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Gay "scienziati" o "letterati"


Marcolino2

  

67 members have voted

  1. 1. Cosa ho studiato o studio all'università?

    • Studio materie umanistiche e non mi piacciono quelle tecnico-scientifiche
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@DoctorNievski

E' anche vero che nelle Facoltà Scientifiche, etero e gay fanno meno sesso.

Quindi è meno probabile "venirlo a sapere".

 

Ma questa affermazione da dove esce? :)

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Se inizi a fare sesso da adolescente, probabilmente cerchi l'indipendenza economica molto presto, perdendo interesse negli studi universitari.

 

Se hai inconsapevolmente interiorizzato l'omofobia imperante nella nostra societa', all'universita' frequenti materie scientifiche e spesso ti ritrovi ad essere insospettabile perfino a te stesso. Dopo che ti hanno scopato, magari in un rapporto occasionale, ti guardi allo specchio per vedere se si capisce che lo hai preso.

Resta anche vero che l'omosessuale ambizioso studia materie scientifiche perche' ha piu' probabilita' di trovare un buon lavoro. Almeno sulla carta.

 

Se invece sei gay dichiarato - ma hai difficolta' a farti scopare - frequenti Filosofia.

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Se una qualunque persona (gay o meno) sceglie con vera convinzione, interesse, passione e determinazione un particolare corso di studi, si collocherà immediatamente fuori da queste statistiche.

La verità è che una buona parte delle persone sceglie di andare in università per motivi che esulano da quelli che ho menzionato sopra, è ricadono invece in scelte di interesse economico, voglia di nuove esperienze, spinte famigliari e scelte di comodo (vedi vicinanza, amici, prendersi minimo 3 anni di scuse per non cercare lavoro e soprattutto ambiente umano a cui ci si aspetta di andare incontro quando ci si iscrive al corso di laurea X). Tutte cose legittime, si intende.

E' in quest'ottica qui che si creano queste disomogeneità della "popolazione gay" tra i vari corsi di laurea, secondo me.

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Se una qualunque persona (gay o meno) sceglie con vera convinzione, interesse, passione e determinazione un particolare corso di studi, si collocherà immediatamente fuori da queste statistiche.

La verità è che una buona parte delle persone sceglie di andare in università per motivi che esulano da quelli che ho menzionato sopra, è ricadono invece in scelte di interesse economico, voglia di nuove esperienze, spinte famigliari e scelte di comodo (vedi vicinanza, amici, prendersi minimo 3 anni di scuse per non cercare lavoro e soprattutto ambiente umano a cui ci si aspetta di andare incontro quando ci si iscrive al corso di laurea X). Tutte cose legittime, si intende.

E' in quest'ottica qui che si creano queste disomogeneità della "popolazione gay" tra i vari corsi di laurea, secondo me.

 

Assolutamente vero. La scelta del corso di studi universitari ci dice molto della tua classe sociale e della dimensione culturale in cui ti esprimi, meno delle tue reali attitudini o inclinazioni.

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Suppongo sia superfluo ricordare i millemile motivi per cui il nostro campione potrebbe essere viziato, no? ;)

 

A meno di non supporre che serva una competenza tecnico-scientifica

per accedere a una connessione internet, credo invece

che elencare questi mille motivi potrebbe essere interessante.

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Per accedere ad una connessione ad internet non serve essere scienziati, ma non è affatto improbabile che uno scienziato sia più avvezzo all'uso intensivo del mezzo internet rispetto ad un umanista. Inoltre internet tende ad abbracciare maggiormente i gay non dichiarati o comunque "discreti" rispetto a quelli più scoperti, e sappiamo che nelle facoltà di lettere l'omosessualità è di gran lunga più sgamata che non in quelle di ingegneria o economia...

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Conosco Ingegneria e DAMS...

 

Beh così è vincere facile! :D

 

Pensavo che il paragone fosse tra Ingegneria e Legge o Matematica e Scienze Politiche.

 

Non ho mai notato tra queste facoltà differenze di quantità di sesso... :D

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Per accedere ad una connessione ad internet non serve essere scienziati, ma non è affatto improbabile che uno scienziato sia più avvezzo all'uso intensivo del mezzo internet rispetto ad un umanista. Inoltre internet tende ad abbracciare maggiormente i gay non dichiarati o comunque "discreti" rispetto a quelli più scoperti, e sappiamo che nelle facoltà di lettere l'omosessualità è di gran lunga più sgamata che non in quelle di ingegneria o economia...

