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passo 1 completato.e ora?


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ciao a tutti circa un mese fa sono riuscito a fare coming out con mia madre di cui la reazione mi a spiazzato,ora racconto:

era sera circa le 23.30 e mia madre era appena tornata da lavoro quando si e messa subito a pulire casa come suo solito .

e in quel momento (forse un metodo un po strano) ho lanciato una monetina dicendomi che se usciva testa le avrei detto tutto,e il caso volle proprio così :jester: ,quindi iniziai a seguirla di camera in camera mentre puliva finchè non so come lei aprì il discorso "moglie-bambini-matrimonio" dicendomi varie stupidaggini a cui non ho dato retta finche non le o detto "io non mi sposerò,almeno non qua" e lei disse "è troppo presto per dirlo" poi non so come sono riuscito a dirle "no non posso sposarmi (almeno qui) perchè sono gay" e con un tale menefreghismo che mi spiazzò disse "ha ok" come se non le avessi detto niente di importante.

va be almeno lo detto e il nostro rapporto e identico a prima,poi lei lo a detto anche a mio padre(che mi sta veramente antipatico)che a reagito al suo stesso modo fregandosene. almeno non ho i genitori bigotti XD. :dancer:

ora che però loro lo sanno lo vorrei confidare anche al mio migliore amico che conosco da 8 anni nei quali abbiamo pianto,riso e condiviso tutti i momenti belli o brutti insieme, siamo come fratelli :heart: e so che la cosa non lo turberebbe minimamente ma non so perche non riesco a dirglielo anche se cerco di farglielo capire in vari modi dalle allusioni che gli faccio fino ai comportamenti che assumo ogni tanto per vedere se me lo chiede lui anche se credo (spero) che lo abbia già capito :umbrage: .

anche se so benissimo che il suo modo di vedermi non cambierebbe non trovo un modo adatto per dirglielo.

secondo voi dovrei aspettare che me lo chieda, oppure dirglielo direttamente e in questo caso glie lo dico in una situazione particolare o sputo il rospo. premetto che se mi sbaglio e lui per questo mi eviterà mi cadrà il mondo :afraid: a dosso perche se nella mia vita non ci fosse stato lui io mi sarei gia legato il cappio al collo :cry2: .

help me.

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https://www.gay-forum.it/topic/20990-passo-1-completatoe-ora/
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Sembra mia mamma o.o giusto stamattina le dico 'oggi mi ha scritto uno', lei 'ancora? Ma ti piacciono i ragazzi?' ed io 'si, mi piacciono i ragazzi, sono sicuro'. ahahah si ma meglio così :) Bè io al mio migliore amico l'ho detto (anche se presumo di essere un po' più grande di te) e lui non ha avuto nessun problema!

Fitzcarraldo

Mah... Capisco molto bene la tua paura, Furrypaws! Io ho vissuto una situazione abbastanza dolorosa a proposito del mio ex migliore amico, G.

 

Preciso subito che... sì, in effetti, quando lo "scelsi" ciò fu dettato anche da un mio discreto "interesse" nei suoi confronti. Intendo che, insomma, è molto attraente. L'occhio, d'altra parte, è il senso che ci rapporta con la realtà e gli altri in modo privilegiato... Che male c'è, in fondo, a considerare l'apparenza esteriore come la traccia di un'interiorità altrettanto bella? E in quel caso ciò era vero. Dietro quell'apparenza c'era davvero quanto io consideravo una persona matura e intelligente.

In ogni caso, se comunque un piccolo secondo fine da parte mia c'era, lo misi momentaneamente da parte, ben sapendo che G. è dichiaratamente etero. In cuor mio dicevo: «cambierà idea», ma in fondo a me andava anche bene così. La realtà è che non avevo mai avuto un'amicizia importante, il classico «migliore amico» o «amico del cuore» di cui parlano i bambini in modo forse acerbo ma pur sempre così romantico...

Quindi chiarisco subito che il mio caso non è come il tuo, non è un'amicizia che dura da tutta la vita ed è cresciuta nella condivisione e scoperta del mondo; anche se però devo dire che anch'io, molto probabilmente, se non ci fosse stato lui sarei qua col cappio al collo. G. è una persona che per un certo periodo mi ha ascoltato e sopportato, parlandomi sempre in modo schietto e senza peli sulla lingua, fornendomi un sostegno che per me è stato determinante.

