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E' meglio per tutti vivere in coppia?


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Per qualcuno la risposta è scontata: sì, certo tutti noi cerchiamo prima o poi di formare una coppia con una persona che amiamo. Altri sottolineano che ci sono fasi della vita (tipicamente dopo delusioni o sofferenze) in cui una persona desidera rimanere sola e altre in cui desidera stare in coppia.

 

Ma io mi chiedo: esistono persone per le quali l’assetto di coppia non è quello ideale?

 

Mi è sorta questa riflessione parlando con un amico, una persona sui 35 anni che ha avuto solo due storie nella sua vita, una delle quali con una ragazza fidanzata con un altro (quindi lui era l’amante). Lui mi diceva che si era trovato molto bene in quest’ultima storia, perché il fatto che fosse un altro il fidanzato di questa ragazza lo faceva sentire deresponsabilizzato, aveva solo i lati positivi e non quelli negativi della storia (parole sue).

Poi mi diceva che lui non è disposto fare sacrifici per un’altra persona, che non trova ne possa valere la pena, in nessun caso etc …

 

Io gli ho detto che, secondo me, lui non è fatto per avere relazioni stabili, che semplicemente è troppo egocentrico e che sta bene da solo.

 

Secondo voi è possibile che esistano persone per le quali la vita da single è l’ideale? O si tratta di persone che hanno dei problemi a gestire la vita di coppia, sono immature o non hanno semplicemente ancora trovato l’“anima gemella”?

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https://www.gay-forum.it/topic/20290-e-meglio-per-tutti-vivere-in-coppia/
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Sì esistono, e il tuo amico ne è la prova.

Non so quanto queste persone possano trovarsi soddisfatte nel corso della loro esistenza ma se è quello che vogliono, de gustibus.

Credo, ma posso anche sbagliarmi, è solo una mia idea, che siano persone che non hanno voglia di essere vincolate e di avere delle responsabilità: il fatto di star bene single è riflesso di questa mancanza, di questo punto debole.

Io non riesco ad immaginarmi single per tutta la vita, ora ho un ragazzo e noto parecchio la differenza rispetto ai periodi in cui sono stato single: mi sento sereno, appagato, ma non vedo perché debba per forza essere così per tutti. :D

Non essere disposti a fare alcun sacrificio (o compromesso, come lo si vuol chiamare) è già di per sé emblema di fallimento: in una coppia non si può essere egoisti, altrimenti prima o poi finisce per dissolversi ogni legame.

Potrà avere qualche amante, godersi qualcuno per un po', ma la coppia stabile non sussiste se non sussistono dei compromessi, per come la vedo io.

L'esempio del tuo amico, Wasabi, non conta molto, perché è fondato solo su un infantilismo psicologico, incapacità ad assumersi responsabilità,

o piuttosto tendenza a ingigantirle al solo concepirne una, e il corrispettivo di questa immaturità è che a 35 anni ha avuto solo due relazioni, o, se

vogliamo essere precisi, due mezze relazioni.

 

Per quanto non sia opportuno generalizzare eccessivamente, soprattutto oggi tutti tendono a voler avere una coppia. E' così per quasi tutti. C'è chi

non è fatto per una vita di coppia, ma riguarda soprattutto periodi della vita, in cui ad esempio si è assorbiti da un lavoro particolarmente appagante,

o anche avventuroso (ad esempio fatto di continui viaggi e spostamenti).

 

Chi vuole avere una vita libera, esente da legami, in genere concepisce questo assetto per una certa fase della sua vita, ma poi, dopo i 35, o i 40, o al

limite anche dopo (il limite varia a seconda dei casi e tipi umani) è il primo a costruirsi una coppia, a non voler vivere solo.

 

Pour ne pas vivre seul...

Edited by Isher

Ma sono due questioni diverse: non te ne rendi conto? :sorriso:

Si può essere felici con una gamba amputata, o stando seduti su una carrozzina, o con altri limiti meno pesanti o più pesanti.

