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"L'occasione fa l'uomo gay"


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Vi linko un simpatico articolo di Marcello Signore su Huffington Post: http://www.huffingtonpost.it/marcello-signore/loccasione-fa-luomo-gay-c_b_2209324.html

 

E quindi colgo la palla al balzo per sapere la vostra su questo tema: secondo voi ci stiamo forse avviando verso forme di sessualità fluida?

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https://www.gay-forum.it/topic/22337-loccasione-fa-luomo-gay/
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Sì. Per le donne, poi, tantissimo. Tra certe ragazzine è praticamente di moda giocare a fare le bisex...

Credo che per gli uomini il tabù sia più forte, ma senz'altro è crollato rispetto a un po' di anni fa. Per cui tutte le "fluidità" si esprimono più facilmente.

Un giornalista fa un pompino a un ventenne che si definisce etero

e per magia si sente in diritto di trarre auspici sulla sessualità :D

 

Forse sarà fluida la sessualità di qualcuno, ma perché generalizzare?

Di sicuro sono più "fluide" le femmine dei maschi;

ma non è affatto vero che si stia diventando più metrosessuali.

 

Semmai è vero il contrario.

Era più facile cinquanta anni fa cogliere queste "occasioni"

ed è più facile avere occasioni simili in Brasile che in Danimarca.

 

Perché? Perché la "sessualità fluida" è l'opposto di quello che sembra;

non è emancipazione, nella maggioranza dei casi è repressione.

A Berlino i gay vivono in quartieri separati e al Cairo sono tutti bisessuali.

Cos'hanno in Egitto che in Germania non hanno? Paura.

 

Si confonde spesso la "modernità" con i residui dell'antico.

Anche negli Anni Novanta si diceva che "ormai i giovani sono bisex per moda".

Vent'anni dopo rivedi quegli ex ragazzini in discoteca che ti dicono "i bisex non esistono".

 

I maschi etero che provano con un altro maschio sono sempre di meno;

come dice @@Haider è una cosa da Terzo Mondo

Nei paesi sviluppati perlomeno non avrebbero vergogna di definirsi bisessuali.

 

Toccheremo con mano questa fluidità, quando ad essere fluidi saranno i gay.

E senza bisogno che quando a essere fluido sia Tizio, dovremmo dedurne che lo sono tutti.

@@Almadel : stai ignorando completamente la zona grigia precedente alla proprio etichettatura in una data sessualità. I gay per definizione non possono essere fluidi perché hanno fatto una gravosa scelta di identificarsi con una precisa sessualità e, nella maggior parte dei casi è impossibile loro tornare indietro. Significherebbe per loro rinunciare ad anni di conquista personale ed appunto per questo il costo in termini di autostima sarebbe troppo alto.

Gli etero non hanno fatto questa scelta e quindi si sentono più liberi di attraversare una zona grigia: come esistono ragazzi gay che sono attratti ed amano la propria ragazza, e solo dopo si scoprono omosessuali, ci sono dei ragazzi etero, non repressi, che si sentono attratti dagli uomini, hanno esperienze omosessuali eppure si stabilizzano come principalmente eterosessuali.

 

Detto ciò, Signore si dimostra il solito belli-ma-scemo, con un articolo simpatico ma eccezionalmente inutile ed inconcludente.

Non so se nel futuro ci saranno più etero curiosi di quanti ve ne siano

stati in passato, però se alla fine dei giochi scegliessero di essere

eterosessuali, sarebbe solo una manifestazione di ulteriore potere.

 

"Sono etero e mi concedo pure il lusso di tro**are qualche gay"

 

Il punto è che bisognerebbe sapere non solo cosa ha pensato il

gay che si è fatto l'etero ( "la sessualità è fluida" ) ma anche cosa

ha pensato l'etero che si è fatto il gay (?) e questo manca sempre.

 

In linea puramente ipotetica potrebbe aver pensato la stessa cosa

del gay - la sessualità è fluida - ma potrebbe anche aver pensato che

"sodomizzare un uomo mi fa sentire più maschio" ( cito una fra tante

espressioni che ovviamente non ci piacerebbero...ma per secoli hanno

codificato fatti del genere che ci sono sempre stati )

Ragazzi, mi sembra che stiamo cercando di scoprire di nuovo l'acqua calda ..

