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Matrimonio omosessuale negli USA


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Il critico enogastronomico del New York Times, Frank Bruni, gay dichiarato, ne ha vista di acqua scorrere sotto i ponti: ha seguito lo sbarco dell’uomo sulla Luna, la caduta del Muro di Berlino, il dissolvimento dell’Unione Sovietica e, ora, si prepara, attraverso un referendum, di poter veder passare il quesito di accoglimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso, prima volta in cui uno stato adotterebbe una simile disposizione con voto popolare.

Oggi Frank vive in una villa nel Maine, assieme ad altri amici. Non ha mai avuto un compagno fisso e ha deciso, comunque, di trascorrere la sua vita in compagnia: sembra un romanzo di Cristopher Isherwood, ma è una piacevole realtà.

Il Maine è uno degli stati più progressisti nello scacchiere statunitense. Insieme a questo stato il 6 novembre, consueta data in cui oltre alle presidenziali si celebrano spesso i referendum locali, saranno chiamati alle urne i cittadini di Washington D.C., forse lo stato più laico e dove c’è la presenza più forte e organizzata del movimento per i diritti delle persone lgbt, del Maryland e del Minnesota. A Washingtonil matrimonio egualitario è già disposto ma, a causa della campagna referendaria, in attesa del responso ogni richiesta di validazione o di annullamento del vincolo tra persone dello stesso sesso è sospesa. Ricordiamo che oltre a Washington, oggi come oggi, altre legislazioni di altri stati prevedono l’istituto matrimoniale: dal Connecticut allo Iowa, dal Massachusetts al New Hampshire, da New York al Vermont. La California aveva previsto il matrimonio, ma nel 2008 un referendum aveva fatto passare laProposition 8 in cui sono contenute alcune disposizioni contrarie all’istituto: solamente se sposati all’estero o in altri stati dove è prevista l’unione omosessuale si può richiederne la trascrizione. A fomentare la battaglia contro il matrimonio omosessuale, 4 anni fa, è stato il ricchissimo cattolico integralista Frank Shubert, il quale aveva, per l’occasione, fatto girare un video dove una bambina diceva contenta alla madre che a scuola aveva imparato di poter sposare una principessa in futuro. Lo spot aveva fatto scalpore: forse oggi i tempi sono cambiati e un simile video non farebbe più tanto consenso. A farci dire ciò è l’indice di cittadini favorevoli al matrimonio omosessuale, sempre di più negli Stati Uniti. Si aggiunga, poi, che la campagna referendaria promossa dalle associazioni lgbt ha migliorato il proprio stile e un esempio particolare di questa efficacia ci viene dalla stessa capitale statunitense, dove il collettivo Washington United for Marriage (WUM) ha visto il proprio organizzatore Zach Silk spostare le strategie elettorali dal tema più astratto dei diritti umani al tema più concreto e tangibile dell’amore, universalmente accettabile e accoglibile. Non si sa, comunque, quale sarà il verdetto, ma bagliori di speranza possono profilarsi sull’orizzonte d’oltreoceano, tanto da farci dire che casi come l’Arizona, costretto a rivedere l’istituto dopo averlo ammesso nel 2006, potrebbero non ripresentarsi. La conferma di questo deriverebbe dall’impegno del Presidente Obama e dal suo Vice, John Biden, che hanno avuto modo di asserire più volte di non opporre nessun tipo di ostacolo affinchè si possa pensare di recepire una disposizione che istituisca il matrimonio egualitario. Biden, in modo creativo, era uscito in televisione allo scoperto in merito senza fraintendimenti, prendendo spunto da una delle sit-com più famose a livello mondiale, Will&Grace, dipinto come spunto per un cambiamento culturale e fonte di educazione per molti cittadini, molto più efficace rispetto ad altri programmi o persone. Il vicepresidente “stelle strisce” aveva concluso la sua dichiarazione asserendo che la gente “ora, invece, comincia a capire”. Queste affermazioni senza fraintendimenti alcuni pronunciate dalle due più alte cariche degli Stati Uniti hanno fatto di certo il proprio effetto. Il movimento omosessuale ha, quindi, rafforzato le proprie fila, sapendo mettere insieme per la campagna elettorale una raccolta fondi molto più pesante di quella dello schieramento opposto. Le convinzioni del capo popolo dell’armata contro il matrimonio non trova, finora, secondo i primi sondaggi, riscontro nella popolazione degli stati interessati al referendum. Infatti in Florida il 54% è favorevole, il 33% è contrario, all’istituzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, come in Ohio a esserlo èil 52% contro il 37%, mentre in Virginia si conta il 49% di sì contro il 40% di no. I dati nelle loro prime proiezioni sembrano più che rosei e fanno ben sperare per il prossimo 6 novembre. La campagna presidenziale proseguirà e, sicuramente, il tema di cui la consultazione referendaria tratterà sarà uno dei primi nell’agenda politica dei democratici, pronti per il sostegno di una rielezione di Barack Obama.

