ed estiva; lo studente che non dovesse

superare l'esame dovrà ripeterlo nella sessione successiva; il numero complessivo di

appelli offerti rimane invariato;

b ) per i soli laureandi della sessione estiva, il sostenimento degli esami della sessione di

maggio, nel primo appello disponibile;

2) di prevedere, già a partire dal corrente a.a. 2011-2012, forme di verifica in itinere che

agevolino il processo di apprendimento e di attivare azioni e progetti, affidandone il

coordinamento al Prorettore alla Didattica e ai Delegati per la Didattica nei Dipartimenti.

 

La cosa mi ha lasciato abbastanza di merda perché, di solito, a parte gli esami di lingua, tutti gli altri esami si potevano sostenere due volte quando erano previsti due appelli dello stesso. Adesso, io non so come funziona nelle altre università e appunto vorrei saperlo da voi.

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Mercante di Luce

Da me (Ingegneria a Pisa) ci sono dei corsi che lasciano allo studente la possibilità di scegliere quali dei 7 appelli annuali (3 Giugno/Luglio, 1 Settembre e 3 Gennaio/Febbraio) sostenere, ma sono limitate a 4 le consegne, dopo di esse si slitta all'anno accademico successivo.

Altri corsi non hanno limitazioni.

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A me sembra veramente strano

 

Da noi (a Pisa o almeno nella mia facoltà) si può dare esami in ogni appello fissati sul calendario tranne quelli per fuori corso (a meno che tu non sia un fuori corso).

E ogni materia deve garantire un minimo (mi sembra 7) appelli all'anno. E ci sono anche professori che ti fanno sostenere l'esame su appuntamento fuori appello.

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Noi qui alla Ca'Foscari abbiamo 4 appelli l'anno per ogni esame ma dal prossimo anno con quel nuovo regolamento abbiamo, si ancora 4 appelli all'anno ma possiamo sostenere solo 3 volte l'esame T__T insomma in quella sessione in cui sono previsti due appelli dello stesso esame bisogna scegliere solo un appello tra i due!!

 

Per rendere ancora più chiaro, perché magari non riesco a spiegarmi bene, faccio un esempio:

io il prossimo anno devo dare l'esame di "Storia del Cinema Giapponese" e il corso viene tenuto il primo semestre. Alla sessione di gennaio sono previsti due appelli ma io lo posso dare solo ad uno dei due. Poi alla sessione estiva c'è un appello e pure a quella autunnale.

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Forse è per scoraggiare qualcuno che va a tentare esami ad ogni appello così studiando poco (insomma per vedere se ha cul ehm fortuna) ?

Da noi c'era il prof di Biochimica che addirittura aveva l'appello ogni settimana (!!) per poi cambiare idea e fare una data al mese perché tutti ci andavano a "fare le figuracce" con l'idea del "tanto se mi boccia ci ritorno la prossima settimana..".

 

Ora non so come sia la Ca' Foscari.. ma evidentemente è molto più severa riguardo queste cose e vuole "sfornare" laureati che abbiano studiato.

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Per la serie: come produrre studenti fuori corso <_<

 

Da me ci sono 3 appelli per insegnamento nelle sessioni invernale ed estiva, e due per quella autunnale (in totale 8 ).

 

Però non è così per tutti, alcuni (molti in realtà) professori adottano il vostro sistema, facendoti tornare direttamente

alla sessione successiva se non passi l'esame.

 

Stessa cosa per gli esoneri, io ad esempio a breve ne avrò uno che se non passerò mi giocherà la sessione estiva

e dovrò darlo in quella autunnale.

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io non so quanti esami l'anno hai ma solitamente gli appelli devo essere in proporzione al numero di esami...io avendone 10 di esami sarebbe impossibile essere in corso se ci fossero solo 4 appelli...

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Sicuramente sarà per evitare che studenti vadano a provare l'esame alla cazzo però è anche vero che magari uno può avere solo sfortuna con le domande o non ricordarsi qualcosa. Poi secondo me sarebbe stato più giusto che, se uno studente passasse l'esame ma rifiuta il voto lo possa tentare al secondo appello della stessa sessione, sarebbe già più sensata come cosa.

 

Quest'anno gli esami da dare sono 7, almeno quelli che ho scelto io.

