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Il CO, Il gatto e mio padre


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Allora, da dove iniziare a raccontare questa sottospecie di preoccupazione/finale di un co/rottura ultima/epopea delle epopee?

 

Dunque. Io sono apertamente dichiaratamente felicemente e "aggentivochefinisceinEnte" dichiarato Gay con tutti quanti, Amici, parenti degli amici e nemici degli amici, mia Sorella, mia Madre, alcuni Cugini, ma, il ma, è mio Padre.

 

Premetto che vivo in sicilia, in un paese, e la mentalità della gente qui è veramente chiusa, chiusa come le gambe di suor Teresa, la suora offesa, che qui i Microonde fanno venire i tumori, che il metano ci farà esplodere tutti, che le caldaie sono delle bombe nucleari di dimensione epiche dentro casa, e robe di questo genere, non vi dico nemmeno cosa pensa la gente dei Ghei, i Ghei? Ma esistono?! NO impossibile.

 

Detto ciò, veniamo a noi. Io ho un gatto, gattino, gattuccio, che fra un po di mesi farà un anno. Gia da un po' ha cominciato a "spruzzare" per marcare il territorio, un olezzo di zombie misto a fogna, molto pungente e impossible da non notare, e un paio di volte lo ha fatto in giro per casa, non vi dico cosa non ho dovuto usare per rimuovere QUASI del tutto l'odore. Detto ciò, io, mia sorella e mia madre siamo concordi nel voler far castrare il gattino, in primis per eliminare questo piccolo problema, e in secundis perché come ci spiegò al tempo la dottoressa, un gatto che non può accoppiarsi sta male, è nervoso, morde, soffia, etc.

 

E il CO? Ci arrivo subito. Mio padre è CONTRARIO sotto ogni aspetto, tanto è che ha espresso il suo malsano parere, corredato di insulti verso tutti noi. NON si deve castrare il gatto, ne ora ne mai! Il gatto DEVE essere maschio, se lo si fa castrare non "cerca più femmine!" testuali parole. Ho provato a spiegarli che a noi non frega nulla, e nemmeno al gatto frega perché il suo è solo un istinto, non ha il desiderio UMANO di farsi una famiglia e prole, l'istinto dice di accoppiarsi e lui lo fa. Ma nulla, lui non capisce, lo tratta come un bambino a cui verrà negato il futuro.

 

Continuando a conversare è arrivato ad un punto che mi ha fatto venire voglia di fare CO e mandarlo a cagare a pieno cuore. Ha detto, se ben ricordo "Allora se proprio volete farlo castrare piuttosto lasciato andare in giro a cercare femmine, se torna vivo bene, per castrato e castrato tanto vale meglio morto" tutto questo perché noi abbiamo spiegato a lui, che il gatto rischierebbe la morte nel lottare contro altri gatti per trovare una compagna, e che quindi castrarlo gli darebbe una vita migliore e più longeva, e lui se ne è uscito con "meglio morto che non dover più cercare femmine".

 

Io mi chiedo, che speranza ho io di fare CO con un cervello simile, con una mentalità simile, e con un padre simile? Molto probabilmente mi direbbe la stessa identica cosa, meglio morto che gay, no femmine no party, No Nipoti No utilità, crepa.

 

C'è mancato tanto così per mandarlo a cagare e dirgli tutto quanto. Ora non so se sono più nervoso o più schifato. Io mi reputo intelligente, mia madre più o meno lo è, mia sorella non è una cima, ma lui è proprio ignorante e incapace di migliorare. Devo essere stato adottato, sono sempre stato diverso da tutti e tre loro, sia per mentalità che per modo e capacità di ragionare, alle volte mi sento inadeguato a questo luogo, uno schifo di paesino abitato da vichinghi.

 

Chrys

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https://www.gay-forum.it/topic/21034-il-co-il-gatto-e-mio-padre/
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Ora arriverà sicilian killer a dire che sei un troll, che la Sicilia è gay friendly ed open minded...

Battute a parte, ritrovarsi un padre del genere non è una bella cosa...io ti consiglio di fare co con tuo padre solo dopo aver ottenuto una tua indipendenza economica, in modo da poterlo mandare affanculo nel caso non ti accetti.

