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Cose da adolescenti


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L'altro giorno ho rincontrato una mia carissima vecchia amica del liceo e devo dire che mi ha fatto pensare a delle cose che risalgono all'adolescente che ero e devo dire: argh. Da questo punto di vista era meglio non incontrarla. :D

 

Il fatto che io, anzi, io con lei eravamo due adolescenti sognatori e cretini che si facevano trentamila castelli in aria da deficienti e avevamo dei comportamenti della serie "ma-come-cacchio-facevo-ad-essere-così"? Intanto avevamo deciso di esiliarci volontariamente dal gruppo della classe, ma mica perchè ce l'avevano con noi o perchè avevamo subito dei torti, semplicemente avevamo deciso a tavolino che dovevamo separarci dal resto della classe e vivere una sorta di rapporto d'elezione. Avevamo una passione per i cantanti morti, per i quali ci struggevamo e il fatto che non fossero più in vita tendeva ad aumentare quell'alone romantico e l'affezione verso di loro. Ci prese una vera e propria fissa per Rino Gaetano, al punto che credevamo di amarlo solo leggendo la sua biografia, vedendo le sue immagini e amareggiandoci per la sua morte prematura, incarognendoci proprio; cercavamo informazioni sulle cause del suo incidente (c'è un florilegio di teorie su di esso) e volevamo andare a portargli i fiori sulla tomba al Verano. Ci fu anche il momento Freddie Mercury e John Lennon, ma quello per Rino Gaetano fu più intenso :D (in realtà io lo amo ancora :D). Prendevamo delle decisioni assurde, del tipo non andare a scuola per una settimana perchè così ci girava e consegnare compiti in bianco a priori; inoltre scrivevamo continuamente delle poesie di merda con le quali ci convincevamo di essere profondi!

Potrei dire anche anche altre cose, ma è meglio che mi fermi.

 

Come eravate da adolescenti? Un po' disadattati (come potete leggere sopra), un po' patetici, come riconsiderate quell'età guardandola da "lontano"? Questo post è chiaramente dedicato a quelli che hanno un'età non più adolescenziale, ma se ci sono adolescenti che vogliono fare autocritica o dire qualcosa, sono comunque i benvenuti :P

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nottelimpida

A scuola andavo d'accordo con tutti. Non parlavo molto e di amicizie ne avevo poche alcune le conservo tutt'ora. Quello che mi fa strano ripensandoci è che non mi importava nulla delle vite degli altri (forse perchè la mia è stata parecchio incasinata) tornassi indietro mi sarebbe piaciuto conoscere meglio alcuni miei compagni.

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Ahah questo post è fantastico!

 

Vediamo, com'ero da adolescente?

 

Frequentavo il liceo artistico ed ero abbastanza asociale. Vestivo di nero già allora, a quei tempi portavo perlopiù gonnoni enormi lunghi fino ai piedi o pantaloni bondage, e avevo i capelli neri lunghissimi. Mi truccavo poco e niente e non calcolavo quasi nessuno (e viceversa). In classe avevo qualche amico, ma la persona con cui stavo benissimo, con cui ci capivamo solo guardandoci e che mi faceva tornare a casa col mal di pancia dalle risate era una sola, e purtroppo ora viviamo a parecchie ore di distanza (io sono a Roma, questa persona si è trasferita al nord) e quindi non ci vediamo da parecchio :(

 

In alcuni periodi uscivo poco, in altri uscivo il sabato sera ma essendo tendenzialmente depressa finivo sempre per bere troppo (una volta sono svenuta per strada rompendomi un dente!). Litigavo sempre con le "amiche" del sabato sera perché erano capaci di mollarmi in mezzo alla strada per andare a rimorchiare. Io ero omosessuale e ovviamente dei maschi cafoni che ci si avvicinavano me ne fregava poco e niente :D

 

A scuola andavo male, mi piacevano solo le materie artistiche (ovviamente) mentre in tutte le altre lasciavo molto a desiderare. Litigavo con i prof, ma in compenso posso dire che mi divertivo. Spesso me ne stavo in giro per i corridoi a cazzeggiare con la persona di cui sopra e mi sentivo stranamente così libera. Era una scuola molto particolare e alla fine non era poi tanto male, a parte alcuni professori che si meritavano di essere licenziati in tronco secondo me.