Vivere in coppia non garantisce certo la felicità. Ma l'aspirazione ad avere un compagno/a è l'aspirazione più comune e

maggiormente sentita.

Addie Pray

Avevo anche io un'amico (che purtroppo è morto qualche anno fa) che durante suoi 80 anni di vita non ha mai avuto un compagno o un 'amante fisso e non cercava nemmeno questo genere di relazioni, nonostante il fatto che ha sempre avuto intorno gli uomini e i ragazzi bellissimi. Non era egoista, aveva una marea di amici, non c'era un'giorno quando a pranzo o a cena a casa sua non erano presenti come minimo due invitati. Semplicemente preferiva separare la sua vita sessuale da quella affettiva, ed era felice cosi

Cioè, non è concepibile essere felici da single a vita?

 

Sarai assolutamente consapevole che l'aspirazione a vivere in coppia è la maggiormente sentita, e di mille altre cose.

Ma io ho risposto a questa tua frase, nella quale identificavi impropriamente vivere in coppia ed essere felici, quindi stare

da soli ed essere infelici.

 

Certo che ci sono persone che bastano a se stesse. Ci si può domandare se lo sono da sempre, o se se ne sono fatti una

ragione, se è un apriori, o un a posteriori. Credo che esistano entrambi i tipi, anche se il secondo forse è più comune. In ogni

caso neppure la risposta a questa domanda è tale da chiudere il discorso, per il semplice fatto che la vita muta, al di là dei

nostri desideri. Il nostro compagno può morire. O più semplicemente una storia può finire, o si può essere lasciati, o si può

anche voler lasciare. E' allora che bisogna vedere che cosa uno è capace di fare per la propria vita.

 

La felicità di una vita, di una esistenza, si misura non negli stati di felicità, ma negli stadi di non-particolare-felicità, e in quelli

di vera e propria difficoltà.

 

Quindi, una cosa è pensare di ricercare la felicità o qualcosa di simile tramite un compagno, una cosa è stabilire una relazione

biunivoca tra questi due termini: è chiaro che questo secondo pensiero è un errore.

Edited by Isher

Questa discussione tocca un argomento che mi è particolarmente a cuore in questo ultimo periodo.

Anche io mi sto domandando se in fondo non mi basterebbe avere per sempre quello che ho ora (amici affettuosi e a loro modo presenti, la mia famiglia, un lavoro che mi appaga - anche se con il contraltare di un impegno a tratti eccessivo) per essere felice a lungo termine, anche senza un partner che mi ami... e non ho ancora trovato una risposta.

Alterno momenti di felicità ad altri di tristezza, momenti in cui mi basta un tramonto visto di sfuggita dal giardino di casa per pensare che vorrei condividere quel momento con una persona speciale per me e per la quale io stesso sia speciale ed unico.

Questa persona magari c'è... ma non sono in grado di trovarla ora, troppo preso a ritrovare un mio equilibrio.

 

Ma veniamo al punto centrale: la tua domanda.

 

Sì, credo possano esistere persone che "bastano a loro stesse" e fra queste credo si possano delineare della caratteristiche comuni che poggiano su una sostanziale immaturità di fondo... o se vogliamo dirla diversamente, egoismo di fondo. Sono persone non disposte a variare di una virgola il loro status, non disposte a quei minimi adattamenti della propria esistenza che una relazione stabile comporta. Troppo facile portare avanti rapporti alla "volemose bene" senza impegni, senza responsabilità, senza il dover garantire al partner il rispetto che merita (e in ciò includo l'essere fedeli e sinceri, in primis).

Allo stesso modo esistono persone incapaci di vivere da sole, che hanno sempre bisogno di un sostegno esterno, per cose importanti o banali. Persone che, come ho detto ad una di esse tempo fa, "vogliono essere a cavalcioni del partner anziché al suo fianco".

