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Cattedre di 24 ore per i docenti


redcold

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La proposta di Profumo di aumentare il numero delle ore di insegnamento da 18 a 24 è perniciosa e creerà ulteriore scompiglio nelle vite di migliaia e migliaia di famiglie di docenti e di studenti.

Non si tratta soltanto di un ennesimo attacco al salario (l'aumento delle ore, infatti, non equivarrebbe a un aumento dello stipendio mensile!). Se dovesse passare il piano che il Ministro dell'Istruzione ha intenzione di proporre, le condizioni di lavoro degli insegnanti di ruolo diventerebbero a dir poco disumane.

Facciamo un esempio.

Un insegnante di francese delle medie, per arrivare a 24 ore, dovrebbe insegnare in dodici classi, partecipare alle riunioni di dodici consigli di classe (lavorando così per molte ore pomeridiane in più, che peraltro non verrebbero computate) e correggere un numero spropositato di verifiche scritte (anche questo lavoro non computato per lo stipendio mensile).

In ogni caso, l'aumento naturale degli impegni pomeridiani andrebbe a sottrarre tempo alla fase della preparazione delle lezioni e del materiale didattico, con un naturale scadimento della qualità dell'insegnamento.

La cosa peggiore, però, è che l'aumento delle ore di un terzo rispetto a quelle attuali comporterebbe anche un taglio di un terzo delle cattedre attualmente presenti nel nostro paese!

Le conseguenze, in termini di costi umani, sarebbero perniciose. I precari, che in tutti questi anni hanno sopperito a tutte le situazioni di emergenza che si sono create nella scuola italiana, perderebbero la speranza di lavoro. Un terzo degli insegnanti di ruolo (in genere i più giovani) potrebbero invece perdere il posto nelle loro sedi di titolarità, e, precarizzati a loro volta, diventerebbero il serbatoio umano (probabilmente pagato a cottimo) per le ore di supplenza che attualmente sono affidate con contratto a tempo determinato proprio ai precari.

E' dunque un dovere sociale firmare questa petizione, per difendere la qualità dell'istruzione delle nostre scuole e per tutelare la qualità di centinaia di migliaia di vite umane che, senza alcuna responsabilità, pagherebbero il costo di una crisi che non hanno causato.

 

 

http://firmiamo.it/lascuolanonpaghilacrisi

 

Nel link è possibile anche firmare una petizione. Ho sempre detto che l'orario dei docenti è quello più comodo in assoluto, poche ore lavorative e lunghe ferie rispetto a tutti gli altri mestieri (escludendo la politica), tuttavia con questa manovra verranno tagliati tanti posti di lavoro e aumentando il numero di ore andranno ad aumentare anche il numero di classi da seguire, quindi i professori dovranno spostarsi da una scuola all'altra penalizzando anche gli alunni. La scuola italiana, a tutti i livelli, viene sempre e continuamente penalizzata.

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Ragazzi, come sapete insegno. Date anche voi una mano, se potete. Si rischia veramente di non lavorare più :( ed inoltre anche la qualità dell'insegnamento ne risentirà :(

 

 

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E' chiaramente un provvedimento di mera finanza pubblica, ammesso e

non concesso che gli insegnanti dovessero aumentare il monte ore a

parità di stipendio non doveva certo avvenire per diminuire le cattedre

ma semmai per fornire servizi aggiuntivi agli studenti ( recuperi scolastici

insegnamenti mirati ai figli di genitori non italiani per colmare eventuali gap

culturali di partenza etc. )

 

Semmai si doveva partire dall'istruzione superiore, cioè dall'università per

razionalizzare la rete di facoltà, fra diverse sedi universitarie, laddove possibile.

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E' un peccato che ancora una volta ci si limiti a guardare il dito e non la Luna indicata dallo stesso.

Fin quando non si comprenderà che il vero problema è l'assoluta mancanza di concorrenzialità all'interno del sistema d'istruzione, e la sua totale mancanza di meritocrazia, continuerebbe a rincorre un problema con provvedimenti toppa.

Permettetemi però di dire che sulla qualità dei docenti italiani, di ogni ordine e grado, ci sarebbe da parlare a lungo, così come i metodi con cui sono stati selezionati.