 

Cantavo e suonavo il basso in un gruppo che era nato come pop punk (XD) e poi era andato evolvendosi quasi subito nel metal sperimentale... ci chiamavamo Mindcide e dio, se mi manca. Facevamo un sacco di concerti, poi purtroppo il gruppo si è sciolto qualche anno fa.

 

Presi anche la patente mentre andavo al liceo, guidavo una macchina orrenda, una Lancia Delta vecchissima color rosso marcio e veramente sporca e scassata XD però mi ha portato ovunque, ricordo quando la caricavamo con batteria e amplificatori, certe avventure indimenticabili.

 

Che altro mi ricordo? Ah sì, facevo karate e mi piaceva, ero campionessa regionale anche. Mi sono fermata poco prima di diventare cintura marrone.

 

Poi certo ci sono anche ricordi brutti, come l'outing che ho subito inaspettatamente e che mi è costato caro, e tante altre cose, ma voglio ricordare le cose belle.

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Ho quasi 21 anni, quindi in realtà sono ancora abbastanza fresco di adolescenza, ne sono uscito da poco, ma sento di essere radicalmente diverso rispetto a quando 16-17 anni. Tra l'altro, si sa, quattro o cinque anni, durante l'adolescenza, sono un'eternità.

Com'ero? Ho passato diverse fasi. Comincerei dai 14 anni, che sono stati per me l'inizio vero e proprio dell'adolescenza.

 

14 anni: inizio il liceo. Ho i capelli lunghi fino alle spalle (ero alquanto grottesco) e me li taglierò a metà anno scolastico. Non conosco nessuno. Sono estremamente timido e non riesco a stringere nessuna vera amicizia. Giusto un paio di simpatie all'interno della classe. Inoltre sono parecchio bruttarello e per nulla sicuro di me. Sono sul secchione andante. Comincio ad ammettere a me stesso la mia omosessualità. Mi sento parecchio solo e i miei si preoccupano perché non esco mai.

 

15 anni: la rinascita. Mi impunto e decido che devo mettermi un po' in gioco. Mi do da fare per risultare perlomeno un po' simpatico all'interno della mia classe e devo dire che ci riesco abbastanza bene. Stringo amicizia con alcuni di quelli che sono ancora adesso i miei migliori amici. Inizio a praticare un po' di nuoto e ad assumere un aspetto fisico un po' meno esecrabile e più umano. In gita mi prendo la mia prima sbronza. Faccio il mio primo coming-out ad un'amica. Mi prendo la mia prima cotta, per un etero (la prima ed ultima per un etero, fortunatamente, che è ora uno dei miei migliori amici *ride* ). Comincio finalmente ad uscire e i miei si tranquillizzano. Smetto definitivamente di essere credente. Conosco anche il mio primo ragazzo. Dura solo due mesi, ma quando egli mi smolla, piangerò per altri 3-4 mesi.

 

16 anni: consolido le mie amicizie e comincio ad allargare la mia cerchia. Inizio a scrivere sul giornalino scolastico le mie corbellerie ironiche e scopro di essere molto apprezzato. Inizio ad ascoltare della buona musica e cercare la mia strada come individuo. Sul fronte sentimentale, esco con un paio di ragazzi ma non con nessuno dei due va a buon fine. Tendo ancora molto melodramma e piango anche se con entrambi non sono uscito che per un mese.

 

17 anni: forse l'anno che ricordo con maggior piacere. E' l'anno in cui sto benissimo con me stesso e non sento alcun bisogno di un ragazzo. Passo un anno così, felice della mia singletudine. Inizio ad andare a serate gay con un altro che diventerà uno dei miei migliori amici. Conosco (anche se la conoscevo già, ma superficialmente) quella che ora è la mia Lei (platonicamente parlando). Mi candido come rappresentante d'istituto (e vabbé, mi monto decisamente la testa), perdo, ma sono felice dell'esperienza. Ogni sabato sera c'è la festa per il diciottesimo compleanno di qualcuno, sono le serate in cui mi ubriaco di più fino ad ora.

