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Arcigay Torino - Attività di sensibilizzazione curate dal Gruppo Scuole


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Il gruppo scuole ARCIGAY TORINO ha sviluppato diverse tipologie di intervento per le scuole superiori di Torino che principalmente si propongono di:

- prevenire l'esclusione sociale dei giovani LGBT nell’ambiente scolastico e tra i coetanei

- decostruire gli stereotipi e i pregiudizi sulle persone LGBT

- prevenire possibili atti di bullismo omofobico

- promuovere il dibattito intorno ai diritti e alla cittadinanza delle persone LGBT

- promuovere una cultura della sessualità consapevole e sicura che prevenga contagi da MST

 

Le nostre attività si svolgono attraverso diverse tipologie di incontri:

1. percorsi laboratoriali su più appuntamenti (dai due ai quattro incontri da almeno due ore)

2. incontro unico durante l’orario didattico

3. partecipazione ad assemblee di istituto

4. incontro unico durante le giornate dello studente

 

Chiunque sia interessato a programmare tali attività in una scuola di sua conoscenza è pregato di contattare via mail i responsabili all'indirizzo: scuole@arcigaytorino.it

Non so se il posto adatto per riportare la mia esperienza... nel caso spostatela.

 

Quando da noi venne la psicologa per uno di questi incontri organizzati dalla scuola ci parlò del sesso e della differenza tra uomo e donna (fu più imbarazzante che utile, perchè era un discorso censurato, adatto forse a dei bambini dell'asilo) poi ci divise tra maschi e femmine e chiese ai due gruppi di fare un collage con ritagli di riviste della nostra donna "ideale" (uomo ideale per il gruppo delle ragazze).

Questo rafforzò l'astio da parte dei ragazzi della classe nei miei confronti (escluso dal gruppo perchè "non capivo niente"), oltre a dare un'idea sbagliata del concetto di "donna/uomo ideale" assemblabile con pezzi di braccia e gambe ritagliati dalle riviste patinate.

 

Ora: se questi interventi nelle scuole sono fatti da persone impreparate o con idee bizzarre possono provocare più danni che altro. Non oso immaginare cosa possa succedere nel caso in cui si intervenga sulla "sensibilizzazione".

Mi auguro solo che siano gestiti da gente seria, con esperienza e tatto.

Serio io lo sono, esperienza non ne ho molta, ma tatto credo abbastanza! ;)

Credo che il suo nome si possa fare, visto che parla in radio (Gibilterra e Radio Gayday2) e perde flyer del Queever (di cui è il PR) da tutte le tasche: l'organizzatore è Marco Consiglio. Il progetto "Gruppo Scuole" di cui faccio parte da quest'anno si propone di portare le nostre testimonianze (scoperta, accettazione, CO) ai ragazzi dei licei. Siamo un gruppo di ragazzi e ragazze, tra i 20 e i 28 anni (tra cui anche Rouck, iscritto al forum), lesbiche, gay, queer, FtM e MtF (Miss Trans Piemonte 2011, nientemeno!).

Per adesso siamo in attesa di ricevere risposte dai Licei, perciò non siamo ancora andati a nessun incontro, però abbiamo già svolto una serie di incontri formativi in cui siamo stati preparati in merito ad educazione non formale e tematiche LGBT (legislazione, posizione scientifica, omogenitorialità).

Il Gruppo è già collaudato: va avanti da alcuni anni ed ha riscosso molto successo. Solitamente gli incontri con le scolaresche avvengono durante le assemblee studentesche ed i momenti di autogestione; in alcuni casi sono stati invitati direttamente dai presidi.

Se vuoi saperne di più:

la puntata di Gayday2 in cui si parla del Gruppo Scuole: http://www.border-radio.it/podcast/gayday2-24042012/ (è un po' scurrile... l'ho già sgridato per questo!)

l'articolo di Marco sulla alla sua esperienza nei licei: http://www.quore.org/happy-coming-out-day/

Bene allora tienici aggiornato.

Se posso permettermi, ho letto l'articolo e mi ha fatto un po' ridere il commento di Marco ad una ragazza che gli confida che è stata picchiata da sua madre dopo aver fatto C.O. Lui scrive questo:

 

"Sinceramente non pensavo esistessero ancora situazioni così, ovviamente sono a conoscenza di genitori che non vogliono sapere, che non ti parlano più, che pensano tu sia malato e allora chiamano psicologi e psichiatri nella speranza di “curarti” ma speravo che, almeno nel 2012, il tempo delle violenze fisiche scaturite dall’ essere se stesso fosse finito. Quando un ragazzo, un figlio, dice al proprio genitore di essere omosessuale sta affrontando un discorso talmente carico di pathos e di emotività che le reazioni di un padre e di una madre, che amano suo figlio e lo vedono in difficoltà non possono risolversi in una violenta colluttazione. Se ami tuo figlio, non dovresti volere ESCLUSIVAMENTE la sua felicità, anche a scapito delle tue aspettative e della tua ignoranza sul mondo LGBT?"