 

I Greci ci erano arrivati molti secoli fa a concepire questa "fluidità", senza problematizzarla troppo ...

Le paranoie mentali sul "cosa si pensa l'uno dell'altro" le abbiamo costruite dopo

e adesso stiamo provando a rimuoverle (con molta fatica)

per tornare ad una visione un po' più spontanea della sessualità.

L'errore è pensare che possa avere un qualche

valore di novità il chiacchiericcio fra gay sulla fluidità

degli etero.

 

Perchè quel gay non lo ha chiesto neanche alla persona

con cui ha fatto sesso?

 

Erano a letto insieme, lui ha sentito di ricevere un regalo

di Natale-Capodanno etc. Risultato: non ha osato chiederglielo

 

Dove starebbe la novità?

 

Nè ovviamente gli etero parlano di fluidità sessuale...è solo un

discorso tra gay

 

Questa è la differenza con la Grecia

Esatto, non c'è nessuna novità in questo chiacchiericcio ...

 

Io non capisco neanche tanto il senso di chiedere ...

C'è poco da dire in certi casi e, soprattutto,

credo sia fondamentalmente sbagliato porsi tutte queste domande,

con l'ansia di capire la percentuale di gaytudine l'uno dell'altro.

 

Penso che, soprattutto nel sesso, le cose vengono come vengono.

Ha senso che, dopo essere stato a letto con uno che si dichiara etero, gli chieda: "Ma, ti senti almeno un po' gay?"?

 

Quel che si può dire è che ha avuto voglia in quel momento di fare sesso con me,

non so se perchè ubriaco, perchè lo ispiravo particolarmente, perchè sono stato bravo io

o perchè era già curioso di provare di suo.

 

Se il rapporto evolverà, si vedrà ... altrimenti, cosa mi cambia definirlo fluido, bisex, etero curioso, gay represso etc ...?

Edited by wasabi

Trovo che siano discussioni molto fini a sè stesse; l'articolo poteva essere vagamente divertemente, ma a parte essere un intreccio di metafore sibilline talora simpatiche, mi pareva abbastanza vuoto di contenuti e pure un po' di cattivo gusto; il giornalista si è trombato uno (o ne ha solo assaggiate le pudenda? Non l'ho capito bene) ubriaco, giovanissimo, sconosciuto; lui non sa niente e lo definisce eterocurioso; che cosa sia questo tizio lo sa solo lui o forse manco ancora lui.

Trarre conclusioni da questo articoletto imbarazzante mi sembra assurdo.

Una volta un "etero curioso" aveva detto una cosa del tipo: "ma se io cerco uomini per fare sesso non sto tradendo mia moglie, è come quando baci un cane, mica sto tradendo mia moglie se bacio il cane, ecco, con gli uomini è lo stesso".

Una frase molto esplicativa.

Una volta un "etero curioso" aveva detto una cosa del tipo: "ma se io cerco uomini per fare sesso non sto tradendo mia moglie, è come quando baci un cane, mica sto tradendo mia moglie se bacio il cane, ecco, con gli uomini è lo stesso"

 

 

Beh, uno che dica così è semplicemente un deficiente e andrebbe mandato a cagare all'istante e amen.

 

Però è sicuramente vero che uno che si definisce etero,

tenderà a vedere gli eventuali rapporti con gli uomini

come solo sesso, puro piacere fisico,

negando ogni tipo di coinvolgimento emotivo.

 

Noi gay, invece, vorremmo vedere tutti gli etero che fanno sesso con uomini

come gay repressi, o almeno, come bisessuali repressi.

 

Credo sia fuorviante sia voler negare un coinvolgimento sentimentale, 

laddove stesse nascendo (e in questo gli etero sono maestri), 

sia voler vedere qualcosa in più del sesso, laddove non ci può essere

(e in questo siamo maestri noi).

