Icoldibarin Posted June 15, 2012 Share Posted June 15, 2012 Non è così Ico. Tutto quello di cui parlo è ciò che sento davvero, credimi. Il mio messaggio ironico era riferito alla frase di Agron: Quando era in condizioni normali dicevo: si sono etero. Poi quando facevo autoerotismo con materiale gay mi divertivo alla grande, ma non ero più tanto etero XD Alla fine dopo aver fatto un anno intero in cui dicevo: ma no divento solo gay in quel caso, per il resto sono etero ( O pippe mentali simili ), mi sono deciso e ho detto: ma chissene sbatte, sono gay e quindi? XD Mi ha fatto curiosità! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Aquarivs Posted June 15, 2012 Share Posted June 15, 2012 Che i fatti si siano svolti così o che tu senta la necessità di romanzarli, in ogni caso, il retrogusto romantico e la pulsione emotiva sono innegabili. Qui non si intende più un amore scevro da attrazioni o di una completa abnegazione verso un compagno di vita ma, passatemi l'espressione, un arrizzamento di ca*zi. Non che ci sia qualcosa di male, anzi, però direi che la direzione è indubbia. Il dado è in ammollo.. due minuti e avrà cambiato il gusto alla minestra.. xD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
hara Posted June 20, 2012 Author Share Posted June 20, 2012 Rieccomi con il secondo capitolo della storia. Non mi sono montato la testa, tranquilli. Ho voluto raccontare al mio amico che sto parlando di noi su un forum e ci è rimasto male, ma ha capito che devo sentirmi libero quando scrivo altrimenti non potrei farlo. Gelato al cioccolato Tra i nostri piedi avanza una flottiglia di minuscoli pesci color mercurio e come il mercurio sembrano semiliquidi tra i riflessi opalescenti del liquido marino. Viscidi questi minuscoli sottomarini spia, inviati a carpire i segreti di una personalità liquida anch’essa. Nuotate tra schizzi e sguazzi, bracciate tra spruzzi e sprazzi sono il contorno naturale alla magia metafisica che annaspa sotto l’impietoso riverbero del sole battente. Usciamo dall’acqua, il mio corpo soffre il contatto con l’aria che ne ravviva la sensazione di gelido tepore. La corsa verso i teli non attenua la pelle d’oca, tremo e quasi batto i denti. Lui si getta sul telo e porta le mani incrociate dietro al capo. Io rimango a sgocciolare blocchi di ghiaccio: ogni gelida goccia che sfila dai capelli giù giù fino ai piedi e si imbosca tra i peli del mio corpo mi provoca un fremito pruriginoso appena sotto all’ombelico. Stramazzo sul telo, è caldo e mi avvolge. Mi rilasso completamente e l’eterna nenia dell’andirivieni delle onde riesce quasi ad assopirmi. Socchiudo le palpebre e noto che ha lo sguardo fisso su di me. E’ una mia impressione, ma mi sembra di notare un certo rigonfiamento tra le pieghe del suo costume; probabilmente è la mia immodesta presunzione a farmelo vedere. Quanto a me, al fiero compagno di tante battaglie etero che adesso sbuffa coperto dal boxer, beh dorme il sonno dei giusti. Da lontano avanza una macchia d’ebano, mi accorgo che è un ragazzo negro - perdonatemi, ma odio il politically correct- appena ci si pianta davanti. Ha un vasto repertorio di gadget da offrirci accompagnando ogni tentativo di vendita con un colgatoso sorriso alla Eddie Murphy. Si esprime in un vernacolo arabo-inglo-franco-sicialiano divertentissimo. Eccone un esempio mentre tenta di rifilarci qualche cd: – Accatta this cd pour your zita –. Spinto dalla simpatia che mi ispira sto quasi per accontentarlo, poi rivolto al mio Amico, mi produco in uno sguardo complice quando mi/gli chiedo se la mia “zita” (ragazza) gradirà. – Forse no – mi risponde. Eddie Murphy capisce che non otterrà un solo euro e se ne va sorridente come quando era arrivato. Andata via l’Africa, dopo un po’ di tempo si presenta anche l’Asia sotto le sembianze di una ninfa cinese che con una o due parole ci offre i suoi servigi: è una massaggiatrice e, lo ammetto, osservandone le mani piccole, ben fatte, dalle dita affusolate, dalle unghie ben curate, e le divine forme del petto celanti promesse di capezzoli turgidi e di seni inebrianti al profumo di spezie esotiche, il mio cervello prende il volo salendo sulle ali fantasiose di un gabbiano di passaggio e mentre già mi immagino a coltivare la sua risaia e a tessere la sua pelle serica, mi accorgo che è già lontana. Peccato, perché da sotto l’ombelico una voce si era fatta sentire sempre più grossa. Torno a distendermi. Le mie orecchie captano la conversazione dei nostri vicini suscitando in me moti d’orgoglio da Vespri Siciliani allorché sento un saccente signore del nord rivolgersi così ad un mio conterraneo: – Intanto dovreste impararvi (impararvi?) a parlare italiano come su da noi (cominciamo bene). Se ci avremmo (avremmo???) noi tutto sto ben di Dio, sapremmo cosa fare (sì, ma cosa?). Noi ci diam da fare e lavoriamo tutto il giorno, voi meridionali (ma non siamo meridionali, siamo siciliani) aspettate che vi piovi (piovi?) la fortuna dal cielo. E sempre a lamentarvi e non fate un cazzo dalla mattina alla sera, noi ci facciam il mazzo così. Ma è la storia che dice che siam diversi, voi derivate (il latte e i suoi derivati!) dagli arabi, noi siam gente germanica, anche il fisico è diverso, cioè a livello di storia e di cultura non vi potete paragonare. – Evito di pensare alla culla della civiltà europea, alla Magna Grecia e, a questo punto, incuriosito di dare