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Sinceramente a cosa cavolo mi servirà mai il latino nella vita? .___.


Glee

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Beh... A me serve per citare frasi e sonetti al lavoro e dimostrare la mia super intelligenza! Ahahahah oggi ho citato Odi et Amo tutta a memoria....capirai 2 righe..... Però fa sempre scena :) :)

 

Poi se vuoi ti do anche la versione seria... Ma sono sicuro che in fondo lo sai anche tu. Bisogna sapere da dove veniamo per capire dove andare.

 

 

Edited by Fabiofax
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A parte il fatto che molte parole odierne derivano dal latino, e a parte il fatto che bisogna sapere le proprie origini per guardare verso il futuro, esistono molti termini latineggianti sia in materie umanistiche che in materie scientifiche in seguito... non lo trascurerei troppo.

Certo è che nello specifico il latino non serve a na mazza.

Persevera nello studio, se hai delle buone basi dopo è tutto più easy ....

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Se studi bene l'italiano, non hai bisogno di rifarti al latino. Non la reputo totalmente inutile, ma se ne può fare tranquillamente a meno.

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Glee, beh sicuramente serve per capire meglio la nostra lingua. Io al liceo avevo una professoressa severissima. Dovevo conoscere ogni singola regola del famoso libro "urbis et orbis". Guai a sbagliare un accento o non conoscere un minimo dettaglio di tutte le eccezioni. Devo dire che a me piaceva molto ed è utilissimo perchè ti insegna a ragionare rispettando delle regole. In questo è molto simile alla matematica, nel senso che una volta stabilite le regole (che possono essere quelle grammaticali per il latino e gli assiomi per la matematica) bisogna ragionare solo nell'ambito di queste. È un'ottima palestra per la mente.

 

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Serve a plasmare il cervello, ti dà una forma mentis che aiuta anche nelle materie scientifiche.

Edited by Frattaglia
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privateuniverse

Scusa, ma se non ti piace il latino perché hai scelto una scuola in cui lo si studia?

 

Personalmente non sono molto d'accordo sul fatto che sarebbe formativo per la logica. Tutto è formativo per la logica. Prendiamo le lingue straniere: quel che Marcolino dice del latino vale anche per il tedesco, ma la logica non consiste soltanto nell'applicare le regole e, in maniera diversa, anche l'inglese, il francese o lo spagnolo sono palestre per la logica, perché insegnano ad applicare, in contesti diversi, le regole appropriate a quel contesto.

 

Personalmente, penso che, in un liceo scientifico, studiare latino non abbia molto senso, e credo che l'Italia sia l'unico paese in cui il latino si studi nelle scuole superiori a indirizzo scientifico; da questo punto di vista, posso concordare con penna. Tuttavia, molte cose che s'imparano servono proprio, paradosslamente, perché non servono. Marcolino è laureato in matematica: suppongo che solo una piccola parte della matematica che avrà appreso all'università gli servirà nella vita quotidiana o sul lavoro. Io ho una laurea in economia, e forse applico sul lavoro il dieci per cento di quel che ho studiato. Studiare serve a imparare, e imparare serve a capire: a capire noi stessi, gli altri, la vita, il mondo che ci circonda.

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Concordo con Frattaglia. A me il latino ha insegnato ad uscire dagli schemi, ad imparare delle regole grammaticali rigide per poi aggirarle. E' un mezzo, e se si fosse usato qualcosaltro magari saremmo qui a chiederci il perchè di quell'altro. La grammatica fatta agli inizi ti dà le basi, poi ti accorgi che è folle tradurre le versioni letteralmente (anche se ci sono insegnanti così ottusi che lo fanno fare) e che, con le solide basi degli inizi, puoi permetterti di interpretare rispettando comunque il senso della frase - e non interpretando ad cazzum magari riassumendo, che è un errore quanto la trad letterale -.

 

Insomma, ti cambia l'ottica di visione in tutto, anche se devi essere già predisposto ad usare l'elasticità piuttosto che la logica pura della matematica.

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privateuniverse

Va anche detto che il modo in cui s'insegna il latino è, probabilmente, sbagliato, perché s'inverte l'ordine di priorità.

