Jump to content

Maschio è bello?


Defensor

Recommended Posts

Salve a tutti.

 

Maschio è bello?

 

Mi spiego. Con la mia Ragion Naturale sono riuscito a elaborare, mediante pure linee di pensiero logico, una creazione dal nulla della figura femminile umana, ma non sono riuscito a fare altrettanto con la figura maschile, nel senso che ad un'indagine razionale risulta che se una Divinità onnipotente si fosse creata, prima di tutte le cose, una figura come proprio involucro, atta a esprimere le Sue capacità principali, è la figura femminile umana a venir fuori immediata, non la figura maschile.

 

Questo mi spinge a considerare la figura femminile degna d'attrazione, non altrettanto la figura maschile.

 

Senza che vi delineo per filo e per segno come la figura femminile umana risulta essere la prima e più immediata immagine di "Dio" (cosa discorde con la religione, ma io sto parlando di fallibile Ragion Naturale, non di infallibile Religion Innaturale), potete elencarmi tutti i motivi per cui la figura maschile può essere considerata bella? Trovarli potrebbe permettere alla mia Ragion Naturale di trovare elementi d'attrazione anche in essa. Non trovarli, no.

 

Vi dico in sintesi i miei punti di vista (razionali) sulla figura femminile:

 

1) la figura femminile soggiace a un principio plastico di perfetta fluidità, ove la fluidità ha a che vedere con le variazioni infinitesime del volume, ovvero con l'Infinito. Del pari la Linea Curva, di cui la donna è signora (seno, gluteo, chioma, piede). La figura femminile esprime dunque l'Infinito, quella maschile no.

2) il petto femminile è una sintesi tra il solido più semplice (il tetraedro) e quello più complesso (la sfera). Tale Sintesi è proprio quella che dà il senso della proiezione, della donazione tipica delle configurazioni volumetriche femminili, assenti nel maschio, i cui volumi, anche quando raggiungono dimensioni simili o superiori a quelle del seno femminile, danno sempre e solo il senso di esplodere dentro se stessi, senza donarsi al fuori, nonché in una rettangolarità monofigurale, cioè priva di Sintesi.

3) Il sedere femminile disegna un cerchio perfetto, non altrettanto quello maschile, che sembra quello femminile smangiucchiato. A una contemplazione attenta, il sedere maschile sucita un'immediata analogia con quello dei cani, quello femminile suscita invece immediata l'immagine di armonie che trascendono la materiaità, sovrannaturali: all'opposto, dunque, dell'elemento animalesco canide.

4) nella figura femminile tutto è sviluppato e distinto, in equilibrio. Per esempio, il corpo subcefalico ha tre elementi convessi (capezzoli e clitoride) e tre elementi concavi (uretra, vagina e ano). Nell'uomo tale simmetria non esiste: la figura maschile è una figura in squilibrio. L'organo convesso maschile (il glande) è forato, privo quindi della pienezza espressa dal suo corrispondente femminile. Le gonadi maschili cadono penzolanti verso il basso, la donna invece le tiene salde dentro di sé. Il seno maschile deriva dall'atrofia del tessuto ghiandolare femminile: è dunque meno ricco di quello femminile anche dal punto di vista tissutale.

 

Attendo obiezioni a quanto scritto, fiducioso che l'intelletto uranista sia in grado di forgiarle. Grazie.

Edited by Defensor
Link to comment
Share on other sites

  • Replies 78
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Defensor

    12

  • Hinzelmann

    9

  • Almadel

    8

  • marco7

    7

nella figura femminile tutto è sviluppato e distinto, in equilibrio. Per esempio, il corpo subcefalico ha tre elementi convessi (capezzoli e clitoride) e tre elementi concavi (uretra, vagina e ano). Nell'uomo tale simmetria non esiste.

 

Non sai quanto hai ragione. Pensa che, nelle miriadi di misurazioni antropometriche da me svolte, uno dei testicoli risulta quasi sempre leggermente più in basso dell'altro.

Trovo questa asimmetria decisamente disturbante.

Link to comment
Share on other sites

Al contrario lo apprezzo moltissimo. Picasso è l'origine di una resurrezione del senso atavico di metamaterialità nell'Arte. Senso un tempo insito nell'Arte Classica e in seguito perduto. Ma poi siamo sicuri che i Classici non avessero i loro Picasso, i loro Mirò, i loro Pollock? Non sarà piuttosto che simili opere non ci sono pervenute perché frutto di una creatività soggettiva non suscettibile di difesa in tempi d'invasioni o cataclismi? E dunque ha senso dire che l'Arte Classica è "Classica" e l'Arte moderna è "Moderna"? Le Pietà "incompiute" di Michelangelo non sono forse Arte Moderna? E la "Veduta di Ancona" di Andrea Lillli? E le pitture preistoriche? Dov'è l'arte "moderna"? A me pare sempre esistita: dunque non-nuova, non-originale.

Edited by Defensor
Link to comment
Share on other sites

La cosa che più mi diverte di questo post è la simulazione di un'obiettività di fatto inesistente :D

 

A parte ciò, il discorso non ha senso.

 

1) la figura femminile soggiace a un principio plastico di perfetta fluidità, ove la fluidità ha a che vedere con le variazioni infinitesime del volume, ovvero con l'Infinito. Del pari la Linea Curva, di cui la donna è signora (seno, gluteo, chioma, piede). La figura femminile esprime dunque l'Infinito, quella maschile no.

 

Pazienza, vorrà dire che ci accontenteremo di entrare in intimità con l'espressione del finito meramente umano.

A me non dispiace, infondo sono un ragazzo dai gusti semplici! A letto è sufficiente una divinità, e sono io! ;)

 

 

2) il petto femminile è una sintesi tra il solido più semplice (il tetraedro) e quello più complesso (la sfera). Tale Sintesi è proprio quella che dà il senso della proiezione, della donazione tipica delle configurazioni volumetriche femminili, assenti nel maschio, i cui volumi, anche quando raggiungono dimensioni simili o superiori a quelle del seno femminile, danno sempre e solo il senso di esplodere dentro se stessi, senza donarsi al fuori, nonché in una rettangolarità monofigurale, cioè priva di Sintesi.

 

Stai offendendo la mia adipomastia?!