 

In fondo non so chi mi spaventi di più fra le due categorie: se non si sa chi si ha di fronte la possibilità di scontrarsi con delusioni cocenti è dietro l'angolo.

Io, come scrivevo prima, so di essere in un periodo di stasi un po' incasinata e sto attentamente cercando di non far affondare con me persone che da me vorrebbero quello che ora non posso dar loro. Ma non tutti siamo uguali...

Un topic sull'esistenza dei famosi "singles per scelta" ... io non ho dubbi che esistano, ma ovviamente lo sono per scelta degli altri, essendo quasi sempre persone irrisolte, infantili, intrattabili, in una parola casi umani.

 

p.s. ovviamente non parlo di chi si prende una pausa ad esempio dopo la fine di una storia, ma di gente adulta o tendente al vecchio che ha passato una vita in solitudine...in quei casi la colpa non può essere solo del Mondo cattivo...

Edited by ben81
Casper[/color]' timestamp='1337629929' post='569255']

Sì, credo possano esistere persone che "bastano a loro stesse" e fra queste credo si possano delineare della caratteristiche comuni che poggiano su una sostanziale immaturità di fondo... o se vogliamo dirla diversamente, egoismo di fondo.

 

Quindi sono, secondo te, persone a cui manca qualcosa, non persone che decidono che stanno meglio da sole?

 

Come anche in questo caso:

 

la vita muta, al di là dei

nostri desideri. Il nostro compagno può morire. O più semplicemente una storia può finire, o si può essere lasciati, o si può

anche voler lasciare. E' allora che bisogna vedere che cosa uno è capace di fare per la propria vita.

 

Anche qui non c'è la scelta di stare meglio da soli, ma solo la possibilità o la capacità di farlo.

Lo decidono implicitamente quando mettono il prossimo di fronte ad un bivio che prevede due opzioni sole: o ci si adegua ai loro dettami o ciccia.

E dato che fortunatamente la maggior parte delle persone, alla fine, un po' di amor proprio ce l'ha, questi individui vengono lasciati a cullarsi nella loro convinzione di essere loro a scegliere di essere soli, mentre la realtà è che sono del tutto incapaci di scendere a compromessi per condividere con una persona che amano un cammino di vita insieme. Lungo o corto che esso sia.

Io mi sento particolarmente tirato in causa da questo topic.

 

Dunque, io, per esempio, sono sempre stato single per scelta e lo sono tutt'ora. Ad ogni modo, non penso affatto che una persona decida di rimanere single perché incapace di sacrificarsi e/o dedicarsi accuratamente a qualcuno. Non capisco, sinceramente, per quale motivo si tenda ad associare così facilmente i concetti di egocentrismo e immaturità a quello dello status single per scelta.

Personalmente non ci trovo niente di sbagliato né di anomalo. Una persona può benissimo sentirsi appagata e realizzata anche senza essere stabilmente accanto a qualcuno con cui il rapporto vada oltre la semplice affettività per poi sublimare in atto sessuale.

Dal momento che, comunque, ogni realtà è diversa poiché diversi sono gli individui e i loro ideali, parlo solo ed esclusivamente della mia condizione, anche per evitare di perdermi in qualunquismi assurdi...

Molte volte, sinceramente, mi sono pensato accanto ad un fidanzato, il qual pensiero mi ha anche compiaciuto, ma, almeno allo stato attuale delle cose, che sia per i troppi impegni lavorativi o altri fattori, non ne sento il bisogno.

Attenzione, sia chiaro che questa mia assenza di bisogno amoroso in me non è indice di immaturità inconscia, egoismo, infantilismo, chiusura mentale, inadeguatezza o qual si voglia condizione emotiva negativa, ma semplicemente la conseguenza del fatto che, grazie al cielo, sono attorniato da persone che mi amano e che percepiscono me e la mia amicizia al pari di un altare sacro che si pone a livelli, direi, trascendentali, esattamente allo stesso modo di come io considero l'amicizia (quella vera, con la A, anzi, con tutte le lettere maiuscole) loro.

