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Detenuto non può laurearsi


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Non diciamo ovvietà suvvia.. Chi è il mentecatto che dimentica il fatto che in carcere ci stiano dei criminali?

 

L'essere bollati socialmente, per chi vive la realtà del carcere e ne esce (come non), parte anche da ragionamenti come questo.

Non tutti coloro che stanno in carcere sono "rei", né trovo che tutti i "colpevoli" vadano trattati alla medesima maniera in un ambiente che di per sé implica la privazione della libertà personale.

Quella che tu chiami "ovvietà", è la semplice banalità dell'avere in carcere anche persone che stanno in attesa di giudizio o, per rispondere ad un altro intervento:

 

E' chiaro comunque che non mettono i bravi ragazzi in prigione come misura cautelare...

 

Esiste anche l'anomalia del finire in carcere come misura "cautelare" (fuga, inquinamento delle prove, etc.), là dove il massimo che ci si aspetterebbe sarebbe uno stare ai domiciliari.

La "chiarezza" in questi casi è dettata solo dal pensare alla giustizia italiana come infallibile, quando poi non lo è.

 

Detto ciò: non credo granché alla redenzione di individui che compiono determinati reati e vengono riconosciuti colpevoli (gli stupratori, ad esempio), ma in linea di massima trovo che un detenuto debba avere modo di inserirsi in un contesto sociale "normale" a seconda di quanto successo e in relazione alla pena da scontare.

Il rischio, inutile a dirsi, è che negare alcune possibilità non faccia altro che inasprire la persona e far sì che fallisca qualsiasi percorso di rieducazione.

Tenendo conto dei tempi che corrono, credo che certi sbagli vadano affrontati e non repressi fino a creare un risultato opposto, perché già l'ambiente di per sé è abbastanza difficile e tale da segnare.

Eh la madonnaaa O.o

 

Io non ho mica detto che in carcere ci stanno SOLO dei criminali.

Anche mia sorella ci va di quando in quando visto che lavora per la polizia penitenziaria xD

 

Io rispondevo a questa frase di SicilianKiller

 

Sottolineo che in carcere ci stanno dei criminali.

 

E l'intento era proprio il contrario di quello che mi vuoi addossare tu.

Sai sono proprio queste strumentalizzazioni che fanno dei giornalisti, alle volte, delle persone riprovevoli. Sei uno di questi?

 

Se io avessi detto che in ospedale ci vanno i malati vuol dire che non ci siano anche coloro che non lo sono ma che fanno delle visite?

 

Jamm su.. e pijatevi na camomilla ogni tanto xD

Edited by Aquarivs
sicilian_killer

Che ci guadagni in un simile rigido modo di guardare alle cose?

 

Sono rigido per natura ahha

In realtà voglio solo fare notare che stiamo esagerando. E' stato negato un permesso a un detenuto ed è scoppiato un pandemonio. Come ho detto, questo bravo studente potrà laurearsi dopo l'estate. Non è stato negato nessun diritto a nessuno. Si sta solo rispettando la legge. Ha rispettato la legge anche la persona che è finita in carcere? NO.

@Aquarivs, mi era sfuggito il riferimento a sicilian_killer e mi scuso per averti tirato in mezzo, ma prima di consigliare una camomilla magari pensa che una certa "asprezza" deriva dall'aver visto e sentito fin troppe volte parlare del carcere come un posto dove ci stanno solo criminali.

Alla fine negare una laurea, come altri diritti, come una qualsiasi umanità, solo perché si parla di "carcerati" e non singoli casi, lo trovo immotivato e solo fonte di frustrazione per chi magari non ha sbagliato o lo ha fatto ma per dati motivi (controllabili). In questo credo la pensiamo allo stesso modo.

 

P.S. sono una donna. :asd:

Ma come no?

 

Cioè secondo te uno ti entra come pluriomicida e poi esce come laureato in ingegneria chimica e secondo te non è un progresso?

Si vede che ha usato quei quarant'anni in modo educativo!

 

Ma te l'ho già detto, per me il carcere non deve essere un percorso educativo, deve essere semplicemente una pena da scontare.

 

Ma paga che cosa scusa?

Hai ammazzato qualcuno? Stando in carcere 30 anni quel qualcuno ritornerà in vita? La sua famiglia colmerà la sua mancanza?

Hai rubato? Stando in carcere restituirai il tolto ai legittimi proprietari o verrai mantenuto a spese dello stato?

 

Quando una persona commette un reato il dovere dello stato è impedire a quella persona di commetterne altri e questo si fa in primo luogo con la carcerazione preventiva di nuovi crimini e in secondo con la riabilitazione. E penso che se durante quest'ultima viene svolto del lavoro socialmente utile tutta la società ne possa giovare oltre che il detenuto stesso.

