Fabiofax Posted September 7, 2012 Share Posted September 7, 2012 Questo 3D mi ricorda un po' quello aperto qualche tempo fa da @@Glee sull'utilizzo del latino nella vita.... anche se qui siamo più sull'astratto... La riflessione mi è nata in questi giorni in cui io e il mio compagno stiamo rifacendo la cucina. Premessa: Io, laureato, project manger in una azienda ICT lui, elettricista. E qui si è vista la differenza. Io oltre ad avvitare 2 viti non so andare. Lui ha rifatto l'impianto elettrico (e vabbè, ci sta), ha lavorato con un amico muratore a rifare intonaco, crene, pittura. Poi ha sistemato l'impianto TV, poi si è messo all'opera con il parquet (quello dell'IKEA), e ha segato assi con la fresa, fatto lavori sopraffini di cesello,e poi ha bucato il marmo per fissare le guide... insomma.. tuttofare. E io... guardavo (mentre lui prendeva per il culo con battute tipo "se vuoi puoi fare un EXCEL per catalogare i pezzi della cucina...." ) Io, voi, tanti qui, studiamo, ci spacchiamo la schiena sui libri, passiamo anni a fare esami... e poi? Dopo 10 anni di lavoro mi capita di chiedermi se ne è valsa la pena o no. E non è nemmeno una questione di soldi, perchè alcuni elettricisti o comunque esperti di questi settori (muratori, idraulici) guadagnano molto bene,,, Certo, io faccio un lavoro utile, ma di certo non fondamentale, enel privato di "pratico" so fare ben poco. SI tratta semplicemente di un caso (come se fosse un hobby) e quindi anche un plurilaureato può essere super esperto di fai da te, o esiste una specie dilinea spartiacque sull'utilizzo della mente rispetto alla forza fisica? E alla fine, cosa vince? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Avenger Posted September 7, 2012 Share Posted September 7, 2012 Uhm, me lo sono chiesto anch'io. Credo che non esista una risposta univoca... ma dipenda dalle situazioni. Ad esempio, io avrei fatto ingegneria, ma mi è capitato di prendere più soldi per un lavoro per il quale bastava un titolo ben più contenuto. Poi nel mio piccolo fin da ragazzino mi hanno messo sotto a far di tutto in casa, quindi avrei saputo fare gran parte di quei lavori che ha fatto il tuo compagno (a parte intonacare, quello non l'ho mai fatto, ma non escludo che possa essere in grado, del resto l'esercizio fa il maestro!) Comunque in generale credo che chi studia dovrebbe farsi una cultura pratica: è molto utile e ci fa sentire meno nerd/imbranati... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
privateuniverse Posted September 7, 2012 Share Posted September 7, 2012 Sono sempre stato negato per i lavori manuali. Mi piacerebbe saper fare di più, credo sarebbe una cosa positiva; ma non saprei da dove cominciare e subentra una certa pigrizia. Trovo che il lavoro manuale abbia un valore in sé. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
redcold Posted September 7, 2012 Share Posted September 7, 2012 Io sono per la mente u.u Studio psicologia e dopo le prime due lauree (3+2) mi aspettano tipo altri 4 o 5 anni di studi ma preferisco lo studio al lavoro fisico, mi secca in una maniera assurda. Preferirei studiare un libro sano che dare una mano a mio padre mentre sistema il bagno, la cucina o non ripara la macchina XD Anche se mi rendo conto che dovrei imparare qualcosa di manuale non lo voglio fare, anche per il computer sono bravo nella parte software, programmo in HTML, Basic, SQL ma non ho mai aperto il mio case negli ultimi 4 anni per pulire la ventola e non saprei cosa toccare per cercare fisicamente la scheda video. