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Il primo passo per "curare" l'omosessualità?


calvin2010

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La gravità della scoperta - se tale fosse - consisterebbe

nel fatto che sarebbero i genitori eterosessuali dei futuri

figli ad avere la possibilità, certo fantascientifica, di prevenirne

l'omosessualità.

 

Qualora fosse si porrebbe il problema se sia una scelta

legittima o meno prevenire una eventuale "rischio" omosessualità

del figlio, perchè è ovvio immaginare cosa sceglierebbe il 99% dei

genitori eterosessuali oggi.

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E' una cosa assurda. Si considera l'omosessualità una cosa di innaturale, ma poi il metodo per prevenirla sarebbe innaturale, nient'altro che un trattamento opera della scienza. Solo questo dovrebbe fare riflettere le persone... Non è che forse l'omosessualità - proprio per il fatto di essere una cosa naturale e non volontaria - non andrebbe discriminata e tante belle conseguenze.

 

Io comunque penso che se il mondo riuscirà a cambiare e ad essere più tollerante non andrebbe assolutamente approfonditi simili studi. 

 

Per opinione personale, però, credo che sia molto più fondata l'ipotesi che alla base dell'omosessualità ci sia l'educazione del bambino e ciò con cui viene in contatto. 

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Allora, torniamo seriamente sull'argomento.

Innanzitutto complimenti a tutti, esperti in epigenetica, che riuscite a valutare nel metodo uno studio non letto a partire da un solo articolo :D

Se vi preoccupano gli studi sull'origine dell'omosessualità forse è un vostro problema di altro tipo. Oltre al solito livore antiscientifico che do assolutamente per scontato.

Per quanto mi riguarda potrebbero anche scoprire che l'origine viene da qualcosa altamente scabroso non mi cambierebbe assolutamente nulla. Ripeto che non si parla in alcun modo di cura, non basatevi sull'apertura del topic.

Per chi è interessato, non molti immagino :) vi do le referenze dello studio:

 

Rice, W.R. Friberg, U. and Gavrilets, S. 2012. Homosexuality as a consequence of epigenetically canalized sexual development.The Quarterly Review of Biology In press

 

The paper's other authors are William Rice, a professor at the University of California, Santa Barbara, and Urban Friberg, a professor at Uppsala University in Sweden.

Edited by coeranos
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Beh, ora comincia ad essere qualcosa di valutabile, nel senso che c'è un riferimento diretto. Sulla validità dello studio, non siamo certo noi qui a poterlo validare o meno. 

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Io volevo dare lo spunto per due riflessioni:

 

1) Un ipotetico scenario in cui l'omosessualità è prevenibile.

Questo cambia tutto anche in tema di battaglie per i diritti LGBT. Specie se si considera

che sono battaglie tipicamente di lunghissimo termine.

 

2) Molta dell'identità "gay" è costruita intorno al fatto che essere gay non è una malattia, lo

si vede bene anche dai commenti qui. Ora, e lo dico da profano, se prendessimo per vero

questo studio si potrebbe affermare che l'omosessualità E' una malattia.

 

Credo che queste cose cambino tutto.

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Stai dando di matto! Ma poi qualo battaglie a lungo termine, c'è ancora moltissimo da fare, ma io vivo abbastanza bene dove sto!

 

Qui abbiamo capito solo una cosa: tu ti considero malato ed è questa la cosa grave!

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@calvin2010 Ma non è che il fatto che le cause siano scientificamente rilevabili (o prevenibili) la renda una malattia, per come la vedo io.

Ci sono delle cause biologiche per la determinazione di qualsiasi nostro carattere. E' come dire che nasciamo maschi o femmine, biondi o mori ecc...

 

Non possiamo definire questi tratti delle malattie, anche perché l'omosessualità non causa alcuna conseguenza negativa in fatto di buon funzionamento dell'organismo (se riesco a spiegarmi). Se un gay arriva a pensare che sia una malattia è perché l'ambiente che lo circonda non riesce ad accettarlo per quello che è e considerarla una malattia può sembrargli una giustificazione inoppugnabile a sua difesa.

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Non sto nel paradiso, ma non riscontro grandi diversità con la vita "da etero". Io dico quello che vivo, se dalle tue parti non è così o la vivi troppo male non è un problema mia, ma non invento nessuna storia. Vivi la vita e odiati di meno invece di continuare a piangerti addosso! È un consiglio sincero detto col cuore.