 

Forse 15 anni fa...

 

Riguardo all'essere più "sgamati" sono d'accordo;

ma - come ho già detto - mi sembra più la spiegazione per la nascita del "pregiudizio umanista"

rispetto all'evidenza che il sondaggio fotografa la normale tendenza tra i maschi italiani.

 

Credo che nel 2012 tutti i gay debbano utilizzare internet

e se è vero che un forum può accogliere le persone meno sgamate,

è anche vero che gli umanisti leggono e scrivono con più facilità.

 

Beh così è vincere facile! :D

 

Pensavo che il paragone fosse tra Ingegneria e Legge o Matematica e Scienze Politiche.

 

Non ho mai notato tra queste facoltà differenze di quantità di sesso... :D

 

Io continuo a credere che tra esse vi sia una differenza,

ma sicuramente più marginale rispetto a Fisica e Lingue...

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La maggior parte dei ragazzi gay che conosco studia lingue. Ho letto che molti sono biologi, ma io non ho conosciuto alcun ragazzo gay a biologia, almeno per il momento...

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Potrebbe bastare la consapevolezza sull'esistenza di uno stereotipo

a condizionare il tasso di adesione al sondaggio, favorendo la risposta

in chi sta in una certa risposta rispetto ad un'altra.

 

Lo stereotipo nasce sicuramente dalla maggior visibilità dei gay che frequentano

certe scuole o facoltà, visibilità che in sé potrebbe corrispondere anche ad una

maggiore libertà ( questo potrebbe essere vero per tutto ciò che è artistico-alternativo-

creativo ) ma anche ad una riconoscibilità maggiore ( con conseguente sovrastimazione )

 

Se vogliamo stringere sul genere, cioè appiattirci sulla scelta delle donne, che prediligono

il sociale e l'umanistico - o almeno così si dice nelle statistiche ufficiali - si può ipotizzare

nella donna e nel gay una minor competitività sociale. Ma in assenza di studi non possiamo

sapere se vi sia una corrispondenza fra la scelta delle donne e la scelta dei gay.

 

Si scende quindi nel campo delle illazioni

 

L'unico studio che conosco, quello sull'accesso al lavoro dice che i gay sono più

discriminati se high skilled ( cioè in realtà la propria omosessualità va taciuta più

si è ambiziosi ) questo significherebbe che vi è una pressione conformistica diseguale

che potrebbe condizionare certe scelte. Non ci vedrei però un discorso di gusti o interessi,

quanto di potere...l'insegnante di matematica equivale a quello di lettere ed entrambi non

equivalgono al manager, all'ingegnere etc.

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La maggior parte dei ragazzi gay che conosco studia lingue. Ho letto che molti sono biologi, ma io non ho conosciuto alcun ragazzo gay a biologia, almeno per il momento...

Ci sono io! ^^

 

Ripeto che a biologia la porzione femminile sovrasta numericamente quella maschile e di solito ci sono così pochi ragazzi che è dura dire dal punto di vista statistico "ci sono molti gay a biologia" perché si dovrebbe considerare tutta la popolazione maschile che frequenta questo corso di laurea in tutta Italia (o in un campione di Uni), invece qui ognuno porta la propria, limitata, esperienza.

Edited by everlook
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Ci sono io! ^^

 

Ripeto che a biologia la porzione femminile sovrasta numericamente quella maschile e di solito ci sono così pochi ragazzi che è dura dire dal punto di vista statistico "ci sono molti gay a biologia" perché si dovrebbe considerare tutta la popolazione maschile che frequenta questo corso di laurea in tutta Italia (o in un campione di Uni), invece qui ognuno porta la propria, limitata, esperienza.

 

Concordo con te, ci sono tantissime ragazze. Comunque, sono felice di aver conosciuto un altro biologo qui! :D

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privateuniverse

Io ho una laurea in economia, quindi mi reputo a metà tra umanisti e scienziati.

 

Tuttavia, niente scuoterà la mia convinzione che, tra i gay, gli "umanisti" (e anche gli indirizzi di studio artistici) siano sovrarappresentati rispetto al resto della popolazione.