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Tyrael Posted September 7, 2012 Share Posted September 7, 2012 Io, laureato, project manger in una azienda ICT lui, elettricista. fin dai tempi antichi c'è sempre stata la specializzazione del lavoro, tu sarai bravo nel tuo capo ed è una cosa, lui è bravo nel suo ed è un altra... Certo, io faccio un lavoro utile, ma di certo non fondamentale, enel privato di "pratico" so fare ben poco. semplice non sei portato sai la differenza che sussiste da chi è un filosofo e chi lavora la terra? le mani... probabilmente te avrai le mani curate, precise, magari con lo smalto per proteggerle, lui invece avrà mani più consolidate, da lavoratore, molto più forti delle tue, infatti il peso tra una penna bic e una trave è rilevante xDxD SI tratta semplicemente di un caso (come se fosse un hobby) e quindi anche un plurilaureato può essere super esperto di fai da te, o esiste una specie dilinea spartiacque sull'utilizzo della mente rispetto alla forza fisica? secondo me non c'è uno spartiacque, uno può saper far tutto come non saper far nulla, basta dedicarsi, più osservi, più ti applichi, più comprendi e riesci autonomamente ad agire, non ti è mai capitato da piccolo di aiutare in casa? ad aggiustare qualcosa? o forse da piccolo te ne fregavi e pensavi solo a te stesso? o.o E alla fine, cosa vince? la voglia di fare, se ti metti la come un salsicciotto, o come uno stoccafisso ( che rende meglio) ci credo che non puoi apprendere, poi scusa alla fine te la sei presa per le battutine del tuo ragazzo? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ghost77 Posted September 7, 2012 Share Posted September 7, 2012 Le due cose non sono separate ma possono viaggiare tranquillamente assieme. Non è che uno poi passa realmente la vita da studente sui libri (questa è un po' una scusante del laureato ma in realtà si butta via alla grande un sacco di tempo in cazzate), e la vita offre continuamente modi di mettersi alla prova. Certo che se di fronte ad un rubinetto rotto uno chiama subito l'idraulico ha perso in partenza (oppure ha tanti soldi). Io nell'atto pratico mi son sempre buttato: all'inizio mi saran venuti fuori dei risultati immondi - un po' come quando si inizia a cucinare- ma poi la passione per il creare, costruire, aggiustare, prevale dando a chi ha voglia degli ottimi risultati. E vuoi mettere vivere in una casa in cui hai partecipato fisicamente a fare qualcosa? Pur facendo, appunto, tutt'altro nella vita! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ben81 Posted September 7, 2012 Share Posted September 7, 2012 Io finchè si tratta di lavori che non richiedono chiavi e strumenti particolari (in casa ho solo una cassetta dei ferri base) ho sempre fatto da solo...non sempre i risultati sono stati eccellenti (una volta ho pitturato la mia camera e non è venuta granchè), ma finchè si tratta di piccoli lavori, tipo montare un lampadario, cambiare il flessibile dello scaldabagno o un interruttore elettrico, credo che siano per tutti cose utili da imparare. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ariel Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 Mia madre è sempre stata attrice, è laureata al DAMS, ha scritto alcuni libri, ma è espertissima di falegnameria: ha costruito il divano, l'armadio, la libreria, la maggior parte delle mensole e del piccolo mobilio in casa... Quindi io questo spartiacque non lo vedo, anche se ad esempio io sono una persona invece molto 'cerebrale' - da non confondere però con l'essere studiosi, non c'entra nulla, io ad esempio non lo sono affatto (non per quanto riguarda il classico sistema scolastico almeno). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Marcolino2 Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 Fabio, anch'io mi sono posto il problema. Io, come sai, sono laureato in matematica e specializzato in fisica, quindi studi molto astratti (soprattutto matematica). Purtroppo per i lavori manuali sono completamente negato. Anche quando mi sono specializzato in fisica, e dovevo fare le attività di laboratorio, confesso di aver avuto difficoltà con il montare microcircuiti e usare il saldatore. E sono uno dei pochi che ha distrutto un elettroscopio all'università (meno male erano assicurati) e fatto esplodere un condensatore elettrolitico (però all'esame presi 30, fu l'unica volta che non feci danni). Diciamo che oltre a svitare ed avvitare una lampadina non riesco o meglio riesco molto male. Ammiro e stimo chi invece è bravo nella falegnameria, nel