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Per i ragazzi che vivono nel meridione... Come vivete la vostra omosessualità?


lor93enzo

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Immagino che la vera differenza sia tra città/grandi città e province. Sono napoletano, non frequento locali perché non mi piacciono, e ho sempre evitato anche quelli non frequentati da gays. Ma c'è una grandissima comunità omosessuale qui, il problema del nascondersi potrebbe anche non porsi, se non relativamente alle problematiche personali di ciascuno.

Io stesso non ho detto ai quattro venti che mi piacciono i maschietti (lo sa chi si è trovato a parlarne), tanto quanto gli eterosessuali non devono "dichiarare" che sono attratti da persone dell'altro sesso.

Edited by Dariush
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io come @@Dariush la vecchia baldracca :* sono di napoli, e non sono dichiarato, non frequento locali gay ne gli stessi gay xD ma vivo tranquillamente la mia patetica vita... un po come tutti... un po sotto ai tenui raggi del sole mattutino, un po di notte coperto dal manto oscuro... dinanzi a me una città cosi bella e permissiva come Napoli e alle spalle tanto marciume. 

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Secondo me non c'è grande differenza, a giudicare da quello che ho letto sul forum. Problemi ce ne sono un po' ovunque. 

Ovviamente qui, o almeno in certi ambienti, al minimo problema o al minimo accenno di lite si dice "frocio" e quant'altro, ma così come si dice "putt*na* se è una donna ad essere coinvolta. Ma molto - ribadisco - dipende dagli ambienti. Bisogna anche capire quali posti è conveniente frequentare, e quali meno. L'ignoranza è molto diffusa, ma non penso che altrove sia così diverso. Forse solo nelle più grandi città ci sarebbe un netto miglioramento. 

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@Aizen

 

se non frequenti gay né posti gay vuoi rimanere single sempre o cerchi in internet o che fai ?

 

che accadrebbe a casa tua, a scuola, coi tuoi amici e conoscenti se tu facessi CO con tutti ?

Edited by marco77
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Io per ora... non la vivo xD

Vivendo in provincia, in un paese di ben 1000 anime, non conosco nemmeno alcun ritrovo gaio

e da poco ho preso il coraggio di rivelare la mi omosessualità agli amici più stretti (beh finora sono ancora a quota uno :x).

 

Per chi vive la propria omosessualità in maniera più spontanea, per curiosità, che ambienti frequentate?

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e da poco ho preso il coraggio di rivelare la mi omosessualità agli amici più stretti (beh finora sono ancora a quota uno :x)

 

bravo complimenti, che bello.  :)):

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se non frequenti gay né posti gay vuoi rimanere single sempre o cerchi in internet o che fai ?
ahime ho avuto la fortuna-sfortuna di "frequentare per poco" un ragazzo che non è tanto distante dalle mie zone, sarebbe stato meglio non conoscerlo :sisi: e il bello è che non l'ho conosciuto ne su internet ne avendo amicizie in comune, cosi, dal nulla... non è stata una travolgente storia d'amore ( troppo ridicola per esserlo)... ma almeno io la vedo cosi, se deve capitare capita a prescindere che uno ci si mette di impegno nel farla succedere, anzi talvolta quando si vuole una cosa, e si cerca di ottenerla il risultato è sempre più disastroso :sisi:  Poi sarò strano io :uhsi: 

 


che accadrebbe a casa tua, a scuola, coi tuoi amici e conoscenti se tu facessi CO con tutti ?
dipende dalla situazione, a casa, sarebbe inutile farlo, anzi dopo dovrei solo preparare le valigie :sisi::asd: all'università non intrattengo rapporti cosi intimi con i miei colleghi ( e sottolineo colleghi visto che la finalità in ambito accademico è meramente collaborativa) con i miei amici, la cosa non cambierebbe lo so, ma se mi dovessero vedere che bacio, cammino con un ragazzo non mi porrei il problema, se incuriositi mi chiedessero risponderei, ma se devo farmi avanti io non penso riceveranno una risposta, non si tratta di paura, anzi sarebbe una prova per metterli alla prova xD 

Ho sempre ritenuto inutile il CO, anche se ne ho fatto 2 ( uno raccontato anche sul forum, ma poi cancellato :sisi: ) e bastano e avanzano.

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Credo che in certa realtà italiche per un gay, lesbiche e bisessuali sia come vivere in Russia, Iran o Burundi.

 

Nel Nord però sebbene la mentalità non sia migliore il 54% dei genitori accetterebbe un figlio gay o una figlia lesbica, al Sud solo il 35% e in certe realtà meno del 20%. TERRONI!