 

Ora, io non consoco Marco ma non vedo cosa ci sia da stupirsi... la realtà non è esattamente come alcuni di noi si aspettano, per questo ho espresso i miei dubbi sul tipo di intervento che andrete a fare nelle scuole.

E' giusto entrare nelle scuole, far sapere che ci siamo, che non c'è vergogna e tutto quanto, però bisogna prepararsi e preparare i ragazzi al peggio.

E' sbagliato a mio avviso dire ai ragazzi "andate tranquilli con il c.o. con i vostri vecchi, sicuro vi abbracciano e vi danno un bel bacio in fronte!" perchè le realtà famigliari sono molto diverse e dall'esterno è difficile sapere come possono reagire una madre e un padre ad una notizia del genere.

Non voglio sollevare flame, non attacco nessuno.

Volevo solo riportare la mia esperienza, e suggerirvi di andarci cauti con la positività ecco.

Non me la prendo, tranquillo! E' indubbio che ci muoveremo con cautela; in ogni caso, non tutte le nostre esperienze sono così positive, in particolare quelle dei due ragazz* trans, entrambi messi alla porta. Anche quella di Marco è esemplare, perchè ha imparato a sue spese a non fidarsi troppo del prossimo (specie se incontrato in internet). In tema di CO, il consiglio è sempre quello di sondare il terreno il più possibile e valutare attentamente pro e contro, rimandando piuttosto ad un momento in cui ci sarà una certa indipendenza. Anche la ragazza che ha voluto fare CO a tutti i costi era stata avvisata; spero che, per quanto una famiglia possa rimanerci male, non arrivi così spesso al lancio della sedia!

Ok, no perchè dal commento sembra uno di quei gay che pensa che tutti i genitori abbiano nel cassetto una busta di coriandoli e glitter con su scritto "rompere in caso di C.O. di nostro figlio".

 

Mi dispiace per le esperienze negative che hanno avuto alcuni componenti del gruppo, non deve essere facile. Fatevi forza e aiutate ed evitare che succeda ad altri ragazzi e ragazze.

In ogni casa c'è almeno una sedia.

(Non è una battuta)

Ottima iniziativa ed altrettanto delicata. Informare è la parola d'ordine e se quest'iniziativa è ben strutturata potrebbe, nel suo piccolo, fornire qualche base a tutti, eterosessuali ed omosessuali.

 

Anche perchè da ciò che ho capito questi incontri sono fondamentalmente rivolti al pubblico eterosessuale, per un semplice calcolo statistico (se si parla ad una scolaresca la maggioranza non sarà gay). Quindi far conoscere un mondo a persone di cui magari non era mai importato nulla è dura, specie se questi dialoghi vanno a colpire temi di facile derisione ("ora che mi vuoi fare capire che i gay sono come me, io non ho più nessuno da prendere in giro senza sentirmi in colpa, quasi quasi non ti ascolto").

 

Altresì una parola sbagliata può creare danno al ragazzo gay della classe, poichè è lui poi ad aver a che fare con il resto della scolaresca dopo che la riunione di Arcigay è finita ("oh ma sei frocio come quelli che volevano frocizzarci!").

 

Quindi un grande in bocca al lupo!

 

L'unica cosa... non fornite il link di quella webradio agli studenti, di cuore.... "scurrile" è voler essere molto ma molto ma molto politically correct.

Precisamente! L'idea è quella di educare principalmente gli eterosessuali al rispetto della diversità, di far capire loro che dietro ad una "scelta di vita" ci sono molti più pensieri e angosce di quanto credano, perchè ci pensino due volte prima di urlare "frocio"! Agli omosessuali che si aggirano spauriti tra i banchi vogliamo portare un messaggio di speranza, ma anche un monito, affinchè non agiscano sconsideratamente con CO affrettati o fidandosi degli sconosciuti.

Gli anni scorsi, da quel che mi raccontano, hanno sempre riscosso un successone; il fulcro dell'incontro è il racconto delle nostre esperienze; con un po' di abilità teatrali, di solito si ottiene molta empatia dagli studenti, che sono poi molto più propensi alla discussione. Andiamo preparati, con una buona bibliografia di articoli scientifici e studi sull'omosessualità. Abbiamo anche simulato una discussione per imparare a rispondere a tono alle domande più ostiche... speriamo bene!

 

Ah, per quanto riguarda la radio... il programma Gayday2 non esiste più, ma i cronisti si sono spostati su Gibilterra, programma inn FM molto più serio e... ripulito lessicalmente!