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Abbastanza inquietante, anche vero che 18 ore settimanali d'insegnamento sono veramente poche, considerando che ci sono molti insegnanti che dopo l'orario non si ammazzano certo dal lavoro. Io ho avuto esperienze alle superiori di insegnanti che correggevano le verifiche in classe più o meno in 2-3 settimane (!), erano oberati dal lavoro per non poter correggere una ventina di verifiche in un paio di giorni? Idem all'università ho visto docenti che "arrotondavano" lo stipendio facendo lezioni in nero nei loro dipartimenti...

Il grosso problema della scuola italiana è che ci sono troppi alunni per ogni insegnante, è una delle medie più alte, anche considerando che il numero dei figli in Italia è il più alto dell'Unione Europea.

Purtroppo da anni c'è un attacco furioso a qualsiasi egualitarismo nella scuola, il risultato? Il rischio di avere una sfilza di caproni che hanno comprato diplomi e lauree in scuole e università a pagamento dalle dubbie referenzialità, mentre ragazzi con capacità ma senza mezzi non potrebbero più andare avanti negli studi.

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Abbastanza inquietante, anche vero che 18 ore settimanali d'insegnamento sono veramente poche, considerando che ci sono molti insegnanti che dopo l'orario non si ammazzano certo dal lavoro. Io ho avuto esperienze alle superiori di insegnanti che correggevano le verifiche in classe più o meno in 2-3 settimane (!), erano oberati dal lavoro per non poter correggere una ventina di verifiche in un paio di giorni? Idem all'università ho visto docenti che "arrotondavano" lo stipendio facendo lezioni in nero nei loro dipartimenti...

Il grosso problema della scuola italiana è che ci sono troppi alunni per ogni insegnante, è una delle medie più alte, anche considerando che il numero dei figli in Italia è il più alto dell'Unione Europea.

Purtroppo da anni c'è un attacco furioso a qualsiasi egualitarismo nella scuola, il risultato? Il rischio di avere una sfilza di caproni che hanno comprato diplomi e lauree in scuole e università a pagamento dalle dubbie referenzialità, mentre ragazzi con capacità ma senza mezzi non potrebbero più andare avanti negli studi.

 

Ma scherziamo? Oltre al danno anche la beffa.

Il tuo primo intervento potrebbe ritenersi veritiero in parte , solo per quanto riguarda i docenti maschi. Ma parliamo delle docenti femmine! Ti pare che oltre le 18h settimanali perse a scuola , se va bene in una sola , non abbiano altro da fare? E le pulizie domestiche? Il sostentamento della famiglia? E quante più ne vuoi , più ne metti. E come dire ad una madre casalinga che non fa nulla , oltre ad essere una grave offesa e anche una mancanza di rispetto.

I compiti? Ci sono docenti , soprattutto di lettere , che in un mese debbono correggere dai 30 a non so quanti tema , lunghi pagine e pagine.

 

Inoltre , l'aumento delle 18h taglia fuori tantissimi precari. Sono 6 ore in più! Un professore prende 6 ore , un secondo altre 6 , un terzo altre 6 e viene messo fuori un quarto. Prendiamo il caso dei docenti di lettere , filosofia , matematica , fisica e lingue. Dopo 5 anni di studio , tantissimi soldi spesi all'università , è un obbligo che trovino un lavoro! Il lavoro è un elemento di vitale importanza , è l'elemento base della libertà , dell'indipendenza e dell'orgoglio di un soggetto.

 

Infine , potrei pensare anche che il tuo sia un ragionamento corretto , ma il problema di fondo è una grave disorganizzazione di base. Le facoltà che hanno come obbiettivo l'insegnamento scolastico , dovrebbero avere l'obbligo di avere una più argomentata organizzazione.

 

Aumento delle pensioni? 1000 professori restano a scuola 10 anni in più , per 10 anni tolgono il posto a 1000 neo-laureati che permetterebbero anche , presumibilmente , una maggiore istruzione.

 

Oltre a ciò , è un circolo vizioso che rende vittime anche gli alunni.

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@Cradle, ti faccio notare che 18 ore di lavoro sono pochissime.