 

 

3) Il sedere femminile disegna un cerchio perfetto, non altrettanto quello maschile, che sembra quello femminile smangiucchiato. A una contemplazione attenta, il sedere maschile sucita un'immediata analogia con quello dei cani, quello femminile suscita invece immediata l'immagine di armonie che trascendono la materiaità, sovrannaturali: all'opposto, dunque, dell'elemento animalesco canide.

 

Il mio cane dice che il suo sedere non sa disegnare solo cerchi perfetti ma anche tutti i personaggi dei Pokèmon e di Dragon Ball.

Io invece l'altra sera ho visto un servizio, in TV, sugli attacchi degli squali, e c'era una signora che... altro che il mio, lei sì che aveva il sedere smangiucchiato! Ed era donna!!!

 

4) nella figura femminile tutto è sviluppato e distinto, in equilibrio. Per esempio, il corpo subcefalico ha tre elementi convessi (capezzoli e clitoride) e tre elementi concavi (uretra, vagina e ano). Nell'uomo tale simmetria non esiste: la figura maschile è una figura in squilibrio. L'organo convesso maschile (il glande) è forato, privo quindi della pienezza espressa dal suo corrispondente femminile. Le gonadi maschili cadono penzolanti verso il basso, la donna invece le tiene salde dentro di sé. Il seno maschile deriva dall'atrofia del tessuto ghiandolare femminile: è dunque meno ricco di quello femminile anche dal punto di vista tissutale.

 

Ti sbagli, la pienezza c'è nell'organo maschile, ma si verifica dopo lunghi periodi di scocciatura dell'individuo e in un punto diverso da quello da te indicato. Non nel glande, bensì nelle gonadi.

Premesso ciò, l'organo maschile sarà pure imperfetto ma è molto più ergonomico. Il suo design fluido e privo di linee rette (sono tutte curve, anche quelle che sembrano rette!) lo rende una pratica impugnatura capace di adattarsi alle superfici concave e convesse della mano. Inoltre la sua capacità di variare in consistenza e dimensioni a seconda della temperatura esterna, interna e dell'emotività dell'individuo che lo possiede lo rende un simbolo di questi nostri tempi cangianti e influenzati dai mutamenti sociopolitici interni ed esteri, in cui solo chi l'ha dura la vince.

 

Termino la mia esposizione con un'ammonizione: talvolta, prima di esaminare un corpo maschile o femminile, assicurarsi che l'apparato riproduttore sia collocato tra le gambe e non tra le spalle. :haha:

Link to comment
Share on other sites

Che la donna sia sempre stata considerata più bella dell'uomo questo è risaputo, ma io onestamente non ci vedo tanta verità in questo. Sicuramente, nel passato le donne che stavano solo a casa e a badare i bambini, si curavano molto di più, mentre gli uomini facevano quello che volevano, senza che gli venisse criticato niente. Che se ne fregavano se erano belli o meno??? Avevano il mondo ai loro piedi, però oggi il concetto di "bellezza" è molto diverso. Fortunatamente le donne possono avere di più e l'uomo è diventanto molto più "donna". A me spesso capita di vedere tanti ragazzi decenti con dei cessi esagerati. L'uomo quindi può essere bello come la donna, se non ancora di più. In lui c'è virilità, forza, tra l'altro agli uomini non viene la cellulite, che forse è il problema che più di tutti attanaglia le donne. E riguardo al sedere, non credo assolutamente, che quello della donna sia migliore di quello dell'uomo. Credo sia molto più facile incontrare una donna con i fianchi grandi, rispetto ad un uomo.

Link to comment
Share on other sites

L'ideale di bellezza è femminile, perchè di bellezza

ideale scrive di norma un uomo eterosessuale

 

Tanto è vero che la cultura greca classica, tendenzialmente

permeata di bisessualità non manca al contrario di raffigurazioni

ideali maschili

Link to comment
Share on other sites

Personalmente trovo il topic abbastanza ridicolo ma

limitiamoci a interventi costruttivi.

 

Che la donna sia sempre stata considerata più bella dell'uomo questo è risaputo,

Ma da quando? Gli antichi greci hanno sempre considerato il corpo maschile superiore a quello femminile.

 

 

A posteriori comunque ci si può inventare qualsiasi scusa per dire che qualcosa è superiore a un altro.

Potremmo dire allora che il corpo maschile, con la sua forma triangolare, rappresenta un processo di sublimazione: parte stretto e si allarga mano a mano che sale verso il Cielo. La figura femminile invece, con le sue linee curve chiuse in sé stesse, rimane vincolata alla Terra e chiusa nella sua materialità.

 

A che pro un discorso del genere però?

Link to comment
Share on other sites

Oltre ai giusti accenni storici fatti da Loup-Garou e Hinzelmann, vorrei aggiungere un paio di cose.

 

1) Parli di figure idealizzate, che nulla possono avere a che fare con l'attrazione e la figura reale, e quindi il tuo discorso risulterà senza scopo per la maggior parte delle orecchie, qui, che non hanno difficoltà a giudicare bello il maschio senza nessuna necessità di astrarne la figura ideale. Magari avessi il corpo da te descritto, un quarto degli utenti maschi del forum hanno più tette di me :D

2) Se avessi la minima idea di cosa significa davvero disegnare una figura umana secondo i dettami tradizionali (ovvero per farlo alla maniera di Leonardo da Vinci, Michelangelo - che erano, per inciso, entrambi omosessuali, e non per niente le loro donne o sembravano uomini o comunque avevano ben poco di sensuale), sapresti che in verità tutto ciò che esiste in natura è curvo, nel senso che tutte le curve del corpo umano sono convesse, non concave: anche le figure apparentemente concave sono formate da ravvicinate, immaginarie linee convesse. E questo vale tanto per una figura ideale maschile, femminile, come anche per un bambino o una vecchia.

Link to comment
Share on other sites

L'ideale di bellezza è femminile, perchè di bellezza

ideale scrive di norma un uomo eterosessuale

 

Concordo. Il soggetto, spettatore della bellezza è sempre inteso come maschio eterosessuale possibilmente artista.

Di conseguenza l'oggetto della bellezza, legata strettamente all'interesse sessuale è la donna.

