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Milano...come allargare le amicizie/conoscenze


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privateuniverse

Come dare torto a @solitario?

 

Ha chiesto un consiglio, si è beccato, in qualche caso, non in tutti, risposte gratuitamente acide (oltre che maleducate), e si è pentito (giustamente) di aver aperto la discussione.

 

Io ho cambiato diverse volte città. Di solito, se si lavora, il modo migliore di avviare nuove conoscenze è tramite i propri colleghi di lavoro, con i pro e contro che ciò comporta (bisogna vedere se i propri colleghi sono persone gradevoli da frequentare e se ci sono interessi comuni). Certo che, se si è pure gay e non si gradiscono intromissioni da parte dei colleghi nella vita privata, con le possibili conseguenze negative che questo può comportare, frequentare i colleghi di lavoro può risolvere un problema ma crearne un altro più intrattabile. D'altra parte, i gay hanno strumenti di socializzazione (i tanto vituperati siti di incontri, tanto per fare un esempio) che, fino a poco tempo fa, gli etero usavano meno (e con cui, forse, hanno poca dimestichezza).

 

L'alternativa è quella suggerita da @shadia, se praticabile perché si hanno tempo e denaro a sufficienza: darsi a qualche attività sociale, dai corsi di lingue a quelli di nuoto, dalle palestre al frequentare una qualsiasi associazione. Magari non si troveranno amici, ma almeno si ha modo di inserirsi in un tessuto di relazioni sociali. Da questo punto di vista la città offre molte più possibilità di un piccolo centro (parlo per esperienza personale, perché tra le città che ho cambiato una era grande, una media e una piccola).

 

L'importante è non pensare che, solo perché si hanno più difficoltà di altri a socializzare o a trovare compagnia, ci sia per forza qualcosa di sbagliato in noi. D'altra parte, se si hanno difficoltà bisogna compiere uno sforzo di adattamento. Come spesso avviene, anche in questo caso "in medio stat virtus".

Edited by privateuniverse
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Ciao @solitario, guarda io vivo a Milano (però non sono della tua zona...) e capisco che non sia così facile fare amicizia con persone nuove, anche perché in discoteca o nei pub di solito non conosci gente nuova...io ti consiglio di organizzare uscite con colleghi simpatici o eventuali conoscenti, dicendo di portare altri amici, ecc ecc, di modo che si formi un gruppo e chissà che tra queste persone non ci sia qualcuno di simpatico (e sinceramente me ne fregherei del fatto che siano etero o gay).

 

Un altro modo è quello di iscriverti a qualche corso che ti piace, che ne so, di teatro o di musica o di quello che ti piace o sei più bravo a fare...ad esempio se giochi a calcio so che c'è un sito dove cercare compagni per giocare insieme a calcetto (non so come si chiami ma con una ricerca in internet dovresti trovarlo..). Oppure puoi fare volontariato, ad esempio lì vicino c'è l'associazione Handicap...sù la testa! che aiuta i disabili fisici e mentali, ci lavorano tanti ragazzi simpatici (ne conosco alcuni) e di mentalità aperta! Questa secondo me è una grande idea...

 

Per il resto non saprei cosa consigliarti, io ti consiglio di partire da cose del genere, se sarai simpatico e propositivo le amicizie arriveranno!

NamelessDreamer

bah, la fanno tutti facile, ma non siamo tutti uguali.

 

Non ti sorprendere. E' un comportamento che ho osservato parecchie volte in questo forum. Anziché dare consigli sensati o essere accoglienti è molto più facile giudicare gli altri scrivendo frasi acide e scontate. Però non farti indimidire. Molte volte dietro allo schermo di un computer si nascondono persone più timide di te, che hanno molte più difficoltà a relazionarsi con gli altri e a stringere amicizia di quante ne possa avere tu. Io alla fine ti capisco, perché all'inizio anche io, con il trasferimento, ho avuto difficoltà (enormi) a trovare un bel gruppo di amici con i quali fare cose normalissime, tipo scambiare quattro chiacchiere o prendere un gelato insieme! L'importante secondo me è buttarsi un po', non chiudersi a riccio e cercare di fare conoscenza un po' in ogni occasione: davanti a un distributore, a lavoro, facendo la spesa, sull'autobus oppure, perché no, su un forum (ovviamente non con persone acide e superficiali!). Dipende solo da te... se lo vuoi veramente e sei disposto ad aprirti un po' con gli altri, troverai dei buoni amici :)

