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E' meglio per tutti vivere in coppia?


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Hinzelmann

Io credo che qualunque tipo di coppia in un certo suo modo

si stabilizza su una complicità, sia che duri mesi, sia che duri anni

direi che si tratti di qualcosa di più della mera compagnia, perché

c'è una intimità fra le persone che compongono la coppia.

 

Intimità che presuppone anche il condividere debolezze o fragilità

o difetti e non solo i propri punti di forza ( intendo ovviamente ciò

che non facciamo vedere ad altri, non ciò che esibiamo a tutti e

quindi appartiene ad una dimensione non intima ma esteriore )

 

Se si stabiliscono intimità e complicità, si è andati al di là della

fase solo passionale in cui si tende ad avere di sé e del partner

una visione semplificata, non necessariamente veritiera ( o quanto

meno parziale...)

 

A queste condizioni entrambi i partners possono rafforzarsi

trarre sicurezza etc. l'uno dall'altro.

Mantenendo le medesime condizioni (vita sociale/affettiva più o meno piatta, ripetitività, etc),

considereresti azzardato il paragone tra una persona che dice di star bene da sola ed una che si dice

appagata all'interno di una coppia?

 

Non lo considererei affatto azzardato, e direi che entrambe, in modi diversi, non vivono una vita soddisfacente.

Non direi mai che la seconda, per il solo fatto di stare in una coppia o di non essere sola, sta meglio, perché

non è vero.

Riesco a concepire questa situazione solo per persone dotate di una creatività, o forza, o altra qualità, eccezionali,

e che quindi hanno bisogno di star da soli per vivere ed esprimere al meglio le loro passioni, obiettivi, inclinazioni.

 

Questo ragazzo di cui parlo è uno scrittore, dice sempre che lui a casa da solo, immerso nella sua scrittura e nelle sue riflessioni, si sente appagato, non ha bisogno di altro.

Ho letto alcuni dei suoi racconti (scrive a mio parere davvero bene), ma non ho potuto fare a meno di notare che le relazioni "amorose" che descrive sono sempre tormentate, basate essenzialmente sul sesso o su un sentimento che non riesce a trovare compimento. Alla fine, le storie d'amore che descrive sono sempre impossibili, insostenibili e il protagonista (quasi sempre un uomo sulla trentina) non se la sente di portarle avanti.

 

Se ho un modo libero e personale di vivere i rapporti, senza stress e condizionamenti, forse non sono fatto per chiudermi in un rapporto di coppia.

 

Ecco, un tipo di persona così è quella che secondo me sta molto meglio da sola.

 

 

Ultima banale osservazione: se torni a casa, la sera, e hai avuto una giornata difficile, o hai subito un attacco sul piano del lavoro, e non sai proprio come uscirne, sfido

chiunque a non sentirsi rafforzati e rasserenati dalla persona che ti aspetta, e che troverai lì.

 

Certo, sono d'accordo, tutti risponderemmo che ci piacerebbe avere qualcuno accanto che ci sostiene. Il problema è quando l'altra persona ha un problema, non sta bene, torna a casa e ha bisogno del tuo sostegno. Tu devi distogliere l'attenzione da te stesso per darla all'altro, devi fare lo sforzo di immedesimarti con lui, devi aver voglia di non esistere solo tu. Non so se tutti sono disposti a fare questo.

Edited by wasabi

Boh io al contrario di quanto dice Ben81 credo che invece, per essere "single per scelta" (propria) bisogna conoscersi profondamente.

Una persona sta in coppia per completezza, per cercare qualcosa che non si possiede e anche per dare qualcosa che l'altro/a non ha.

Per me il single per scleta non dista poi molto da chi sta assieme da n. mila anni ma decidono di non convivere.

Il single per scelta ha comunque lo scopamico preferito.

Il problema è quando l'altra persona ha un problema, non sta bene, torna a casa e ha bisogno del tuo sostegno.

Tu devi distogliere l'attenzione da te stesso per darla all'altro, devi fare lo sforzo di immedesimarti con lui,

devi aver voglia di non esistere solo tu. Non so se tutti sono disposti a fare questo.

 

Seconda banalità: ma se una relazione funziona, anche solo decentemente, questo deve accadere. Se non accade, beh

lo si esperimenta, se ne prende atto, e si lascia l'altro, che non è in grado o non vuole accordare questa reciprocità.

La Rochefoucauld diceva che in ogni relazione, anche di amicizia, c'è sempre "uno che bacia, e un altro che si lascia baciare",

osservazione che ben si addice al razionalismo disincantato e penetrante del grande moralista francese. Ma questo riguarda

la misura, l'intensità della reciprocità, e si può anche accordare che ci sia un certo dislivello tra le due persone, senza per

questo distruggere un rapporto, ove dipenda da cati caratteriali immodificabili, o se è compensato da altro. Se non c'è proprio

l'istanza della reciprocità, crepa! :-)

Ah, sono assolutamente d'accordo con te, ma è quello che dico dall'inizio: esistono persone che non sono fatte per vivere in coppia, perchè non riescono a vivere la reciprocità, perchè vogliono rimanere concentrate su se stesse, anche se lo scotto da pagare è non avere qualcuno al loro fianco che li sostenga quando ne hanno bisogno.

 

Io vedo in questa persona (e immagino ce ne siano altre così) un egocentrismo totale, cioè un non riuscire ad alzare lo sguardo oltre se stesso.