Negli artisti omosessuali maschi c'è infatti un maggiore interesse per la figura maschile.

Link to comment
Share on other sites

Si può ben dire che, mentre la donna può rappresentare una bellezza classica, l'uomo rappresenta una bellezza secondo i parametri moderni.

Potenza ed armonia, l'eleganza nella ruvidità delle linee, per non parlare della versatilità.

Inoltre, la bellezza maschile si esplica in canoni plurimi e differenti, mentre la bellezza femminile, soggetta nei secoli a un processo di ripiegamento su standard appunto classici di linee e di colori, è riconosciuta tale oggi solo su typos ridotti, alle quali poi la generalità (ma non la totalità) delle donne tende a convergere per un processo di condizionamento culturale insistito.

Link to comment
Share on other sites

Comparazioni.

 

Caro Difensore,

 

asserisci:

"Questo mi spinge a considerare la figura femminile degna d'attrazione, non altrettanto la figura maschile.".

 

La Tua asserzione è "pro doma Tva".

 

Perché Tu stimi la specie femminile del genere umano desiderabile per le Tue voluttà veneree, per ciò tenti giustificare codesta stima reperendo virtù corporali che Tu solo percepisci.

 

Ad esempio, argomenti:

"1) la figura femminile soggiace a un principio plastico di perfetta fluidità, ove la fluidità ha a che vedere con le variazioni infinitesime del volume, ovvero con l'Infinito. Del pari la Linea Curva, di cui la donna è signora (seno, gluteo, chioma, piede). La figura femminile esprime dunque l'Infinito, quella maschile no.".

 

Il bello è sempre stato connesso col finito, non coll'infinito, se non per altro, perché dell'infinito non abbiamo esperienza:

nulla impedisce che Tu stimi più bello l'infinito, se pur Tu possa averne mai avuta esperienza, ma altri stimano altrimenti.

 

Che poi la linea curva porti seco di necessità l'infinito è opinione che vale quanto l'opposta.

 

Che in fine la linea curva sia più desiderabile di quella retta è anch'essa un'opinione che vale quanto l'opposta e per altro se, come affermi, la figura femminile è signora della linea curva, Ti posso del pari opporre che la figura maschile è signora della più mirabile composizione che si dia nel mondo mortale, quella tra linea curva e linea retta e che dunque per tale composizione la figura maschile è più bella ed anche più completa di quella femminile.

 

Universalmente poi comparando le due figure e la loro funzione naturale nell'ambito della nostra specie umana, non posso non notare che solo la figura maschile è pienamente sufficiente a sé stessa, anzi, essa sola è in tutto e per tutto conformata con fine in sé stessa e per sé stessa; di contro, gran parte di quella femminile è conformata per dare prima ricetto e poi nutrimento alla prole:

la figura femminile è perciò naturalmente asservita ad un'utilità esterna a sé, ad un'utilità altrui, mentre quella maschile è naturalmente libera e padrona di sé stessa ed utile solo a sé stessa.

 

Anakreon.

Link to comment
Share on other sites

La Bellezza è naturalmente maschile.

Lo vediamo nel pavone, nel leone e nel cervo.

Le bestie in cui vi sia dimorfismo sessuale

hanno tutte premiate il maschio e non la femmina.

Persino la cosmesi umana testimonia questo fatto.

 

Non è questione di "gusti personali"

è che per sua natura il maschio è meno esigente

e pertanto le forme femminili sono state forgiate

più per la maternità che per l'amore.

 

L'attrazione per la femmina non è che il residuo di un infantilismo

come Freud aveva intuito parlando del "complesso d'Edipo".

Ci piacciono quelle curve per motivi regressivi, allo stesso modo

in cui lodiamo la dolcezza e la dedizione della donna,

perché in essa cerchiamo inconsciamente una madre.

L'istinto eterosessuale più puro non ha queste sofisticherie,

tanto che nelle scimmie più simili a noi non vi sono distinzioni tra i sessi.

 

Il Maschio si è evoluto più bello e la Femmina più sensibile al Bello:

una donna senza trucco è considerata "sciatta" e un maschio truccato "eccessivo"

perché alla perfezione naturale ogni orpello risulta inutile

e le Bellissime sfoggiano abiti eleganti e i Bellissimi si danno nella nudità.

Link to comment
Share on other sites

spottiesvirus7

L'onnipotenza già di per se causa un numero elevatissimo di paradossi,con questo si spezza di già la tua "Ragion Naturale".

Tornando in topic,tutto quello che dici,non ha nulla di oggettivo,la bellezza come dice il detto "è negli occhi di chi guarda" si potrebbe in ogni caso fare un infinità di analisi antropometriche,non si giungerebbe comunque a una conclusione soddisfacente.

aggiungerei in conclusione che una divinità non ha bisogno di un contenitore,basti pensare al fato greco.

Edited by spottiesvirus7
Link to comment
Share on other sites

La Bellezza è naturalmente maschile.

Dipende dal phylum. Nei vertebrati generalmente -ma non sempre -il maschio è più appariscente,

negli insetti e negli aracnidi avviene il contrario.

Non giudico il resto del ragionamento, ma smentisco che la "bellezza" sia donata alla base ai maschi.

Link to comment
Share on other sites

è che per sua natura il maschio è meno esigente

 

Non mi sembra affatto vero che la donna sia più esigente in fatto di bellezza maschile di quanto lo sia l'uomo in fatto di bellezza femminile.

Non è notorio che l'uomo (etero) bada molto all'aspetto fisico di una donna?

Link to comment
Share on other sites

@dreamer_

Vero, ma non puoi prendere la bellezza nei ragni come paragone

trascurando quanto avviene per uccelli e mammiferi.

 

Non mi sembra affatto vero che la donna sia più esigente in fatto di bellezza maschile di quanto lo sia l'uomo in fatto di bellezza femminile.

Non è notorio che l'uomo (etero) bada molto all'aspetto fisico di una donna?

 

A me pare "notorio" che i maschi nemmeno si accorgano di una messa in piega o di un vestito nuovo...

E mi pare altrettanto noto che se sei una donna brutta ma disponibile,

scopi immensamente di più che se sei un uomo brutto ma disponibile.

Link to comment
Share on other sites

A me pare "notorio" che i maschi nemmeno si accorgano di una messa in piega o di un vestito nuovo...