Edited by ben81
Icoldibarin

Il consiglio di ben mi sembra particolarmente sensato.

La mentalità del maschio cacciatore ad ogni costo è purtroppo diffusa su tutta Italia in parecchie persone ma evidentemente il tuo contesto non aiuta affatto tuo padre ad avere la possibilità di evolvere le sue opinioni. Nel frattempo quindi potresti, insieme alla tua famiglia, porlo davanti a situazioni che smentiscono questo obbrobrioso mito ed osservare nel tempo le sue reazioni.

 

P.S. Il tuo stile di scrittura è particolarmente intrigante.

Provo a dare una visione alternativa ottimistica....

 

@@Chrys dici che vivi in un paese dove tutti sanno di te... Tranne tuo padre?

Sei sicuro che non lo sappia già ma stia solo aspettando che glielo dica tu?

 

Magari fa questi paragoni con il mondo animale per stuzzicarti e spingerti a farlo. Certo, non che sia un modo molto simpatico... Ma se in qualche modo lo avesse accettato ma vuole che tu, da uomo, affronti l'argomento?

 

OT : io @@sicilian_killer non l'ho più visto... Sparito @Altair, sparito pure lui....

Ti dirò posso capirti. Cioè da me non sono così chiusi, voglio dire ci sono anche chiese cattoliche gay friendly nella mia zona. Poi ovvio i nei ci sono ovunque...

Io sono fortunato, mio padre è anche a favore dell'adozione per le coppie gay, figurati! E non sono nemmeno dichiarato con lui.

In ogni caso ti consiglio di comportarti come farebbe un gatto: aspetta di essere autosufficiente, sfrutta la situazione poi diglielo. Almeno se si arrabbia tu hai di che vivere, senza la sua pressante presenza.

 

Però non so se ti conviene ascoltarmi, a volte sono un po' cattivello :D

Fabio Castorino

Tutta questa storia del gatto gliela potrai rivoltare contro se non ti vorrà accettare quando farai coming out! Se lui pensa che il gatto abbia diritto di dare libero sfogo ai suoi istinti sessuali, come potrà negare a te la stessa cosa? Digli anche per te sarebbe meglio morire che rinunciare agli uomini. Nemmeno tu puoi essere "castrato"!!!

ahaha grandioso Fantom. Il punto è che se ci crede poi il gatto lo uccide veramente secondo me o.O

come ti han già detto cerca di essere prima autosufficiente, non è la situazione giusta per fare un CO in tranquillità. Rischieresti di soffrire inutilmente.

Icoldibarin

dichiarato Gay con tutti quanti, Amici, parenti degli amici e nemici degli amici, mia Sorella, mia Madre, alcuni Cugini, ma, il ma, è mio Padre.

Nessuno appoggia la mia teoria?

 

Beh va beh che il paese è piccolo ma non credo che il paese sia composto solo da queste persone che nell'area parentale ammontano ad "alcuni cugini".

Ma è vero tuo padre potrebbe sapere almeno a livello inconscio, questo non è positivo vista la sua reazione che sembra orientata a distaccarsi da queste realtà con affermazioni surrogate che avrebbero l'effetto proprio di evitare un CO esplicito.

Innanzitutto grazie mille per le svariate risposte! Veniamo a noi:

 

@@ben81 esattamente, mi hai letto nel pensiero, penso che aspetterò una mia possibilità economica e una mia casuccia e poi, per stare in pace con me stesso, gli butterò giù tutto.

 

@@Fabiofax no figurati, sono sicuro al 99,99% che non sappia niente, in più non sarebbe così intelligente da istigarmi a fare qualcosa tramite un secondo senso nei suoi discorsi, triste ammetterlo ma non credo ne sia capace...

 

@@Fantom AHAHAH oddio stupenda soluzione, sono sicuro che a pranzo ci sarebbero delle ottime salsicce di gatto o gatto alla cacciatora, scuoiato e sventrato da mio padre stesso!

 

Per gli altri che han risposto non mi metto a citarli tutti perché più o meno il consiglio rigira sullo stesso, ma grazie comunque :)

 

P.S. Il tuo stile di scrittura è particolarmente intrigante.