 

Il latino è una lingua morta e l'obiettivo principale dell'insegnamento, in prima battuta, dovrebbe essere quello di mettere in grado chi l'apprende di leggere un testo in latino comprendendone il senso; solo in seconda battuta l'obiettivo dovrebbe essere quello di rendere capaci di scrivere correttamente in latino. Acquisire una conoscenza passiva di una lingua straniera, finalizzata alla comprensione scritta od orale, è molto più semplice che acquisire una conoscenza attiva, finalizzata all'espressione scritta od orale in quella stessa lingua straniera. E' molto più semplice imparare a capire un testo in inglese, francese, spagnolo, tedesco o in qualsiasi altra lingua straniera, che imparare a scrivere o a parlare in quella stessa lingua straniera.

 

Ora, se io volessi insegnare a qualcuno a comprendere un testo, che so, in tedesco, non gli farei studiare una massa di regole grammaticali per poi fargli fare delle versioni (parlo anche da persona che parla tre lingue e ne sta imparando una quarta, due delle quali imparate in gran parte da solo). Ci metterebbe un sacco di tempo, si annoierebbe e probabilmente getterebbe la spugna prima di provare il piacere di comprendere un testo in tedesco. Invece, gli sottoporrei dei testi in quella lingua straniera, prima semplici e poi, gradualmente, più complicati; parallelamente, gli illustrerei le regole grammaticali, partendo dalle più semplici per approfondire gradualmente il livello di difficoltà. Inoltre, cercherei di fargli acquisire familiarità con il lessico di quella lingua.

 

L'apprendimento del latino, invece, avviene in un modo che rende tutto enormemente più complicato, perché si parte, sostanzialmente, dalle regole grammaticali e poi si fanno versioni su versioni, dal latino all'italiano e viceversa. L'acquisizione di un vocabolario di base è totalmente trascurata. Credo che chiunque di noi abbia studiato latino alle superiori non abbia mai acquisito un vocabolario latino neanche lontanamente paragonabile a quello di una qualsiasi altra lingua straniera (io andavo bene ma probabilmente conoscevo, al massimo, qualche centinaio di parole) e che quasi nessuno di noi, messo di fronte a un testo in latino senza vocabolario, sarebbe veramente in grado di comprenderlo in maniera analoga a quanto avviene per un testo in una qualsiasi altra lingua straniera di difficoltà paragonabile (con questo intendo dire indoeuropea) a parità di ore d'insegnamento.

 

Il discorso è diverso per chi fa studi espressamente classici o letterari e vuole, o ha bisogno, di imparare a scrivere in latino, cosa che avveniva per i poeti italiani del passato (Pascoli compose anche poesie in latino, non solo in italiano), o per i membri del clero della chiesa cattolica, o per chi vuole avere una formazione approfondita in ambito letterario.

 

http://community.mid...tinGrammar.html

Edited by privateuniverse
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Ho studiato in un liceo scientifico con una professoressa davvero brava e umana..tanto da farmi appassionare alle sue materie.

 

Sono d'accorco con Marcolino2 perché è davvero formativo per la mente. E' una lingua antica e come tale è "rozza", poco snella, ridondante, caotica. Tradurre un brano dal latino mette in moto il cervello, più dell'inglese a mio avviso; in fondo l'inglese è moderno, molto pratico e lo sentiamo ovunque. Scervellarsi sulle versioni per capire come collegare parole divise da altre 10 parole deve per forza costituire un modo per allenare l'intuito.

 

E, inoltre, ti fa vedere l'italiano e altre lingue sotto un diverso aspetto: fai i parallelismi, ti vengono in mente i paragoni, noti come ci si è evoluti. Ma questa parte per gli azzeccati come me mwahahah

 

 

Possiamo parlare del carico dei compiti :) perché in effetti trovo pesante tradurre troppe versioni per le vacanze.

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avete pefettamente ragione, nel senso che per sviluppare abilità logiche lo si potrebbe fare anche in un altro modo, con altre lingue, con altre materie, con una partita a scacchi, e che quello che si studia alla fine nella vita pratica può servire poco, o nulla. Quando ho lavorato nel campo dell'informatica praticamente mi sono servite solo le conoscenze del calcolo numerico, tutta quella matematica e fisica che ho studiato si è rivelata inutile. Però mi è servita per potermi abilitare all'insegnamento qualche anno prima. Se non l'avessi saputa bena non avrei mai superato le prove. Quindi mi è stata utile E poi c'è anche il piacere di imparare...

