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Gayezza e famiglia


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satellite_boy

Ultimamente mi veniva da pensare che se non fossi parte della mia famiglia probabilmente sarei più felice dal punto di vista affettivo. Cioé sento come se il dover vivere sotto lo stesso tetto dei miei inibisca la mia possibilità di vivere le relazioni in maniera autentica. In fondo riflettendo se non ho fatto CO nemmeno con amici, è probabilmente perché così facendo avrei tradito le persone con cui vivo, anche se queste non lo fossero venute a sapere.

Credo di identificarmi troppo nella mia famiglia per fare dei passi in questo senso.

Quello che volevo chiedere è se un gay può vivere la propria vita senza sensi di colpa nei riguardi dei propri cari o se l'indipendenza totale sia l'unica strada percorribile, fermo restando che prima o poi bisogna rendersi autonomi nella vita.

Non credo che i miei genitori capirebbero la cosa, (anche se sono sicuro che il fatto di dichiararmi con loro non implicherebbe essere cacciati di casa), ma mi chiedo come possiamo vivere la nostra vita e mentire a chi ci sta intorno per evitare di parlare di certi argomenti.

Volevo sentire l'esperienza di qualcuno che ho trovato la soluzione al problema

ps sottolineo che la mia famiglia è abbastanza numerosa e onnipresente.

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Beh x mia esperienza..Me ne sono andato di casa a 18 anni anche se sono stato sempre un tipo indipendente quindi non ho mai dovuto fare un salto così lungo.

nel tuo caso so cosa significa quando ti stanno addosso i familiari con il fiato sul collo e vogliono sapere tutto ciò che fai..non è bene ma oppressione -.-

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Le tue parole mi hanno portato alla mente mio cugino.. un paio di anni più piccolo di me.

La famiglia di mio padre è praticamente onnipresente nella sua vita (fortunatamente non nella mia visto che io mio padre l'ho solo visto in cartolina stile: Baci da Portofino). Loro sono una specie di tribù al negativo. Sono poco intelligenti e la metà di loro non ha nemmeno finito le medie. Qunidi immagina il livello culturale. Questo mio cugino studia, va all'università, ha una sorella gemella che frequenta l'accademia d'arte ma con lei ha rapporto pari a 0 (e per me sarebbe l'unica a capirlo). Lui vive una vita orribile. Finge di non essere gay quando anche il solo modo in cui si soffia il naso lo dimostra. Eppure non può viversi. E come farebbe?

 

Quello che penso in questi casi è l'effetto che la prigionia fa agli stessi prigionieri che si legano al mondo dal quale sono schiavi. Dipendenti da persone con le quali non sono felici.. ci vuole un grande atto di coraggio e la forza di rinunciare e perdere molte cose per abbandonare tutto e vivere una vita da soli, ma pur sempre la vera loro vita.

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satellite_boy

@@Aquarivs beh, che dire non è che io sia mister coraggio, anche se molte volte mi stupisco di trovare il modo nonostante tutto di andare avanti.

Cmq la mia famiglia non è poi così devastante fortunatamente...quella di tuo cugino mi ricorda il film <East is East> che ho rivisto di recente. Tragicomica. :laugh: Magari avessi io un cugino gay..

 

@@Funnyboy sei andato via a 18 anni?! oddio mi sento già in ritardo (sono 20)..ma come hai fatto?!

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Mah, credo che se il rischio di essere sbattuti fuori è alto, valga la pena di aspettare l'indipendenza, prima di un CO. Se credi che la cosa non desterebbe troppo scandalo, forse puoi rischiare. Però valuta bene pro e contro; se temi che l'atmosfera si farebbe opprimente, nel caso in cui ti rivelassi, forse conviene sopportare i sensi di colpa per le bugie necessarie, piuttosto che vivere sotto l'occhio accusatore dei tuoi o tornare a dover render conto di ogni tuo movimento come un quindicenne.

Io, da quando ho iniziato a vivere la mia omosessualità abbastanza liberamente, non mi sono preoccupato di lasciare qualche indizio qua e là; questo ha facilitato di molto il mio CO, perchè non ha colto i miei impreparati. Però ho fatto CO anche considerando che abito a 120Km di distanza dai miei e che le opportunità di bisticcio sono limitate ad 1-2 finesettimana al mese.

Piuttosto che raccontare troppo bugie, puoi raccontare qualche mezza verità che inizi ad instradarli; per es.: "Dove vai questo weekend?" "Da un mio amico!" Se la frequentazione con questo amico si facesse troppo assidua... beh, ci arriverebbero abbastanza in fretta, probabilmente!

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satellite_boy

No come dicevo non rischio nulla di grave, ma potrebbe essere molto scioccante per loro, in più non è che adesso come adesso senta la necessità di dir loro nulla.

Cmq alla storia degli indizzi ci avevo pensato già, anche se questo porterebbe prima o poi ad affrontare l'argomento...