 

18 anni: tardoadolescenza. L'anno della maturità e delle crisi di nervi. Non solo scolastiche. Conosco il ragazzo con cui avrò per quasi un anno la relazione più importante finora. Sarà proprio lui a mettermi a dura prova decidendo di lasciarmi proprio a ridosso dell'inizio degli esami. Ad ogni modo è grazie a lui che rivelo la mia omosessualità ai miei tramite una lettera, non voglio più tenere nascosto nulla e non voglio più vivere come un ladro. I miei accettano il tutto meravigliosamente. Sono davvero fortunato.

 

19 anni: l'insipidità. Un anno vuoto, uno smarrimento esistenziale totale. Non so cosa fare della mia vita dopo il liceo. Decido di iscrivermi a Lettere e poi cambierò l'anno dopo emigrando a Filosofia, la mia vera vocazione, Nessuna relazione rilevante, solo qualche uscita con ragazzi poi scomparsi per sempre o a cui piaccio ma che non piacciono a me. O peggio, la follia, un ragazzo a cui piaccio e che mi piace, ma che vive vicino al Belgio. Interromperemo dopo tre mesi, tra un Ryanair e un TGV. In estate vedo Londra per la prima volta, uno dei sogni che avevo fin da bambino. Compio 20 anni, esco dal -teen, ma forse solo angraficamente.

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Il liceo è stato il periodo probabilmente più "intenso" della mia vita.

 

Ho frequentato un Liceo Classico-Auschwitz-Birkenau, una di quelle scuole

dove i professori ti umiliano dalla mattina alla sera, dove le loro pretese sono

incredibilmente alte e i tuoi compagni di classe sono il tuo principale avversario.

Praticamente un campo di concentramento.

 

Nonostante il primo anno di "adattamento" durante il quale mi sono concesso un

periodo alternativo tendente al dark (lo so cosa state pensando, risulta anche a me

difficile crederlo), ho passato il resto delle superiori operando la cosiddetta scalata sociale.

 

Ero stronzo, snob e una vera e propria macchina da guerra sociale. Io e miei amici formavamo

un gruppo perennemente in guerra con un gruppo rivale all'interno della classe, in giro per la

scuola eravamo intoccabili: avevamo il nostro posto riservato nel parcheggio della scuola, i primini

schiavetti, il nostro posto alla macchinetta del caffè da cui appostarci per criticare come si vestivano

i poveretti che ci passavano davanti, facevamo vere e proprie sfilate di moda nei corridoi vantando

vestiti all'ultima moda, moda che noi dettavamo e che nel giro di una settimana tutti ci imitavano.

 

Non vi racconto poi come trattavamo i "buzzuri" delle altre scuole vicino a noi, in particolare quelli

dei tecnici-industraili, passavano con sottobraccio i nostri vocabolari di Greco guardandoli come

se fossero l'anello mancante fra l'uomo e la scimmia.

 

Ero rappresentante di classe (vi risparmio le faide prima e durante le votazioni) e caporedattore del

giornalino scolastico, una specie di Gossip Girl dove non risparmiavo nessuno.

 

Dentro la classe ottenere i voti più alti era una sfida quotidiana, si faceva a gara per essere interrogati per prima

(da noi c'erano le liste di volontari), non vi immaginate che guerra per compiacere i prof che ci spronavano a dare

sempre di più, noi eravamo la futura classe dirigente ci dicevano, e dovevamo puntare in alto.

 

Devo ammettere che non mi vanto di quel periodo, ho fatto cose di cui non vado fiero però nonostante tutto

è stato davvero uno dei periodi più dannatamente divertenti.

 

Ecco avete presente Mean Girls? Praticamente ero come Regina George:

 

http://www.youtube.com/watch?v=4iM4WiuxBbU

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Altair, nel mio liceo invece non saresti sopravvissuto un minuto! L'individualismo e il narcisisismo di ognuno lì era così accentuato che non c'era spazio per gruppi di piccoli stronzetti che detenevano l'egemonia su tutto. Al massimo si creava un'élite di Vip (di cui anch'io ho fatto un po' parte, LOL), ma tutti erano comunque pronti ad uccidere per la propria scalata al successo. :P

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Io ho davvero pochissimi ricordi, e penso che sia una fortuna... le poche cose che ricordo sono cose positive :-)

