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Omosessuali e rumeni, attrazione fatale. E come gli uni possono servire a capire le cose degli altri.


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Se i gay, ovvero la nuova specie, la versione ideologica e politica dell’omosessualità, si incontrano nei luoghi della socialità intraspescifica, un fantasma si aggira nei luoghi di incontro per omosessuali maschi che cercano il “maschio etero” , nei parchi, sulle chat, alle fermate degli autobus, per strada. Che poi il gay dei locali sia spesso anche quell’altro, sorta di dottor jekill e mister hide, è un altro discorso..

Escludendo i luoghi espressamente volti all’incontro tra prostituti e clienti, il fantasma degli altri luoghi è costituito dalla folla di giovani uomini e ragazzi dell’Europa dell’est, soprattutto rumeni, che si offrono ai desiderosi omosessuali nostrani con la loro bellezza (si tratta per lo più di ragazzi che fanno mestieri “fisici”, muratori, carpentieri, oltre che davvero belli nei tratti e nei lineamenti, con “attributi” di frequente notevoli..), con i loro bisogni materiali (quasi sempre non lavorano o lavorano in modo sporadico), con i loro bisogni profondi (molto spesso figli di padri assenti o, quando presenti, maneschi e instabili tra i fumi dell’alcool), con la promessa implicita di poter saziare l’eterna richiesta d’amore e il bisogno di “riparare” che l’omosessuale vive e agisce.

Così, nel gioco delle parti, si consumano storie che, quando vanno oltre l’incontro di un momento, più o meno a pagamento (d’altra parte, chiedono sempre qualcosa questi ragazzi, anche quando lavorano, fosse anche solo una sigaretta, per “giustificare” l’atto sessuale attraverso un medium/filtro di altra natura), assumono di frequente i toni tragici delle promesse infrante, delle aspettative frustrate, quando non i caratteri franchi della violenza, psicologica e anche fisica.

Nelle varianti delle specifiche persone, delle singole, uniche storie, il meccanismo è più o meno lo stesso: i due si incontrano; mediamente il ragazzo chiede qualcosa (soldi, sigarette, etc.), spesso hanno un rapporto a gratis o quasi, si reincontrano, scattano richieste e/o offerte di natura economica ma soprattutto affettiva, l’omosessuale si appiccica, il rumeno marca il territorio (“Tu sei gay, io no”), l’omosessuale cerca di svincolarsi, il rumeno non ci sta, qualche volta viceversa, in ogni caso si innesca una dinamica di vicinanza/lontananza che conferma ciascuno nel suo ruolo, nel gameplay di vittima e carnefice.

Le storie che ho sentito personalmente sono tante, e mille altre si staranno consumando collateralmente alla vita sotto il sole del visibile.

Uno si mette in casa un ragazzo che dopo l’iniziale luna di miele comincia a chiedere soldi, e diventa aggressivo, e lo mena, e lo richiama, e gli dice ti amo, e subito dopo lo aggredisce. Un altro cerca di liberarsi di un altro ragazzo che per anni lo richiama, e gli trova la macchina ovunque la parcheggi, e gli buca le ruote, e lo aspetta sotto casa. Un altro ancora si fa la sera 70 chilometri per accompagnare il suo ragazzo a casa, gli offre la pizza, gli dà 20 euro, ma non per pagare una prestazione, naturalmente, ma perché il suo ragazzo non lavora e lui si, quando prova a dire che non ce la fa, che bisogna finirla lì l’altro si incazza e gli manda due persone sotto casa per minacciarlo. Eccetera. Ci saranno anche casi più sfumati, ma l’impressione è che il gameplay di cui si parlava sia sempre lo stesso, magari più attenuato.