Poi c'è da dire che a parte una sorella sposata, anche gli altri miei fratelli più grandi sono rimasti tutti in casa.. e con i tempi che corrono come faccio a rendermi autonomo? E poi non è che sia sicuro di volerlo davvero...

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Beh diciamo mi sono impuntato che dovevo lasciare casa che oltre per il fatto di vivere la mia sessualità era diventato un ambiente troppo soffocante..In ogni modo ho trovato lavoro e mi sono trasferito e son ormai quasi 3 anni e mi trovo davvero benissimo :D

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Non mi pesa troppo per il momento che la mia famiglia non sappia che sono gay anche per via della mia indipendenza, ma non vivendoci più da tanto tempo forse è per questo che non mi sento soffocato. Sensi di colpa non ne ho per niente dato che ai miei genitori non dovrebbe fregare nulla di chi mi porto a letto. Diciamo che gli affari miei (siano essi università, lavoro, amici, ragazzE) me li hanno sempre dovuti togliere con le pinze, non sono il tipo che va a dire "oh mamma, oggi sono andato qui con tizio e caio e ho fatto....".

Se la cosa non ti crea problemi, puoi ancora aspettare. Penso che prima o poi ti stancherai di farti dire "ah, ma la ragazza quando ce la porti?".

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Non contare troppo sugli "indizi" sparsi per casa... con me non ha funzionato.

A meno che tu per "indizi" intenda gadget vibranti di dimensioni mostruose lasciati inavvertitamente sul mobiletto dell'ingresso o sul tavolo da pranzo.

Poi, come qualcuno diceva, dipende molto dalla famiglia... se è più attenta a certi tuoi comportamenti o se è più assente... se ha una mentalità aperta o meno... magari lo sanno già ma sono loro a nascondertelo ;)

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Ciao @satellite_boy

capisco bene quel che dici, perché nonostante io sappia da 8 anni che sono gay sono ancora poco emancipato...a mio padre non l'ho detto e non credo lo dirò.

Ho 25 anni, se Dio vuole entro quest'anno mi laureo e poi si vedrà.

Già il fatto di avere un'auto mi permette di gestire come voglio le mie uscite;

però è vero che, quand'ho avuto delle relazioni, non potevo gestirmi i tempi sempre in modo compatibile...mia madre e di riflesso mio padre rompevano parecchio le scatole su orari etc...questo per quanto riguarda la "logistica".

 

Sul fronte "affetti" è più dura, comprendo sai.

E' pesante dover far capire ai tuoi, ai genitori, che il tuo ideale di felicità è qualcosa che li delude.

Mia madre sa di me; nessuna reazione eccessiva, razionalmente mi ha chiesto di non toccare più l'argomento.

A me dispiacerà in futuro dovermene andare, ché lo so che se voglio vivere in modo meno ansioso già stare fuori casa aiuterebbe.

Non ci saran nipoti per i miei, né inviti a cena con un ipotetico compagno, né un certo tipo di "solidarietà"...

eh pazienza.

Non bisogna farne un dramma...magari questo senso di grande "unione" o "comprensione" è solo un'invenzione dei media.

 

Comunque ti consiglio di parlare di te ai tuoi amici.

Insomma, almeno un'isola in cui essere te stesso senza pensieri te la devi iniziare a creare :)

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ciao, anche la mia famiglia è presente nella mia vita, però io ci vado d'accordo. certo, a volte stressano, però ce la caviamo. di me oltre ai miei amici sa per il momento mia sorella, che mi ha accettato senza battere ciglio, e siamo ancora più uniti di prima. per quantoriguarda la mia famiglia, credo che mio padre ormai sappia, mia mamma invece continua a fare commenti tipo: "ma quando ti sposi?non servono poi tanti soldi, solo una ragazza!!". io a volte son tentato di dirgli tutto,però so che lei ci rimarrebbe male, quindi sono un po' frenato. certo, quando mi sentirò pronto dirò tutto, su questo non ci piove! non posso farmi condizionare la vita da quello che le persone poi possono pensare di me...ragionavo così ed avevo torto! per quanto riguarda le prove lasciate in giro per casa, io non ne vedo l'utilità: preferisco parlare a quattr'occhi con le persone.

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Certo non essere costretti a nascondere segreti in famiglia è sempre cosa buona.

Io diciamo che non so quando verrà questo passo e avvolte penso mai però però la cosa mi ricorda un pochino quando cominciai a fumare:

Cominciai di nascosto pure dalla mia ombra, rannicchiato, nascondendo le sigarette in pertugi impossibili...

Poi sempre più troppo sicuro di me stesso fino arrivare a fumare in bagno o in camera con i miei in giro finchè non hanno cominciato a sospettare e quando confessai la cosa mi risposerò "lo sapevo".

