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Schieramento politico: Come e Perchè


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Mi sta bene che si faccia un uso adeguato delle parole, ma ritengo che la parola integrazione non sia razzista, e non a caso io mi ritengo integrato in un ambito europeo e multiculturale.

 

Io non ti ho mai accusato di essere razzista.

 

Al massimo da quello che dici posso ipotizzare due casi 1) Hai un pregiudizio negativo verso alcuni immigrati 2) Non ti rendi conto pienamente di quello che dici (capita a tutti, non sempre prestiamo attenzione alle assunzioni alla base di un nostro stesso discorso, o alle sue possibile conseguenze)

 

Il razzismo è qualcosa di molto più pericolo e sistematico, un razzista non ha semplicemente una "cattiva impressione" di alcuni immigrati, ma tenta proprio di giustificare scientificamente e moralmente la discriminazione delle persone sulla base di un criterio (la nazionalità, l'etnia, l'orientamento sessuale, ecc ecc)

 

Ma quindi vi chiedo ad entrambi, specialmente ad Almadel: cosa intendete dire, che visto che noi dobbiamo avere il diritto di comportarci nel nostro modo (mangiare spaghetti a Beirut, diceva Almadel, vestire all'Occidentale, ecc. ecc.) loro hanno il diritto di mandare avanti il marcio delle loro tradizioni fondamentaliste nel nostro paese?

 

Io non credo nemmeno che abbia senso parlare di "un modo di vivere nostro" e un "modo di vivere loro", credo che abbia senso parlare solo di "un modo di vivere di Almadel", "un modo di vivere di Dream_River", "un modo di vivere di "Lucky Walker"

 

Non so Almadel come preferirebbe esprimersi, io la differenza che sento con quello che scrivi te è una differenza di linguaggio.

Che non è una differenza da poco, le ideologie sono composte dalla parole, perché è con esse che orientano il pensiero.

Io non ti ho mai accusato di essere razzista.

 

Al massimo da quello che dici posso ipotizzare due casi 1) Hai un pregiudizio negativo verso alcuni immigrati 2) Non ti rendi conto pienamente di quello che dici (capita a tutti, non sempre prestiamo attenzione alle assunzioni alla base di un nostro stesso discorso, o alle sue possibile conseguenze)

 

Il razzismo è qualcosa di molto più pericolo e sistematico, un razzista non ha semplicemente una "cattiva impressione" di alcuni immigrati, ma tenta proprio di giustificare scientificamente e moralmente la discriminazione delle persone sulla base di un criterio (la nazionalità, l'etnia, l'orientamento sessuale, ecc ecc)

 

 

 

Io non credo nemmeno che abbia senso parlare di "un modo di vivere nostro" e un "modo di vivere loro", credo che abbia senso parlare solo di "un modo di vivere di Almadel", "un modo di vivere di Dream_River", "un modo di vivere di "Lucky Walker"

 

Non so Almadel come preferirebbe esprimersi, io la differenza che sento con quello che scrivi te è una differenza di linguaggio.

Che non è una differenza da poco, le ideologie sono composte dalla parole, perché è con esse che orientano il pensiero.

 

E' stato detto che integrazione è una parola razzista! E io l'ho usata nel primo discorso.

1) ho un pregiudizio negativo verso ALCUNI immigrati. E' vero, ma tu non lo avresti verso persone che tendono ad avere dei comportamenti non civili? Certo, non sono tutti, così, ma i fatti parlano! E non leggo Libero o il Giornale, pieni di notizie mondezza, al limite del razzismo e sessismo!

2) Non ti rendi conto pienamente di quello che dici (capita a tutti, non sempre prestiamo attenzione alle assunzioni alla base di un nostro stesso discorso, o alle sue possibile conseguenze). Ogni volta che scrivo in un forum, ho sempre sotto occhio l'assunto dal quale sono partito. Quindi anche a questa affermazione devo esprimere parere negativo.

 

Io ho usato le stesse parole di Almadel, quando ha fatto il paragone tra le loro tradizioni, chiamiamole come cavolo volete, e le nostre. Paragone che peraltro, come molte altre cose, ho trovato poco azzeccato nel contesto. Ho dovuto infatti rileggere il suo intervento (il primo che mi ha fatto in risposta) almeno tre volte, prima di rispondere.

Se Almadel ha scritto che "integrazione" è una parola razzista, non sono d'accordo con lui

 

Penso che "integrazione" è un parola che, usata comunemente verso alcuni immigrati, presuppone un pregiudizio negativo

 

Poi chiaramente per te certi "fatti" parlano chiaro, secondo me no, perché i "fatti" sono molto spesso un insieme di dati arbitrariamente circoscritto.

Penso sia chiaro quindi che ciò che non condivido non sono i principi di giustizia e uguaglianza a cui ti rifai, ma il pregiudizio che dietro a essi nascondi.

 

Da qui potremmo discutere sulla realtà dell'immigrazione in Italia e sulla misura in cui certi idee (pregiudizi negativi o positivi) influenzano il nostro rapporto con questo aspetto della realtà. Ma bisognerebbe aprire un thread a parte, perché se andiamo ancora più OT, finisce che i moderatori si arrabbiano :-)

 

Io ho usato le stesse parole di Almadel, quando ha fatto il paragone tra le loro tradizioni, chiamiamole come cavolo volete, e le nostre.

 

Me ne sono accorto, quello che volevo intendere e che appunto non condividevo nemmeno io il paragone di Almadel.

 

Da qui potremmo discutere sulla realtà dell'immigrazione in Italia e sulla misura in cui certi idee (pregiudizi negativi o positivi) influenzano il nostro rapporto con questo aspetto della realtà. Ma bisognerebbe aprire un thread a parte, perché se andiamo ancora più OT, finisce che i moderatori si arrabbiano :-)

 

 

Sì, in effetti il discorso sta finendo molto OT. Per quanto mi riguarda, qualora lo voleste continuare potete anche rispondermi in MP. Anche se, comunque, era pur sempre un discorso su base politico/sociale!

Io sono per le buone idee, e le buone idee non hanno né schieramento, né colore, né orientamento né una religione; mi piace chi ha buone idee.

Non esiste né il bianco né il nero, ma infinite sfumature di grigio.

Belle parole, ma prive di senso.

Qui si chiedeva quali sono per te le belle idee, chi le rappresenta e come agisci durante le elezioni per far si che esse emergano.

Belle parole, ma prive di senso.

Qui si chiedeva quali sono per te le belle idee, chi le rappresenta e come agisci durante le elezioni per far si che esse emergano.

