Jump to content

Vantaggi per gli etero se tutti gli omosessuali potessero dichiararsi.


Lilith black

Recommended Posts

io non so se questo argomento viene spesso affrontato da questo punto di vista quando "bisogna difendere" i propri diritti verso gli etero che storcono il naso perchè vedere dei gay che limonano in giro e che fanno famglie tra di loro è brutto e fa schifo.

 

però un'ottima argomentazione potrebbe essere questa.

 

se venisse permesso a tutti di vivere la propria sessualità in modo tranquillo, senza sentirsi osteggiati, accusati, sbagliati, malati ecc. si eviterebbe a molti di essere talmente confusi da provare a mettere su famiglia con una persona del sesso opposto, provare a fare figli e poi un giorno, magari 20 anni dopo, ti accorgi che non ce la fai più a vivere nella menzogna e lasci l'altra persona, sfasci una famiglia, e tutti hanno perso anni preziosi che potevano passare con la persona più giusta per loro.

 

in un' ottica anche solo etero prevalentemente egoistica, questo fatto dovrebbe avere una certa rilevanza.

 

vi è mai capitato di buttarla giù in questo senso, verso qualcuno che vorrebbe che tutto restasse insabbiato mettendosi il prosciutto sugli occhi perchè i gay non esistono o bisogna cercare di curarli e farli accoppiare comunque per forza con gente del sesso opposto perchè è sano e religiosamente giusto e magari dopo guariscono?

 

sarei curiosa di sapere cosa la gente risponde.

negli ultimi anni non ho frequentato gente che fosse contro gli omosessuali, forse in parte è perchè sono una reclusa e in parte è perchè quelle poche volte che ho incontrato gente ho avuto la fortuna di trovare un sacco di persone favorevoli alla libertà per le coppie gay.

quindi non ho avuto bisogno di utilizzare argomentazioni simili, ma vedo che qui molti hanno avuto conversazioni spiacevoli con parenti e amici, quindi vorrei sentire la loro.

Link to comment
Share on other sites

Di solito con le persone che storcono il naso quando vedono/sentono parlare di omosessuali evito di averci qualsiasi minimo rapporto.

Figuriamoci se mi pongo il problema di argomentare/giustificare etc.

Non è integralismo, semplicemente non posso farmi carico dell'ignoranza e dell'intolleranza del prossimo.

Link to comment
Share on other sites

@@Lilith black, è chiaro che una simile argomentazione

è convincente verso un eterosessuale normale;

mentre per un omofobo - vedi Povia - è bene che i gay

si "sforzino" di mettere sù famiglia, perché magari è quello che han fatto loro...

Link to comment
Share on other sites

Dal canto mio, Lilith, io ho questo problema persino in famiglia, dal momenti che mio padre è un musulmano bigotto ed estremista. Ad ogni modo, al di fuori del contesto famigliare, ho avuto occasione più e più volte, purtroppo, di avere a che fare con persone ignoranti e chiuse, ma sinceramente non mi sono mai fatto carico della responsabilità di difendere questo o quel valore, perché con soggetti simili, cerco di averci meno a che fare, in quanto mi seccano parecchio. D'altra parte, penso che, pur, eventualmente, affrontando il discorso, non avrebbero comunque la capacità di comprendere, andando finire sempre e solo su piani superficiali e stereotipati.

 

Allo stato attuale delle cose, ho quattro amici, i più cari, di cui due sono completamente gay firendly (tant'è che uno è anche gay, ma non sa di me) e gli altri due, accettata la mia condizione, non sono poi così tanto chiusi come io ho creduto per tanto tempo. Con questi ultimi due, anche se alle volte storcono un po' il naso su certe cose, è comunque possibile discorrere serenamente e andando al di là della superficialità, quindi con loro non ho nessun problema a fare un confronto di idee, pur potendo comunque rimanere di idee divergenti. Escludendo i conoscenti (colleghi di lavoro, compagni di scuola eccetera), le altre persone che conosco, magari vicine direttamente o indirettamente al mio gruppo di amici, hanno, purtroppo, una linea di pensiero con la quale sono in contrasto il 101% delle volte, essendo piuttosto povere di spirito e di elasticità mentale; proprio il tipo di persona che descrivi tu con il prosciutto sugli occhi. Con loro mi sono ritrovato più volte a discutere su questo o quell'aspetto dell'omosessualità (loro non sanno di me), come, ad esempio, il diritto di adottare e crescere un figlio, sposarsi e quant'altro, ma non ho mai ottenuto più di semplici battute strafottenti e imbecilli.