un volto a questo scultoreo vichingo, a questo flavo ariano mi giro e mi pare di avere le traveggole: la voce esce da un ometto tarchiato, con i baffetti supponenti, armato di pancia e contro-pancia, un misto tra il compianto Lucio Dalla e Giacomo di Aldo, Giovanni e Giacomo. Ok, rinuncio ai miei propositi di ammonimento, avrà il suo gran da fare il suo psichiatra. Mi chiedo se tutti questi personaggi li vomita qua il mare o cosa... Un’occhiata alla linea dell’orizzonte mi avverte che, nonostante quello che pensavo, il tempo esiste ancora e il sole è quasi giunto alla fine del suo odierno cammino. Accostati, tacitamente decidiamo di assistere al tramonto e quasi mi sembra di vedere il sole tuffarsi tra le onde in un vorticoso amplesso di nebbie e vapori. Solo ora e a malincuore ci separiamo dalla spiaggia. Prima di andare a casa, gli propongo di passare per il lungomare e prendere un gelato. Blocco sul nascere i suoi accenni di rimostranza per il nostro aspetto non proprio decoroso per andare in gelateria, invitandolo a godere l’attimo. Evito di citargli Orazio per non apparire ampolloso. Gli odori fragranti che esalano dai contenitori refrigeranti si insinuano fin sulle papille gustative invitandomi ad umettarmi le labbra. Cioccolato e panna cotta, la scelta è fatta, lui si accoda di buon grado. Pago io, lui arpiona lo scontrino e lo mette in tasca. Che sia un compulsivo collezionista di trofei? No, mi chiede se gli dispiaccia che lo tenga lui, e mi dice che lo conserverà, in futuro rappresenterà l’ombra di un ricordo. Romantico paraculo! Prendiamo posto all’aperto tra i policromi tavoli color pastello. Lo scuro del cioccolato e il bianco della panna cotta si congiungono in un abbraccio glaciale e, scioltisi sotto moti ondosi, si riuniscono in un liquido corposo che cola dalla punta del cono. Ad ogni boccata decisa da parte mia corrisponde un delicato lavoro di lingua da parte Sua. Sto pulendomi la bocca quando Lui ancora deve finire di leccare il gelato. Tanto a me piace vivere di fretta, mordere la vita prima che lei morda me, quanto Lui predilige assaporare con calma e lentezza le primizie della natura, parlare faccia a faccia con la vita, prenderla sotto braccio per passeggiare pacatamente insieme. – Buonissimo, uno dei gelati più buoni che abbia mai assaggiato. Ne prenderei un altro – mi dice entusiasta. “Meglio di no” penso “non abbiamo mica tutta la notte per leccare gelati!” E con la lingua ancora voluttuosa per essere stata trafitta dal peccaminoso aroma di cioccolato, mi soffermo a meditare che non ha capito nulla della vita, chi non ama il gelato al cioccolato. continua... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Icoldibarin Posted June 21, 2012 Share Posted June 21, 2012 Figliolo mio, se continui a scrivere così vi salto addosso la prossima volta che vi vedo Sei peggio dei teleconduttori di quiz comunque, hai un istinto innato nel creare patos. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dogville Posted June 21, 2012 Share Posted June 21, 2012 @@hara Si la descrizione del tuo amico che mangia il gelato è stato davvero un capolavoro XD , diciamo che a mio dire è meglio di tante cose esplicite.......cosa darei pre vedere tante ingenuità davanti ad un gelato al cioccolato XD spero solo che il tizio che parlava a vanvera fosse veneto o del trentino, perché io di discendenze germaniche non ce le vedo nelle altre regioni, ho quasi tutti parenti lomabrdi e ti giuro che è così XD poi insomma dalla descrizione hai confermato la mia ipotesi XD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Altair Posted June 21, 2012 Share Posted June 21, 2012 Quando si arriva al dunque? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Macsi Posted July 2, 2012 Share Posted July 2, 2012 allora @@hara siamo rimasti con la lingua voluttuosa e ancora trafitta (a quest'ora direi anche leggermente indolenzita dall'attesa) a mezz'aria, come va avanti questo w.e.? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted July 2, 2012 Share Posted July 2, 2012 Secondo me si sono rivisti e gli è sembrato insensato continuare con il racconto della prima volta... Era un rischio prevedibile. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Macsi Posted July 2, 2012 Share Posted July 2, 2012 Lo scenario è aperto a varie interpretazioni Almadell. Potrebbe comunque sorvolare su tutta la storia della prima volta e dirci come è andata: male, è finita, bene, ci stiamo vedendo, così e così, continuiamo a segarci in cam ma senza incontrarsi. Insomma sembra uno di quegli sceneggiati TV senza audience che interrompono alla seconda puntata e non sai come va a finire. Può essere irritante. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted July 2, 2012 Share Posted July 2, 2012 Figurati che io neanche pensavo che cominciasse il racconto :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Macsi Posted July 2, 2012 Share Posted July 2, 2012 Io penso(avo) che neanche fosse vero. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Aquarivs Posted July 2, 2012 Share Posted July 2, 2012 ahahahahah Insomma sembra uno di quegli sceneggiati TV senza audience che interrompono alla seconda puntata e non sai come va a finire.Può essere irritante. Ma solo io leggendo pensavo: jamm su.. du palle.. xD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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