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Roma è la città paradiso per i gay?


Fabiofax

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Non sono frecciatine, ma cronaca: il PDL ha preso una infinità di voti in Sicilia, voti decisivi per portarlo al gioverno, dato peraltro facilmente verificabile, approfondite pure.

Cosi' come dire che Roma sia una città fascista è un'affermazione faziosa e non corrisponde alla realtà, vista l'eterogeneità di voto e di provenienza dei suoi cittadini; un esempio di città "nera" puo' essere Latina, città in cui il senso di riconoscenza verso il fondatore -Mussolini- è tutt'oggi riscontrabile nella mentalità della maggioranza dei cittadini.

Edited by ben81
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E' una cronaca che al momento non interessa: il topic è su Roma, non sulla Sicilia.

 

E' vero che Roma di solito è più orientata a sinistra, ma non si può negare che sacche di estrema destra esistano da sempre, e che negli ultimi anni il fenomeno si è accentuato. Siccome il topic è su Roma come paradiso gay, la presenza di questi gruppi può anche essere un malus.

Per il resto, io non frequento per niente locali gay (ma neanche locali in generale) per cui non mi pronuncio nello specifico, tuttavia trovo che la qualità della vita sia nettamente peggiorata negli ultimi anni e ora come ora non consiglierei a nessuno di venire a vivere qua.

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Ma si, quindi, (e cosi' torniamo in topic, avendo semplicemente risposto alle castronerie ot postate da un utente in tema politico, al solo fine di screditare Roma) in virtu' di un trasferimento Italia-Italia potremmo consigliare ai gay di trasferirsi a Siderno, a Lula, a Montesarchio, a Cassano Murge, o a Cerami, tanto per citare esempi di realtà che offrono piu' di Roma...

Non siate faziosi, per cortesia: Roma sicuramente non è paragonabile, in quanto ad offerta lavorativa e di divertimenti, a realtà come Berlino o, oltre oceano, San Francisco ma, nell'ottica italiana, è, assieme a Milano, l'unica città considerabile una metropoli.

Poi per carità, un gay (ma anche una persona in generale) che ama la vita da eremita, ed ha una rendita, può anche trovarsi bene a vivere alle Eolie, ma sappiamo bene che quello che offre una metropoli, aldilà dei rosicamenti personali di cui il topic è condito, non è offerto dai piccoli centri.

 

p.s. o forse sei in buona fede, ma non apprezzi il posto in cui vivi perchè ti sembra tutto scontato non hai un termine di paragone: io, nato e cresciuto a Roma, ho avuto modo di vivere per un lungo periodo in un piccolo centro (tra l'altro anche ben posizionato, nel centro Italia) e fidati che solo stando fuori mi sono reso conto di quanto Roma offrisse su tutto, idem la mia famiglia, di certo non interessata ai locali...stessa sensazione è provata dal mio ragazzo e da tutti i miei amici che vengono da fuori, sensazione perfettamente descritta da @@GreenLamb nel post #25

Edited by ben81
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Io non ho consigliato a nessuno di trasferirsi a Siderno o dove ti pare, perché mi metti in bocca parole che non ho detto? Ognuno ha necessità diverse, non esiste un posto che vada bene a tutti.

Dal mio punto di vista la qualità della vita a Roma non è il massimo, punto. E non è questione di dare tutto per scontato, è che i servizi in città sono pessimi, punto. I mezzi pubblici sono qualcosa da terzo mondo, gli affitti e i prezzi delle case insostenibili. E queste sono cose fondamentali, la presenza o meno di locali gay è francamente un accessiorio se tanto non puoi uscire di casa perché altrimenti non riesci a pagare l'affitto.

 

Tra le grandi città italiane io le preferisco decisamente Torino, che è meno caotica ma offre ugualmente tante cose.

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Lum[/color]' timestamp='1342563234' post='585855']

Io non ho consigliato a nessuno di trasferirsi a Siderno o dove ti pare, perché mi metti in bocca parole che non ho detto?