Sono poche per un maschio e anche per una femmina

(mia madre ne faceva 40 prima di andare in pensione).

 

Il problema l'ha già detto @Hinzelmann:

è solo un modo per tagliare le cattedre

e non per migliorare la didattica.

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Il tuo primo intervento potrebbe ritenersi veritiero in parte , solo per quanto riguarda i docenti maschi. Ma parliamo delle docenti femmine! Ti pare che oltre le 18h settimanali perse a scuola , se va bene in una sola , non abbiano altro da fare? E le pulizie domestiche? Il sostentamento della famiglia? E quante più ne vuoi , più ne metti. E come dire ad una madre casalinga che non fa nulla , oltre ad essere una grave offesa e anche una mancanza di rispetto.

I compiti? Ci sono docenti , soprattutto di lettere , che in un mese debbono correggere dai 30 a non so quanti tema , lunghi pagine e pagine.

 

Rispondo una sola volta per evitare un flame : quello che stai sostenendo mi sembra offensivo. Ma allora una donna che lavora come impiegata dalle 8 del mattino fino al pomeriggio? Non ha da fare anche lei le pulizie, la spesa, badare alla famiglia? E non fa 18 ore alla settimana ma 35-36! Mia madre l'ha fatto per una vita, e come lei milioni di altre donne.

Gli insegnanti di lettere hanno una classe alle medie e due al liceo mediamente, non penso che correggere dei temi sia una cosa così tremendamente stancante. Io poi ho l'esperienza diretta di verifiche consegnate dopo due-tre settimane, e spesso da insegnanti di lettere.

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quello che stai sostenendo mi sembra offensivo. Ma allora una donna che lavora come impiegata dalle 8 del mattino fino al pomeriggio? Non ha da fare anche lei le pulizie, la spesa, badare alla famiglia? E non fa 18 ore alla settimana ma 35-36! Mia madre l'ha fatto per una vita, e come lei milioni di altre donne.

 

Non sto parlando del generale , ma del caso particolare riguardo ai docenti.

Ribadisco : Tutto è disorganizzato

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Mia madre lavora otto ore al giorno, mio padre dieci se non più, e fanno comunque i mestieri domestici, e sino a pochi anni fa avevano anche due figli piccoli da accudire.

Inoltre se la scuola italiana avesse un problema di sovrannumero degli insegnati, questione di fatto presente sino all'ultima riforma Gelmini, che ha sostanzialmente portato il numero di insegnanti a pari con la media europea(almeno secondo gli atti ministeriali e della commissione del senato), o per essere onesti li ha posti in leggero difetto, sarebbe un atto giusto e dovuto a procedere a licenziamenti, dato che quelli con cui vengono pagati i pubblici impiegati sono i soldi tolti al contribuente e non concessi dalla divina provvidenza.

In realtà quello che mi sembra è che il ministro profumo si sia accollato un provvedimento, che con buona pace sarà stato scritto dalla ragioneria generale dello stato.

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Inoltre se la scuola italiana avesse un problema di sovrannumero degli insegnati, questione di fatto presente sino all'ultima riforma Gelmini, che ha sostanzialmente portato il numero di insegnanti a pari con la media europea(almeno secondo gli atti ministeriali e della commissione del senato), o per essere onesti li ha posti in leggero difetto, sarebbe un atto giusto e dovuto a procedere a licenziamenti, dato che quelli con cui vengono pagati i pubblici impiegati sono i soldi tolti al contribuente e non concessi dalla divina provvidenza.

In realtà quello che mi sembra è che il ministro profumo si sia accollato un provvedimento, che con buona pace sarà stato scritto dalla ragioneria generale dello stato.

 

Infatti è un semplice adeguarsi agli standard europei delle ore di insegnamento. Sulla "riforma" Gelmini meglio stendere un velo pietoso, è stata la cosa peggiore fatta dal precedente governo, era una pura volontà di ingraziarsi le scuole private per fini elettorali (vedi Katia Polidori presidente CEPU saltata nei Responsabili proprio grazie a questa "riforma").