 

Oltretutto quest'anno sono usciti problemi anche con il piano di studi e io mi ritrovo un esame di cui non esiste l'insegnamento in piano di studi ma vabbè...

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se uno studente passasse l'esame ma rifiuta il voto lo possa tentare al secondo appello della stessa sessione

 

Esattamente, sarebbe questa la cosa giusta. Da me è così.

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Invece a me sembrano solo sistemi per complicare la vita agli studenti, non per sfornare laureati migliori. In fondo, a volte, un esame può essere bocciato al di là di quanto si è studiato. Ci sono materie che hanno programmi vastissimi e quella domanda che sai meno, unita all'agitazione alle volte possono causare brutti scherzi. Non credo che con due appelli uno studente si presenta più impreparato.

 

A me queste cose fanno profondamente rabbia, perché mi sembrano solo misure atte a mettere ancora più in difficoltà lo studente.

 

Secondo me gli appelli di esame sono sempre troppo pochi.

Secondo me il sistema ideale, sia per gli alunni, ma anche per i professori sarebbe questo:

° per le materie dell'anno di corso dare: 2 appelli in estate, 2 appelli in autunno , 2 a gennaio/febbraio e 1 ad aprile/maggio

° per le materie che ancora si devono dare degli anni precedenti a quello che si sta seguendo metterei un appello al mese.

 

Ci sarebbe molta più possibilità di organizzarsi al meglio e di non avere sessioni troppo vicine per esami diversi.

 

Ogni volta che vedo di questi casi, in cui gli appelli vengono drasticamente diminuiti, mi sale dentro parecchia rabbia. Credo che la nostra universtià stia andando alla deriva. E ciò che mi fa ancora più rabbia è sapere che quando questi soggetti (rettori e senatori accademici vari) si sono laureati avevano esami semestrali o annuali ma poi avevano a disposizione un appello ogni mese (almeno è questo quello che mi hanno detto le persone che conosco che hanno frequentato l'università 30 anni fa).

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Invece a me sembrano solo sistemi per complicare la vita agli studenti, non per sfornare laureati migliori. In fondo, a volte, un esame può essere bocciato al di là di quanto si è studiato. Ci sono materie che hanno programmi vastissimi e quella domanda che sai meno, unita all'agitazione alle volte possono causare brutti scherzi. Non credo che con due appelli uno studente si presenta più impreparato.

 

A me queste cose fanno profondamente rabbia, perché mi sembrano solo misure atte a mettere ancora più in difficoltà lo studente.

 

Secondo me gli appelli di esame sono sempre troppo pochi.

Secondo me il sistema ideale, sia per gli alunni, ma anche per i professori sarebbe questo:

° per le materie dell'anno di corso dare: 2 appelli in estate, 2 appelli in autunno , 2 a gennaio/febbraio e 1 ad aprile/maggio

° per le materie che ancora si devono dare degli anni precedenti a quello che si sta seguendo metterei un appello al mese.

 

Ci sarebbe molta più possibilità di organizzarsi al meglio e di non avere sessioni troppo vicine per esami diversi.

 

Ogni volta che vedo di questi casi, in cui gli appelli vengono drasticamente diminuiti, mi sale dentro parecchia rabbia. Credo che la nostra universtià stia andando alla deriva. E ciò che mi fa ancora più rabbia è sapere che quando questi soggetti (rettori e senatori accademici vari) si sono laureati avevano esami semestrali o annuali ma poi avevano a disposizione un appello ogni mese (almeno è questo quello che mi hanno detto le persone che conosco che hanno frequentato l'università 30 anni fa).

 

Ecco, quello che penso pure io! Mi piacerebbe tanto sapere come erano le cose qui alla Ca'Foscari anni e anni e anni fa.

Ok, quella che dirò sarà una cazzata (ne sono ben conscio) ma secondo me lo fanno per tenere sempre più studenti per più anni e prendersi i soldi delle tasse che stranamente sono anche aumentate quest'anno -.-

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In alcuni corsi di laurea, negli anni 70, addirittura esistevano esami di gruppo. Il professore faceva le domande alla classe e anche se a rispondere erano due o tre persone (alzando la mano) il voto poi se lo prendevano tutti i presenti. Lo stesso voto!