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https://www.gay-forum.it/topic/21662-matrimonio-omosessuale-negli-usa/
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I dati nelle loro prime proiezioni sembrano più che rosei e fanno ben sperare per il prossimo 6 novembre.

 

Purtroppo no. I numeri dei sondaggi non sono così buoni come sembrano.

I sondaggi danno sempre i gay in vantaggio, poi però le urne dicono un'altra cosa.

Per sperare di vincere bisognerebbe avere un grosso vantaggio nei sondaggi.

Comunque già solo vincere uno di quei tre referendum (quello in Minnesota non

conta) sarebbe una vittoria storica.

Gli Stati sono 50+1. E stiamo ignorando quanti di essi siano nettamente contrari. Gli Usa sanno essere tanto progressisti quanto conservatori. Amano essere all'avanguardia ma solo nei valori in cui credono e concepiscono. Poi basta una ventata e si dimostrano per quello che sono: dei contadini ripuliti per le feste. Basti pensare a quanto poco c'è voluto per farli essere d'accordo nell'elezione Bush, nell'attacco all'Iraq ecc ecc (per voler restare sul contemporaneo)

Fabio Castorino

Come accennava prima calvin2010, i referendum che potrebbero portare all'immediata legalizzazione dei matrimoni gay sono tre: quelli del Maine, del Maryland e di Washington.

In Minnesota il referendum è sull'inserimento nella Costituzione della definizione di matrimonio come unione di un uomo e una donna, e il matrimonio gay rimarrebbe vietato per legge anche in caso di "nostra" vittoria.

 

Un sondaggio pubblicato dal Washington Post dà il SI ai matrimoni gay vincente con il 52% contro il 43% nel Maryland. Incrociamo le dita!

 

http://www.washingto...60a1e_page.html

E questo sondaggio dallo stato di Washington è particolarmente

interessante perchè mostra i dati rivisti per tenere conto del

"Bradley Effect" e pone il probabile esito a 52.9 to 46.6

anche se i dati sono stati raccolti prima dell'inizio della campagna

anti-gay.

http://slog.thestranger.com/slog/archives/2012/10/18/marriage-equality-leads-even-after-adjusting-for-bradley-effect-pollster-believes-r-74-will-likely-pass

Fabio Castorino

Infatti la battaglia si sta svolgendo Stato per Stato, e in questi tre Stati più "progressisti" esiste la possibilità che il matrimonio gay venga approvato dalla maggioranza degli elettori. Se si otterrano queste vittorie la battaglia si sposterà a nuovi Stati l'anno prossimo, e progressivamente il numero degli Stati dove i gay possono sposarsi crescerà.

Certo gli Stati più reazionari non approveranno mai i matrimoni gay di loro spontanea volontà (come non hanno mai approvato i matrimoni inter-razziali), ma speriamo che ad un certo punto la Corte Suprema dica che vietare ai gay di sposarsi è incostituzionale, e a questo punto il matrimonio omosessuale diventerebbe legale in tutti gli USA.

ma speriamo che ad un certo punto la Corte Suprema dica che vietare ai gay di sposarsi è incostituzionale, e a questo punto il matrimonio omosessuale diventerebbe legale in tutti gli USA.

 

Cosa che purtroppo a questo punto pare improbabile.

Quello che sembrerebbe più probabile è che la Corte

Suprema dichiari incostituzionale il DOMA. La legge

federale che impedisce al governo centrale di riconoscere

i matrimoni gay, anche in quegli stati che li hanno legalizzati.

La cosa che odio di più sono gli spot pro matrimonio gay con i preti.

 

E' questa la cosa peggiore di tutta la vicenda dover supplicare gli

etero di darci uguali diritti.

 

Brutte notizie da Washington. I sondaggi danno i favorevoli

al matrimonio gay in calo. L'ultimo sondaggio dai i favorevoli

a 49 e i contrari a 45. Un copione già visto che ha sempre

significato una sconfitta per il matrimonio gay.

 

http://slog.thestran...ngering-on-r-74

 

Purtroppo arrivano brutte notizie anche dal Maine e dal Maryland...

Per i sondaggi i favorevoli diminuiscono e i contrari aumentano.

 

Sembra sempre più probabile una sconfitta in tutti e e quattro gli stati.

Fabio Castorino

Brad Pitt ha donato 100.000 dollari alla campagna a favore dei matrimoni gay nei quattro Stati USA dove si terranno referendum il prossimo 6 novembre. «Trovo incredibile che la vita delle persone, e le loro relazioni, debbano dipendere da un voto politico», ha scritto Brad «bisogna fare di più».

 

 

http://www.grazia.it/it-news/gossip/Brad-Pitt-donazione-matrimoni-omosessuali

Beh bisogna anche fare le dovute proporzioni, Bezos è proprietario di una compagnia come Amazon che fattura 54 miliardi di dollari l'anno ed è l''undicesimo uomo più ricco degli Stati Uniti con un patrimonio personale di 23 miliardi di dollari.