No, non mi sono mai schierato e non credo che lo farò mai; il diritto al voto ce l'ho da pochi anni ed ho quindi avuto solo due occasioni di votare, ed entrambe le volte mi sono astenuto perché i candidati erano al quanto ridicoli, e non sto né a destra né a sinistra, non mi schiero.

Io mica mi preoccupo di finire OT,

so che i gentili Moderatori sposteranno la discussione se vorranno :)

 

Mi piace la discussione sulla "integrazione".

Mi pare che @@Lucky.Walker abbia ammesso di avere dei pregiudizi negativi verso alcune etnie

e questo prova che chi usa il termine "integrazione" generalmente è razzista :)

 

Io vivo in un quartiere davvero multietnico

e sono stato picchiato solo da un Padovano della buona borghesia

e rapinato (di venti euro...) solo da un Napoletano.

A Padova l'omofobia non è lecita e a Napoli il furto non è legale;

quindi non era certo per "mancata integrazione" che lo hanno fatto.

 

Mi si dice che il problema dell'integrazione culturale avviene

quando qualcuno fa in Italia una cosa che qui è illecita e nel suo Paese è legale.

L'unico esempio che Lucky.Walker può portare è quello del padre

che picchia la figlia perché mette la minigonna.

 

Mi sembra un po' poco, perché anche io le ho prese da mio padre

e non sono finito sui giornali perché se non c'è razzismo non c'è neanche notizia.

"Veneto picchia suo figlio e non lo fa uscire di casa perché rompe la bici" suona diversamente

da "Pakistano picchia la figlia e non la fa uscire di casa perché mette la minigonna".

Eppure l'illegalità del gesto è la medesima,

semplicemente il secondo vi pare un atto gravissimo e il primo una banalità.

 

Per questo dico che dietro la parola "integrazione" si nasconde il razzismo.

Se una coppia gay olandese in Italia vuole vedere riconosciuto il proprio matrimonio,

nessuno pensa: "Eh, ma questi Olandesi devono integrarsi, non sono mica nel loro Paese"

e non penso nessuno farebbe questo discorso neanche se si fumassero una canna.

Sono troppo biondi perché sia un problema di "integrazione", al massimo sarà l'Italia a essere arretrata...

Chiedo scusa per l'OT, ma di fronte alle accuse di razzismo non posso tirarmi indietro.

 

Mi piace la discussione sulla "integrazione".

Mi pare che @@Lucky.Walker abbia ammesso di avere dei pregiudizi negativi verso alcune etnie

e questo prova che chi usa il termine "integrazione" generalmente è razzista :)

 

Con te è come parlare con quelli di Casa Pound, tiri fuori le tue argomentazioni e non accetti di ascoltare e capire quelle dell'altro. Perchè nel primo post mi hai accusato con farneticazioni senza senso di essere razzista, sebbene ti abbia più volte portato valide motivazioni per cui razzista non sono.

 

Io vivo in un quartiere davvero multietnico

e sono stato picchiato solo da un Padovano della buona borghesia

e rapinato (di venti euro...) solo da un Napoletano.

A Padova l'omofobia non è lecita e a Napoli il furto non è legale;

quindi non era certo per "mancata integrazione" che lo hanno fatto.

 

Il padovano dell'alta borghesia e il napoletano che ti hanno fatto del male sono sicuramente degli incivili, gente che non sa vivere in società se non a discapito del prossimo. Perchè ho fatto spesso l'esempio degli immigrati? Perchè venendo da altri paesi in cui le tradizioni permettono certi tipi di comportamenti, devono capire che qui si cambia aria. Loro rispettano noi, e noi rispettiamo loro. Purtroppo, e qui do una "mazzata" dall'altra parte, si sono scontrati con un tipo di realtà, quella italiana, in cui vi è una superficialità che porta le persone ad attaccarli per motivi falsi e stereotipati come le donne con il burqa (mai viste in italia in quanto il burqa è afghano) sotto il quale tengono le bombe, e altre migliaia di cazzate.

 

Mi si dice che il problema dell'integrazione culturale avviene

quando qualcuno fa in Italia una cosa che qui è illecita e nel suo Paese è legale.

L'unico esempio che Lucky.Walker può portare è quello del padre

che picchia la figlia perché mette la minigonna.

 

E ti sembra niente? Possiamo anche aggiungere: il padre che ammazza il figlio perchè è gay; il padre (e qui ne ho sentiti da tutte le parti, eh, non solo gli arabi) che ammazza il figlio o la figlia o anche soltanto lo ripudia perchè sposa qualcuno di un'altra religione; il padre serbo/ croato che rifiuta che il figlio si frequenti con una croata/serba (stanno sparendo, ma ci sono ancora queste cose nelle comunità slave); i rom che dopo migliaia di anni si rifiutano di integrarsi con altre razze perchè da loro ritenute impure e malevole (cosa che poi porta, anche in maniera esagerata e sbagliata, la gente a pensare che il male siano loro).

 

Secondo te, essere realisti vuol dire essere razzisti? Considerami pure un razzista, ma sei tu in questo caso ad avere una concezione sbagliata!

 

Mi sembra un po' poco, perché anche io le ho prese da mio padre

e non sono finito sui giornali perché se non c'è razzismo non c'è neanche notizia.

"Veneto picchia suo figlio e non lo fa uscire di casa perché rompe la bici" suona diversamente

da "Pakistano picchia la figlia e non la fa uscire di casa perché mette la minigonna".

Eppure l'illegalità del gesto è la medesima,

semplicemente il secondo vi pare un atto gravissimo e il primo una banalità.

 

Mettiamo le cose al contrario: pakistano picchia suo figlio perchè rompe la bici (mio commento, che stronzo. Due pizze educative sono una cosa, picchiare è un'altra ben peggiore) STESSA COSA VALE PER IL VENETO!

Veneto picchia la figlia e non la fa uscire di casa perchè mette la minigonna (mio commento, che bastardo troglodita.) Sarebbe stato un troglodita anche se fosse stato pakistano, tunisino, norvegese o vietnamita.

 

No nel tal caso l'illegalità del gesto è sì grave da entrambe le parti, ma ti vorrei specificare come nei giornali non esca che il padre ha picchiato la figlia per l'abito succinto, bensì che il padre la UCCIDA! Ora non tutti i padri islamici uccidono le figlie per una cosa così stupida, ma certo sono frequenti reazioni eccessive da parte loro per la tanto decantata minigonna.

 

Per questo dico che dietro la parola "integrazione" si nasconde il razzismo.

Se una coppia gay olandese in Italia vuole vedere riconosciuto il proprio matrimonio,

nessuno pensa: "Eh, ma questi Olandesi devono integrarsi, non sono mica nel loro Paese"

e non penso nessuno farebbe questo discorso neanche se si fumassero una canna.