Il problema di sovrannumero degli insegnanti non credo sia tale, in quanto come dicevo prima l'Italia è il paese della UE con più figli in media per donna (circa 2 contro una media di 1.5-1.6), anche vero che spesso sono stati fatti, soprattutto al sud "infornate" di insegnanti come di altri dipendenti pubblici (la regione Sicilia con tanti forestali quanti il Canada), che sono andati ad insegnare al nord spesso senza curriculum all'altezza, io oltre dieci anni fa (sono vecchio lo so :rotfl:) ho avuto, in una scuola pubblica abbastanza rinomata un'insegnante che oltre ad esprimersi in italiano come una pescivendola di Sorrento non spiegava nemmeno la sua materia, rovinando quanto fatto dal precedente professore.

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Fabius io ho avuto la fortuna di vedere le carte parlamentari della riforma e quelle di elaborazione successive, avendo al fortuna di conoscere dei senatori in commissione, e facevano notare come l'Italia partisse da un numero di insegnanti maggiore, anche come numero relativo, alla media europea, e come attraverso le principali riforme del settore(Moratti, Fioroni, Gelmini) si sia non solo raggiunto un pareggio, ma ci si sia spinti anche oltre, arrivando ad avere meno insegnati dei partner europei, tant'è che è da un annetto che anche in sede di commissione si chiede la riapertura dei concorsi.

Forse mi ero spiegato male, pardon.

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Bene, da insegnante vorrei dire alcune cose.

 

Sicuramente per molti 18 ore di insegnamento settimanali appaiono poche. Forse lo sono o forse no. Mi spiego meglio. Chi, come me, pensa al bene degli alunni e cerca di dedicarsi seriamente alla didattica, sa che il pomeriggio non lo puoi passare riposandoti. Personalmente almeno due ore al giorno le trascorro preparando le lezioni del giorno dopo, le slides, le schede degli esperimenti di laboratorio. Certo c'è chi il pomeriggio non fa nulla, e poi si vedono i risultati, ma ci sono anche tanti insegnanti che si dedicano agli alunni ed alla didattica. Vi prego di non generalizzare :)

 

Poi c'è il lavoro di correzione dei compiti, almeno per i docenti di italiano, matematica, inglese, etc. Io, ad esempio, tra poco inizierò a correggere un bel pacco di 50 compiti di matematica :( Lo faccio a casa, ma non avrei problemi nel farlo a scuola, facendo rientrare il tutto nelle 24 ore di lavoro.

Ci sono poi gli incontri pomeridiani che ormai sono sempre più numerosi. Quasi ogni settimana, puntualmente, c'è una riunione: consigli di classe , riunioni di dipartimento, collegio docenti (l'ultimo terminato alle 21:30), incontri con i genitori.

 

E poi c'è lo stipendio. Ora per un precario o un giovane immesso in ruolo è davvero una miseria.

 

Personalmente, vorrei pure lavorare 30 ore settimanali, svolgendo a scuola quello che faccio di pomeriggio a casa, ma non chiedetemi di svolgere 24 ore di attività frontale, ossia di lezione perchè so che non ce la farei a stare dietro a tutti gli alunni, a prepararmi per bene le lezioni, a correggere i compiti.

 

Ah, in passato, è verissimo, sono stati fatti numerosi errori, assumendo nella scuola persone che magari non ne avrebbero meritato, ma noi più giovani abbiamo davvero faticato molto ad entrare nel mondo della scuola. Dopo 5 anni di università, per prendere uno straccio di abilitazione ho dovuto superare delle prove di ammissione per entrare nella SSIS, la scuola di specializzazione all'insegnamento. Venti posti per cinquecento aspiranti. Dopo mi sono sciroppato due anni di corsi obbligatori pomeridiani ed altri trenta esami tra psicologia, pedagogia, matematica e fisica (le mie materie) ed un altro anno di esami (18) per abilitarmi ad insegnare sul sostegno. Penso che io ed i miei colleghi non saremo proprio così ignoranti e sprovveduti.

