Dream_River Posted September 23, 2012 Share Posted September 23, 2012 Dalla Curia ai cattolici del Partito democratico. E non solo. La scelta del capogruppo Pd di Bologna Sergio Lo Giudice di sposare due donne provoca sia l’irritazione di via Altabella («Un atto che va oltre la natura delle cose», ammonisce il vescovo vicario Giovanni Silvagni), sia il gelo dei suoi compagni di partito, a partire da Tommaso Petrella: «Un eccesso, una forzatura. Questa non è la nostra linea politica». Anche Benedetto Zacchiroli, omosessuale dichiarato, protesta: «Ci avrei pensato due volte. Il matrimonio gay è così importante che viene sminuito se ridotto a un gesto politico. Io non lotto per le imitazioni». Alle 19.15 di venerdì, Lo Giudice aveva indossato la fascia tricolore “prestata” dal sindaco di Bentivoglio Vladimiro Longhi e sposato all’Hospice Seràgnoli Ida e Mariagrazia, la seconda ricoverata nella struttura perché affetta da un male incurabile. Ha unito le donne citando i testi dei trattati internazionali che sanciscono il diritto al matrimonio esteso a tutti, dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo al Trattato di Nizza. Non era mai successo, a Bologna. «Il nostro matrimonio è sempre più impoverito dei suoi requisiti fondamentali», lamenta monsignor Silvagni, vescovo vicario della Curia, che preferirebbe non commentare un atto «del quale non si comprende il significato». Le unioni omosessuali «non rientrano nella natura delle cose, nella loro logica intrinseca, e svuoterebbero il matrimonio di un altro valore fondamentale: la realtà eterosessuale». Ma su Lo Giudice cala anche il gelo di diversi esponenti del suo partito. Che più volte, in passato, sono andati in fibrillazione per le posizioni espresse dal loro capogruppo. C’è chi preferisce non esporsi, pur sottolineando che «le dichiarazioni politically correct che finiscono sui giornali spesso stridono con le reali posizioni di molti consiglieri comunali». Chi si espone, eccome, è il democratico cattolico Petrella: «Lo Giudice fa militanza politica, ma la sua non è la posizione del Partito democratico. Mi sembra una questione di buon senso». Maurizio Ghetti alza le braccia: «La scelta è sua, la notizia non mi ha provocato nessuna reazione, abbiamo già altri problemi non piccoli a cui pensare». Ma fa una precisazione che sa di avvertimento: «Immagino sia stato un caso isolato e credo lo rimarrà, altrimenti dovremo aprire una discussione». «La trovo una forma di protesta civile, nulla di scandaloso. La Costituzione però parla chiaro: il matrimonio è tra uomo e donna», prova a mediare Claudio Mazzanti. E Benedetto Zacchiroli comprende ma non condivide il gesto del capogruppo: «Un’imitazione delle nozze che sottolinea ancora di più la mancanza di un diritto». E anche quella fascia da sindaco pone dei dubbi: «Era proprio necessaria?». Franco Grillini, consigliere regionale Idv, difende invece la scelta di Lo Giudice: «Sergio ha fatto benissimo, è stato un atto di giustizia. A chi storce il naso dico di guardare prima la volontà delle persone. Si vede pure dalle foto: quelle due donne, dopo questo atto, ora sono felicissime». E dal palco di Vasto, dov’è in corso in questi giorno la festa del partito, rilancia: «L'Italia dei valori è per estendere i matrimoni civili anche alle coppie omosessuali». http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/09/23/news/la_curia_contro_le_nozze_gay_e_lo_giudice_spacca_il_pd-43066022/ La parte in grassetto è veramente spettacolare. Zacchiroli a quanto pare pensa che il matrimonio gay sia una questione estetica o morale, un contentino che dobbiamo meritarci, tipo "se fai il bravo, dopo la mamma ti compra una caramella" (Che, in effetti, è la frase perfetta per riassumere tutta la linea del PD in tema di dignità delle persone omosessuali) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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