 

Certamente il mio pensiero sulla cosa non è così limitante da portarmi a credere che MAI nella mia esistenza sentirò il bisogno di unirmi a qualcuno a livelli che vadano oltre l'amicizia (sentimento che, per me, in alcuni frangenti supera anche l'amore...).

Magari, chissà, domani verrò abbandonato da tutti, perderò tutto e dopo che mi sarò ritirato in un eremo a fare la vita di un anacoreta, avvertirò la necessità di fidanzarmi. Fino a quel momento, tuttavia, non credo che ne avvertirò la mancanza, almeno non nell'immediato futuro (non domani).

In definitiva, preciso che non sono egoista, non mi sento manchevole di qualcosa che mi completi, non sono sociopatico e non penso di avere nessuna ltro "disturbo" psicologico. Semplicemente, per farla molto breve, sto bene così e basta, ma non perché io mi senta incapace di cercare qualcuno o mi senta non voluto dagli altri, il che rappresenterebbe una condizione obbligata e non VOLUTA.

 

Ovviamente, io come tutti gli altri esseri umani soggetti alle leggi chimiche e fisiche di questo intero piano esistenziale, non sono stato creato in provetta, con una formula su misura, quindi ho pregi, ma anche difetti, la cui negatività varia poi a seconda di quella che è la soggettività di un individuo. Tutte le persone a me più vicine, comunque, asseriscono all'unanimità che sono una persona, nel complesso, gradevole, e che non presenta nessun disturbo della personalità o quant'altro possa pregiudicarmi negativamente agli occhi di un potenziale partner amoroso.

 

Se vogliamo parlare del cosiddetto senso di sacrificio, penso di averlo anche piuttosto spiccato, direi senza mezzi termini. Così come sono convinto di essere perfettamente in grado, in un caso ipotetico, di portare avanti una relazione amorosa con qualcuno in modo stabile, serio, maturo e duraturo. Questo sempre per parlare a scanso di equivoci. Leggendo queste ultime righe, per favore, non pensate che io voglia rendermi bello, virtuoso e dedito alla rettitudine davanti a voialtri; dico solo le cose in modo obiettivo, poiché cerco sempre di esserlo nel bene e nel male, assumendomi sempre ogni responsabilità, anche negativa, quando giusto farlo.

 

Grazie per la lettura.

 

 

 

Casper[/color]' timestamp='1337631070' post='569262']

Sintomo : Single per scelta = Diagnosi : Persona insopportabile a tratti... o sempre

 

ovviamente lo sono per scelta degli altri, essendo quasi sempre persone irrisolte, infantili, intrattabili, in una parola casi umani.

 

Scusate, ragazzi, ma, non per essere di parte, mi permetto di dissentire. Detta così come la dite voi, sinceramente, mi sembra un voler generalizzare un po' tutto troppo alla svelta e anche un ragionamento un po' semplicistico. Rispetto la vostra opinione, comunque.

Oh, ecco, questa è una testimonianza interessante, in quanto rarissima ...

 

Molte volte, sinceramente, mi sono pensato accanto ad un fidanzato, il qual pensiero mi ha anche compiaciuto, ma, almeno allo stato attuale delle cose, che sia per i troppi impegni lavorativi o altri fattori, non ne sento il bisogno.

 

Semplicemente, per farla molto breve, sto bene così e basta, ma non perché io mi senta incapace di cercare qualcuno o mi senta non voluto dagli altri, il che rappresenterebbe una condizione obbligata e non VOLUTA.

 

 

Sarei curioso di sapere se esistono persone che ammettono di stare meglio da sole.

Scusate, ragazzi, ma, non per essere di parte, mi permetto di dissentire. Detta così come la dite voi, sinceramente, mi sembra un voler generalizzare un po' tutto troppo alla svelta e anche un ragionamento un po' semplicistico. Rispetto la vostra opinione, comunque.