Edited by wasabi
Trovo che siano discussioni molto fini a sè stesse; l'articolo poteva essere vagamente divertemente, ma a parte essere un intreccio di metafore sibilline talora simpatiche, mi pareva abbastanza vuoto di contenuti e pure un po' di cattivo gusto; il giornalista si è trombato uno (o ne ha solo assaggiate le pudenda? Non l'ho capito bene) ubriaco, giovanissimo, sconosciuto; lui non sa niente e lo definisce eterocurioso; che cosa sia questo tizio lo sa solo lui o forse manco ancora lui.

Trarre conclusioni da questo articoletto imbarazzante mi sembra assurdo.

 

In effetti ho linkato l'articolo solo a livello di spunto. Ovviamente va preso con le pinze. Quel che a me interessava discutere, invece, è più se nel gioco di seduzione l'identità non diventi un qualcosa di secondario. Ecco io sono interessato a queste manifestazioni di fluidità sessuale in cui si riesce - seppur brevemente il più delle volte - a mettere da parte i nostri meccanismi di categorizzazione, (ri)scoprendo le gioie e i piaceri della conquista erotica. Mettete da parte l'articolo per un attimo e ditemi se vi è mai capitato di provare (o di riscontrare in altri) questo atteggiamento fluido nell'approccio sessuale.

@@dreamer_

Quasi tutti noi proveniamo da quella "zona grigia":

io volevo solo dire che erano i miei vent'anni, non era il 1998.

Erano le mie prime esperienze, non era il fatto che "la sessualità è fluida".

Il "problema" è che ora le prime esperienze non le fai a 20 anni, ma a 14.

 

Sono convinto, da sempre, che per un maschio andare a letto con un altro uomo, noncfaccia di lui un omosessuale.

Se uno ha voglia di trombare, e non trova da una parte, puo' sempre dirigersi dall'altra.

Sono anni che l'età del primo rapporto sessuale si sta alzando

(attualmente la media femminile della prima volta è 20-21 anni;

praticamente 50 anni fa a quell'età avevi il secondo figlio...)

http://www.medicinalive.com/generale/sesso-lo-facevano-prima-i-nostri-genitori/

 

"Sessualità sempre più fluida" e "rapporti sempre più precoci"

sono due classici pregiudizi sul sesso e non ci sono statistiche

capaci di far cambiare opinione alla gente in merito.

E' sempre il vecchio: "Ah, signora mia! Dove andremo a finire!" :D

La sessualità fluida, ripeto, è la storia più vecchia del mondo,

non stiamo scoprendo niente di nuovo,

anzi, al diminuire della repressione come causa "scatenante",

rimane un fenomeno sempre più legato all' "eccesso" di ormoni,

specie in gioventù.

Edited by wasabi

Sono convinto, da sempre, che per un maschio andare a letto con un altro uomo, noncfaccia di lui un omosessuale.
Se uno ha voglia di trombare, e non trova da una parte, puo' sempre dirigersi dall'altra.

 

Anche io la penso così... soprattutto per i ragazzini.

Il mio primo amante, a 15 anni, è stato un compagno di classe, fidanzato ma la cui ragazza (ora moglie) non era ancora pronta a "concedersi"... e diciamo che io l'ho aiutato per 2 anni a sfogarsi diversamente :D

 

Ora è sposato, con figli, e non credo abbia più avuto rapporti con uomini. Era un momento, e non si è formalizzato.....

 

Io continuo sempre più a pensare che ormai l'etichetta "GAY" "LESBICA" sia una contingenza legata a come si vive la vita, ovvero una quando si ha una relazione SENTIMENTALE di coppia con una persone del tuo sesso, rispetto al fatto di chi ti porti a letto.

 

In questo senso ormai c'è troppa confusione... "etero confusi".. "bisex indecisi" "mezze lesbiche".... il letto non è più sintomatico di nulla...

Anche nella Firenze del 1400 accadeva. Siccome  le ragazze

dovevano sposarsi ed erano poco disponibili ed i giovani

dovendo farsi prima una posizione in un contesto economico

corporativo, avevano un periodo di fisiologica "carriera", esisteva

un lasso di tempo in cui si sfogavano cogli apprendisti di bottega.