Edited by Patroclo
  • 1 month later...

Aggiorno il topic per confermare che le attività del Gruppo Scuole procedono, grazie al contributo di tutti i ragazzi che volontariamente si spendono per questo progetto.

Nel solo mese di dicembre sono stati programmati i seguenti incontri:

 

Martedì 4/12

Istituto Magistrale Statale "Regina Margherita"

Laboratorio sull'omosessualità di 2 ore

 

Venerdì 7/12

Liceo Classico "Gioberti"

Laboratorio sull'omosessualità di 2 ore

 

Giovedì 13/12

Liceo Scientifico "Copernico"

Laboratorio sull'omosessualità di 4,5 ore

 

Giovedì 13/12

Istituto d'Istruzione Superiore "Boselli"

Attività varie (giochi, ice breaking, formazione, testimonianze)

 

Mercoledì 19/12

Istituto Tecnico Economico "Quintino Sella"

Laboratorio sull'omosessualità di 2 ore

 

Mercoledì 21/12

Istituto Tecnico Economico "Quintino Sella"

Dibattito sui Diritti, con un teologo, di 2 ore

 
I contatti con le scuole proseguono e si sta riscontrando un interesse diffuso per la proposta... buon segno. :ok:
 
Approfitto anche per copiare qui di seguito quanto Marco Consiglio, che si occupa del Gruppo Scuole, mi ha chiesto di postare in relazione ai commenti che sono stati espressi sulle iniziative in corso:
 
Leggendo un forum a tematica LGBTQ sono rimasto amareggiato da alcuni commenti di alcuni membri di tale community e quindi rispondo pubblicamente.

 

1) Gayday2 ha aiutato tantissimi ragazzi (non ho problemi, come ho già fatto molte volte a pubblicare in forma anonima le decine di mail che abbiamo ricevuto in due anni di trasmissione) ma soprattutto ha aiutato me; senza Gayday2 probabilmente non sarei mai stato cosi tranquillo con me stesso... e anche solo per questo andrebbe rispettata.

 
2) Per quanto riguarda l'articolo su quore.org del Coming Out fortunatamente ho un livello di accettazione tale per cui rimango STUPITO da gesti di genitori poco amorevoli e irrazionali; questo stupore non significa mancata consapevolezza che al giorno d'oggi fenomeni come quello raccontato dalla ragazza siano all'ordine del giorno. Ovviamente si comprende benissimo nell'articolo che questa è una mia riflessione personale e non è la risposta che ho dato a Giulia.
 
3) Infine non vado nelle scuole a professare "gay è bello" ma a raccontare la mia esperienza ed educare alla diversità... prima di giudicare chiedo a chi ha scritto quei post di ascoltare uno dei Miei bimbi che ho aiutato ad amarsi indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Quella che combatto è proprio quell'omofobia interiorizzata di chi ha giudicato Gayday2 volgare e scurrile (non riuscendo a ironizzare su se stesso) e di chi continua a pensare che il Gruppo Scuole possa plagiare menti innocenti e istighi tutti al coming out e a lustrini e paillettes..Di questa ignoranza ahimè, IO MI STUPISCO

 

Questo topic vuole essere una mera bacheca per le attività del comitato provinciale di Torino e le sue attività, nello specifico rivolte agli studenti delle superiori, ma credo possa altresì essere un bel mezzo di scambio di opinioni ed esperienze.  ^_^

Finalmento ho iniziato anche io! Oggi il mio battesimo di fuoco nel Istituto Tecnico Boselli (turistico-sociale): a meraviglia! Ragazzi attenti, partecipativi; c'erano bulletti, bimbe minchia, frociarole, politicanti, buonisti, perbenisti, convenzionalisti, alternativi, LGBT-people in incognito (ma non abbastanza per il nostro occhio scrutatore!)... e chi più ne ha...!!!

Si è parlato di identità sessuale, omofobia, transfobia, lessico LGBT, diritti per gli omosessuali, omosessualità in natura, matrimonio e adozioni gay e poi le nostre testimonianze: i nostri percorsi di vita, accettazione, CO, bullismo, transizione...con metodi di educazione formale e non formale!

6 ore di seguito, con almeno una 50ina di persone diverse!

I ringraziamenti più belli sono stati le numerose espressioni di soddisfazione: "siete stati il laboratorio più interessante!" e  le richieste di info sugli incontri Arcigay da parte di alcuni ragazzi LGBT!

Non vedo l'ora di andare al prossimo incontro nelle scuole!!!

Bravo "Patroclo".

