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Omosessualità maschile: un dono di famiglia?


Omosessuali e famiglia  

58 members have voted

  1. 1. Quanti fratelli (maschi) PIU' GRANDI hai?

    • Nessuno
      36
    • Uno
      20
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      2
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  2. 2. Hai altri fratelli omosessuali?

    • Si
      2
    • No
      56
  3. 3. Hai altri parenti omosessuali?

    • Sì, da parte di madre.
      7
    • Sì, da parte di padre.
      5
    • Sì, da parte di entrambi.
      3
    • No.
      43
  4. 4. Quanti figli ha tua madre (ovvero, quanti fratelli/sorellie siete, aventi la stessa madre)?

    • Uno: sono figlio unico.
      12
    • Due: io ed un* altr*
      35
    • Tre: io ed altri due.
      10
    • Quattro: io ed altri tre.
      1
    • Cinque: io ed altri quattro.
      0
    • Più di cinque.
      0
  5. 5. Quanti figli ha tua nonna MATERNA (ovvero, in quanti fratelli/sorelle sono, da parte di tua madre?

    • Uno
      6
    • Due
      14
    • Tre
      16
    • Quattro
      15
    • Cinque
      6
    • Più di cinque
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Non è minimamente in discussione che la primogenitura sociale sia, appunto, solo una cosa sociale.

 

Appunto allora siamo del tutto d'accordo ed è sbagliato il discorso di krad che mescola i due profili

della questione.

 

Si tratta quindi di allargare lo studio Ciani con la stessa metodologia e campione alle Hawaii

per comparare i risultati.

 

Questo non può essere fatto né in termini storici ( perchè abbiamo dati parziali )

né in termini antropologici perchè ci muoveremmo in contesti sociali in cui è difficile

trovare persone che si definiscono "gay" su cui selezionare un campione valido

 

Può essere fatto però in termini etnico-geografici allargando questo studio dall'Italia

al Giappone piuttosto che alle Hawaii.

 

Tanto più che la primogenitura ambientale è un residuo storico in via di superamento.

Dal punto di vista legale i figli sono tutti uguali ( fatta eccezione per una decina di famiglie

reali ) e anche sotto il profilo culturale-sociale la primogenitura non pesa più né sui destini

lavorativi, né sulle scelte di vita fondamentali ( semmai in certi contesti arretrati pesa ancora

il discorso figlio maschio vs figlio femmina per residui patriarcali maschilisti )

La primogenitura è una regola culturale che ci può essere o meno, ma non è il rispecchiamento

di nessuna situazione di "natura" come dice krad, è solo un eventuale condizionamento culturale.

( si può discutere se rilevante o meno, ma certo è un fattore solo ambientale )

Appunto allora siamo del tutto d'accordo ed è sbagliato il discorso di krad che mescola i due profili

della questione

Io davanti alle mie frasi ci metto un forse, ma se tu continui a dire che sbaglio con tanta sicurezza, ti chiederei cortesemente di motivarlo.

 

Provo a spiegare diversamente il mio punto di vista.

Se esiste la competitività fraterna, ed esiste un meccanismo biologico che la contrasta negli esseri umani, meccanismo tale per cui gli studi di cui stiamo parlando sono veritieri, significa che nascono un certo numeri di cadetti con una predisposizione all'omosessualità, Un certo numero di essi diventerà quindi un adulto omosessuale.

Ora l'ipotesi è che nella vita adulta tali soggetti, che non si riproducono in modo convenzionale e non costruiscono famiglie tradizionali, vengano incanalati dalla società in modo da poterle comunque essere utili. Da qui canali privilegiati verso il mondo militare, verso altri tipi di lavori come quelli di accudimento di cui parla Alma ecc.

Krad te l`ho gia spiegato il motivo per cui il figlio cadetto deve essere avviato ad una carriera é elementare, non eredita se c`é la primogenitura e non eredita perché il patrimonio familiare in uno stato patrimoniale va tenuto unito. Non c`é nessuna connessione con la biologia tanto é vero che la primogenitura é scomparsa nel momento in cui si é capito che il moltiplicatore di ricchezza fondamentale nasce dalla circolazione del denaro e non dalla conservazione delle rendite. che poi il figlio cadetto fosse favorito in relazioni omo, perché destinato a vivere in caserma o in seminario o in convento e meno costretto al matrimonio, per quanto si parli di società in cui non esisteva il matrimonio d`amore, puo essere vero, ma non ha molto a che vedere con la biologia.

Ancora aparlare di "residui patriarcali maschilisti"! Non c'è nessuna evidenza scientifica sull'esistenza del matriarcato! Si ragiona con categorie antropologiche superatissime e si pretende di dare un suggerimento alla scienza. Non c'è poù niente da dire, temo.

Non mi è molto chiaro l'obiettivo e il percorso effettuato per arrivare a compiere questo studio.

Nel senso che un approccio completamente genetista all'omosessualità è scientificamente accettabile se si vuole misurare la distribuzione all'interno familiare, rispetto a una popolazione di controllo (che non abbia dunque individui omosessuali in famiglia).

Il problema di questo approccio è che effettuare uno studio in famiglie molto grandi per valutare il ruolo del genoma è affidabile fino a un certo grado di parentela.

Avevo già letto dell'ipotesi biologica dell'omosessualità e sinceramente non mi stupisce, perché comunque ci si potrebbe spiegare perché alcuni individui sono più "facilmente predisposti" a diventare omosessuali.

Questo studio mi ha fatto pensare, in particolare l'ipotesi immunologica, ad alcune patologie in cui è fondamentale il ruolo dell'esposizione ormonale durante la gravidanza. Ovviamente non nel senso che l'omosessualità sia una malattia, ma nel senso che se noi ci spieghiamo la malattia, possiamo capire invece cosa è sano.

Comunque l'utero è un ambiente al quale si è esposti, per cui mi sembra ovvio che possa contribuire.

Non trovo neanche stupefacenti i dati che sono riportati nella review che indicano che alcune aeree cerebrali sono sviluppate diversamente nell'uomo omosessuale. Anzi, mi sembra giusto. Comunque non è con l'amore che puoi spiegare perché un uomo che vede un altro uomo ne sia sessualmente attratto ed abbia eventualmente un erezione. Nel cervello alcune aeree si dovranno pur conformare per permettere che la sessualità (omo/etero che sia) si esplichi.

E certamente anche il genoma può avere il suo ruolo.

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