 

Guarda, io in questo momento sono single per scelta ... ma proprio perché io so di essere in una condizione che di fatto mi impedisce di potermi spendere per una relazione.

Il fatto è che io ne sono consapevole e prendo le mie contromisure (sono mesi che respingo al mittente le attenzioni di ragazzi che sarebbero pure dei BRAVI ragazzi, e che non meritano di certo di attendere che io risolva i miei casini). E nel conto metto pure il non infilarmi in trombamicizie che so già finiranno per non essere ciò che voglio.

 

La mia analisi, invece, si riferisce a chi di questo non si cura e poi finisce per far digerire ad altri i suoi mal di pancia. Ci sono passato e non è stato bello. Sono mesi che osservo dall'esterno l'evolversi della relazione della mia ex con il suo fidanzato: non sta in piedi nemmeno con le stampelle, ma in fondo lei ha paura di star sola e si accontenta del poco nulla che il fenomeno con cui esce ora le dà.

Secondo me non esiste il single per scelta ma per rassegnazione. Cioè chi si stanca di stare a combattere con i matti e alla fine getta la spugna per scarsità di risorse amorose...

Poi si accorge ad un certo punto di averle recuperate dopo la fatidica "pausa di riflessione" e riparte all'attacco... Penso sia un problema dei non più tanto giovani.

Casper[/color]' timestamp='1337632774' post='569277']

Guarda, io in questo momento sono single per scelta ... ma proprio perché io so di essere in una condizione che di fatto mi impedisce di potermi spendere per una relazione.

 

Tu lo sei, però, per via di una condizione emotiva attualmente negativa (da ciò che capisco), non certo perché tu ti senta bene da single. Correggimi se sbaglio.

 

Sarei curioso di sapere se esistono persone che ammettono di stare meglio da sole.

 

Attenzione, io non ho detto di essere totalmente chiuso all'idea di avere un partner amoroso. Ho semplicemente precisato che ora come ora non ne avverto il bisogno; sono nel mio status quo già così. È poi logico che, come in tutte le cose, a meno che si voglia essere autolesionisti, al meglio si aprono sempre le braccia. :P

 

Secondo me non esiste il single per scelta ma per rassegnazione

 

Perché, piuttosto, non per puro disinteresse?

Edited by Crotalo

Attenzione, io non ho detto di essere totalmente chiuso all'idea di avere un partner amoroso. Ho semplicemente precisato che ora come ora non ne avverto il bisogno; sono nel mio status quo già così. È poi logico che, come in tutte le cose, a meno che si voglia essere autolesionisti, al meglio si aprono sempre le braccia. :P

 

Appunto, tu non sei l'esempio di uno che sta meglio da solo.

 

Tant'è che dici che al meglio si aprono le braccia.

Tant'è che dici che al meglio si aprono le braccia.

 

Infatti, sarei anche sciocco e ottuso a non essere disposto a miglioramenti. Magri domani esco di casa e ad andare a sera salta fuori che mi sono fidanzato, percependo un balzo in positivo della mia vita.

Attualmente, comunque, a parte il fatto che non ne avrei il tempo materiale (dato che per lavoro esco di casa alla mattina e torno a casa alla sera, a volte anche tardi, considerando anche gli altri impegni extralavorativi), non sento la necessità di vivere in una condizione affettiva migliore o, comunque, più intensa. Se arriva poi da sola, nel senso di quelle cose che ti cadono un po' dal cielo, quelle situazioni in cui ci si finisce senza nemmeno rendersene conto, va bene, perché no?

Dico solo che adesso non vivo una condizione interiore tale da sentirmi così a disagio e portarmi a girare con un cartello appiccicato sulla maglia con scritto "voglio un fianzato", o a laciare numeri di telefono sui muri dei bagni pubblici. :P

Edited by Crotalo

Perché, piuttosto, non per puro disinteresse?