Per non parlare dell'eleganza nel ricordare il fine di ogni cosa .... una tecnica sublime, utilizzata per accogliere al meglio una persona, metterla a suo agio e farla pentire di non essersi iscritta prima :D

 

Sarà pazzesco crederci, ma esistono omosessuali con cui è possibile intraprendere una discussione più che seria, con cui andare al cinema senza saltarsi addosso ogni due secondi, confrontarsi su vari temi, perdersi mentre si cerca un locale, insomma esistono persone ( che non si lanciano in costume adamitico appena ti vedono respirare ) con cui instaurare un rapporto di mera amicizia. ( Sicuramente anche su questo punto, interverrà l'ironia in stile Spinoza Forum, ma non sta a me prevenirlo ahah :/ )

Se in seguito, si verifica altro .... non credo ci sia il bisogno di generalizzare e puntare il dito come per dire ... "Visto, avevo ragione" ... non sempre siamo noi a comandare il nostro cuore, se il sentimento poi è corrisposto, non vedo quale sia il problema ... stessa storia tra un ragazzo e una ragazza, insinuare che fra essi non sia possibile parlare di amicizia non è sempre l'opzione più veritiera ... che @@ santissime ... esistono combinazioni diverse, plausibili ... sta a voi scoprirle e decidere se crederci ...

 

Sono consapevole che alcuni non crederanno all'amicizia fra omosessuali per i più svariati motivi, ho avuto modo di parlarne diverse volte in questo periodo, però se partite con questa convinzione tanto vale non uscire proprio di casa. Ricordatevi almeno, di non fare di tutta l'erba un fascio.

Qui nessuno trova da dire sul fatto che il solitario abbia difficoltà a socializzare per via del suo carattere.

 

Qui si ribatte sul fatto che non voglia neppure uscire dal proprio quartiere.

Ed è un ribattere onesto e legittimo che non può essere offuscato da un buonismo gratuito. Il solitario non ha bisogno di un "dai che ce la fai" ma di qualcuno che lo afferri alle spalle e lo scuota dicendogli "ehi, guarda che non avrai per sempre 20 anni, se vuoi amici devi fare così e così".

 

Che poi lui non ribatta neppure alle risposte sensate questo mi spiace, ma non possiamo inventarci soluzioni che ricadano a pennello per lui e che siano realizzabili. Ogni cosa costa un briciolo di fatica e di impegno.

Nn è che voglio l'amico sotto casa, ho già un carissimo collega, che è più un amico, che abita dalla parte opposta dove sto io. Solo mi sarebbe piaciuto allargare le conoscenze con persone che stanno anche più vicino, dove ci si può beccare per un caffè, per andare a far la spesa, per saltare insieme in macchina e andare da un altro amico.

E mi chiedevo come fate voi, perchè io non riesco proprio a mettermi a parlare con un tipo/a davanti ad un distributore, e nemmeno uscire al bar qui a fianco a scambiare quattro parole cn dei ragazzi del bar...proprio nn riesco.

 

E caro Maizen...ops....Maizena...hai rotto i maroni cn sto mea culpa.

 

E se nn ribatto....sarà che forse mi passa la voglia di rispondere.

