Almadel Posted June 27, 2012 Author Share Posted June 27, 2012 Non capisco la tua diffidenza. I curriculum sono identici, solo che invece di "ArciGay" è stata messa una "associazione culturale generica". In ogni caso il Rapporto Patacchini c'è in inglese e lo puoi scaricare da qui: http://www.frdb.org/language/ita/topic/highlights/scheda/conferenza-unexplored-dimensions-of-discrimination Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
araas Posted June 27, 2012 Share Posted June 27, 2012 per legge non possono nemmeno chiedere se sei sposato, se sei incinta.. per cui perchè dovrebbero sapere che sei gay? La vita privata non deve entrare in un colloquio lavorativo. Il colloqui dovrebbe essere il più asettico possibile. Come dice @@araas poi ai colleghi tipicamente lo si dice per convivere in sincerità, ma se devo farmi valere in un colloquio, e l'esperienza fatta in un circolo arci non da valore aggiunto al lavoro... che senso ha metterlo? Mi sembra un po' pretestuoso. Davvero? Non sapevo fosse illegale. A me è stato chiesto, specificando che per loro era una cosa fondamentale, se ero sposata e avevo intenzione di avere figli, perché stavano mandando via la ragazza che lavorava lì perché aveva un bambino piccolo che spesso si ammalava e la ragazza non andava a lavorare. Peraltro ho 24 anni, direi che sono un po' giovane per sentirmi rivolgere certe domande... ma si sa, per i selezionatori l'età non è importante, io sono considerata "vecchia" perché ho poca esperienza per la mia età (sarà che forse ho PERSO TEMPO a studiare?). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fabiofax Posted June 27, 2012 Share Posted June 27, 2012 (edited) L’articolo 8 dello statuto dei lavoratori vieta, ai fini dell’assunzione così come nel corso del successivo rapporto professionale, di “effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudine professionale del lavoratore”. Questo significa, ad esempio, che ci può essere richiesto ogni dettaglio sui titoli di studio conseguiti, ma non per chi abbiamo votato alle ultime elezioni, se crediamo in Dio oppure se siamo iscritti a un sindacato. Le discriminazioni (per eta', genere, etnia, religione, abilita' fisiche) sono vietate. Fare domande sui seguenti argomenti e' vietato : - Data di nascita, salvo che tale informazione sia necessaria per eventuali requisiti minimi d'eta'; - Origini, genitori, nazionalita', etnicita'; - Credo religioso; - Genere (certo: non si puo' chiedere "Di che sesso sei", neppure quando non e' ovvio); - Stato civile; - Altezza o peso, salvo che tali informazioni siano necessaria per eventuali requisiti minimi; - Eventuali handicap fisici o mentali; - Appartenenza ad organizzazioni / associazioni / club (non potete chiedere "Fai parte dei boy-scout?" o "Fai parte dei COBAS?"); Ad esempio non possono chiderti "Quanti bambini hai? Hai a disposizione una babysitter o qualcuno che badi loro, se dovessimo aver bisogno di te durante un weekend?".... ma possono chiedere "In quali giorni puoi lavorare? In quale orario?" Puoi anche leggere qui Il problema è che i selezionatori si fanno scudo della loro posizione dominante e le fanno lo stesso, coscienti del fatto che quasi nessuno si preoccuperà di denunciarli (anche perchè difficile da dimostrare)... A me è stato chiesto, specificando che per loro era una cosa fondamentale, se ero sposata e avevo intenzione di avere figli, perché stavano mandando via la ragazza che lavorava lì perché aveva un bambino piccolo che spesso si ammalava e la ragazza non andava a lavorare. Purtroppo questa è una delle prime domande che fanno ad una ragazza... ed è illegale. Tu puoi anche dire di NO.. e poi restare incinta il giorno dopo... non avresti problemi. Edited June 27, 2012 by Fabiofax Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
araas Posted June 27, 2012 Share Posted June 27, 2012 Ineccepibile, se solo fosse davvero applicata come legge. Nella mia luuunga storia di colloqui di lavoro me ne sono sentite chiedere di tutti i colori, e alla fine per cosa? Dire i fatti miei e poi nemmeno essere assunta. Eccheppalle. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted June 27, 2012 Share Posted June 27, 2012 Non credo però l'approccio sia il medesimo Ad una donna si chiede se è sposata o vuole un figlio per fargli firmare le dimissioni in bianco Ad un uomo o donna non si chiede se è gay, interessa più se lo sembra ( ad un primo livello impatta l'apparenza, ma basta anche solo l'apparenza ) Il punto è perchè scartare chi dichiara di esserlo, forse si teme sia un "rompicoglioni" ( rispetto alle normative che vietano la discriminazione potrebbe essere un campanello di allarme : se scrive Arcigay potrebbe difendersi ) o la visibilità in ogni caso "disturba" D. ha scritto che un lavoratore gay potrebbe essere un rischio, in realtà può essere anche un vantaggio: non ha famiglia, lo posso far lavorare nei festivi o nei notturni lo trasferisco dove voglio etc. cioè non vedo necessariamente la cosa come uno svantaggio economico oggettivo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted June 27, 2012 Author Share Posted June 27, 2012 Un lavoratore gay dichiarato è un rischio perché nel caso subisca mobbing sul lavoro potrebbe denunciare l'azienda. Questa cosa che dice Hinzelmann su: "non ha famiglia, lo posso far lavorare nei festivi o nei notturni lo trasferisco dove voglio etc." è generalmente falsa. Mica siamo in Svezia. Questi sono problemi che hai solo con con una lavoratrice donna. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pedrous Posted July 11, 2012 Share Posted July 11, 2012 Ragazzi, purtroppo ciò mi fa pensare alle parole di un professore che ha fatto qualche sostituzione nella nostra classe quando uno dei nostri insegnanti non c' era(è un professo di elettronica -> fa giare gli elettroni al contrario -> è un ignorante -> se non fosse per le sostituzioni in classe non ci avrei sicuramente mai parlato; sto scherzando, ovvio). Ci ha parlato di un detto "l' abito non fa il monaco". Effettivamente ha ragione nel dire "l' abito non fa il monaco per chi ti conosce ma non è lo stesso se devi presentarti in un luogo di lavoro dove gli altri giudicano tutto di te in quel momento primo, davanti a tutti, il tuo aspetto". Cosa vuole dire con questo? Semplicemente che è stato un sciocco ad andare a presentarsi agli esami con le infradito, i pantaloncini corti e una magliettina nei periodi estivi. Quello che poteva essere un colloquio semplice si andava a complicare perchè quelli che lo stavano interrogando dovevano capire se la persona che avevano davanti era seria; cosa che non potevano capire guardando l' abbigliamento "casual" scelto da una persona maggiorenne che sta dando in quel momento un esame. Non ho capito bene cosa sia questo Arcigay, però ...!! >.< Saluti, Pedrous Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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