 

 

 

Chiamasi ESEMPI, da me portati, e per fortuna che lo avevo anche specificato

tanto per citare esempi di realtà che offrono piu' di Roma

 

: visto che non consigli di trasferirsi in una metropoli, se parliamo di trasferimenti in Italia, rimangono solo centri di provincia, centri dai quali, solitamente, la gente emigra. Nessuno ha quotato tuoi interventi infarcendoli di esempi da te non portati.

 

Lum[/color]' timestamp='1342563234' post='585855']

Dal mio punto di vista la qualità della vita a Roma non è il massimo, punto. E non è questione di dare tutto per scontato, è che i servizi in città sono pessimi, punto. I mezzi pubblici sono qualcosa da terzo mondo, gli affitti e i prezzi delle case insostenibili.

 

Potrei anche darti ragione, i trasporti pubblici non sono buoni, e anche molti servizi non sono al top, ma stavolta sono io a rammentarti che sei OT: il topic non è intitolato "pregi e difetti della città di Roma" ma parla della vita GAY per una persona GAY a Roma.

Ebbene, prendine atto perchè è un dato di fatto: un gay (ma non solo), a Roma, ha molte piu' opportunità di socializzazione, di amore, di lavoro, di intrattenimento (non esiste solo la discoteca, pensiamo anche all'offerta culturale, nel paesino se ti va bene trovi il museo della civiltà contadina) rispetto a qualunque altra cittadina di provincia. Solo Milano, in Italia, può competere e (se ci soffermiamo sui divertimenti) superarla. Io non sono milanese ma sono obiettivo, a differenza di altri.

 

 

Lum[/color]' timestamp='1342563234' post='585855']

Tra le grandi città italiane io le preferisco decisamente Torino, che è meno caotica ma offre ugualmente tante cose.

 

 

Gusti a parte hai detto bene, grande città, che è differente da metropoli: le metropoli, in Italia, sono soltanto due.

Su quell'ugualmente quindi ci sarebbe molto da dissentire.

Edited by ben81
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Aquarivs non confondere "metropoli" con "città metropolitane": Firenze ad esempio, nel 2014, in occasione dell'abolizione delle province, diventerà "città metropolitana" e assorbirà molti poteri ad oggi delegati ad altri enti locali.

Non per questo diventerà una metropoli, ma rimarrà fisicamente una città di meno di 400 000 abitanti...

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Non mi confondo mica.. -.-

La riduzione a Milano e Roma è troppo semplicistica e la trovo anche inesatta per cui ho detto la mia.

Sull'isola felice ho scritto già sulla shout cosa ne penso.

E' culturamente fisiologico che queste due città offrano molto di più di un comune in culonia sugli appennini o in provincia di caltanissetta. Questo però non dovrebbe dare addito a paragoni e confronti. La vita di un gay non è solo limitata al passeggio mano nella mano. La vita di un gay, una vita felice dipende al 90% dalle stesse cose di un etero. Salute, Trasporti, Istruzione, Criminalità, Sicurezza e INFINE divertimento di nicchia.

Ci sono gay che vivono felicemente a Treviso col sindaco che li chiama culattoni così come ci sono gay che vivono felici a San vito lo Capo.. ma non perchè hanno una disco gay aperta 24/7 ma perchè sono cresciuti in un microcontesto piacevole ed edificante.

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Si parla in generale, che poi possa esserci qualcuno che ama vivere anche in posti ameni nessuno lo mette in dubbio, ma la maggior parte dei gay, per i succitati motivi, farebbe carte false per trasferirsi a Roma o a Milano, che poi sono le uniche due metropoli italiane.

Ho già spiegato bene questo passaggio, mi autoquoto.

 

Potrei anche darti ragione, i trasporti pubblici non sono buoni, e anche molti servizi non sono al top, ma stavolta sono io a rammentarti che sei OT: il topic non è intitolato "pregi e difetti della città di Roma" ma parla della vita GAY per una persona GAY a Roma.

Ebbene, prendine atto perchè è un dato di fatto: un gay (ma non solo), a Roma, ha molte piu' opportunità di socializzazione, di amore, di lavoro, di intrattenimento (non esiste solo la discoteca, pensiamo anche all'offerta culturale, nel paesino se ti va bene trovi il museo della civiltà contadina) rispetto a qualunque altra cittadina di provincia. Solo Milano, in Italia, può competere e (se ci soffermiamo sui divertimenti) superarla. Io non sono milanese ma sono obiettivo, a differenza di altri.