 

Non me ne frega assolutamente niente, se ammazzi qualcuno per me farebbero direttamente meglio a toglierti dalla circolazione, stare in carcere a vita è anche troppo.

 

Scusami ma la funzione rieducativa della pena per prima cosa giova alla società (ed anche a te personalmente) non al detenuto, essendo che permette il reinserimento del condannato nel mondo del lavoro, dopo che quest'ultimo ha scontato la pena. In caso contrario si potrebbe verificarsi una recidiva, dovuta al disagio sociale dell'individuo, tale circostanza è ovviamente un male non solo perchè un reato rappresenta una minaccia per la sicurezza pubblica ma perché il perseguimento giudiziario di un reato ha un costo abbastanza alto. Prevenire sicuramente costa meno.

 

Se una persona è in carcere è già recidiva, nessuno va in carcere per un primo reato.

Casi rari a parte, s'intende.

Concordo con HardCandy, ma per usare un detto colorito ma appropriato, qui fanno tutti i froci col qulo degli altri, nel senso che fanno tutti gli avvocati del diavolo ed i buonisti, finchè qualche tizio come quello che difendono a spada tratta non deruberà, ucciderà, stuprerà, o farà del male a loro o a un loro caro.

Io peraltro mi meraviglio anche che sia permesso laurearsi in carcere, probabilmente a spese della collettività, visto che i carcerati non perscepiscono alcun stipendio... quelli che si chiamano "istituti di pena" stanno diventando l'Hilton...

Edited by ben81

Se una persona è in carcere è già recidiva, nessuno va in carcere per un primo reato.

Casi rari a parte, s'intende.

Ma parli della sospensione condizionale della pena? Però quella si applica solo per i reati minori la condanna per i quali non supera i due anni...

Complimenti per la magnanimità v.v

 

Ma grazie, piu' che magnanimo mi definisco pero' realista.

 

 

Ma parli della sospensione condizionale della pena? Però quella si applica solo per i reati minori la condanna per i quali non supera i due anni...

 

 

Appunto: se uno sta dentro per parecchio tempo, evidentemente, non eravamo nemmeno di fronte a reati minori.

C'è gente libera che per laurearsi si pacca la schiena lavorando, e studia al contempo mantenendosi, qui siamo di fronte a criminali ai quali forniamo vitto e alloggio, ed ai quali dobbiamo, secondo voi, anche fornire i mezzi economici ed i permessi per laurearsi.

A questo punto conviene farsi mettere dentro, in modo da essere serviti, riveriti, e da avere pure tempo per studiare.

Imho follia.

Edited by ben81
sicilian_killer

Possiamo tornare al topic per favore?

Definire Hilton le carceri italiane, con i problemi ampiamente documentati anche in questa sede, è veramente oltraggioso...

Detto questo studiare è un diritto per tutti anche per chi è in prigione, ed è anche protetto dalla Costituzione. I detenuti godono e devono godere del diritto allo studio e di molti altri diritti, chi non è d'accordo o vive nel passato o vorrebbe far ripiombare il nostro paese nel passato.

Il fatto che per un mancato permesso, peraltro motivato, si sia scatenato un tam tam mediatico, è segno che qualcuno ha voluto strumentalizzare il caso.

Ma parli della sospensione condizionale della pena? Però quella si applica solo per i reati minori la condanna per i quali non supera i due anni...

 

Bèh, se il reato prevede una pena superiore ai due anni ci mancherebbe che passi la condizionale.

Mi riferisco al fatto che generalmente se sei incensurato è difficile che ti diano la pena intera. fra buona condotta, ricorso, appello e robe simili già tanto se ti fai qualche mese. Salvo omicidi e cose varie, anche se sono di manica larga anche lì.

 

Definire Hilton le carceri italiane, con i problemi ampiamente documentati anche in questa sede, è veramente oltraggioso...

Detto questo studiare è un diritto per tutti anche per chi è in prigione, ed è anche protetto dalla Costituzione. I detenuti godono e devono godere del diritto allo studio e di molti altri diritti

 

Senti lì, negare il diritto all'istruzione ad un criminale è oltraggioso. Fate pure i buonisti che poi quando tocca a voi o ai vostri cari ne riparliamo.

Ah, francamente non credo che esprimere le nostre opinioni, seppur discordanti, sull'articolo voglia dire andare off-topic.

Ma te l'ho già detto, per me il carcere non deve essere un percorso educativo, deve essere semplicemente una pena da scontare.

Va bene, prendi atto che la Costituzione non è d'accordo con te.