Qualcuno dirà “eh, ma queste cose sono vecchie come il mondo, dall’antica Roma a oggi, con il ragazzo di turno che viene pagato per offrire le sue prestazioni. Negli anni ’50 erano i ragazzi di vita di Pasolini, e tra l’altro vedi che fine ha fatto, oggi che i ragazzi di vita non esistono più, perché non esiste più quel mondo, lo spazio fisiologico, il ruolo, è stato preso da questi ragazzi dell’est, che vengono da un paese con caratteristiche molto simili a quelle delle borgate romane di 50 anni fa”. E’ vero, ma non è tutta la verità. Qualcun altro dirà “eh, ma questi uomini sono proprio cretini, come si fa a non capire in anticipo, come si fa a farsi fare così del male, forse gli piace, farsi fare del male, e poi vedono e sentono le storie di altri, come fanno a essere così ciechi, insomma se la vanno proprio a cercare. Meglio farebbero a incontrare persone in grado davvero di corrispondere alle loro richieste in modo più limpido e tranquillo, come quelle che frequentano i locali o le associazioni gay”. E’ vero, ma anche qui non è tutta la verità.

Rispetto al secondo punto. Se ci si fa un giro nelle chat gay, non si potrà non rimanere colpiti dal coro quasi unanime di “cerco un vero uomo”, “no fashion”, “maschio per maschio”, “cercasi gente fuori dai giri gay”, in altre parole cercasi ragazzo/uomo rumeno… in un’aspettativa che non potrà in ogni caso non rimanere insoddisfatta, per mancanza dei requisiti o proprio per la loro presenza!

Rispetto al primo punto, centrale. I ragazzi rumeni vengono dalla Romania, cioè da un paese diverso dall’Italia, diverso pure dagli altri paesi dell’ex blocco comunista. Mi vengono in mente le parole di una gran donna, donna delle pulizie in Italia, ex-manager nel suo paese, costretta a lasciare la sua terra, l’Ucraina, in seguito a difficoltà economiche MA ANCHE in seguito agli esiti non proprio piacevoli del suo matrimonio con un uomo, ucraino come lei, che beveva, la picchiava, la minacciava quando lei decise di lasciarlo. Ebbene, questa donna mi diceva che un po’ tutti gli uomini dell’est hanno questa caratteristica dell’ipermachismo, con i conti della propria inadeguatezza emotiva, affettiva, sessuale presentati sistematicamente all’esterno, alla partner. Ma, tra tutti gli uomini dell’est i rumeni sono i peggiori, mi diceva. Prima sono carini, affettuosi, poi vogliono solo soldi, poi ti vogliono proprio far male per eliminare ciò che hanno costantemente davanti: la propria impotente fragilità. Mi vengono anche in mente le parole di un ragazzo rumeno che ho incontrato, che mi diceva che le prostitute rumene si rifiutano di avere rapporti con clienti rumeni: hanno paura di essere aggredite, di essere derubate, di essere costrette a lavorare per loro. Tutto il resto del mondo si, i connazionali no. Mi vengono in mente le parole di Solgenitsin, citate da Dario Fertilio nel suo “Musica per Lupi” sul terrificante esperimento del carcere di Pitesti nella Romania comunista postbellica. “Il più terribile atto di barbarie del mondo moderno”, dice Solgenitsin, sopravvissuto ai non certo teneri Gulag dell’ex Unione Sovietica, parlando di Pitesti, la più devastante operazione di annientamento dello specifico umano di tutti paesi ex comunisti. E se un popolo, se i maschi di quel popolo possono arrivare a tanto, è perché c’è qualcosa, di antico e di tremendamente attuale, che si agita e chiede di essere sanato e, non riuscendoci, alza costantemente la posta.

Stanno qui, le radici della fatale attrazione tra gay e rumeni. I primi, con le loro storie travagliate in cerca del sacrosanto diritto ad essere, con il loro bisogno di riparare e sanare e amare, anche in modi dolci e intensi semplicemente sconosciuti a chi omosessuale non è. I secondi, figli di una storia sociale fatta di violenze ed abusi, una storia il cui precipitato è nell’adesione alla legge del più forte e alla mercificazione di ogni cosa in una logica in cui avere garantisce l’essere, possedere sostituisce l’appartenere, perché troppo forte, quasi intollerabile è sentire l’affetto, che deve essere solo dell’altro in quanto debole.