Sono troppo biondi perché sia un problema di "integrazione", al massimo sarà l'Italia a essere arretrata...

 

Una coppia gay olandese in Italia non si deve integrare, MA E' L'ITALIA CHE DEVE INTEGRARSI IN EUROPA, come ho già ripetuto almeno tre volte nel corso dei miei messaggi passati. Se il comportamento di certi immigrati è sbagliato, E' SOPRATTUTTO CON GLI ITALIANI CHE ME LA PRENDO, la cui giustizia fa schifo e un delinquente (per quanto questo sia diventato delinquente in seguito a povertà, occhio non ho specificato la nazionalità del suddetto delinquente) si ritrova fuori dal carcere dopo un mese per delitti seri, gli italiani che tentano di rubare e di fare scorciatoie non appena possibile (sicchè gli stranieri impareranno quello come modello di "civiltà").

 

Caro Almadel, ti dico che la prossima volta che dici razzista ad una persona, ricorda il significato di questa parola:

razzista significa che reputi la tua razza superiore alle altre, strano per chi come me ha vari amici di ogni parte del mondo, una ragazza per metà nigeriana e per metà polacca, un'altra scozzese e thailandese, ho due cari amici arabi qui in Italia, dal Libano e dalla Tunisia, ho un amico del Senegal, un'amica la cui famiglia è ebrea, un amico indonesiano e una albanese entrambi musulmani praticanti. Cazzo, sono proprio un Fuhrer del 2000! Visto poi il mio grande interesse per le altre culture.

Razzista significa addirittura che odi l'altro al tal punto da volerlo morto, abbiamo visto cosa a portato nella storia il razzismo di massa? Genocidio armeno, inizio secolo. Olocausto contro ebrei, zingari, omosessuali e diverse religioni, anni 30-40. Sterminio di massa tramite pogrom di ebrei in russia, fine 800. Sterminio di popolazioni trans-caucasiche, specialmente kazake, da parte di Stalin, anni 30. Potrei continuare all'infinito, purtroppo.

PS: per quanto mi riguarda, l'unica volta che mi sono ritrovato quasi a pestare un arabo, non era perchè era più scuro di me o perchè pregava Maometto, ma perchè ci ha urlato "ricchioni!" (e devo dire che correva il ragazzo, eh, mica sono riuscito a prenderlo XD) Ma in quel momento non vedevo un ragazzo arabo, poteva essere anche italiano, POTEVA ESSERE ANCHE UN MIO AMICO fino a due secondi prima, in quel momento vedevo una persona che aveva insultato me e il ragazzo con cui stavo uscendo e doveva pagarla.

@Lucky.Walker, tranquillo :)

 

Tu hai scritto

ho un pregiudizio negativo verso ALCUNI immigrati

come fai ad arrabbiarti se ti dico che sei razzista?

Questa è esattamente la definizione enciclopedica di "razzismo"

o per essere razzisti bisogna avere pregiudizi verso TUTTE le etnie?

Forse mi sono perso un passaggio...

 

Perchè venendo da altri paesi in cui le tradizioni permettono certi tipi di comportamenti, devono capire che qui si cambia aria.

 

Continui a riferirti sempre alla questione delle botte alla ragazza con la minigonna?

Ho ragione di credere che il 99,999% dei reati compiuti dagli immigrati in Italia

siano azioni che sono illegali anche nel loro Paese di origine.

E che quindi la questione della "integrazione" sia assolutamente irrilevante.

 

Possiamo anche aggiungere: il padre che ammazza il figlio perchè è gay; il padre (e qui ne ho sentiti da tutte le parti, eh, non solo gli arabi) che ammazza il figlio o la figlia o anche soltanto lo ripudia perchè sposa qualcuno di un'altra religione; il padre serbo/ croato che rifiuta che il figlio si frequenti con una croata/serba (stanno sparendo, ma ci sono ancora queste cose nelle comunità slave); i rom che dopo migliaia di anni si rifiutano di integrarsi con altre razze perchè da loro ritenute impure e malevole (cosa che poi porta, anche in maniera esagerata e sbagliata, la gente a pensare che il male siano loro).

 

A parte che i casi di omofobia violenta in Italia sono sempre compiuti da Italiani

(cerca pure in internet, di casi di omofobia ce ne sono tanti.

L'unico che aveva protagonisti dei Marocchini era una messa in scena...)

e di padri che uccidono o accoltellano il figlio gay in Italia

uno è Lombardo e uno è Siciliano (e mi ricordo un caso in Calabria, ma non lo trovo su Google).

Ti riferivi a qualche caso specifico?

Neanche di problemi tra Serbi e Croati in Italia non sono riuscito a trovare nulla...

Quando avevo il ragazzo Croato e sono uscito col mio ex che lo aveva Serbo,

non si sono neanche fatti frecciatine...

 

Mettiamo le cose al contrario: pakistano picchia suo figlio perchè rompe la bici (mio commento, che stronzo. Due pizze educative sono una cosa, picchiare è un'altra ben peggiore) STESSA COSA VALE PER IL VENETO!

Veneto picchia la figlia e non la fa uscire di casa perchè mette la minigonna (mio commento, che bastardo troglodita.) Sarebbe stato un troglodita anche se fosse stato pakistano, tunisino, norvegese o vietnamita.

 

No nel tal caso l'illegalità del gesto è sì grave da entrambe le parti, ma ti vorrei specificare come nei giornali non esca che il padre ha picchiato la figlia per l'abito succinto, bensì che il padre la UCCIDA! Ora non tutti i padri islamici uccidono le figlie per una cosa così stupida, ma certo sono frequenti reazioni eccessive da parte loro per la tanto decantata minigonna.

 

Direi che il punto è quello che ho messo in grassetto.

Cosa intendi per "frequenti"? Quanti padri mussulmani (le persone non sono "islamiche" né "ebraiche")

uccidono le figlie perché mettono la minigonna? Sugli 800 mila mussulmani che ci sono in Italia?

Ci fossero stati anche 8 casi*, quanto sarebbe? Lo 0,001%, mi sembra.

Un po' poco per dire che si tratti di un problema di mancata integrazione culturale.

 

*No, non sono 8: a me risulta siano solo due in vent'anni di immigrazione di massa in Italia.

A te sembrano "frequenti"; il fatto che ti sembrino "frequenti" mi fa pensare che tu sia razzista.

Un bello 0,00025% in vent'anni diventa "è frequente". C'è qualcosa che non torna.