 

Vero, ma qui si parlava di bellezza del corpo, non di accessori,

quindi tette, culo, gambe, viso etc ...

 

Come dice @spottiesvirus7, un uomo pur di scopare si fa andar bene anche una brutta, ma vorrebbe accanto a se una donna bella, più di quanto una donna tenga ad avere accanto a se un uomo bello.

Link to comment
Share on other sites

@Almadel: Ho idea che le due tendenze si bilancino, se volessimo porla su termini

quantitativi due insetti di sesso opposto sono di gran lunga più diversi fra loro di due

umani, per non contare il fatto che le specie di insetti e aracnidi sono molto enormemente

superiori alle specie di uccelli e mammiferi.

Link to comment
Share on other sites

@Loup-garou

 

Qual'era il mestiere di una donna in passato??? Essere una donna, essere carina e trovare un marito presto. La cura dell'aspetto era una prerogativa del tutto femminile, tanto che c'era un'usanza di farsi il bagno dentro il sangue umano, per far rimanere la pelle giovane e fresca. Il concetto di cura maschile è molto, ma molto più lento e tardivo.

Edited by Loup-garou
Eliminato quote integrale
Link to comment
Share on other sites

Ma ti sei fumato un cannone prima di scrivere sta roba? XD

 

Non mi sarebbe venuta una frase migliore: il fulcro di questo topic qual è?

Voglio dire, la forma ideale delle linee maschili e femminili non viene sempre rispettata. Ci sono femmine con un culo stratosferico, asimmetrico e con cellulite, come ci sono culi maschili tondi e perfetti.

 

Hai espresso il tuo lecito parere, nulla da obiettare, ma non condivido, sia perché trovo più bello il corpo maschile, sia perché la perfezione non esiste in nessun sesso e le caratteristiche (a parte quelle dei genitali) non sono schematiche come tu illustri.

Usi paroloni aulici ma che in fondo in fondo cosa esprimono? che ti piace di più il corpo femminile :asd: il ché non so quanto meriti un topic a sé stante.

Edited by Krypto
Link to comment
Share on other sites

Vado a ritroso a cominciare da krypto:

 

1) lo scopo di questo "topic" non è dimostrare la superiorità della figura femminile ma trarre il maggior ventaglio possibile di traduzioni razionali dell'intelletto omosessuale sul proprio impulso d'attrazione verso la figura maschile. In tal senso chi interviene può scrivere anche un "Panegirico della Figura Maschile" (per esempio Anakreon potrebbe fare qualcosa di molto interessante all'uopo; in alternativa vanno bene anche dei link, se ci sono), tutto quello che vi viene in mente e che vi rinforza l'attrazione per la figura maschile.

Come ho spiegato nel mio altro topic ("maschio o femmina", per ora con "uranista" all'inizio del titolo, in attesa che il Moderatore lo cambi in "omosessuale" a seguito di ciò che ho espresso come ultimo intervento nel mio topic delle persentazioni) sono "metasessuale": sin da piccolo mi era impossibile impedirmi di domandarmi perché provavo questo o quello a vedere questo o quello: non mi bastava percepire, volevo sapere perché quella percezione era fatta così e non altrimenti. Tale atteggiamento si è evoluto in un razionalismo che spegne in me qualsiasi impulso che non sia da me spiegabile. Pertanto, non ho freni morali di sorta ma ciò che non mi so spiegare è impossibile che mi muova a qualcosa (fortunatamente ho trovato il modo di spiegarmi perché non uccidere la gente X-D ) . Pertanto l'unica possibilità che ho di percepire la sessualità di tipo "omo" è studiare le costruzioni razionali degli altri sulla cosa, visto che da solo non sono riuscito a elaborare un bel niente in materia. Per poi riunire nella mia razionalità le varie costruzioni e vedere se succede qualcosa, oppure no. C'è un'altra clausola: aspiro a un punto di vista "massimale" che non ha esitato negli anni a distruggere propri pareri, anche dolorosamente conquistati, pur di forgiarne di più "massimali" rispetto ai precedenti.

 

2) Se trovo un parere per me confutabile, lo confuto finché non sono più in grado di confutarlo. Non lo faccio per imporre il mio parere ma per estrarre il succo dell'inconfutabile mediante un processo di progressiva distillazione dei pareri, miei e altrui.

 

@@Fra93 (citato da Krypto): non conosco cannabinoidi, oppioidi e alcaloidi (nonché alcoli) al di là di quelli prodotti naturalmente dal mio corpo.

 

@@That's Hot: bagno di sangue umano O________O ? Ma chi, le aristocratiche? E chi facevano fuori per riempire la vasca? Non che mi scandalizzi più di tanto perché concepisco una dimensione ultraterrena dove cose simili sono più che lecite (v. l'altro mio topic)...ma non certo su questa Terra...(prima di ridere di una aprioristica rappresentazione della mia ingenuità, v. il mio ultimo post nell'altro mio topic per una confutazione -apartitica- della concezione materialistica marxista-kantiana del mondo ).

 

@dreamer: interessante, è vero, è come se sulla Terra esistessero tutte le figure possibili, solo che quelle più assurde o "aliene" sono più piccole di quelle meno variegate, sottratte all'attenzione umana.

 

@@wasabi e spottievirus7: ...o forse perché la figura femminile bella, essendo immagine dell'Infinito e radiante (in questo caso) una sua forza che si fa bellezza, accende il senso dell'Infinito, di un Inifinito acceso, e quindi basta a se stessa anche se l'anima della donna lascia a desiderare. Viceversa alla donna non basta la bellezza fisica dell'uomo perché l'uomo non suscita il senso dell'Infinito che si fa visibile e umano.

Spottievirus7, prima di confutare a-prioristicamente il concetto di onnipotenza sei invitato a dare un'occhiata al mio concetto di onnipotenza onnisenziente nella mia critica a Marx (5 righe) nell'ultimo mio intervento dell'altro topic. Poi ne riparliamo.