Tipo quando a lezione di inglese avevamo ognuno il nostro pacchettino di virtual e ce le mangiavamo bellamente, oppure il mio libro di inglese che era una roba assurda, pieno di vignette che più volgari e schifose non si poteva, addirittura c'era una caccola (non ricordo se mia o di qualcun altro) e io ci avevo messo sopra dello scotch e ci avevo scritto "caccola originale 2° C"... quante risate XD poi un mio compagno con cui invece di seguire la lezione scrivevamo poesie sconce e sboccate (mi ricordo del tipo "sta arrivando sta arrivando sta arrivando Mandriot", ovviamente contestualizzato a dovere XD )... poi bé c'è stato anche il coming out con la mia classe... bellissimo... poi la passione per i manga... poi vabbé c'è pure stata la depressione ma mi considero fortunato per quello che ha portato nella mia vita (pure il coming out di cui parlavo prima penso sia in gran parte merito del mio terapeuta) e soprattutto mi considero fortunato che invece di stare lì a languire come fa in molte persone mi abbia dato una bella saccagnata tutta di botto così mi sono dato una scossa e ho deciso io di cercare aiuto... comunque devo dire che se mi facessero rileggere dei temi che scrivevo a scuola probabilmente mi andrei a nascondere sottoterra!!!!!

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mah io alle superiori sono sempre andato d'accordo con tutti (ovvio poi c'erano quelli con cui parlavo sempre e quelli con cui parlavo molto meno) e mi ricordo di essere sempre andato a scuola volentieri e di essermi sempre divertito un mondo. poi col fatto che ero il più mingherlino della classe i miei compagni ne approfittavano per sollevarmi di peso e trasportarmi in giro..infatti nel periodo 4-5 superiore direi che le gambe per camminare le usavo poco, visto che c'era sempre qualcuno che mi obbligava a salirgli sulla schiena... ^_^

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uhmmm al liceo stavo di un bene, lo rimpiango ancora XD

ero amica di tutti i bidelli (il che si traduceva nella possibilità di fumare nei bagni invece di dover fare 4 piani di scale per andare in cortile), la vicepreside mi aveva in grande stima, tanto che mi veniva a chiamare evitandomi determinate lezioni con la scusa che dovevo aiutarla con le altre classi per architettura.

 

Rientravo, però, anche io nella casistica dell'amicizia elettiva escludendo tutto il resto della classe... solo che le mie amicizie elettive cambiavano di anno in anno XD

 

bevevo, troppo, tutti i fine settimana e solo per bere. il punto era uscire con determinate persone, andando in determinati posti con l'unico scopo di ubriacarsi.

Il che di certo non è un gran comportamento...

Il peggio è stato il periodo in cui sniffavo trementina e il gas per le pistole sportive (O_o) non mi chiedete chi me l'avesse fatto provare la prima volta ma non era così male.

 

Insomma ero la classica adolescente deficente, che pensa d'avere il mondo in pugno, invece non hai niente, ma te ne accorgi solo molto più avanti XD

 

Ero così deficente e piena di me che avevo pure il coraggio di rispondere per le rime ai professori... e questo m'è costato un po' sul voto della maturità, sopratutto perchè l'ho fatto durante il mio esame col professore di architettura XD

 

Insomma, ero proprio scema (non che ora non lo sia, però sono migliorata :P)

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Io ho frequentato per tre anni un liceo classico di quartiere,

dove non c'era molto spazio per altro rispetto a un conformismo annoiato.

Avevo la ragazza già dalle medie e le mie amicizie

si basavano quasi esclusivamente su giochi di ruolo e gruppi di poesia.

 

Sì, perché scrivevo tantissimo e facevo moltissimi reading pubblici

(segnati dalla mia erre moscia) e svariati concorsi.

 

In terza superiore c'è stata la svolta: sono stato accusato di spacciare erba

in consiglio di classe e così si è interrotta la noia del periodo.

Costretto a cambiare scuola, sono andato a finire nel "liceo figo"

- dove mi sono diplomato - in una classe di figli di papà ciellini.

 

Durante l'estate la mia ragazza mi aveva lasciato

e mi ero deciso a mettere la prova la mia omosessualità.

Quindi la mia quarta superiore è stata segnata dal mio primo ragazzo,

un "primino" che avevo sedotto non senza una certa fatica

approfittando della fama da "bad boy" che mi ero portato dietro.