 

Certo, non tutto il corso di laurea era così ma di questi casi ne ho sentiti. Amici dei miei genitori laureati in architettura in quegli anni a Torino mi hanno raccontato di aver sostenuto almeno 3 o 4 esami con questo sistema.

 

L'Italia ha il grosso problema di avere un numero esorbitante di fuori corso. Molti ma molti di più che nel resto d'Europa e dato che non credo che noi italiani siamo più incapaci dei nostri coetanei all'estero io comincerei a farmi due domande se non fosse il caso di rivedere un po' l'organizzazione di corsi ed esami.

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Invece a me sembrano solo sistemi per complicare la vita agli studenti, non per sfornare laureati migliori. In fondo, a volte, un esame può essere bocciato al di là di quanto si è studiato. Ci sono materie che hanno programmi vastissimi e quella domanda che sai meno, unita all'agitazione alle volte possono causare brutti scherzi. Non credo che con due appelli uno studente si presenta più impreparato.

 

Esattamente.. poi se vogliamo aggiungere anche l'umore del professore che per puro caso è nerissimo il giorno dell'esame ;)

In quel caso non serve nemmeno a nulla anche aver studiato (provato sulla mia pelle).

 

Io con questa università ci ho capito poco: a cosa serve diminuire gli appelli d'esame (poi aumentando le tasse vabbé) se i professori guadagnano comunque lo stesso stipendio (i ricercatori sono un altro discorso.. e il fatto che spesso sono più stronzi dei professori la dice lunga)? inoltre a cosa servono tutti quei tempi burocratici quali scadenze per richiedere la tesi di laurea (così poi laurearsi diventa un incubo invece che un giorno fantastico)?

 

Anche io ho lo stesso problema degli esami che puntualmente spariscono dal piano di studi o cambiano codice con gli ordinamenti.

Cose solo per mettere molta più ansia negli studenti.. e nel frattempo i politici dicono che siamo bamboccioni o fancazzisti.

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Ne parlavo proprio con alcuni amici americani qualche giorno fa qui a Roma.

 

Tralasciando il fatto che siamo stati preceduti da una generazione sessantottina di veri bamboccioni

vissuti nella bambagia, c'è proprio una differenza abissale con l'estero.

 

Negli US, l'università (oltre a durare solo 4 anni) è fatta unicamente di esami scritti, a risposta multipla

e durante il normale corso delle lezioni, proprio come si fa alle superiori. Per non parlare di alcuni loro

corsi, delle vere e proprie pagliacciate: i loro CFU per "altre attività formative" li possono prendere per

cose come corsi di cucina o di fotografia anche se magari studiano Economia o Biologia.

 

Ovviamente è un esempio estremo, non vorrei mai un livello d'istruzione di così basso livello. Il punto è

che da noi si è raggiunti l'estremo opposto, è bene che ce ne rendiamo conto.

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effettivamente mi sembra una cosa molto dannosa, aumenterebbe un sacco il rischio di finire fuori corso...spero che non la facciano passare o sennò sono davvero fuori!

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All'inizio degli anni 70, dopo il 68, ci sono stati, in Facoltà molto politicizzate e a sinistra, e ovviamente con professori di sinistra

più o meno accesa, esami di gruppo detti anche politici. Ma si è trattato di un episodio, limitato a qualche anno. Ha a che vedere

con il gran bailamme che si produsse in quell'epoca.

 

La regola per cui, se non superi l'esame in una determinata sessione, devi andare a quella successiva, data dalla... Monarchia!

E' sempre stato così. Non siete affatto voi i primi che la dovete subire E il comunicato del Rettore citato da Kain si spiega nel

senso che tale norma, in quella Università, doveva essere stata disattesa, negli ultimi anni, e ora, dice il Rettore, si torna alla

vecchia norma. Mi consta peraltro che ci sono professori diciamo duttili che cercano di non applicarla sempre e comunque, ma

solo quando l'impreparazione del candidato è tale che pare necessario che egli si ripresenti alla sessione successiva; in altri

casi, il professore rinvia dal 1°, e anche dal 2°, al 3° appello della sessione. E in alcuni casi si fanno esami fuori appello, fuori

sessione, che si registrano poi al momento opportuno, per favorire lo studente.