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@BlaineBlue

 

Allora, per l'ultima volta. Se volete discutere mi fa molto piacere, però

dovete smetterla di psicoanalizzarmi. Spiegate le vostre ragioni e non

preoccupatevi di come vivo la mia sessualità.

 

Premetto ancora che non sono un esperto, ma da quello che ho capito dello

studio l'omosessualità avrebbe una "funzione" positiva per i genitori ma che

va a discapito del feto.

Forse malattia è la parola sbagliata ma mi sembra chiaro che "madre natura" abbia

previsto un processo in cui per proteggere i genitori da un rischio "scarica" il problema

sul feto rendendolo omosessuale come conseguenza.

 

Non sto nel paradiso, ma non riscontro grandi diversità con la vita "da etero". Io dico quello che vivo, se dalle tue parti non è così o la vivi troppo male non è un problema mia, ma non invento nessuna storia. Vivi la vita e odiati di meno invece di continuare a piangerti addosso! È un consiglio sincero detto col cuore.

 

Anche io ti do un consiglio dal cuore. Vivi la tua vita e non farti gli affari altrui.

Edited by Loup-garou
Unito post doppio
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Peraltro leggendo un articolo correlato a questo studio si comprende come questa "omosessualità" presa in esame sia solo una delle tante omosessualità che noi alla fine sappiamo esistere. Qui si parla di possibili"femminizzazioni" quando sappiamo che tratti femminilizzanti sono legati solo ad una parte degli omosessuali. Può dunque essere uno studio interessante per scoprire l'origine di una "branca" di noi, ma lo studio non dovrebbe fermarsi qua.

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@@calvin2010 Non volevo assolutamente psicoanalizzarti. Non ho preso ad esempio il tuo caso specifico, eh... Io ho solo pensato che fosse un'affermazione poco condivisibile considerarla una malattia per il modo in cui nasce. 

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@GhostHunter77

 

Da quello che ho capito quando nell'articolo si parla di "femminizzazione" non si intendono

comportamenti effeminati come li intendiamo noi nel linguaggio comune, ma per esempio

comportamenti tipicamente femminili come appunto l'attrazione per il sesso maschile.

 

 

@Ilromantico

 

Ma perchè continui a fare quegli esempi? Non c'entrano nulla.

Edited by Loup-garou
Unito post doppio
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Non c'è niente di femminile nell'essere attratti solo dallo stesso sesso o anche da esso. Comunque sognate pure...

 

Si che c'entrano perché per me l'orientamento sessuale ha la stessa importanza di avere i capelli biondi o castani, ossia è inufluente! Per te invece è una cosa strana che è meglio prevenire.

Edited by Loup-garou
Unito post doppio
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@Ilromantico

 

Essere attratti dai maschi è la cosa più femminile che possa esistere.

E' l'ABC della biologia.

 

 

@Ilromantico

 

Non ho mai detto che è "meglio" prevenirlo.

Ma questo studio sembrerebbe proprio darti torto. L'omosessualità

è il prodotto di un processo che serve a proteggere i genitori e che ha appunto

come effetto collaterale l'omosessualità del figlio. Niente a che fare con il colore

dei capelli.

Edited by Loup-garou
Unito post doppio
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 Molta dell'identità "gay" è costruita intorno al fatto che essere gay non è una malattia, lo
si vede bene anche dai commenti qui. Ora, e lo dico da profano, se prendessimo per vero
questo studio si potrebbe affermare che l'omosessualità E' una malattia.

 

Per stemperare questo clima fiammeggiante faccio scendere

in campo la mia età....

 

Io ho fatto in tempo a vivere in un periodo in cui considerare l'omosessualità

una "condizione" o una "malattia" era abbastanza diffuso

 

A livello autobiografico ricordo a 13 anni di aver letto su un testo scientifico

datato le due parole "malattia inguaribile" e devo dire che la inguaribilità fu

un aspetto a cui mi attaccai con un certo sollievo, come se annullasse il significato

di malattia. Avevo 13 anni...per me non sarebbe una novità almeno.

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Ora mi è ben chiaro il perché del livore nei confronti di questo studio e altri.

Perché avete paura di essere considerati malati.

A parte che il concetto di malattia non è più seriamente applicabile all'omosessualità,

ma poi succede l'esatto opposto e gli argomenti degli omofobi integralisti come il Narth sono di tutt'altro tipo.