Edited by Ainelif
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Beh aspetta, ora Africa, Iran e Russia è un'esagerazione. Questi sono paesi dove c'è l'odio. Mi vorrai dire che l'omofobia all'italiana, più che intrisa di "odio", è intrisa di fredda noncuranza e derisione, che non è meglio ma quantomeno c'è un minor numero di legnate, persecuzioni politiche (rischi la denuncia in Russia) e, quantomeno, non vi è la prigione o il cappio per il "reato di sodomia". XD

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Nel Nord però sebbene la mentalità non sia migliore il 54% dei genitori accetterebbe un figlio gay o una figlia lesbica, al Sud solo il 35% e in certe realtà meno del 20%.
scommetto che tu rientri in quel 54% dei figli che sono stati accettati giusto? quindi i tuoi sanno di te?  o te vivi al centro? dove statisticamente parlando non sussiste una percentuale definita :asd:  Edited by Aizen
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scommetto che tu rientri in quel 54% dei figli che sono stati accettati giusto? quindi i tuoi sanno di te?  o te vivi al centro? dove statisticamente parlando non sussiste una percentuale definita :asd:

 

No sono statistiche ANSA non mie, no i miei non sanno di me o non del tutto, ma è complicato per parlarne qui e andremmo off topic, al Centro c'è una percentuale definita che è un intermezzo tra la prima e la seconda.

Terrone

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@@Ainelif per mera curiosità tu dove vivi in "russia", "iran" o "burundi" ? leggendo la tua firma sono propenso per  l'iran giusto? :asd:  

susu ritieniti fortunato che sei nato al nord, dove la mentalità a suo dire è più libertina, dove l'omosessualità è un vessillo di gloria :uhsi: dove sicuramente la chiesa ha meno potere  e oggettivamente sei lucido e in grado di intendere e di volere... 

 

siccome mi ha incuriosito tale stima, ti chiederei di postare l'articolo dell'ANSA da cui hai preso queste stime... sapendo che i tuoi topic vengono copiati da vari siti e blog ti sarà facile fornire questa indicazione, ribadisco il mio interesse è puramente statistico... 

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Sei proprio antipatica cara, ma leggi le cose? Ho scritto sopra che tutta Italia è simile ed uguale per certi aspetti, anche nel Nord industrializzato e nelle realtà rigide ed ancestrali del Sud.

Non ho nessuna intenzione di cercare articoli di statistiche realizzate poco tempo fa per avvalorare la mia tesi, io ho letto quello che ho letto, e non ho scritto da nessuna parte e non penso che al Nord la mentalità sia più libertina (sì) e l'omosessualità sia un vessillo di "gloria" (a quanto pare per te è un vessillo di vergogna). I miei topic non vengono copiati a random da siti e blog, mi spiace per te, ma che al Nord leggermente in maggioranza siano più aperti di mentalità è un fatto concreto, a Milano puoi più facilmente uscire e baciarti in pubblico senza che nessuno ti dica niente, a Napoli bisognerebbe uscire con un mitra suppongo se due uomini o due donne decidessero di baciarsi o tenersi per mano e qualcuno che conosco me l'ha confermato (ma a Bergamo o in Veneto rischi comunque di morire e invece a Lecce in Salento c'è più apertura culturale verso i LGBT).

Siccome ti piace farti mandare a fare in culo, vacci e cercati da solo le statistiche.

Edited by Ainelif
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@@Ainelif Ti preferivo quando i topic li copiavi da altri siti :( ora non so se devo considerarti un nuovo economista dell'Italia Berlusconiana :asd:  8)  che di uguale avete la tendenza a strumentalizzare le donne, anche se in modo completamente differente xDxD 

 

ho letto questo articolo ma non fa nessun riferimento ai dati evidenziati dal nostro caro Ainelif (infatti faceva riferimento all'ANSA e non ALL'ISTAT), ma grazie mille Frollo è sempre uno spunto migliore delle offese mosse da superman dei gay :sisi: o da un prossimo vladimir luxuria :asd:

 

la mentalità a napoli ( per quello che vedo) non è completamente aperta, non parlo di omofobia, perchè dovrei parlare di paura nei confronti dei gay invece è violenza :uhsi: ma questo capita in quasi tutte le regioni del sud, e la cronaca ci fornisce moltissimi spunti...

 

mi auguro di non dover mai leggere delle violenze mosse nei confronti di Ainelif... ah già lui non è dichiarato e vive in gayolandia :asd:

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Ho messo le tavolo perchè mi sembra ci sia una domanda simile a "se suo figlio piacessero le carote e a sua figlia le patitine ecc...". E direi che l'istituto di statistica sia sufficientemente serio.

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Io vivo nella provincia di Napoli e non sono dichiarato in quanto sono convinto che certe confidenze vadano meritate. Quindi solo le persone che mi hanno regalato la loro fiducia e confidenza hanno ricevuto da me la stessa sincerità. Negli ultimi tempi sono sempre più indifferente al giudizio e tutto ciò è coinciso con la maggiore consapevolezza di me stesso e di quello che sono e voglio. Mi nascondo?....si, soprattutto da un'ampia categoria di omosessuali:mi nascondo spesso dall'ipocrisia, dal pregiudizio, dalla falsità e dagli stereotipi.