C’è poi la variabile omosessualità. La Romania è un paese fortemente omofobo. I “bulangiu” sono da considerare feccia, malati, a maggior ragione, quindi, degni di essere solo usati e poi buttati via. Se poi scatenano anche i nostri desideri, repressi per forza di cose lì da dove vengo, possono anche diventare, se non pura occasione o strumento, un pericolo per la mia stabilità. Gli omosessuali nostrani non vedono l’ora di incontrare il “vero maschio”.. quale maschio può dare la maggior garanzia di essere tale se non uno che disprezza in modo chiaro i gay, quale più desiderabile di quello che, pur disprezzando, poi il sesso con me comunque lo fa, oltre che vero toro attivissimo, è poi capace anche di guizzi affettivi da vertigine..

Io ti salverò. Io ti dannerò.

Non me ne vogliano, i miei amici rumeni. Non sto dicendo che un intero popolo, e i maschi in particolare di quel popolo, sono “sbagliati”. Sto solo dicendo che può essere piacevole lasciarsi andare un po’, senza dover per forza perdere o guadagnare qualcosa.

Non me ne vogliano i miei amici omosessuali, o gay. Non sto dicendo che si cerca qualcosa là dove non si può trovare. Sto solo dicendo che ciò che si cerca di sanare, o di accogliere, può avere un effetto di disconferma e di aggressione alle radici stesse del proprio bisogno.

Per tutt’e due gli attori in campo: si può fare tutto, basta esserne consapevoli ed assumersene la responsabilità.

le società occidentali sono economicamente avanzate, quelle orientali si stanno adeguando... tutto è uno scambio, anche i sentimenti solo che non puoi darli in pegno, comunque i rumani sono cattivi! forse hanno preso ad esempio da altri cattivi? :pausa:

Tra le mie frequentazioni non c'è nessuno che abbia l'attrazione

per il maschio povero violento o straniero:

sarà che frequento solo studenti o coppie di professionisti.

Conosco però vari Romeni su cui si scherza sullo stereotipo

dello "spacco bottilia, ammazzo familia" :D

(Uno di questi - un Moldavo - si lamenta di non piacere agli Italiani

e finora ha avuto tutte le sue esperienze con altri Moldavi conosciuti in internet

o nel vivace associazionismo gay moldavo: hanno da poco una legge contro l'omofobia...)

 

Con internet si sono svuotati i battuage e le zone di prostituzione dalle mie parti,

quindi non saprei neppure dove andare a cercare situazioni simili;

né in passato mi sono state raccontate direttamente.

Credo che per la massima parte esse siano fantasie di Remuss

o che il mondo che lui conosce sia molto distante dal mio.

scusa la franchezza ma a me sembrano una serie di scemenze che partono da un luogo comune....

 

molto politically correct, quoto.

E aggiungo pure che c'è un pizzico di razzismo nemmeno troppo velato.

Io invece trovo l'esposizione interessante. Curiosa.

Non che l'esisto mi interessi più di tanto o che io sia alla ricerca di una verità su questo popolo, però è un commento ben fatto.

Forse ne dovremmo approfondire il tema se non altro per disconfermare la teoria.

Cosa voleva essere questo topic? Una messa in guardia?

Del tipo: "State attenti ai Rumeni che sono tutti cattivi"?

 

Immagino che dinamiche come quelle descritte esistano ... come esistono tante storie molto tristi che non hanno per protagonisti degli stranieri ...

Edited by wasabi

In tutti i luoghi comuni c'è un fondo di verità, e tra l'altro il topic, in un certo senso, è un po' la scoperta dell'acqua calda.

Si puo' anche sostituire il soggetto della discussione (i rumeni) metttendo al loro posto un gruppo qualsiasi di immingrati da un paese povero (magrebini, tunisini ecc) e il succo resta lo stesso, ovvero che ci sono frotte di prostituti stranieri, i quali esercitano un enorme appeal su quei gay che fruiscono del sesso a pagamento, gay che spesso finiscono per essere maltrattati o sfruttati.