sistemare casa e sinceramente preferirei fare un lavoro più manuale che mentale. Sono completamente impacciato e lo sono sempre stato. Per quanto mi possa sforzare, so che sarò sempre una schiappa e otterrò pessimi risultati. Ogni tanto mi butto, tanto per mettermi alla prova. L'altro giorno ho imbiancato alcune stanze, risultato:appena sufficiente... Quando vedo i miei amici che smontano le auto e mettono le mai tra il motore sinceramente li invidio (e mi sento una m....) L'unica cosa che di manuale riesco a fare sono i dolci, preparo dolci di ogni tipo che ho imparato a fare lavorando in pasticceria per due anni. Ho iniziato da zero per poter arrivare a preparare cose piuttosto complesse. Purtroppo mio padre è come me (forse un po' meglio) e non mi è stato molto d'aiuto nell'apprendere lavori manuali. Se potessi scegliere e se ne avessi le capacità mi piacerebbe comunque un lavoro manuale e pratico Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fabiofax Posted September 8, 2012 Author Share Posted September 8, 2012 la voglia di fare, se ti metti la come un salsicciotto, o come uno stoccafisso ( che rende meglio) ci credo che non puoi apprendere, poi scusa alla fine te la sei presa per le battutine del tuo ragazzo? da noi si dice come un baccalà... ma il senso è quello. E vuoi mettere vivere in una casa in cui hai partecipato fisicamente a fare qualcosa? Pur facendo, appunto, tutt'altro nella vita! Assolutamente si...per questo mi sono venuti sti pensieri.. e ora vado che ho tipo 20 cassetti da avvitare :D Mia madre è sempre stata attrice, è laureata al DAMS, ha scritto alcuni libri, ma è espertissima di falegnameria: ha costruito il divano, l'armadio, la libreria, la maggior parte delle mensole e del piccolo mobilio in casa... Complimenti.. sembra una gran donna! Io ci provo... se non mi vedete più sul forum vuol dire che o sono morto fulminato o mi è crollato un pensile in testa Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rye Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 suppongo la Fletcher XD mamma mia, stessa cosa mia. Allora io so fare il minimo indispensabile: attaccare chiodi, svitare viti, ecc. quando si tratta di mettere le mani nella macchina mi si drizzano i capelli. Non so da dove partire. Figuriamoci cambiare una ruota ç__ç In compenso ho imparato a usare il booster XD Sulle cose elettriche io non ci metto mai mano: ci vuole competenza e ho paura di fare dei casini lol So anche tagliare l'erba del giardino <-- che sembra una cazzata, ma ho sentito di gente dire: "No a me non riesce, chiamo il giardiniere" O___O Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Justin Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 Mi sento toccato nel profondo da questa discussione XD Mi aggiungo alla fila di quelli che sono impediti nei lavori manuali...quante volte mio padre mi ha chiesto di aiutalo a smontare/ montare parti di una bicicletta, oppure montare mensole o mobili, e, data la mia impeditaggine, mi sono sempre trovato alla fine a reggere solo in mano le viti XD So anche tagliare l'erba del giardino Ecco quello lo so fare anch'io...strano ma è l'unica attività in cui non faccio danni o.O...anzi no! So pure cucinare! ( ma non so se conta come attività manuale) Comunque credo che ognuno di noi abbia una certa predisposizione naturale all'uno o all'altro tipo d'attività, anche se non è nulla di definitivo; una persona che lavora "di mente" ,applicandosi, potrebbe imparere a cavarsela nei lavori manuali, , anche se, nel farli, non avrà la facilità che possiede chi è portato di natura a svolgerli, e viceversa. jessica fletcher a 80 anni suonati non sapeva fa un cazzo della sua pensione, si metteva a risolvere gialli, Non toccatemi la mitica Jessica! *-* è un genio quella donna! xD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Shadia Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 Vince il semplice fatto che ognuno nella vita ha competenze e attitudini differenti da un'altra persona, e che qualasiasi sia la competenza o attitudine la si mette in campo: se un giorno serve un lavoro manuale, magari un altro giorno, serve un lavoro differente e che riguarda quello che sai/puoi fare tu. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
