GlassOnion Posted April 27, 2012 Share Posted April 27, 2012 Ancora troppo sconosciuto, a torto tacciato di essere un pessimista, in realtà ha solo poeticamente carpito tutta la tragica insensatezza dell'esistenza, della storia, dell'amore, della religione: dell'uomo. Rumeno di nascita, francese poi di adozione quando emigrerà, teoricamente filosofo, in realtà spesso un ineccepibile aforista che riesce, con poche parole, a lanciare delle stilettate dolcemente amare e velenose dritte al cuore e che spesso stordiscono. Ho pensato di aprire una discussione su di lui per vedere quanto ancora sia effettivamente poco noto e per diffondere il suo - a mio avviso - imprescindibile Verbo, col quale bisognerebbe fare i conti almeno una volta nella vita. Alcune delle sue citazioni che preferisco: - Ogni occidentale tormentato fa pensare a un eroe dostoevksiano con un conto in banca. - Il cinismo dell'estrema solitudine è un calvario che l'insolenza attenua. - In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare. - Vago attraverso i giorni come una puttana in un mondo senza marciapiedi. - Confutazione del suicidio: non è poco elegante abbandonare un mondo che si è messo così di buon grado al servizio della nostra tristezza? - Nell'Antico Testamento si sapeva intimidire il Cielo, lo si minacciava con il pugno: la preghiera era una lite fra la creatura e il suo creatore. A riconciliarli arrivò il Vangelo: ecco il torto imperdonabile del Cristianesimo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
SaintJust Posted April 27, 2012 Share Posted April 27, 2012 Devo dire, tristemente, di non averlo mai sentito nominare prima d'ora. Tristemente perché alcune frasi (meglio aforismi?) che hai riportato mi sono piaciute parecchio... Per cui una domanda di rito: volendo avvicinarsi a questo scrittore, tu, da cosa consiglieresti di iniziare? (e magari perché, così posso anche vedere come correggere il tiro in funzione di ciò che interesserebbe di più me) Vedo che ha scritto un'infinità di libri, e che molti sono stati pubblicati in Italia, quindi a meno di decidere di tirare a caso o prendere il Primo che trovo devo, necessariamente, chiederti consiglio. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
GlassOnion Posted April 27, 2012 Author Share Posted April 27, 2012 Sì, ha scritto moltissimo, ma onde evitare un impatto troppo "traumatico" che causerebbe solo allontanamento, io consiglierei, come rito d'iniziazione a Cioran, "Sillogismi dell'amarezza", uno dei più famosi, credo, ed è un libriccino pieno di brevi aforismi che si legge come niente e che contiene una piccola summa di quello che è il suo stile e il suo tipo di pensiero. Altri scritti, come "La tentazione di esistere" si dilungano anche in riflessioni molto più lunghe e articolate, che però necessitano secondo me di una qualche altra introduzione un po' più leggera, come quella che ti consiglio, per essere meglio metabolizzate. :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted April 27, 2012 Share Posted April 27, 2012 Cioran è un elegantissimo scrittore di aforismi, non certo un filosofo, merita una lettura ciò detto, non lo amo perché spesso il suo pessimismo mi appare più l'espressione di una posa estetica che di un profondo sentire Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted April 27, 2012 Share Posted April 27, 2012 Ho letto solo "Il Funesto Demiurgo" che un amico mi prestò vedendomi indaffarato intorno al concetto di "sadismo di Dio". E' stato vagamente ostracizzato per essere stato un noto simpatizzante di destra, ma non lo direi "sconosciuto". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
GlassOnion Posted April 27, 2012 Author Share Posted April 27, 2012 E' vero, ha subito molto il fascino degli ideali fascisti e nazisti, ma dopo la fine della guerra se ne è allontanato e non ha più preso una posizione politica definita, dal momento che comunque è sempre stato molto scettico rispetto agli idealismi. Chiaramente non è uno "sconosciuto" in senso lato, ma sicuramente almeno qui in Italia siamo ancora in troppo pochi a conoscerlo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted April 27, 2012 Share Posted April 27, 2012 Figurati che io pensavo andasse addirittura di moda Tant'è vero che non conosco nessuno che abbia davvero letto la sua "versione famosa e di sinistra" (Sartre); mentre Cioran - grazie anche alla sua brevità - mi sembra più accessibile. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
GlassOnion Posted April 27, 2012 Author Share Posted April 27, 2012 Beh, io la sua "versione famosa e di sinistra" (LOL) l'ho leggiucchiata, ma sinceramente non mi ha mai convinto granché. Sartre comunque, anche se non lo si legge davvero, è già più facile sentirlo menzionare da qualche parte, ma Cioran? Non è citato nemmeno sui manuali di filosofia del liceo, anche solo in una riga. Tant'è vero che io mi ci sono imbattuto assolutamente per caso. Che poi, se vogliamo parlare di ostracismo, dovremmo buttarci dentro pure Heidegger, con le sue più o meno ambigue posizioni filonaziste e la sua immensa complessità, eppure è già molto più noto, nonostante questo e la sua proverbiale incomprensibilità. Forse è proprio perché Cioran è "pericolosamente" più accessibile che si tende ad adombrarlo? Potrebbe essere un complotto. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
SaintJust Posted April 27, 2012 Share Posted April 27, 2012 Allora intanto seguirò sicuramente il tuo consiglio, poi vedrò di approfondire se mi piacerà davvero... Ora devo solo andare a spendere soldi in libreria XD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted April 27, 2012 Share Posted April 27, 2012 A Filosofia a Padova ci sono due specie di filosofi: quelli che vanno matti per Foucault e quelli che vanno matti per Heidegger. Tra i secondi Cioran è molto conosciuto e frequentato. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
GlassOnion Posted April 27, 2012 Author Share Posted April 27, 2012 Qui a Torino non saprei dirti, perché difficilmente riesco a stringere amicizie all'interno del mio corso. Mi sembra però di aver capito che ci sia un filone più nietzschiano e heideggeriano (spesso a chi piace uno piace anche l'altro) e uno forse più analitico, ma tra quelli che conosco e tra i "letterati" in generale non l'ho mai sentito nominare, forse perché sono pochi qui quelli che hanno voglia di spaziare un po' al di fuori del mero programma d'esame o dei più famosi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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