 

Grazie Icoldibarin :3 mi fa piacere questo complimento perché una delle mie passioni (che spero diventi una fonte di guadagno) è proprio scrivere.

Io proverei a dare un'interpretazione pirandelliana al discorso del Padre di Chrys.

Come osserva Fabiofax, è davvero strano che in un contesto in cui tutti sanno dell'omosessualità di Chrys, solo il padre ne sarebbe all'oscuro. E se invece il padre già sapesse ( o comunque sospettasse) di avere un figlio gay e non volesse ammetterlo. In fondo, per la mentalità maschia sicula un figlio gay è un "disonore".

Ammettiamo quindi che il padre di Chrys sappia dell'omosessualità del figlio: che significato dare alle sue parole? Non potrebbe questo suo discorso sul gatto e sul fatto che "per castrato e castrato tanto vale meglio morto", voler dire in fondo tutt'altro? Non potrebbe essere un più o meno consapevole "invito" a Chrys stesso a non rivelargli ufficialmente la sua omosessualità altrimenti egli, in quanto padre siculo, sarebbe costretto a comportarsi con suo figlio di conseguenza?

A me pare proprio il discorso di uno che vuole continuare a fingere di non sapere che suo figlio è gay.

Sarebbe in fondo il gioco delle parti che da sempre va in scena sull'Isola.

Ti capisco, io sono calabrese ma mio padre è siciliano e non credo che sia ai livelli del tuo però non si allontana molto! Lui è quello che è a favore delle raccomandazioni per i posti di lavoro e poi si lamenta che ci sono incompetenti (entrati per raccomandazione), è quello che dice "prima il lavoro agli italiani e poi agli stranieri" e poi si lamenta degli italiani che non hanno voglia di lavorare o che non sanno fare il loro mestiere... Credo che non sospetti nulla perchè, facendo un paragone con mio padre, non penserebbe mai che tu sia gay perché vede gli omosessuali come persone "profondamente diverse" e non come persone normali che hanno differenti preferenze sessuali. Quindi anche io ti consiglio di non fare CO con lui tanto non servirebbe a nulla credo....

Io sono siciliano e posso dirvi che i siciliani non sono una mandria di vichinghi di mentalità chiusa. Io abito in città e posso assicurarvi che questa mentalità del maschio che deve procreare con la femmina fortunatamente non è diffusa ovunque quindi non generalizziamo. Gli omofobi sono in ogni luogo purtroppo in sicilia ce ne sono molti ma anche in altre parti dell'Italia sono sicuro che ce ne siano, poi è chiaro che è più facile trovarsi bene in città grandi rispetto ai piccoli paesi e le piccole città del sud, ma non perché la popolazione è più "colta" ma solo perché c'è più possibilità di selezionare la gente e gli ambienti con cui avere a che fare dato che c'è molta più dispersione.

 

@@Chrys Comunque fossi in te, considerando come si sta comportando con la storia del gatto, eviterei proprio di dirglielo, se per lui un gatto castrato è un disonore figuriamoci un figlio gay, evita di metterti in situazioni difficili soprattutto se sai già come andrà a finire. Che l'abbia capito o meno (ma io non credo) che tu sia gay è abbastanza evidente che non gli faccia piacere. Magari con il tempo potrebbe cambiare idea ma la situazione di partenza è quella che è, se non hai intenzione di lavorarci su cercando di fargli capire che non c'è nulla di male ad essere gatti castrati oppure ad essere gay (e non è detto che tu ci riesca) ti conviene aspettare, come ti è stato suggerito, di essere indipendente.

Ma quanti siciliani su 'sto forum!!!

 

 

Ora arriverà sicilian killer a dire che sei un troll, che la Sicilia è gay friendly ed open minded...

Beh in effeti sarei d'accordo visto che su 10 persone solo una sarebbe il "problema".

 

Tralasciando le solite discussioni penelopiane cuci e scuci, io sono d'accordo con tuo papà, ma per ragioni diverse:

 

Vuoi il gatto? Te lo tieni per com'è se no non te lo pigli in casa.