 

Un ottimo numero di appelli per anno è quello di 8: tre nella invernale, tre nella estiva, 2 nell'autunnale. Episodicamente, per

alcune materie soprattutto, ci possono essere degli esoneri. Precedentemente l'Università si era trasformata in un esamificio, e questo non andava bene, anche perché la frequenza delle lezioni ne risultava compromessa. Talché in alcune Università vige l'ottimo sistema (che aiuta molto gli studenti) della separazione assoluta tra periodo della didattica e quello degli esami.

 

Altair, l'Italia è una nazione debole, l'italiano è una lingua debole, il nostro sistema universitario è però sempre stato ottimo. Oggi è

in parte decaduto, ma se fai la tua SP a un alto livello di studio e preparazione, anche superiore alla media europea, non avrai a

rimpiangerlo, dopo, e in parte è necessario, se vuoi avere chances elevate di trovare lavoro.

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Il fatto è che noi non abbiamo nemmeno i parziali e i prof non fanno esami fuori appello o fuori sessione. Abbiamo solo 4 appelli l'anno (cosa che io pensavo avessero più o meno tutte le università e invece ora scopro che ci sono quelle che ne hanno anche 8 O_o ). Ah e l'anno scorso e quest'anno, tranne che maggio prossimo venturo, abbiamo avuto la sessione d'esame di 3 settimane! A maggio ci concederanno una settimana in più se ho capito bene!

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Questo mi sembra del tutto irrazionale e scandaloso: 4 appelli e una sessione d'esame di 3 settimane!

 

Ma che cosa fanno i vostri rappresentanti in seno al Consiglio di Facoltà?

 

Debbono chiedere una revisione del piano degli esami portando la vostra proposta; dovete poi contatattare altri studenti e

rappresentanti di studenti di tutte le altre Facoltà del vostro Ateneo, in modo da fare un'azione congiunta, e poi farvi ricevere

dal Rettore.

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Mi consta peraltro che ci sono professori diciamo duttili che cercano di non applicarla sempre e comunque, ma

solo quando l'impreparazione del candidato è tale che pare necessario che egli si ripresenti alla sessione successiva; in altri

casi, il professore rinvia dal 1°, e anche dal 2°, al 3° appello della sessione

 

Si ma capirai che la prestazione all'esame è molto aleatoria. Si può essere esaminati da un assitente molto esigente ed essere

valutati, diciamo con 16, mentre il Professore ti avrebbe tranquillamente promosso con 24. In questo caso non si tratta di preparazione

insufficiente tale da non poter essere recuperata in tempi brevi (semmai solo una preparazione scadente). Per non parlare del fatto

che spesso molti assistenti non conoscono il testo di riferimento né il contenuto specifico delle lezioni e finiscono per chiederti argomenti

di cui non hai mai sentito parlare (purtroppo succede).

 

Talché in alcune Università vige l'ottimo sistema (che aiuta molto gli studenti) della separazione assoluta tra periodo della didattica e quello degli esami.

 

Concordo. Da me infatti è così e abbiamo anche gli 8 appelli annuali.

 

Oggi è

in parte decaduto, ma se fai la tua SP a un alto livello di studio e preparazione, anche superiore alla media europea, non avrai a

rimpiangerlo, dopo, e in parte è necessario, se vuoi avere chances elevate di trovare lavoro.

 

Purtroppo non è così semplice. Ne avevamo già parlato in un altro topic. Prima di tutto all'estero ci battono "sul tempo" perché

studiando meno anni arrivano nel mercato del lavoro arrivano almeno con due anni di vantaggio. e si sa che la giovane età è un

fattore molto apprezzato perché indica che non hai perso tempo negli studi (vaglielo a spiegare che da noi Liceo e Università durano

5 anni).

 

Inoltre all'estero, sopratutto per la mia facoltà, conta molto il prestigio dell'università di provenienza. Se ci si è laureati alla London School

of Economics and Political Science di Londra, dall'Institut d'études politiques de Paris o da i ben noti Harvard e John Hopkins University

americani si ha la letteralmente la strada spianata, la classe dirigente di tutto il mondo si è formata lì. Tutte università dove solo il 40%

entra per merito, il resto entra pagando parecchi quattrini.

 

Ti assicuro che la mia, seppur stimata, università pubblica italiana conta ben poco!