 

Preso atto della mia omosessualità - e dichiaratomi in classe -

ho messo da parte le poesie e i gilet

(avevo i capelli molto lunghi e vestivo piuttosto stravagante)

e mi sono dedicato all'amore a tempo pieno.

 

Non so se fossero più i miei compagni a trattarmi come un appestato

o fossi piuttosto io a non considerare loro (oltre al mio ragazzo e ai suoi amici,

mi piccavo di frequentare solo universitari); anche se ero stato eletto

presidente del comitato studentesco della mia nuova scuola.

 

I guai cominciarono all'ultimo anno.

Il mio ragazzo mi aveva lasciato e io mi ero fidanzato

con una ragazza decisamente più grande di me;

dormivo tre ore a notte per fare bagordi coi fuoricorso,

non andavo a scuola il sabato per andare a Trieste

- dalla mia ragazza - già dal venerdì sera.

 

E' cominciata la depressione e con essa le crisi di nervi.

La mia esperienza liceale si conclude con una camicia di forza,

trascinato per il corridoio da due infermieri.

C'è una grande nebbia che avvolge quel periodo.

 

Gli ultimi tre mesi di scuola avevo anche un ragazzo

e parlai di questa mia bigamia prima dell'esame

con la mia supplente di filosofia.

Avevo anche visto il commissario esterno la notte prima,

a una festa-proiezione del Rocky Horror Picture Show...

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11-14 anni, scuola secondaria di I° grado: ero una ragazzina molto buona, non curavo molto il mio aspetto e non essendo il massimo della bellezza venivo continuamente schernita dai miei compagni di classe, i quali mi facevano i peggiori dispetti immaginabili. Ho subito un vero e proprio bullismo da parte loro e questo ha influito profondamente, in maniera negativa, sulla mia autostima. Amavo gli Hanson, in particolare Taylor, e praticamente non ascoltavo altro, imparare le loro canzoni a memoria mi ha però aiutato nell'inglese, la quale è diventata la mia materia preferita. Qui hanno avuto luogo le prime cottarelle, il primo bacio..

 

14-16 anni: il mio carattere duro e deciso ha iniziato a prendere forma, nonostante la timidezza ( data dall'insicurezza ) avesse sempre la meglio e mi impediva di spiccare il volo nella mia grande passione verso il canto. Ho smesso di studiare e iniziato a lavorare come parrucchiera; lavorare mi ha permesso di diventare un po' più indipendente e di togliermi sfizi che la maggior parte delle mie coetanee non potevano togliersi. Ho avuto la mia prima storia "importante" a 15 anni con un ragazzo, durata un anno, poi conclusasi perché provavo per lui solo profonda amicizia. E' stato il primo a sapere della mia omosessualità, non prendendola proprio bene visto il suo sentimento per me, ma facendomi SUBITO sentire accettata.

 

17-20 anni: è iniziata la fase più nera della mia vita, è stato il periodo in cui la mia malattia è venuta fuori ed ha iniziato a rubarmi momenti importanti della mia esistenza; malattia che purtroppo ho trascinato fino ai ventisei anni, anche se forse non si guarisce mai veramente da essa. Questo è stato anche il periodo in cui mi sono dichiarata omosessuale, sia agli amici sia alla mia famiglia. Ho avuto le prime relazioni omosessuali, di cui una molto importante che mi ha fatto patire le pene dell'inferno. Sono stati questi gli anni in cui la mia personalità buona, timida e insicura ha lasciato spazio ad una personalità sfrontata, disinvolta e spesso cinica, sono cambiata molto anche fisicamente, abbandonando il mio look angelico di biondina con gli occhi chiari e trasformandomi in una lady nera. Non ascoltavo più gli Hanson, ma Manson. Sono tornata a studiare per diplomarmi.

 

La persona più importante della mia adolescenza è stata sicuramente mia sorella, eravamo come dei gemelli siamesi, se c'era una c'era sempre anche l'altra. Il frequentare continuamente una persona di quasi cinque anni più grande di me mi ha però portato a non riuscire a relazionarmi con i miei coetanei, i quali mi sembravano sempre troppo infantili e poco interessanti. Lei era il mio guru.