DoctorNievski Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 Io!!io!!..state parlando di me.. XD Ho una manualità inesistente, e in casa non sono buono a far nulla per quanto riguarda l'aggiustare, costruire e via dicendo..l'unica cosa che ho fatto qualche anno fa, è stato staccare le mattonelle del pavimento quando ristrutturammo la cucina..[ottimo modo per sfogare lo stress a colpi di martello e scalpello.. ).. La cosa peggiore è che vengo da una famiglia in cui il90% lavoro nel campo dell'edilizia o simili..per cui negli anni di tanto in tanto mi sono dovuto sorbire battute sull'inutilità dello studio (legata al fatto che ciò che si produce con la mente non si vede, non è tangibile, non affatica il corpo- la mia schiena non sarebbe d'accordo ad esempio.. >.>).. Ps: sempre sia lodata Santa Jessica Fletcher!.. XD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
schopy Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 @Fabiofax: non vince nessuno :) io son sensibile all'argomento, perché da quasi laureato in filosofia le poche cose che so fare sono spiegare kant e magari leggere a voce alta in modo gradevole, memore della scuola di teatro... Nel mondo occidentale siamo in tanti ad operare nel cosiddetto settore "terziario avanzato"... è chiaro che un elettricista serve di più. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
privateuniverse Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 Figuriamoci cambiare una ruota ç__ç In compenso ho imparato a usare il booster XD Se non sbaglio, nessuno dei gay che ho conosciuto sapeva cambiare una ruota. Uno, il più giovane, mi ha detto di averne cambiata una qualche settimana fa (a 27 anni). Un altro ha chiamato il gommista per farlo. Persino io, che non ho manualità, al confronto mi sento Edison. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ben81 Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 (edited) Se non sbaglio, nessuno dei gay che ho conosciuto sapeva cambiare una ruota. Uno, il più giovane, mi ha detto di averne cambiata una qualche settimana fa (a 27 anni). Un altro ha chiamato il gommista per farlo. Persino io, che non ho manualità, al confronto mi sento Edison. Li però secondo me è proprio un blocco mentale, dalla serie "sono convinto che non riusciro' a cambiarla quindi non ci provo nemmeno". Bucai per la prima volta pochi a 18 anni, dopo aver preso la patente da pochi mesi...ovviamente non avevo mai cambiato ruote nè visto farlo, ma mi ricordavo le spiegazioni di mio padre e della scuola guida, provai, e ci riuscii, mettendoci ovviamente piu' tempo del normale... c'è sempre una prima volta per tutto, ma se non ci si butta e non si prova non si imparerà mai niente. Edited September 8, 2012 by ben81 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
privateuniverse Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 Mio padre aveva molta manualità e diceva che non sapevo fare niente, per cui, una volta, a 19 anni, si rifiutò di cambiare una ruota e, per la stizza, lo feci da solo. Da allora mi sarà capitato una ventina di volte: sotto la pioggia, all'imbocco della galleria del Gran Sasso, di notte...non sono provetto e smadonno, ma lo faccio. :) Al di là di questo, io vivo la mia scarsa attitudine per i lavori manuali come una cosa che mi manca. