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Amare o essere amati?


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Dovendo proprio scegliere, preferireste amare qualcuno, e magari non essere ricambiati appieno, o essere amati, e ricevere attenzioni e "carinerie" nonostante la persona in questione non vi piaccia proprio?

E, di riflesso, è meglio lasciare o essere lasciati?

 

So che potrebbe sembrare un po' marzulliana la domanda, ma per me ha il suo perché. :yes:

 

Evito migliaia di aforismi/citazioni e riflessioni varie di letterati, filosofi etc etc per parlare dell'esperienza concreta.

Infatti mi è capitato di dover lasciare sapendo che l'altro ci teneva molto a me, e per me è stata durissima, mi sono sentito proprio un cane, anche perché grosse colpe lui non ne aveva :resent:

E inoltre, quando (molto più spesso) capita di prendersi una cotta per qualcuno e non essere ricambiato, insomma, magari all'inizio si soffre molto, ma poi dopo un po' di tempo "ce ne si fa una ragione". :mellow:

 

E voi che dite? dipende anche dal carattere? dalle esperienze passate?

Edited by Chris
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Io invece ti rispondo usando proprio un aforisma che lessi qualche tempo fa e che suona più o meno così:

 

" E' una felicità poter amare anche quando ad amare si è soli "

 

Quindi diciamo che io preferisco amare, sperando di essere ricambiato.

Bella risposta eh? Ho scoperto l'acqua calda XD

 

Per quanto riguarda il lasciare o essere lasciati non so dirti... non penso ci sia una delle due cose preferibile rispetto all'altra.

Edited by gardus
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essere amati da una persona che non ci piace serve a nulla ed è una situazione da evitare secondo me.

 

il difficile è trovare l'amore corrisposto.

 

mi è spesso capitato in passato la situazione in cui io avrei voluto l'uomo A ma lui non mi voleva, mentre l'uomo B voleva me e io non lo volevo.

 

una specie di gerarchia in cui Il maggiore non vuole il minore: B < io < A.

 

ebbene in questa situazione ho visto spesso che B non voleva A e A avrebbe voluto B: A < B.

 

ciò sta ad indicare che non ci sono criteri oggettivi con cui su può determinare una scala di chi vuole chi.

 

L'amore è una cosa complessa e difficile da trovare (esperienza personale beninteso).

Edited by marco77
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Vissute entrambe le esperienze una dopo l'altra. Prima ho amato per scoprire alla fine di non essere amato. Poi sono stato amato ( e sono ) alla follia ma senza che io amassi, pur se mi trovavo benissimo.

 

In entrambi i casi ho preso io la responsabilità di lasciare e di chiudere le due situazioni.

 

La differenza?

 

Essere amati è bellissimo (se non si arriva allo stalking), ma ti riempie di sensi di colpa. Amare è inevitabile, non puoi scegliere se farlo o meno.

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Condivido quanto ha detto Almadel.

 

Amare e non essere corrisposti ha un non so che di stimolante, perché induce ad una sorta di emozionalità attiva, ed in qualche modo, ha anche un fondo di romanticismo; sempre che non ci induca ad una sofferenza sfociante nella depressione.

 

Essere amati da qualcuno che non si desidera minimamente se non in termini amicali è frustrante, perché sinceramente l’idea che l’altro soffra a causa di un sentimento che io, perché non è controllabile, non posso offrirgli, non mi fa stare bene.

Se poi l’altro non riesce a gestire le sue emozioni e diventa pesante, la cosa risulta alquanto distruttiva, ed avrà risvolti prettamente negativi.

 

Sul lasciare o essere lasciati non lo so. Devo pensarci. Troppe variabili.

 

 

Scusate l'OT:

@ sarà anche una perdita di tempo, ma non puoi decidere di smettere di amare. la cosa non è telecomandabile.

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Per quanto riguarda il lasciare o essere lasciati non ti so rispondere...ti direi nessuna delle due ma non è contemplato tra le possibili risposte. Troppa sofferenza, in entrambi i casi.

 

Invece tra l'amare e l'essere amati preferisco l'amare qualcuno anche se questo non ricambia il mio stesso sentimento.. ( Chi lo sa se poi quel qualcuno un giorno non si accorga di quanto è amato e non cominci a provare le stesse cose.. difficile, ma non impossibile).

 

Comunque scelgo quest'opzione perchè non sopportei di far stare male, con un rifiuto, una persona che mi ama..

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Direi essere amati senza ricambiare.

In questo caso, anche se si può provare un senso di colpa, egoisticamente parlando non viene inficiato nessun nostro sentimento.

 

Davvero preferiresti essere amato da un vecchio bavoso e insistente

rispetto ad amare un bellissimo etero che non ti ricambia?

