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Paura di invecchiare soli!


danny93

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Efestione7

Ai primi segni di solitudine insostenibile e/o vecchiaia degradante intorno ai 55/58 anni, ho già deciso di prenotarmi l'eutanasia, anche artigianale.

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Capricorno57

 

 

ho già deciso di prenotarmi l'eutanasia, anche artigianale

 

Bei tempi, quando gli impianti elettrici non avevano il salvavita.  

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Efestione7

Bei tempi, quando gli impianti elettrici non avevano il salvavita.  

 

quelli saprei by-passarli, ma mi piace qualcosa di più teatrale (e ti pareva)

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Capricorno57

@@Lor24,  e  @@Efestione7,

 

 

Lo scherzo è bello se dura poco. 

Gentili ragazzi, cosa vi fa presupporre che arrivati alla mia età (sono del 57 ovviamente) una autostima pari a zero porti a togliersi la vita?  

Avete idea che potreste piacervi di più (e tanto) da anziani prima e magari da vecchi poi? 

Che a 60 anni potreste ridere (per non piangere) di come eravate a 15, 20, 25, 30 ma anche a 35 ? 

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Beh...la paura ci sta sempre, ma penso passa essere anche normale. Ma è una paura ad ampio spettro (paura che le persone attorno a me se ne vadano, paura di dovermi allontanare o di instaurare relazioni superficiali e quindi più inclini a sfaldarsi...), intesa propriamente come sentimento irrazionale e generale...Nel concreto, tendenzialmente no, almeno nel mio caso. A prescindere dalla "fortuna" o meno nella possibilità di incontrare la "persona della mia vita", credo che il rischio di rimanere possa essere scongiurato da altri fattori: la capacità di essere sempre prone leali, sincere, positive e di instaurare rapporti (di amicizia, innanzitutto) con belle persone, che si prendano cura egli altri e che vedano in me un punto di riferimento, in una relazione di stima vicendevole e di profondo e sincero affetto. Poi, fuor d'ipocrisia, tutti (o quasi?) abbiamo delle aspettative anche per quanto riguarda la sfera della vita di coppia. Ma non penso che quella sia l'unica (né sempre la più sicura) via per garantirsi dal non rimanere da soli. 

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A volte noi gay pensiamo che certe paure siano legate alla nostra condizione quando invece sono paure di vita.

 

Inoltre la solitudine, a parte che è una condizione esistenziale cui fare i conti ogni giorno anche nella "folla", può convivere anche nella coppia.

La maggioranza delle coppie, ad una certa età, spesso e volentieri non condividono niente soprattutto quelle etero con figli, che dietro la maschera della genitorialità hanno nascosto per decenni la mancanza di dialogo e condivisione.
Le donne le vedi completamente dedicate nel loro ruolo di madre inutile, visto che continuano ad opprimere figli grandi e grossi spesso genitori anch'essi, e uomini ridotti ad essere workaholic o a poltrire su divani in attesa dell'ultima partita truccata del campionato.

Se questo che ho descritto è di sicuro un clichè ha altrettanto di sicuro delle basi solide di realtà, il fatto è che la solitudine non è riempirsi la casa di gente, amici, figli, nipoti, consorti ma creare rapporti solidi e pieni.

Trovo molto più appaganti le uscite con la mia migliore amica a parlare della nostra vita, di come ci sentiamo, delle nostre paure e di condirle con tante confidenze e pettegolezzi beceri, che spesso stare insieme a tante persone parlando del più e del meno.
Certo l'unico antidoto alla solitudine e nell'amore e nella coppia, cercarlo altro, anche nella genitorialità non è risolutivo, il punto è

 

1)Come trovare la persona giusta?

2)Come fare in modo di protrarre un legame tanto vivo soprattutto in una stagione meno stimolante della propria vita?

 

Sono risposte impossibili, si passerà la vita a tentare di trovare la soluzione, a leccarsi le ferite per gli sbagli e a provarci ancora, fino poi a "rassegnarsi" sulla persona che maggiormente si avvicina a quell'ideale e a sperare di riuscire a sapersi accontentare.

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Efestione7

@@Lor24,  e  @@Efestione7,

 

 

Lo scherzo è bello se dura poco. 