 

Arcigay Torino è molto orgogliosa del suo gruppo scuole, di Marco e di tutti gli altri ragazzi e ragazze che lo compongono. L'attività di avanzamento culturale della nostra società passa in prima istanza proprio nel lavoro nelle scuole, nell'educazione di ragazzi e ragazze alla cultura della diversità e della valorizzazione delle differenze, oltre che fornire i prodromi per il superamento almeno concettuale degli standard di ruolo di genere, identità, orientamento e sesso biologico. Informare, confrontarsi, eliminare i pregiudizi e gli stereotipi, anche tramite l'ironia, sono traguardi importantissimi. 

 

In bocca al lupo per i prossimi incontri!

  • 2 weeks later...

Cari amici di Gay-forum,

la stagione di interventi negli Istituti Superiori da parte del Gruppo Scuole di Arcigay Torino è iniziata alla grande, con ben 7 scuole visitate a Torino ed una a cuneo nel solo mese di Dicembre ed almeno altrettante in programma per Gennaio; i presidi spesso sono restii ad invitarci ufficialmente, non tanto per convinzioni personali, quanto per timore di dover subire noie da parte dei genitori, tuttavia i contatti diretti coi rappresentanti di Istituto ci consentono di partecipare alle autogestioni in qualità di ospiti esterni.

Prima di entrare nelle scuole abbiamo seguito dei corsi di formazione in merito a tecniche di educazione non formale, elementi di diritto, psicologia, biologia LGBT, per imparare a gestire la discussione e a dare risposte a tono a tutte le obiezioni più frequenti.

 Gli incontri sono a partecipazione volontaria; spesso il pubblico si autoseleziona, impedendoci, talora, di entrare in contatto col target principale dell’iniziativa: i giovani omofobi; ciononostante, anche se gli ascoltatori sono spesso già ben disposti nei confronti delle persone LGBT, non manca mai qualcuno che si mostri contrario, consentendoci quindi di ravvivare la discussione e far cambiare qualche idea, spero. Anche se di veri omofobi ne partecipano pochi, il dibattito è utile per fare chiarezza su alcuni punti e per introdurre anche l’argomento transessualità, spesso dimenticato. In scuole ad alta prevalenza femminile, in cui i gay sono spesso visti come “grandi amici delle donne”, ci impegniamo, invece, a parlare soprattutto di lesbiche, su cui pesano, forse, ancora più pregiudizi e stereotipi.  

Il riscontro è sempre molto positivo; gli studenti sono molto interessati e seguono volentieri; alla fine, spesso, si complimentano e capita anche che qualcuno, una volta allontanatisi i compagni, trovi il coraggio di avvicinarsi e chiedere consigli per sé o per qualche amic* omosessuale.

In particolare, sono stato in un Istituto superiore cuneese, insieme ad una signora appartenente ad AGEDO, l’associazione per genitori, amici e parenti di omosessuali e transessuali. I partecipanti erano numerosi, alcuni LGBT, in generale aperti, anche se con parecchia confusione e una buona dose di stereotipi in testa. Solo un ragazzino si è mostrato davvero omofobo e tanto bigotto: “I gay ci attaccano l’AIDS! I gay sono pedofili! L’ha detto un medico in TV!” Sinceramente non ho faticato a mantenermi calmo e a controbattere in maniere lucida, per quanto cercasse di provocare (“Dimmi, sono carino? Avanti, dimmelo! Ti sembro carino? Voglio sapere se posso piacere ad un gay!”), anche perché più che rabbia, mi faceva tanta pena; mi dava decisamente l’idea di essere gay lui stesso e immagino che in casa subisca dei lavaggi del cervello non da poco; poi, ha iniziato ad invocare il diritto canonico, dal momento che la rappresentante di Agedo, cattolica e organizzatrice di un gruppo LGBT di riflessione e preghiera (autorizzato dal vescovo!) aveva fatto riferimento ad alcune affermazioni di apertura da parte della Chiesa, in contrasto con le ultime del papa; proprio in quel momento, è sembrato quasi  che la Divina Provvidenza si fosse messa in moto per noi: una suora (la teologa che tiene lezioni proprio a questo gruppo) è entrata in classe alla ricerca della signora di Agedo ed ha potuto rispondere al ragazzino, prendendo le nostre difese! I rappresentanti di Arcigay spalleggiati da una suora di 83 anni... è stato davvero un bel momento!

Sono felice sia perché ritengo che la testimonianza e la discussione nelle scuole siano una delle forme di lotta all’omo- e transfobia più efficaci, sia perché ho visto una certa apertura nelle giovani generazioni; inoltre, per il primo anno, il gruppo Scuole è riuscito ad entrare in molti istituti tecnici, oltre che nei licei.

Spero che tante altre associazioni sul territorio italiano possano riuscire a fare altrettanto!

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