 

Il problema è che veniva "tollerato" in quanto era considerato un apprendimento

di eterosessualità. Era tutto ben codificato: età, ruoli sessuali premesse

ed esito.

 

Certo poi chi sgarrava e ne faceva un "vizio" rischiava un processo per sodomia.

 

Se vogliamo invece fare un esempio più vicino a noi, tutti voi dovreste sapere che

i froci negli anni '40-'50-'60 andavano a "battere" alla libera uscita dei militari di leva.

Anche in questo caso era tutto codificato: il frocio era una puttana, anche se di fatto

tentava il militare con giri in macchina, pranzi etc. ( cioè il contrario ) i ruoli generalmente

erano predeterminati etc.

oh no di nuovo il tema della sessualità fluida...tra l'altro ne abbiamo parlato qui fino al mese scorso per chi volesse rileggersi considerazioni passate

 

nel liquidare la questione con un laconico "sarà...", solo io trovo strano che un blogger faccia sesso con qualcuno e subito dopo corra a pubblicarlo sul giornale per cui viene invitato a scrivere? oppure è l'huffington che funziona così?

 

(provo solo a immaginarmi articoli sulle esperienze sessuali di travaglio o maltese...)

Penso che una buona parte di risposte le avesse già trovate Kinsey; se la sessualità cambia o meno nel tempo non lo so, ma è già stato visto che la maggior parte del campione testato, se deve etichettarsi, tende a porsi nelle vie intermedie tra omosessualità ed eterosessualità, piuttosto che ai poli. Può anche essere che il ragazzo in questione sia effettivamente un "etero con occasionali incontri gay", ma a 20 anni mi sembra plausibilissimo anche trovarsi alle prime armi e piuttosto confuso (io lo ero, molto!!!)

comunque a leggere l'articolo non sembra affatto che l'argentino fosse un etero curioso...

 

 

dal modo diretto con cui ha attaccato bottone, si è seduto a tavola, si è infilato nel letto, si è fatto far sesso

 

era ovvio fin dall'inizio che fosse o un bisex assolutamente cosciente e spensierato o un gay camuffato. 

Io trovo davvero superata questa mania dei gay di essere radicali e definitivi, pretendendo che lo siano tutti gli altri.

Gli eterosessuali NON capiranno MAI l'omosessualita' assoluta (per loro aliena) e tenderanno sempre ad una certa fluidita' sessuale, pur non tradendo la loro identita' sociale.

Gli omosessuali sono noiosi e perniciosi credendo che la bisessualita' non possa esistere (per loro concetto alieno) e che abbia sempre a che fare con una sorta di repressione o di non piena accettazione.   Errore.

 

Inoltre i gay si possono sbattere quanto vogliono: prima o poi nella loro vita si troveranno a sublimare l'attrazione che hanno per un una donna, che lo facciano piu' o meno consciamente.

Lo stesso vale per gli etero assoluti. Si possono sbattere quanto vogliono pure loro, prima o poi avranno esperienza del desiderio omoerotico.

Meriteresti il Premio Nobel dopo questa magnifica risposta. E aggiungo che questa assurda mania di delimitare, di mettere paletti fissi, confini netti di demarcazione tra omosessualità ed eterosessualità rischia di contribuire all'isolamento della comunità gay. Insomma, è tanto difficile ammettere che al mondo non ci sono solo etero e gay, ma che le sfumature intermedie tra i due opposti siano più frequenti di quanto crediamo?

Edited by Loup-garou
Eliminato quote del post precedente

Vabbè ... io non volevo fare questa osservazione perchè so già che darà adito ad infiniti flame, ma la faccio lo stesso :D

E' una cosa che mi chiedo da un po', leggendo i vostri commenti sul forum, e che ho provato ad esprimere sopra. Visto che siamo in tema, la esplicito:

 

A me sembra che non siano gli omosessuali ad essere "noiosi e perniciosi" (per citare @@HugeUnicum ) piuttosto mi pare che si stia portando avanti una sorta di "VITTIMISMO" della "figura" del bsx.

