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In Russia vietata la "propaganda gay". Milano ritira il gemellaggio


GlassOnion

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In nove regioni l'omofobia di Stato è già in vigore. Ora, il 19 dicembre, la legge potrebbe essere estesa a tutto il territorio russo. La scusa del governo risiede questa volta nella "difesa dei minori". La punizione? Oltre all'isolamento sociale, anche multe dai 125 ai 12.500 euro. Intanto, contro la norma, in Italia alcune città revocano i rapporti di amicizia con San Pietroburgo.

 

 

Al di là dell’ex Cortina di ferro l’accusa è di “propaganda omosessuale”. In nove regioni l’omofobia di Stato è già in vigore: dai ghiacci siberiani di Novosibirsk alle atmosfere mitteleuropee di San Pietroburgo, a macchia di leopardo negli 83 soggetti che costituiscono la federazione è proibito parlare di omosessualità in pubblico. Ora, sotto le pressioni della Chiesa ortodossa e di gran parte dell’establishment politico, il bando potrebbe essere esteso all’intero territorio russo: il 19 dicembre, scrive il Guardian, il parlamento deciderà se rendere nazionale la legge che proibisce la “propaganda omosessuale”. A vent’anni dal giorno in cui l’omosessualità venne depennata dalla lista dei reati, nella Russia di Vladimir Putin tutto sembra pronto per un tragico salto indietro nel tempo: se sotto il regime sovietico la si scontava nei Gulag o in carcere, oggi l’omosessualità la si paga a furia di multe, isolamento sociale e silenzio.

La stretta è in atto da tempo. L’ultimo episodio il 17 agosto, quando il tribunale di Mosca confermava il bando deciso dal governo cittadino per proibire per 100 anni la sfilata del Gay Pride. Se allora lo scopo era quello di “evitare disordini pubblici”, ora la scusa per proibire la “propaganda omosessuale” è quella di difendere i minori. La stessa con la quale a luglio la Duma aveva approvato il progetto di legge n. 89417-6, che aveva permesso al governo di operare un giro di vite sulla libertà di informazione e su internet. La norma che approderà in parlamento è ricalcata su quella firmata a marzo dal governatore di San Pietroburgo e vieta “azioni pubbliche mirate a promuovere la sodomia, il lesbismo, la bisessualità e il transgender tra i minori”. Una formula tanto generica da bloccare qualsiasi tipo di manifestazione, dalle conferenze ai cortei: è sufficiente che un giovane al di sotto dei 18 anni si trovi nel luogo dell’evento. E che punisce i trasgressori con multe che vanno dai 5.000 (125 euro) ai 500.000 rubli (12.500 euro).

“Questa è una repressione condotta in base ad una logica fascista – ha spiegato al Guardian Igor Kochetkov, presidente dello Lgbt network – è una strana coincidenza che la legge verrà discussa il 19 dicembre, perché il 17 dicembre 1933 le autorità sovietiche dichiararono illegali le relazioni tra uomini. Dicevano che i gay erano alieni alla società sovietica. Oggi viene usata la stessa retorica”. Una retorica che fa presa in un paese che porta addosso i segni del passato regime e in cui l’omosessualità è comunemente associata alla pedofilia. Secondo un sondaggio diffuso agli inizi di novembre dall’agenzia demoscopica Levada in 45 regioni della federazione, i gay sono definiti “ripugnanti” per il 66% degli interpellati, tra cui il 71% degli uomini e il 61 % delle donne. E solo l’1% degli intervistati dichiara di avere rispetto per gli omosessuali.

La campagna per rendere nazionale la legge dura da mesi. Lo vuole gran parte della classe dirigente di Mosca, lo vuole l’attuale presidente della Federazione russa, Valentina Matviyenko. E lo chiede a gran voce da anni anche la Chiesa ortodossa: “La determinazione mostrata dai rappresentanti delle minoranze sessuali di continuare a manifestare davanti a istituti per l’infanzia, indica la tempestività di questa legge regionale, che dovrebbe ottenere status federale”, spiegava Dmitri Pershin, responsabile del dipartimento giovani della chiesa moscovita, dopo che il 29 febbraio a San Pietroburgo era stata approvata la legge, che “aiuterà a proteggere i bambini dalla manipolazione condotta da minoranze che promuovono la sodomia”.