 

Se una persona è in carcere è già recidiva, nessuno va in carcere per un primo reato.

Casi rari a parte, s'intende.

"Nessuno va in carcere per un primo reato" è un'affermazione inesatta, come è già stato fatto notare.

Aggiungerei anche che molto dipende dal censo dell'accusato.

 

qui fanno tutti i froci col qulo degli altri, nel senso che fanno tutti gli avvocati del diavolo ed i buonisti, finchè qualche tizio come quello che difendono a spada tratta non deruberà, ucciderà, stuprerà, o farà del male a loro o a un loro caro.
Fate pure i buonisti che poi quando tocca a voi o ai vostri cari ne riparliamo.

Ed è per questo che i giudici devono essere indipendenti, terzi e imparziali.

 

Io peraltro mi meraviglio anche che sia permesso laurearsi in carcere, probabilmente a spese della collettività, visto che i carcerati non perscepiscono alcun stipendio...

Certo che i carcerati percepiscono uno stipendio. Tutte le volte che fanno un lavoro (interno o esterno al carcere) vengono pagati.

Alla faccia di tutti i disoccupati che non trovano uno straccio di niente.

Quindi ribadisco, se essere in carcere garantisce maggiori possibilità di trovare un lavoro, garantisce vitto e alloggio gratis, e garantisce tanto tempo libero e permessi per laurearsi...passano per fessi tutti i cittadini onesti che si spaccano la schiena per lavorare, mantenersi, e studiare contemporaneamente, e di studenti lavoratori ce ne sono a bizzeffe.

Se in carcere vengono garantite tutte le attività disponibili per gli uomini liberi, che senso ha ormai il carcere? A sto punto diamogli la medaglia quando compiono un reato, e via.

Ogni volta che si dice che i detenuti hanno qualche diritto uguale o quasi allo stesso livello di quelli degli uomini liberi, gli danno dei privilegiati...

 

Il carcere non garantisce maggior probabilità di trovare lavoro. Semplicemente, se un detenuto lavora, ha diritto di essere pagato. Il lavoro esterno al carcere è difficile da trovare perché pochi datori di lavoro sono disposti ad assumere detenuti. Il lavoro interno al carcere è difficile da dare a tutti, a causa della sovrappopolazione carceraria.

Il vitto non è gratuito, i detenuti sono tenuti a versare una piccola quota quotidianamente per cibo e corredo. Inoltre, quei detenuti che se lo possono permettere (la maggior parte dei detenuti sono poveri) di solito comprano i propri pasti indipendentemente per avere accesso a cibo di qualità migliore e non consumano il vitto del carcere.

In carcere non viene nemmeno garantito il minimo sindacale dello spazio abitabile, figuriamoci "tutte le attività disponibili per gli uomini liberi".

 

Dopodiché, se non vedi l'ora di essere sbattuto in una cella sovrappopolata con un'ora d'aria, alla mercé di uomini che controllano e possono negarti ogni piccola cosa della tua vita, senza sesso e lontano dalla vita dei tuoi cari, imbottito di psicofarmaci ad impazzire di noia e di umiliazione, con la gente libera che considera già troppo se ti è concesso parlare e respirare, accomodati. Entrare in carcere non è mica difficile, il difficile è uscire.

(Mi sorprende che tu non veda l'ora di dividere il tuo ridotto spazio vitale con degli extracomunitari comunque.)

@@Loup-garou Straquotone!

 

Ragazzi non sono per nulla d'accordo con alcuni di voi:

I carcerati non hanno molti diritti, non è assolutamente vero.

 

Tenete conto che in certi carceri della Calabria non hanno neppure di che lavarsi e devono raccogliere l'acqua piovana -.-"

Poi sono in 8 in una cella, ammassati come animali. Quindi non venite a dire che se la passano bene perché sono cazzate.

 

Lavoro garantito? Ma secondo voi un impresario va ad assumere un ex detenuto? Ma nemmeno per la cippa!

Agevolazione di qualche tipo? Lavorano e studiano, si fanno una cultura, meditano su quello che hanno fatto, diventano nuovi cittadini.

 

Pensare che le carceri servano solo per punire è assolutamente sbagliato. Che volete fare? Punire uno per 10 anni e poi che cosa? Buttarlo fuori e dirgli: "va bene ora puoi rifarti una vita" ... Ma che vita si deve fare? Dieci anni sono dieci anni, che cazzo puoi fare dopo? Nulla. E cosa puoi avere dentro di te? Tanta rabbia repressa. In sostanza: p cambiato qualcosa? NO! Assassino eri ed assassino rimani, ed ora puoi uccidere di nuovo.