 

Nessuno dice che la bisessualità non esista o che sia una repressione o accettazione... anzi. Da un certo punto di vista è la piena accettazione del fatto che NON si fanno distinzioni di sesso... però quando un "bisessuale" si mette con un uomo (o addirittura parla di matrimonio).. non è più BSX... è GAY.

 

IN QUEL MOMENTO della sua vita è "gay" (visto che siamo tanto amanti delle etichette)

 

POI se e quando si mollerà e farà coppia con una donna, allora (in quel momento) sarà eterosessuale.

 

Quello che voglio dire è che stiamo parlando di sessualità fluida, sia qui che in altri post... ed è chiaro a tutti che è una cosa che può cambiare.

 

Non capisco però come una persona possa definirsi BSX se è fidanzata con un uomo.

 

Nel momento in cui sei single e quindi vuoi definire un perimetro della tua "ricerca" puoi dichiarare di essere BSX.. ma dopo, per tutto il tempo che trascorrerai in coppia con qualcuno, non sei più tale..... o no?

 

Altrimenti anche io sono "BISEX".. chi può assicurarmi che tra 2 anni non incontro Belen, la faccio divorziare dal ballerino e me la sposo? Perchè porsi limiti? Eppure io mi definisco gay... ma se una ragazza ci prova non ho "schifo"...

 

QUESTO è quello che penso, senza giudizi o critiche (negative) di sorta.. Siete invitati a correggermi se lo ritenete, ma non prendete questo intervento come la solita caciara polemica. Non essendo un tema che mi tocca (al momento) magari ho una visione non corretta..... 

 

 

Ma io dico... Il bisex fa distinzione di sesso. Non fotte un buco, dove coglie coglie, almeno se non soffre di narcisismo. Insomma trova attraente il maschio e la femmina. E poco importa che faccia coppia fissa con un uomo o con una donna. Quando vede una bella gnocca attraente che passa si eccita. Quando si imbatte in un bel maschio perde il controllo di se stesso.

 

Non convincerete mai un eterosessuale curioso o un bisesessuale a fare una scelta radicale.

 

Caro Fabiofax, per il Nobel c'e' tempo.  ;-)

Come dice HugeUnicum, il punto è proprio questo: per me, bisessuale, fare una scelta netta e definitiva è un qualcosa di molto distante dalle mie prospettive esistenziali. La bisessualità - almeno per come la intendo io, sia chiaro - è uno spazio a contenuto variabile, elastico, un concetto che porta in sé l'idea dell'assenza di delimitazioni stabili. La mia libertà sessuale non sarebbe tale senza presupporre un ampio margine di flessibilità, e credo che tutti quanti potenzialmente abbiano la capacità di sperimentare una  sessualità senza barriere fisse, indipendentemente dall'orientamento sessuale attraverso cui ci si etichetti. 

Quel che trovo limitante, invece, è il presumere che ciascun individuo si comporti in ogni momento della sua esistenza secondo quanto prescrive l'etichetta che si sia dato o che gli abbiano affibbiato addosso. Cioè sono tutte presunzioni, non possono avere alcun canone di verità assoluta. Persino in diritto la maggior parte delle presunzioni legali sono, per dirla con il linguaggio tecnico, iuris tantum, ovverosia relative e che pertanto ammettono la prova del contrario.

In altri termini la realtà quotidiana è così mutevole e varia che i nostri sforzi di ingabbiarla entro i limiti di categorie pseudo-scientifiche valgono a ben poco.

Gli etero curiosi non sono bisex, sono etero.

 

Altrimenti sarei bisex pure io solo per il fatto

di aver fatto sesso con una donna una volta

in vita mia e definendomi gay, contro la mia

volontà, che è quella di essere gay.

 

Come negli esempi da me fatti gli atti o i rapporti

omosessuali dell'etero curioso, sono codificati E

giustificati ed è questo che li distingue definitivamente

dal bisex.

 

Un bisex dovrebbe poter innamorarsi e far sesso indifferentemente

con un uomo o con una donna, l'etero curioso consuma dei rapporti

sessuali omo, solo ed esclusivamente in certi contesti che li legittimano

agli occhi ed ai fini della propria eterosessualità.

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