Una notizia incoraggiante da Washington.

 

Il matrimonio gay sarebbe avanti 52 a 46.

 

http://slog.thestranger.com/slog/archives/2012/11/01/new-washington-poll-inslee-up-narrowly-marriage-equality-just-barely-passing

Edited by calvin2010

Io vorrei le statistiche del Kentuky Tennessee, Georgia, Alabama, Louisiana, Mississippi, Utah, Idaho, le Carolina, Arkansas, Kansas, Oklahoma, Dakota Both of them, Pennsylvania, Montana, Colorado, Ariziona, Texas.

 

Minnesota, Mitchigan, Wisconsin, Oiwa, Nevada, Florida, Washington e California li dò per dati certi ma su quelli sopra, il grnade incudine conservatore sarei proprio ma proprio curioso.

Edited by Aquarivs

@Aquarivs

 

Eh?

 

Della seconda riga alcuni sono stati molto conservatori (Michigan, Iowa, Florida) ma anche

California e Washington sono battaglie durissime, se vinceremo sarà per pochi voti.

 

Fino ad ora si sono tenuti 31 referendum sul matrimonio gay. Abbiamo perso in tutti e 31.

E io di cosa starei parlando se no?

 

La prima sfilza di stati è proprio quella avversa al matrimonio gay e che saranno il grande muro compatto.

 

Gli altri che ho citato, benchè alcuni possano ancora essere visti come contrari, ho la netta sensazione che potrebbero vacillare in cambio di una protezione federale da parte di Mister O.

Non so cosa tu intenda con "protezione federale" ma forse tu ma forse pochi

qui si rendono conto che ci troviamo alla vigilia di quello che potrebbe essere un

momento epocale nella storia dei diritti civili e dell'eguaglianza.

 

Una sola vittoria alle urne sarebbe una vittoria immensa. Di quelle che finiscono

nei libri di storia.

Il fatto che io guardi alla politica e alla storia con occhio obiettivo non vuol dire che io non simpatizzi per la questione.

C'è una sostanziale differenza tra ciò che si spera e ciò che sia effettivamente attuabile.

 

Fabio la segregazione è finita (se si può osare tanto) solo sulla carta (e in alcuni stati nemmeno in quello).

Questi processi di accettazione arrivano con il tempo e non con i referendum che semmai sono una proiezione del cambiamento stesso (e non la forzatura).

 

Georgia, Alabama, Arkansas, Texas, e risalendo velocemente dall'Oklahoma Mississippi su su verso Detroit (e in certi versanti anche Minneapolis - St Paul sono tutti luoghi pieni di razzismo, di fenomeni di segregazione, ghetti dove la gente gioca ancora a spartirsi le citta fra visi pallidi e cioccolattini, fra cattolici e protestanti, fra ispanici e inglesi.

Addirittura "una vittoria alle urne sarebbe così significativa da finire sui libri di storia"! Cerchiamo un po' di ridimensionare la cosa!!! Che sia una battaglia importante non c'è dubbio, ma l'Europa da una manciata di anni ha dimostrato di avere più meriti nei confronti dei diritti omosessuali. Non per essere cinico o nazionalista o europeista, ma a uno spagnolo o a un olandese o nordico verrebbe da storcere nel naso nell'attribuire alla battaglia statunitense tutta questa importanza. Sia ben chiaro è una battaglia importante e sarebbe una vittoria non da poco in funzione dell'importanza sociale e politica che gli USA rivestono agli occhi del Mondo, ma l'Europa e gli europei in caso di sconfitta possono benissimo farcela da soli. Anche perché essendo oggettivamente realisti mi tocca concordare con @Aquarius, gli USA sono molto più complessi e divisi di quello che si pensa.

Assolutamente no.

Mai il matrimonio gay è stato approvato per referendum. La Spagna ha certamente approvato

il matrimonio gay prima di molti stati USA, ma non vorrai mica farmi credere che a livello della

società la Spagna è più gay-friendly della California che ha bocciato il matrimonio gay nel 2008?

 

Il fatto è che le elites politiche europee sono distantissime dal comune sentire dei loro popoli, a

volte è un bene, come nella Spagna del 2005, a volte è un male.

Il punto è che le leggi non bastano per giudicare un paese su questo tema.

 

Negli anni di Bush e di Zapatero un mucchio ricchi gay americani hanno abbandonato gli Usa per

la "liberale" Europa. Solo per poi scoprire di aver fatto male i conti. L'europa è più evoluta al livello

delle leggi ma non a quello della società.

 

Lo ribadisco. Se risulteremo vincitori alle urne quello sarà un giorno storico.

Beh ma poi su scala Europea non si può istituire un paragone equo

senza citare l'Albania per l'Arkansas o l'Italia per la Florida o la Polonia

per il Montana

 

Altrimenti si mette a paragone con gli USA nel loro complesso una parte

di Europa, quella più avanzata, laddove esistono anche paesi europei periferici

o conservatori

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