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Oh dio.. carte false non esageriamo..

Io trasferirmi per trasferirmi ho optato per qualcosa di molto meglio..

Ad ogni modo Lum parlava di grandi città nella misura in cui queste, essendo enormi, hanno di sicuro molte più opportunità in tutti i settori della vita, ivi incluso quello omosessuale. A questo proposito è assolutamente scorretto indicare solo Milano e Roma come metropoli perchè non sono soltanto queste due e non solo sono ben 15 (4 se si esclude l'area metropolitana) che ti piaccia o meno ma declassare l'Italia ad una nazione con solo due metropoli lo trovo deprimente (anche se questa cosa giustificherebbe il lento andazzo dell'evoluzione italiana in genere).

 

Roma offre senza dubbio delle opportunità difficilmente rintracciabili in altri paesi d'Italia ma lo stesso dicasi di Torino, Trieste, Palermo, Milano, Firenze, Catania, Napoli e via discorrendo. Su quest'ultima poi so di una vita gaia davvero oltre l'immaginario (ma solo da racconti di residenti perchè io non sono mai andato a verificare di persona).

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Ben ho notato che nei tuoi post parli dell'Italia come se esistessero solo Roma o Milano per i gay.

 

Lì sta anche all'attitudine delle persone e a cosa gli piace (non solo ad essere gay).

 

Ci son persone a cui vivere a Roma non piacerebbe perché non gli piace vivere in una grossa città o perché la trovano molto caotica.

 

Sembri dividere l'Italia nel gruppo Roma-Milano e nel gruppo: paesi minuscoli di provincia omofobi. In Italia esistono tante vie di mezzo e come dice Acquarivs non per forza bisogna vivere in queste due città.

 

Se vivessi due mesi a Pisa ti renderesti conto di quanto i gay possono socializzare qui. C'è una concentrazione di ragazzi gay, soprattutto nella fascia 19/30 anni impressionante. Qui basta dichiararsi ad un amico gay o trovare un amico gay per conoscerne nel giro di una settimana un'altra 30ina di gay (e non sto esagerando).

Poi son d'accordo con te nel dire che Roma offre molto di più da ogni punto di vista. Pisa è un buco e tra le due preferisco mille volte Roma. Ma perché io son fatta così.

Ci sono persone gay però a cui piacciono i piccoli centri e che qui vivono benissimo. E le limitazioni che hanno sono le stesse che hanno gli etero (pochi concerti, poche mostre, pochi locali...) ma non hanno alcuna limitazione nel socializzare con altri gay.

 

Quindi che Roma e Milano siano le città che hanno più da offrire in generale son d'accordo con te (cultura, cinema, eventi, locali..). Ma che siano quelle che hanno di più da offrire in quanto gay non sono così d'accordo. Ci sono realtà più piccole in cui un gay può socializzare o trovare l'amore tanto quanto a Roma.

 

(E te lo dico da persona a cui Roma piace tantissimo e io a Roma mi trovo benissimo).

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Io adoro Roma e mi ci trasferirei domani, ma non certo per la vita gay

né per una particolare libertà di cui mi pare godano i Romani.

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Stiamo parlando di una guida gay dell'Italia, ovviamente conta anche il

fatto che c'è un turista gay che vuole vedere una bella città.

 

E questo ovviamente limita la scelta....obiettivamente un turista che

fa un viaggio in Italia sceglie fra : Milano Roma Venezia Firenze Napoli.

 

Non esiste che uno straniero vada a Trieste non avendo visto Venezia

o a Torino non avendo visto Roma

 

A questo punto bisogna valutare anche cosa offre di gay al turista

ogni singola città ( Venezia niente, Firenze poco etc. )

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Venezia può essere perfetta per un viaggio romantico in coppia

fatto anche da due gay in luna di miele...però non può essere un

"paradiso gay"

 

Poi c'è un altro fattore, quello geografico: Firenze ad esempio

gode del fatto di stare nel mezzo...posso fare un itinerario

Roma-Firenze-Venezia o Milano-Firenze-Roma e viene a mano

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Meno giusto è, partendo da questo rilievo arrivare a dire

che esiste una naturalezza per la quale si deve essere visibili

solo in quanto coppia che si tiene la mano

 

Perchè la coppia di orsetti riconoscibile non deve contare niente?