Edited by solitario

Da quanto leggo mi sembra di capire che tu sia molto timido, giusto? Beh, so cosa vuol dire aver paura di rivolgersi agli altri (a me è capitato per bassissima autostima...) però è anche vero che i rapporti tra le persone prevedono il dialogo...magari una persona che ti vede sempre così sulle tue ha "soggezione" a venirti a parlare per prima per paura di romperti le scatole. Ti consiglierei di fare piccoli esercizi per uscire un po' dal tuo guscio, tipo chiedere indicazioni a sconosciuti (anche se sai benissimo dove andare :D ) o le ore a persone che non conosci, giusto per lasciarti andare un po' di più...con me hanno funzionato: certo non son diventato la persona più spigliata sulla faccia della Terra, però adesso se c'è qualche persona nuova da conoscere non mi vengon più i sudori freddi. Comunque in bocca al lupo!

P.S:prova a cercare persone magari iscrivendoti a corsi di cose che ti appassionano...

Edited by Kador88

@@solitario mi sembra che ti siano stati dati un bel po' di consigli...prova a focalizzarti su quelli e non sulle critiche...comunque io credo che l'unico modo per fare nuove amicizie sia semplicemente parlare con la gente!! Per carità non gli sconosciuti al bar, ma magari con colleghi, amici di amici, compagni di varie attività...

 

E mi chiedevo come fate voi,

 

Io avevo 21 anni ed ero solo; abitavo in provincia ed avevo unicamente pochi amici eterosessuali, rimanenze del liceo.

Poi ebbi accesso all'aula internet di facoltà (allora non avevo neppure la linea a casa) e mi buttai, conscio che l'alternativa era rimanere fossilizzato dov'ero.

Chattai, presi il mio pullman, conobbi, mi infiltrai in giri di amicizie, e divenni uno del gruppo.

Poi, tempo dopo volendo cambiare un po' giro perchè quello precedente era un po' franato, andai, da solo, in un'associazione LGBT di Torino e suonai il campanello. Da lì a entrare e socializzare c'è voluto poco, e certe amicizie me le porto in giro ancora oggi dopo quasi 10 anni.

 

Nessuno di questi ragazzi ovviamente viveva nel quartiere, ma una città italiana non è ai livelli di una metropoli e girare è estremamente facile. Una volta a cena da me, una volta da altri, una volta fuori, si girava.

 

Insomma, io ho solo da ringraziare dell'esistenza di internet. Non è un mostro, non più del forno a gas che abbiamo in cucina: a saperlo usare ci cuciniamo le torte, a non esserlo rischiamo di far esplodere la casa.

privateuniverse

Nn è che voglio l'amico sotto casa, ho già un carissimo collega, che è più un amico, che abita dalla parte opposta dove sto io. Solo mi sarebbe piaciuto allargare le conoscenze con persone che stanno anche più vicino, dove ci si può beccare per un caffè, per andare a far la spesa, per saltare insieme in macchina e andare da un altro amico.

 

Infatti a me sembra un'esigenza del tutto legittima.

 

E mi chiedevo come fate voi, perchè io non riesco proprio a mettermi a parlare con un tipo/a davanti ad un distributore, e nemmeno uscire al bar qui a fianco a scambiare quattro parole cn dei ragazzi del bar...proprio nn riesco.

 

Ognuno ha le sue modalità di socializzazione.

Io, per esempio, non posso certo entrare in un bar e attaccare discorso con il primo che capita: mi risulta difficile creare questo tipo di occasioni e sfruttarle; quindi, cerco altre modalità.

E' un po' come imparare a nuotare: non è vero che il modo migliore consista nel prendere un bambino e buttarlo nell'acqua alta. Ci sono quelli che imparano così, quelli che non imparano affatto e quelli che ne rimangono traumatizzati. E' importante essere elastici; e anche un po' di indulgenza con sé stessi (un po', non troppa): non tutti hanno la stessa facilità a stringere rapporti, non bisogna sentirsi in colpa se non si ha la stessa facilità di altri.

.Maizena...hai rotto i maroni cn sto mea culpa.

non sembri averceli o.ò il che forse ti renderebbe più aggraziato e donnesco, e ciò favorirebbe l'allacciare rapporti con le ragazze o_o

 

mi sorge un dubbio, prima di vivere a milano... vivevi in un posto qualsiasi ( escludendo l'isola che non c'è o amici immaginari) li avevi amici? o la situazione era invariata?