Gentili ragazzi, cosa vi fa presupporre che arrivati alla mia età (sono del 57 ovviamente) una autostima pari a zero porti a togliersi la vita?  

Avete idea che potreste piacervi di più (e tanto) da anziani prima e magari da vecchi poi? 

Che a 60 anni potreste ridere (per non piangere) di come eravate a 15, 20, 25, 30 ma anche a 35 ? 

 

Parlo per me non per l'altro conterraneo.

Prima di tutto ci mettiamo l'insicurezza lavorativa e pensionistica, sia pur non conoscendo la tua Capricorno, la nostra è per forza di cose assai peggiore. Una volta che i componenti della mia famiglia con cui ora ho rapporti (quindi genitori, nonni e zii) saranno nella fossa o giù di lì, e per di più in potenziale difficoltà economiche vista l'attuale situazione, l'idea di dover affrontare un eventuale invecchiamento fisico in solitudine e con poca grana non mi risulta allettante.

Ci sarebbero le amicizie ma pochissime sono quelle che durano per tanto e sopratutto quelle che riescono a non farti sentire solo; quelle più strette che ho hanno costruito la loro famiglia e ora hanno i loro problemi, non ci sono più quelle occasioni di parlare per ore di noi sentendosi uniti e probabilmente per vari motivi miei e loro si sono ormai scalfite definitivamente. Le rimanenti sono conoscenze, di quelle che devi far battute simpatiche ad oltranza e se intavoli un discorso sui rapporti umani o confronti dilemmi di vita, gli si accende l'allarme "allontanarsi". Probabile errore mio nell'averle intorno ma non abito in una città, qui la densità di popolazione è da maghreb.

Possiamo sempre contare sull'elemento sorpresa ma mi pare che diventi un po come mettere in bilancio i soldi ricavati dall'evasione fiscale, si resta sempre nell'ipotetico.

Poi è arrivato Irona84 e mi ha tolto le parole di bocca

 

 

 

Certo l'unico antidoto alla solitudine e nell'amore e nella coppia, cercarlo altro, anche nella genitorialità non è risolutivo, il punto è 1)Come trovare la persona giusta? 2)Come fare in modo di protrarre un legame tanto vivo soprattutto in una stagione meno stimolante della propria vita? Sono risposte impossibili, si passerà la vita a tentare di trovare la soluzione, a leccarsi le ferite per gli sbagli e a provarci ancora, fino poi a "rassegnarsi" sulla persona che maggiormente si avvicina a quell'ideale e a sperare di riuscire a sapersi accontentare.

 

Quindi che dire? Chi vivrà vedrà

Tutto questo scritto con un sorriso beffardo stile jep gambardella e un aria rilassata

Edited by Efestione7
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  • 2 months later...

Mi è capitato di pensarci...spero un giorno di trovare la persona giusta che mi ami davvero, ma se non dovesse essere cosi preferisco invecchiare da solo. Come dice il detto: "meglio soli che mal accompagnati".

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  • 2 months later...

ho letto solo ora questo topic.

 

mi preme di aggiungere che non c'è modo di garantirsi una vecchiaia "in compagnia".

 

si potrebbe passare la vita col compagno di banco delle elementari e poi lasciarsi a sessant'anni perché... boh, mille motivi.

 

nemmeno una famiglia e dei figli garantiscono dalla solitudine: conosco molti anziani i cui figli e nipoti non hanno mai tempo per loro - io per i miei faccio il possibile, ma so che è poco.

 

mi sembra che la solitudine sia destinata a crescere a tutti i livelli in una società dove si è massmediaticamente convinti di potercela fare comunque da soli - basta avere i soldi.

 

non vedo un problema né nell'età- io non tornerei mai alla mia adolescenza, in quanto a solitudine, e anzi con l'esperienza si impara a godere di ciò che si ha, fosse il tuo compagno che russa o un ragazzo particolarmente carino davanti a te sul treno - né nell'essere gay, per quello che ho detto sopra - anzi, un gay deve confrontarsi prima e di più col senso di isolamento.

 

vedo invece lo scotto da pagare all'"americanizzazione": tecnologia e mille canali a pagamento, ma ognuno per sé , e se non hai soldi sono ca.voli amari!

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