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Io leggo solo una caterva di risposte che si basano leggendo due parole per riga di ciò che ha scritto calvin.

Non credo che lui volesse aprire una discussione per dire "oh ragazzi siamo malati, andiamo a curarci!" piuttosto aprire una discussione su uno scenario (fantascientifico, distopico, come vi pare) in cui, attraverso degli studi, si conosce la causa dell'omosessualità e di conseguenza la possibile prevenzione. Da questo possono scaturire diverse domande, tipo:

 

- se vi dicessero che è possibile non essere più omosessuali che fareste?

- cosa pensate del fatto che ai genitori venga dato la possibilità di scegliere se il proprio figlio possa o no essere gay?

- secondo voi quante famiglie, potendolo prevenire, farebbero nascere un figlio gay?

- in tutto questo scenario, che fine farebbero le battaglie per i diritti del mondo lgtb? (domanda già espressa da qualcuno in questa discussione)

 

Si sta parlando di un ipotetico scenario, però è sicuramente più facile come al solito additare e dire "omofobia! omofobia!", salta all'occhio che chi lo fa sono sempre i soliti, in tutte le discussioni, di qualsiasi cosa si parli.

 

Poi ripeto, penso che calvin intendesse questo, magari mi sbaglio io... però lo trovo un argomento interessante (non la "cura" ma conoscere i diversi punti di vista in uno scenario simile). Perchè non discutiamo su queste domande piuttosto che insultarci a vicenda?

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Infatti. Scoprire il perchè delle cose non implica il definire quelle cose delle malattie. 

 

Per quanto riguarda ciò detto da Calvin "Essere attratti dai maschi è la cosa più femminile che possa esistere.

E' l'ABC della biologia."  l'omosessualità è l'attrazione verso il proprio sesso, non verso i maschi.

 

Poi ci sono i vari distinguo da fare: c'è chi, fosse donna, dice che sarebbe attratto sempre dai maschi e chi fosse donna sarebbe sicuramente lesbica.

 

Questo ABC è un po' fuorviante.

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Calvin lo diceva in senso biologico, in senso psicologico

noi riteniamo esista una identità di genere intrapsichica

che andrebbe a comporre l'identità sessuale insieme

all'orientamento sessuale, sono due approcci disciplinari

diversi: uno biologico, l'altro psicologico

 

Poiché i concetti di identità di genere e di orientamento

sessuale nascono prima e a prescindere dall'esistenza di

una spiegazione biologica del fenomeno, è ovvio che chi

da posizioni omofobe li contrasta usa la psicologia per

avversarli.

 

Oggi è così...ma in passato ci sono state cure ormonali

piuttosto che elettroshock o cure del sonno etc.

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Mia madre di sicuro avrebbe preso una pillola

per avere figli etero, non ho molti dubbi in proposito.

E per me non credo sarebbe stata una tragedia

se fossi nato etero invece di gay;

per quanto non credo affatto che gay si nasca

(perlomeno non credo di esserci nato io).

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[quote name=GhostHunter77' timestamp='1355321199' post='630542]
Infatti. Scoprire il perchè delle cose non implica il definire quelle cose delle malattie.

 

Infatti, è verissimo e potrebbe essere anche interessante capire le cause dell'omosessualità, soprattutto a livello di curiosità.

 

Il fatto preoccupante è che si discuta di "diagnosi precoce", "prevenzione" e "cura", come se stessimo parlando di malformazioni congenite.

Se potessimo parlarne come curiosità, come dei geni che danno il colore degli occhi o dei capelli, sarebbe molto meno inquietante il tutto.

Edited by wasabi
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L'articolo (quello scientifico, non quello divulgativo) non lo trovo ancora, la referenza riportata da @@coeranos dice ancora in press quindi non sarebbe ancora stato pubblicato.

Appena esce gli darò un occhiata. 

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@@calvin2010 Ma che vai dicendo? :) Io sono realista, e da tale vedo che c'è gente vive le sue giornate a cercare una soluzione che non servirà a nulla; posso capire chi studia tumori, aids eccetera... ma vedere che c'è chi studia le origini dell'omosessualità mi fa pensare solo ad uno spreco di tempo e di vita. 

Se su questo mondo c'è qualcuno che considera l'omosessualità una malattia, allora quello è il primo malato.

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