 

perchè io non riesco proprio a mettermi a parlare con un tipo/a davanti ad un distributore, e nemmeno uscire al bar qui a fianco a scambiare quattro parole cn dei ragazzi del bar...proprio nn riesco.

bhe basta essere divertenti, una battuta tira l'altra, e man mano si allacciano i rapporti o nella peggiore dell'ipotesi hai passato quei 10 - 20 minuti con altre persone, prendendo un caffè. Se uno è "passivo", " non simpatico", "timido" e attacca bottone, passerà per lo sfigato ( cosa che realmente è) e per molestatore <_< cosa che si amplifica, se hai movenze e atteggiamenti da effeminato...

 

dove ci si può beccare per un caffè, per andare a far la spesa, per saltare insieme in macchina e andare da un altro amico.

hai personalità per fare ste cose? o pretendi che gli altri si adeguino al tuo essere timido? il mea culpa (mia colpa) è riferito al fatto che se non cambi atteggiamento come puoi pretendere che gli altri ti si avvicinano?

 

 

io andando dal dentista ultimamente ( per un molare del giudizio da tirare) ho conosciuto la ragazza ( assistente) che lavora con il dottore, è parlando della mia paura del trapano ( traumi infantili) siamo arrivati a parlare delle sue paure, delle cose che la divertono, dei casi bizzarri che il dentista ha curato ecc prima del intervento gli faccio - se non sento dolore, ti offro il caffè -, lei mi sorrise e lunedi mattina ci siamo incontrati al bar ( dove sono cliente fisso ed è uscito fuori che anche lei ci va, non sempre ma conosce la zona) e da li si è passati ad altri interessi, dai più stupidi, come parlare di calcio, di film, musica, di cosa facessi nella vita, aspirazioni e cazzate varie passando per la sfera intima ( se fosse fidanzata) e cosi via...

 

mi auguro solo che "questa pseudo conoscenza" abbia vantaggi sul lato economico da parte del dentista LoL

Edited by Aizen

non sembri averceli o.ò il che forse ti renderebbe più aggraziato e donnesco, e ciò favorirebbe l'allacciare rapporti con le ragazze o_o

 

- averceli non vuol dire attaccare la gente e far l'acido, va che ti sbagli se credi di averli per il tuo modo di fare.

 

mi sorge un dubbio, prima di vivere a milano... vivevi in un posto qualsiasi ( escludendo l'isola che non c'è o amici immaginari) li avevi amici? o la situazione era invariata?

 

- sempre pochi amici, e cmq sempre legati al lavoro, ma era un paesino e nn avevo voglia di espormi troppo.

 

bhe basta essere divertenti, una battuta tira l'altra, e man mano si allacciano i rapporti o nella peggiore dell'ipotesi hai passato quei 10 - 20 minuti con altre persone, prendendo un caffè. Se uno è "passivo", " non simpatico", "timido" e attacca bottone, passerà per lo sfigato ( cosa che realmente è) e per molestatore <_< cosa che si amplifica, se hai movenze e atteggiamenti da effeminato...

 

- secondo me sei più effemminato tu di me, e cerchi solo di trovare qualcuno che lo sia...consiglio: cerca altrove

 

hai personalità per fare ste cose? o pretendi che gli altri si adeguino al tuo essere timido? il mea culpa (mia colpa) è riferito al fatto che se non cambi atteggiamento come puoi pretendere che gli altri ti si avvicinano?

 

- l'essere timido è una cosa propria e fa parte del carattere, ci puoi giocare (c'è a chi piace) e cmq non è semplice da affrontare. Poi discuto cn uno che magari beve alcool da mattina a sera.