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Questo mi sembra del tutto irrazionale e scandaloso: 4 appelli e una sessione d'esame di 3 settimane!

 

Ma che cosa fanno i vostri rappresentanti in seno al Consiglio di Facoltà?

 

Debbono chiedere una revisione del piano degli esami portando la vostra proposta; dovete poi contatattare altri studenti e

rappresentanti di studenti di tutte le altre Facoltà del vostro Ateneo, in modo da fare un'azione congiunta, e poi farvi ricevere

dal Rettore.

 

Ci hanno concesso 1 ora in dipartimento qualche mese fa per presentare le nostre richieste ma non ci hanno ascoltato più di tanto, appunto come dicevo prima ci hanno concesso una settimana in più a maggio ma per il resto niente! Lunedì passo in dipartimento che secondo alcune voci di corridoio dovrebbe esserci una petizione ma ormai dubito che possa cambiare le cose...

 

Che poi quest'avviso compare solo sulla pagine del mio dipartimento e sugli altri non c'è O_O

Cioè, chi siamo noi, i più fessi dell'università ??

 

Bah, chiederò a qualcuno di Economia o Lingue!!

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Si ma capirai che la prestazione all'esame è molto aleatoria. Si può essere esaminati da un assitente molto esigente ed essere

valutati, diciamo con 16, mentre il Professore ti avrebbe tranquillamente promosso con 24. In questo caso non si tratta di preparazione

insufficiente tale da non poter essere recuperata in tempi brevi (semmai solo una preparazione scadente). Per non parlare del fatto

che spesso molti assistenti non conoscono il testo di riferimento né il contenuto specifico delle lezioni e finiscono per chiederti argomenti

di cui non hai mai sentito parlare (purtroppo succede).

 

L'ultima cosa che dici è scandalosa, ma non mi stupisce. Per ragioni di indottrinamento mediatico-politico gli studenti solidarizzano con i ricercatori, ma non conoscono la verità: che con l'ultima Riforma, non hanno alcun dovere didattico, alcun mansionario, alcun obbligo (per stato giuridico; poi de facto possono anche lavorare): in pratica la pensione anticipata. In queste condizioni, il livello di preparazione può anche essere basso o molto basso.

 

Altra vergogna è che gli esami si facciano in tête-à-tête: fino a dieci anni fa c'erano sempre due membri, in Commissione. E il titolare non dovrebbe mai alienare esami agli assistenti, bensì solo parti di esame.

 

Quello del tempo è un problema oggettivo, ma ridurre il Liceo da 5 a 4 sarebbe una pessima mossa: io non l'approverei mai. E quanto a quelle prestigiose Scuole, immagino che di fatto vi acceda solo un'élite dei laureati italiani.

 

Bah, chiederò a qualcuno di Economia o Lingue!!

 

Sì, provate a coordinarvi: mi sembra l'unica strada. Argomenti per supportare le vostre richieste ne avete: uno in primo luogo, che la penuria di appelli è un'eccezione non virtuosa del vostro Ateneo (credo la vostra sia una situazione più o meno unica in Italia), che non c'è raccordo razionale tra attività didattica/esame, e infine che è un sistema poco funzionale al regolare compimento degli studi nel periodo di 3+2=5 anni, che è uno dei cardini, dei desiderata, delle riforme che sono succedute al Vecchio Ordinamento.

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ma 4 appelli sono veramente una miseria, come fa uno a laurearsi in corso?

 

da me (economia a Pisa) ci sono 7 appelli "normali" ( 3 gennaio-febbraio, 3 a giugno-luglio e 1 a settembre) + 2 per gli studenti lavoratori/genitori ad aprile e novembre.

 

Prima ne avevano 6 "normali", adesso 7, quindi i rappresentanti degli studenti servono.. i vostri dove sono? si fanno sentire abbastanza?

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Quello del tempo è un problema oggettivo, ma ridurre il Liceo da 5 a 4 sarebbe una pessima mossa: io non l'approverei mai. E quanto a quelle prestigiose Scuole, immagino che di fatto vi acceda solo un'élite dei laureati italiani.

 

Io infatti ridurrei di un anno le medie, però stiamo andando OT.