Non voglio naturalmente generalizzare perchè le eccezioni esistono. Ma ormai vivo fregandomene di tutte le posizioni favorevoli e contrarie...dai giudizi affrettati, dalle false certezze e soprattutto da quelli che pensano di essere aperti mentalmente. Vivo secondo il mio "essere gay"..senza dovermi rinchiudere in uno stereotipo che non mi appartiene perchè "io sono quello che sono". E ne sono fiero!!!XD

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@ Non vivo a gayolandia, anzi qui c'è una generale ignoranza verso l'omosessualità o comunque un'indifferenza per non essere giudicato "pro-gay", sono dichiarato, ma non ai miei genitori, quindi esimio babbeo? Torna nei Quartieri Spagnoli a spacciare.

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@@Ainelif non sei dichiarato in "casa" perchè:

 

 

"Qualsiasi rapporto sessuale, anche il sesso consensuale all'interno del matrimonio, è un atto di violenza perpetrato contro una donna"

se è per questo hai ottime ragioni per rinnegare la tua essenza di fronte ai tuoi genitori :asd: se continui cosi ci scappa la nomination al nobel :asd: l'hanno dato all'Europa non lo daranno a un ragazzo come te? o preferisci golden dick? :asd:  (scherziamoci su che è meglio :sisi:

 


Mi nascondo?
il nascondersi talvolta non deve essere visto come qualcosa di negativo, un po come la fuga, hai qualche minuto in più di sopravvivere... 

 

logicamente da quel che so tipo caserta è una città abbastanza gay-friendly con molte disco a tema e quant'altro... forse pura a napoli ci sono... ma non è  il mio giro, come dice Ainelif giro fra i quartieri spagnoli LoL

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Mi pare ovvio sia il momento di intervenire per riportare questa discussione sul terreno del rispetto. Iniziando con l'eliminazione di una delle cause di disturbo.
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Non vivo al Sud, nè ho origini meridionali, però quando andai a Palermo, qualche anno fa, rimasi colpito dal numero di coppie omosessuali che vidi in giro; nella provincia piemontese (ma anche a Torino) non sono così visibili! Mi diede l'impressione di una città molto friendly.

Edited by Patroclo
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Dipende dalla zona in cui ti trovi e dall'ora!

Ci sono zone, anche centrali, nelle quali è meglio non esplicitare la propria sessualità

 

se non si vuole finire con le ossa frantumate :-\

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Beh praticamente siete quasi tutti non dichiarati, o intendete

il CO come una forma di confidenza riservata a pochissimi di

cui potersi fidare.

 

Direi che state confermando il fatto che le difficoltà sono

mediamente maggiori no?

 

Meglio riconoscere il fatto che l'ambiente è più sfavorevole

piuttosto che convincersi che certe cose sono inutili in sé.

 

Il condizionamento peggiore non sta nel fatto di non fare certe

cose, ma nel credere che non esista il condizionamento ( io sono

fatto csì, a me non piace in ogni caso questo o quello, non sono

un gay stereotipato etc. etc.)

 

Nel secondo caso ci si adatta all'ambiente in modo collaborativo

si collabora di fatto all'omofobia sociale

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Il condizionamento peggiore non sta nel fatto di non fare certe
cose, ma nel credere che non esista il condizionamento

 

Sono completamente d'accordo con il concetto che ha espresso Hinze.

 

Secondo me se una persona non se la sente di dichiararsi, per le più svariate ragioni (paura, ambiente sfavorevole...) è libera di non farlo.

Solo che non dovrebbe nascondersi dietro al dito della "privacy" affermando tra l'altro che non gliene importa nulla di cosa pensano gli altri.

L'ambiente ci condiziona eccome e a chiunque bene o male interessa cosa pensano gli altri, altrimenti vivremo privi di condizionamenti sociali, in totale libertà e nessuno penso viva così.

 

Le differenze tra nord e sud un po' ci sono se vogliamo generalizzare. E tra grande città e piccolo paese. Ma le differenze non sono così marcate secondo me e ovviamente ogni caso deve essere preso a sé.

 

Io per esempio vengo da una cittadina del nord che ho sempre considerato omofoba.

A scuola una ragazza lesbica dichiarata è stata oggetto di scherno da chiunque per tutti gli anni del liceo.

 

Però la mia famiglia ha accettato immediatamente la cosa, senza troppi patemi, come i miei amici. Il mio ambiente personale quindi è molto accogliente. E questo senza dubbio mi ha aiutato tantissimo nel mio percorso di CO, nonostante la cittadina di per sé non sia delle più accoglienti per un omosessuale.