E qui sta il punto: quest'amicizia è fiorita proprio perché ebbi il coraggio di ammettere che sì, in effetti avevo un'attrazione per lui. Glie lo dissi apertamente una sera in cui stavo attraversando un periodo particolarmente difficile (a causa del mio amore per un altro ragazzo, P.A., amore che a oggi dura da 7 anni ma non è mai stato corrisposto, P.A. diventando ugualmente per me l'oggetto del Desiderio più vero e la fonte dell'ispirazione artistica; ma questa è un'altra storia). Non ricordo esattamente come, ma alla fine ero diventato un fiume in piena, e G. mi dovette aver chiesto se per caso anche nei suoi confronti avevo un'attrazione. Nella situazione di disperazione in cui in quel momento mi sentivo - perso P.A. non credevo di poter perdere altro - dissi a G. come stavano le cose.

Ebbene, se la mia amicizia con G. deve trovare una data d'inizio, fu stata quella. G. disse testualmente: «Questa confessione che m'hai fatto è molto importante: è un atto di SINCERITÀ, e la sincerità è la base di ogni vero rapporto umano. Per cui apprezzo il tuo coraggio e la tua schiettezza, e tra noi il rapporto sarà molto migliore.» Non nacque dunque una relazione - anche se, ovviamente, mentirei se dicessi che desideravo il contrario - ma l'amicizia si cementificò in modo apparentemente indissolubile. Proprio perché avevo detto la verità era possibile andare oltre la superficialità, l'ipocrisia, la falsità e la mancata conoscenza dell'altro che purtroppo caratterizzano molti rapporti umani.

Anzi, la mia amicizia con G. si sviluppò in modo abbastanza anomalo: come i maschi etero tra di loro, nello spogliatoio, parlano di misure in centimetri e «caverne dei piaceri» (traduco qui un eloquente termine tedesco che designa l'apparato genitale femminile), così tra me e G. veniva inscenata una spassosa commedia in cui io cercavo di convincere lui a cadere tra le mie braccia, e lui tentava di convincere me a diventare etero.

Sembrava andasse tutto bene.

Poi arrivò, appunto, ciò che i tedeschi così bene designano.

Non intendo una "teorica" possibilità - teorica quanto il fatto che lui, in teoria, è etero - quanto una vera e propria donna in carne e ossa, brava, bella, buona, affascinante, seducente, simpatica, brava a cucinare, dolce, con un fisico mozzafiato e una famiglia molto cattolica alle spalle. La possibilità teorica era diventata il fatto che questi due si dedicavano alla fornicazione, all'abominio, alla cecità e alla stregoneria a un passo da me, cioè dallo «zio» Beniamino come mi chiamavano, il quale però non poteva certo competere ad armi pari.

Ebbene, nel giro di un po' di tempo, accluso al mio regalo di Natale, mi sentii dire quanto segue: «Devo trovare me stesso.» «Ho bisogno della mia libertà.» «Mi sono disperso dedicandomi a tante cose inutili, ora devo concentrarmi solo su quelle importanti.» «Finalmente ho capito chi sei!»

E poi le solite cose del tipo: «Come fai a dire di essere omosessuale? Non hai mai provato ad andare con una donna!» «La famiglia naturale è composta da uomo e donna.» «I froci mi stanno bene purché non li abbia alle spalle.»

 

Morale della favola: G. ora mi suscita solo orrore, rabbia, dolore e rimpianto per un'immeritata e inspiegabile fine di una così bella amicizia.

Morale della favola: chi ha scritto quel simpatico libriccino "Come conquistare un eterosessuale e vivere felici" meriterebbe di finire al macero.

Morale della favola: le persone sono imprevedibili. Dicono tutto e il contrario di tutto, pensano tutto e il contrario di tutto, fanno tutto e il contrario di tutto, dicono, pensano e fanno cose diversissime, contraddittorie e diverse nel tempo, nei luoghi e nei rapporti con ogni singola persona.

 

Non ho quindi consigli da dare, ma solo un'esperienza da condividere, perché è importante almeno poter sapere che non siamo soli e c'è chi condivide i nostri sentimenti.