 

Comunque non parlavo di Scuole post-laurea ma di vere e proprie Università (private). Ci sono anche Scuole in tal senso come

École Nationale d'Administration di Strasbrugo. Di italiani che vi accedono non c'è n'è quasi nessuno visto lo scoglio linguistico

(conoscenza madrelingua di inglese o francese).

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Ma la London School non è post-laurea?

 

E per entrare all'ENA si chiede una conoscenza davvero a livello madrelingua? Sei certo? Perché altrimenti potresti buttarti a studiare francese, che un tempo era una lingua molto importante a SP.

 

Io penso che anticipare le Elementari a 5 anni sarebbe meglio, e direi che i tempi sono maturi.

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No la LSE ha sia corsi universitari sia post-laurea. L'ENA invece è esclusivamente post-laurea.

 

Si francese lo studio a SP, l'ho studiato anche al Liceo e faccio ripetizioni ai ragazzini delle medie e delle superiori.

Però il livello del test d'ingresso dell'ENA è veramente alto, anche per gli stessi francesi, soprattutto per le materie

trattate (anche se le ho già studiate quasi tutte qui in Italia), diciamo che ci proverei volentieri se non vanno altri progetti

che ho in Italia.

 

Alla fine mai dire mai, so di una ragazza laureata in SP in Italia che dopo aver passato il test e studiato all'ENA ora è

numero 3 del Louvre, percepisce intorno ai 7000 euro al mese ed ha meno di 30 anni.

 

Per quanto riguarda le Elementari sono d'accordissimo, magari avessi fatto anch'io la "primina".

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OT Dài, Altair, tifo per te! L'ENA è di un livello altissimo, e un passaporto sicuro per un lavoro di prestigio e ben retribuito; se studi molto il francese, trovando qualche madrelingua a Roma con cui parlarlo, e facendo una specie di full-immersion prima del concorso, ce la puoi fare. Del resto, se ce l'ha fatta la puella tua amica, ce la puoi fare tu. Almeno, porselo come obiettivo, può dare un incentivo a tutte le tue acquisizioni e prestazioni, e se la cosa non dovesse andare, avresti almeno arrotato i tuoi ferri al meglio per trovare un buon lavoro in questa vecchia Italia...OT

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A Bologna ogni facoltà fa come gli pare, c'è chi ha praticamente un appello al mese e chi ha uno o due appelli per sessione.

 

Anche io in linea teorica preferirei avere molti appelli.. ma.. devo confessare che, quando facevo una facoltà in cui c'era un appello al mese, e quindi in teoria potevo organizzarmi da dio, in pratica ero sempre indietro. Perché, per paura, mi prendevo mesi interi per studiare un esame, e solo quello.

 

Adesso che ho meno appelli sono costretta a studiare più esami contemporaneamente. E il tempo, quel tempo che prima sembrava impossibile da trovare, si è materializzato all'improvviso! Sì, ce la potevo fare a dare più esami insieme, è solo che avendo un appello al mese... chi me lo faceva fare?

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Invece in alcune facoltà servirebbe un appello al mese. Perché il fatto di non averli non ti spinge a fare più materie in un semestre. Semplicemente ti spinge a dover scegliere solo alcune materie da dare e a metterne da parte altre.

 

Nel mio corso di laurea si laureano in corso il 4% degli studenti (di cui la metà si fa di anfetamine per mantenere certi ritmi) e il 40% degli studenti si laurea 2 anni fuori corso e il resto ci mette almeno altri 3 o 4 anni a laurearsi.

 

Non dico tanto ma forse avere un appello al mese aiuterebbe a diminuire un poco i fuoricorso.

 

Poi Isher in tutta onestà, avendo visto miei coetanei che studiano quello che studio io in altri paesi europei, mi rattrista dire che la nostra università (almeno per mia esperienza) non è poi così di qualità rispetto ad altre europee dove si investe tantissimo sugli studenti e sulla loro preparazione teorica e pratica (inserimento nel contesto lavorativo già dal secondo o terzo anno di studi).

Alle volte mi pare che all'estero ti facciano studiare le materie per uno scopo applicativo. Qui da noi le studiamo per sapere la materia per filo e per segno. Poi studenti di medicina del sesto anno non sanno nemmeno misurare la pressione (figuriamoci fare tutte le altre cose che dovrebbero essere le basi di un medico).

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