Una restaurazione omofobica della quale San Pietroburgo è il centro gravitazionale, e che di recente ha risucchiato anche Madonna. Durante il concerto tenuto in città ad agosto, la pop star aveva chiesto che venissero rispettate le minoranze omosessuali e per questo era stata denunciata da un gruppo di attivisti anti-gay che avevano chiesto un risarcimento di 33 milioni di rubli (8 milioni di euro). Contro la città si è ribellata in questi giorni anche Milano, che con l’ex Leningrado è gemellata. “Giovedì 22 novembre – si legge sul sito dei Radicali – il Consiglio comunale ha approvato la mozione presentata da Marco Cappato, per la sospensione degli effetti del gemellaggio, fino a quando non sarà revocata la legge”. E iniziative analoghe sono in via definizione anche a Torino e a Venezia, dove due consiglieri comunali, Simone Venturini (Udc) e Camilla Seibezzi (In Comune) hanno chiesto di sospendere l’accordo perché “i gemellaggi non possono basarsi solo su interessi commerciali ed economici”.

 

Fonte: http://www.ilfattoqu...llaggio/432838/

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Aberrante. A sentire parlare una ragazza russa che ho conosciuto, costumi e ideologie sono ancora fortissimi in questa nazione, lei stessa se ne vantava, e i dati del sondaggio confermano. È il popolo che vuole la legge.

Questo precedente potrebbe ispirare molti altri stati del mondo (soprattutto gli ex satelliti)

 

Non ho capito cosa si intenda per "logica fascista", quando appunto la sodomia era punita dai sovietici

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i paesi comunisti hanno una vecchia tradizione di punizione dell'omosessualità

 

ieri sera iris ha trasmesso il film Prima che venga notte: la storia di un poeta omosessuale cubano nelle carceri del mitico Fidel

 

(lo stesso che poi ha trasformato Cuba in un bordello a cielo aperto di ragazze e ragazzi marchettari, venduti per pochi dollari agli occidentali sotto la bandiera della falce e martello).

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Qui il comunismo non c'entra nulla, il partito di Putin è un partito di centro-centrodestra statalista, non ha affiliazioni a nessuna famiglia politica internazionale e di certo non con l'internazionale socialista ed infatti nel Parlamento russo il principale partito di opposizione a Putin è il Partito Comunista Russo.

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Fabio Castorino

La legge odiosa di San Pietroburgo ora verrà estesa all'intera nazione, con buona pace della Convenzione Europea per i Diritti dell'Uomo, di cui la Russia è parte, e che all'art. 10 impone il rispetto della libertà d'espressione del pensiero. Ma ormai in quello che è sempre di più un regime autocratico la libertà non esiste più, non solo per i gay, ma per chiunque voglia dissentire dal padre-padrone Putin. D'altronde, se il dipsrezzo per gli omosessuali è l'atteggiamento prevalente nell'opinione pubblica, l'approvazione della norma censoria incontrerà ben pochi ostacoli nel Paese. Spero almeno che la comunità internazionale levino alte le loro proteste.

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Scrooge Mcduck

Io negli ultimi due anni ho lavorato molto a contatto con russi e effettivamente questi numeri non mi sorprendono. Ho anche lavorato con un ragazzo gay che era fidanzato con una ragazza, anch'essa nostra collega, ma che la sera si ubriacava e oltre a ripetuti approcci con me ha avuto incontri con un altro ragazzo...il tutto tra le lacrime della "fidanzata", fino al giorno dopo in cui le cose "non erano mai successe"...

 

Però aprendomi con alcuni ragazzi e ragazze provenienti dalla Russia non mi sono mai sentito "alieno" anzi...semmai mi sentivo osservato con ammirazione/invidia

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bah... non commento sulla legge in sè perché rischierei di essere bannato per linguaggio poco consono... mi limito a elogiare tutte le proposte mosse in vari comuni italiani per rimuovere il gemellaggio e soprattutto a sperare che l'europa faccia qualcosa... si parla tanto di europa unita, ci impongono il pareggio di bilancio in tempi impossibili, negano ogni minima misura inflazionistica per dare ossigeno alla società, obbligano a modificare le nostre leggi per far contenti i tedeschi... voglio vedere ora se "l'europa unita" fa qualcosa... "non si può basare tutto solo sugli accordi commerciali" come è stato giustamente ricordato nel primo post

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Mi fa molto piacere il fatto che almeno a livello nazionale qualcosa si muova, e il ritirare i gemellaggi la vedo una cosa sacrosanta, perchè non si può pensare di condividere nulla con paesi culturalmente così arretrati. Concordo con chi ha detto che l'Europa dovrebbe intervenire e non rimanere sorda a questo tipo di situazioni, in quanto oltre che all'interesse economico dovrebbe anche e soprattutto preoccuparsi del benessere di tutti i cittadini.

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@@Sbuffo  ovviamente rispondevo a chi aveva definito "fascista" il provvedimento...