 

Caro Almadel, ti dico che la prossima volta che dici razzista ad una persona, ricorda il significato di questa parola:

razzista significa che reputi la tua razza superiore alle altre, strano per chi come me ha vari amici di ogni parte del mondo, una ragazza per metà nigeriana e per metà polacca, un'altra scozzese e thailandese, ho due cari amici arabi qui in Italia, dal Libano e dalla Tunisia, ho un amico del Senegal, un'amica la cui famiglia è ebrea, un amico indonesiano e una albanese entrambi musulmani praticanti. Cazzo, sono proprio un Fuhrer del 2000! Visto poi il mio grande interesse per le altre culture.

 

No, razzista vuol dire anche "avere dei pregiudizi negativi su alcune etnie o culture".

Senza necessariamente credere che la tua etnia o cultura sia migliore delle altre.

 

Sei preoccupato per l'immigrazione islamica: ma la cosa ovviamente non riguarda

le persone che tu conosci personalmente, che sono tutti simpaticissimi e onesti.

 

Ma a me di questo non importa molto; io contestavo solo l'uso che fai della parola "integrazione".

Credi che i Mussulmani frequentemente violino le nostre leggi perché da loro le stesse cose sono legali;

mentre a me questo sembra davvero un problema marginalissimo.

Che appunto riguarda un paio di casi ampiamente strombazzati sui giornali

(e francamente non credo nemmeno che in Pakistan o in Marocco

sia legale uccidere la figlia perché mette la minigonna...)

come fai ad arrabbiarti se ti dico che sei razzista?

Questa è esattamente la definizione enciclopedica di "razzismo"

o per essere razzisti bisogna avere pregiudizi verso TUTTE le etnie?

Forse mi sono perso un passaggio...

 

Verso alcuni immigrati, non riferito ad alcune etnie! Non ho detto: "quanto so simpatici i rumeni e i filippini, abbasso i tunisini e i marocchini musulmani!" bensì, che ci sono immigrati tunisini, marocchini, indiani per bene, così come ci sono alcuni che, reduci da tristi situazioni nei loro paesi (dittature, persecuzioni, problemi etnico-religiosi ecc.), hanno un approccio violento nei confronti del prossimo. Ma alcuni italiani, quando sono emigrati in America, non erano forse così? Soprattutto nel meridione in cui non arrivava lo Stato, se non tramite il controllo feudale della mafia di allora, erano abituati che se volevano vivere in pace e non disturbati dovevano baciare la mano al don mafioso del luogo, e così hanno continuato a fare con i mafiosi in America; come risultato, tutt'ora negli USA sopravvivono famiglie criminali di Cosa Nostra. Quindi non è una situazione soltanto degli arabi perchè gli arabi so brutti, cattivi e dicono "Allah u Ackbar!" (non mi ricordo come si scrive, se vi è qualche arabo che legge chiedo scusa). Parlo di arabi e slavi perchè, per motivi di vicinanza geografica, sono loro ad accedere maggiormente nel confine italiano rispetto ad altre persone.

 

Continui a riferirti sempre alla questione delle botte alla ragazza con la minigonna?

Ho ragione di credere che il 99,999% dei reati compiuti dagli immigrati in Italia

siano azioni che sono illegali anche nel loro Paese di origine.

E che quindi la questione della "integrazione" sia assolutamente irrilevante.

 

No, sei tu che continui a riportarmi quest'esempio. Essendo il primo esempio che m'è venuto in mente l'ho scritto nel primo post, e tu me lo stai rinfacciando fino alla nausea.

 

A parte che i casi di omofobia violenta in Italia sono sempre compiuti da Italiani

(cerca pure in internet, di casi di omofobia ce ne sono tanti.

L'unico che aveva protagonisti dei Marocchini era una messa in scena...)

e di padri che uccidono o accoltellano il figlio gay in Italia

uno è Lombardo e uno è Siciliano (e mi ricordo un caso in Calabria, ma non lo trovo su Google).

 

E allora io sarò stato sfortunato a beccare un ragazzo arabo, non so se tunisino, marocchino o egiziano, non mi interessa. Anzi più fosse stato scuro, meglio sarebbe stato per lui: non si sarebbero visti i lividi che gli avrei fatto se solo poco poco riuscivo a prenderlo insieme al mio amico. Ribadisco per la diecimillesima volta che non mi interessa l'origine del ragazzo che mi insultò qualche mese fa, BENSI' ti volevo rendere noto come molti immigrati, causa ignoranza, hanno comportamenti non positivi verso noi gay.

 

Ti riferivi a qualche caso specifico?

Neanche di problemi tra Serbi e Croati in Italia non sono riuscito a trovare nulla...

Quando avevo il ragazzo Croato e sono uscito col mio ex che lo aveva Serbo,

non si sono neanche fatti frecciatine...

 

Si vede che questi tuoi amici sono persone integrate. Una ragazza bosniaca che era in classe mia raccontava situazioni leggermente differenti quando usciva fuori l'argomento "i problemi della Bosnia multietnica". Basti vedere lo schifo che è successo alla fine degli anni novanta sotto i regimi dei due dittatori Milosevich e Tudman (rispettivamente leader di Serbia e Croazia). Sicuramente ora le cose sono cambiate e si va verso un tipo di società più civile nei paesi dell'ex Yugoslavia. Anche se hanno molta strada ancora da fare.

 

Direi che il punto è quello che ho messo in grassetto.

Cosa intendi per "frequenti"? Quanti padri mussulmani (le persone non sono "islamiche" né "ebraiche")

uccidono le figlie perché mettono la minigonna? Sugli 800 mila mussulmani che ci sono in Italia?

Ci fossero stati anche 8 casi*, quanto sarebbe? Lo 0,001%, mi sembra.

Un po' poco per dire che si tratti di un problema di mancata integrazione culturale.

 

La parola islamico mi era semplicemente sfuggita, ma un errore così madornale da essere evidenziato. Dimostra soltanto che ti stai attaccando ai minimi particolari che possono sfuggire nella foga di una discussione pur di attaccare il prossimo.

Detto questo, non è che tutti i casi vengono raccontati dai giornali (nel senso, non tutti i casi, fortunatamente direi, finiscono con l'accoltellamento o la morte di una persona) ma le situazioni di violenza domestica sono tristemente frequenti in realtà meno fortunate e meno aperte. E' chiaro che la maggior parte degli stranieri in Italia campano una situazione economica e sociale non felice, non hanno potuto studiare per vari motivi, dì quello che vuoi, e l'ignoranza in cui molti di loro vivono li porta poi ad attuare determinati comportamenti.

 

No, razzista vuol dire anche "avere dei pregiudizi negativi su alcune etnie o culture".

Senza necessariamente credere che la tua etnia o cultura sia migliore delle altre.