 

Io a Londra vedo coppie di tutti i tipi alcune più natural, altre molto

alternative, altre ancora fashion etc. Non è vero che esiste un solo

tipo di coppia è che voi volete vederne solo un tipo.

 

OT ma nemmeno tanto OT

Secondo me hai totalmente frainteso quello che stava dicendo @@Akcent .

Sta solo constatando che la vita gay a Milano è ristretta giusto ai localetti adibiti agli omosessuali.

 

In pieno centro, in un qualsiasi parco non vedi coppie che si tengono per mano (gesto talmente semplice e naturale per due persone che si vogliono bene, fossero anche mamma e figlioletto). Nè coppie fashion, nè orsi, nè nerd, nè palestrati, nè rastoni.

Vedi gay spudoratamente riconoscibili a distanza di chilometri, soli o in gruppo (con amici o fidanzati?).

Ma mai un abbraccio, un bacio, una mano intorno alla vita.

E io ho notato la stessa cosa, la vita gay è inesistente a Milano, nel senso della quotidianità.

La differenza con Madrid è quindi abissale

 

Poi bo, magari siamo pieni di coppie austere che condividono un amore platonico oppure io e Akcent siamo sguerci.

 

Se quindi la scelta del paradiso gay "deve" ricadere tra Roma e Milano (come tu hai suggerito) è da tenere in conto un certo disagio denunciato da questa situazione.

 

@@Fabiofax , tu che sei di Milano, cosa pensi a riguardo?

 

E mettersi a litigare e flammare su quale città sia più omofoba mi pare ridicolo tanto quanto difendere la propria città perchè ci si abita. Gran bel guadagno stilare una classifica. Siamo tutti di nuovo nella stessa barca quando qualcuno viene pestato, che fosse a Milano, Roma o a Bari, Catanzaro

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I'm agree.. soprattutto quando si esce dalla realtà italiana si ci rende conto di come si stia facendo a gara tra quali case popolari sia la più bella.. -.- (con tutto rispetto per chi ci abita eh)

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Secondo me hai totalmente frainteso quello che stava dicendo @@Akcent .

Sta solo constatando che la vita gay a Milano è ristretta giusto ai localetti adibiti agli omosessuali.

 

Ne dubito

 

Ma ho già spiegato il motivo, quindi non mi ripeto e comunque

non c'entra tirare in ballo Madrid se parliamo di Italia

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R.Post se e' per questo anche a Oristano, rispetto a Roma o a Milano, si registrano meno aggressioni ai gay. Vogliamo quindi dire che un gay vive meglio a Oristano piuttosto che a Roma?

O forse, ma forse eh, avvengono meno aggressioni semplicemente perche' i gay si nascondono?

Roma non avra' i locali presenti in altre metropoli europee e americane (che peraltro sono molto piu' popolpse) ma, rispetto alle misere realta' di provincia italiane, e' un posto che ai gay offre tanto, poi basta interpellare i tanti gay emigrati a Roma e che mai tornerebbero al paesello per avere conferma di cio'.

 

certo 3 è meglio dello 0, però io per paradiso intendo un 10. sarà poi che io i paradisi gay li ho visti e ho scoperto che non erano affatto paradisi, ma solo città normali fatte di persone normali con un senso di civiltà decente. che sia londra, stoccolma o berlino, è il contorno che fa la differenza più che il numero di locali gay, e al momento il contorno a roma e nell'italia tutta è abbastanza deludente.

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sicilian_killer

Io adoro Roma e mi ci trasferirei domani, ma non certo per la vita gay

né per una particolare libertà di cui mi pare godano i Romani.