 

non è che ogni cosa negativa viene definita "fascismo"...

 

 

perchè allora come dovremmo chiamare le leggi di tutela della maternità, dell'infanzia, dei malati e degli invalidi (volute da Mussolini) ? ... anti-fascismo?

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“Questa è una repressione condotta in base ad una logica fascista – ha spiegato al Guardian Igor Kochetkov, presidente dello Lgbt network 

 

La frase è una citazione di un militante LGBT russo, Igor Kochetkov

il quale però subito dopo cita anche la coincidenza storica della criminalizzazione

sovietica dell'omosessualità nel 1933, quindi non c'è la volontà di far sconti ad una

parte politica.

 

Kochetkov non ha parlato di provvedimento fascista, ma di  "logica fascista"

si potrebbe correggere in "logica totalitaria" se si trattasse di una conferenza

storica

 

Però quello di Putin non è un regime "totalitario" in senso stretto, il riferimento

al totalitarismo risulterebbe quindi inesatto se riferito all'attualità

 

Logica fascista in senso lato, intesa nel senso di logica autoritaria, repressiva

propria di ogni regime antidemocratico che opprima le minoranze...mi pare un

uso legittimo, soprattutto in Russia dove l'espressione "fascista" ha un significato

non storicizzato, ma ampio

 

PS La tassa sul celibato per me è una legge fascista perchè lungi dal limitarsi

il fascismo a tutelare le madri, imponeva alle donne la maternità e agli uomini

di sposarsi e far figli....il chè era una intollerabile ingerenza nella vita privata

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Per me si tratta di un "provvedimento fascista"

per il semplice fatto che tutti i fascisti nostrani

sarebbero felici di far approvare una simile legge :)

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va bene sei libero di usare i termini che preferisci

 

non ignorando d'altra parte che i provvedimenti del Codice Rocco degli anni Trenta erano infinitamente più miti del più mite trattamento che un omosessuale avrebbe subito nell'ampio arco di dittature comuniste che va da Cuba alla Cina passando per l'Unione Sovietica. 

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@Haider, a essere precisi le condanne per l'omosessualità a Cuba

sono - adesso e prima - le più miti di tutta l'area caraibica.

Puoi fare la prova dichiarandoti gay nella dittatoriale Cuba

e poi nelle domocratiche Haiti o Giamaica.

 

Lenin è stato il primo capo di Stato ad aver depenalizzato l'omosessualità.

Il "brivido della depenalizzazione" è durato poco (mi pare 9 anni)

in quanto Stalin ha subito ripristinato le leggi contro l'omosessualità;

le condizioni dell'internamento nei gulag per gli omosessuali

però erano estremamente più dure.

 

Non dobbiamo mai dimenticare che negli anni in cui i Comunisti perseguitavano i gay,

i gay venivano perseguitati anche nei Paesi Liberali.

La Gran Bretagna depenalizza l'omosessualità nel 1973 e l'ex-URSS nel 1989.

 

Il Nepal è stato il primo paese asiatico ad avere i matrimoni gay

e non grazie a una democrazia, ma grazie ai guerriglieri maoisti;

ma qui già si parla di un "comunismo da anni 2000"

- quallo del Subcomandante Marcos, per intenderci -

di norma molto attento a queste questioni.

 

L'unico stato in cui i gay sono stati perseguitati più dai Comunisti

rispetto a quanto non fossero perseguitati in precedenza

è probabilmente la Cina. Non che con l'Impero se la cavassero bene,

ma non esisteva nessuna legge specifica che li punisse.

 

In tutti gli altri casi o stavano peggio prima o sono migliorate le loro condizioni.

 

Per quanto riguarda i totalitarismi di Destra, è nota la storia del Nazismo.

Le leggi contro l'omosessualità c'erano prima e sono rimaste anche dopo il Nazismo.

La recrudescenza della persecuzione contro gli omosessuali era conseguenza della Notte dei Lunghi Coltelli

e la conseguente deportazione di decine di migliaia di omosessuali nei Lager.

 

Di contro nel Fascismo italiano non vi erano leggi contrarie né prima né dopo

(e gli omosessuali italiani non venivano mandati nei campi di concentramento come gli Ebrei italiani);

ma si era diffusa la pratica semi-illegale del confino nei confronti dei gay più appariscenti.

 

Sicuramente peggiore la condizione degli omosessuali sotto il Franchismo.

 

Io mi riferivo a chi si dichiara "comunista" o "fascista" oggi, per lo meno in Italia.

"Fascista" è più che altro sinonimo di omofobo e "comunista" di liberal.