Però vorrei anche dire (e lo diceva G., e su questo gli devo dar ragione): non si può sognare di diventare astronauti se non si fa un corso lento e faticoso per diventarlo: non si diventa astronauti per miracolo o manna dal cielo, ma si diventa astronauti con l'impegno, mettendosi in gioco.

In fondo, la vita è un gioco: «l'importante non è la vittoria, ma la certezza di essersi battuti bene.» (De Coubertin)

 

Beniamino :)

Diglielo che aspetti?

 

Vi conoscete da una vita, hai lanciato i primi segnali:

dirglielo non cambierà nulla!

 

E poi io credo il CO con i genitori sia il più difficile,

visto che tu sei partito da questo, ora tutta la strada

è in discesa no? °-°

vi ringrazio tutti per le risposte e devo dire che:

fitz la tua storia mi a veramente colpito lasciandomi senza fiato, mentre la leggevo provando a immaginare il dolore che tu abbia provato e come ti sia sentito.

ai vissuto un esperienza molto triste che mi lascia ora con le lacrime agli occhi (non scherzo) e mi fa capire che le persone possono come nel tuo caso cambiare

distruggendo un rapporto prima meraviglioso per delle sciocchezze.ma se e successo vuol dire che alla fine quel tuo amico ha dimostrato che la vostra amicizia per lui non era veramente importante rivelandosi per cio che è veramente(un idiota a parer mio).

spero che la cosa non ti logori ancora dentro e che tu l'abbia superata(almeno un po).grazie per la triste storia.

grazie a tutti per i consigli mi avete fatto riflettere e decidere che la prossima volta che lo invito da me probabilmente in questi giorni glie lo dico senza mezzi termini

e capirò se per lui la nostra amicizia e veramente importante.

vi faro sapere come andra il piu presto possibile.

grazie tante ancora. :bye:

p.s:io ho 15 anni e il mio amico anche.

Fitzcarraldo

Ciao Furrypaws!

Ti ringrazio davvero di cuore per quello che hai scritto... Aver potuto condividere questa mia storia e i sentimenti che le sono legati, potendo così comunicare con altre persone, è una cosa importante! :)

 

 

alla fine quel tuo amico ha dimostrato che la vostra amicizia per lui non era veramente importante rivelandosi per cio che è veramente(un idiota a parer mio).

 

Questo in certo modo è senz'altro vero. Bisogna però anche ricordare che, come dice l'aforisma di Ralph Waldo Emerson,

«l'unico modo per avere un amico è essere un amico».

 

Quando ho scritto il mio post precedente l'ho fatto sull'onda dell'emozione per la tua storia, ma forse ho peccato un po' troppo in rancore verso G. Intendo, è sicuramente vero che non penso di aver avuto comportamenti improvvisamente diversi dal solito, tali che abbiano potuto determinare un cambiamento nel suo atteggiamento nei miei confronti. D'altra parte non posso neanche esimermi dal considerare che forse qualche torto l'ho avuto anch'io, forse perché mi sono aspettato ciò che lui non poteva (o voleva?) darmi, e perciò forse sono stato un po' troppo "pedante" nello spingere sul pedale di cercare di convincerlo, non ostante si trattasse dichiaratamente di una commedia. Ultimamente sto ripensando a come sono andate le cose, e devo dire che farsi un esame di coscienza con regolarità è un buon modo per non sprofondare in una solitudine in cui si può finire per credere che la colpa sia sempre e comunque degli altri e il mondo sia in guerra con noi. Ciò non vuol comunque dire che, in ogni caso, è molto probabile che una grossa fetta di responsabilità rimanga sua.

 

G. adesso partirà per uno scambio universitario con gli Stati Uniti (una specie di Erasmus) e starà via sei mesi. Io spero proprio che, quando tornerà, lui sarà cambiato e io sarò cambiato. Forse sarà possibile recuperare qualcosa del vecchio rapporto, o costruirne uno su basi nuove (amicizia, intendo). L'importante è che né da una parte né dall'altra vi siano chiusure. Una pausa di riflessione giova, spesso. E perché da parte sua non vi sia chiusura, devo essere io il primo a non averne. Dovrò essere il più disponibile possibile, e soprattutto più attento alle esigenze dell'altro.