 

Essere razzista è qualcosa di più rispetto all' "avere un semplice pregiudizio". Il razzista si rifiuta di approfondire una conoscenza con una persona che lui considera "diversa". La diversità mi interessa, gli scambi culturali mi piacciono una cifra. Quando sono stato in Scozia per studiare inglese nella classe ero l'unico italiano, e c'erano persone dall'Iran, dal Marocco, dalla Russia, dal Venezuela, perfino dal Kazakhstan. Di conseguenza, 5 ragazzi musulmani (erano 4 ragazze e un ragazzo) e per quanto ricordo non mi pare di aver avuto nemmeno pregiudizi nei loro confronti, anzi mi sono dato da fare per conoscerli.

 

Sei preoccupato per l'immigrazione islamica: ma la cosa ovviamente non riguarda

le persone che tu conosci personalmente, che sono tutti simpaticissimi e onesti.

 

No, sono preoccupato per una società Italiana che non riesce a far rispettare le leggi nè dai suoi stessi cittadini nè dagli stranieri. Vuoi che alzo le mire? Ecco un altro esempio che non prevede immigrati, ma turisti: un gruppo di ragazzi della mia età, mi pare fossero russi dalla lingua che parlavano, visibilmente ubriachi, una volta a Roma si sono messi a fare macello TENDANDO DI SCAVALCARE IL CANCELLO DELL'ALTARE DELLA PATRIA, DI FRONTE AL MILITE IGNOTO! Ti rendi conto della gravità della cosa? I carabinieri guardavano e dopo dieci minuti si sono premurati soltanto di dirgli (in italiano peraltro -.-) di fare meno macello, conducendoli lontano dal simbolo della Patria. Prova ad andare in Francia a fare il vandalo davanti all'Eliseo!

Ti faccio invece un esempio con gli Italiani: derby Roma-Lazio, fuori dallo stadio (per non parlare di Roma-Napoli o, peggio andora, Lazio-Napoli). Roma diventa così piena di polizia e posti di blocco che sembra di stare sotto assedio, tuttavia ogni volta le forze dell'ordine rimangono incapaci di tenere la situazione sotto controllo. Ecco cosa mi preoccupa, l'assenza di serietà e di legalità, e perfino la superficialità delle Forze dell'ordine.

 

Ma a me di questo non importa molto; io contestavo solo l'uso che fai della parola "integrazione".

Credi che i Mussulmani frequentemente violino le nostre leggi perché da loro le stesse cose sono legali;

mentre a me questo sembra davvero un problema marginalissimo.

Che appunto riguarda un paio di casi ampiamente strombazzati sui giornali

(e francamente non credo nemmeno che in Pakistan o in Marocco

sia legale uccidere la figlia perché mette la minigonna...)

 

Ciò che mi stupisce non è solo la violenza da parte di un cittadino straniero, sia esso albanese, arabo, slavo o rumeno, violenza che non è diversa dal cittadino italiano, come il romano che va allo stadio, o il ragazzo della "Padova bene" che ti ha picchiato perchè sei gay, o il napoletano che ti ha fregato 20 euro. Io rimango disgustato dalla violenza soprattutto quand'è giustificata da motivi futili e immaginari come la religione (per non parlare pure del calcio e degli ultras agli stadi citati pocanzi, ma quello è un altro discorso) e in questo attacco soprattutto gli italiani bigotti, per non parlare dei gruppi di pace e bene come Militia Christi, Comunione e liberazione e Imperium Christi (ti dico soltanto che questi ultimi vogliono riportare in Italia la monarchia assoluta per diritto divino <.<).

 

Ti aggiungo inoltre che l'essere additato come razzista mi ha particolarmente offeso.

Nel mio primo messaggio (che ho riletto tre volte prima di postarlo, proprio per non dare adito ad attacchi come il tuo, perchè come diceva anche Nanni Moretti "le parole sono importanti" e vanno usate bene) non ho trovato nulla di razzista. ANZI! Mi batto per chi fa del basso razzismo contro gli immigrati alla "quanno c'era er comunismo stavano bene armeno li fucilaveno!" o "ar paese loro je tajeno 'e mano" o ancora, il più ridicolo "No ar burqa perchè sotto CE METTENO LE BOMBE!" (te li ho nella più bassa forma di romanesco per farti capire da quali alte personalità vengano queste affermazioni stereotipate). Sono il primo che manderebbe al gabbio gli imprenditori che sfruttano questi disperati tenendoli sottopagati, in nero e facendoli lavorare in condizioni massacranti e non sicure, i primi imprenditori che poi insultano gli immigrati che "rubano lavoro agli italiani".

Io non ti conosco, Almadel, ma tu mi sembri una versione sinistroide di Berlusconi. C'hai presente quando Berlusca appellava chi si opponeva a lui chiamandolo comunista? Ho l'impressione che tu faccia la stessa cosa con gli altri che non la pensano come te chiamandoli razzisti. Spero di sbagliarmi, poichè odio l'ipocrisia di parte, ma da questi messaggi mi hai dato questa impressione.

Edited by Lucky.Walker
Verso alcuni immigrati, non riferito ad alcune etnie! Non ho detto: "quanto so simpatici i rumeni e i filippini, abbasso i tunisini e i marocchini musulmani!" bensì, che ci sono immigrati tunisini, marocchini, indiani per bene, così come ci sono alcuni che, reduci da tristi situazioni nei loro paesi (dittature, persecuzioni, problemi etnico-religiosi ecc.), hanno un approccio violento nei confronti del prossimo. Ma alcuni italiani, quando sono emigrati in America, non erano forse così? Soprattutto nel meridione in cui non arrivava lo Stato, se non tramite il controllo feudale della mafia di allora, erano abituati che se volevano vivere in pace e non disturbati dovevano baciare la mano al don mafioso del luogo, e così hanno continuato a fare con i mafiosi in America; come risultato, tutt'ora negli USA sopravvivono famiglie criminali di Cosa Nostra. Quindi non è una situazione soltanto degli arabi perchè gli arabi so brutti, cattivi e dicono "Allah u Ackbar!" (non mi ricordo come si scrive, se vi è qualche arabo che legge chiedo scusa). Parlo di arabi e slavi perchè, per motivi di vicinanza geografica, sono loro ad accedere maggiormente nel confine italiano rispetto ad altre persone.

 

Ma come è possibile avere dei pregiudizi negativi verso "alcuni" immigrati?

Un pregiudizio lo hai verso qualcuno che ancora non conosci

e riguarda sempre una categoria, altrimenti è un giudizio.

Ma se è un giudizio - e non generalizzi - non ti importa

se la persona che giudichi male è Pakistano o Veneto, no?