 

io andando dal dentista ultimamente ( per un molare del giudizio da tirare) ho conosciuto la ragazza ( assistente) che lavora con il dottore, è parlando della mia paura del trapano ( traumi infantili) siamo arrivati a parlare delle sue paure, delle cose che la divertono, dei casi bizzarri che il dentista ha curato ecc prima del intervento gli faccio - se non sento dolore, ti offro il caffè -, lei mi sorrise e lunedi mattina ci siamo incontrati al bar ( dove sono cliente fisso ed è uscito fuori che anche lei ci va, non sempre ma conosce la zona) e da li si è passati ad altri interessi, dai più stupidi, come parlare di calcio, di film, musica, di cosa facessi nella vita, aspirazioni e cazzate varie passando per la sfera intima ( se fosse fidanzata) e cosi via...

 

- eh beh, ce ne vuole per scambiar due parole cn l'assistente, ti faccio un applauso! clap clap

 

mi auguro solo che "questa pseudo conoscenza" abbia vantaggi sul lato economico da parte del dentista LoL

Da quanto leggo mi sembra di capire che tu sia molto timido, giusto? Beh, so cosa vuol dire aver paura di rivolgersi agli altri (a me è capitato per bassissima autostima...) però è anche vero che i rapporti tra le persone prevedono il dialogo...magari una persona che ti vede sempre così sulle tue ha "soggezione" a venirti a parlare per prima per paura di romperti le scatole. Ti consiglierei di fare piccoli esercizi per uscire un po' dal tuo guscio, tipo chiedere indicazioni a sconosciuti (anche se sai benissimo dove andare :D ) o le ore a persone che non conosci, giusto per lasciarti andare un po' di più...con me hanno funzionato: certo non son diventato la persona più spigliata sulla faccia della Terra, però adesso se c'è qualche persona nuova da conoscere non mi vengon più i sudori freddi. Comunque in bocca al lupo!

P.S:prova a cercare persone magari iscrivendoti a corsi di cose che ti appassionano...

 

 

- interessante...ci proverò :)

- averceli non vuol dire attaccare la gente e far l'acido, va che ti sbagli se credi di averli per il tuo modo di fare.

è una tua supposizione giusto? ò.ò

 

- sempre pochi amici, e cmq sempre legati al lavoro, ma era un paesino e nn avevo voglia di espormi troppo

allora lavora lavora e lavora che gli amici arriveranno e se non riuscirai a farteli, potrai sempre comprare il loro affetto con i soldi :$

 

- secondo me sei più effemminato tu di me, e cerchi solo di trovare qualcuno che lo sia...consiglio: cerca altrove

ammesso che sia cosi, mi spieghi il senso logico della tua affermazione? o.O tu milano io napoli lol dovrei perdere tempo e soldi inutilmente? xD

 

- l'essere timido è una cosa propria e fa parte del carattere, ci puoi giocare (c'è a chi piace) e cmq non è semplice da affrontare. Poi discuto cn uno che magari beve alcool da mattina a sera

oh dovresti presentarmelo sto tizio *_* probabilmente andremmo d'accordo *-*

 

- eh beh, ce ne vuole per scambiar due parole cn l'assistente, ti faccio un applauso! clap clap

bhe l'applauso devi fartelo davanti allo specchio, visto che nessuno ti applaudirà mai dal vivo, almeno non resti un forever alone... l'immagine riflessa ti fa compagnia :)

 

susu svegliati se no arrivi a 40 anni e ti porti dietro oltre la crisi di mezza età anche i complessi che ti fai ora u.u

è una tua supposizione giusto? ò.ò

 

allora lavora lavora e lavora che gli amici arriveranno e se non riuscirai a farteli, potrai sempre comprare il loro affetto con i soldi :$

 

ammesso che sia cosi, mi spieghi il senso logico della tua affermazione? o.O tu milano io napoli lol dovrei perdere tempo e soldi inutilmente? xD

 

oh dovresti presentarmelo sto tizio *_* probabilmente andremmo d'accordo *-*

 

bhe l'applauso devi fartelo davanti allo specchio, visto che nessuno ti applaudirà mai dal vivo, almeno non resti un forever alone... l'immagine riflessa ti fa compagnia :)

 

susu svegliati se no arrivi a 40 anni e ti porti dietro oltre la crisi di mezza età anche i complessi che ti fai ora u.u

 

hahaha...mi sn pure stancato di leggerti, scrivi un pò quello che vuoi, non avrai più risposte. un caro saluto, tvb e bevi meno

Io penso che la solitudine non si debba vedere come un elemento di vulnerabilità di un'altra persona, qualcosa su cui giocare

qualcosa su cui schernire l'altra persona, perché oltre a non conoscere chi c'é dall'altro lato, non c'é un obiettivo dietro queste critiche.

