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In Francia per approvare matrimoni ed adozioni gay c'è bisogno di un referendum


Ainelif

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Se si devono prendere decisioni su questioni importanti, tipo matrimoni e adozioni gay, meglio indire un referendum. Questo è quanto espresso da due francesi su tre. La domanda è: bisogna interrogare i diretti interessati o coinvolgere tutti nella scelta democratica? Estendere i diritti o chiedere anche a chi, di quei diritti, già gode?

A scoprire le percentuali un sondaggio dell’Ifop per Alliance Vita, da cui risulta che il 66% dei francesi preferisce che - riguardo il disegno di legge che riconosce giuridicamente il matrimonio omosessuale e l’adozione per le coppie gay - sia presa una decisione a seguito di un referendum popolare.

 

La risposta dei francesi al sondaggio somiglia moltissimo alla proposta avanzata da vescovo di Frejus-Toulon, mons. Dominique Rey.

Prima di toccare la dimensione sociale del matrimonio e della famiglia (occorre indire…) un referendum per permettere un vero dibattito ed evitare che il governo vada a rimorchio delle lobbies.

Già il cardinal André Vingt-Trois, Arcivescovo di Parigi e Presidente della Conferenza episcopale francese, aveva lanciato un appello ai fedeli francesi: pregare, nel corso della Messa dell’Assunzione di Maria Vergine, perché i bambini

possano beneficiare pienamente dell’amore di un padre e di una madre.

Il disegno di legge elaborato dal governo Hollande verrà presentato il prossimo 31 ottobre.

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Sinceramente non vedo il motivo di un referendum, si sapeva benissimo che nel programma di Hollande c'erano i matrimoni gay.

La scelta l'hanno già fatta.

 

Per non contare che non si possono mettere al voto i diritti fondamentali, ci devono essere a prescindere dalla maggioranza.

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Sinceramente non vedo il motivo di un referendum, si sapeva benissimo che nel programma di Hollande c'erano i matrimoni gay.

 

Volevate la bicicletta? E ora pedalate! Che vi piaccia o no... :asd:

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Non ci sarà nessun referendum.

E comunque quasi sicuramente un referendum vincerebbe.

 

E' solo fumo negli occhi. E' una strategia usata anche in Spagna

dai preti.

 

Così quando la legge sarà approvata potranno dire che è ingiusta

perchè non sancita dal voto popolare.

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Non si può decidere con un referendum sui diritti di una minoranza sociale che non importano di fatto alla maggioranza sociale (vuoi per omofobia o per disinteresse). E' assurdo solo pensarlo.

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Fabio Castorino

E' solo un tentativo di inserire un ostacolo nell'iter di approvazione della legge, perché sanno benissimo che in Parlamento c'è un'ampia maggioranza di favorevoli. I sondaggi danno anche tra l'opinione pubblica un circa 60% di favorevoli, ma magari la Chiesa spera di mutare il risultato finanziando con i suoi potenti mezzi economici una campagna di paura e disinformazione, come hanno fatto in California con la Proposition 8.

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