Quanto al Fato informe, lo ritengo un simbolo. La mia Ragion Naturale mi dice che se esiste una Divinità (e tante altre dopo di Lei) deve essere onnipotente, nel senso che deve riuscire a fare tutto quello che vuole (quanto a quello che non vuole far esistere, semplicemente non esiste). Se è onnipotente in quel senso, vuole il Massimo. Se vuole il Massimo vuole essere Figura e Cosmo insieme, perché nell'essere Cosmo è Tutto, e nell'essere Figura è una varietà in più che si aggiunge alla varietà del Tutto. Ovviamente la Figura Primordiale deve essere tale da rispecchaire immediatamente le immediate qualità dell'interiorità animica del Dio, e deve risultare essere al contempo la massimamente semplice e la massimamente complessa. Da quella avrebbe poi creato tutte le altre per successive trasformazioni, compresa la misura del Cosmo, proporzionato alla Figura Primordiale, quindi non infinito: sacrifica la sua infinità spaziale per trasformarla in infinità temporale. Per questi motivi vuole essere Figura e Cosmo insieme: melius abundare quam deficiere. Di più: miliardi di Figure. Di più: di entrambi i sessi. Di più: di ogni genere di forma e qualità (tanto verso il Bello quanto verso il Brutto). Di più: onnisenzienti. Di più: tutti gli esseri creati vuole che diventino da sé stessi come Lei. Di più: devono saper generare anche gli scenari dei loro movimenti. Un Cosmo Massimale non è fatto di uno "Spazio" fisso e immobile, bensì di più "scenari", tutti gli scenari possibili come fonte di percezione per gli Esseri Onnisenzienti, Cosmici, Multipli a immagine del Dio Massimale.

 

@Almadel: sì, quello che dici è giusto, però non c'è solo la bellezza animale, c'è anche la bellezza vegetale e minerale. Nella mia Teologia Massimale, gli animali sono espressioni di trasformazioni progressive per perdita di potenza ed equilibrio della Figura Primordiale. Sono Passioni Divine che predono una forma propria corrispondente alle proprie caratteristiche, per soddisfare il gusto della Divinità di dare forma e vita anche al Suo mondo dei Sentimenti, degli Impulsi, delle Attitudini e delle Passioni.Regno Minerale, Vegetale, Animale e Umano sono nel mio pensiero forme progressive del "condensarsi" della Coscienza in più "centri" di sé, condensazione che nell'uomo raggiunge la massima espressione come "Io" individuale.Gli animali hanno il loro Io nella specie, non nell'individuo: gli individui solo le "dita sognanti" della Specie. Gli Io del regno vegetale sono ancora più estesi, e gli individui relativi sono come uomini che dormono profondamente (gli individui animali sognano: e quando dormono sognano ancora meglio. Non ci vedono mai per quello che siamo; ci vedono come noi vediamo le cose nei nostri sogni più lucidi). Questo vuol dire che una pianta non può di per sé "sentire", ma una pianta fa comunque parte di un complesso sensorio più vasto che usa la singola pianta per "reagire" agli stimoli, perché il complesso in sé li sente. Così le specie animali con i loro individui (v. gli esperimenti di Jung sulle scimmie: scimmie in un'isola disante da un'altra, senza comunicazione con le scimmie di un'altra, inziavano a fare cose simili a quelle iniziate da quelle dell'altra isola, senza alcun contatto con le altre). Pertanto il mondo animale è solo una parte del Tutto, non il Tutto: e non conosciamo il modo in cui la Coscienza Divina fluisce in Esso. E' un mondo di passioni quasi individualizzate, prive di ragione regolatrice: prive quindi anche della possibilità della creazione autonoma della Varietà. Sono simboli, e credo che il còmpito dell'Uomo è operare in sé la loro Sintesi.Nel Regno Vegetale poi, predomina il senso della femminilità: anche i fiori androgini, come le rose, è impossibile percepirli "maschili". Il mondo minerale (gemme, ecc.) è forse un mondo veramente androgine, o forse asessuale. Perché aspiri ad essere un animale? Perché non aspiri ad essere un Dio? Allora potrai anche moltiplicarti in tutte le forme animali che vorrai, se lo vorrai, ma non sarai solo quello.

 

Veniamo ad Anakreon: ottimi spunti! Vai alle fondamenta, ed è quello che mi interessa.

Dell'Infinito non abbiamo esperienza: è vero, infatti come citato sopra neanche il Cosmo per me è infinito, anzi, nella sua forma definitiva si frammenterà in una miriade di "scenari". Tuttavia osservo: le stesse percezioni, nel loro aspeto qualitativo, possono essere considerate tessute d'Infinito a causa della loro intraducibilità in parole. Come posso spiegare qualitativamente perché il marrone è diverso dall'azzurro? Non posso, quindi sono Infiniti visibili (attenzione: ho detto "qualitativamente", non "quantitativamente"; anche perché qualcuno disse che "un colore non è la somma delle sue vibrazioni, come un cavallo non è la somma dei passi al galoppo"; e io sono di quel partito). Ora, l'Infinito che diventa una Figura da amare, conservando paradossamente Se Stesso in quella Figura, supera in potenza il Finito da amare, per un'ottica "massimale". Almeno fino a questo punto della trattazione.

Sulla tua Confutazione della Curva mi sento smarrito...che per stavolta debba arrendermi? ...Aspetta...aspetta...EUREKA! Sembra che la Retta sia altrettanto infinita della Retta (infatti entrambe sono fatte d'infiniti punti e infiniti segmenti), ma non è così: la Retta è bensì fatta d'infiniti punti, ma di un solo lato, tutti a una sola angolazione: la Curva invece è fatta sia d'infiniti punti, che d'infiniti lati, a tutte le angolazioni possibili.

Vediamo gli altri Tuoi punti...la Figura Maschile è l'incontro tra Linea Retta e Linea Curva. Sì, vero. Ma immaginiamo la Figura Archetipica nel mio mondo ideale "massimale" che mi piace tanto: immaginiamo una Figura Femminile dove tutte le componenti interne siano iridescenti di luce fulgurea versicolore, fino al più piccolo dei cristalli organici. In questo contesto di caleodoscopica fulgureità, ogni singolo componente di Linee Rette - cristalli organici, segmenti di trabecole ossee, ecc.- risplenderebbe della sua bellezza "maschile" all'interno del Corpo Femminile ; quindi la figura femminile risplenderebbe sia di linearità che di curvilineità entrambe in misura equipollente, mentre la figura maschile risplenderebbe maggiormente di linearità perché ce l'ha sia fuori che dentro. La figura femminile avrebbe tutta la configurazione dell'uomo dentro di sé, quindi sarebbe più di se stessa; l'uomo invece non avrebbe la configurazione della donna dentro di sé, quindi sarebbe solo se stesso.(Non lo faccio per aver ragione: finché un punto di vista è confutabile è confutabile).Infine la donna come genitrice di figli è cosa contemplabile solo in questa dimensione, non in quella archetipco-massimale che esiste se esiste la Divinità Massimale da me ipotizzata. Lì l'immagine della donna è, al pari di quella dell'uomo, fine a sé stessa, senza finalità esterne.

