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Un quartiere gay a Roma? E il Gay Village chiude i battenti...


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NorwegianWood

Ebbene sì, avete capito bene! Un "quartiere gay", vicino al Colosseo, è la proposta fatta dall'Arcigay al sindaco Veltroni.

Intanto, però, tra polemiche e discriminazioni, chiude il Gay Village, tradizionale appuntamento dell'estate romana...

 

Voi romani e non che ne pensate? :eek:

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NorwegianWood

Anch'io ho delle perplessità su tale iniziativa, ma prima mi piacerebbe sentire quali sono esattamente le vostre :eek:

 

Per ora dico solo che il rischio "ghettizzazione" esiste, a determinate condizioni :look:

non vorrei che diventasse un ghetto come quelli per gli ebrei.. o roba simile.. posti dove incontrarci ce ne stanno ovunque non vedo perchè ci devono dare un quartiere intero ed esclusivo solo per gay.. che stato...

 

la chiusura del gay village per alcuni versi sono daccordo.. ma ormai sono in troppi ad usare come scusa la "discriminzione"..

NorwegianWood

Finalmente qualcuno che vede il lato positivo delle cose! :love:

 

Sia chiaro, non parteggio per nessuno... imparzialissimo :love: Però fa piacere che, a poco a poco, emerga anche il buono di questa iniziativa.

 

Ehi, che dite, trasformo il topic in sondaggio? :love:

Ma è la stessa questione dei locali gay! Ci si ghettizza? Non credo proprio visto che sono aperti a tutti! Non vedo perchè non si possa riunire questi in una via e creare un quartiere a nostra misura! Come ovviamente possono fare tutti.. dagli immigrati agli italiani. E' anche un bel modo, secondo me, per sentirsi un pò piu' liberi! Di esempi all'estero di quartieri "monotematici" ci sono, oltre a quelli gay, Little Italy e Chinatown a New York. Vi posso assicurare che non ci troverete solo italiani e cinesi, ma soprattutto molti turisti. Però gli italiani e i cinesi in questi quartieri "si sentono a casa". E perchè non dovrebbe funzionare cosi un quartiere gay tutto nostro?

mi faccio la stessa domanda di falcon.. non ne vedo tutta questa esigenza..

 

anche ad amsterdam c'è una via dove ci sono i negozi gay, nel senso sexy shop per gay, negozi di vestiti per trans ecc. io e lover ci siamo andati perchè li hanno fatto il gay praid e mi ha dato un pò il senso di ghetto naturalmente è aperto a tutti..

 

io di avere un quartiere gay non ne sento il bisogno..

 

è rimango contria anche alla via qui a bergamo dove ci sono un sacco di negozietti africani cinesi ecc.. perchè tutti in una via metteteli ovunque e non solo il.. mi sembra un posto di emarginati.. non voglio che diventi così anche il quartiere gay..

NorwegianWood

Premesso che sono d'accordo con Fil, e che secondo me ogni cosa, presa dal verso giusto, ha dei risvolti positivi... ecco, quella di Falcon è una buona domanda! :love:Buona nel senso che credo sia importante saper rispondere ad essa, prima di avviare una discussione più approfondita :love:

Più che altro non oso immaginare il costo degli affitti :love:

 

no davvero, posso capire il voler riunire tutti i negozi e le atività commerciali (capisco ma non condivido appieno a dire il vero), ma le abitazioni??

Cioè io preferisco sapere di vivere vicino alla stazione, agli autobus e a un supermercato anzichè scegliere dove vivere in base a dove trovo il lubrificante (che i preservativi si comprano al supermercato di cui sopra :love:)

 

P.S: leggevo QUI che il village riapre

mi faccio la stessa domanda di falcon.. non ne vedo tutta questa esigenza..

 

anche ad amsterdam c'è una via dove ci sono i negozi gay, nel senso sexy shop per gay, negozi di vestiti per trans ecc. io e lover ci siamo andati perchè li hanno fatto il gay praid e mi ha dato un pò il senso di ghetto naturalmente è aperto a tutti..