 

Suvvia: se dovessimo pensarla così allora tanto vale che li lasciami marcire tutti in cella dato che già lì escono pazzi, poi non li dobbiamo assolutamente rieducare in alcun modo ma solo maltrattare.

 

Mi dispiace ma non sono assolutamente d'accordo, no no.

Icoldibarin

Invito peraltro alcune persone che sono intervenute nella discussione a rileggere quanto da loro detto, alcuni discorsi sono francamente offensivi dal punto di vista umano e visto che per presunzione di innocenza li ritengo più dotati dell'esponente medio della Lega spero riescano ad intendere che si sta discquisendo di persone e non di esseri astratti che si svegliano una mattina e decidono di seccare qualcuno perché non hanno niente di meglio da fare.

Onestamente credo che ci sia una maggioranza di persone che avendo commesso dei crimini minori, dopo l'esperienza del

carcere davvero hanno la possibilità di migliorare, capire il danno fatto ........ poi ovvio che ogni caso è a sè, ci sono tanti

dettagli che generalizzare su un tema così complesso sarebbe riduttivo.

C'è da dire che siccome non sono molto profondo sull'argomento, potrei dire minchiate, però ci sono anche criminiali che non

possono essere rieducati o almeno possono avere qualche miglioramento ma solo temporaneo, a quel punto dovrebbe

stare agli specialisti capire se il soggetto è davvero in gardo di poter uscire.

Io vedo tanto rancore in giro e credo che sia giustamente alimentato dalla giustizia che è mal gestita, ovvio che su migliaia

di casi ci sono degli errori, ma non così frequenti.

 

D'altra parte se qualcuno uccidesse mia madre ( o mio padre ) come minimo spererei nella sua morte e non nella sua rieducazione, non so,

dovrei leggere la testimonianza di qualcuno che davvero ha vissuto la perdita di un parente stretto per mano di un altro,

sapere le reazioni e capire se poi nella pratica riusciamo davvero a rispettare questi nostri ideali.

Anche questo è vero.

 

Cioè: a parole io ad esempio sono bravo a dire che tutti meritano una seconda possibilità, ma non so come la penserei se qualcuno uccidesse un mio parente, preferirei anche io che marcisse sotto una colata di acido piuttosto che vederlo poi rieducato, laureato e cittadino modello. Ma questo perché sarei egoista io.

sicilian_killer

Senti lì, negare il diritto all'istruzione ad un criminale è oltraggioso. Fate pure i buonisti che poi quando tocca a voi o ai vostri cari ne riparliamo.

Ma quando tocca e te e ai tuoi cari riparliamone. Infatti se vuoi farti giustizia da solo sei liberissimo di farlo. Poi però vai in prigione e non pensare che solo perché sei gay o lesbica sarà divertente.

Ma quando tocca e te e ai tuoi cari riparliamone. Infatti se vuoi farti giustizia da solo sei liberissimo di farlo. Poi però vai in prigione e non pensare che solo perché sei gay o lesbica sarà divertente.

 

Hai frainteso, proprio perchè è insensato farsi giustizia da soli pretendo che la pena sia certa, piena e poco piacevole.

Che commento fuori luogo, sarò anche al 50% lesbica ma non avrei mai pensato che andare in carcere sia un'esperienza divertente.

Nessuno ha niente da dire sul lato FORMATIVO della residenza in carcere?

Non tutti i detenuti sono uguali. Sinceramente trovo deplorevole che un ragazzino di 16anni rinchiuso per spaccio venga condizionato da gente che ha struprato, rubato, ammazzato.

Visto che questo tipo di influenza negavita è obbligatoria, perchè non dovrebbe esserla quella positiva di un percorso formativo universitario?

Trovo che alcuni dei commenti in questo topic siano semplicemente allucinanti.

E mi sorprende di doverli leggere in un forum gay, dove, voglio dire, la cultura dei diritti umani (ancor prima di quelli civili) dovrebbe essere data per scontata.

Pensare che un detenuto debba essere espropriato totalmente della propria dignità e ridotto a quella che Agamben chiamerebbe nuda vita è quanto di più vicino ci possa essere all'ideologia del campo nazista (in cui lo stato d'eccezione diventa la regola e dove tutto è possibile perché la legge è sospesa e gli individui sono spogliati dei loro diritti).

Allora davvero come diceva qualcuno più sopra, tanto vale ripristinare la pena di morte.

Ragazzi quando leggo alcuni commenti mi vengono i brividi... ma davvero pensate che i detenuti non dovrebbero studiare? Proprio i gay, categoria sociale a cui sono negati molti diritti civili, dovrebbero essere più sensibili al loro rispetto no?

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