 

Tuttavia mi hai messo un dubbio: è possibile che la Figura Maschile e quella Femminile siano irriducibile, e quindi coesistenti nella Dimensione Massimale? In tal caso però il punto di vista massimale sarebbe quello della varietà, ovvero della Coesistenza dell'una forma accanto all'altra, quindi al di sopra dei punti di vista che vertono ad ascludere l'una, o l'altra.

 

@korio: profonda veduta quella espressa dalla prima frase. Nella seconda, ho da dire che in un'ottica "massimale", che è quella che piace a me, l'autentica massimità è non solo Varietà, ma anche Sintesi: la sintesi infatti riassume tutti gli aspetti estrinsecati dalla varietà. Inoltre, la potenza della virilità di cui parli potrebbe essere vista come un elemento di forza, d'intensità, che si è "staccato" dalla Figura Primordiale, rendendo la figura femminile terrena sciatta, e la figura maschile non "massimale".

 

Veniamo ad Ariel: sì, parlo volutamente di figure ideali, archetipiche, perché se guardi la mia critica a Kant e Marx nel mio ultimo mega-post dell'altro topic, nella quale confuto la natura esclusivamente politica dei concetti religiosi e l'irrealtà delle Qualità rispetto alle Quantità misurabili (nel senso che il bianco di questo sfondo sta lì dove sta, e non nel tuo cervello), potrai capire perché ho tutte le mie ragioni d'indagare l'inesplorabile, in quanto i miei risultati gnoseologici mi convincono che da qualche parte l'Ideale è reale: e ognuno può diventarLo (su questo però non ho ancora detto nulla; potrei ma è lungo).

(a proposito, in quel post accennavo anche a una critica di Einstein: ebbene, non ne ho più bisogno perché ho raggiunto in queste ore un'immagine "multipla" del Tempo in cui il Tempo metafisico non coincide con quello fisico, ed entrambi possono essere gestiti e mantenuti separati da una Divinità onnipotente; quindi posso lasciare tranquillamente il tempo fisico alla Relatività di Einstein, salvo un mio studio secondo cui i protoni ingrossati negli acceleratori potrebbero essere la prova scientifica degli "atomi magnetici" di Pier Luigi Ighina; meno male! Non ho più bisogno di confutare Einstein!).

Vero quello che dici sulle figure concave e convesse, ma rimane il fatto che ci sono figure convesse il cui insieme mira a delineare figure concave.

Attenzione a dire che Michelangelo e Leonardo erano omosessuali: possono essersi concessi qualche volta per "convenienza" ma questo non basta a dire che lo facevano per proprio piacere. In un libro sta scritto che Leonardo piegò in due con le sue mani un candelabro di metallo massiccio davanti a tutti e disse: "Chi dice che sono sodomita fa la fine di questo candelabro!". Probabilmente Freud non l'ha letto.

Le figure femminili di Leonardo e Michelangelo poco sensuali? E la misteriosa ragazza bionda dai begli occhioni neri che sorregge Javhe nella Creazione di Adamo? E il bel seno nudo della Madonna di Menchester (uno dei miei preferiti per il modo in cui rende visibile lo Spirito con la tecnica dell'incompiutezza dematerializzante...stupendo, una specie di Moureau ante-litteram)? E la Bélle Ferroniére? E la Vergine dell'Annuciazione di Leonardo Da Vinci? Se hanno dipinto anche figure femminili non troppo sensuali, secondo me l'hanno fatto non per disinteresse verso il femminile, ma perché le Forze che scorrono dal Quadro al Contemplante (e che chiunque contempli un quadro più di mezz'ora può avvertire) non vengano ostacolate da fumi animici di sensualità.

 

@Loup-Garou: perbacco, osservazione molto acuta! Degna di un Goethe! Ma per l'appunto, la figura maschile nel suo modo d'essere "compatto", dimostra di essere, a livello archetipico, concepita unicamente come un insieme di funzioni, "scavando" nella forma e togliendogli tutto ciò che risulta essere privo di funzionalità meccanico-pneumatica immediata: continuando di quel passo, con quella logica si arriva alle forme dei "Grigi", o degli alieni che compaiono alla fine di "A.I.". Nella figura femminile invece mi sembra che la sostanza tende a disporsi secondo la stessa logica espansiva della Luce diretta. La forma dell'uomo è la Luce che si riflette in sé stessa, lunare, la forma della donna è la Luce che si espande, stellare, solare (v. la Dea-Sole Amaterasu giapponese; anche per gli antichi Nordici il Sole era femminile). Alla figura maschile rimane comunque un senso di "rattenere", di non-comunicare, di un tenere-per-sé, che non vedo in quella femminile. In quella femminile vedo immediata espansione, luce irradiante, non riflessa, diretta, comunicazione intera.

E poi non dimenticate che un Dio Massimale può aver ulteriormente complicato le cose, creando non un solo corpo, bensì un insieme di corpi l'uno dentro l'altro (per ogni figura corporale e secondo diverse densità d'immaterialità), tale che ad ogni corpo fisico maschile abbia in sé un corpo "sottile" femminile, e ogni corpo fisico femminile abbia in sé un corpo sottile maschile, sul piano terreno, per riprodurre allo stato di "seme" lo schema dell'Androgino Multiplo e Multiforma del Livello Massimale.