 

io di avere un quartiere gay non ne sento il bisogno..

 

è rimango contria anche alla via qui a bergamo dove ci sono un sacco di negozietti africani cinesi ecc.. perchè tutti in una via metteteli ovunque e non solo il.. mi sembra un posto di emarginati.. non voglio che diventi così anche il quartiere gay..

 

davvero ad amsterdam ci sono negozi gay e trans? Non sanno più cosa inventarsi, si sta creando un vero e proprio ghetto e il punto è che le stesse associazioni lo ritengono "positivo"

no vabbè io la ghettizzazione in ogni caso non la vedo...semplicemente non riesco a...visuliazzare la cosa :love:

 

Cioè capisco se in una città c'è una zona "universitaria" perchè gli studenti tendono a cercare casa vicino a dove studiano e che quindi ci sono servizi ad hoc...ma in una zona gay?? oltre appunto al famoso sexy shop specializzato cosa ci sarebbe di particolare da giustificare un'aggregazione??

 

Che poi scusate...ma materialmente per affittare una casa in quel quartiere devi essere tesserato arcigay??  :love:

 

EDIT: Ho giusto tolto il quote del post di ROJ84 perché non serviva :love:

LadyVanHelden

a me non dispiacerebbe affatto avere una gay street nella mia città ....ma non capisco perchè secondo voi devono esserci solo sexy shop... bastano gia quelli esistenti credo...una via con cinema , un piccolo teatro o una mostra quelche locale e bar non mi dispiacerebbe.

HaNKy87PaNKY

Io sono favorevole: ogni grande città ha la sua via gay o il suo quartiere interamente gay.. A parte in Italia, si direbbe! Non capisco perchè si debba pensare che un'idea del genere creerebbe dei ghetti gay?

Il quartiere gay di Houston, Montrose, era stupendo, zeppo di musei, gallerie d'arte, architetture stravaganti, discoteche bellissime... Ma non ci abitava solo la popolazione glbt!! Era zeppo di normali coppie etero, a volte con figli, e totalmente gay friendly! Un'idea del genere anche in Italia sarebbe un passo in avanti verso una maggiore accettazione omosessuale!

 

Per quanto riguarda la chiusura del Village.. Uff! Speriamo riapra per quando sarò io a Roma..

Rei_Kashino

Sono contrario per due motivi:

1) i quartieri gay delle altre capitali sono sorti spontaneamente e per iniziativa degli imprenditori locali, non per benedizioni della municipalità. Vi ricordate quell'inaugurazione qualche tempo fa, sempre a Roma, della gay street? Non ve la ricordate? Avrebbe dovuto essere, sempre nella testa di Grillini&co. via Pietro Verri (cercatela sullo stradario). Risultato? Un fiasco totale...

Ora ci riprovano con l'area attorno al Coloseeo. Sapete perchè? Perchè lì esiste un locale, il Coming out, che quando aprì fu un successo strepitoso. La gente non riusciva a stare tutta nel locale... cominciò a stare nella strada. Il locale però, non poteva soddisfare le esigenze del pubblico, a livello di mangiare e bere. Bene, i ragazzi comninciarono a colonizzare il bar sfigato che stava lì accanto. E siccome pecunia non olet, il bar ora, completamente ristrutturato nello stile, è gay friendly. La gente intanto continuava ad aumentare. E da qualche tempo esiste anche una pizzeria gay friendly, proprio 10 metri più in là. Quanto tempo ancora dovremo aspettare per vederne aprire qualcun altro? :D

E' così che si fanno i quartieri gay, non per investitura dall'alto!

 

2) A Roma dovremmo risolvere i problemi degli "omocidi", del registro delle coppie di fatto, della vivibilità del popolo GLBT, ecc. E non è certo con un quartiere gay che si risolvono! Potrebbe forse aiutare a livello di visibilità, ma dubito che funzionerebbe, proprio per i motivi di cui sopra.

Meglio concentrare le nostre forze verso obiettivi più seri.

 

Boccio in toto la proposta.

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