Credo come Isher che il disinteresse sia una fase iniziale, in futuro avrai sicuramente un'occasione per scoprire una persona importante e allora sarai pronto per fare qualsiasi cosa pur di avere una vita di coppia, certo sempre se l'altro se lo merita e ricambia (capire se è quello giusto è un altro paio di maniche). Ma quando ti innamori seriamente te ne accorgerai...

Mi risulta difficile pensare che si possa vivere continuamente disinteressandosi alla vita di coppia.

Sono d'accordo, ma non vedo nessun problema anche a voler fare una vita da single, se la propria esistenza è pregna di elementi che portano appagamento.

Edited by Casper
Rimozione citazione del post precedente

E' un discorso che mi è capitato più volte di fare negli ultimi tempi: pur sapendo che un giorno vorrò una famiglia ed una certa stabilità affettiva, nel corso degli anni mi è capitato sia di essere single "per scelta" (perché presa da altre situazioni tali da assorbire le mie giornate), sia di esserlo perché capitava spontaneamente (stavo bene per conto mio e quindi neanche mi rendevo propensa ad eventuali storie).

Allo stato attuale sto vivendo un ibrido tra i due versanti e non posso certo dire di esserne sempre felice, né che non mi pesi come quando avevo 18 anni, ma per il resto non me ne lamento perché sono comunque una donna che trae appagamento da più aspetti della propria vita.

 

In ogni caso non credo particolarmente alla teoria dell'immaturità, più che altro perché vedo nel riconoscere i propri limiti una maturità ben diversa da quella di chi pensa che sacrificarsi per altri sia un gesto assennato.

 

Certo che ci sono persone che bastano a se stesse. Ci si può domandare se lo sono da sempre, o se se ne sono fatti una

ragione, se è un apriori, o un a posteriori. Credo che esistano entrambi i tipi, anche se il secondo forse è più comune.

 

Trovo che il farsene una ragione a posteriori possa in generale aiutare a superare un momento difficile, poi in alcuni casi specifici a scoprire un'inclinazione naturale all'indipendenza.

 

Un topic sull'esistenza dei famosi "singles per scelta" ... io non ho dubbi che esistano, ma ovviamente lo sono per scelta degli altri, essendo quasi sempre persone irrisolte, infantili, intrattabili, in una parola casi umani.

 

p.s. ovviamente non parlo di chi si prende una pausa ad esempio dopo la fine di una storia, ma di gente adulta o tendente al vecchio che ha passato una vita in solitudine...in quei casi la colpa non può essere solo del Mondo cattivo...

 

Ho conosciuto persone irrisolte, intrattabili ed infantili aventi però delle relazioni a loro modo "stabili" e, in un paio di casi a me vicini, anche longeve.

Non credo che elementi di questo tipo stiano solo fuori dalle coppie, perché spesso e volentieri sono gli stessi che spingono gli altri ad equilibri molto netti perché più o meno agli opposti (creando anche una sorta di dipendenza, ma questo è un altro discorso).

@@Ianthe @@wasabi

 

Certo che si può stare meglio da soli. Ma sempre? Riesco a concepire questa situazione solo per persone dotate di una creatività, o forza, o altra qualità, eccezionali,

e che quindi hanno bisogno di star da soli per vivere ed esprimere al meglio le loro passioni, obiettivi, inclinazioni.

 

Questo se parliamo di persone nelle quali il loro dire di preferire di star da soli (per questo o quel motivo) corrisponde veramente a uno stare bene autentico, visibile vorrei

dire. Se uno dice di stare bene, e che anzi preferisce stare da solo, e poi conduce una vita non certo esaltante, ma anzi visibilmente solitaria sul piano sociale, ad esempio,

oppure ripetitiva, o priva di altri affetti, allora siamo di fronte a uno che si racconta balle.

 

Se invece si tratta di una prefereza legata a un periodo, il discorso è completamente diverso, e mi pare di averlo espresso sopra, o almeno accennato.