 

Per quanto riguarda il latino, nel nuovo liceo scientifico, opzioni scienze applicate, non si fa più e nel nuovo liceo scientifico se ne fa di meno, a vantaggio di un incremento di 1 ora settimanale di matematica al triennio e due di fisica al biennio rispetto al vecchio scientifico di ordinamento. Ah, per me nella scuola si dovrebbe studiare di più l'inglese, lingua che amo e adoro.

 

Ma è vero, o è una leggenda metropolitana, che al Vaticano nei bancomat tra le opzioni delle lingue c'è anche il latino? Giusto per curiosità.

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Io sono laureata in lettere, in latino sono sempre stata piuttosto brava,

e sono convinta che a scuola non andrebbe studiato affatto.

 

E poi a chi diamo ripetizioni? :)

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Scusa Lelouch, ma se impari il tedesco ti assicuro che è la stessa cosa.

 

D'accordo, ma il tedesco non ci appartiene. Studiare il latino non è imparare una lingua, è associare deduzione a nozioni della nostra storia.

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Io scambierei metà delle ore che ho passato sul Latino con altrettante di Inglese

e l'altra metà per imparare a fare l'idraulico.

E ho dato pure Latino II all'Università; quindi sarei un idraulico molto preparato :)

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Io scambierei metà delle ore che ho passato sul Latino con altrettante di Inglese

e l'altra metà per imparare a fare l'idraulico.

 

Eh, però intanto latino l'hai fatto :D. Chi ci assicura che la tua forma mentale non si sia evoluta anche magari grazie al latino?

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C'è un bell'OT sull'utilità del latino sulla discussione riguardo le lingue straniere.

La mia opinione sull'argomento è che la scuola dovrebbe insegnare due lingue straniere a scelta fra le quali potrebbe essere scelto anche il latino durante medie e superiori. Il periodo delle elementari dovrebbe essere votato allo studio dell'esperanto come modello di apprendimento per le lingue straniere e\o come base per un approfondimento scelto negli studi successivi.

 

Del resto scelsi il Liceo tecnologico progetto Brocca, oramai estinto dalle riforme, proprio perché al posto del latino si dedicavano ore ai laboratori di biologia, fisica, chimica e sistemi.

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@GhostHunter77

Gli Antichi Greci erano così penetranti intellettualmente rispetto a noi

perché non hanno mai dovuto studiare inutili lingue morte :)

 

Quanti studenti europei delle Superiori studiano il Latino?

in Italia sono il 41%

in Francia il 3%

in Gemania il 5%

in Gran Bretagna il 2%

 

Ora dimmi dove vedi questo incredibile scarto di evoluzione mentale degli Italiani

rispetto a questi altri tre Paesi che ti ho citato.

A voler essere onesti - se proprio dovessi trovare un legame -

direi che il Latino ci ha rincoglioniti proprio per bene.

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La verita è che come dici tu, @@Almadel, gli italiani sono esterofili, per quello che studiano la lingua ufficiale del vaticano :grin:

 

Il latino ci ricorda i vecchi fasti dell'impero romano e di conseguenza i vecchi fasti dell'Italia. Il motivo per cui si studia è che non esiste una serie discussione in merito, come non esiste una seria discussione sull'ora di insegnamento cattolica. Li si considera come intoccabili, pericolosamente.

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Se non vi va bene il latino potete anche andare in un istituto professionale, dove vi insegnano (forse) a lavorare e potrete pure evitare di perdere tempo con l'università, tanto lavoro non si trova.

Più che altro mi chiedo perché si continuano a mandare al liceo persone disinteressate a ciò che si studia lì.

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Il discorso su cosa serva o non serva una cosa, tra l'altro, dipende molto dalla persona e da cosa vorrà fare in futuro. E la scuola deve garantire e dare la possibilità di formare delle basi solide per poter affrontare gli studi successivi a tuti.Mi spiego meglio. Se qualcuno mi dicesse "a cosa serve la trigonometria nella vita? A cosa serve saper risolvere un integrale triplo? A cosa serve conoscere le leggi di Maxwell dell'elettromagnetismo?". La risposta è che nella vita quotidiana della maggior parte delle persone non serve. Non dovrai mai risolvere un'equazione goniometrica o calcolare un limite. Ma attenzione. Ci sono professioni in cui è necessario conoscerle. Penso ad esempio ai ricercatori che hanno bisogno di queste nozioni di base insegnate al liceo per poi avere le basi solide per imparare cose ancora più complesse e produrre risultati di cui beneficerà la società.