Se una persona dice di stare male nella sua situazione, significa che è consapevole che qualcosa non va, e si sta aprendo al dialogo.

E mi sembra che solitario lo stia facendo perché, percependo il disagio, vuole costruire qualcosa di diverso. Forse persino la sua domanda

sarà orientata verso una soluzione adesso sbagliata, ma comunque bisogna ascoltarla per poi restituirgli un suggerimento decente.

L'amicizia non dovrebbe avvalersi di consigli per gli acquisti o di conquista e seduzione.

Se uno vuole fare amicizia non può pretendere che l'amico viva vicino casa perché questo significa che non vuole impegnarsi,

che è pigro. E siccome nell'amicizia ci sono delle responsabilità per portarla avanti, la pigrizia bisogna vincerla.

 

Per il resto, quoto per tutto e per tutto GhostHunter, che sia internet il mezzo o un'associazione, piuttosto che un luogo in cui

puoi conoscere persone che hanno i tuoi stessi interessi, quello sarà il mezzo.

Io credo che certamente sia ben più comodo avere gli amici sottocasa rispetto che dall’altra parte della città, però se è infattibile come fare?

 

Tuttavia (non so se hai letto i miei interventi precendenti, perché ho provato a darti il mio consiglio/parere), il genio della lampada non ti aprirà mai la finestra dicendoti “@@solitario, mio caro, non devi fare alcuno sforzo, perché ti esaudisco”… dunque, temo sia tu a doverti fare una mossa movendoti oltre la tua zona e/o attaccando bottone in qualsiasi luogo.

Non dico che sia facile per chi ha un’indole introversa, però, se appunto sto genio della lampada non ti si presenta e non hai una botta di culo nell’imbatterti in qualcuno che attacca bottone per primo, bisogna tentare di cambiare un pochino le carte in tavola.

 

@ riportando la sua esperienza mi ha fatto venire in mente un paio di cose.

Questione internet: io ho oltre i trent’anni, e vivevo, prima di trasferirmi in città, in un paesino sperduto, come si dice in gergo, dove pure il Signore ha dimenticato le scarpe. Sai quei paesini talmente piccoli dove tutti conoscono tutti e che non ha nemmeno la farmacia. Per andare a scuola (superiori) mi facevo un’ora di bus solo andata e un’ora per tornare… idem, se volevo raggiungere la “cumpa”, cioè il gruppo di amici… e il bus ad una certa ora smetteva di passare, sia all’andata che al ritorno, dunque non solo ero vincolata ad orari ferrei sennò me ne rimanevo per strada ma era una sbattimento assurdo in termini di tempo/organizzazione… Eppure, lo facevo.

Mi immagino ora, un ragazzo giovane o chiunque si trovi in una pesino del genere: con internet, hai modo di chattare, conoscere, organizzare, vedere persino (scambio di foto, webcam, ecc ecc) qualcuno. Certo che poi ci sia da scremare lo capisco, d’altro canto come nel real quotidiano, però cavolo io internet non lo avevo! Non c’era!

 

Seconda questione: amici lontani.

Nonostante io viva in città, una mia carissima amica e che frequento un sacco abita a 50 km da me, eppure, ci vediamo spesso. Capita io sia stanca per la giornata, che non abbia voglia di mettermi in macchina o di prendere un mezzo per raggiungerla, e viceversa, però lo sbattimento di vederci lo facciamo ugualmente, proprio perché coltiviamo la nostra amicizia.