 

 

Equilibrato e saggio, come sempre :) :) ahah

 

@@ben81 ha ragione Lum lascia stare la Sicilia, il topic non riguarda le complesse ragioni che hanno portato i siciliani a votare in un certo modo. E non lo hanno fatto per colpa della mafia (chiamiamo le cose con il loro nome senza goffe allusioni) ma in libere elezioni. Se non sei d'accordo vallo a raccontare all'ONU così si fanno 4 grasse risate.

 

Comunque vedere come i romani difendano la loro capitale a tutti i costi è divertente, come dicevo in un topic precedente il romano medio è estremamente provinciale. Uno degli indicatori al riguardo è la sua incapacità di fare un confronto serio con altre realtà, sembra quasi che certi romani non siano mai andati fuori il raccordo e che abbiano vissuto la loro intera esistenza all'ombra del cupolone. Con un minimo di flessibilità invece si potrebbe fare un confronto e un'autocritica. Senza quest'ultima, è normale che la vita gay romana non sia capace di rigenerarsi. L'aria a Roma è tutt'altro che gay friendly, l'arrogante mondo gay romano è conservatore e autoreferenziale, si corre il rischio di contrapporre oscurantismo omosessuale a oscurantismo cattolico...

Edited by sicilian_killer
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Sta solo constatando che la vita gay a Milano è ristretta giusto ai localetti adibiti agli omosessuali.

 

In pieno centro, in un qualsiasi parco non vedi coppie che si tengono per mano (gesto talmente semplice e naturale per due persone che si vogliono bene, fossero anche mamma e figlioletto). Nè coppie fashion, nè orsi, nè nerd, nè palestrati, nè rastoni.

Vedi gay spudoratamente riconoscibili a distanza di chilometri, soli o in gruppo (con amici o fidanzati?).

Ma mai un abbraccio, un bacio, una mano intorno alla vita.

E io ho notato la stessa cosa, la vita gay è inesistente a Milano, nel senso della quotidianità.

La differenza con Madrid è quindi abissale

 

Non posso che quotare quello che dici. Io sono a Milano da 9 anni, e anche dando per certo che non ci ho messo impegno, io la famosa "cumpa gay" non l'ho mai avuta nè trovata.

A Milano c'è forse più possibilità di incrociare per strada tanti ragazzi dalla sessualità incerta (ormai il look efebico va di moda per tutti i sessi) ma al di fuori dei soliti locali, al di fuori di alcune zone (P.ta Venezia) non aspettatevi nulla.

Io credo di aver visto in 9 anni solo 2 volte 2 coppie mano nella mano, una volta in metropolitana (alle 23) e una volta in duomo. Fine. (Escludendo ovviamente le disco / serata gay varie naturalmente).

 

C'è molta "esibizione" ma, come dice @shok, non si vedono gesti di affetto naturali.

 

Da questo punto di vista non credo ci siano grosse differenze tra Milano e Roma. L'unica cosa che mi fa "pendere" più per Milano è il continuo sentire di aggressioni a Roma mentre a Milano, fortunatamente, pur essendoci, sono in numero minore.

 

Quando vai in Spagna, anche a Barcellona, Sitges, si percepisce un clima diverso. Io lì mi sento di baciare il mio ragazzo per strada, a Roma non lo farei... (Uso Roma per dire che sarei cmq a Km di distanza da casa, per evitare che qualcuno pensi che lo si faccia solo per "paura di non essere visti")

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I'm agree.. soprattutto quando si esce dalla realtà italiana si ci rende conto di come si stia facendo a gara tra quali case popolari sia la più bella.. -.- (con tutto rispetto per chi ci abita eh)

 

Se intendi i palazzi che crescono in periferia non hai torto, ma anche qui basta spostarsi di 50 km ed ecco che con il prezzo di un appartamento di periferia ti ci scappa una bifamiliare come la tua, un mio amico ne ha appena comprata una a Fiano Romano. Del resto anche tu vivi, a quanto ci hai detto, a una 50ina di km da Dublino, o ricordo male?