 

Insomma, ragazzi, nonostante alcuni docenti fannulloni, ci sono anche tanti altri, spesso più giovani, che non solo stanno faticando molto per lavorare nel mondo della scuola, ma che hanno voglia di lavorare con gli alunni per il loro bene :)

 

Quindi mi starebbe pure bene lavorare 18 ore di lezione frontale e 12 di attività pomeridiane (preparazione lezioni, recuperi, etc) però a 1200 euro al mese, scusate, no. Vogliamo adeguarci agli standard europei? Allora voglio lavorare pure 30 ore alla settimana, ma voglio almeno uno stipendio medio europeo di 2000 euro al mese per un insegnante. Non mi si può chiedere di adeguarmi all' Europa solo con l'orario e non con la retribuzione.

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Quoto parola per parola @Marcolino2, ci sono quelli che le 24 ore a scuola lo fanno già, lo scorso anno avevo 18 più 5 ore di "buchi" ero presente a scuola 23 ore per lo stesso stipendio (precario) di adesso, trascorrevo quelle ore a preparare le lezioni e/o a valutare le verifiche scritte. Questo non significa che sono favorevole alle 24 ore anzi! Sappiamo tutti che è un modo per fare cassa, per eliminare il precariato alla struegua della soluzione finale di stampo hitleriano.

 

La scuola va riformata valutando, in primis, la capacità psico-socio-pedagogica del docente. Perchè lo sappiamo tutti che per stare in classe, nelle classi-pollaio (32 alunni) ci vuole sanità mentale e poi competenza disciplinare del docente.

Edited by ladyziggy
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Premettendo che:

-ho pieno rispetto per gli insegnanti che lavorano con amore;

-ho avuto alcuni grandi insegnanti;

-ho carissime amiche che insegnano e so bene che non si esaurisce l'orario di lavoro in quelle 18 ore;

-non è da paese civile aumentare gli orari di lavoro senza adeguato compenso;

-avere a che fare con i ragazzi di oggi-e con i genitori-danneggia gravemente la salute mentale;

-ognuno tira acqua al suo mulino,come è giusto e naturale;

 

 

...ecco premesso tutto questo, vorrei ricordare a chi ha fatto certe affermazioni

 

Ti pare che oltre le 18h settimanali perse a scuola , se va bene in una sola , non abbiano altro da fare? E le pulizie domestiche? Il sostentamento della famiglia? E quante più ne vuoi , più ne metti. E come dire ad una madre casalinga che non fa nulla , oltre ad essere una grave offesa e anche una mancanza di rispetto.

 

Un insegnante di francese delle medie, per arrivare a 24 ore, dovrebbe insegnare in dodici classi, partecipare alle riunioni di dodici consigli di classe (lavorando così per molte ore pomeridiane in più, che peraltro non verrebbero computate) e correggere un numero spropositato di verifiche scritte (anche questo lavoro non computato per lo stipendio mensile).

In ogni caso, l'aumento naturale degli impegni pomeridiani andrebbe a sottrarre tempo alla fase della preparazione delle lezioni e del materiale didattico, con un naturale scadimento della qualità dell'insegnamento.

 

che esse hanno del vergognoso, ricordando quali sono le attuali condizioni del mercato del lavoro, che prevedono poche o nulle assunzioni, straordinari spesso non pagati e aumento spropositato di ore di lavoro per chi già lavora,problemi spesso ad avere le ferie, condizioni contrattuali prive di ogni tutela.

Il tutto per uno stipendio spesso inferiore rispetto a quello dell'insegnante.

 

Tutti conosciamo "tenenti famiglia" lavorare 6 giorni su 7 per 10 ore al giorno e prendere 1200 euro mensili.

 

Tutti sappiamo che lavorare 10 ore sotto padrone, e 3 a scuola e 7 (?) a casa, seduti comodamente alla propria scrivania, seguendo i propri ritmi, per correggere compiti e preparare lezioni, con 2 mesi di ferie pagati in estate, 15 a Natale, 6 a Pasqua, varie ed eventuali, sono 2 cose un tantino diverse.

 

Considerato che siamo OT, e chiedo venia, considerando che gli insegnanti del forum mi scorticheranno viva, forse a volte parrebbe opportuno pensare ai concetti che si esprimono, prima di scriverli.

 

PS: sullo scadimento che la riforma comporterebbe,sono totalmente daccordo.