In questo senso l'impulso omosessuale potrebbe essere spiegato come una prevalenza del corpo sottile femminile del maschio sul suo corpo maschile fisico :-D (dovuta a cause "karmiche" precedenti? Chissà...argh, ho citato una parola come "karma" senza spiegarla razionalmente! Diciamo così: un Dio Massimale, onnisenziente, non può dare una sola vita alle sue creature perché altrimenti dovrebbe mandarle all'inferno se sbagliano: ma Lui alla fine vuole dargli dolore piacevole (e non solo quello: anche le gioie propriamente tali, ovviamente), non dolore repellente, perché lo sentirebbe pure Lui su di Sé: è onnisenziente. Per ovviare a ciò fa in modo che vivano su di sé in un'altra vita i sentimenti brutti fatti vivere da loro in altri; il dolore inflitto, ritornando come un boomerang a chi l'ha causato diventaerà allora occasione di catarsi morale: ma dipende dalla libertà altrui, potrebbe anche peggiorare; quanto alla figura del "Cristo", è venuto per assorbire su di Sé una quantità tale di karma collettivo accumulato dall'umanità tale che se non l'avesse fatto nel giro di poche vite tutti gli uomini sarebbero nati lebbrosi, o vittime di altri tipi di morbi incurabili, e la razza umana si sarebbe estinta sotto il peso delle colpe collettive accumulate nella sua libertà. A tutto però c'è un limite: quando tutte le anime umane saranno o definitivamente Perfette o definitivamente Perdute avverrà la grande raccolta dell'Apocalisse, o Giudizio Universale; le vite vengono date, ma fino a un certo punto; è Perduta l'anima che si sbarazza del proprrio "karma" mediante riti oscuri finalizzati all'uopo: tale anima perde le sue colpe, e quindi anche la possibilità di migliorare). Immaginate che delle forze emanino dalla parte femminile, e la parte maschile le riceva. In tal senso nell'uomo, femmina "dentro" e maschio "fuori, il corpo maschile riceve le forze dal suo corpo sottile femminile: il movimento è dall'immateriale verso la materia, perciò l'uomo è più portato per la materialità. Viceversa, nella donna le forze vanno nel senso opposto, verso il corpo sottile (maschile): per questo è più portata per il sogno, la fiaba, la magia, la fantasia, ecc. Ipotesi eh? Nulla di più.

 

@Orlok88: simpatiche le tue osservazioni :-). In parte su alcune cose ho detto la mia nelle risposte agli altri. "Adipomastìa"...in effetti accade, e potrebbe essere una della prove del derivare la figura maschile da quella femminile ( a livello archetipico; poi nell'Eden si è deciso diversamente). Circa il tuo pene tutte curve, sì, ha le curve...ma è rigido, quindi la sua varietà di movimenti è limitata: anche la varietà dei movimenti va contata per la valutazione del massimale. Non mi dire che le gonadi sono ultra-mobili perché quando sono sode sono ferme anche quelle. Inoltre, non è alle curve del pene che un omosessuale o una donna pensano quando lo guardano, ma alla sua slanciatezza, al modo in cui il tronco dei corpi cavernosi divide il corpo del pene in modo che sembra fatto da tre tubi messi insieme, alla sua rigidità tubolare, che si combina immediatamente con l'idea della rettilineità, non con quella della curvilineità.

Edited by Defensor
Link to comment
Share on other sites

La beltà sognata.

 

Caro Difensore,

 

annoti:

 

"Dell'Infinito non abbiamo esperienza: è vero, (omissis). Tuttavia osservo: le stesse percezioni, nel loro aspeto qualitativo, possono essere considerate tessute d'Infinito a causa della loro intraducibilità in parole. Come posso spiegare qualitativamente perché il marrone è diverso dall'azzurro? Non posso, quindi sono Infiniti visibili (attenzione: ho detto "qualitativamente", non "quantitativamente"; anche perché qualcuno disse che "un colore non è la somma delle sue vibrazioni, come un cavallo non è la somma dei passi al galoppo"; e io sono di quel partito). Ora, l'Infinito che diventa una Figura da amare, conservando paradossamente Se Stesso in quella Figura, supera in potenza il Finito da amare, per un'ottica "massimale". ".

 

Se dell'infinito, se pur alcunché sia infinito, non abbiamo, cosa che Tu stesso concedi, esperienza, non so come tu possa asserire che due colori siano infiniti visibili:

posso vedere una cosa della quale per ciò non ho esperienza, perché è infinita ?.

 

Affermi poter asserire ciò perché non possiamo spiegare, proferendo verbo, in che mai un colore si distingua da un altro:

benché tale affermazione non mi paia affatto veridica, se non per altro perché potremmo pur procedere per comparazioni, non di meno non comprendo donde tu deduca necessariamente che l'infinito sia una figura da amare, donde che esso abbia maggior potenza del finito, donde che il corpo femminile partecipi piuttosto dell'infinito che del finito e, in ultimo, donde che il partecipare dell'infinito, di quell'infinito di cui Tu stesso convieni non abbiamo esperienza, sia cosa migliore che partecipare del finito.

 

Osservi:

"la Retta è bensì fatta d'infiniti punti, ma di un solo lato, tutti a una sola angolazione: la Curva invece è fatta sia d'infiniti punti, che d'infiniti lati, a tutte le angolazioni possibili."

 

Non mi consta veramente che la linea curva sia costituita di lati...; comunque sia, ho voluto solo annotare che, come una linea curva può essere considerata infinita, così può essere anche considerata finita; non altrimenti possiamo considerare una linea retta:

è sufficiente non fingersi che esse siano prolungate all'infinito, cosa che, per altro, non mi pare della nostra esperienza mortale.

 

Sogni:

"Vediamo gli altri Tuoi punti...la Figura Maschile è l'incontro tra Linea Retta e Linea Curva. Sì, vero. Ma immaginiamo la Figura Archetipica nel mio mondo ideale "massimale" che mi piace tanto: immaginiamo una Figura Femminile dove tutte le componenti interne siano iridescenti di luce fulgurea versicolore, fino al più piccolo dei cristalli organici. In questo contesto di caleodoscopica fulgureità, ogni singolo componente di Linee Rette - cristalli organici, segmenti di trabecole ossee, ecc.- risplenderebbe della sua bellezza "maschile" all'interno del Corpo Femminile ; quindi la figura femminile risplenderebbe sia di linearità che di curvilineità entrambe in misura equipollente, mentre la figura maschile risplenderebbe maggiormente di linearità perché ce l'ha sia fuori che dentro. La figura femminile avrebbe tutta la configurazione dell'uomo dentro di sé, quindi sarebbe più di se stessa; l'uomo invece non avrebbe la configurazione della donna dentro di sé, quindi sarebbe solo se stesso.".