Ovviamente non è un fenomeno solo in chiave omosessuale, pensiamo ad esempio ai tanti etero benestanti e tonti, che si fanno abbindolare da ragazze giovanissime, belle, e straniere, le quali, pur senza violenza fisica, riescono ad intortarli e a spremerli come limoni, salvo poi buttarli via come una scarpa vecchia quando non hanno piu' nulla da sfruttare.

Chi parla di razzismo vive in un universo parallelo, basta guardarsi intorno per accorgersi che dinamiche come quelle narrate sono all'ordine del giorno.

va beh, che la mentalità dell'uomo rumeno sia in media più rude e machista di quella di un italiano (salvo qualche omino del sud che potrebbe gareggiare senza perdere la faccia) lo si sapeva. è un fatto di cultura e di società.

 

certi luoghi comuni che lo si voglia o meno sono veri, poi è anche ovvio che in ogni contesto tutto è vero e a volte è vero il contrario.

noi italiani spesso abbiamo a che fare con rumeni di una certa tipologia, raramente con gente di altissima cultura o con una buona posizione sociale. perchè se così fosse non li trovereste così a buon mercato a vendersi. perciò è difficile avere un paragone reale.

se prendi gli italiani dello stesso livello anche lì troverai uomini poco raccomandabili.

 

non ho capito molto bene dove voleva andare a parare il topic, ma se voleva essere una riflessione sul tipo di uomo che si può trovare in giro se si va a pescare in certi giri, beh, questa è una lezione che dovremmo tutti aver imparato all'asilo. :|

certi luoghi comuni che lo si voglia o meno sono veri, poi è anche ovvio che in ogni contesto tutto è vero e a volte è vero il contrario.

noi italiani spesso abbiamo a che fare con rumeni di una certa tipologia, raramente con gente di altissima cultura o con una buona posizione sociale.

 

Sono d'accordo con quello che dici.

Occhio però che anche il fatto che certi giri gay siano squallidi e vi sia un alto rischio AIDS è vero, però quando Paris Hilton se ne esce con certe affermazioni, giustamente ci scandalizziamo. La gente con cui si ha a che fare dipende tanto da quali ambienti si frequentano ...

Sono d'accordo con quello che dici.

Occhio però che anche il fatto che certi giri gay siano squallidi e vi sia un alto rischio AIDS è vero, però quando Paris Hilton se ne esce con certe affermazioni, giustamente ci scandalizziamo. La gente con cui si ha a che fare dipende tanto da quali ambienti si frequentano ...

non potrei essere più d'accordo.

infatti io di gay con l'aids che frequentano certi posti non ne conosco proprio, perchè ovviamente io frequento solo gente simile a me.

ho sentito qualche storia dal il mio ex capo che è gay e ha circa 40 anni e che ha vissuto esperienze molto diverse da quelle che possono essere quelle vissute dai ragazzi che frequento io.

ma appunto sono storie di un mondo che proprio non mi appartiene, molto più pieno di eccessi, discoteche, droghe e molto anni 80/90.

 

perciò per me i gay sono tutti santarellini o comunque né più né meno di com'è un uomo qualsiasi.

mentre qualcun altro potrà averne un'idea da satiri intenti a festeggiare un baccanale.

Edited by Lilith black

Non si capisce bene la direzione che si vorrebbe imprimere alla discussione.

 

A me viene spontaneo pensare alle frequentazioni di Pasolini coi ragazzi

delle borgate romane, al fatto cioè che sia un fenomeno non nuovo.

 

E' chiaro che se frequento un ragazzo che smarchetta per bisogno economico

rischio di incorrere nella sua omofobia, o perchè chiedo cose che non vuole fare

o perchè esplode o perchè etc.