 

Studi non ne conosco (sull'argomento del resto leggo anche poco), anche se, anni fa, ricordo uno studio che rilevava che le capacità linguistiche, tra gli omosessuali maschi, sono più sviluppate che tra i maschi eterosessuali, e li rendono più simili alle donne.

 

Del resto, credo sia noto che, tra le professioni più frequentate dagli omosessuali, ci siano quelle che hanno a che fare con traduzione e interpretariato, e che i corsi di laurea in lingue siano ad alta densità di omosessuali.

Edited by privateuniverse
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No, ma questi studi funzionali sul cervello ci aiutano poco rispetto

alla scelta di una università.

 

Sono studi più finalizzati ad individuare possibili fattori innati nell'orientamento

sessuale, sulla scelta degli studi intervengono veramente troppi fattori successivi.

 

Ad esempio è stato fatto l'esempio di Infermieristica

 

E' un corso di studi che ti indirizza ad un lavoro specifico e ti dà anche uno

sbocco professionale certo, garantendoti l'autonomia economica. Al contempo

è una professione di "servizio" certamente poco competitiva a livello sociale.

 

Se fosse preferita dai gay lo sarebbe per questi motivi, non per le capacità che

lo studio richiede.

 

Si parla di studi o facoltà "fuffistiche" , considerato l'evidente pregiudizio, lasciando nel

vago il tipo di studio ed il giudizio sulla fondatezza o meno della valutazione negativa

io mi immagino che una persona che - contro il giudizio della famiglia, di coeranos etc.

-"fuffeggia" , sia una persona che ha una personalità completamente diversa da uno

che fa ingegneria, a cui si richiede di essere "quadrato" "razionale" "direttivo" etc.

 

Eppure paradossalmente, spesso è con la fuffa che si possono fare i soldi, a

condizione di essere estremamente competitivi. Solo che è una competitività

che non corrisponde ad un modello sociale stringente, tollera benissimo la

"serpe" anticonformista, l'uscire fuori dagli schemi e quindi il fatto di essere

anche visibilissimo e credibile al tempo stesso.

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Fra l'altro i cosiddetti 'fattori innati' credo siano in realta' fortemente condizionati dalla cultura dominante.

Mi ricordo che venti anni fa alla visita obbligatoria di leva ti chiedevano se ti piacevano i fiori.

 

In materia sto leggendo un libro di un professore di Harvard che scardina certi luoghi comuni.

 

How to Be Gay, David M.Halperin, Belknap Harvard

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Mi ricordo che venti anni fa alla visita obbligatoria di leva ti chiedevano se ti piacevano i fiori.

A che pro?!? Per assicurarsi che non fossi gay? Che poi, a chi danno fastidio i fiori? Giusto a Maga Magò!

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(Sì, lo ricordo anch'io tra le domande e tra noi si diceva di dover dire di no, altrimento saresti stato additato come gay o come pazzo...ma sarà vera la cosa? La domanda c'era, lo ricordo, ma è una leggenda metropolitana? Scusare l'ot)

 

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Certo che è vera, o meglio....ti attribuiva un punteggio sulla

scala mascolinità-femminilità che era una delle tante scale-base

( non l'unica chiaro, ma le altre erano basi cliniche potenzialmente

patologiche: depressione, mania, introversione etc. )

 

Poi c'era la scala supplementare, cioè approfondivano la percezione

del ruolo di genere, la coerenza di risposta etc. Chiedevano ad esempio

se avresti fatto il fioraio per lavoro o se ti piaceva la poesia etc. ( cito la poesia perchè ci sta

forse meglio in questo topic "letterario" )

 

Infine valutavano il disagio sociale, l'autostima l'introversione

la leadership ( anche altri aspetti ma in relazione al genere penso

fossero questi i profili di personalità più indagati )

 

Comunque il test si struttura in modo empirico sono domande che

sono state rivolte a pazienti ricoverati e ad un campione di persone

non ricoverate in modo da selezionare le risposte divergenti e creare

un corpus di domande in grado di distinguere le personalità "normali"

da quelle "patologiche"

 

Quello in uso alla visita di leva era tarato sulla risposta di un campione

di cittadini di aree rurali intorno a Minneapolis ( dove fu inventato ) nel

1942

 