A questo punto, credo che l'unico modo per non trasformare l'egocentrismo in egoismo sia quello di stare da solo.

la risposta alla domanda "è meglio per tutti vivere in coppia?" per quanto mi riguarda è "si", un si paradossalmente più razionale che emotivo perché la vita di coppia è secondo me frutto di una razionalizzazione e in un certo senso di un contenimento dell'emotività e del desiderio (almeno se la si intende come un tentativo non episodico ma persistente): insomma è (anche) una rinuncia

ma è una rinuncia più accettabile di molte altre

parafrasando Churchill, si potrebbe dire che la coppia è la forma di vita meno indicata possibile, eccezion fatta per tutte le altre

Dopo le ultime esperienze di coppia direi che per ora sto bene single, ma non che io voglia rimanere da solo a vita,

ma perché non ho trovato la persona giusta, l'anima gemella, non è idealizzato come discorso, ma secondo me è

reale.

Per me il sentimento, la complicità, la fusione di pensieri è troppo importante per diventare qualcosa di secondario,

se non riesco a trovare chiunque mi trasmetta queste sensazioni per me è inutile far finta di stare felice con una

persona. Come mi ha fatto notare una volta una ragazza, ci si accontenta di tante cose nella vita, del lavoro, di

alcune amicizie, anche dei propri parenti, ma nel'amore non ci si può accontentare, è una nostra scelta personale.

Non sono spaventato di rimanere single, sono determinato nel caso lo rimanessi, a diventare comunque un ragazzo

padre, di donare il mio amore verso i miei figli, verso le mie amiche / amici, verso gli animali, ci sono tanti modi

di amare, ognuno di essi ci completa in un modo.

Chi rimane da solo ha fatto una scelta coraggiosa e da rispettare: in ogni caso si corre un rischio, rimanere da soli

con sé stessi è una cosa difficile. Conosco persone che sono perennemente fidanzate, per esempio posso pensare che siano

spaventate della solitudine, come se non si conoscessero affatto, non sapendo quale meraviglia infinita si nasconde

dentro di noi.

........................

Sorrido sempre alle affermazioni profetiche e nette di alcuni utenti, è proprio vero che il proprio ego smisurato compensa

alcune mancanze.

freud_sucks

Questo ragazzo di cui parlo è uno scrittore, dice sempre che lui a casa da solo, immerso nella sua scrittura e nelle sue riflessioni, si sente appagato, non ha bisogno di altro.

Ho letto alcuni dei suoi racconti (scrive a mio parere davvero bene), ma non ho potuto fare a meno di notare che le relazioni "amorose" che descrive sono sempre tormentate

 

questo dimostra il motivo per cui il tuo amico ragiona così

molte persone arrivano a non avere piu fiducia in niente e a mettersi un'armatura affermando (e mentendo) a se stesse che da sole stanno benissimo

e che vogliono vivere tali

molte di queste sfuggono alla possibilità di ricredersi e di avventurarsi in storie di vita dove verrebbero smentite

è ad esempio il caso di un mio zio, anche lui gay, con cui parlo tanto e ho un rapporto meraviglioso dato che è oltre che zio anche uno dei miei migliori amici

è sempre stato un uomo di indole romantica nell accezione 800esca del termine e molto passionale

ma in seguito a una storia di anni e anni con un uomo finita male (tradimento e fuga con un altro da parte di quello str***o) ha deciso di castrarsi il cuore e vivere da solo con il suo cane

lui ha 39 anni ma è come se ne avesse 70 da come parla.. la sua visione di ogni cosa è data dalla rassegnazione, dal pessimismo

e quando gli dico "hai 39 anni, sei un bell uomo, potresti rifarti una vita con un altro uomo senza problemi" lui mi risponde "nessuno sarebbe mai felice con me affianco, nemmeno io stesso"

e lui stesso dice che si tratta solo di farci l'abitudine.

la sua è ovvio, è una forma di depressione.. ma lucida e rassegnata.

ma in seguito a una storia di anni e anni con un uomo finita male (tradimento e fuga con un altro da parte di quello str***o) ha deciso di castrarsi il cuore e vivere da solo con il suo cane

 

Ma questo è totalmente un altro discorso, io non parlo di queste situazioni. Parlo di chi per carattere o modo di essere non è adatto a stare in coppia. Questa persona che conosco io non è mai rimasta "scottata" da qualcuno. Per fare un esempio, la ragazza di cui era l'amante era disposta a lasciare il suo fidanzato per lui, ma lui le ha sempre detto di lasciar perdere perchè non voleva una relazione impegnativa.

freud_sucks

hai detto che nei suoi scritti ci sono sempre storie d'amore tormentate.. secondo me checchè lui ne dica c'è altro dietro la sua "scelta" che magari nasconde anche a se stesso.

 

a meno che la sua aspirazione di vita non sia scopare con mezzo mondo e avere comunque il letto riscaldato ogni notte

a meno che la sua aspirazione di vita non sia scopare con mezzo mondo e avere comunque il letto riscaldato ogni notte

 

No, ma non credo proprio che la sua aspirazione sia la varietà. Paradossalmente, credo che l'unico aspetto negativo che vede nel non avere una partner fissa sia proprio il fatto di non avere il letto caldo ogni notte. L'importante, a quanto ho capito, è non fare il minimo sacrificio.

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