 

No, sei tu che continui a riportarmi quest'esempio. Essendo il primo esempio che m'è venuto in mente l'ho scritto nel primo post, e tu me lo stai rinfacciando fino alla nausea.

 

Fammi un altro esempio, allora.

 

E allora io sarò stato sfortunato a beccare un ragazzo arabo, non so se tunisino, marocchino o egiziano, non mi interessa. Anzi più fosse stato scuro, meglio sarebbe stato per lui: non si sarebbero visti i lividi che gli avrei fatto se solo poco poco riuscivo a prenderlo insieme al mio amico. Ribadisco per la diecimillesima volta che non mi interessa l'origine del ragazzo che mi insultò qualche mese fa, BENSI' ti volevo rendere noto come molti immigrati, causa ignoranza, hanno comportamenti non positivi verso noi gay.

 

Visto che una persona sola ti fa dire "molti immigrati"

io che sono stato accerchiato da sette Padovani posso dire "tutti i Veneti"?

"Frocio" me l'han gridato anche a Roma, quindi "molto Romani"

e visto che una Nigeriana ci ha detto "che carini!"

dirò che "Molti Nigeriani hanno hanno comportamenti positivi verso i gay".

Eppure non penso nessuna di queste cose.

 

Stabiliamo un criterio per definire i pregiudizi e poi applichiamolo a tutti, ok?

 

No, sono preoccupato per una società Italiana che non riesce a far rispettare le leggi nè dai suoi stessi cittadini nè dagli stranieri. Vuoi che alzo le mire? Ecco un altro esempio che non prevede immigrati, ma turisti: un gruppo di ragazzi della mia età, mi pare fossero russi dalla lingua che parlavano, visibilmente ubriachi, una volta a Roma si sono messi a fare macello TENDANDO DI SCAVALCARE IL CANCELLO DELL'ALTARE DELLA PATRIA, DI FRONTE AL MILITE IGNOTO! Ti rendi conto della gravità della cosa? I carabinieri guardavano e dopo dieci minuti si sono premurati soltanto di dirgli (in italiano peraltro -.-) di fare meno macello, conducendoli lontano dal simbolo della Patria. Prova ad andare in Francia a fare il vandalo davanti all'Eliseo!

Ti faccio invece un esempio con gli Italiani: derby Roma-Lazio, fuori dallo stadio (per non parlare di Roma-Napoli o, peggio andora, Lazio-Napoli). Roma diventa così piena di polizia e posti di blocco che sembra di stare sotto assedio, tuttavia ogni volta le forze dell'ordine rimangono incapaci di tenere la situazione sotto controllo. Ecco cosa mi preoccupa, l'assenza di serietà e di legalità, e perfino la superficialità delle Forze dell'ordine.

 

Posso ripeterti che non mi importa nulla di quanto siamo cretini qui in Italia,

ma solo sottolineare come le culture diverse non siano un problema di "integrazione" in Italia?

 

A me interessa la legalità e basta. Non mi interessa se sono Laziali o Russi.

Se è un problema di integrazioni devi dirmi: "I Russi sono peggio degli Italiani

perché in Russia sono consentite cose che a Roma non sono consentite"

Visto che non è vero (ma semmai è il contrario) e lo sai benissimo,

è inutile che mi fai questi esempio. Oppure dimmi cosa vuoi farmi capire.

Che se chiudiamo le frontiere e facciamo la Seccessione, stiamo meglio?

Spiegati bene e dimmi su cosa non siamo d'accordo.

 

Ciò che mi stupisce non è solo la violenza da parte di un cittadino straniero, sia esso albanese, arabo, slavo o rumeno, violenza che non è diversa dal cittadino italiano, come il romano che va allo stadio, o il ragazzo della "Padova bene" che ti ha picchiato perchè sei gay, o il napoletano che ti ha fregato 20 euro. Io rimango disgustato dalla violenza soprattutto quand'è giustificata da motivi futili e immaginari come la religione (per non parlare pure del calcio e degli ultras agli stadi citati pocanzi, ma quello è un altro discorso) e in questo attacco soprattutto gli italiani bigotti, per non parlare dei gruppi di pace e bene come Militia Christi, Comunione e liberazione e Imperium Christi (ti dico soltanto che questi ultimi vogliono riportare in Italia la monarchia assoluta per diritto divino <.<).

 

Ti ricordo che il discorso è sui problemi della "integrazione".

So benissimo che siamo pieni di teste di cazzo.

Se pensi che gli Italiani siano teste di cazzo quanto gli stranieri,

non abbiamo nulla di cui discutere.

Se pensi che lo siano di più a causa della loro cultura, devi spiegarmi perché.

.

Ti aggiungo inoltre che l'essere additato come razzista mi ha particolarmente offeso.

Nel mio primo messaggio (che ho riletto tre volte prima di postarlo, proprio per non dare adito ad attacchi come il tuo, perchè come diceva anche Nanni Moretti "le parole sono importanti" e vanno usate bene) non ho trovato nulla di razzista. ANZI! Mi batto per chi fa del basso razzismo contro gli immigrati alla "quanno c'era er comunismo stavano bene armeno li fucilaveno!" o "ar paese loro je tajeno 'e mano" o ancora, il più ridicolo "No ar burqa perchè sotto CE METTENO LE BOMBE!" (te li ho nella più bassa forma di romanesco per farti capire da quali alte personalità vengano queste affermazioni stereotipate). Sono il primo che manderebbe al gabbio gli imprenditori che sfruttano questi disperati tenendoli sottopagati, in nero e facendoli lavorare in condizioni massacranti e non sicure, i primi imprenditori che poi insultano gli immigrati che "rubano lavoro agli italiani".

Io non ti conosco, Almadel, ma tu mi sembri una versione sinistroide di Berlusconi. C'hai presente quando Berlusca appellava chi si opponeva a lui chiamandolo comunista? Ho l'impressione che tu faccia la stessa cosa con gli altri che non la pensano come te chiamandoli razzisti. Spero di sbagliarmi, poichè odio l'ipocrisia di parte, ma da questi messaggi mi hai dato questa impressione

 

Evita di offenderti: a me non fa né caldo né freddo che tu mi paragoni a Berlusconi e a Casa Pound.

E' talmente evidente che è falso, che posso ignorarlo tranquillamente.

 

Se ti fa piacere, sappi che io non penso affatto che tu sia in malafede.

Sono anzi sicuro che tu sia un bravissimo ragazzo

che ha semplicemente confuso "integrazione" con "legalità".

Cosa che mi auguro che non farai più dopo questo dialogo.