 

A me piacerebbe intavolare discorsi costruttivi con gente in grado di reggerne la grandezza, ma a parte con quei quattro miei amici, di cui conosco benissimo "qui pro quo" sul tema, non ho altre persone con le quali fare un confronto, poiché il resto della gente con la quale ho a che fare spesso, non è considerata da me in grado di parlarne con la giusta maturità. Peccato, si aprirebbero confronti interessanti.

Link to comment
Share on other sites

@Orfeo87

per carità concordo, io probabilmente non ho avuto modo di parlare di questa cosa con nessuno per il tuo identico motivo.

mi chiedevo però chi è costretto ad averci a che fare, tipo quelli che gli omofobi li hanno in casa, tra i parenti.

 

@Almadel

si beh, ma povia è stato gay? non ricordo. o parla solo per dare aria alla bocca?

 

se non è stato gay mi sembra abbastanza ipocrita il suo consiglio. è come se gli chiedessi di farsi piacere il sesso con le iguane perchè da oggi è giusto che sia così.

se una cosa non piace non piace, farsi fare il lavaggio del cervello per far piacere agli altri è una cosa abominevole.

 

e comunque ritengo che anche quelli "guariti" siano per lo più o degli ex indecisi, o gente repressa che se in futuro non si ricrede e capisce di aver fatto una cappella, passa comunque la vita a farsi piacere qualcosa che poteva essere migliore e più coinvolgente, solo perchè non sopporta avere il "disprezzo" del mondo attorno a lui e scende a compromessi scegliendo la tranquillità di una vita finta piuttosto che soffrire ma essere sè stesso.

Link to comment
Share on other sites

mi chiedevo però chi è costretto ad averci a che fare, tipo quelli che gli omofobi li hanno in casa, tra i parenti.

 

È semplice, non può esserci un confronto costruttivo, perché persone così partono prevenute sull'argomento, e quale che sia la tesi che la controparte avanza, la loro idea rimane comunque immutata e incapace di di progredire

 

solo perchè non sopporta avere il "disprezzo" del mondo attorno a lui e scende a compromessi scegliendo la tranquillità di una vita finta piuttosto che soffrire ma essere sè stesso.

 

È poi lo scotto che deve pagare colui che si ostini a plasmarsi per essere quello che gli altri vogliono che sia. Rimane un problema sociale molto forte, perché, ovviamente, rientrare negli standard comportamentali della massa, aiuta a passare inosservati e sentirsi, tutto sommato, accettati.

Link to comment
Share on other sites

Ho sempre pensato che un omofobo sia un gay o bisex represso, oppure un ignorante. Ignorante perché ignora, non sa, e si aggrappa agli unici stereotipi che conosce, ha visto, ha sentito:

 

- per quegli strascichi lanciati dai tg, ad esempio, riguardanti il gay pride: mostrano solo gente in perizoma che balla a mò carnevale di rio de Janeiro.

- per i film, come ad esempio “il vizietto”, che seppur a me piaccia molto lancia l’immagine del gay vestito di rosa, con la borsetta, e che esaspera i tratti di una femminilità che nemmeno una donna ha.