La sessualità è la stessa cosa: partivo da 1000 pippe mentali, cancellavo ogni 5 minuti cronologie sul pc, guardavo sempre dalla finestra chi c' era, facevo il finto omofobo e invece ora sono molto più aperto, frequento comitive gay e avvolte sono stato visto da amici o persone del paese ma la cosa non mi spaventa perchè se anche gli stessi amici confessano che i loro gay-radar con me sembrano dare esito negativo e mia madre mi abbia beccato puù volte in casa con qualche ragazza nella mia turbolente adolescenza, a me piacciono i giovanotti :)

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Ma devo darti una brutta notizia, se la famiglia è di quelle onnipresenti lo rimarrà anche dopo li comig out.

Saranno sempre prodighi di critiche e consigli su ogni aspetto della tua vita; dal lampadario che "non sta bene" Al colore dei cuscini del divano (che arriveranno a comprarti loro in modo che poi tu ti senta obbligato a usarli).

Se ne usiranno con frasi del tipo: "Ma come fa G a sopportarti che sei cosi disordinato" oppure "ma non avete pensato di andarvi a sposare in danimarca o in portogallo?"

In un paio di occasioni si è sentita a casa questa frase: "Ma ste ca$$o di famiglie non potevano rimanere omofobe!"

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In un paio di occasioni si è sentita a casa questa frase: "Ma ste ca$$o di famiglie non potevano rimanere omofobe!"

 

Una suocera che ti odia è brutta, ma una suocera che ti adora è peggio.

Una madre che non vuole più vederti perché sei gay è antipatica;

una madre che si aspetti che il figlio gay si prenda cura di lei in tarda età

però è realmente drammatica :D

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satellite_boy

Vabbé diciamo che non è che non abbia i miei spazi e comunque anch'io evito di parlare dei fatti miei a casa, quello che mi preoccupa è come fare a vivere la mia vita tranquillamente e poi guardare in faccia i miei familiari come se nulla fosse cambiato.

Boh penso che se si trattasse anche solo di una ragazza non direi nulla lo stesso, ma capite che non è la stessa cosa.

PIù che altro non mi andrebbe proprio di parlare di certi discorsi finendo per sentirmi dire che mi devono aiutare o facendo capire che mi serve un "permesso" per vivere la mia vita. Il fatto è che sono molto orgoglioso e testardo di carattere e non potrei accettare.

 

ahaha Cmq per fortuna non c'è pericolo che i miei si interessino ai cuscini che sceglierò per il salotto..almeno spero

Edited by satellite_boy
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Ma devo darti una brutta notizia, se la famiglia è di quelle onnipresenti lo rimarrà anche dopo li comig out.

Saranno sempre prodighi di critiche e consigli su ogni aspetto della tua vita; dal lampadario che "non sta bene" Al colore dei cuscini del divano (che arriveranno a comprarti loro in modo che poi tu ti senta obbligato a usarli).

Se ne usiranno con frasi del tipo: "Ma come fa G a sopportarti che sei cosi disordinato" oppure "ma non avete pensato di andarvi a sposare in danimarca o in portogallo?"

In un paio di occasioni si è sentita a casa questa frase: "Ma ste ca$$o di famiglie non potevano rimanere omofobe!"

Gosh, in ciò vedo molto il mio futuro: mio padre inizia già a voler veder foto del "nuoro"! "Del che?" "Massì, del tuo amico, ragazzo, quello che è!" "Ah, beh... se anche fossimo sposati, sarebbe comunque tuo genero!" "Ah, si dice così? Mi fai vedere una foto?" Non credo di essere ancora pronto...

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Vabbé diciamo che non è che non abbia i miei spazi e comunque anch'io evito di parlare dei fatti miei a casa, quello che mi preoccupa è come fare a vivere la mia vita tranquillamente e poi guardare in faccia i miei familiari come se nulla fosse cambiato.

Boh penso che se si trattasse anche solo di una ragazza non direi nulla lo stesso, ma capite che non è la stessa cosa.

PIù che altro non mi andrebbe proprio di parlare di certi discorsi finendo per sentirmi dire che mi devono aiutare o facendo capire che mi serve un "permesso" per vivere la mia vita. Il fatto è che sono molto orgoglioso e testardo di carattere e non potrei accettare.

 

ahaha Cmq per fortuna non c'è pericolo che i miei si interessino ai cuscini che sceglierò per il salotto..almeno spero

 

Io ho vissuto male parecchi mesi, per via dei sensi di colpa per tutte le bugie che ero costretto a raccontare... in effetti, ora sto molto meglio; però ho avuto la fortuna di ricevere una reazione abbastanza positiva (almeno da mio padre, che ormai ha abbracciato la causa gay... non proprio da mia madre, invece) ed inoltre torno a casa poche volte al mese. Dipende anche dalla mole di frottole a cui sei costretto: se hai un ragazzo, è sicuramente una situazione più pesante dover giustificare le notti fuori casa... ma se non hai ancora problemi di questo genere, puoi sempre aspettare; almeno, io sono riuscito a cavarmela fino a che non ho avuto un ragazzo fisso.

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