 

Ad esempio noi non avremmo avuto i computer se non ci fosse stato il matematico Alan Turing. E, per chi non lo sapesse, era uno di noi, era un matematico gay, indotto al suicidio dal governo inglese per accusa di omosessualità (vi invito a leggere la sua biografia, è davvero toccante, perchè una storia di dolore e umiliazione). Se Turing non avesse avuto qualcuno che gli avesse insegnato la matematica, probabilmemte oggi non avremmo i computer.

 

Che poi ci siano materie più o meno utili, su questo sono d'accordo anch'io, ma la scuola deve dare a tutti la possibilità di poter affrontare studi successivi proponendo diverse materie di studio. Che poi la scuola sia molto lontana dalla realtà e dal mondo del lavoro, questo purtroppo è verissimo e bisognerebbe inversire più soldi nell'istruzione.

 

Il problema della scuola italiana è inoltre la rigidità con cui vengono imposti alcuni insegnamenti. Se, ad esempio, ho una propensione per una disciplina, mentre un'altra non mi piace, in Italia sono costretto a dover studiare le due allo stesso modo. Io odiavo il disegno tecnico e le tre ore settimanali per me erano un peso. Avreo tanto preferito farne una e le atre due in matematica.

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Più che altro mi chiedo perché si continuano a mandare al liceo persone disinteressate a ciò che si studia lì.

Io non ero affatto disinteressato alle cose che studiavo nel mio liceo (a parte la chimica che francamente ho sempre odiato). Mi piace l'idea di liceo e sono alieno all'idea che bisogni conoscere solo quanto superficialmente potrebbe servirci per lavorare. Non siamo fatti solo per lavorare, cavolo.

 

Invito a leggere l'OT che segnalai nel messaggio passato, molte osservazioni e conseguenti risposte che state riproponendo qui sono già state affrontate là. Non asserisco che il latino abbia un efficacia educativa nulla, asserisco che sia sopravvalutata e che ci vuole dovrebbe poter scegliere di fare altro. E lasciamo stare il buon Turing e la matematica.

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Beh, ho parlato della matematica perchè è la mia materia, tutto qui. Perchè sento dire spesso "a cosa serve la matematica nella vita? Che mi serve conoscere il teorema di ...?" .

 

Concordo con te che bisognerebbe poi avere più flessibilità e poter scegliere cosa studiare.

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Il latino è utile, ma non è necessario Si può approfondire lo studio della lingua italiana anche

senza tutto il latino che viene impartito nei licei.

Non sono affatto d'accordo con l'idea che il latino impartisca una certa struttura di pensiero.

Raggiungere un metodo di ragionamento attraverso una lingua, sia essa il latino o il tedesco

è infinitamente più complesso della capacità di ragionamento che si può acquisire approfondendo

algebra, geometria, chimica e oratoria (esprimere le proprie idee secondo un ordine logico, semplice

e comprensibile è un compito di cui pochi purtroppo sono in grado ).

 

@@coeranos : è assurdo che tutti i licei includano il latino, se non persino il greco antico. In Italia manca

completamente l'idea di un liceo che non sia basato sulle Lettere, con preferenza per le lettere antiche.

Non vedo perché l'amore per il sapere e per lo studio debba essere vincolato, come ai tempi di Leopardi

allo studio mnemonico degli autori latini.

I "licei" linguistici e umanistici, al pari del liceo scientifico, pur avendo comunque lo studio del latino, non

offrono un piano di studi buono quanto quello del liceo classico, che fu progettato per essere la scuola

d'eccellenza in Italia. In una società basata sul materialismo e sulla scienza io lo trovo semplicemente

anacronistico.

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Dire se una materia è utile o non utile è sicuramente molto soggettivo. E per utile non intendo solo dal punto di vista lavorativo, ma anche come arricchimento personale, sviluppo delle capacità critiche, etc.