- per quei servizi televisi sui battuage gay

- per qui programmi in seconda serata in cui con l’intento di far cultura mandano in onda l’intervista di due uomini, una coppia gay, in una casa alla Almodovar con le pareti rosa, con uno dei due che sembra Renato Zero in versione anni 80 vestito con paiette e smalto, con lampade a forma di fallo, divani a pois…

- Ecc ecc

 

 

Quando a 18 anno mio padre capì che la mia miglior amica, considerando che dormiva con me, a casa, cinque notti su sette (ho sempre avuto il letto matrimoniale fin da ragazzina) era la mia ragazza, e che quando mi lasciò stavo male per lei e non perché facessi uso di droghe come credeva, sai che fece? Mi smontò il letto: lo rese singolo. Come se la mia sessualità dipendesse da quello.

E mia nonna mi disse “tuo padre lo ha fatto perché ha paura che diventi lesbica”.

Ero scioccata. Mia nonna è la persona più dolce, umile, buona che io conosca, ma purtroppo ha un vissuto fatto di un suo microcosmo, e che l’ha resa di un’ignoranza abissale in più ambiti.

 

Sono passati gli anni. Ho avuto relazioni con uomini, (sono bisex), poi, una lunga relazione con una donna.

Io credo che il timore di mio padre (che tra l’altro non è omofobo, né mai l’ho sentito, nemmeno da bambina, pronunciare parole denigratorie verso omosessuali o verso persone col colore della pelle differente dal mio) riguardi più che altro il mio rapporto con una società, un paese, che ancora non accetta una coppia gay intesa come “matrimonio e figli”.

Lui ha voluto molto bene alla mia ex compagna. L’ha trattata come una figlia, e più di una volta, prima di partire per le vacanze mi ha sempre sussurrato “stai attenta… state attente”.

Ed io sapevo a cosa si riferiva.

Link to comment
Share on other sites

La tua argomentazione non è efficace. Questo perché un omofobo parte dal presupposto che tutti siano eterosessuali convinti e che gli omosessuali, perversi e deviati, siano una categoria completamente a sé; ai "confusi" dirà semplicemente che sono appunto confusi e che è meglio che tornino a fare gli eterosessuali.

 

I vantaggi reali che otterrebbero gli eterosessuali da una società più aperta verso gli omosessuali sono gli stessi che si ottengono quando una società si apre a qualunque minoranza: un clima di minore odio e maggiore tolleranza ed accettazione farebbe piacere anche agli etero.

Il punto è che il cambiamento per loro sarebbe veramente minimo, nel bene o nel male.

Link to comment
Share on other sites

Mah, guarda... "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire"... in genere gli omofobi con cui ho a che fare (per quel poco che ci ho a che fare) sono così, quindi è difficile convincerli anche con le migliori argomentazioni...

Link to comment
Share on other sites

I vantaggi reali che otterrebbero gli eterosessuali da una società più aperta verso gli omosessuali sono gli stessi che si ottengono quando una società si apre a qualunque minoranza: un clima di minore odio e maggiore tolleranza ed accettazione farebbe piacere anche agli etero.

Il punto è che il cambiamento per loro sarebbe veramente minimo, nel bene o nel male.

quello che dite è tutto giusto, se hai a che fare con degli ignoranti caproni non c'è dialogo a prescindere ma mi vorrei soffermare su questa frase.

che gli omosessuali vengano recepiti come minoranza si sa, ma che lo siano davvero secondo me è un altro paio di maniche.

 

io credo che ci siano molti più gay/lesbiche/bisex di quello che si pensa.

un sacco di gente non lo ammetterà mai a se stessa o agli altri e resterà frustrata tutta la vita, tanti altri lo diranno solo ad alcuni, pochi lo sbandierano con orgoglio al vento.

 

qui non stiamo parlando di una setta religiosa che è appunto una minoranza, né di un accampamento di zingari con usanze storiche da proteggere perchè almeno fa folclore.

i gay non sono una minoranza, sono ovunque e in tutte le società.

è una cosa che s'è sempre voluta reprimere e nascondere ma che esiste da tempo immemorabile e che alcune culture addirittura approvavano.