 

 

 

Piccolo OT che giurin giuretta non vuole essere polemico: @@solitario perché hai chiamato quel figaccione maschione di Aizen "Maizen e Maizena”?

@@solitario perché hai chiamato quel figaccione maschione di Aizen "Maizen e Maizena”?

eheheh manco ci conosciamo cara e già cerchi di "conquistarmi" ? cercando ora su google :Q_ ho trovato che maizena è l'amido di mais ma non comprendo la battuta... o.O quindi attendo anche io un chiarimento giusto per fare due risate in padella xD

 

sempre che sia in grado di fare una battuta :look: xD altro aspetto dell'essere sociale xDxD

Edited by Aizen

Scusate ma vi rendete conto dell'andamento del topic? una persona, timida, che ha "paura" di esporsi troppo, sta cercando consigli. Se per qualcuno di voi non è legittima la sua "paura", beh è un pensiero suo. Chi soffre di claustrofobia o aracnofobia o altro ha paure che sono irrazionali, ma non per questo si possono criticare. Solitario avrà qualcosa tipo "agorafobia", la paura dei luoghi aperti e della troppa gente. tipo eh xD. Capisco che magari Aizen e ghosthunter non volevano offendere e dare solo consigli, però non è questo il modo... (mi riferisco ad aizen più che a ghost xD). Comunque solitario, cerca di rileggere con una luce diversa i "consigli" di Aizen... magari fai come ha fatto ghost, inizia a conoscere gente di milano sul forum, parla con loro, e poi, magari, un giorno vi incontrate anche dal vivo (come amici dico eh) e girate un po' per milano... e così inizi a conoscere meglio la geografia del posto, un passo alla volta, con calma :)

Solitario, non dar retta a chi critica il tuo comportamento così in blocco. Cerca solo di ripensare a quello che fai e di vedere se tu stesso trovi qualcosa che possa spiegare il perché tu sia in questa situazione ora. E poi, con calma, cerca di vedere se riesci a migliorarti sotto questi punti di vista. Non esiste un manuale "come essere bravi gay". Ma di più... non esiste un manuale "come stare al mondo". E' un problema di tutti, gay ed etero.

@@Marcozzz noto che sei di milano proponiti come "pecora da sacrificare" xDxD

 

però non è questo il modo...

secondo te a prescindere dal modo in cui uno espone i propri consigli, secondo te seguirà i consigli qualcuno il passero solitario? <_<

Il modo cambia TUTTO. Se c'è un cibo che non hai mai mangiato e non ti pare abbia un buon sapore a prima vista e qualcuno ti convince che in realtà è buono forse lo assaggi... se uno invece ti obbliga a mangiarlo, se anche lo provi, magari ti fa schifo... Ogni persona agisce/reagisce in modo diverso. Ci sono persone che hanno bisogno di calci in culo per capire, altri che hanno bisogno di essere presi per mano ed accompagnati

Niente da fare, c'è chi proprio non ci arriva, a comprendere che non tutti sono a loro agio nel lanciarsi a conoscere persone sconosciute, ad andare per la prima volta ad un incontro organizzato anche solo da un'associazione, o cose simili.
Diamo tempo alle persone di prendere le iniziative con i propri tempi!


Quoto tutto quanto ha scritto Marcozzz: c'è bisogno di trovare la propria "dimensione" per iniziare a muovere i primi passi in un mondo inesplorato, di qualunque genere.
Anche quello dell'omosessualità.
privateuniverse
Ci sono persone che hanno bisogno di calci in culo per capire, altri che hanno bisogno di essere presi per mano ed accompagnati

 

E' un po' quel che avevo cercato di spiegare facendo l'esempio del nuoto, che sento particolarmente vicino perché è legato a una mia esperienza personale.

 

La realtà è che se Tizio trova una cosa facile, o comunque se a Tizio una cosa è riuscita, davanti a Caio per il quale questo non è vero Tizio tenderà a pensare che è colpa sua: che è incapace, che non ha fatto abbastanza, che è svogliato, che pretende troppo. Certo, questo è possibile: ma non si può evincere da poche righe scritte in un forum.