 

In ogni caso io non legherei (lo ripeto) la parola «felicità» alle parole «essere solo» o «avere una relazione». Può accadere, naturalmente, di essere straordinariamente

felici stando con una persona. Ma il caso più basico, più comune, lo esprimono parole quali "benessere", oppure "funzionare bene", oppure "sentire una certa forza maggiore"

(stando in due, o - per chi si trova in questa fortunata condizione - stando da soli).

 

Ultima banale osservazione: se torni a casa, la sera, e hai avuto una giornata difficile, o hai subito un attacco sul piano del lavoro, e non sai proprio come uscirne, sfido

chiunque a non sentirsi rafforzati e rasserenati dalla persona che ti aspetta, e che troverai lì.

Edited by Isher

Se uno dice di stare bene, e che anzi preferisce stare da solo, e poi conduce una vita non certo esaltante, ma anzi visibilmente solitaria sul piano sociale, ad esempio,

oppure ripetitiva, o priva di altri affetti, allora siamo di fronte a uno che si racconta balle.

 

Mantenendo le medesime condizioni (vita sociale/affettiva più o meno piatta, ripetitività, etc), considereresti azzardato il paragone tra una persona che dice di star bene da sola ed una che si dice appagata all'interno di una coppia?

 

Ultima banale osservazione: se torni a casa, la sera, e hai avuto una giornata difficile, o hai subito un attacco sul piano del lavoro, e non sai proprio come uscirne, sfido

chiunque a non sentirsi rafforzati e rasserenati dalla persona che ti aspetta, e che troverai lì.

 

Ti rispondo per quanto mi riguarda: è chiaro che una presenza di questo tipo aiuterebbe, ma rientriamo pur sempre nell'ambito delle certezze.

Io ad esempio considero me stessa come prima certezza e poi gli altri, quindi nel momento in cui sto da sola posso sentire la mancanza di un confronto esterno ma non certo di una forza vera e propria.

Non nego ci sia una forte componente individualistica in quanto scrivo, né è mia intenzione far pensare che reputi ogni tipo di "appoggio" uguale e perfettamente sostituibile (tutt'altro: per me mille conoscenti non sostituiscono dei cari amici, come questi ultimi non possono sopperire al "bisogno" della donna di cui posso essere innamorata), solo che per come la vedo io lo stare da soli - stando bene, si intende - richiede un certo equilibrio che ha poco da spartire con il raccontarsi balle o l'immaturità.

Io credo che qualsiasi essere umano desidera avere una persona al suo fianco , il partner porta sicurezza, senerità, e coinvolge in modo eccezionale i tuoi sentimenti .Io purtroppo per adesso non ho avuto ancora nessuno che mi ricabi tutto questo . C'è stata una persona, ma questa mi ha solo usato sessualmente, ignaro che provasse qualcosa per me, pensava solo che fosse un gioco ,solo una 'storia', e adesso sono costretto a vederlo con la sua ragazza , perchè attezione!! adesso si è fidanzato con una ragazza , quindi provate a capire come mi sentivo fino a qualche mese fà , ma adesso non fa niente sto superando la cosa . Per adesso non ho intenzione di vedere qualcuno , poi chissà ...

purospirito

Per alcuni vivere in coppia è una salvezza... Dell'umanità!!!

Perché almeno hanno chi se li sorbisce e non vanno a scassare i "fattiapposta" al mondo intero.

 

No, non per tutti la coppia è la soluzione migliore. Per alcune l'ottimo sono le relazioni importanti della vita. Che può essere più di una, sola ed immutabile.

 

Forse più che un discorso univoco di coppia è sui rapporti che ci si dovrebbe concentrare. Se ho un modo libero e personale di vivere i rapporti. Senza stress e condizionamenti, forse non sono fatto per chiudermi in un rapporto di coppia. A meno che non mi relazioni con chi come me vive senza condizionamenti. Forse allora non è più una coppia, ma una compagnia. Vivendo l'attimo che la fiammella della candela illumina.

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