 

Con ciò voglio solo dirti questo: se, ipotizziamo, dovesse succedere che il tuo amico rompa l'amicizia, arrabbiati pure, grida, dentro di te maledicilo come vuoi e dai pure sfogo a tutto il tuo dolore.

Ma, poi, ascoltati la Sinfonia n°10 di Mahler.

Ma, poi, ricordati in positivo di tutto quello di buono che avete passato insieme, il che comunque non potrà essere cancellato né da lui né tantomeno da te. Non rinnegarlo mai. Faresti un torto a lui e prima di tutto a una parte della tua vita, a te stesso.

Ma, poi, lasciagli sempre la porta aperta.

La vita è lunga, di tempo ce n'è tanto.

Può darsi che capirà.

Può darsi che tornerà.

Può darsi che vorrà iniziare un nuovo rapporto.

E allora troverà una porta aperta.

E allora tu mostrati più comprensivo di lui, offrigli dialogo come lui a suo tempo l'aveva offerto a te, non lasciare spazio a rigurgiti di inutile e corrosivo orgoglio e rancore, che si rivelerebbero solo sterili e morti. Perché rinunciare a far nascere qualcosa di nuovo? Riprenderete la vostra vecchia conversazione interrotta, o darete vita a una nuova.

Chi perdona non dimentica; ma, comunque sia, così è sempre meglio di dimenticare perché non si riesce a perdonare.

 

Coraggio! ;)

 

Beniamino

Edited by Fitzcarraldo

fitz hai veramente ragione ,e meglio che in caso di una sua reazione negativa che lo porterà a ignorarmi terrò(come dici tu ) la porta aperta in caso torni con la speranza di reinstaurare un rapporto migliore.

sono io che ringrazio te di cuore per i preziosi consigli che mi hai dato.

spero che vada tutto bene da subito e spero anche che quando G tornerà da quello scambio sia cambiato abbastanza da reinstaurare il rapporto .

grazie per l'icoraggiamento :)): .

p.s:come gia detto vi farò sapere al più presto.

sono riuscito a dirle "no non posso sposarmi (almeno qui) perchè sono gay" e con un tale menefreghismo che mi spiazzò disse "ha ok" come se non le avessi detto niente di importante.

p.s:io ho 15 anni e il mio amico anche.

 

Data la tua età, mi viene il dubbio che tua mamma ti abbia risposto in quel modo perché non ti ha preso sul serio. Avrà pensato che fosse un capriccio passeggero, e non ha voluto dargli peso...

no non credo perche un paio di giorni fa stava riprendendo quel discorso dell'ultima volta(moglie-bambini-matrimonio)però facendolo diventare marito e matrimonio :sarcastic: cosa di cui onestamente non mi interessava parlare perche almeno per ora non e di mio interesse sposarmi :prankster: .

chissà forse in futuro ci ripenserò. :bye:

Fitzcarraldo

chissà forse in futuro ci ripenserò. :bye:

 

Ottimo atteggiamento! La vita scorre, le cose, i luoghi, le persone, le idee, i convincimenti cambiano... È inutile pronunciare oggi una sentenza che valga per sempre! Bisogna lasciare che le cose semplicemente avvengano, senza voler bloccare il flusso del mutamento - il che è inutile e può creare pesanti disagi altrimenti evitabili.

Vivere con leggerezza è fondamentale! :) (Con «leggerezza» non intendo «superficialità» ma «tranquillità di vivere, calma interiore».)

 

Quello che invece non cambia è l'orientamento sessuale, e questo è quello che bisognerebbe spiegare forse ai tuoi, se lo considerano un capriccio, e sicuramente alle donne di casa mia... :D

 

Beniamino

  • 3 weeks later...

ciao a tutti! :bye:

scusate il ritardo :mellow: .

allora finalmente posso dire di aver completato anche il secondo passo facendo coming out con il mio migliore amico :yahoo: ,ora vi racconto:

è iniziato tutto una settimana fa quando avevo invitato il mio amico da me (ovviamente per parlargli) e fino a qui procedeva tutto bene finchè proprio 5 minuti prima di venire disse che proprio in quel momento sarebbe partito per andare da sua nonna per una settimana insieme alla famiglia quindi fu costretto a rifiutare l'invito,

ma nonostante tutto avrei tranquillamente potuto dirglielo la settimana dopo.