Se cercate un qualunque test universitario ve lo dicono direttamente:

la scala maschile-femminile fu introdotta proprio per il fine dichiarato

di distinguere maschi etero da maschi gay, poi il test è stato rivisto

negli anni '90 perchè alcune domande non erano più attuali, ma

la scala maschile-femminile è rimasta

 

Ecco l'interpretazione della scala:

 

 

Molto alto (³76)

Interessi tradizionalmente femminili

Conflitti riguardanti l’identità sessuale

Passivo ed effemminato

Incerta assertività

Tendenze omoerotiche

Alto (66-75)

Curioso e creativo

Tollerante verso gli altri

Individualista

Interessi intellettuali

Empatico

Moderato (56-65)

Autocontrollato

Espressivo ed espansivo

Dotato di buon senso

Interessi estetici

Sensibilità verso gli altri

Modale (41-55)

Pratico

Disinvolto

Realista, Conformista

Basso (£40)

Interessi tradizionalmente maschili

Atteggiamento rozzo, aggressivo, “macho”

Imprudente

Pochi interessi

Orientato all’azione

Fiducioso in se stesso

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Altro biologo. Biologia è piena di gay e lesbiche (io ho conosciuto soprattutto coppie lesbiche) anche se dipende molto dagli indirizzi. Generalmente alle lesbiche piacciono molto più le materie "ambientali" mentre ai gay quelle più "mediche" :laugh:

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A che pro?!? Per assicurarsi che non fossi gay? Che poi, a chi danno fastidio i fiori? Giusto a Maga Magò!

A che pro?!? Per assicurarsi che non fossi gay? Che poi, a chi danno fastidio i fiori? Giusto a Maga Magò!

 

Forse 20 anni fa si credeva che se ti piacevano i fiori dovevi per forza avere inclinazioni omosessuali. Magari da piccolo eri stato cicciottello ed invece di giocare a pallone pettinavi le Barbie. Tutte stronzate.

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(Sì, lo ricordo anch'io tra le domande e tra noi si diceva di dover dire di no, altrimento saresti stato additato come gay o come pazzo...ma sarà vera la cosa? La domanda c'era, lo ricordo, ma è una leggenda metropolitana? Scusare l'ot)

(Sì, lo ricordo anch'io tra le domande e tra noi si diceva di dover dire di no, altrimento saresti stato additato come gay o come pazzo...ma sarà vera la cosa? La domanda c'era, lo ricordo, ma è una leggenda metropolitana? Scusare l'ot)

 

Ecco, se rispondevi che ti piacevano i fiori, ma non avevi il correttore o il lucidalabbra, potevano perfino riformarti perche non sano di mente. Nessuna leggenda. Vita vissuta. E tutti a suggerirti di rispondere che non ti piacevano le rose e che mai avresti voluto fare il fioraio.

 

Mai visti tanti pinzettati in uniforme alla visita di leva.

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Se cercate un qualunque test universitario ve lo dicono direttamente:

la scala maschile-femminile fu introdotta proprio per il fine dichiarato

di distinguere maschi etero da maschi gay, poi il test è stato rivisto

negli anni '90 perchè alcune domande non erano più attuali, ma

la scala maschile-femminile è rimasta

 

 

Oggi nell'esercito sono ammessi donne ed omosessuali. Quindi quella scala secondo me resta di scarso interesse. Per quanto molto discutibile.

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Mi ricordo che venti anni fa alla visita obbligatoria di leva ti chiedevano se ti piacevano i fiori.

 

Beh a me interessa la botanica quindi i fiori mi piacciono, ok sono gay, ma interessa pure ai miei colleghi etero :D

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Beh a me interessa la botanica quindi i fiori mi piacciono, ok sono gay, ma interessa pure ai miei colleghi etero :D

 

 

:-)))

 

Un mio amico poeta adora gli iris perche' gli ricordano il prepuzio del pene a riposo...

 

Comunque basta sfogliare un catalogo di Araki per capire la reale simbologia dei fiori.

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Sono un "umanista"...pentito ormai.

Perché arrivato quasi alla fine non vedo futuro.

Sapevo che prima o poi avrei dovuto fare i conti con questa laurea poco "utile"...

 

Son felice d'aver studiato ciò che mi piaceva,

anche se mi secca l'eccessiva autoreferenzialità degli umanisti,

ciò che di fatto contribuisce a rendere queste lauree poco utili.

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