 

Non credo che i gay siano attratti dalla "violenza" ad un livello conscio, ma

dall'idea di farlo con un etero o con una persona che sembra e si ritiene

tale ( Pasolini in realtà ci aveva costruito intorno una sua visione della

società e una sua estetica complessiva e credo di fatto cercasse persone

pre-omosessuali )

 

Che poi a livello inconscio finiscano per essere attratti dall'idea di subire

ciò che un gay rumeno subisce ogni giorno nel proprio paese da quelle

stesse persone....beh, questo sarebbe masochismo più che altro

Volevo condividere una sensazione su un’AFFINITA’. Su una difficoltà, simmetrica e speculare, a trovare e sperimentare l’intimità. Come se, dietro la ricerca del maschio cazzuto e tutto d’un pezzo, da una parte, e la richiesta di soldi (magari non immediata, non sto parlando di prostituzione) dall’altra, si celassero richieste più profonde di riconoscimento e affettività, difficili tuttavia da far giungere in porto per la complessità delle motivazioni implicite, ma sufficienti a creare un incastro. Ne ho voluto parlare come paradigma di situazioni che in tutti i rapporti, ma nei rapporti omosessuali tra uomini in particolare, sono secondo me molto diffuse. Vedi, ad esempio, la classica situazione dell’”attivo che non chiede e non si innamora” e del “passivo che chiede e si intrippa il cervello”.

 

Sono poi stupito del rilievo sul “luogo comune”, quando i luoghi di cui parlo sono due, ed è curioso che nelle risposte che ho letto ci si concentra sul secondo polo (la "rumenità") e poco o per niente sul primo (l’omessualità).

Quanto all’accusa di razzismo.. francamente credo non ci sia nulla di più lontano da me. A parte che il “razzismo” dovrebbe pure essere “omofobia” (le parti sono due), ho solo voluto raccontare una dinamica, per come la vedo io e in base a fatti certi, non a fantasie, e leggendo dati precisi (vedi ad esempio questa pagina), in cui si esprime una fragilità. Che una certa storia, personale, familiare, sociale, politica, può fare emergere. E non si tratta solo o tanto di situazioni che hanno a che fare con la marginalità. Un amico, che fa l’interprete e parla 7 lingue, mi raccontava della sua storia di tre anni con un collega rumeno (che fa l’interprete anche lui, quindi, con uno stipendio 5-6 volte maggiore di quello medio), storia in cui ha sentito più forte che mai il dolore di non essere visto, o di sentirsi amato per poi essere subito dopo attaccato o ignorato. Ecco, sicuramente c’è il dato personale dei due. Ma io penso, e questo ho voluto condividere qui, che c’è un dato più generale, che ha a che fare con i due poli della questione, il dato dell’attrazione tra istanze che chiedono di essere riconosciute per poi essere disconfermate, perché subite o agite.

 

Non penso si possa parlare di razzismo se si ha l’impressione che una storia sociale quantomeno complessa può produrre situazioni di diffusa difficoltà ad accedere all’intimità, alla verità dei propri desideri e delle proprie emozioni se non tramite una “giustificazione” esterna quali i soldi o, comunque, una logica di potere, scaricando ciò che è proprio all’esterno per poi lì aggredirlo. Né di omofobia, se una storia personale altrettanto complessa può portare a inseguire ideali di realizzazione affettiva che nella logica di potere, comunque, finiscono per muoversi. In fondo, si cerca banalmente sempre solo una cosa: amare ed essere amati. Con tutto il proprio bagaglio e le proprie difficoltà. E a volte si creano cortocircuiti, che fanno male.

 

Sono pensieri, i miei, personali, e li ho solo voluto condividere. Se possono servire come spunto di riflessione a qualcuno su quello che gli sta succedendo, poi, anche al di là delle mie intenzioni, ben venga.

Puoi sostituire "rumeno" con qualunque persona viva una situazione di

disagio economico o puoi parlare di rumeni che non vivono situazioni di

disagio economico ma essendo cresciuti in contesti omofobici hanno delle

difficoltà, magari a livello affettivo forse anche di autoidentificazione come gay

e quindi sono "problematici".