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ben81 Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 (edited) Un'altro esempio: c'è gente che mentalmente si rifiuta a priori di montare i mobili di ikea, quando in realtà spesso anche un bambino ne sarebbe capace. Certo, è un'attività che fa perdere tempo, ma se c'è il risparmio sticazzi. Mio padre aveva molta manualità e diceva che non sapevo fare niente, per cui, una volta, a 19 anni, si rifiutò di cambiare una ruota e, per la stizza, lo feci da solo. Da allora mi sarà capitato una ventina di volte: sotto la pioggia, all'imbocco della galleria del Gran Sasso, di notte...non sono provetto e smadonno, ma lo faccio. :) Al di là di questo, io vivo la mia scarsa attitudine per i lavori manuali come una cosa che mi manca. ma che davvero hai bucato una 20ina di volte???? A me dal 1999 ad oggi è capitato solo due volte (mi gratto), a mio padre, in quasi 50 anni di guida, 3 volte... Edited September 8, 2012 by ben81 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fantom Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 Io, come sai, sono laureato in matematica e specializzato in fisica, quindi studi molto astratti (soprattutto matematica). Purtroppo per i lavori manuali sono completamente negato. Anche quando mi sono specializzato in fisica, e dovevo fare le attività di laboratorio, confesso di aver avuto difficoltà con il montare microcircuiti e usare il saldatore. E sono uno dei pochi che ha distrutto un elettroscopio all'università (meno male erano assicurati) e fatto esplodere un condensatore elettrolitico (però all'esame presi 30, fu l'unica volta che non feci danni). Diciamo che oltre a svitare ed avvitare una lampadina non riesco o meglio riesco molto male. Ammiro e stimo chi invece è bravo nella falegnameria, nel sistemare casa e sinceramente preferirei fare un lavoro più manuale che mentale. Allora io e te andiamo d'accordo da piccolo compravo i circuiti elettronici in kit e mi divertivo a montarli e modificarli, ma ovviamente non capivo nulla di elettronica, non ero capace di progettarli io. Anche quando si fanno lavori manuali si deve usare la mente, altrimenti si è portati solo per fare lo scaricatore di casse di limoni al porto. Comunque mi è capitato di vedere alcuni casi estremi di pigrizia da entrambe le tipologie: professori, incapaci di tenere in mano un utensile, che per fare due buchi al muro chiamano gli operai medici con la fobia delle mani pulite incapaci di prendere uno straccio e togliere un po' di polvere dalla scrivania (chissà se per mancanza di voglia, o per non abbassarsi a tale livello?) operai che non sanno usare un telefonino, e non riescono a leggere il manuale perché non riescono a concentrarsi davanti a tutte quelle pagine scritte un elettricista che mi ha chiesto se gli disegnavo con Autocad un pezzo di circuito elettrico su cui doveva lavorare, perché da solo non riusciva manco a fare una linea. Ma il mondo dovrebbe funzionare bene se c'è collaborazione tra le due figure lavorative. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
privateuniverse Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 (edited) ma che davvero hai bucato una 20ina di volte???? Forse venti no, ma dieci di sicuro (considera che la patente ce l'ho da venticinque anni e mezzo). Con la macchina che ho adesso, almeno tre (quelle che ricordo io) in sette anni e mezzo. Comunque, se dite che trovate difficile anche montare i mobili della Ikea, mi fate sentire veramente una persona dalla perfetta manualità. :) (Io ho montato anche un mobile Foppa Pedretti). Edited September 8, 2012 by privateuniverse Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Naveed Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 In ferramente hanno il divieto di vendermi oggetti più grandi di un martello. Se mi dessero un trapano in mano, l'unica cosa che riuscirei a fare sarebbero morti e feriti (gravi) =_= Però l'altro giorno ho montato un mobiletto ikea. Certo, quando ho aperto la scatola e visto che conteneva 4 tipi di viti differenti volevo richiuderla, riportarla in negozio e chiedere indietro i soldi, ma alla fine ce l'ho fatta (ho solo montato una parte al contrario, ma ho notato l'errore prima che fosse tardi.) Anche quando abbiamo traslocato ho aiutato a montare diversi mobili e sono ancora li...Non mi sono pestato le dita con il martello, ma mi sono ricoperto di liquido antitarme >_> Di macchine non me ne intendo proprio, per me non vanno a motore ma a criceti. Però ho conosciuto diversi ragazzi gay che sapevano di motori e anche nella parte pratica non erano da meno. Secondo me la riuscita dipende anche dall'interesse, dalla volontà (e dalla necessità, talvolta) che si ha. Mi piacerebbe imparare a ristrutturare casa, ma di sapere come riparare un motore no. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