subitò dopo che partì pero mi vennè in mente che circa 2 settimane prima gli avevo gia detto che gli avrei dovuto dire una cosa (senza far trapelare niente) e si da il caso che durante le settimane successive abbia rifiutato ogni invito di vanire da me che gli offrivo.

quindi torniamo al giorno in cui partì durante il quale iniziai a infliggermi una catena di masochismo mentale pensando che avesse rifiutato gli inviti per evitarmi avendo capito qualcosa quindi questa settimana posso dire che non lo passata molto bene dal momento che continuavo questa autoviolenza di "pippe mentali" :banghead: ipotizzando anche che avesse inventato il viaggio da sua nonna solo per evitarmi cosa che però sembrava smentita dal fatto che telefonavo più volte al giorno al suo numero di casa(per vedere se era partito davvero) ma nessuno rispondeva.

finalmente oggi (o per essere più precisi ieri dato che è passata la mezzanotte)e tornato da sua nonna e dopo incessanti telefonate ha risposto :cheesy: ; è andata più o meno così:

<ciao

<ciao

<oggi vieni da me!

<ok

<ciao.

quidi dopo la breve :sorriso: telefonata o aspettato che venisse e appena arrivato fui più agitato di quanto avevo previsto quindi ho lanciato una monetina scegliendo che se fosse uscita testa avrei sputato subito il rospo e se fosse uscita croce gli avrei parlato di tutto verso sera e fortunatamente per me e uscita proprio croce

in modo da avere un po di tempo per programmare nella mia mente cosa dire al momento fatidico.

durante la sera dopo aver finito di cenare con lui (soli in casa) mi misi in piedi davanti a lui (che era seduto) e gli dissi direttamente che gli dovevo dire una cosa importante e ciò fece "lievitare" la sua curiosità fino al punto in cui cercò di indovinare da solo quello che avrei dovuto dirgli; quindi iniziò a dire:

<allora, so che non sei cristiano

<so che ...............................

<so che ......................

<so che ..............

<so che ..........

<so che non sei etero(avevo detto a tutti di essere asessuale quindi almeno questo mi schermava da accuse)

<so che non sei gay. :afraid:

e propri dopo quell'ultima frase feci cenno di no con la testa lasciandolo perplesso (dal momento che non aveva capito a cosa si riferisse il mio cenno),

quindi ripetè <so che non sei gay e io risposi che sbagliava lasciandolo sorpreso ma non in modo negativo anzi sembrava quasi interessato alla cosa ;) e quel suo sguardo di solita innocenza come se non avessi detto niente di particolare mi scaldò il cuore :wub: facendomi quasi piangere :cry2: quindi in procinto di scoppiare in lacrime gli chiesi se la cosa lo turbava in qualche modo e lui fece cenno di no dicendo che sono suo amico e questo non cambia proprio niente quindi non so come ma riuscendo a trattenermi dal saltargli addosso per abbracciarlo dissi grazie :heart: .

abbiamo proseguito il resto della serata come al solito mentre lo ammiravo pensando a quanto sono fortunato ad avere un amico del cuore così :giveheart: .

sono felice di esserci riuscito e spero che i miei futuri coming out siano come questo se non migliori.

devo ringraziare tutti quelli che mi anno incoraggiato e dato consigli nel forum,ma devo dare un ringraziamento speciale a Fitzcarraldo che mi ha reso partecipe della sua storia tanto triste quanto affascinate, mi hai aiutato tanto con i tuoi incoraggiamenti e consigli ;ti faccio anche i complimenti per il tuo modo di scrivere davvero inpeccabile con una grammatica a mio parere eccellente che ha reso tutto ciò che hai scritto ancora più interessante.

auguro a tutti quelli che mi hanno aiutato solo cose buone e spero che chi si troverà in una situazione anche simile alla mia sappia cavarsela e che qualcuno lo aiuti.

grazie di nuovo a tutti,anche al mio caro amico a cui vorrò sempre più bene .

ciao :salut: .

Edited by furrypaws

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