 

Ma questo non ha a che fare con gli eventi storici - non con Hitler o Stalin -

ha a che fare con la ricezione del 1968  che è stato l'unico vero punto di svolta

per i diritti civili delle persone omosessuali.

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ammiro la tua cultura.

 

 

rimango però fermo a un confronto di immagini che rende bene l'idea della differenza nei fatti:

 

 

 

essere scoperti come omosessuali:

 

 

in URSS gulag

 

nel Reich  lager

 

 

a Cuba campi di rieducazione.

 

 

in Italia:  confino (ma solo in pochissimi casi estremi....  non si conta alcuna persecuzione di massa contro omosessuali negli anni Venti-Trenta e neppure alcuna vittima eclatante)

 

 

come vedi - per oggettività - ho inserito anche la Germania...

 

 

perchè non è che i mali peggiori siano sempre venuti da dittature di sinistra.

Edited by Haider
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Non è una rappresentazione veritiera.

 

Bisogna sottolineare il fatto che in Germania

l'omosessuale in quanto degenerato doveva

essere ucciso.

 

L'esito ultimo del nazismo fu lo sterminio degli

omosessuali ( omocausto ) che è qualcosa di

qualitativamente diverso rispetto a politiche repressive

anche crudeli e diffuse.

 

Questo in effetti non avvenne in Italia - la RSI collaborò

ampiamente allo sterminio degli ebrei italiani, ma non

vi fu qualcosa di analogo per gli omosessuali, perchè gli

stessi nazisti erano interessati solo allo sterminio degli

omosessuali tedeschi ( inoltre il fascismo aveva perseguitato

e schedato tutti gli ebrei, consentendone l'individuazione

questo per i gay non sarebbe stato possibile )

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Qualche foto di oggi dalla manifestazione di protesta a San Pietroburgo contro il progetto di legge che dovrebbe essere discusso il 19 dicembre. Dico dovrebbe perché ieri il capo di governo russo ha pubblicamente negato l'esistenza stessa di questo progetto e tanto meno l'eventuale discussione del progetto in parlamento! Chi lo sa; aspettiamo.

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penso che il divieto fissato dalle autorità vada largamente incontro alle aspettative della popolazione 

 

per questo bisogna agire con tatto e intelligenza:

 

 

sviluppare circoli privati, club di incontri, bar friendly e poi tutta la rete di incontri e discussione via rete.

 

 

 

conosco ragazzi russi e mi dicono che la vita omosessuale è pienamente possibile in privato. La Russia non è affatto l'Iran. Nessuno può essere arrestato per aver baciato un ragazzo...

 

sono vietati i gay pride. Questo forse potrebbe anche non essere un male.... il pride con tutta la sua chiassosità danneggia quella larga parte di omosessuali/bisessuali che vive la propria condizione in maniera più normale, meno psichedelica...

 

 

penso che la decisione russa offra una grande occasione se la si sa prendere con intelligenza...

 

non so se sono riuscito a spiegarmi.

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Non è ammissibile una legge che vieti di parlare di omosessualità

in pubblico o di manifestare in pubblico in qualità di omosessuali.

 

Piena solidarietà a chi sfila, sfidando la possibilità del divieto nel

gelo di quelle foto Lol

 

Per chi poi volesse approfondire il passaggio dalla decriminalizzazione

alla legittimazione piena dell'omosessualità, pur essendo paesi  tempi diversi

e legislazioni diverse ( in UK si trattava di vietare di parlare di omosessualità

nelle strutture pubbliche, qui addirittura si impedisce ad un privato di parlarne

in un luogo pubblico, quindi è molto peggio...) suggerisco:

 

http://en.wikipedia.org/wiki/Section_28

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sviluppare circoli privati, club di incontri, bar friendly e poi tutta la rete di incontri e discussione via rete.

Abbiamo tutto ciò da anni, ci sono un sacco di discoteche e bar gay e lesbiche sia San Pietroburgo sia a Mosca; a San Pietroburgo ogni anno fanno il queer film festival per esempio, ci sono i circoli privati e le associazioni per la difesa dei diritti delle esponenti della comunità LGBT. Ma il problema che il potere vuole che la vita LGBT avvenga esclusivamente in un ghetto e supporta gli umori omofobi nella società, cosi molte coppie, anche con i bambini (perché in Russia sono permesse le adozioni da parte dei single) rimangono completamente indifese; dovendo crescere il bambino non puoi certo farlo vivendo nell'ombra... Non mi pare che la delicatezza sia un metodo giusto in questo caso, nei due decenni non ha portato a nessun risultato, anzi, più gli omosessuali russi cercavano di essere discreti più si scontravano con l'ostilità nei loro confronti nella società.

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