 

 

 

@ben81 ha ragione Lum lascia stare la Sicilia, il topic non riguarda le complesse ragioni che hanno portato i siciliani a votare in un certo modo. E non lo hanno fatto per colpa della mafia (chiamiamo le cose con il loro nome senza goffe allusioni) ma in libere elezioni. Se non sei d'accordo vallo a raccontare all'ONU così si fanno 4 grasse risate.

 

Complesse o meno, non ci interessa approfondire le ragioni, semplicemente prima di tacciare le città altrui di essere di destra quando non lo sono, guarda dove vivi, ovvero in una regione, la tua, davvero di destra, come da quanto è emerso dalle ultime elezioni politiche...ovvero dati, non chiacchiere.

Quindi ripeto, è sempre il solito discorso pagliuzza vs trave.

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sicilian_killer

@@ben81 la Sicilia qui mi sembra sia OT, parliamo per esempio dei saluti romani in Campidoglio per l'elezione di Alemanno e della loro attinenza con il paradiso per i gay.

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Mi sto veramente scocciando, il prossimo che continua questo interminabile flame tra chi è peggio tra romani e siciliani verrà espulso dal topic.
Ultimo avvertimento.
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sicilian_killer

Vorrei tornare al topic facendo riferimento a una possibile minaccia a uno dei pochi spazi che possono essere considerati un "paradiso per i gay" a Roma, cioè la cosiddetta gay street... a quanto pare piovono le proteste dei cittadini romani:

 

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_luglio_16/gay-street-movida-bollente-2011024219945.shtml

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Ehm, ma lo hai letto l'articolo? I residenti protestano per i rumori della movida, tanto che si citano i luoghi principali di ritrovo come Trastevere, Campo de' Fiori, Testaccio, Piazza Navona, Monti, oltre al Celio, il rione in cui è situata la gay street. Quindi non vedo un attacco ai gay, ma le solite proteste dei babbioni che vivono in centro e pretendono il silenzio dell'Olgiata, lamentele di gente vecchia dentro per una situazione vecchia, che esiste da ben prima dell'esistenza della gay street.

Se la prendessero eventualmente con le amministrazioni che hanno concesso al centro licenze a gogo per anni per nuovi bar e ristoranti, al Celio non c'è un negozio di elettronica o di abbigliamento, ma in compenso c'è un bar ogni 20 metri, quindi il problema non sono i gay.

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sicilian_killer

Si, ho letto fino in fondo, dov'è scritto:

Altra questione, quella del sesso in pubblico nei paraggi della gay street, via di San Giovanni in Laterano: «Pensavo che i residenti esagerassero, ma ho dovuto ricredermi - ammette Naim - . Certi atteggiamenti sono intollerabili in un quartiere abitato anche da famiglie. L'argomento, però, è tabù: se solo si accenna al problema, si rischia l'etichetta di razzisti e omofobici». Un'abitante, madre di due figli, si sfoga: «È allucinante: evito di affacciarmi alla finestra per non vedere certe oscenità. E la sera devo rinunciare alla passeggiata con i bambini. Se rientriamo a casa con la macchina, rimaniamo bloccati tra via Ostilia e via dei Santi Quattro per l'assembramento umano».

 

Quello che è interessante è, prima di tutto, che di questa faccenda se ne occuperà presto la giunta, in quanto tutto è finito sul tavolo del sindaco. Ma sopratutto, è importante notare che persino chi abita a ridosso della gay street, ovvero in uno spazio che dovrebbe essere libero da pregiudizi, moralismi e tensioni omofobe, si lamenta e mostra fastidio nei confronti della presenza dei gay. E' questo il vero tessuto sociale di una città definita erroneamente paradiso per i gay. L'abitante che si lamenta, "madre di due figli" come chi ha scritto l'articolo tiene a precisare, rappresenta il romano medio.

Edited by sicilian_killer
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Da frequentatore della gay street mi sento di affermare con certezza che il passaggio sul presunto sesso in pubblico sia o un'invenzione del giornalista o il commento di una cretina omofoba, in quanto nella realtà si vedono al massimo baci e abbracci, ma mai sesso. Tra l'altro anche volendo sulla strada e vicino ai palazzi non c'è posto per appartars, non ci sono cortili o angoli nascosti,i se non allontanandosi lontano dalle case verso colle oppio, o verso il parco del celio; considerato che il cancello del primo la sera è chius,o e che il secondo è occupato da "all'ombra del colosseo", quel commento è palesemente una sciocchezza.