 

Non è niente di nuovo e si potrebbero fare tanti esempi di italiani che ricadono

nella prima, come nella seconda categoria, anche se tutti noi speriamo siano

sempre di meno ( come anche speriamo che non siano sostituiti da stranieri

perchè non sarebbe un reale progresso della società nel suo complesso )

Io mi concentrerei sui problemi della persona

che tende a mettersi in queste situazioni,

a prescindere dalla nazionalità dell'oggetto.

 

Nel senso che è un problema nella misura in cui lo si subisce.

Perché se mi piace pagare per essere maltrattato e lo so

ho il diritto di farmi spennare e menare quanto mi pare.

 

Se invece sono solo una povera vittima di omofobia interiorizzata

e cerco "non-gay" per il timore della condivisione emotiva

o proletari stranieri per il senso di colpa borghese occidentale;

beh, allora o sono Pasolini o vado in psicoterapia.

Questo D è l'apoteosi di un fenomeno che ho visto spesso su questo forum.

Alle volte mi fa venire in mente stralci di Amici di Maria di Filippi strappati tra le pause di noia in cui la gente alzava la voce al solo "sentore" a prescindere.

Qui state facendo lo stesso. Ed è la morte del dialogo e della cultura. E' la morte di qualsiasi riflessione davanti allo spauracchio di chissa cosa..

bah se una sfranta se la va a cercare perché "io non cerco un gay, no, i voglio in supermaskioetero"

e poi si fa inculare come le vecchine da vanna marchi...

ebbeh so cazzi sua, e a me non me ne potrebbe fregare de meno.

e perché siete mai stati con un genovese?

oh ma un regalo manco a natale!! so' tirchi, ma di un tirchioooo

pure n'amica mia di genova lo ammette.

 

questo post andrebbe tolto all'istante. è di un razzismo rivoltante. le giustificazioni seguenti servono a poco se si scrive che un po' tutti i maschi rumeni sono violenti, come se la violenza fosse una caratteristica di un popolo, di un'etnia, di una "razza". negare l'individualità e l'eccezionalità di ogni essere umano, facendo di tutta un'erba un fascio e costruire o appellarsi ai luogi comuni che liberano dal peso di pensare, conoscere e valutare, è la più grande bestemmia contro la ragione.

 

Io mi concentrerei sui problemi della persona

che tende a mettersi in queste situazioni,

a prescindere dalla nazionalità dell'oggetto.

 

Nel senso che è un problema nella misura in cui lo si subisce.

Perché se mi piace pagare per essere maltrattato e lo so

ho il diritto di farmi spennare e menare quanto mi pare.

 

Se invece sono solo una povera vittima di omofobia interiorizzata

e cerco "non-gay" per il timore della condivisione emotiva

o proletari stranieri per il senso di colpa borghese occidentale;

beh, allora o sono Pasolini o vado in psicoterapia.

 

non c'è un'emoticon che batta le mani? :-)

Edited by Loup-garou
Unito post doppio

Che dire. Non posso non ammettere che le risposte che leggo mi danno da pensare. Sarebbe facile dire “non avete capito un c….”. C’è però, probabilmente, un difetto nelle mie parole, che nella mia testa hanno un’intenzione, ma vengono lette secondo intenzionalità diverse (il razzismo innanzitutto, tema che mi addolora molto sentirmi attribuire) . Possibile ci sia anche un difetto nel mio pensiero sulla questione.. nelle emozioni connesse. Devo necessariamente prenderne atto, visti gli effetti. Mi scuso con tutti, in particolare con coloro che si sono sentiti offesi o contrariati dalle mie parole, e chiedo al moderatore di chiudere ed eliminare questo post, in modo che possa tornare nella mia testa quale occasione di riflessione e approfondimento solo personale.

questo post andrebbe tolto all'istante. è di un razzismo rivoltante. le giustificazioni seguenti servono a poco se si scrive che un po' tutti i maschi rumeni sono violenti, come se la violenza fosse una caratteristica di un popolo, di un'etnia, di una "razza". negare l'individualità e l'eccezionalità di ogni essere umano, facendo di tutta un'erba un fascio e costruire o appellarsi ai luogi comuni che liberano dal peso di pensare, conoscere e valutare, è la più grande bestemmia contro la ragione.

questo tuo commento è invero UNA BESTEMMIA CONTRO LA RAGIONE.