 

Semplicemente ti hanno sottoposto a una bella propaganda razzista

e ti sei difeso da essa dicendo: "Ma se rispettano le nostre leggi vanno rispettati!"

Che è un buon modo per difendersi, ma io pretendo un semplice passo in più.

Abbandona totalmente ogni giudizio sulla provenienza geografica

e limitati a giudicare i singoli per quello che fanno.

Fammi un altro esempio, allora.

 

http://www.corriere....890f97404.shtml (mi ero dimenticato di dirti prima che se non sono accettati certi comportamenti in determinati posti, parliamo dell'Egitto, del Marocco, per non parlare dei fondamentalisti Yemen, Arabia Saudita e Iran, comunque sono tollerati e considerati crimini d'onore. In questo caso parliamo di persone indiane, e vabbè)

http://www.metropoli...alernitano.aspx

http://www.positanon...a_scappare.html

http://www.tgcom24.m...r-gelosia.shtml

http://www.repubblic...losia-37497533/ ; http://www.lisistrata.com/news/?p=1898 ... e potrei continuare, di situazioni simili ce ne sono parecchie!

 

So benissimo che non sono tutti così e che sono casi minori, ma le loro comunità rispetto alle nostre, per i vari motivi che ho elencato, vivono situazioni tristi per cui è facile che accadano queste situazioni: la violenza va a braccetto con l'ignoranza. Quest'estate sono stato a Sharm el-Sheikh, e le guide (erano due egiziani) ci hanno raccontato che la situazione sociale li è ancora pessima, la gente (oltre a patire la fame e i problemi economici) vive cinquant'anni indietro rispetto a noi (l'hanno detto due persone del luogo, non io eh). Questo ovviamente non è un buon motivo per screditarli, ma è chiaro che chi vive in una situazione di miseria (e violenza) continua in molti casi risponde con violenza.

 

Stabiliamo un criterio per definire i pregiudizi e poi applichiamolo a tutti, ok?

 

Ma io infatti che sto facendo? o.O

Ho detto, nel mio primo post, RISPETTOSO NEI CONFRONTI DI QUALSIASI ETNIA/PROVENIENZA/RELIGIONE purchè si riceva rispetto anche dall'altra parte!

 

A me interessa la legalità e basta. Non mi interessa se sono Laziali o Russi.

Se è un problema di integrazioni devi dirmi: "I Russi sono peggio degli Italiani

perché in Russia sono consentite cose che a Roma non sono consentite"

Visto che non è vero (ma semmai è il contrario) e lo sai benissimo,

è inutile che mi fai questi esempio. Oppure dimmi cosa vuoi farmi capire.

Che se chiudiamo le frontiere e facciamo la Seccessione, stiamo meglio?

Spiegati bene e dimmi su cosa non siamo d'accordo.

 

Secessione? Mi auguro che tu non voglia accostarmi ai leghisti, PURO ESEMPIO DI ESSERE UMANO INFERIORE (sì, nei confronti di chi è iscritto alla Lega sono razzista e non voglio prenderci manco il caffè, dimmi quello che ti pare in proposito. In quel caso sì, ho un pregiudizio, così come lo ho nei confronti di chi frequenta gruppi politici estremisti come CasaPound, FN a destra e centri sociali pseudo-anarchici e pseudo-comunisti dall'altra)! Ma come, non ho fatto altro che parlare dell'integrazione dell'Italia in Europa e tu mi accusi di fare un auto-embargo?

 

Se pensi che lo siano di più a causa della loro cultura, devi spiegarmi perché.

 

Perchè noi Italiani eravamo considerati pericolosi all'inizio del secolo all'estero? Perchè eravamo poveri, perchè eravamo ignoranti, e qualsiasi dettame religioso/politico in un contesto di ignoranza attecchisce in maniera pericolosa... ecco perchè il cattolicesimo malsano e il fascismo hanno attecchito qua in Italia.

 

semplicemente confuso "integrazione" con "legalità".

Cosa che mi auguro che non farai più dopo questo dialogo.

 

Non l'ho fatto nemmeno all'inizio. Ho nominato entrambe le parole nel mio post iniziale. Vai a rivedere! L'integrazione deve avvenire da parte di uno straniero che viene in Italia per cercare una situazione migliore, sfuggendo da un paese con situazioni economiche disastrose (basso PIL, nessun lavoro) e, spesso, situazioni sociali ancora più peggiori (assenza di democrazia per non parlare di vere e proprie tirannie, guerriglia a sfondo etnico e cose simili).

 

Semplicemente ti hanno sottoposto a una bella propaganda razzista

e ti sei difeso da essa dicendo: "Ma se rispettano le nostre leggi vanno rispettati!"

Che è un buon modo per difendersi, ma io pretendo un semplice passo in più.

Abbandona totalmente ogni giudizio sulla provenienza geografica

e limitati a giudicare i singoli per quello che fanno.

 

Qualunque tipo di propaganda, sia quella berlusconiana contro i comunisti che, sebbene io non amo per le follie di tale politica, è chiaro che non esistano più, così come gruppi più estremisti contro gli immigrati mi ribalzano contro. Ho una cultura e una conoscenza tale da non farmi condizionare da alcun tipo di razzismo populista. Pur tuttavia, non posso chiudere gli occhi di fronte alla triste realtà che alcuni stranieri in Italia vivono e alla quale molti rispondono in maniera particolarmente negativa. Mi hai detto che non ti interessano i paragoni con gli italiani (paragoni che ho fatto qualche messaggio più su) ma li faccio comunque per farti capire meglio come la penso...

Edited by Lucky.Walker

Vedi?

Mi citi il raptus di gelosia di un Rumeno

e in Romania è reato uccidere la moglie.

Né in India sono legali i "raptus di follia",

né in Romania, né in Albania.

Dove sarebbe la "differenza culturale", allora?

 

Ti ripeto la sintesi del tuo discorso:

"Questi pensano che qua in Italia possono comportarsi come nel loro Paese,

mentre devono capire che qui devono rispettare le nostre leggi".

E io ti sto - inutilmente - facendo notare che leggi nei casi che citi sono uguali.

 

Se un Italiano ammazza moglie e figlie in Germania,

nessun Tedesco penserà che gli Italiani debbano "integrarsi nella società tedesca";

perché sanno benissimo che l'omicidio è reato anche da noi.

 

Per te sembra che ogni assassino non italiano sia tale perché è straniero;

sono certo che non fai questo ragionamento per la Franzoni o per Erika e Omar

o per l'omicidio Kercher dove infatti l'unico finito in galera è il negro...

 

Questa sarebbe il tuo rispetto per le altre etnie?

Portarmi come movente dei loro omicidi il colore della pelle?