Edited by Cassiopea81
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Ciao a tutti, dal momento che conosco abbastanza da vicino il mondo della scuola (genitori e diversi amici insegnanti o aspiranti tali) ma svolgo un lavoro d'ufficio 9-18 mi andrebbe di dire anche la mia.

Non starò a ripetere che il lavoro dell'insegnante non si esaurisce minimamente con le 18h di lezione (quoto in toto le parole di @Marcolino2), ma non posso negare che il loro orario lavorativo abbia dei bei vantaggi rispetto all'orario d'ufficio (non tanto in termini di ore effettive di lavoro, quanto di flessibilità che hanno gli insegnanti almeno per quanto riguarda quando correggere compiti/preparare lezioni....)

 

La questione però è che un docente è prima di tutto un educatore che può influenzare notevolmente il percorso di crescita di un alunno e come tale dovrebbe dare sempre il 100% in ognuna di quelle 18 ore. Lo stare in classe a fare lezione è veramente stressante (parlo dalla prospettiva di un insegnante che fa il suo lavoro con coscienza e passione) e se invece di 18, le ore diventano 24 la prima cosa a peggiorare sarà la qualità dell'insegnamento.

 

My two cents :)

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Personalmente ho svolto diversi lavori, dal pasticcere al programmatore, passando attraverso lavori di ufficio. Per esperienza personale, tuttavia, il lavoro più stancante è insegnare non solo perché c'è da preparare le lezioni, correggere i compiti, relazionarsi con colleghi e dirigente nelle varie riunioni pomeridiane, ormai sempre più numerose, ma perché si lavora con adolescenti e perchè, finite le ore mattutine, il pomeriggio non è mai libero. Certo, posso gestirmi gli orari pomeridiani, ma non sono sempre libero, ahimè.

 

Bisogna trovare tutte le strategie per motivare i ragazzi, per appassionarli e per non annoiarli. E, credetemi, non è facilissimo (ma, nel mio piccolo, spero di riuscirci).

 

Vi prego solo una cosa: anch'io ho avuto insegnanti pessimi, e forse la maggioranza, ma pensate anche a chi veramente tiene agli alunni. Io, nonostante i miei 180 km di tornanti quotidiani, quando entro in classe sono felice :) e cerco di dare il massimo, nonostante le levatacce alle 5:30 e il ritorno alle 15 o alle 16 ogni giorno (Scusate per l'OT)

 

La mossa del governo è solo quella di tagliare e risparmiare sulla pelle dei più giovani e precari, ahimè. Non c'è alcuna finalità didattica in questo.

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La mossa del governo è solo quella di tagliare e risparmiare sulla pelle dei più giovani e precari, ahimè. Non c'è alcuna finalità didattica in questo.

 

Ma infatti il problema concreto è questo, purtroppo. Lo stesso fenomeno si ripete in sanità, in cui lavoro. Anche in questo caso, qualsiasi riforma sia stata fatta negli ultimi tempi, è stata fatta per pure questioni economiche, e hanno fatto peggiorare la qualità dell'assistenza. A me in Emilia va ancora grassa, ma so di colleghi meridionali che si trovano (badate bene, parlo di pubblico) ad avere materiale sanitario contato...non so se immaginate cosa questo significhi nell'ambito della salute..

Si fanno passare queste come riforme sociali, poi vedi (almeno in sanità) che le lobby che ci stanno dietro non vedono intaccati minimamente i loro privilegi, anzi, forse li vedono aumentati. Immagino sia così anche nell'ambito scolastico...

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  • 2 weeks later...

Abbastanza inquietante, anche vero che 18 ore settimanali d'insegnamento sono veramente poche, considerando che ci sono molti insegnanti che dopo l'orario non si ammazzano certo dal lavoro. Io ho avuto esperienze alle superiori di insegnanti che correggevano le verifiche in classe più o meno in 2-3 settimane (!), erano oberati dal lavoro per non poter correggere una ventina di verifiche in un paio di giorni? Idem all'università ho visto docenti che "arrotondavano" lo stipendio facendo lezioni in nero nei loro dipartimenti...