Non esiste censura per i pensieri, qualsivoglia radice essi abbiano.

Che ti sbalordiscano, ti commuovano o ti disgustino i pensieri sono inalienabili e, per usare le parole di un grande, dovremmo proteggere il diritto di esprimerli anche se con essi non ci troviamo d'accordo.

E' il silenzio la morte della società e non l'espressione di un pensiero sia esso discutibile o meno.

 

Detto ciò, trovo questo imbarazzo generale di un borghese perbenismo da paura. Vi ci vedo già con il fazzoletto alla bocca e le mani serrate in un'espressione da dame ottocentesche stizzite e orripilate per cotanta insolenza.. ma fatevi un piacere: siate meno scandalizzabili.. siete gay per la miseria..

bah se una sfranta se la va a cercare perché "io non cerco un gay, no, i voglio in supermaskioetero"

e poi si fa inculare come le vecchine da vanna marchi...

ebbeh so cazzi sua, e a me non me ne potrebbe fregare de meno.

 

Concordo, alla fine chi è causa del suo mal pianga se' stesso

 

 

questo post andrebbe tolto all'istante. è di un razzismo rivoltante. le giustificazioni seguenti servono a poco se si scrive che un po' tutti i maschi rumeni sono violenti, come se la violenza fosse una caratteristica di un popolo, di un'etnia, di una "razza". negare l'individualità e l'eccezionalità di ogni essere umano, facendo di tutta un'erba un fascio e costruire o appellarsi ai luogi comuni che liberano dal peso di pensare, conoscere e valutare, è la più grande bestemmia contro la ragione.

 

Non mi risulta che qualcuno abbia detto che i gay ed in generale gli uomini rumeni siano tutti violenti.

Si parlava nello specifico dei marchettari rumeni, e quanto riportato sopra è uno spaccato di vita, quante volte nelle cronache abbiamo letto di casi umani che volevano provare l'ebbrezza del finto etero straniero, e che ci hanno rimesso, qualcuno anche la vita, come questo

http://roma.repubbli...viano-31287611/

ucciso proprio da marchettari rumeni

 

 

 

questo tuo commento è invero UNA BESTEMMIA CONTRO LA RAGIONE.

Non esiste censura per i pensieri, qualsivoglia radice essi abbiano.

Che ti sbalordiscano, ti commuovano o ti disgustino i pensieri sono inalienabili e, per usare le parole di un grande, dovremmo proteggere il diritto di esprimerli anche se con essi non ci troviamo d'accordo.

E' il silenzio la morte della società e non l'espressione di un pensiero sia esso discutibile o meno.

 

Detto ciò, trovo questo imbarazzo generale di un borghese perbenismo da paura. Vi ci vedo già con il fazzoletto alla bocca e le mani serrate in un'espressione da dame ottocentesche stizzite e orripilate per cotanta insolenza.. ma fatevi un piacere: siate meno scandalizzabili.. siete gay per la miseria..

 

 

Concordo...si invoca la censura in nome di un politically correct che non sta nè in cielo nè in terra...la faccia giusta da attribuire ai finti indignati sarebbe piu' o meno questa, ve la ricordate? :D

seminarista%20sfranta_thumb.jpg

Edited by ben81

ok quando vi diranno che siete dei froci di merda, che fate schifo e andreste messi al muro, mi raccomando continuate con questo stavolta sì falso perbenismo per cui ogni idea ha il diritto di essere espressa.

 

@ben81

e tu, invece di fare il simpatico, rileggiti attentamente il post iniziale.

Edited by Loup-garou
Unito post doppio

ok quando vi diranno che siete dei froci di merda, che fate schifo e andreste messi al muro, mi raccomando continuate con questo stavolta sì falso perbenismo per cui ogni idea ha il diritto di essere espressa.

Guarda.. dai tuoi post si nota giusto un pelo di sarcasmo.. v.v

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