Perché dopo l'omicidio della Franzoni non vieni a raccontarmi

che i Valdostanti devono "integrarsi"?

 

E che vuol dire "essere rispettosi"?

Io non sono rispettoso per ladri ed assassini

e se tu ammazzi qualcuno non smetto di provare rispetto per i Romani;

tu forse smetti di portare rispetto ai Romeni se un Rumeno stupra?

 

Certo che ti paragono ai Leghisti, sono Veneto: so benissimo come sono.

Anche loro parlano di "integrazione" e "rispetto"

di "a casa nostra devono seguire le nostre regole".

Ma l'unica cosa che si capisce dalle loro frasi

è che mettono in relazione etnia e criminalità.

 

Proprio non riesco a capire il modo nel quale tu stia cercando di argomentare la tua opinione.

Se ti importa solo della legalità, perché sottolinei l'etnia di chi compie i reati?

Perché continui a raccontarmi che lo fanno perché nel loro Paese possono farlo, quando è falso?

Se sei d'accordo con me che Italiani e stranieri devono comportarsi bene, di cosa stiamo discutendo?

 

Precisamente su cosa vorresti che io tia dia ragione?

Dal canto mio voglio che tu smetta di parlare di "integrazione"

per tutti i casi di criminalità o di follia che riguardano stranieri

a meno che non sia evidente che nei loro Paesi siano cose consentite.

E anche in quel caso vorrei che ti rendessi conto

che sono una parte infinitesimale dei reati compiuti dagli stranieri.

Mi hai chiesto di portarti esempi e te l'ho portati! Ma allora vedi che qualunque mia parola/azione è finalizzata ad essere contrastata e attaccata?

 

Non farò lo stesso ragionamento per la Franzoni o per Amanda Knox e Raffaele Sollecito perchè in quel caso non vi era una situazione di ignoranza e povertà che rendeva queste stesse persone violente e sociopatiche (ammesso e non concesso che siano loro), bensì pura e semplice follia (mi pare la Franzoni sia stata dichiarata schizofrenica) equegli altri due erano due mezzi invasati pieni di droga in corpo.

 

Tra l'altro non ho assolutamente portato il colore della pelle di nessuno come movente per un omicidio, ti prego di non inventarti purele cose. Secondo te la delinquenza è più comune nei posti in cui la gente è benestante e "istruita", oppure dove vi è malessere, indigenza, miseria e ignoranza? Per "istruita" non intendo averci due lauree in fisica e matematica, ma vorrei fare un discorso più semplice di rispetto e tolleranza verso il prossimo, spero che questa sfumatura tu l'abbia colta. Magari non sono tanto bravo a parole, e come vedo basta una sfumatura diversa per sentirmi vomitare addosso le accuse di tutti i tipi.

 

Non mi pare di aver mai smesso di portare rispetto ai romeni per i comportamenti di alcuni loro connazionali meni civili. Così non andrò presso la Moschea di Roma considerandola un covo di al-Qaida o Hezbollah solo per la presenza nel mondo di gruppi di cavernicoli anche noti come "jihadisti".

 

Paragonarmi ai leghisti è stupido, perchè oltre al propinare idee insensate sulla Secessione di un territorio INESISTENTE (perchè non parliamo di territori storici ed esistenti come Veneto, Lombardia, Liguria, ecc. ma di un luogo che non ha senso nè geografico, nè storico, nè politico) mandano avanti idee realmente razziste che prevedono l'espulsione vera e propria dei cittadini immigrati dal territorio italiano.

 

Quando mi importa della legalità io sottolineo i posti in cui manca: io che sono un amante del Sud, specialmente di una cittadina siciliana dove ho moltissimi amici, parlo spesso di lotta contro la mafia che purtroppo rende le vite di queste persone a cui sono affezionato abbastanza problematica, creando problemi anche a tutti gli altri settori, perchè la mafia ruba soldi, soldi che vengono a mancare dalle casse dello stato e che poi vanno a creare degrado e disoccupazione nei territori. Ho per caso detto che i terroni sono tutti mafiosi, violenti e nullafacenti? No, ho detto che tuttavia la mafia parte dal meridione: è vero che ora è arrivata anche nel Nord e che gode della protezione di alcuni politici in tutta Italia, ma purtroppo è un fenomeno che si ricollega a persone nate e vissute nel Sud Italia. Questo discorso è un analogia a quello che facevo sugli immigrati. Sono posti/persone/ambiti (chiamali come ti pare) che hanno molte persone brave e oneste e una minoranza (o comunque una parte) che invece crea problemi. Sinceramente quello che dovevo dire l'ho detto e ribadito, e continuo a non considerare la parola integrazione nella tua sfumatura negativa.

Secondo me Lucky, tu confondi l'integrazione con l'eguaglianza e la mobilità sociale.

 

La visione del crimine come un fenomeno dovuto allo scollamento fra individuo e società (l'individuo non capisce e/o non è in grado di capire la società, e la società non è interessata a dare gli strumenti all'individuo per orientarsi nella società e trovare risposta ai suoi bisogni) è una visione tipica della sociologia marxista.

 

La parola ‘integrazione' nasce come risposta alle teorie degli intellettuali della destra americana che si fondavano sul assumere come inevitabile lo “scontro di civiltà", il perno della loro teoria era quindi inserito nella dimensione culturale.

 

I tuoi ragiobamenti, in certi punti, sembrano più vicini ai pensieri di un marxista, perché appunto mi sembra che tu riconosci un ruolo centrale alle condizioni materiali in cui si trovano gli individui.

 

Ma allora forse dovresti chiederti se la parola più adatta per esprimere quello che pensi non sia “integrazione" ma “emancipazione"

La visione del crimine come un fenomeno dovuto allo scollamento fra individuo e società (l'individuo non capisce e/o non è in grado di capire la società, e la società non è interessata a dare gli strumenti all'individuo per orientarsi nella società e trovare risposta ai suoi bisogni) è una visione tipica della sociologia marxista.

 

La parola ‘integrazione' nasce come risposta alle teorie degli intellettuali della destra americana che si fondavano sul assumere come inevitabile lo “scontro di civiltà", il perno della loro teoria era quindi inserito nella dimensione culturale.

 

Beh aspetta, Marx aveva trattato argoemtni simili ma diversamente. Non ho letto tutto Il capitale (solo qualche passo) ma io e Marx non concordiamo molto.

 

Ma allora forse dovresti chiederti se la parola più adatta per esprimere quello che pensi non sia “integrazione" ma “emancipazione"

 

Sono due parole molto simili, benchè non uguali. Vuoi che riformulo? L'emancipazione non è soltanto un diritto, ma anche un dovere.

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