Ps. non c'entri tu, io sono contrario a qualunque manipolazione umana sugli animali in special modo sui genitali.

Gli omofobi sono in ogni luogo purtroppo in sicilia ce ne sono molti ma anche in altre parti dell'Italia sono sicuro che ce ne siano,

Si certo, ma di persona ho conosciuto poche persone aperte di mentalità in sicilia, sarà che ho conosciuto solo parenti ma tutti nello stesso modo la pensano XD

 

Ps. non c'entri tu, io sono contrario a qualunque manipolazione umana sugli animali in special modo sui genitali.

 

Sono d'accordo con te.

Chrys, la situazione attuale non mi sembra delle più favorevoli per poter anche solo pensare di parlare do CO. Mio padre non è siciliano, ma in quanto ad egiziano fondamentalista siamo comunque un po' sullo stesso livello di chiusura mentale (altro che chiusura, qui si parla proprio di sottovuoto). Lui non è in grado, a volte, di vedere le cose diversamente da come gliele butta giù il Corano. Ti ho già detto tutto. -_-''

Io non ti sto dicendo di non fare Co con lui, per carità, ma se davvero un giorno ti sentissi in vena di farlo, cerca di di far sì che sia una cosa ponderata e non istintiva, stava per accadere durante la discussione su 'sto povero gatto (che ormai non sa più se guardare voi o tuo padre XD), soprattutto se sai bene il tipo di mentalità che ha e il modo di ragionare.

Ad ogni modo, per il momento lascia stare, non mi sembra proprio il caso.

Chrys, in tutta onestà, lascia perdere questa storia del gatto. Assodato che tuo padre è omofobo, è inutile e controproducente complicare ulteriormente la questione mettendoci di mezzo speculazioni sul fatto che un gatto castrato possa essere un gatto felice o meno.

 

Personalmente credo che il coming out vada fatto, necessariamente, tanto nel privato quanto nel pubblico, e che non debba essere un'esperienza da fare una volta per poi metterla nel cassetto, quanto piuttosto un processo affermazione costante e continua.

Con questo non intendo che devi andare a fermare i passanti per strada solo per dichiarargli il tuo orientamento sessuale, ma semplicemente che per poter vivere liberi dal compromesso con l'omofobia e con le aspettative altrui, dobbiamo imparare a vivere senza il timore di mostrarci o rivelarci omosessuali in un qualsiasi contesto.

Non è un obbiettivo così facile da raggiungere, non per tutti almeno (me incluso), e può capitare che lungo il cammino si incontrino situazioni spiacevoli, talvolta brutali e difficili da affrontare, ma del resto non credo che valga la pena di vivere vegetando e assecondando la corrente per evitare di dar fastidio a qualcuno.

Se l'obbiettivo di tutta una vita fosse "evitare casini" e "evitare di complicarsi la vita", sai che palle?

Tutti, anche gli eterosessuali, affrontiamo casini di ogni genere continuamente, dal problema di salute alle bollette da pagare, affrontiamo casini e ci complichiamo volentieri la vita anche per le cose di poco conto. Rifiutarsi di complicarsi la vita e di farsi carico di qualche casino per una questione importante quanto il poter vivere liberamente non mi pare molto sensato.

 

Detto questo, un'indipendenza economica è sempre una buona base di partenza per affrontare eventuali casini e complicazioni con maggiore serenità.

Molto dunque dipende da quanti anni hai tu, e da quanti ne ha tuo padre.

È corretto e lecito valutare quanto e per quanto avrai ancora bisogno del sostegno economico di tuo padre, magari per intraprendere un percorso di studi che faresti fatica a pagarti, o a seguire, da studente lavoratore.

Allo stesso tempo però, ti sconsiglio di cadere nella tendenza a rimandare: non mancano gli esempi di persone che, pur avendo raggiunto un'indipendenza economica e una certa età (over 25), hanno rimandato il CO in famiglia dicendo di aspettare il fatidico "momento giusto", e che infine hanno rinunciato a farlo perché a loro dire i genitori "oramai son troppo vecchi", e "non voglio dargli un dispiacere per niente", e "oramai è inutile, tanto vivo bene lo stesso".

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