Si vede che non ti è mai capitato :)

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AndrejMolov89

Capitato entrambe le questioni e sono pessime.

Se vieni amato e non ricambi, è un po' fastidioso, se ami e non vieni ricambiato ti ritrovi in una situazione sgradevole; da un lato cerchi la sua attenzione e vorresti veramente stare insieme a quella persona, dall'altro ti rendi conto che sei come chi ritenevi sgradevole per quella persona.

A partire da queste riflessioni mi sono sempre posto in una situazione un po' dolorosa, in cui mi sentivo vittima e colpevole della situazione, anche se, nonostante tutto questa situazione mi ha fatto sempre riflettere su cosa dovessi fare e come dovessi accettare il fatto di non essere contraccambiato.

Per esempio, con un mio amico, di cui avevo preso una cotta mesi fa, ho cercato di essere sincero di spiegargli che mi sarei impegnato ad essere felice per lui e il suo attuale ragazzo, trasformando il sentimento originale in amicizia sincera; ora gli faccio da consulente matrimoniale praticamente, oppure ho cercato di staccarmi da quella persona e farmi un altra vita in modo tale da rendermi indipendente, o a votle riflettevo semplicemente se lo amavo veramente oppure era una questione che mi aveva preso e mi aveva fatto prendere un abbaglio. E' una situazione sgradevole, però stimolante effettivamente...

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Nei sentimenti estremi, preferirei amare senza venire corrisposto, la contemplazione di qualcosa di bello è di per sé già appagante.

Nei sentimenti più tenui, sicuramente venire amato. La sensazione di essere un oggetto di contemplazione è narcisisticamente appagante.

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@@Almadel Mi è capitato di essere amato senza essere ricambiato, non da un vecchio bavoso, ma mi è capitato. ;) E naturalmente mi sono trovato anche dall'altra parte della barricata (finora la maggior parte delle volte) e ti posso dire, senza ombra di dubbio, che preferisco un'insistenza quasi (o proprio) da stalker da parte di qualcuno rispetto a una mia condizione di disagio a causa di un rifiuto, per il semplice fatto che, per quanti sforzi l'altro possa fare, a me non cambia nulla.

Edited by GlassOnion
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@@Dariush hai detto una cosa meravigliosa riguardo l'amare.

 

E' vero che amare senza essere ricambiati può includere sofferenza, come dice @GlassOnion, però, lo preferisco rispetto ad avere addosso una persona che mi sfinisce non rispettando il fatto che io non posso (non perchè non voglio, ma perchè non mi viene naturale) ricambiare, e di conseguenza proverei disagio.

Disagio per la pedanteria dell'altro, disagio perchè non mi piace far soffrire, come ho detto più su e come ha ribadito Justin, qualcuno.

 

Mi fa piacere essere amata, ma non mi fa piacere se io non sono in grado di ricambiare con la stessa moneta.

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Ma io non metto in dubbio che a livello esistenziale e metafisico amare, a prescindere dal fatto che si sia ricambiati oppure no, sia un'esperienza decisamente superiore, ma, se la guardiamo da una prospettiva prettamente egocentrica (e troppo spesso e troppo volentieri ci si dimentica, amando, che si è soprattutto Io e non l'Altro), si sta molto meno male non ricambiando che non essendo ricambiati. Poi, detto ciò, anch'io - a posteriori - sono sempre contento di essere stato in grado di amare. Ma sul momento credo che si desideri sempre un po' di non essere incappati in quell'altro che non ci ricambia o non ci ricambia più.

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@@GlassOnion personalmente rispetto la tua opinione, non vale meno della mia o di quella degli altri.

Io dico che, per mia esperienza, "l'essere amati" non è tutta questa pacchia, non è affatto un'iniezione di autostima (se non inizialmente).

Come dice anche Shadia, si finisce per sentirsi in colpa. Questo sempre ammettendo che l'amante non cominci ad assumere comportamenti estremistici rispetto al sentimento che prova; in quel caso, so' veramente cazzi. Addirittura meglio essere invisi.

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Una delle situazioni più difficili in cui mi sono trovato ultimamente e' stata quando uno dei miei più cari amici, circa sei mesi fa, mi ha confidato di essersi innamorato di me. È stato un duro colpo, io gli voglio bene, ma non posso ricambiarlo. Abbiamo sempre passato molto tempo insieme, fin da quando eravamo poco più che bambini, e ho dovuto ridurre parecchio i nostri incontri, per cercare di aiutarlo a non pensare a me. Ha lasciato il suo ragazzo, dicendogli che era innamorato di me e per me e' stato straziante.