 

E' una dinamica comune: chi ha trovato lavoro, magari un buon lavoro, tenderà a pensare che se uno non lavora è colpa sua; chi ha relazioni tenderà a pensare che chi non ne ha non ci ha provato abbastanza, è schizzinoso, o è antipatico (in altre parole, che sia colpa sua). Chi ha facilità ad attaccare bottone o a inserirsi in un contesto inedito tenderà a pensare che chi non ci riesce non si sforzi abbastanza.

 

Io mi ricordo che, quando dicevo che non sapevo nuotare, nessuno di coloro che sgranava gli occhi e si meravigliava capiva cosa fosse la paura dell'acqua, si sforzava di capirlo o si offriva di insegnarmelo. Io ho conosciuto persone che non solo non hanno mai fatto una vacanza da sole, non dico all'estero ma neanche in Italia, ma che non se la sono mai sentita di andare da sole a teatro o a un concerto rock e che, per andarci, avrebbero bisogno di qualcuno che le accompagni. Gente incapace persino di andare al cinema o al ristorante se qualcuno non la spalleggia: tutte cose che io invece non avevo problemi a fare neanche quando di anni ne avevo diciassette. Eppure, mi ricordo che una volta (ero a Londra), seduto al tavolo di un albergo a fare colazione, avevo ventiquattro anni, fissavo, con gli occhi bassi, la tazza di caffèlatte, io che avevo la passione per le lingue straniere, incapace di fare alle due ragazze che erano sedute al mio stesso tavolo una domanda innocente, e cioè che lingua stessero parlando (credo fosse finnico, per la cronaca).

 

Quel che per una persona è facile, persino banale, per un'altra può essere straordinariamente difficile, persino impossibile.

 

Troppe persone giudicano troppo e confondono i consigli con lo sbandierare la propria superiorità (a volte, non sempre, solo presunta).

 

 

PS Senza contare che a molto di quel che si scrive in un forum bisognerebbe fare un bel po' di tara.

Edited by privateuniverse

Ci sono persone che hanno bisogno di calci in culo per capire, altri che hanno bisogno di essere presi per mano ed accompagnati

io sono per il primo modo :sisi:

Ogni persona agisce/reagisce in modo diverso

quindi ora siamo ancora fermi alla teoria, quanto tempo serve per passare alla pratica? o.o

Quindi ora siamo ancora fermi alla teoria, quanto tempo serve per passare alla pratica? o.o

Non si sa. Non lo sa nemmeno lui. C'è gente che quando ha "paura" di qualcosa l'affronta subito per "togliersi il dente" e c'è chi invece rimanda. Io stesso ho sempre rimandato e spesso rimando... Appena chattavo con un altro gay non dicevo nè nome nè cognome nè cosa studiavo nè dove abitavo. Poi sono un po' migliorato. Ho iniziato a dire nome ma non cognome, la ragione ma non la città, cosa studiavo ma non dove etc... ora dopo 3-4 aggiorni già aggiungo su FB. E' ovvio che solitario non può chiudersi dentro casa a spiare dalla finestra aspettando che qualcuno gli citofoni, però non può nemmeno andare "troppo il là" finché non se la sente, o incontrare gente conosciuta su internet. Poi ovvio, prima lo fa e meglio è, ma se per questo deve farlo senza sentirsi a suo agio.. è peggio. La cosa migliore è il prima possibile compatibilmente alla sua disposizione.

 

Solitario non possiamo che augurarti di trovare la forza per procedere su questa strada... mi raccomando facci sapere appena hai novità^^

NamelessDreamer

@@solitario ti sei ricordato tutti i nomi e anche l'ordine esatto?!? Sei il primo che ci è riuscito... per questo ti meriti un premio: il quizzone di @@Lfn con più di mille domande! x__D

 

Scherzi a parte, è stato un piacere conoscerti! Alla prossima :keeporder:

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