 

La disciplina che per me è inutile, può non esserlo per un altro. Per me, ad esempio, la fisolofia era una materia completamemte inutile. Non mi piaceva e non ne vedevo l'utilità. Ma c'erano tanti miei compagni che la adoravano, per loro era un modo diverso di vedere le cose ed hanno trovato nella filosofia alcune delle risposte che cercavano. Non possiamo fare delle hit parade su ciò che è utile e ciò che non lo è perchè dipende anche dalle persone. Se poi parliamo solo dal punto di vista lavorativo, il discorso cambia, anche perchè nella società di oggi ci sono alcune conoscenze, come quelle tecnologiche e linguistiche, che sono sempre più richieste nel mondo del lavoro e che spesso la scuola non riesce a dare.

 

Piuttosto nella scuola dovrebbero crearsi, come dicevo prima, percorsi più flessibili, dove accanto a materie di base si possano approfondire le altre a seconda dei propri interessi e gusti personali.

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secondo me un anno di latino basta. e stop. per vedere come funziona, perchè è una radice della nostra cultura e dell'italiano. ma 4-5 anni no, dai, è uno spreco.

 

comunque trovo che sia inutile tanto quanto altre materie.

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L'acquisizione di un vocabolario di base è totalmente trascurata.

 

Condivido la tua riflessione sul metodo di insegnamento. Devo dire che quando all'università ho dato Didattica del Latino ci hanno insegnato un metodo simile a quello che proponi, più induttivo che deduttivo - metodo che a me sembrava fuori dal mondo, in quanto totalmente diverso da quello che usavano i miei professori del liceo, ma senz'altro più orientato a insegnare il lessico. Quindi esiste una linea di pensiero didattico vicina alla tua posizione.

C'è da ricordare un'ovvia differenza con le lingue moderne: il latino non bisogna saperlo parlare. Quindi è più limitata l'utilità di sapere molte parole, che servirebbe poi a tradurre velocemente senza dizionario.

Aggiungo che negli ultimi anni del mio liceo si è dato un po' più spazio al lessico: traducevi a casa una versione, poi ti interrogavano facendoti tenere sotto solamente il testo latino, e dovevi tradurre ricordandoti le parole che avevi tradotto a casa. Tra parentesi, questa è poi la stessa identica cosa che viene richiesta all'università.

 

Più che altro mi chiedo perché si continuano a mandare al liceo persone disinteressate a ciò che si studia lì.

 

Anche io. Probabilmente perché i licei - non so ancora per quanto tempo - offrono un ambiente scolastico di qualità complessivamente migliore, anche derivante dal livello sociale degli studenti. Ma è una differenza che sta venendo meno.

 

Il problema della scuola italiana è inoltre la rigidità con cui vengono imposti alcuni insegnamenti. Se, ad esempio, ho una propensione per una disciplina, mentre un'altra non mi piace, in Italia sono costretto a dover studiare le due allo stesso modo. Io odiavo il disegno tecnico e le tre ore settimanali per me erano un peso. Avreo tanto preferito farne una e le atre due in matematica.

 

Sono assolutamente d'accordo. Un conto è avere un'infarinata di varie materie, indispensabile anche per poter scegliere consapevolmente, un conto è studiare matematica, fisica e latino al livello di dettaglio che offre lo scientifico. Anche perché studi così approfonditi vengono per forza dimenticati in breve tempo, quando non sono più praticati, ed è chiaro che all'università si sceglierà un ramo o l'altro, quindi l'80% delle cose studiate non si useranno più e cadranno nel dimenticatoio entro il primo - secondo anno di università.

Io ho fatto lo scientifico, ma non sono più capace di andare oltre le equazioni di primo grado e non ho la minima idea di come funzioni un circuito elettrico.

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@@Icoldibarin "Non siamo fatti solo per lavorare"

Ma certo che no, però se uno non ha voglia di studiare è inutile che venga mandato al liceo e poi all'università quando non ha l'interesse. E' solo di impiccio agli altri che sono interessati realmente a ciò che studiano. Boh, sarò io poco tollerante ma non ci vedo niente di utile in questi pesi morti.

 

@@dreamer_ Io penso che il liceo scientifico sia troppo poco scientifico, l'ho frequentato e mi hanno fatto studiare Hegel ma non Darwin.

Se mi dite che chi vuole studiare il latino può andare al classico posso essere d'accordo, però non penso che studiare il latino mi sia stato inutile.

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