 

I fattori da considerare quindi sono innumerevoli. Non solo la posizione geografica. L'importante credo sia riconoscere i propri limiti e accettare il fatto che un condizionamento c'è sempre, sia in positivo che negativo. Poi ognuno agirà come meglio crede.

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Fortunatamente vivo nella regione più frociaiola dell'Italia , ed anche quella più all'avanguardia nell'intero Sud.

 

Vivo la mia omosessualità alla luce del sole , i miei parenti sanno tutto di me , ogni sera esco con un ragazzo diverso e infine frequento tutte le disco e tutti i locali gay presenti nei suoi confini. 

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Il condizionamento peggiore non sta nel fatto di non fare certe
cose, ma nel credere che non esista il condizionamento ( io sono
fatto csì, a me non piace in ogni caso questo o quello, non sono
un gay stereotipato etc. etc.)

 


Secondo me se una persona non se la sente di dichiararsi, per le più svariate ragioni (paura, ambiente sfavorevole...) è libera di non farlo.
Solo che non dovrebbe nascondersi dietro al dito della "privacy" affermando tra l'altro che non gliene importa nulla di cosa pensano gli altri.
L'ambiente ci condiziona eccome e a chiunque bene o male interessa cosa pensano gli altri, altrimenti vivremo privi di condizionamenti sociali, in totale libertà e nessuno penso viva così.

 

comprendo il vostro discorso e per certi aspetti, mi trova addirittura d'accordo. Quello che vorrei far comprendere, è che per quanto mi riguarda, vorrei ritenermi "libero" di fare le mie scelte e di comportarmi come "mi sento". La consapevolezza di ciò che sono è corrisposta alla volontà di liberarmi da ogni condizionamento o schema prestabilito. Ciò significa che non desidero in quanto gay, sentirmi obbligato a nascondere ciò che sono come anche a dover obbligatoriamente dichiarare un qualcosa come se fosse "una rivelazione biblica". 

Quando ho dato la mano al mio ragazzo, l'ho fatto davanti a tante persone perchè "sentivo di farlo". Se in una stazione, ho deciso di abbracciare la persona a cui volevo bene, l'ho fatto....perchè "sentivo di farlo". Se ho dato un bacio, fregandomene di tutto ciò che c'era intorno...l'ho fatto perchè "sentivo di farlo"!!!...e non perchè era giusto o ingiusto farlo....non perchè c'era una regola o l'obbligo morale e sociale!!!!

ci si nasconde dietro al dito della "privacy"?....non so....ma perchè in fondo dovrei rendere partecipe di una cosa "personale"...(in teoria è un aspetto intimo e privato) una persona qualunque???.......se do valore a questo mio aspetto della mia vita "privata" insieme a tanti miei altri aspetti personali e intimi, perchè non farlo solamente con le persone di cui ci importa veramente e alle quali, al contrario, importiamo davvero???.....ai molti, alla maggioranza che incontriamo di sfuggita nella nostra vita...... cosa importa del mio letto o del mio cuore...se ciascuno è occupato dalle "proprie questioni di letto e di cuore"????

"il condizionamento peggiore sta nel credere che non esiste il condizionamento". Dal mio punto di vista sta nel considerare l'ESSERE GAY una CONDIZIONE, uno status....un modo di essere piuttosto come un aspetto di sè....un elemento intrinseco della propria persona, una caratteristica in mezzo a tante caratteristiche di sè. Essere gay non dovrebbe essere la differenza in mezzo alla normalità....ma la differenza tra le differenze. L'individualità in mezzo ad un infinità varietà di piccole individualità.

Non sarebbe in fondo giusto dare finalmente all'omosessualità la giusta e corretta importanza rispetto alle tante questioni della vita?....cominciare a considerarla nè PIU' e nè MENO di tanti aspetti dell'esistenza umana?

Ciò che desidero sottolineare che di fronte all'apprezzamento e al rispetto di quanti decidono di "dichiararsi" e di vivere apertamente e senza filtro la propria omosessualità...esiste anche il diritto e soprattutto la libertà di vivere senza considerare la propria sessualità come l'aspetto "decisivo" e condizionante di ogni scelta della propria vita e della strada che si percorre.

Con quanto ho espresso fino a qui, non credo di dare una mano all'omofobia sociale. Spero al contrario, di aver sottolineato il valore di ogni "libertà" personale e ad ogni diritto di essere e di scegliere quanto ci fa stare bene in mezzo alle altre persone......tutto quì!!!!XD

Edited by LouisGarrel
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Vivo la mia omosessualità alla luce del sole , i miei parenti sanno tutto di me , ogni sera esco con un ragazzo diverso e infine frequento tutte le disco e tutti i locali gay presenti nei suoi confini. 

 

Una marchetta quindi! XD

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