oliver75 Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 Non credo che esista uno spartiacque netto tra l'utilizzo della mente o della forza. Io per esempio faccio un lavoro manuale,in casa mi arrangio a fare varie cose ma per questo non rinuncio ad ampliare la mia cultura con letture o altre attivita che impegnano la mente al contrario di molti miei colleghi, quindi varra il contrario ci saranno persone che anche se fanno un lavoro piu celebrale potrebbero interessarsi e quindi riuscire a fare lavori manuali. Quindi se hai studiato e ora fai un lavoro che ti piace direi che per te ne è valsa la pena. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Loup-garou Posted September 8, 2012 Share Posted September 8, 2012 Possiamo tornare alla tematica "Lavoro manuale vs lavoro mentale"?Non c'è bisogno di inviare un post per informarci ogni volta che montate un nuovo comodino Ikea. XD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fabiofax Posted September 10, 2012 Author Share Posted September 10, 2012 L'altro giorno ho visto in TV su CIELO un programma che si chiama "VOGLIO VIVERE COSì". Parla di persone che lasciano la città per andare a vivere in campagna o in paesini per "ripredersi" la propria vita. C'era un dirigente di azienda che ha mollato tutto e ora ha un agriturismo. Forse c'è davvere una volontà di un ritorno al pratico verso il "logico". La vedete come una involuzione? O come un processo naturale col passare degli anni? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
privateuniverse Posted September 10, 2012 Share Posted September 10, 2012 (edited) Al contrario: la vedo come un'evoluzione, non un'involuzione. Un tentativo di riappropriarsi della propria vita, valorizzando le proprie reali preferenze e aspirazioni di realizzazione invece di quelle indotte dal mercato e dalla società dei consumi. Indubbiamente dipende anche dall'età: di solito, verso i quarant'anni, si tirano le prime somme, si rivedono le proprie priorità, si rimescolano le carte. Di solito, certi problemi (la ricerca di un lavoro, la "sistemazione") sono stati avviati a soluzione. Se si è fatta carriera, ci si chiede: ne è valsa la pena? Era questo ciò che volevo veramente? O è qualcos'altro quel che veramente desidero? Se non la si è fatta, idem. Del resto, a quel punto, di solito, quel che resta da vivere è meno di quel che si è già vissuto, e se si vuole cambiare qualcosa quello è il momento. Comincia ad esserci una letteratura sull'argomento. In Germania, questo tipo di persone si chiamano "Aussteiger" (letteralmente, quelli che "scendono dal treno"); in inglese, "downshifter". Soltanto quando questi smetteranno di essere casi individuali, e diventeranno movimenti collettivi, supportati da una diversa organizzazione sociale, questo potrà costituire la base di un cambiamento. In quest'ambito, questo comporta spesso una rivalutazione del lavoro manuale e, in generale, del "fare da sé". Poche settimane fa un mio amico mi ha regalato un libro sul tema; si chiama "Adesso basta", il nome dell'autore è Simone Perotti. Se ci conoscessimo di persona te lo presterei. :) E' il desiderio di un'altra vita; una vita che sia autenticamente la nostra, libera da falsi bisogni indotti da altri, una vita più piena. Edited September 10, 2012 by privateuniverse Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Marcolino2 Posted September 10, 2012 Share Posted September 10, 2012 @@Fabiofax , ho visto anch'io la trasmissione e penso che molto dipenda dalle persone . Se un dirigente decide di dedicarsi a lavori manuali o di riscoprire la vita agreste non credo che sia una involuzione. Proprio qualche giorno fa ho parlato con i miei amici di questo. Alcuni di loro