Il grosso problema della scuola italiana è che ci sono troppi alunni per ogni insegnante, è una delle medie più alte, anche considerando che il numero dei figli in Italia è il più alto dell'Unione Europea.

se qualche insegnante ( e te sei stato lo sfigato ad averli) ha questa bruttissima abitudine, non vuole dire assolutamente che sia sempre così, anzi spesso è il contrario.

Per il resto trovo giusto il tuo discorso sul numero troppo elevato di alunni per insegnante che certe volte ti ritrovi 30 alunni per classe e l'insegnate fa fatica a interrogarli tutti.....

è una riforna economica che non tiene conto dei bisogni non tanto degli insegnanti ma degli alunni....

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È vero dedalo, ci sono tanti insegnanti che veramente si dedicano con passione agli alunni. I pochi sfaticati non ci rappresentano. Io giovedì sono rincasato alle 19:00 da scuola ed il giorno prima alle 20. Non sono solo le 18 ore di lezione in classe...

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Sono d'accordo con voi Dedalo e Marcolino...non bisogna fare di tutta l'erba un fascio.

 

Io, per esempio, alle superiori ho avuto degli insegnanti strordinari; si vedeva che svolgevano il loro lavoro con passione. In particolare la prof di italiano e latino so che tra il preparare le lezioni, correggere compiti ecc lavorava molto di più che le solite 18 ore in classe.

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È bello vedere che le politiche dell'attuale classe politica in tempo di crisi sia di aumentare l'orario di lavoro a pochi piuttosto che abbassarlo e redistribuire il lavoro a molti. Sfortunatamente è ciò che accade in tutta Italia ed in buona parte del mondo ed è tutto l'opposto di quanto bisognerebbe fare.

 

Segnalo però che la petizione che avete proposto è scritta male, ha toni da propaganda e non esplicita chiaramente le proprie richieste. Inoltre è ospitata su un piattaforma assai poco corretta, che mira più che a diffondere petizioni a riempire di spam la casella di posta dei malcapitati.

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-peggiorerà la qualità di insegnamento

-il 25% dei professori si ritroverà senza uno straccio di lavoro (quelli precari ovviamente)

credo questi siano i punti fondamentali che creeranno disagio casomai la riforma passasse

ma è vero anche che meno insegnanti significa meno stipendi, quindi ''risparmio'' e lo stato non può certo mettersi a fare da babysitter a tutti i suoi cittadini altrimenti fallirebbe in 2 giorni

ciononostante quelli che verrebbero tolti agli insegnanti più che ''diritti'' sono veri e propri privilegi, perché per quanto dietro queste 18 ore di lavoro ce ne siano altre non retribuite, sono comunque poche in totale rispetto ad un ''lavoratore medio'' e poi se hanno fatto i tagli ovunque non vedo perché la classe insegnante debba restarne completamente fuori

personalmente sono contrario alla riforma, ma in politica per il bene dello stato tutto è lecito

e dato che il bene dello stato in questo momento è risanare il debito pubblico, non vedo altre soluzioni... a mali estremi estremi rimedi

 

il problema che mi tocca più da vicino, inoltre, è la forma che ha assunto la protesta del corpo docente che si rifiuta di aderire o organizzare qualsiasi attività extrascolastica: gite d'istruzione, le varie settimane bianche e verdi, certificazioni di lingua straniera (i primi che mi vengono in mente adesso sono KET, PET e FCE di inglese), vari aboratori o progetti che danno crediti scolastici e i vari orientamenti alle scuole di grado superiore a quella che si sta affrontando.

a rimetterci siamo noi studenti che siamo ''obbligati'' a diffendere i nostri ''privilegi'' (chiamiamoli tali, anche se sono, se non fondamentali, comunque molto importanti per la formazione culturale ed educazionale di un ragazzo) ... in che modo? protestando contro i professori? no, bensì contro la riforma profumo

 

ribadisco: io sono contrario alla riforma per i motivi sopra citati e sostengo i professori ma questo modo di ribellarsi da parte loro è tanto dannoso nei nostri confronti quanto inutile, perché detto con franchezza a Profumo (e allo stato stesso) se un ragazzino di 10, 11,15,17 o 19 anni non si fa la sua gitarella annuale non glie ne può fregar di meno

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