 

Il Tuo sogno rappresenta il Tuo desiderio, la Tua concupiscenza e contro i sogni altrui nulla posso opporre.

 

S'io Ti riferissi averTi sognato costituito d'un solo occhio, di tre capi, di cinquanta braccia e di cento gambe, potresti oppormi qualche cosa ?:

neppure che fosse un sogno, perché già Te l'avrei dichiarato io stesso !.

 

M'opponi:

"Infine la donna come genitrice di figli è cosa contemplabile solo in questa dimensione, non in quella archetipco-massimale che esiste se esiste la Divinità Massimale da me ipotizzata.".

 

Nel cielo immaginifico delle Tue congetture puoi volare con le ali di Tuo maggior gradimento, pur che Tu non voglia che ivi voli anch'io:

se debbo volare, per me sia mia l'elezione e del cielo e delle ali.

 

Domandi in fine:

"Tuttavia mi hai messo un dubbio: è possibile che la Figura Maschile e quella Femminile siano irriducibile, e quindi coesistenti nella Dimensione Massimale?".

 

Non so che accada mai nella dimensione massima, se pur sia una tal dimensione, ma congetturo che sarebbe assai se potessimo conoscere pienamente tutto quanto accade nella nostra dimensione minima; pare, vice versa, che male in questa procediamo per errori ed ambagi, cadendo troppo spesso in anfratti oscuri...

 

Forse la nostra linea non è né retta né curva, ma infranta:

ambiziosi di molto, capaci di poco.

 

Quanto al resto, beltà sognata, beltà sperata, beltà desiderata confermo non di meno che per un viro non può che esser altra, che quella d'un giovinetto.

 

Anakreon.

Link to comment
Share on other sites

Pardon, ma non è affatto vero che negli invertebrati sia la femmina più "bella". E' più grossa, più aggressiva, di norma più longeva. Ma i colori brillanti, le forme eleganti ed attraenti, sono sempre maschili. Mi vengono in mente i ragni saltatori.

Link to comment
Share on other sites

@@Defensor Quello che dici mi sembra solo un mare di sciocchezze, o forse sono io che non ti capisco, ma proprio non riesco a rintracciare nessun senso nelle tue parole.

 

Non vorrei risultare offensivo, ma a che pro usare tante parole per sostenere il nulla?

Edited by wasabi
Link to comment
Share on other sites

@@That's Hot: cosa ci trovi di stupido, dimmi pure, è interessante. Non so se hai letto che tutti gli omosessuali sono liberi qui di esprimere tutti gli apprezzamenti che gli vengono in mente sulla figura maschile, purché non scurrili.

Non vorrei insistere, ma t'invito a leggere cosa ho scritto su Kant nell'altro mio topic prima di farti una rappresentazione della qualità del mio intelletto.

 

@Anakreon:

 

"S'io Ti riferissi averTi sognato costituito d'un solo occhio, di tre capi, di cinquanta braccia e di cento gambe, potresti oppormi qualche cosa ?:

neppure che fosse un sogno, perché già Te l'avrei dichiarato io stesso !"

 

"Affermi poter asserire ciò perché non possiamo spiegare, proferendo verbo, in che mai un colore si distingua da un altro:

benché tale affermazione non mi paia affatto veridica, se non per altro perché potremmo pur procedere per comparazioni, non di meno non comprendo donde tu deduca necessariamente che l'infinito sia una figura da amare, donde che esso abbia maggior potenza del finito, donde che il corpo femminile partecipi piuttosto dell'infinito che del finito e, in ultimo, donde che il partecipare dell'infinito, di quell'infinito di cui Tu stesso convieni non abbiamo esperienza, sia cosa migliore che partecipare del finito".

 

La Tua tenzon m'è cagion d'onore, o Anakreone, tal che in sì alta magnifitade, inver et alfin specto di quell'uranio pausanar, la misura di sua beltade. Sì ch'a bene sperar m'è cagione, o difensor degno dell'intellettual passione, che la tua animica virtù feconda mi sia per l'intelletual crescita mia, modellando mia ragione: sine farne forse di un'unica cosa la magione.

 

@Almadel: io ho sempre sentito, nella suadenza di danze matematiche di frattali e derivate delle pinne dei pesci rossi, un muoversi tipicamente femminile. Anche nelle Meduse, nelle alghe, nei coralli, negli anemoni di mare, nelle onde stesse del mare. A quali pesci ti riferisci?

@wasabi: sì, in effetti alcune "scivolate" in concetti di sapore teosofizzante me li potevo risparmiare. Hanno fatto decadere di molto l'atmosfera razionale originale >.>. Sono il primo a dispiacermi del frutto di questa cedevolezza all'impulsività scrittoria. Non bisogna dimenticare però che ho impiegato due ore per rispondere ieri nell'altro topic, e tre a questo, per un totale di cinque ore, se non sei, finite ieri alle 4 del mattino. Quindi ero un po' provato dall'esposizione prolungata allo schermo e quindi verso la fine ho ceduto verso atmosfere intellettuali che stonano con la razionalità di base. Mi si comprenda, come io comprendo la degnità del vostro pensare sancita dalle vostre intime lotte e sofferenze: quali ognuno ne ha, nessuno tocchi il frutto di pensiero del dolore dell'uomo.

Edited by Defensor
Link to comment
Share on other sites

Defensor, se tu fossi un polipo, il tuo dio come si creerebbe un involucro (scusa, sono da mobile e cito a memoria il tuo post d'apertura) rappresentante la perfezione? Come una cosa oblunga, con solo quattro tentacoli disuguali, senza simmetria raggiata?

Parti da un principio antropico che falla l'intero discorso.

 

La mia battuta su Picasso era solo perché valutavi importante la simmetria e la rotondità.

 

Ed in ogni caso il bello è diverso da ciò che piace. Io ti posso dire che il corpo femminile è bello, come è bello un picasso. Ma non ti posso dire che mi piace.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...