svolgono lavori "con la mente", occupano posizioni importanti e sono ben retribuiti. Nessuno di questi si sognerebbe mai di rinunciare al benessere per svolgere lavori diversi (ed intendo non solo manuali ma anche lavori, tipo il mio, l'insegnante, dove certo non navighi nell'oro) . Uno di questi, invece, rinuncerebbe ad un po' di stress e denaro per dedicarsi ad attività meno impegnative. Mi ha detto che è stufo di passare intere settimane in aereo lontano dalla moglie e con il cellulare sempre acceso ed aprirebbe volentieri un centro benessere o un caseificio per la produzione di mozzarella. Personalmemte ho esperienza (piccola, due anni) di lavoro "manuale" in una pasticceria. Certo, non è come lavorare in miniera, ma lo si può considerare lavoro manuale. Dopo gli studi, invece, ho fatto il programmatore, il web master e ora insegno. Le soddisfazioni maggiori, almeno per adesso, le ho avute soprattutto in pasticceria. L'idea di realizzare qualcosa di "concreto" e "buono" mi faceva piacere. Lavorare dietro un computer dà le sue soddisfazioni, ma per me sono diverse, molto astratte, non tangibili. Vediamo con l'insegnamento, il mio vero amore, come va. Ad ogni modo il lavoro manuale ha il suo fascino. Quando vedo degli artigiani che realizzano opera stupende rimango incantato. Recentemente sono stato sulla costiera amalfitana e sono rimasto affascinato dagli artigiani che dipingevano la ceramica. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
privateuniverse Posted September 10, 2012 Share Posted September 10, 2012 (edited) Infatti, per questo motivo io attribuisco un grande valore al lavoro manuale e mi dispiace di non avere scarse capacità in quest'ambito. La gran parte dei compiti che svolgiamo sono intellettuali solo formalmente. In realtà, sono compiti burocratici, non veramente produttivi, nei quali non ci viene richiesto e, anzi, ci viene impedito, di infondere le nostre capacità intellettive. Li svolgiamo come scimmie ammaestrate. Il muratore che sa costruire un muro, l'elettricista o l'idraulico che sanno realizzare un impianto, ma anche il pasticciere di cui parlava Marcolino, fanno un'attività molto diversa: quel che fanno esprime quel che sono, è un frutto delle loro capacità, di capacità che sono loro e di nessun altro. Sono tematiche presenti già nel concetto di alienazione in Marx, ma anche in un famoso saggio, "L'uomo artigiano" di Richard Sennett. Le modalità secondo le quali si svolge il lavoro nella società contemporanea, le caratteristiche del lavoro, hanno implicazioni molto profonde su ciò che siamo, su come viviamo, sul modo in cui ci rapportiamo con il mondo e con gli altri. Il recupero del lavoro manuale, dell'importanza, per esempio, di riparare gli oggetti invece di buttarli, è una tematica centrale anche nelle teorie della decrescita. Edited September 10, 2012 by privateuniverse Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Marcolino2 Posted September 10, 2012 Share Posted September 10, 2012 Privateuniverse sono d'accordo con te. Spesso i lavori con la mente si riducono a svolgere compiti burocratici, pratiche inutili, etc. Spesso ho visto colleghi in ufficio stanchi dopo poche ore di lavoro, mentre molti artigiani , che lavorano tutto il giorno , la sera sono felici di ciò che hanno realizzato, stanchi, ma comunque felici. Realizzare un mobile, dipingere, lavorare il vetro sono attività molto belle. Se avessi la manualità giusta preferirei dipingere che passare una mattinata a scrivere un programma al pc. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fabiofax Posted September 10, 2012 Author Share Posted September 10, 2012 Non per niente la frase che si sente di più in un ufficio di informatici è "apriamo un bar in spiaggia" o, più realisticamente, apriamo una paninoteca davanti agli uffici, facciamo più soldi... Mi pare di capire che anche secondo voi sono pensieri che vengono con l'avanzare del tempo..... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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