Non poterlo frequentare come prima mi fa stare davvero male, anche perché, purtroppo, noto che la situazione non migliora granché, lui ancora non riesce a conoscere altri ragazzi perché pensa sempre a me. Non è per niente una bella sensazione e fa sentire in colpa da morire ...

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"Amare senza essere amati" è sinonimo di "soffrire".

E "Essere amato senza amare" è sinonimo di "far soffrire".

 

Quindi a un primo esame chiedere cosa preferiamo

è un po' come chiederci se siamo meno masochisti o meno sadici.

 

In realtà anche i sadici preferiscono far soffrire persone piacevoli.

Per questo ho fatto l'esempio del vecchio bavoso che ti tempesta di sms.

La maggior parte di noi non proverebbe alcun senso di colpa

e probabilmente chiamerebbe pure i Carabinieri.

 

Di contro non ci sentiamo affatto in colpa neanche quando molestiamo

quel ragazzo etero di cui abbiamo una cotta, a cui mandiamo mail,

facciamo ricattini morali e che facciamo ubriacare per allungare le mani.

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Preferisco innamorarmi di qualcun altro, farmi delle fugaci illusioni, e poi puntualmente mi è capitato di " disinnamorarmi ", e rispetto all'essere amati è più sostenibile ( poi sono convinto che se qualcuno si è innamorato di te non è impossibile capirlo )

Per quello che riguarda il lasciare sceglierei di lasciare io in quanto avrei la certezza matematica che quello che provo non è più vero, ma suppongo che debba essere una cosa reciproca ( si arriva ad un certo punto in cui si dice "basta ")

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QuintoEmendamento

Amare e non essere corrisposti ha un non so che di stimolante, perché induce ad una sorta di emozionalità attiva, ed in qualche modo, ha anche un fondo di romanticismo; sempre che non ci induca ad una sofferenza sfociante nella depressione.

 

sono assolutamente d'accordo.

Ho sempre creduto prioritaria l'esigenza di Amare per l'amore in sè e a prescindere da chi si ama.

 

In quanto a lasciare piuttosto che essere lasciati, senz'altro preferibile lasciare perchè quando ti lasciano sei soggetto passivo, non hai ruolo decisionale nella modifica della tua vita di coppia. Si soffre maledettamente, contrariamente a chi lascia che deve vedersela con i propri sensi di colpa.

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Io resto sostanzialmente d'accordo con @@Dariush , amare è ciò che ci rende vivi, il "motore" che ci fa fare cose assolutamente poco sensate o comunque spenderci per l'altro...almeno in generale.

 

Condivido la prevalenza di un elemento narcisistico o per lo meno egoistico nell'essere amati, come facevano notare @@GlassOnion e @@Shadia (con sfumature quantomeno diverse)...Personalmente la cosa mi fa sentire a disagio, sempre in difetto o con la necessità più o meno di "rincorrere" l'eventuale spasimante per stare al suo passo, o di doverlo "scaricare" deludendo le sue aspettative... :unsure:

 

D'altra parte, condivido però che se viviamo sempre e solo pensando agli altri non saremo mai appieno felici, quindi applicare la regola del minor male potrebbe essere la cosa più conveniente da fare (un po' come proponeva @@dreamer_ ) ? :hm:

 

Resta il dubbio se sia un elemento caratteriale "costante"(o per lo meno "prevalente") provare più empatia per gli altri (e quindi non voler far soffrire) oppure preferire un po' di individualismo (e quindi non voler soffrire tu in primis)...

 

P.S. @@gardus non volevo mettere divieti di citazioni ovviamente, solo che è molto più bello ragionare con la propria testa e poi cercare l'aforisma che condensa meglio i nostri pensieri del viceversa, che invece rende la mente sterile e solo recettiva del lavoro altrui...per il resto le grandi massime sono la cosa più bella che ci sia e la tua non era affatto fuori luogo ;)

Edited by Chris
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L'amore è come una giovenca in carne, dalla quale succhiare il bianco nettare che da la vita.

Se la mangi è appetitosa, se lasci che faccia il latte...gli cresceranno prima le corna.

 

 

:pausa:

 

La mia Vacca mi dona latte fresco ogni mattina.

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@@Chris la strada per continuare ad amare sempre e comunque, senza cadere nel meccanismo del "mi cerco sempre qualcuno su cui riversare il mio amore/soffro/mi sento inappagato/ne cerco un altro" e così via, è.. Imparare ad amare se stessi con lo stesso trasporto.

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Secondo me è meglio lasciare. Questa era più facile.

 

Per quanto riguarda la prima domanda direi che essere innamorati è bello, anche quando non si è ricambiati. O almeno in alcuni momenti lo è... Ti senti vivo. Quindi penso che amare è più bello di essere amati da una persona che non ci piace.

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