 

mi chiedo se accontentarsi di un vivi e lascia vivere sia la soluzione migliore, aspettando che a forza di gaypride e programmi tv con stilisti gay la gente si abitui all'idea (un'idea che secondo me è piuttosto distorta) oppure se sia opportuno iniziare un'altro tipo di battaglia, a costo di dover scendere in discussione giornalmente con sti caproni...

 

la risposta che a tutti verrà è che tanto è inutile.

 

però bo...forse dobbiamo solo iniziare a pensare che il primo di noi che rimane paralizzato sulla sedia a rotelle e vuole suicidarsi, potrebbe approfittarne per farsi esplodere almeno in vaticano...

 

non picchiatemi, un pò volevo sdrammatizzare, un pò forse sono portata al terrorismo. :|

Edited by Lilith black
Link to comment
Share on other sites

@Aquarivs

diciamo che non volevo intenderla come una lista dei pro ma una motivazione in più per rendere meno false le cose in generale.

 

ma avete ragione, se parli con chi non vuole ascoltarti a prescindere perchè rifiuta di principio il fatto che tu debba anche solo esistere, effettivamente non si ottengono molti benefici.

 

però c'è anche tanta gente che può cambiare idea secondo me, semplicemente hanno bisogno di essere incentivati un pò e gli si deve aprire gli occhi e sensibilizzarli un attimo di più.

Link to comment
Share on other sites

@dreamer_

intendo dire che chi vuol fare finta che i gay non esistano, non siano cosìntanti o che siano una malattia curabile, vive in una menzogna e costringe tutti gli altri, chiunque, a pagarne le conseguenze.

 

poi ho detto che è vero che certa gente tanto non ascolta nulla, si tappa le orecchie e quindi orgni argomentazione che uno può portargli è inutile.

ma dico anche che tanta invece è solo ignorante e se avesse un'idea più chiara e meno teatrale (tipo quella che passano per tv) di quel che sono le coppie omosessuali, avrebbe un'opinione molto più che tollerante. secondo me addirittura si otterrebbero dei consensi.

è che spesso il problema non viene recepito davvero secondo me, perchè poca gente si confronta con banali e funzionanti coppie di questo genere.

magari sbaglio ma mi sembra che poi molto un problma di gente dai 50 in su, con una mentalità ormai bloccata alla morale antica.

 

e quindi mi chiedevo se forse non sarebbe il caso di discuterne più spesso, non dico con gente tipo ss nazi, ma con quelli che criticano blandamente ma che poi per il loro no non hanno uno straccio di argomentazioni.

 

va beh forse adesso non riesco a spiegarmi, è che sono un pò di corsa.

Link to comment
Share on other sites

@@Lilith black, è un lavoro però!

 

Mi puoi chiedere di camminare abbracciati,

ma non mi puoi chiedere di parlarne dal barbiere,

dal tabaccaio o in sala d'aspetto dal dentista:

perché è uno stress.

 

Quanto volte nella vita sei disposto

a rispondere alla domande:

"Ma chi fa l'uomo e chi la donna?"

Dieci volte, cento, mille o diecimila?

Link to comment
Share on other sites

@@Almadel suppongo almeno quante volte io devo spiegare ogni volta come si scrive e si legge il mio nome.

è poi sbagliano lo stesso.

lo so è irritante, ma se uno fa una domanda scema di questo genere significa già che non ha nulla in sé contro di te, sta solo provando a capire la dinamica di una cosa che non ha mai preso in considerazione e che probabilmente in fondo lo incuriosisce.

bisogna avere anche un pò di pazienza.

pensa che viviamo in un mondo in cui è già strano per molti pensare che la donna non si presti regolarmente alla posizione del missionario e voglia sperimentarne altre -.-

 

 

certo, se la domanda ti infastidisce tanto puoi sempre rispondergli chiedendo nel dettaglio in che posizione di preciso lui glielo infila a sua moglie ecc.

così magari il tipo che t'ha fatto la domanda capisce che non ti va di discutere cose personali e gusti sessuali :/

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...