 

Non ho assolutamente un bel ricordo della mia adolescenza, quando per un motivo, quando per l'altro, ho affrontato dei periodi davvero terribili, il bullismo subito mi ha cambiato ( e rovinato ) davvero l'esistenza e a volte vorrei poter tornare indietro solo per sputare in faccia a certi soggetti, che non meritavano assolutamente la mia attenzione, solo perché un tempo non avevo il coraggio di impormi, oggi non avrei invece alcun freno a spaccargli i denti. Purtroppo la situazione non è andata migliorando dopo la scuola media, anzi è andata peggiorando, e solo oggi, a 26 anni suonati, mi sto godendo la mia rivincita sulla vita, sto iniziando a non odiarmi totalmente e ad accettarmi per quello che sono in maniera più serena.

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  • 4 months later...

Oh!Oh!fatemi ri-uppare questo post assolutamente!..

 

Ho avuto un'adolescente particolarmente insipido, perchè di fondo ero un piccolo ragazzino insicuro e repressissimo.

 

Il primo giorno di liceo la prof di latino (donna di una bontà e maternità divina) la prof ci invita a girarci e socializzare: li conosco quella che attualmente è la mia migliore amica. Io lei ed il mio migliore amico [che conosco dalla prima elementare e con il quale abbiamo anche condiviso il liceo] ci amalgamiamo fin da subito e sono le uniche persone di quel periodo che frequento abitualmente ancora oggi.

 

Ero comunque abbastanza casinaro [parlo molto molto], motivo per il quale finivo per essere spostato al primo banco (un anno addirittura creammo una fila contigua alla cattedra). Non ero un secchione, ma molto generoso nei compiti.

 

Negli anni comunque la classe andò incontro ad un frazionamento interno, per cui si crearono tanti pccoli gruppi, tra cui c'era un po' d'attrito.

 

Una delle soddisfazioni più bgrandi fu una sera in cui io e miei due amici eravamo usciti per conto nostro,e incontrammo il resto della classe che decise di unirsi a noi [piccole soddisfazioni.. XD]

 

Fisicamente ero un disastro: basso, con la faccia da bimbo fino ai 18 anni, grassoncello (arrivai a pesare 83 chili prima di decidermi che forse dovevo iniziare una dieta)..non vi dico come vestivo e il mio taglio di capelli [ho delle foto imbarazzantissime di quel periodo.. XD].

 

Infine, non avevo una sessualità: sapevo di essere gaio, ma la questione emerse solo verso i 19, per cui nella mia adolescenza ho sperimentato qualche cotta per delle ragazze (una mi dava pure corda - ballerina, fondoschiena da urlo), ma oggi mi rendo conto che in presenza di uomini interessanti ho ben altre reazioni.. :D

 

 

Ero un caso disperato va.

 

Per fortuna con gli anni sono migliorato (credo.. XD)..

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@@Lilith black

 

Rigidini? L'accusa era falsa, ovviamente.

Lo spaccio è un reato penale.

Fosse stato vero forse mi avrebbero denunciato:

in realtà mi sono difeso e me ne sono andato con le mie gambe

perché non potevo stare in classe con chi mi aveva diffamato.

Edited by radioresa
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@@Almadel dovresti diventare regista e fare un film sulla tua adolescenza.

 

ma davvero ti hanno buttato fuori di scuola per spaccio di erba? -.-

 

rigidini nella tua scuola.

beh da noi 4 mesi fa sono venute le unità cinofile perché la preside si è accorta di gente che spacciava dentro scuola

e dal piano di sopra, mentre i poliziotti entravano coi cani, è volata una bustina di fazzoletti, alla fine hanno preso per ''sbaglio'' un ragazzino del 3° che era pieno di roba, quando la preside puntava a prendere uno del 5° di cui già sapeva ''l'attività'' ma che se l'è scampata

alla fine a raccogliere la ''busta coi fazzoletti'' sono stati i primini che stavano al piano terra e hanno fatto prima ^_^

cosa sia successo poi non lo so :\

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@@bradipo @@Almadel

 

dicevo così perchè ai miei tempi per semplice erba lasciavano correre tutti, se poi erano solo voci e non c'erano prove assolutamente nessuno si sarebbe mai sognato di formulare accuse a scuola.

poi manco fossero droghe pesanti voglio dire.

ma in che anni hai fatto il liceo almadel?

Edited by radioresa
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