 

p.s. il palazzo che affaccia sopra il coming è occupato per i primi due piani da due hotel, all'ultimo abita una signora anziana vista piu' volte in finestra, quindi questa presunta signora con i bambini mi sa tanto di fantasia per fare scalpore, e neon rappresenta assolutamente il pensiero del romano medio, casomai rappresenta il pensiero di chi pensa che il centro sia rimasto alla tranquillità degli anni 60, e che il tempo si sia fermato.

 

p.s.2. quelli che invece protestano per i locali di campo de' fiori e di trastevere sarebbero quindi, secondo il tuo assioma, eterofobi. Siamo seri, per piacere.

Edited by ben81
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Beh, il paradiso dei gay avrei pensato fosse quel posto in cui ci si possa tenere per mano, si possa vivere la dimensione di coppia al pari degli etero senza alcuna distinzione, ma non di certo il dare addito a quelle che considero PERSONALMENTE delle oscenità. Non le tollererei da una coppia etero e a maggior ragione da una coppia gay visto e considerato quanto poco lenzuolo siamo riusciti a tirarci per noi altri..

Se accadesse una cosa del genere sotto casa mia sarei il primo a sporgere denuncia e senza avere peli sulla lingua a prescindere.

 

In ogni caso parliamo di situazioni limite queste. Direi che siamo andati un po' fuori binario in tutti i sensi.

 

Anyway

 

Se intendi i palazzi che crescono in periferia non hai torto, ma anche qui basta spostarsi di 50 km ed ecco che con il prezzo di un appartamento di periferia ti ci scappa una bifamiliare come la tua, un mio amico ne ha appena comprata una a Fiano Romano. Del resto anche tu vivi, a quanto ci hai detto, a una 50ina di km da Dublino, o ricordo male?

Credo che tu non abbia capito affatto. La mia era una metafora.. Quello che avete fatto per le ultime due pagine è una guerra fra poveri. All'interno di una nazione omofoba state discutendo su quale città sia meno omofoba e la cosa, vista dal di fuori appare ridicola.. siete tutti messi male. Siamo messi male (per quel che conta mi sento ancora italiano). Non verrei a vivere nè a Roma nè a Palermo se potessi. Non è il numero dei locali nè la possibilità del divertimento. E' la forma mentis e quella purtroppo poco ha a che fare con l'acquisizione del titolo di metropoli.

E' l'intera impostazione mentale italiana ad essere completamente sbagliata. E io lo scrivo con tutta la sincerità e umiltà di questo mondo: ANNATEVENE!!

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In Italia non esistono posti del genere, alla San Francisco per capirci, in quanto anche nel posto piu' friendly non ci sono leggi a nostra tutela.

Cio' non toglie che ci sono posti dove si sta meglio, e altri dove si sta peggio, e i posti che offrono piu' per un gay sono principalmente le uniche due metropoli presenti.

Sull'impostazione e sulla mentalità, hai ragione quando dici che è arretrata e sbagliata, ma in sincerità un cambio radicale come quello di emigrare lo puoi fare se non hai nulla da perdere e nulla che ti lega ad un dato posto: se in quel posto, oltre ad amarlo come io amo la mia città, hai una famiglia che non si può spostare e con la quale sei in ottimi rapporti, dei buoni amici, un buon lavoro a tempo indeterminato, una casa, moltiplicato x 2 per chi come me ha un ragazzo nella stessa situazione, non è fattibile buttare tutto al cesso (in primis un lavoro, in questi tempi poi merce rara) per fare un salto nel buoi. Insomma, non parliamo di un ipotetico 18enne appena diplomato, che dove viveva non aveva amici, non aveva un fidanzato, non aveva lavoro, non aveva proprietà, e magari non era in ottimi rapporti con la famiglia, per il quale emigrare poteva essere una scelta solo che proficua, non so se rendo l'idea.

Edited by Loup-garou
Eliminato quote integrale del post precedente
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